ilTorinese

Tamponi rapidi in auto, hot spot all’Allianz Stadium

Sono iniziate oggi a Torino, nel parcheggio dell’Allianz Stadium, le operazioni di allestimento del “Drive Through Difesa” (DTD), la struttura ad accesso in auto che ospiterà un hotspot per tamponi rapidi voluto dalla Regione Piemonte e realizzato in collaborazione con il Comune di Torino e Juventus Football Club.

Il “drive through” sarà costituito da una struttura modulare realizzata grazie all’impegno dell’Esercito, in particolare della Brigata Alpina “Taurinense”,nell’ambito dell’operazione “Igea” disposta dal Ministero della Difesa, per fornire il massimo supporto al Sistema Sanitario Nazionale in questa fase emergenziale.

Vi opereranno team sanitari militari che in questi giorni stanno già lavorando nell’ambito di altre strutture sanitarie cittadine, personale di Arpa Piemonte e della Protezione civile regionale.

Il progetto è realizzato dall’Unità di crisi della Regione e Arpa Piemonte con la collaborazione anche dell’Asl Città di Torino e del Csi.

Parte dell’area è stata messa a disposizione da GTT.

L’avvio dell’hotspot con l’esecuzione dei test (tamponi rapidi naso-faringei per l’individuazione di casi Covid 19) è previsto sabato 14 novembre. Il servizio sarà attivo dal lunedì al sabato dalle 8 alle 14.

Calcio e coronavirus

Nove mesi di coronavirus,una pandemia mondiale che ha messo in ginocchio tutto il globo terrestre.

Colpito  duramente il mondo del calcio,una crisi dura quella che si trova ad affrontare soprattutto la serie A che mantiene tutto il sistema calcistico nazionale.Il mondo del pallone sta affrontando la seconda ondata, è un inverno duro dove stiamo vedendo i giocatori che sono positivi al coronavirus, la battaglia ancora non è finita e speriamo che il 2021 potrà essere l’anno dove questo nemico verrà sconfitto e potremo così ritornare a gioire, ad esultare come prima davati alla televisione e allo stadio ad incitare di nuovo i nostri atleti.
#andràtuttobene affinché questa partita, vale come un trofeo per tutti noi, la  vinceremo per tornare alla normalità.

Vincenzo Grassano

Covid Piemonte: 84 morti, 2953 contagi, 1350 guariti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

 

 

42.087 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 42.087(+1.350 rispetto a ieri)così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4456, Asti 2232, Biella 1287, Cuneo 4862, Novara 3456, Torino 22.289, Vercelli 1753, Verbano-Cusio-Ossola 1288, extraregione 253, oltre a 211 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 4826

Sono 84 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 16 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4826 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 754 Alessandria, 293 Asti, 246 Biella, 491 Cuneo, 466 Novara, 2130 Torino, 251 Vercelli, 145 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 50 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

 

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 107.267(+2.953 rispetto a ieri, di cui 1038, il 35% asintomatici).

I casi sono così ripartiti: 712 screening, 987 contatti di caso, 1254 con indagine in corso; per ambito: 204 RSA/Strutture socio-assistenziali, 226 scolastico, 2523 popolazione generale.
La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 9321 Alessandria, 4886 Asti, 3457 Biella, 13.598 Cuneo, 7930 Novara, 59.632 Torino, 3916 Vercelli, 2741 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 686 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1100 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 340(+15 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4790(+75 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 55.224

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.191.915 (+13.578 rispetto a ieri), di cui 647.992 risultati negativi.

Al via il processo per i fatti di piazza San Carlo

A Palazzo di Giustizia di Torino ha preso il via l’udienza del processo per il dramma di Piazza San Carlo del 3 giugno 2017.

Tta le persone chiamate in causa anche la sindaca Chiara Appendino. L’udienza avviene con il rito abbreviato, nell’aula magna del tribunale  per garantire il distanziamento delle disposizioni anti Covid, ed è dedicata agli interrogatori e alle dichiarazioni spontanee degli imputati.

L’accesso è vietato  al pubblico perché l’udienza si celebra a porte chiuse. Da definire la posizione di decine di parti civili che non hanno raggiunto un accordo per il risarcimento.

Rossi-Valle (Pd): “Investire davvero sulla mobilità sostenibile”

“Il 28 ottobre apriva il bando regionale per la mobilità sostenibile, che prevedeva linee di sostegno all’acquisto di auto non inquinanti, motocicli e ciclomotori elettrici, bici e rottamazione di veicoli inquinanti.

Sulle auto la linea prevede un contributo a fondo perduto da 10.000 euro per le auto elettriche, fino a scalare a 2.500 euro, a seconda delle emissioni.  La misura scade il 30/04/2021. Dopo soli due giorni la linea autoveicoli era esaurita, con sole 164 richieste. Il 10 novembre si esauriva la linea destinata alle biciclette (normali, cargo e elettriche).

Nonostante questo, continuano a pervenire domande: oggi siamo a 1000 richieste per i soli autoveicoli.

Pur apprezzando un’iniziativa doverosa, considerando i livelli di inquinamento che si registrano nella nostra regione, occorreva prevedere risorse adeguate. Un bando così concepito, che consente un rinnovo del parco auto tanto limitato, incide minimamente dal punto di vista ambientale. Nel prossimo assestamento di bilancio presenteremo un emendamento al fine di aumentare le risorse destinate al rinnovo degli automezzi inquinanti. Ci auguriamo che la maggioranza lo accolga, in caso contrario potremo considerare il bando per i contributi per la mobilità sostenibile l’ennesimo spot di questa amministrazione regionale, alla stregua di una lotteria con pochi, fortunati, vincitori.

Domenico Rossi – Consigliere regionale Pd

Daniele Valle – Consigliere regionale Pd

Vendeva droga e la spediva per posta, carabinieri arrestano vero postino

I Carabinieri hanno arrestato un italiano di 24 anni, abitante ad Avigliana, per possesso di droga.

 

Lunedi mattina, a Trana, in Via Roma, i militari dell’Arma, impegnati nei controlli anti Covid, hanno notato una persona molto agitata che si guardava intorno con nervosismo. I carabinieri della Stazionre di Avigliana si sono avvicinati per chiedergli i documenti. L’uomo ha dichiarato di essere un postino, fuori srvizio, ma il suo atteggiamento ha convinto i militari dell’Arma a perquisire sia lui sia la sua abitazione, anche perchè nei giorni scorsi avevano saputo di un postino specializzato anche nella vendita di droga.
La perquisizione domiciliare ha permesso di trovare 100 grammi di marijuana, un bilancino di precisione, un quaderno contenente appunti e la contabilità riconducibili all’attività di spaccio e una scacciacani priva di tappo rosso con relative 19 munizioni.
In particolare, buona parte dello stupefacente è stato trovato all’interno di alcuni barattoli presenti nella camera da letto, mentre, circa 25 grammi sono stati trovati già sigillati all’interno di un plico postale pronto per essere spedito ad un acquirente.
Il giovane, che lavora come postino alle dipendenze di una ditta privata incaricata delle consegne per conto di diversi Uffici delle Poste Italiane della zona, è stato arrestato. Poste Italiane è estranea ai fatti.

Magliano (Moderati): “Trasporto Persone con Disabilità, cambiare modello”

“Le criticità ancora irrisolte (che riguardano ora anche i Centri Diurni, oltre al Servizio Studenti e ai Buoni Taxi) e la necessità di un nuovo ricorso all’Articolo 30 da parte dell’Amministrazione sono segnali inequivocabili: serve un altro tipo di organizzazione, magari mettendo in campo GTT o introducendo procedure di accreditamento affinché i Centri stessi possano gestire autonomamente il servizio”.


Se un’Amministrazione deve ricorrere più volte in pochi anni all’Articolo 30, significa che c’è un problema: esattamente questo è il caso del Servizio Comunale Trasporto Persone con Disabilità gestito da Tundo. Le criticità sono sotto gli occhi di tutti, tra stipendi non pagati o pagati in ritardo, TFR che non arrivano e disservizi per utenti e famiglie. Per quanto la Città stia provando a fare la sua parte (tutti gli stipendi arretrati saranno versati entro fine mese), dobbiamo pensare a un nuovo modello perché questo – come ormai sotto gli occhi di tutti – non funziona.

Rilancio ancora una volta l’ipotesi di mettere in campo la società di trasporto pubblico GTT, garantendo così un servizio privo di intoppi operativi e di natura finanziaria. Per quanto riguarda i Centri Diurni, servizio che a sua volta sta cominciando a far registrare disservizi, è ora di provare a immaginare, per esempio, nuove procedure di accreditamento o modalità che permettano ai Centri di gestire direttamente il servizio di trasporto, magari dotandosi di personale aggiuntivo, Guardiamo in questo senso alle esperienze virtuose di comuni come Genova.

Soltanto in questi ultimi giorni, con un minor numero di persone da trasportare a causa del lockdown, è in parte rientrata l’emergenza disservizi. Pur nell’attenzione alla materia dimostrata dall’Assessorato, non nascondo la mia preoccupazione e mi auguro che, dove mancante, la ditta riceva le dovute sanzioni.

Nella mia interpellanza appena discussa in Consiglio Comunale, ho toccato anche altre criticità, quali il numero ridotto di mezzi utilizzato (37, contro i 40 su strada indicati nel capitolato), la copertura assicurativa dei mezzi, la regolarità della licenza per l’esercizio del servizio di trasporto, la sanificazione dei mezzi, le visite mediche di controllo e le condizioni dell’uso del posteggio in piazzale Caio Mario. Mi auguro che la Città abbia la forza di controllare singolarmente tutti i vari casi, senza doversi basare sulle sole autocertificazioni da parte dell’azienda.

Silvio Magliano – Capogruppo dei Moderati, Consiglio Comunale Torino.

C’era una volta l’abitudine di uscire a cena fuori

C’era una volta l’abitudine di uscire a cena fuori, con gli amici o per altri motivi. Ci si dava appuntamento davanti al ristorante e all’amico ritardatario cronico gli si dava appuntamento un quarto d’ora prima, sperando che bastasse.

C’era una volta l’abitudine, pensate un po’, di fare anche l’aperitivo prima di andare a cena fuori con gli amici o per altri motivi, e con l’amico ritardatario cronico, per poi, talvolta, arrivare perfino a fare l’alba ai Murazzi.

C’erano una volta delle abitudini di convivialità che già, in passato, ci è stato chiesto di abbandonare e poi riprendere e poi di nuovo abbandonare, in attesa di riprenderle, sperando che non passi troppo tempo.

Grazie a Pier Rosito, fondatore della To Be Events, alla sua sapiente lungimiranza e alla sua capacità di saper interpretare come le abitudini, appunto, possano cambiare e si possono adattare anche nel breve periodo, possiamo ancora continuare a mantenere vive alcune consuetudini di convivialità.

Ieri sera infatti si è svolto un evento tanto difficile da spiegare quanto innovativo e fuori dagli schemi.

Martedì 10 novembre scorso si è svolto un evento di “Degustando(at)home”, il servizio Delivery ideato da To Be in collaborazione con alcuni tra i più grandi Chef torinesi, nato durante il primo lockdown primaverile e ulteriormente arricchitosi con Salvatore Romano, patron del Barz8, per il cocktail di benvenuto e una colonna sonora curata appositamente da Samuel in diretta dal “Golfo Mistico”, la sua centrale creativa.

Il meccanismo è stato semplicissimo e consisteva in due passaggi, ordinare il box contenente i piatti preparati dagli chef e, ricevuto il box a casa, ultimarli e connettersi alla diretta streaming per assistere alla preparazione del cocktail di benvenuto da parte di Salvatore Romano, e alla preparazione dei piatti da parte degli chef. Il tutto accompagnato dalle sonorità musicali di Samuel.

Il percorso culinario, invece, è stato curato da Niccolò Giugni del Bistrot Razzo e Stefano Sforza del ristorante Opera per gli antipasti, da Fabrizio Tesse del ristorante Carignano per il primo, da Marcello Trentini del ristorante Magorabin per il secondo e per il dolce, ultimo ma non per importanza, Lorenzo Careggio del ristorante Eragoffi.

 

Per la prossima cena assicuratevi che il vostro amico ritardatario sia a casa quando gli arriverà il box di Degustando(at)home!

 

Emanuele Farina Sansone

Evade dai domiciliari: arrestato a Porta Nuova

Durante i controlli ai passeggeri in entrata nella stazione di Porta Nuova, gli agenti della squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polfer di Torino hanno arrestato un 51enne dell’Albania, residente a Bollate, nel milanese.

Lo straniero, all’atto dell’identificazione, è risultato evaso dagli arresti domiciliari, misura cautelare emessa lo scorso agosto dal G.I.P. di Milano, per il reato di stalking, nei confronti di alcuni vicini di casa. L’uomo, gravato da numerosi precedenti penali, era già stato denunciato dai Carabinieri di Bollate (MI) per il reato di evasione, lo scorso settembre. Dalle successive indagini, è emerso che l’albanese, trovato in possesso di 790,00 euro in contanti, di cui non è stato in grado di giustificarne la provenienza, si sia recato nel capoluogo piemontese per compiere delle attività illecite. Il 51enne è stato arrestato, in attesa del giudizio per direttissima.

Smog, trasporti, rifiuti e rete idrica: la ricerca di Legambiente

Ecosistema Urbano 2020 / Ecco l’Italia delle città che tentano di pianificare trasformazioni urbane in chiave green e che qua e là raggiungono l’eccellenza

 

Trento, Mantova e Pordenone in testa alla classifica dei capoluoghi italiani per performance ambientali. Ultime in graduatoria: Pescara, Palermo e Vibo Valentia

 

Smog, trasporti, rifiuti e rete idrica: andamento lento nelle performance ambientali delle metropoli. Tra le grandi città Milano si conferma centro urbano in crescita. Premiate anche 17 Best Practices.

 

Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta: “Il Piemonte rispecchia i chiaroscuri nazionali. Sulla Mobilità nei capoluoghi si è tracciato un percorso. Si vada fino in fondo”

Un’Italia a due velocità: la prima più dinamica e attenta alle nuove scelte urbanistiche, ai servizi di mobilità, alle fonti rinnovabili, alla progressiva restituzione di vie e piazze ai cittadini, alla crescita degli spazi naturali. La seconda, più statica con un andamento troppo “lento” nelle performance ambientali delle metropoli soprattutto sul fronte smog, trasporti, raccolta differenziata e gestione idrica. È questa la fotografia scattata da Ecosistema Urbano 2020, il report annuale sulle performance ambientali dei capoluoghi italiani stilato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ore, che racconta quel lento cambiamento green in atto nella Penisola. A testimoniarlo in primis le città di Trento, Mantova, Pordenone, Bolzano e Reggio Emilia in vetta alla classifica generale di Ecosistema Urbano 2020 che si basa sui dati comunali relativi al 2019, quindi ad un contesto pre-pandemia. Trento e Mantova mantengono come lo scorso anno il primo e il secondo posto in graduatoria con buone performance complessive, seguite da Pordenone che, dopo una lenta scalata, conquista il terzo posto superando così Bolzano che scende al quarto posto. Quinta la città di Reggio Emilia protagonista di una rincorsa alla top ten costante negli ultimi anni. In fondo alla graduatoria troviamo invece: Pescara (102esima), Palermo (103esima) e Vibo Valentia (104esima). Tra le grandi città, dove nel complesso si registra un andamento lento nelle performance ambientali legate soprattutto a smog, trasporti e gestione idrica, si conferma la crescita di Milano (29esima) sempre più attenta alla vivibilità urbana. A completare il quadro di Ecosistema Urbano, le 17 Best Practices premiate oggi per raccontare anche quelle esperienze virtuose in campo e che meritano di essere replicate sul territorio nazionale. Tra queste c’è Cosenza che sull’esempio di Pesaro ha realizzato la Ciclopolitana, una rete ciclabile lunga più di 30 Km che sarà ultimata entro fine 2020. Prato che vanta un complesso residenziale (il NzeB di San Giusto), un mix di alta efficienza energetica con bassi costi di costruzione, pensato per il fabbisogno di famiglie in difficoltà economiche. Benevento che punta a realizzare una rete di quasi 25 chilometri di piste ciclabili integrate con i mezzi del trasporto pubblico e ferroviario per migliorare la mobilità urbana e sviluppare il turismo.

I dati di Ecosistema Urbano sono stati presentati oggi nel corso del webinar, trasmesso in diretta streaming sulle pagine fb di Legambiente, La Nuova Ecologia e sul sito del Sole 24 ore, moderato dal giornalista Giacomo Bagnasco del Sole 24 ore, che ha visto la partecipazione di Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, Mirko Laurenti, Responsabile rapporto Ecosistema Urbano, Lorenzo Bono, Ambiente Italia. Tra gli altri interventi quello della ministra delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli, della vicepresidente Anci e sindaco di Torino Chiara Appendino, del sindaco di Brescia Emilio Del Bono, di Paolo Zanella, Ass. transizione ecologica, mobilità e beni comuni, Trento, del Direttore Generale ISPRA Alessandro Bratti e del Presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani che si sono confrontati sul futuro delle città e sulle sfide urbane legate all’emergenza coronavirus, consapevoli che i centri urbani devono essere il fulcro della ripartenza post Covid.

A tal riguardo un altro dato interessante che emerge da Ecosistema Urbano 2020 è che la propensione al cambiamento in ambiti specifici caratterizza qua e là anche centri urbani che non sempre occupano posizioni di vertice in graduatoria come Ferrara insieme a Pordenone e Mantova per la gestione dei rifiuti, Treviso che depura tutti i suoi reflui come Bolzano e contiene lo spreco di acqua come Pordenone e Trento. C’è poi chi mette al centro del proprio agire l’aumento dello spazio urbano dedicato alle bici come Reggio Emilia o Mantova.

“L’Europa – dichiara Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente –  ha destinato al nostro Paese 209 miliardi di euro, una cifra molto importante che non potrà non riguardare le aree urbane, utili anche per il raggiungimento degli obiettivi Onu sullo sviluppo sostenibile al 2030. È qui infatti che si gioca una partita fondamentale per fronteggiare le tre crisi attuali – l’emergenza sanitaria, economica e climatica – e per vincere la sfida della modernizzazione del Paese. I dati contenuti in questa edizione di Ecosistema Urbano, relativi al 2019 e quindi ad una situazione pre-pandemia, ne sono la testimonianza più evidente.  L’Italia non può mancare questa occasione irripetibile per rendere le nostre città più moderne, sostenibili e sicure. Dopo decenni di discussioni, analisi dei problemi e definizione della loro soluzione come abbiamo fatto con questo rapporto annuale, ora abbiamo la possibilità di risolverne una gran parte grazie alle risorse europee. Le soluzioni da adottare le ritroviamo a macchia di leopardo in diversi capoluoghi di provincia. Noi col Rapporto Ecosistema Urbano le raccontiamo annualmente per rendere merito agli amministratori più smart e coraggiosi e farle copiare da quelli meno innovativi e temerari, perché le buone idee non hanno copyright”.

“Il Piemonte rispecchia i chiaroscuri nazionali – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – con due capoluoghi in top ten (Biella e Verbania) e uno alla 15esima posizione generale (Cuneo). Decisamente male le altre città regionali ed Aosta, con Novara alla 42esima posizione e le altre tutte oltre la metà classifica. Pessima la situazione di Torino (80esima) e Alessandria (addirittura 93esima). Pesano senza dubbio una pessima qualità dell’aria ed una raccolta differenziata in entrambi i casi sotto il 50%. Negli ultimi mesi si è molto investito su ciclabilità e mobilità alternativa, tanto da fare del capoluogo regionale una città riferimento a livello nazionale e da rientrare (insieme a Milano) nelle 17 best practices individuate in Ecosistema Urbano con la sharing mobility. Si è tracciato un percorso. È necessario andare fino in fondo, con decisione e determinazione”.

Classifica generale: Trento, prima in classifica, migliora i valori medi complessivi sia per quel che concerne il biossido di azoto (NO2) che per le Pm10. Cresce la percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato: Trento sfiora l’83% nel 2019, era poco sopra l’81% nel 2018, e si conferma tra le città migliori in questo parametro (è sesta). A completare il quadro c’è il decrescere dei rifiuti prodotti che calano dai 465 chili per abitante/anno dell’anno passato, agli attuali 462. Crescono i passeggeri trasportati dal servizio di TPL (da 185 viaggi per abitante annui del 2018 ai 190 del 2019), ma cala lo spazio destinato alle infrastrutture dedicate alla ciclabilità. Si registra un costante miglioramento del capoluogo trentino nell’indice dedicato al consumo di suolo che si ferma a 8,20/10 (lo scorso anno era a 7,40/10, due anni fa a 6,25) e lascia Trento appena fuori dalla top ten: è undicesima. Anche Mantova, capoluogo lombardo, mantiene buone performances. Scendono di poco i consumi idrici, peggiorano le perdite della rete, che però rimangono appena al di sopra del 15%, settimo capoluogo assoluto in questo indice. Sale la produzione totale di rifiuti (da 513 Kg pro capite all’anno, a 531 quest’anno), ma continua a crescere la raccolta differenziata dove Mantova è la terza assoluta (dopo Ferrara e Pordenone), con una percentuale di 85,6% di differenziata.

Pordenone, terza in classifica, quarta lo scorso anno e sesta due anni fa, deve il raggiungimento del podio a un miglioramento generale visibile già negli indici legati all’inquinamento atmosferico dove abbatte le concentrazioni dell’NO2, peggiora di poco, rimanendo comunque nei limiti, per le polveri sottili e addirittura quasi dimezza i giorni di superamento dell’ozono rispetto all’anno precedente. Si registrano quasi ovunque lievi miglioramenti come nei consumi idrici (da 168 a 162 litri per abitanti al giorno da un anno all’altro), o nelle perdite della rete idrica dove la città friulana è quella che spreca meno in assoluto: solo l’11,3% dell’acqua immessa in rete non arriva ai rubinetti. Bene la raccolta differenziata dei rifiuti, Pordenone è la seconda assoluta con l’86,1%, dietro solo a Ferrara, nel consumo di suolo il capoluogo friulano quasi raddoppia il suo indice rispetto all’anno passato: da 3,95 su 10 all’attuale 6/10. Unica nota negativa, il lieve calo dei passeggeri trasportati dal servizio di TPL (che scendono dai 62 del 2018 agli attuali 58 viaggi per abitante all’anno) o alla produzione di rifiuti dove si passa dai 514 chili pro capite dell’anno dello scorso anno agli attuali 521.

Anche Bolzano, quarta, e Reggio Emilia, quinta, confermano buone performance ambientali. La prima mantiene, ad esempio, una buona qualità dell’aria con tutti e tre gli indici entro i limiti, ma peggiorando lievemente nei giorni di superamento dei limiti per l’ozono. Sale di poco la percentuale di acque disperse dalla rete (poco più del 31% nel 2018, poco oltre il 32% quest’anno), ma scendono i consumi idrici. Cresce ancora il monte rifiuti prodotti (512 kg/abitanti/anno nel 2018, 524 quest’anno), ma aumenta la raccolta differenziata che si attesta al 67%. Migliora di pochissimo anche nell’indice del consumo di suolo che vede Bolzano tra le migliori in assoluto: è sesta con 9,40 su 10 (era a 9,35 l’anno passato).

Reggio Emilia ha buoni numeri dei tre indici legati all’inquinamento atmosferico, stabili i consumi idrici e le energie rinnovabili. Peggiora nel totale dell’acqua potabile dispersa (era poco sotto il 22% lo scorso anno, sale al 25,2% quest’anno) e nel monte di rifiuti prodotti che cresce dai 695 chili pro capite all’anno, agli attuali 699. Migliora però in quasi tutto il resto: cresce la raccolta differenziata che oltrepassa l’80% (82,9%) e fa del capoluogo reggiano la quinta assoluta nell’indice; salgono i passeggeri trasportati dal servizio di trasporto pubblico (dagli 87 viaggi per abitante all’anno dell’anno scorso agli attuali 100); aumenta lo spazio per i pedoni e quello dedicato alla ciclabilità dove Reggio Emilia si conferma di gran lunga la migliore in assoluto. Da segnalare però l’arretramento del capoluogo emiliano-romagnolo nell’indice che misura il consumo di suolo, dove scende da 7,05 su 10 dello scorso anno, a 6/10 quest’anno.

Non può mancare uno sguardo alle grandi città. Nella classifica generale di Ecosistema Urbano 2020 in ripresa Torino 80 esima in graduatoria (lo scorso anno era 88esima) e Bari 84esima (lo scorso anno era 87esima), lieve calo in graduatoria invece per Bologna 16esima (lo scorso anno era 13esima) e Venezia 27esima (lo scorso anno era 16esima). In generale i grandi centri faticano a dare risposte alle criticità che le attanagliano. A confermarlo i numeri sempre più elevati delle concentrazioni di biossido di azoto o dei giorni di superamento dei limiti dell’ozono a Torino, il crescente numero di auto circolanti per Torino e Roma (Torino a 64 auto ogni 100 abitanti, Roma a 62) e l’immobilismo nei numeri del trasporto pubblico ancora a Roma. L’imbarazzante 19,2% della raccolta differenziata a Palermo o il 36,2% fatto registrare da Napoli (il 35% era l’obiettivo normativo da raggiungere nel 2006), oppure il 3,60 su 10 che Venezia raggiunge nell’indice dedicato al suolo consumato (era a 3,90/10 lo scorso anno), così come il fatto che a Bari quasi il 50% dell’acqua potabile immessa in rete va sprecata (il 49%, era il 48,8% lo scorso anno). Fa eccezione Milano, sempre più attenta negli ultimi anni alla mobilità sostenibile e intermodale, alla rigenerazione urbana e all’uso efficiente di suolo.  In particolare il capoluogo lombardo ha invertito la proporzione tra crescita del consumo di suolo e variazione abitanti residenti. Inoltre è l’unica grande città ad avere una rete idrica che perde molto meno del 25% dell’acqua immessa in rete: quarta assoluta con appena il 13,7% di perdite (era 15,2% lo scorso anno).

In fondo alla classifica generale si trovano Pescara, Palermo e Vibo Valentia. Il capoluogo abruzzese, terz’ultimo in graduatoria, non risponde da due anni alle domande di Legambiente. Anche Vibo Valentia, ultima in classifica, colleziona una enorme quantità di ‘nd’. L’unica nota positiva, il dato sulla raccolta differenziata che passa dal 26% segnalato negli ultimi anni al 46,3%, ed il contestuale calo del monte rifiuti prodotto che vale al capoluogo calabrese il quarto posto assoluto nell’indice dedicato con 395 kg/ab/anno. Palermo, penultima in graduatoria, oltre alla raccolta differenziata che si attesta al 19,2%, registra un calo dei passeggeri trasportati dal trasporto pubblico, scende la superficie dedicata alle infrastrutture per la ciclabilità, facendo del capoluogo siculo uno dei peggiori del Paese con poco più di un metro equivalente ogni 100 abitanti. La città sicula arretra anche nell’indice dedicato al suolo consumato dove si ferma solo a 7,60 su 10 mentre lo scorso anno faceva registrare un più confortante 8,25/10.

In allegato la scheda con i dati riguardanti le performance ambientali specifiche su inquinamento, raccolta differenziata, rete idrica, trasporto pubblico, mobilità, fonti rinnovabili.

Il rapporto di Ecosistema Urbano è scaricabile su www.legambiente.it