ilTorinese

Una “Voce Libera” si alza da Alba

Proposta rivolta all’on. Ruffino, referente piemontese “È un’adesione massiccia” a “Voce libera”, l’associazione fondata da Mara Carfagna, quella annunciata dal presidente del Consiglio comunale, dal vice sindaco e da due consiglieri comunali di Alba liberale.

Durante un lungo  incontro presso la sede di via Gardini, Nadia Gomba, Olindo Magara, Domenico Boeri e Carlotta Boffa hanno infatti annunciato all’on. Daniela Ruffino, referente per il Piemonte di Voce libera, l’intenzione di aderire all’iniziativa politica promossa da Mara Carfagna e contribuire così alla costruzione di un nuovo soggetto politico liberale, popolare e riformista. Alba Liberale ha proposto all’on. Ruffino di organizzare ad Alba, appena possibile – Covid permettendo – “un convegno aperto alla partecipazione dei protagonisti della costruzione di un nuovo soggetto moderato nel cdx, da Mara Carfagna a Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e leader di Cambiamo”.

Costituzione, una città da salvare

In un racconto per bambini il valori del “libro” più importante della nazione 

Imparare ad amare la Costituzione, ad apprezzarne i valori, a capirne i significati, a provare la necessità di impegnarsi e lottare per difenderli vivendo un avventura . In sintesi è questo il senso del libro di Barbara Quaglia Costituzione: una città da salvare”edito da Edizioni Vallescrivia.

Un racconto per bambini che ci fa vedere la Costituzione in un modo diverso dal solito: come la città in cui viviamo, con i suoi quartieri, i suoi parchi, i suoi pericoli. Le parole della Costituzione irrompono nella vita di questa città immaginaria, minacciata da una banda di malfattori che vorrebbero soffocare libertà e diritti, imponendo le proprie regole. Come fare, allora, a tutelare i principi fondamentali, i doveri inderogabili e i diritti inviolabili come libertà, uguaglianza, istruzione, tutela dell’ambiente,  pace, giustizia, dignità? Può un piccolo libro aiutare a comprendere le regole più importanti della Costituzione, la nostra “carta d’identità”, quell’insieme di diritti e doveri che ogni individuo è tenuto a rispettare?

Con una giusta dose di fantasia e immaginazione non sarà difficile immedesimarsi nell’avventura di Martino, Sebastiano, Barbara, Sarah e il cane Max, impegnati con coraggio nella difesa della città di Costituzione, quando le buone regole che la governano vengono minacciate dal malvagio Fuorilegge e dalla sua banda dedita al crimine, al disordine e alla violazione degli altrui diritti. Scorrendo le pagine del racconto di Barbara Quaglia è naturale seguire i consigli del saggio nonno e delle maestre di scuola, affiancando i protagonisti nella lotta contro  il gigante Disuguaglianza, re Schiavitù, il generale Inquinamento e tutti i cattivissimi fino all’orribile Fuorilegge. Riusciranno nell’impresa, portando serenità e pace nella città di Costituzione? Per conoscere l’esito dell’avventura non resta che leggerla, ovviamente. L’autrice, avvocatessa specializzata in diritto del lavoro che l’ha scritta allo scopo di trasmettere ai suoi figli Sebastiano e Martino il suo amore per i diritti e la giustizia, si è cimentata con successo nella difficile impresa di insegnare con delicatezza ai più piccoli il compito di  lottare per difendere sempre  i diritti sanciti dalla Costituzione. In questi giorni si celebra il centenario di Gianni Rodari.

Il grande scrittore nato a Omegna, sul lago d’Orta, considerava le fiabe come il più grande serbatoio di storie attraverso cui bambini e bambine potessero sviluppare la loro fantasia, educando le loro giovani menti. La fiaba è capace di rispondere ai quesiti più rilevanti e profondi  collocandoli all’interno di una cornice interpretativa accessibile ai bambini. In questo modo si riesce a nutrirne la fantasia e l’immaginario, conducendoli in percorsi narrativi assai audaci e divergenti, orientandone il pensiero verso un orizzonte di speranza e di miglioramento. Rodari  sottolineava quanto vi fosse di “umanamente produttivo nella fiaba”, sempre “pronta per darci una mano a immaginare il futuro che altri vorrebbero semplicemente farci subire”.E’ ciò che coerentemente ha fatto Barbara Quaglia con questo libro consigliato per approcciare con lievità a dei temi così importanti per la nostra vita in comune mettendosi dalla parte dei bambini. Un buon modo per ricordare il valore del “libro” più importante del nostro Paese spiegandolo ai bambini con somma semplicità e accuratezza per imparare a conoscerlo e rispettarlo.

Marco Travaglini

Legambiente: traffico, troppe automobili e mobilità pubblica carente

Gli italiani pagano il prezzo più alto in Europa   I costi sociali dovuti all’inquinamento dell’aria ammontano in media a 1400 euro per ogni cittadino. Roma, Milano e Torino tra le prime 25 città europee per costi connessi all’inquinamento atmosferico

 

La stima arriva da uno studio europeo a cui collabora Legambiente

 

I costi dell’inquinamento dell’aria connessi all’alto numero di automobili in circolazione e alla carenza del trasporto pubblico incidono sul portafoglio degli italiani più che nel resto d’Europa. Ricoveri ospedalieri, perdita di benessere, impatti indiretti sulla salute e, quindi, riduzione dell’aspettativa di vita. Sono questi i fattori che fanno la somma del costo sociale, una spesa che per gli italiani ammonta a un costo medio di 1400 euro per ogni cittadino, equivalente a circa il 5% del PIL. Il peso che ogni cittadino è costretto a sobbarcarsi per far fronte ai danni derivanti dall’inquinamento atmosferico. In Europa, invece, la stima è più bassa e si aggira intorno a quota 1250 euro per una percentuale del 3,9%. A far emergere questi dati è lo studio “Costi sanitari dell’inquinamento atmosferico nelle città europee, connesso con sistema dei trasporti”, diffuso nella giornata di oggi dalla società di consulenza CE Delf, che ha preso in esame 432 città europee, in 30 paesi (27 paesi UE più Regno Unito, Norvegia e Svizzera). Lo studio si riferisce a dati raccolti per l’anno 2018 ed è commissionato dall’Alleanza europea per la salute pubblica, una ONG di interesse pubblico presente in 10 paesi dell’Unione Europea (European Public Health Alliance – EPHA). Per quanto riguarda l’Italia è Legambiente a collaborare al progetto.  LINK allo studio completo.

Roma, Milano e Torino sono tra le prime 25 città europee per costi sociali in assoluto, mentre ben 5 città italiane sono nella top ten per costi pro capite (Milano seconda dopo Bucarest, seguita dal terzo posto di Padova, al sesto Venezia, al settimo Brescia e al nono posto Torino). E maggiore è il numero di automobili in strada e più aumenta il tempo trascorso nel traffico più si alzano i costi sociali dell’inquinamento. “Un aumento dell’1% del tempo medio di percorrenza per recarsi al lavoro aumenta i costi sociali delle emissioni di PM10 dello 0,29% e quelli delle emissioni di NO2 anche dello 0,54%. Un incremento dell’1% del numero di autovetture in una città aumenta i costi sociali complessivi di quasi lo 0,5%”, è quanto viene evidenziato dallo studio diffuso oggi da CE Delf.

Quindi, nonostante le difficoltà oggettive di valutazione, lo studio riesce a stimare la diretta connessione tra costi dell’inquinamento dell’aria (dovuta a smog, emissioni PM10 e N20) e l’aumento dei costi sociali per gli italiani.

“Asti, Novara e Torino sono tra le prime 25 città italiane per costi sociali dovuti all’inquinamento causato in particolare dal traffico veicolare – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – il capoluogo della nostra regione, in particolare, è addirittura nono in Europa, nella triste classifica, con oltre 2000 €/anno procapite di costi indotti, soldi che potrebbero essere spesi in salute, benessere e qualità della vita. Il ruolo delle automobili, in particolare nelle grandi città ma non solo, è evidenziato in modo molto chiaro dallo studio e deve spingere con sempre maggior decisione verso politiche che non possiamo più definire coraggiose, ma semplicemente pragmatiche, d’incentivazione alla mobilità sostenibile. Le stesse politiche che alcune città, Torino compresa, iniziano ad attuare e che noi, come cittadini, dobbiamo incentivare con il consenso e le scelte quotidiane.

Allo stesso tempo non possiamo non chiedere che siano riattivate le tante, troppe ferrovie sospese piemontesi, che catalizzano una parte significativa del traffico, in particolare quello pendolare, spostandolo su mezzi sostenibili, per l’ambiente, la salute e l’economia”.

I costi calcolati, secondo lo studio, potrebbero essere ancora più alti se si “includessero adeguatamente i costi correlati alla pandemia COVID-19. Le comorbilità sono un elemento preponderante nella mortalità di pazienti affetti da COVID-19 e fra le più importanti vi sono quelle associate all’inquinamento atmosferico. Da diversi documenti di ricerca si evidenzia che la scarsa qualità dell’aria tende ad aumentare la mortalità di pazienti affetti da COVID-19. Pertanto, i costi sociali di una scarsa qualità dell’aria potrebbero essere maggiori rispetto a quanto stimato in questa ricerca”.

Secondo Andrea Poggio, responsabile mobilità Legambiente “il costo dell’inquinamento, aggravato quest’anno alla pandemia Covid19, è particolarmente pesante per i redditi più bassi: l’inquinamento, come il Covid colpisce tutti, ma chi è più povero fatica a mitigarne gli effetti ed accedere alle cure. I governi nazionale e regionali devono adottare al più presto politiche pubbliche per mobilità e riscaldamento ad emissioni zero, per tutti, ma soprattutto per chi è meno abbiente. Servono mezzi pubblici elettrici, bici e auto elettriche condivise, serve in città agevolare e promuovere subito la mobilità ciclo-pedonale. Serve il superbonus (110%) se ben speso per ridurre l’inquinamento da riscaldamento. Non servono invece proroghe ai permessi di circolazione dei veicoli diesel più inquinanti, non servono bonus per l’acquisto di auto di proprietà a combustione. Iniziare a ridurre a zero, o quasi, l’inquinamento deve divenire una priorità nazionale del Recovery plan italiano”.

Monopattini e bici elettriche: per più di 1 torinese su 2 il futuro è l’uso “ibrido” con l’auto

Bici tradizionali, bici elettriche, monopattini e tanto altro. La mobilità dolce piace, e in misura crescente, agli abitanti di Torino. Guardando al prossimo futuro, infatti, più di uno su due (54%) pensa a un uso il più possibile ibrido con l’auto, alternando i due mezzi a seconda delle necessità e occasioni.

Lo evidenzia la ricerca dell’Osservatorio Sara Assicurazioni, la compagnia assicuratrice ufficiale dell’ACI.

Ambiente prima del portafoglio. Ma che cosa rende così speciali questi mezzi? L’aspetto più apprezzato è la sostenibilità (50%), segno di una crescente consapevolezza che spinge i torinesi a voler ridurre l’impatto ambientale negli spostamenti. Sostenibilità che viene prima delle chance di risparmio (26%) e persino della comodità e praticità di utilizzo (18%).

Tra i vantaggi green, a essere apprezzato è il taglio dei consumi (78%), insieme al miglioramento del contesto urbano con la riduzione del traffico (26%) e, per una quota analoga (26%), dell’inquinamento acustico. Ma c’è anche chi indica tra i vantaggi la possibilità di condurre stili di vita sostenibili e di fare attività fisica (18%).

E-bike e gadget al top. Il mezzo preferito sembra la bicicletta a pedalata assistita (40%), davanti ai monopattini elettrici (18%), mentre hanno al momento più strada da fare overboard e i monoruota (2%). Insieme a questi cresce la voglia di gadget: quasi un torinese su due (44%), infatti, si dice interessato all’acquisto di accessori per personalizzarli, a cominciare dai dispositivi per aumentarne la sicurezza, come frecce segnaletiche, specchietti e antifurti, fino a quelli più tecnologici, come le batterie di scorta, senza trascurare ganci e borse per trasportare oggetti.

Sicurezza al centro. A fronte di indubbi vantaggi però, le criticità non mancano, a cominciare dal tema della sicurezza. Qui a destare preoccupazione sono soprattutto i comportamenti pericolosi come circolare fuori dai percorsi dedicati, e in particolare sui marciapiedi, o trasportare passeggeri (50%), il mancato uso di elementi come casco e luci (34%) e le distrazioni (16%).

 

Tra i rischi più temuti, i danni arrecati agli altri utenti della strada e a beni come le auto parcheggiate (68%), gli infortuni (62%), nonché noie e spese legali in caso di sinistro (18%).

Per questo motivo, più di un torinese su due (58%) ritiene utile una polizza assicurativa che possa offrire coperture per responsabilità civile, danni di vario tipo, assistenza, e tutele anche per lo sharing. E quasi una quota analoga (56%) ritiene importante una maggiore educazione stradale per stimolare comportamenti più responsabili.

Con la ricerca del nostro Osservatorio abbiamo voluto tracciare un quadro di come sia percepita la nuova mobilità dolce, dei vantaggi che offre ma anche dei rischi e delle preoccupazioni che possono riguardare tutti gli utenti della strada – commenta Marco Brachini, Direttore Marketing, Brand e Customer Relationship di Sara Assicurazioni – Tra i dati salienti, il tema della sicurezza e la consapevolezza dell’importanza di tutele specifiche. Per rispondere alle nuove esigenze di sicurezza, Sara Assicurazioni offre soluzioni all’avanguardia dedicate ai mezzi elettrici, allo sharing, al noleggio a breve termine e al trasporto pubblico, che mettono al riparo dai rischi specifici.”

 

*Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, genere ed area geografica.

 

“Io ero te”, indagine su individuo e società

Un  romanzo di indagine psicologica della scrittrice torinese Laura Graziano, quanto mai attuale in tempi di Covid

Io ero te. Questo il titolo del romanzo della scrittrice torinese Laura Graziano (AlbratrosEditore), incentrato sul rapporto tra individuo e società, tema tanto più attuale in un’epoca come quella di Covid che stiamo vivendo, dai mesi del lockdown in poi.

Il libro è incentrato sulla figura del protagonista, di cui viene descritta la vita interiore, attraverso un susseguirsi di lettere,suddivise in blocchi, seguendo lo schema tipico di una composizione musicale. La mente del protagonista è abitata da pensieri ossessivi, cui si aggiunge, però, uno sguardo piuttosto lucido sul mondo che lo circonda. Fin dall’infanzia, egli si è sentito un estraneo tra persone tutte eguali. Il destinatario dei suoi scritti, ritenuti deliranti, è un medico dalla vita apparentemente perfetta, il suo terapeuta. Tra una missiva e l’altra si dipanano scorci di vita apparentemente banali, quelli del medico, che stridono con quelli del protagonista, capace di vivere ogni attimo con una intensità tale da consentirgli di sollevarsi dalla mera realtà in cui vivono gli esseri che lo circondano. Nel romanzo parole di odio si mescolano ad altre d’amore, il sarcasmo e l’ironia si uniscono a minacce di morte, in un costante crescendo di emozioni, che approdano poi ad un finale inaspettato.

L’autrice ha voluto delineare, attraverso questo libro, il ritratto di un individuo che non si sente parte della comunità, non condividendone i valori, e che compie, per questo motivo, una ricerca identitaria, mettendo in discussione tutto ciò che noi intendiamo per normalità. Il rapporto con il suo terapeuta si complica in quanto il protagonista del romanzo incolpera’ dei suoi pensieri ossessivi  o stesso terapeutica che lo aveva in cura.

Questo libro è  stato di recente oggetto di una conferenza, tenutasi lo scorso 28 settembre nel Duomo di Torino, alla presenza dell’autrice Laura Graziano, di Valter Gentili, psicologo fondatore della ScuolaEmotivia, e di Ivan Raimondi, vicedirettore della Pastorale della Salute della Diocesi di Torino, con letture accompagnate al pianoforte dal parroco del Duomo, don Carlo Franco, e dalla voce dell’attore Paolo Bergonzi.

Mara Martellotta

Life is Pink, la prevenzione è donna

LIFE IS PINK è la campagna di prevenzione, sensibilizzazione  e raccolta fondi per la ricerca sul cancro  a favore della lotta contro i tumori femminili, promossa dalla Fondazione Piemontese per la ricerca sul cancro Onlus, a cui anche il Consiglio regionale ha aderito nell’ambito del mese “rosa” di ottobre.

Il Consiglio regionale, da sempre impegnato attraverso le proprie articolazioni nelle iniziative a tutela della salute e del benessere dei cittadini, ha voluto assumere anche in questa occasione un doveroso ruolo attivo sostenendo l’attività della Fondazione di Candiolo in un anno in cui, a causa della pandemia, molte donne hanno rinviato screening e controlli preziosi.

I  consiglieri  regionali, presenti  alla consueta seduta d’aula,  hanno acquistato e indossato la maglietta  ufficiale di LIFE IS PINK con il cuore rosa,  che connota la campagna per il sostegno alla ricerca sul tumore al seno e  posteranno sulla loro immagine profilo di facebook, il “motivo LIFE IS PINK #SOSTIENICANDIOLO.  I fondi raccolti serviranno per finanziare una campagna di screening gratuiti all’Istituto di Candiolo per prevenire e combattere i principali tumori che colpiscono le donne.

“Quest’anno come Consiglio regionale – afferma il presidente del Consiglio Stefano Allasia – abbiamo deciso di aderire al mese “rosa” della prevenzione del tumore al seno, attraverso una campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini per diffondere la cultura della tutela della salute. La pandemia ha certamente limitato l’attitudine alla prevenzione ed è proprio per questo che in un momento cosi difficile, l’iniziativa assume una valenza ancora più importante. L’augurio è che l’adesione di questa Istituzione alla campagna della Fondazione Candiolo possa ulteriormente rafforzare l’impatto e la diffusione della cultura della prevenzione e contribuire alla raccolta fondi. Una collaborazione, quella avviata oggi con la Fondazione Candiolo che il Consiglio regionale intende proseguire anche nei mesi a venire proprio sul tema della prevenzione.  A novembre – conclude il presidente – l’assemblea legislativa sarà infatti impegnata nella promozione e sensibilizzazione della prevenzione del tumore alla prostata.

“La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro vive e progredisce grazie al sostegno di privati, imprese, associazioni e istituzioni. Per questo l’adesione  alla nostra campagna Life Is Pink da parte di una istituzione importante come il Consiglio regionale del Piemonte – dichiara  Gianmarco Sala –  direttore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus – assume un significativo valore ed è un ulteriore stimolo per continuare a portare avanti la nostra missione. Life  is Pink, giunta alla sua terza edizione, negli scorsi anni ha permesso di raccogliere importanti  fondi  che abbiamo destinato all’Istituto di Candiolo IRCCS per l’acquisto di moderni macchinari, il finanziamento di progetti di ricerca e  la promozione di  visite gratuite  per  prevenire e combattere il tumore alla mammella”.

Nei primi sei mesi del 2020 rispetto ai primi sei mesi del 2019 gli interventi chirurgici per tumori della mammella sono passati in regime day surgery da 833 a 622 e in regime di ricovero ordinario da 1343 a 1199, complessivamente da 2176 a 1821, con una riduzione del 16,4% (- 25,3% day surgery;- 10,7% ricovero). Nel mese di maggio la riduzione è però stata del 45,7% per gli interventi in day surgery e dal 18,2% per quelli in ricovero ordinario, e nel mese di giugno del 51,5% in day surgery e del 36,1% in regime di ricovero. Tali riduzioni sono attribuibili alla chiusura dello screening che è stata effettuata in tutte le regioni italiane durante il periodo epidemico. (dati di Rete Oncologica Piemonte Valle d’Aosta)

 

La polizia e la sicurezza stradale

Si è appena conclusa la campagna congiunta di sicurezza stradale “TRUCK & BUS” promossa da ROADPOL – European Roads Policing Network. 

ROADPOL è una rete di cooperazione tra tutte le Polizie Stradali, ed opera sotto l’egida dell’Unione Europea. Nell’ambito di tale network europeo, al quale peraltro non aderiscono la Grecia, e la Slovacchia oltre a alla Svizzera, la Serbia, la Turchia, l’Italia, attualmente ricopre la Presidenza onoraria.

Tale Organizzazione intende sviluppare una cooperazione operativa tra le Polizie Stradali europee per ridurre il numero di vittime della strada e degli incidenti stradali, in adesione al Piano d’Azione Europeo 2011-2020, attraverso operazioni internazionali congiunte di contrasto delle violazioni e campagne “tematiche” in tutta Europa all’interno di specifiche aree strategiche.

L’obiettivo è quello di elevare gli standard di sicurezza stradale, armonizzando l’attività di prevenzione, informazione e controllo, anche attraverso campagne di comunicazione e operazioni congiunte i cui risultati vengono poi monitorati dal Gruppo Operativo ROADPOL.

L’iniziativa, “TRUCK & BUS”, programmata nel periodo appena trascorso dal 12 al 18 ottobre 2020, ha avuto lo scopo di operare un’intensificazione dei controlli, effettuati dalle Polizia Stradali di tutta Europa, dei mezzi pesanti adibiti al trasporto di merci, degli autobus e dei veicoli destinati al trasporto di merci pericolose, sia italiani che stranieri.

Quest’azione combinata a livello europeo ha avuto anche la finalità di sviluppare la coscienza e la consapevolezza da parte di tutte le figure della filiera del trasporto su gomma: autisti, vettori e committenti e le forze di Polizia dell’Unione Europea sull’affermarsi di una linea comune d’intenti e di modalità di approccio ai controlli.

Durante la settimana indicata, gli operatori della Polizia Stradale hanno proceduto anche alla verifica dello stato psicofisico dei conducenti, al rispetto dei limiti di velocità, alle norme che regolano il trasporto di merci pericolose (A.D.R.) e alle disposizioni comunitarie e nazionali circa il rispetto dei tempi di guida e di riposo degli autisti.

Nella sola Provincia di Torino, la Polizia Stradale ha predisposto sulle arterie autostradali e le vie di grande comunicazioni mirati controlli che hanno permesso di controllare 170 veicoli, tra “Truck & BUS”, rilevando a carico di 51 di questi irregolarità per un totale di 71 infrazioni accertate sia del Codice della Strada che della normativa di settore.

Aperto il nuovo ufficio del turismo a Sestriere

Sabato 24 ottobre a Sestriere in concomitanza dell’arrivo del Giro d’Italia, si è svolta l’inaugurazione della nuova sede dell’Ufficio del Turismo di Turismo Torino e Provincia a Casa del Colle in via Pinerolo 7/b

Il nuovo spazio – dedito all’accoglienza di visitatori e turisti – è ubicato in un nuovo luogo strategico: di fronte alle piste e in corrispondenza della fermata dei bus. Con una veste moderna, ampia e funzionale è gestito da Turismo Torino e Provincia con personale professionale e multilingue a disposizione del pubblico per la promozione della destinazione e del territorio.

Inaugurare oggi un nuovo spazio dedicato all’accoglienza turistica di Sestriere – sottolinea Maurzio Vitale Presidente di Turismo Torino e Provincia – e dell’intera Alta Val Susa e Chisone, ha un forte valore simbolico: un chiaro messaggio al Covid che siamo vivi! Tassello prezioso di un ampio progetto di attualizzazione e miglioramento continuo dell’offerta turistica e informativa al nostro miglior amico: il turista. Lo spazio è location ideale per organizzare iniziative ed eventi sportivo culturali e siamo certi che verrà apprezzata anche dalla comunità locale”.

L’Ufficio del Turismo è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 14:30 alle 17:30, con orario esteso in alta stagione invernale dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. In vendita cartine per itinerari, biglietteria dei trasporti e skipass, servizio di prenotazione alberghiera ed escursioni. Informazioni turistiche su ricettività, ristorazione, eventi e attività sportive. Su richiesta del pubblico in distribuzione mappe di Sestriere, materiali su itinerari e attività da praticare.

Il nuovo ufficio, di grande impatto scenico, vanta un’ampia sede espositiva e una sala conferenze a disposizione per la comunicazione e la narrazione di Sestriere e per eventi ed iniziative di valorizzazione e promozione del territorio.

 “Questa nuova sede dell’Ufficio del Turismo – spiega il Sindaco di Sestriere, Gianni Poncet –  è la base logistica locale su cui ruota l’intero sistema di accoglienza territoriale. Oltre al supporto nel servizio di prenotazione alberghiera servirà a promuovere nel migliore dei modi tutte le innumerevoli attività ed opportunità di intrattenimento in loco personalizzando così una vacanza a Sestriere,unica ed eccezionale, sia in estate che in inverno”.

Sempre nella giornata odierna a Sestriere, a pochi passi dalla nuova sede dell’Ufficio del Turismo, il Comune di Sestriere ha inaugurato, vicino alla fontana dell’obelisco, un monumento intitolato al “Campionissimo” Fausto Coppi, opera in acciaio e pietra realizzata dallo scultore valsusino Maurizio Perron.

Coronavirus, in Piemonte altri 12 morti e 1548 contagi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

 

29.898 PAZIENTI GUARITI VIROLOGICAMENTE E 1259 GUARITI CLINICAMENTE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti sono 29.898 (+83 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3633 (+3) Alessandria, 1675 (+2) Asti, 934 (+0) Biella, 3019 (+9) Cuneo, 2842 (+5) Novara, 15.095 (+56) Torino, 1426 (+1) Vercelli, 1064 (+7) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 210 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 1259 sono guariti clinicamente.

I DECESSI SONO 4248

Sono 12 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4248 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 695 Alessandria, 259 Asti, 220 Biella, 408 Cuneo, 398 Novara, 1863 Torino, 231 Vercelli, 133 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 41 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 53.248 (+1548 rispetto a ieri) di cui 799 (52%) sono asintomatici.

I 1548 casi sono così ripartiti: per il motivo del tampone 491 screening, 419 contatti di caso, 638 con indagine in corso: per l’ambito: 159 Rsa/Strutture socio-assistenziali, 177 scolastico, 1212 popolazione generale; 3 sono importati.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 5543 Alessandria, 2759 Asti, 1705 Biella, 6321 Cuneo, 4668 Novara, 27.682 Torino, 2124 Vercelli, 1560 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 398 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 488 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 8(+rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1483 (+121 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 16.272.

I tamponi diagnostici finora processati sono 931.476 (+11.847 rispetto a ieri),di cui 502.873 risultati negativi.

Quella sera a cena con La Ganga a parlare di politica

Ho conosciuto l’onorevole Giuseppe La Ganga alla fine del 1997.
L’occasione fu un convegno organizzato delle coop d’abitazione sul Welfare.  Famoso fino dagli anni 70, famoso nel bene e nel male. Era stato, sicuramente,  un politico di potere. Prima di tangentopoli non si muoveva foglia che Giusi  La Ganga non volesse. Almeno in Piemonte ed almeno tra i socialisti. Non fu solo il luogotenente in Piemonte di Bettino Craxi.
Non a caso il congresso del 1978 , congresso del rilancio politico del Psi, si tenne a Torino. Insieme a Milano tra le capitali del riformismo socialista. Nel 1997 era un uomo provato ma indomito. Sempre lo accompagnò’ l’amarezza di quello che era accaduto. Tutto questo non gli impedì di schierarsi a sinistra, prima nella Margherita e poi nel Pd. Continuo’ nel fare politica solo ed esclusivamente per passione. Lo ritrovai, anzi mi ritrovo’ nel circolo che aveva fondato. La passione la capivi quando partecipavi ai convegni in via Pisa, sede dell’Associazione. Li’ c’era una stanza per lui dove riceveva. Molti lo venivano a incontrare per un consiglio, sicuramente non per dei favori. Ed anche la sua ultima esperienza politica da consigliere comunale a Torino lo testimonia. Penso che non volesse riscattare il suo passato visto che non aveva nulla da rimproverarsi. Errori si’, ma chi non fa errori nella sua vita. Dopo una tornata elettorale non andata bene per il Pd eravamo a cena.
Sorrise amaramente: voi comunisti dovete abituarvi alle sconfitte. Risposi: io sono un ex, ora apolide di sinistra. Vagante tra le diverse anime del socialismo riformista. Scusa Giusi,  ma in politica non ha torto chi perde ? L’amarezza aumento’: sconfitti si’, ma per via giudiziaria e non politica.  Almeno in Italia.  Poi aggiunse: sicuramente abbiamo fatto un errore di fondo: non capire prima che il clima nel paese era cambiato. Per lui e per la maggioranza dei socialisti non c’erano dubbi. I servizi segreti americani infastiditi dall’atteggiamento di Bettino Craxi a Sigonella avevano orchestrato tutto. Poi il carattere duro e puro di Craxi aveva fatto il resto. Chiacchieravo volentieri con Giusi. Precisamente ascoltavo molto.  Uomo di grande cultura che non cadeva mai nel banale.
E qui il ricordo si fa decisamente esistenziale ed umano. Giuseppe La Ganga ha dato alla vita più di quello che ha ricevuto. Ora sono in molti nel dire che quel riformismo aveva storicamente ragione. Decisamente tardi. Ciao Giusi, ho grande affetto per te. Ho grande stima per quello che hai fatto in vita,  ricordandoti.
Patrizio Tosetto