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Un coro di “vaffa” contro Equitalia

Questa mattina, davanti alla sede torinese dell’istituto, si è svolta l’ennesima manifestazione  da parte di un agguerrito gruppo di persone che protestavano contro quelli che definiscono  “soprusi”

 

EQUITALIA2TORINO – Una serie infinita di “vaffa”, solo in parte melodicamente addolciti da cori da stadio, alla volta di Equitalia.

 

Questa mattina, in via Alfieri, davanti alla sede torinese dell’istituto, si è svolta l’ennesima manifestazione  da parte di un agguerrito gruppo di persone che protestavano contro quelli che definiscono i “soprusi” di Equitalia. Sotto l’occhio vigile dei carabinieri i manifestanti hanno esposto anche il coperchio di una bara.

 

Epiteti coloriti (per usare un eufemismo) anche nei confronti del presidente della Repubblica. L’esasperazione porta all’eccesso.

 

 

 

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(Foto: il Torinese)

 

I giovani protagonisti nel piano comunale

Il piano si propone di valorizzare e rinnovare le modalità di ascolto e interazione con le nuove generazioni. Tra le priorità del documento vi sono quelle di definire un approccio al tema giovani come “scommessa collettiva”

 

informagiovani sedeUna città che renda protagonisti i giovani, favorendone il diritto allo studio, l’accesso al lavoro, l’autonomia abitativa, ne promuova la partecipazione e migliori la loro qualità della vita, riducendone la precarietà. Sono i temi intorno ai quali ruota il Piano Giovani approvato questa mattina dalla Giunta comunale.

Il documento delinea le strategie di politiche pubbliche dei prossimi anni, definisce l’approccio e il modo con cui si attiveranno progettualità specifiche, attiva strumenti e competenze organizzative per fare in modo che l’investimento sulle nuove generazioni sia collettivo, trasversale, integrato e non confinato nel cono d’ombra delle politiche settoriali.

 

Per “fare di Torino una Capitale dei Giovani” , come in più occasioni il sindaco Piero Fassino ha ribadito, il piano si propone di valorizzare e rinnovare le modalità di ascolto e interazione con le nuove generazioni. Tra le priorità del documento vi sono quelle di definire un approccio al tema giovani come “scommessa collettiva” dell’intera società e l’allargamento a collaborazioni su scala metropolitana.

Solo così si potranno creare e attrarre nuove opportunità rendendo Torino “una città accogliente, attrattiva, capace di offrire opportunità di studio, di lavoro, di vita”.

 

palazzo civico conte“Sviluppare politiche giovanili – ha detto l’assessore Curti presentando il piano – oggi significa ridefinire, in alcuni passaggi anche in modo radicale, il ruolo della Città per decenni fortemente connessa all’erogazione di servizi principalmente coperti economicamente dalla spesa pubblica. Se da una parte, quindi, si è ridotta drasticamente la capacità economica, dall’altra il nostro approccio tenta di mettere a valore e capitalizzare le capacità e le potenzialità che la Città ha di favorire, facilitare, promuovere, garantire, relazionarsi, organizzare.”

Il piano prevede iniziative di comunicazione, marketing e fundraising utili a realizzare compiutamente programmi a favore dell’universo giovanile.

 

 

 

 

 

Ufficio stampa Città di Torino – www.comune.torino.it

 

(Foto: il Torinese)

Chiara, Mattia, Niccolò, Claudio: sono terroristi sì o no?

Rinviata la richiesta di convalidare l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Torino nei confronti di Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi.  Nel frattempo si è scoperto che l ‘autista del pm  Antonio Rinaudo, del processo No Tav,  non era  stato aggredito da anarchici. Ora l’uomo è indagato per procurato allarme

 

notav chiara claudioC’era grande attesa in città per la  decisione della Cassazione: a proposito della carcerazione con l’accusa di terrorismo per i quattro imputati No Tav che avevano assalito il cantiere  di Chiomonte un anno fa non è stata confermata l’accusa di terrorismo e l’ordinanza è stata rinviata a nuovo esame. Il popolo no tav esulta, ma i quattro attivisti del movimento restano in carcere.

 

notav striscioneIl Pg Giovanni D’Angelo, aveva invece  chiesto di convalidare l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Torino nei confronti di Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi, rinviati a giudizio in Corte d’Assise  il 22 maggio. Per solidarietà ai quattro attivisti era stata indetta la manifestazione tenutasi sabato scorso per le vie del centro di Torino.

 

notav manifestanteNel frattempo si è scoperto che l ‘autista del pm  Antonio Rinaudo, del processo No Tav,  non era  stato aggredito da anarchici. Ora l’uomo è indagato per procurato allarme. Lo hanno stabilito le indagini della Digos. L’autista è un ex carabiniere che aveva denunciato l’aggressione da parte di tre persone dichiaratesi, a suo dire, vicine agli ambienti anarchici.

 

 

 

 

(Foto: il Torinese)

 

 

 

Zuffa tra tifosi ma Europa League resta un successo

Si stima che il giro d’affari per Torino possa aggirarsi sui 12/13 milioni di euro

 

benficaLa festa per la finale di Europa League tra Benfica e Siviglia è stata solo in parte rovinata da alcuni tifosi delle due squadre che si sono azzuffati in strada Altessano, a due passi dallo Stadio della Juve, poco prima della partita. Un finanziere è stato leggermente ferito e ci sono stati dei fermi di polizia,

 

 Il Siviglia ha battuto ai rigori il Benfica e l’incontro è finito  4-2 per gli spagnoli.

 

Soddisfazione generale per i dati degli albergatori,  confortanti per le casse degli hotel e per l’economia cittadina:  il tutto esaurito si è infatti registrato negli alberghi torinesi.

 

Si stima che il giro d’affari per Torino possa aggirarsi sui 12/13 milioni di euro.

 

Delitto Musy, il mistero dell’identikit scomparso

In questura venne tracciato un ritratto , difforme da quello dell’imputato. E qual è il mistero? Il disegno  non si trova più. La pubblica accusa ha dichiarato che si impegnerà a ritrovarlo

 

+++FERITO MUSY: FERMATO IL PRESUNTO SPARATORE +++Un giallo nel giallo. Nel già intricato caso del delitto Musy, si aggiunge un nuovo mistero.

 

 Al palagiustizia, nella ripresa  del processo che vede imputato Francesco Furchì, si è smarrito l’identikit  del possibile assassino. Sono stati i legali di  Furchì a far parlare una testimone che ha dichiarato  di essere andata dalla polizia, nel 2012, dove ha raccontato di avere visto in centro città  l’omicida che si aggirava nei paraggi di via Barbaroux, dove abitava il consigliere comunale che ha subito l’attentato.

 

E la vera sorpresa è che l’uomo che indossava il famoso casco Acerbis-nano, secondo le affermazioni della donna, non aveva la barba come Furchì.

 

In questura venne quindi tracciato un identikit , difforme da quello dell’imputato. E qual è il mistero? Il disegno  non si trova più. La pubblica accusa ha dichiarato che si impegnerà a ritrovarlo.

 

Ossigeno alla città: Europa League salva Caselle e gli albergatori

40 mila supporter delle squadre, arrivati dalla Spagna e soprattutto dal Portogallo,  occuperanno questa sera gli spalti dello Juventus Stadium. E vinca il migliore

 

europa leagueTutto pronto  per la finale di Europa League tra Benfica e Siviglia e la città è già invasa dai tifosi.

 

I dati degli albergatori sono confortanti per le casse degli hotel e per l’economia cittadina:il sito delle prenotazioni turistiche trivago.it conferma  il tutto esaurito (95% di stanze occupate).

 

Si stima che il giro d’affari per Torino possa aggirarsi sui 12 milioni di euro. 41 i voli charter allestiti dall’aeroporto di Caselle per portare in città oltre 7000 tifosi, assistiti da un personale di 300 unità. 

 

40 mila supporter delle squadre, arrivati dalla Spagna e soprattutto dal Portogallo,  occuperanno questa sera gli spalti dello Juventus Stadium. E vinca il migliore.

 

(Foto: il Torinese)

Quattro “forconi” arrestati per la guerriglia urbana di dicembre

Identificati grazie a fotografie e video realizzati durante le proteste di piazza, che crearono disagi ai cittadini e scene da guerriglia urbana, con tanto di assedio ai palazzi delle istituzioni e tiro a segno con cubetti di porfido contro i poliziotti

 

polizia notavNell’inchiesta avviata dai pubblici ministeri  Andrea Padalino e Antonio Rinaudo della procura di Torino, sono finite cinque persone considerate responsabili dei disordini verificatisi lo scorso anno, a dicembre, quando la città è stata assediata dal movimento dei forconi.

 

La Digos le ha identificate grazie a fotografie e video realizzati durante le proteste di piazza, che crearono disagi ai cittadini e scene da guerriglia urbana, con tanto di assedio ai palazzi delle istituzioni e tiro a segno con cubetti di porfido contro i poliziotti.

 

Quattro gli arresti domiciliari e un provvedimento di obbligo di firma, queste  le misure cautelari messe in atto stamattina dalla polizia. Dopo il clou della manifestazione di dicembre, anche a Torino, come nel resto del Paese, il fenomeno forconi pare essersi sgonfiato progressivamente.

 

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Il Salone è il romanzo della città

salone romanzoA kermesse appena terminata, e a fronte dello strepitoso successo avuto da questa edizione, è interessante riflettere sulla storia del Salone torinese. L’autore ricorda le figure di “un libraio giramondo”, Angelo Pezzana della Luxemburg,  di una vicepresidente della Regione, Bianca Vetrino, del Pri, e di un “commercialista audace”, Guido Accornero appassionato di libri antichi e arte.  “È in questo strano triangolo, che nasce nella primavera del 1987 l’idea di un Salone del Libro. Un anno dopo inizia una storia che ha fatto crescere e consolidare un appuntamento che si rinnova da 27 anni”, scrive Roberto Moisio nel suo volume snello e leggibilissimo. La storia della manifestazione è la storia di Torino. Una storia sociale e culturale fatta di piccoli e grandi editori, piccoli e grandi scrittori e – soprattutto – entusiasti lettori.

“Un romanzo di carta. Storia del Salone del libro di Torino”, di Roberto Moisio, Marsilio.

 

(Foto: il Torinese)

 

 

Bianconeri d’Italia difendono Conte

QUI JUVE

juve campione“Il progetto di Antonio Conte deve continuare”: lo affermano con enfasi i fedelissimi dell’Associazione Bianconeri d’Italia, rappresentante di una buona fetta di tifosi juventini, attraverso un comunicato diramato oggi. 

 

“Non si può accettare una soluzione alternativa”, proseguono, chiedendo alla società investimenti adeguati “alla crescita e agli obiettivi chiesti allo staff tecnico”.

 

 E per domenica hanno preannunciato una manifestazione a difesa dell’allenatore della Juventus.

 

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La cucina del “diavolo” Cracco parla torinese

 E’ il momento di un altro torinese ai fornelli: Eugenio Bertino, classe 1976. I partecipanti vengono continuamente messi alla prova per far emergere il loro talento, sotto la guida e il giudizio intransigente del grande maestro Cracco. Il premio messo in palio è la gestione del primo ristorante Hell’s Kitchen in Italia

 

hell'sDopo il trionfo di Federico Ferrero a Masterchef , è il momento di un altro torinese ai fornelli: Eugenio Bertino, classe 1976, è uno dei protagonisti della versione italiana di Hell’s Kitchen  il diavolo in cucina, lo show cooking più famoso al mondo , che vede nella versione Italiana la conduzione di un diabolico Carlo Cracco , sulle orme di Gordon Ramsey

 

I concorrenti devono cucinare per 70 ospiti che ogni sera cenano nel ristorante di Hell’s Kitchen, dovendo gestire lo stress ,che nei quaranta giorni della durata del reality, li pervade dal momento in cui si svegliano sino a quando termina la giornata.

 

I partecipanti vengono continuamente messi alla prova per far emergere il loro talento, sotto la guida e il giudizio intransigente del grande maestro Cracco. Il premio messo in palio è la gestione del primo ristorante Hell’s Kitchen in Italia, e il giovedì sera su Sky Uno non resta che assistere alla grande sfida , magari commentando uno dei piatti gustati al Circolo del Tennis della Pellerina di Torino, dove Gene è chef.

 

C.V.