ilTorinese

Grave bimbo di tre anni investito da uno scooter

Un bimbo  di tre anni è stato investito da uno scooter ed ora e’ ricoverato in condizioni gravi al Regina Margherita

L’incidente è avvenuto a Volpiano, nei pressi della casa  in cui abita con i genitori. Sembra che il bambino sia sfuggito per un attimo al controllo di suo padre che stava parcheggiando l’auto, quando è sopraggiunta la moto che lo ha investito.

I Radicali per la libertà a Hong Kong

Lunedì 12 ottobre, alle ore 12, presso la sede dell’Associazione Adelaide Aglietta a Torino (via san Dalmazzo 9 bis b) i radicali terranno una conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “12 Lives Matter”, 12 giorni di manifestazioni politiche, culturali e artistiche in giro per l’Italia a sostegno dei 12 ragazzi di Hong Kong arrestati e detenuti in Cina da quasi due mesi.
I 12 giorni, uno per ogni ragazzo arrestato, comprenderanno, tra gli altri, presidi e approfondimenti con esperti, sinologi, giornalisti, manifestanti di Hong Kong, a Torino e in altre città italiane, per chiudersi sabato 24 ottobre con una manifestazione a Roma.
Illustreranno le iniziative Patrizia De Grazia, coordinatrice dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, e Igor Boni, presidente di Radicali italiani

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Joyce Carol Oates   “Ho fatto la spia”   -La nave di Teseo –   euro   20,00

E’ più importante restare fedeli alla propria famiglia, coprendone le colpe, o prima di tutto si deve essere fedeli alla verità e ai propri principi morali?

Questo è l’asse portante dell’ultimo corposo (489 pagine) romanzo della grande scrittrice americana che, a 82 anni, con oltre 100 libri pubblicati –tra saggi, poesie e romanzi- ha scandagliato a fondo i meandri dell’America contemporanea mettendone a nudo soprattutto i difetti.

“Ho fatto la spia” è la tormentata storia di Violet Kerriganultima di 7 figli di una famiglia irlandese, proletaria e cattolicaambientata nella cittadina di Niagara. Il suo ultimo giorno d’infanzia si sfracella ai suoi 12 anni quando la tragedia irrompe e lei sarà la chiave di volta.

Una notte 2 suoi fratelli maggiori tornano a casa ubriachi dopo aver investito e massacrato a suon di mazza da baseball uno studente di colore. Il giovane muore e Violet è l’unica a sapere cosa è  successo. Non vorrebbe, ma alla fine, quasi inconsapevolmente, è proprio lei a denunciarli e mandarli in prigione. Ha fatto la spia, è una traditrice, un “ratto” (nello slang americano è così che viene etichettato uno spione) e per questo viene ostracizzata dalla famiglia.

Da quel momento in poi padre, madri, fratelli e sorelle, le volteranno le spalle e non le perdoneranno mai l’aver tradito quelli che avrebbero dovuto essere i suoi affetti più vincolanti. Viene mandata a vivere lontano, da una zia, si trasforma in un’adolescente chiusa, ma dimostra anche tutta la sua resilienza.

Un romanzo travolgente, di  lucido realismo sociale, che scava nell’anima dei protagonisti e nelle pieghe di una società in cui imperano ancora machismo, razzismo e disuguaglianze sociali.

La storia è datata 2003, ma anticipa echi di cronaca più recente e racconta un episodio di pestaggio e omicidio bianco-razzista di un giovane nero, cosa che di fatto avviene ancora troppo frequentemente in America.

 

Isabelle Desesquelles  “Gli uomini muoiono le donne invecchiano”  -Edizioni Clichy-  euro 17,00

E’ un autentico gioiello questo libro di 197 pagine che racchiudono infinite traiettorie di vita, tutte narrate con estrema maestria, sensibilità, empatia e punte sovrane di ironia.

Dieci donne si raccontano e ruotano tutte intorno all’Eden, l’istituto di bellezza in cui Alice le accoglie, coccola e,all’occasione, consola.

Le statistiche evidenziano che gli uomini hanno vite più brevi, mentre alle donne tocca in sorte continuare ad andare avanti, tra rughe e acciacchi, dolori dell’anima, ricordi struggenti.

Sembra che abbiano in mano le carte migliori…ma non è detto che sia davvero così. Avventurandovi nei racconti delle protagoniste lasciatevi avviluppare dalle loro storie, imbastite intorno all’assenza di Eve, eroina romantica che non è riuscita a sopravvivere alla prematura e tragica morte del marito.

Le altre, in qualche modo tutte legate a lei -madre, sorella, cugine, nipoti e bisnipoti- continuano a vivere, guardandosi indietro ma cercando anche, faticosamente, di andare avanti.

I loro racconti parlano anche di noi e delle nostre vite, sviscerano sentimenti, affetti, dolori, gioie o rinunce in cui possiamo riconoscerci.

Un libro che parla di vita, quella interiore e più profonda, e ci regala frasi magnifiche ed emblematiche come questa: «Le prime settimane, sul viso dei bambini, si cercano le tracce dei genitori. Quando la fine si avvicina, prendiamo gli stessi identici tratti di nostro padre o nostra madre. La somiglianza alla nascita e alla morte. In mezzo, uno prova a vivere».

 

Sara Fruner   “L’istante largo”  -Bollati Boringhieri-  euro 15,00

L’autrice di origine trentina-che vive a New York dove insegna italiano alla New York University– ha già dato alle stampe libri di poesia, ed ora debutta nella narrativa con questo romanzo che parla di formazione e dell’incredibile e  profondo legame tra una nonna artista e il suo geniale nipote.

Lui è Macondo, ha 15 anni, un quoziente intellettivo che sovrasta la media, e il suo passato è racchiuso dentro una scatola che la nonna tiene nascosta nel suo studio, in alto.

Tra loro due c’è un patto: lui non parla della scatola e lei gli spiega tutto. Ma «non parlare della scatola vuol dire non parlare delle tre madri». Perché Macondo sa di averne avute tre, non ne ricorda neanche una, ma una foto sulla scrivania le ritrae tutte insieme. Ed è troppo curioso e  intelligente per aspettare che la nonna gli racconti tutto al compimento dei 18 anni.  

Così inizia la sua sottile indagine: spinto da soverchiante curiosità si mette a raccogliere indizi e aneddoti, frugando abilmente nei ricordi dell’entourage dell’incredibile nonna. L’anticonformista artista cilena Rocío Sánchez, la cui voce è stata azzerata da un intervento alla gola e che comunica scrivendo su foglietti.

Una storia che parla di legami profondi e famiglie che non hanno fondamenta biologiche, ma sono edificate ed innalzate con l’amore. Non tanto legami di sangue, ma di amore, che delineano la ricerca d’identità di Macondo.

 

George Gissing  “New Grub Street”  -Fazi-  euro 20,00

Ecco un autore britannico da riscoprire, attraverso questo suo romanzo del 1891, ora pubblicato per la prima volta in italiano.

Gissing, nato nel 1857 e morto nel 1903, è stato uno degli scrittori inglesi più noti del secondo 800.

Nato in una famiglia borghese, ha avuto una vita travagliata. Il padre farmacista muore quando lui  ha solo 13 anni, ed è l’inizio di una serie di passaggi in collegi. Poi si innamora di Nell, ragazza di malaffare che lui cerca di riportare in carreggiata anche rubando nel college; viene scoperto ed arrestato. Dopo la prigione emigra in America dove stenta a sopravvivere, deluso torna in Inghilterra e sposa la ragazza: ma il matrimonio non regge, lei è un’alcolizzata e morirà nel 1888. Gissing si arrabatta tra romanzi e racconti mal pagati, si sposa una seconda volta, ma sarà un altro fallimento. L’ancora di salvezza della sua vita saranno i viaggi che, da colto latinista e grecista, compie nella Magna Grecia e in Italia. Poi un’altra chance di felicità è nell’incontro con la traduttrice francese Gabrielle  Fleury con la quale vive a Parigi i suoi anni migliori, fino alla morte precoce nel 1903.

“New Grub street” è considerato il suo capolavoro. E’ il nome della strada londinese in cui vennero  aperte le prime stamperie e mette a fuoco il dilemma degli scrittori: bisogna coltivare la letteratura come espressione artistica e assoggettarsi a una vita modesta in nome dell’arte, oppure darsi alla più remunerativa arte commerciale?

I due protagonisti incarnano le due tendenze e Gissing ne intreccia i  destini. Da  un lato c’è il giovane Jasper Milvain, giornalista rampante e calcolatore che crede nell’importanza delle  pubbliche relazioni e nei matrimoni di convenienza, disposto a tutto pur diottenere il successo.

Dall’altra il talentuoso sognatore Edwin Reardon, penalizzato da uno scarso riscontro commerciale e vessato dall’arida moglie Amy, di ceto superiore che lo sprona ad accettare compromessi pur di  sfuggire alla povertà. E sullo sfondo la società vittoriana con i suoi pregi e difetti….

Vitamine Jazz in modalità virtuale

E’ iniziata in modo “virtuale” la quarta stagione di “Vitamine Jazz”, Il più articolato, ampio e longevo programma al mondo di esecuzioni di jazz dal vivo realizzate in un ospedale (198 incontri dal 2017).
La terza stagione, da marzo 2020 causa virus, ha visto la sua continuazione con le “Vitamine Jazz Virtuali” a cui hanno aderito stelle del jazz italiano e straniero (citiamo per tutti Ivan Lins, Emanuele Cisi, Roberto e Eduardo Taufic, Daniele di Bonaventura, Emanuele Francesconi. Roberto Beggio, Elis Prodon, Giulia Damico, Fulvio Chiara, Enzo Zirilli, Emanuele Sartoris, Carola Cora, Gilson Silveira, Max Gallo,Ugo Viola, Fabio Giachino, Diego Borotti e tanti altri).
Curato da Raimondo Cesa e varato al Sant’Anna (il più grande Ospedale d’Europa dedicato alle donne) dalla “Fondazione Medicina a Misura di Donna”, ha visto la partecipazione di oltre 240 jazzisti di fama nazionale e internazionale.
Le note del jazz hanno dato il benvenuto alla vita nei reparti maternità, hanno accompagnato i pazienti al day hospital oncologico durante le cure chemioterapiche e hanno ingannato il tempo dell’attesa nelle sale d’aspetto e al pronto soccorso.
Appena il maledetto virus lo concederà le note torneranno a riempire dal vivo i corridoi dell’ospedale.
“L’arte, come dimostrano le Vitamine Jazz e innumerevoli evidenze cliniche, è un alleato al percorso di cura. Il nostro è un lavoro collettivo che unisce scienza e arte e i risultati sono leggibili in ospedale”. Sono le parole della Prof.ssa Chiara Benedetto presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna e Direttore della Struttura Complessa Universitaria Ginecologia e Ostetricia 1.
Ha detto Diego Borotti durante uno dei suoi interventi musicali in ospedale:
“La musica dà il significato a ciò che pare non averne, dà espressione all’inesprimibile”.

Oltre la scuola. La sfida educativa nella società liquida

E’’ uscito il nuovo libro di Giorgio Primerano edito da Effatà, su società, scuola, educazione

In un momento in cui si parla molto di scuola, esce in libreria il libro di Giorgio Primerano, professore che, oltre ad insegnare al Liceo, si è occupato negli ultimi anni di formazione ad insegnanti in qualità di docente a contratto di Pedagogia presso l’‘Università di Torino e l’’Università del Piemonte Orientale.

Nel suo libro intitolato “Oltre la scuola” l’autore si interroga sui possibili modelli educativi in una società in continuo cambiamento, di cui egli condivide la definizione che aveva dato il noto sociologo Bauman, di società “liquida”, caratterizzata da iperproduttivismo, individualismo e quello che potremmo definire una sorta di neo-utilitarismo amorale.

Risultano, quindi, oggi più che mai attuali le sfide educative, soprattutto in un’epoca in cui la figura dell’insegnante viene riconosciuta progressivamente meno come punto di riferimento nei confronti degli allievi e delle loro famiglie.

Questa sfida nei confronti dell’analisi di nuovi possibili modelli educativi è stata raccolta molto bene da Giorgio Primerano. In quest’’opera l’autore compie una riflessione sulla scuola a partire da quella più ampia sulla società e prende in considerazione il modello iperproduttivistico del mondo attuale, che ha provocato un’esasperazione dei comportamenti utilitaristici da parte del singolo individuo, sacrificando il confronto costruttivo e la solidarietà nei confronti del prossimo.

Il modello aziendalistico della società, secondo il professor Primerano, si è trasferito anche nel campo scolastico, in cui spesso si confondono i mezzi (strumenti informatici, modalità didattiche, griglie di valutazione) con i fini (istruzione e crescita della persona nella sua globalità), all’interno di modelli tecnicistici e ipercognitivistici nei quali l’’insegnante si riduce sempre più a “tecnico dell’’insegnamento”, invece che al ruolo di “maestro nel senso originario del termine.

Lo studente viene così a rappresentare l’ultimo anello di una catena che parte dalla società  e che ritrova nella scuola lo stesso approccio utilitaristico. Solo un insegnante che sia in grado di comprendere la visione del mondo, che risulta oggi dominante, può  innescare un cambio di direzione, guardando lui stesso al mondo con occhi diversi e comunicando ai suoi allievi un approccio nei confronti della  conoscenza di tipo diverso, più creativo e più vivo.

Inoltre, accanto alle varie discipline scolastiche, secondo il Professor Primerano, deve trovare spazio anche il confronto sui temi di attualità, che viene, invece, molto spesso relegato in secondo piano, se non addirittura annullato, per dare predominanza non soltanto allo svolgimento del programma, ma anche a una serie di pratiche burocratiche che esulano dal cuore pulsante della lezione.

L’’aspetto interessante del libro è dato, inoltre, dal fatto che l’autorenel terzo capitolo, dopo aver svolto una critica lucida nei confronti della società e dei suoi effetti sulla scuola, presenta una serie di proposte di educazione a scuola per educare, a sua volta, alla vita in società. Queste proposte che costituiscono un’interessante “par costruens” all’’interno dello scritto, vanno nella direzione di un superamento delle dinamiche di dominazione tra gli uomini, attraverso interazioni fondate sulla cooperazione. La realizzazione di tale progetto implica la ricerca di nuove forme di economia, di nuove modalità di rapportarsi con l’’ambiente e di nuove forme di interazione tra gli uomini.

E’ un libro ricco di spunti, con uno stile scorrevole, rivolto non solo a insegnanti e studenti, ma anche a genitori, educatori e a tutti coloro che abbiano a cuore il complesso intreccio tra scuola e società.

Mara Martellotta 

Cultura, Grimaldi (LUV): “Il settore deve ripartire”

“Nella pandemia hanno continuato a farci ridere e piangere, ora restituiamo loro la giusta dignità: test rapidi e distanza di un metro per far ripartire la cultura in Piemonte”

“Test rapidi per i lavoratori della cultura e l’adeguamento delle distanze alle direttive delle altri Regioni, introducendo la possibilità, come accade nelle altre regioni in Italia, di distanziare di un metro i posti nelle sale, sono le richieste che facciamo alla Giunta regionale e sono alcune delle motivazioni che hanno spinto i lavoratori della cultura davanti alla sede del Consiglio regionale – è il commento di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale. 

“Questa mattina il grido di dolore di un intero settore ha risuonato forte – prosegue Grimaldi -, nelle voci delle donne e degli uomini che fanno parte delle 250.000 famiglie senza lavoro da febbraio, lavoratori di un settore che, per primo, si è fermato a causa del Covid e che da allora non è più ripartito”.

“Per questo – prosegue Grimaldi -, da un lato chiediamo con forza al governo nazionale di istituire un vero e proprio ‘Culture Recovery Fund’, capace di garantire una percentuale sostanziosa del recovery found al mondo della cultura, di introdurre ammortizzatori sociali per i lavoratori della cultura, e di promuovere misure specificamente destinate alle industrie culturali; alla Regione chiediamo invece di ricordarsi di un settore che Cirio e la Lega si sono completamente dimenticati. Nessun aiuto – ricorda Grimaldi – è stato inserito nel Bonus Piemonte e nel Riparti Piemonte, nessuna risorsa è stata stanziata per risolvere i problemi strutturali legati alle capienze e alla sicurezza dei luoghi della cultura”.

A Torino – Lingotto nuovo posto di controllo delle ferrovie

Avviati gli interventi per un investimento di 15 milioni di euro

Al via gli interventi di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) per la realizzazione del nuovo Posto Centrale di controllo della circolazione ferroviaria a Torino.

Il nuovo edificio tecnologico collocato nella zona di Torino Lingotto ospiterà la nuova sala di comando e controllo della circolazione ferroviaria del Piemonte e della Valle d’Aosta e sarà costruita con tecnologie e apparati ferroviari di ultima generazione.  La posizione del fabbricato è strategica, al centro del nodo ferroviario di Torino, nel cuore delle principali linee piemontesi dal Sistema Ferroviario Metropolitano ai collegamenti in direzione Modane, Genova e Milano.

Le attività del cantiere, già avviate, avranno la durata di 30 mesi per un investimento di Rete Ferroviaria Italiana di 15 milioni di Euro.

CARATTERISTICHE DEL NUOVO EDIFICIO:

  • 30.000 metri quadrati studiati integrando l’edificio al contesto urbano in cui è inserito,
  • progettato con giochi di linee, lucernari e sistemazioni a verde che rendono piacevole l’estetica ben visibile dalla vicina Passerella Olimpica
  • sostenibilità dal punto di vista del risparmio energetico con una riduzione dei consumi e anidride carbonica emessa grazie alla razionalizzazione delle tecnologie, unita ai più avanzati sistemi di distribuzione dell’energia e del condizionamento degli ambienti.

Tutte le attività del personale che gestirà il traffico ferroviario all’interno del nuovo edificio, in una sala di oltre mille metri quadrati, saranno così accentrate e ottimizzate presso un’unica sede con molteplici vantaggi:

  • migliore coordinamento,
  • facilità di comunicazione ed una maggiore tempestività in caso di criticità alla circolazione ferroviaria,
  • riduzione dei tempi di intervento
  • migliori standard di puntualità e regolarità del servizio

SuperLega europea… come sarà?

Se ne discute da almeno un quinquennio:la SuperLega o qualsivoglia campionato Europeo di calcio per club che diventerà l’attrazione principale calcistica più importante, destinata a far retrocedere d’interesse i campionati e coppe nazionali e sostituendo le coppe europee.

La nuova competizione potrebbe essere cosi strutturata:
Ragionevolmente si potrebbe partire dal campionato 2022-2023. In modo da permettere a tutte le Federazioni aderenti alla Uefa (sono 56) di organizzarsi.
Il campionato dovrebbe essere diviso in quattro gironi da 20 squadre. Totale: 80 squadre. Scelte seguendo il ranking Uefa alla fine della stagione 2021-2022.
Le prime due di ogni girone accedono ai playoff che, attraverso quarti di finale, semifinali e finale assegnano il titolo di Campione d’Europa.
Le ultime due di ogni girone retrocedono. E entrano nel campionato d’Europa le squadre che avranno vinto i campionati nazionali a cui parteciperanno le squadre esclude dalle 80 del campionato d’Europa. Anche le otto promosse verranno scelte dopo i playoff a cui parteciperanno appunto le vincenti dei campionato nazionali, organizzati dalle rispettive federazioni. Le quali avranno ovviamente anche il compito di strutturare i campionati delle serie minori.
Ci stiamo avvicinando a grandi falcate verso quella che sarà una rivoluzione calcistica epocale.

Vincenzo Grassano

Il trasporto pubblico regionale rinnova la flotta dei bus

Sono 10,3 i milioni di euro che il Piemonte avrà a disposizione per il rinnovo della flotta autobus destinati al trasporto pubblico locale. L’investimento è stato deliberato oggi dalla Giunta regionale demandando all’Agenzia della mobilità piemontese la ripartizione delle risorse.

«Con questo investimento spiega l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusipotremo avere oltre 90 autobus nuovida destinare a tutta la Regione. Il parco autobus dedicato ai servizi di trasporto pubblico ha un’età media di 9,8 anni, che si traduce in un’eccessiva frequenza di guasti e fermi macchina anche prolungati nel tempo con conseguente carenza di servizio e disagi per i cittadini. Basti pensare agli ultimi episodi di mezzi in fiamme avvenuti in questi giorni. Il rinnovo progressivo della flotta è prioritario al fine di realizzare gli obiettivi di miglioramento del servizio del Piano Regionale della Mobilità e dei Trasporti, a maggiore ragione in questo specifico momento storico in cui la regola del distanziamento interpersonale ha influito significativamente sul numero di posti offerti a bordo. Lasoluzione non può essere un aumento del numero di autobus (peraltro non disponibili immediatamente sul mercato) e del personale di guida, mentre la sostituzione dei mezzi obsoleti con materiale nuovo consente certamente di abbattere subito guasti e fermo macchina aumentando i livelli di affidabilità, sicurezza e regolarità del servizio».

Contestualmente è stata confermata la quota di 27 milioni di eurodel fondo nazionale del Ministero dell’economia destinata al Piemonte per compensare le aziende di trasporto della riduzione dei ricavi tariffari per effetto delle restrizioni imposte nel periodo di emergenza sanitaria. «Le risorse sono finalmente certe – sottolinea l’assessore Gabusi – e hanno un riflesso importante anche sugli utenti del trasporto pubblico in quanto consentono lacopertura degli oneri sostenuti dalle aziende per il rimborso dei titoli di viaggio, compresi gli abbonamenti, non utilizzati nel periodo di lockdown». Sarà l’Agenzia della mobilità piemontese a gestire l’erogazione e l’assegnazione dei contributi statali.