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Arriva il car sharing targato Fca e Leasys dedicato alla nuova 500 elettrica

LeasysGO! sarà attivabile su Amazon e permetterà di noleggiare una Nuova 500 della flotta di Leasys, che sarà composta da oltre 2.000 unità in sharing. Fino a dicembre 2020 il servizio, sviluppato in collaborazione con il team di FCA e-Mobility, sarà disponibile per i dipendenti del Gruppo FCA di Torino, che avranno la possibilità di essere i primi a provarlo. Da inizio 2021 LeasysGO! arriverà nelle principali città italiane e d’Europa.

 

Prosegue la rivoluzione italiana della mobilità sostenibile, che vede protagonisti FCA Bank e la sua controllata Leasys: con l’arrivo della Nuova 500 elettrica, le due società hanno annunciato il lancio di LeasysGO!il primo servizio di car sharing che metterà a disposizione degli abbonati una flotta di sole 500 elettriche. Il servizio, gestibile completamente dal proprio smartphone grazie all’app dedicata, semplice e intuitiva, permetterà di noleggiare una Nuova 500 della flotta di Leasys, che arriverà a contare oltre 2.000 unità in sharing nel 2021.

 

Disegnato per la Nuova 500 elettrica, LeasysGO! sarà momentaneamente disponibile (fino a dicembre 2020) solo per i dipendenti del Gruppo FCA di Torino, che avranno così la possibilità di provarlo per primi. Nel 2021 LeasysGO! raggiungerà, dopo Torino, anche Milano e Roma, oltre a due importanti città europee come Barcellona e Lione.

 

Terminato il periodo di test, entro fine anno il servizio sarà aperto al pubblico e verrà data la possibilità di acquistare il voucher d’iscrizione su Amazon e convertirlo sulla piattaforma digitale LeasysGO!. Si potrà in pochi minuti prenotare e interagire con la Nuova 500 elettrica della flotta, pagando una tariffa mensile molto competitiva e comprensiva di 2 ore di mobilità al mese. Esaurite le 2 ore di sharing il costo del servizio passerà in modalità pay-per-use al costo di pochi centesimi al minuto. La ricarica elettrica dei veicoli sarà totalmente gratuita e sarà gestita dal team di LeasysGO!. Il Cliente troverà sempre una Nuova 500 in sharing carica e pronta all’uso.

 

LeasysGO! e la Nuova 500 uniscono tutti i vantaggi della guida elettrica a quelli delle nuove forme di mobilità. LeasysGO! nasce infatti come la soluzione ideale per muoversi nelle zone a traffico limitato delle città, grazie al fatto che Nuova 500 è a emissioni zero; inoltre, dato che l’auto è in car sharing, il parcheggio è gratuito.

 

Per il lancio del progetto, è stata fondamentale la collaborazione del team e-Mobility di FCA che – come punto di contatto tra il mondo della nuova mobilità condivisa di Leasys e quello della produzione delle vetture elettriche di FCA – ha facilitato l’integrazione nella Nuova 500 di una serie di funzionalità specifiche per la mobilità del futuro, contribuendo a rendere la nuova vettura la prima auto elettrica di FCA prodotta per essere sostenibile e condivisa. Inoltre, grazie al team e-Mobility di FCA è stato possibile lanciare il servizio in esclusiva per i dipendenti FCA.

 

La Nuova 500, la prima vettura di FCA nata full electric, è disponibile in tre versioni: berlina, cabrio e 3+1 e negli allestimenti ACTION, PASSION e ICON. Oggi la terza generazione della 500 è più tecnologica, più connessa, più spaziosa che mai e, sempre, Cinquecento.  Due i range disponibili: la Action ha una autonomia maggiore di 180 km WLTP mentre, la Passion e la Icon, hanno una autonomia fino a 320 km WLTP che diventano 460 km in uso urbano, grazie alle batterie Lithium-Ion che hanno una capacità, rispettivamente, di 23,8 kWh e di 42kWh. La Nuova 500 Action è equipaggiata con il sistema fast charge da 50 kW che consente di ricaricare la batteria dell’auto in tempi molto brevi. Ad esempio, per una riserva di energia sufficiente a percorrere il fabbisogno quotidiano di chilometri (circa 50 chilometri) sono necessari meno di dieci minuti, il tempo di una colazione al bar. La Nuova 500 nelle versioni Passion e Icon sono equipaggiate con il fast charge da 85 kW che consentono di ricaricare la batteria in tempi molto brevi, per una riserva di energia sufficiente a percorrere 50 chilometri – più di quanto necessario nell’utilizzo medio giornaliero – bastano solo cinque minuti. E sempre grazie al fast charge da 85KW, è possibile ricaricare l’80% della batteria in appena 35 minuti. La Nuova 500 è la prima city car dotata di Autonomous Driving Level 2 e anche la prima vettura FCA equipaggiata con il nuovo sistema di infotainment di quinta generazione di UConnect 5.

 

Guarda il video del lancio al seguente link: https://youtu.be/EHCm0IypKKk

Famiglie con disabili, interrogazione di Fdi in Regione

Paolo Bongioanni (Fdi) presenta un’interrogazione all’assessore Caucino (politiche sociali) al fine di tutelare le famiglie con famigliari disabili, le fasce più deboli non devono essere lasciate sole.

 

Nella giornata di  martedì 3 novembre, il Presidente di Fratelli d’Italia in Regione Paolo Bongioanni ha presentato in aula, durante il question time, un’interrogazione riguardante la chiusura dei centri diurni.

 

“Le disposizioni normative legate alla generale chiusura di marzo, tra le quali la chiusura dei Centri diurni,  hanno messo in difficoltà le famiglie che hanno dovuto farsi carico della cura e l’accudimento dei loro congiunti disabili, spesso in totale solitudine” dichiara il Presidente Bongioanni “Tali centri hanno potuto riaprire da metà luglio e con regole molto severe. Ora sono stati nuovamente chiusi. il quadro epidemico hamesso a dura prova le famiglie che devono trovare risposta alla possibilità di avere un supporto nella gestione di anziani o figli non autosufficienti talvolta anche con disturbi comportamentali che gravano sull’assistenza e sulla tenuta del caregiver. Questa crisi epidemiologica non è da sottovalutare ma è necessario supportare le famiglie affinchè non siano lasciate nuovamente sole, come è accaduto nel mese di marzo quando non eravamo preparati ad una situazione del genere. E’ importante che la Regione tuteli tutti i suoi cittadini, soprattutto le fasce più deboli”.

 

 

 

Finalmente è arrivata la prima vittoria in campionato per i granata di Giampaolo

Genoa-Torino 1-2
Successo granata convincente a Genova contro i rossoblù nel recupero della terza giornata di campionato.

Un toro concentrato e ben disposto in campo gioca una buona gara contro il Genoa di Maran.Una partita attenta,volitiva e senza sbavature, finalmente i granata hanno convinto sul piano del gioco e caratteriale.Ancora un’ottima gara del trequartista Lukic, nuovamente a segno e sempre più a proprio agio nel nuovo ruolo propostogli
dal mister granata Giampaolo.Bene la difesa,concentrata ed attenta,propositivo il gioco sulle fasce ed a centrocampo.Buona la prima da titolare della mezzala Gojak.Gran partita di sacrificio per capitan Belotti,nonostante fosse in dubbio la sua presenza.Domenica prossima arriverà il Crotone in un’altra sfida da vincere ad ogni costo per poter trascorrere una sosta tranquilla.

Vincenzo Grassano

Bollettino Covid, 37 vittime e 3577 contagi in più

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17,30

 

35.351 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 35.351 così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4001, Asti 1938, Biella 1150, Cuneo 3779, Novara 3194, Torino 18.243, Vercelli 1599, Verbano-Cusio-Ossola 1180, extraregione 235, oltre a 32 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 4481

Sono 37 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4481 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 722 Alessandria, 278 Asti, 236 Biella, 430 Cuneo, 435 Novara, 1958 Torino, 242 Vercelli, 137 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 43 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 81.409 (+ 3577 rispetto a ieri) di cui 1567 (44%) sono asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 1701 screening, 880 contatti di caso, 996 con indagine in corso; per ambito: 297 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 371 scolastico, 2909 popolazione generale.
La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 7540 Alessandria, 3932 Asti, 2643 Biella, 9979 Cuneo, 6264 Novara, 44.465 Torino, 2954 Vercelli, 2238 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 548 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 846 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 233 (+20 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3525 (+146 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 37.819

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.079.137 (+16.022 rispetto a ieri), di cui 594.140 risultati negativi.

In allegato la tabella riassuntiva

Un IV Novembre in forma ridotta

“Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate”

Torino, 4 novembre 2020. Nel cortile della caserma Monte Grappa, sita in corso IV Novembre, 3 a Torino, sede della Brigata alpina “Taurinense”, in una giornata uggiosa, si sono ritrovate le più alte Autorità civili e militari della città per celebrare la commemorazione del giorno dell’Unita Nazionale e giornata delle Forze Armate. A causa del perdurare dell’emergenza sanitaria, quest’anno, la commemorazione si è svolta con una cerimonia sobria, rispettosa e non aperta al pubblico.

Alla presenza del Comandante del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Generale di Divisione Salvatore CUOCI, del Comandante della Brigata alpina “Taurinense”, Generale di Brigata Davide SCALABRIN, della Sindaca di Torino, Chiara APPENDINO, dell’Assessore Maurizio MARRONE in rappresentanza del Presidente Alberto Cirio e delle altre autorità civili e militari della città, la cerimonia dell’alzabandiera, che rinnova l’incontro tra il Paese e le Forze Armate, e la deposizione di corone d’alloro al monumento dedicato ai Caduti si sono svolte esclusivamente in forma statica e nel pieno rispetto delle norme per il contenimento del contagio da Covid-19.

Nel corso della cerimonia è stato letto il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio MATTARELLA, il quale ha voluto ricordare ed onorare il sacrificio di tanti giovani che, uniti sotto il Tricolore, sacrificarono la loro vita nel corso della 1^ Guerra Mondiale per un’Italia libera e dare il giusto riconoscimento agli uomini e donne delle Forze Armate di oggi per la prontezza e professionalità che le contraddistingue dimostrandosi, ancora una volta, risorsa preziosa e insostituibile per fronteggiare ogni tipo di emergenza, in sinergia con le altre articolazioni dello Stato, dal contributo alla sicurezza, in Patria e all’estero, all’emergenza sanitaria ancora in corso.

Infine, non sono state svolte le consuete manifestazioni celebrative/espositive denominate “Caserme Aperte” e “Caserme in Piazza”, nonché le iniziative all’interno degli istituti scolastici.

 

Da Marazzato un aiuto ad Asl e mense dei poveri

COVID, GRUPPO MARAZZATO RACCOGLIE E DONA 28MILA EURO AD ASL E MENSE DEI POVERI
Beneficiari del generoso crowdfunding strutture sanitarie e tavole sociali di Piemonte e Valle d’Aosta.

Anche chi opera da anni nel settore ambientale, durante la pandemia in corso, si è speso attivamente per fornire in maniera concreta e operosa un sostegno alle Asl più periferiche del territorio e alle mense dei poveri più in difficoltà di Piemonte e Valle d’Aosta.

E’ il ‘Gruppo Marazzato’, mobilitatosi durante il lockdown dando vita a ‘Diffondiamo la solidarietà, non il virus’, campagna di crowdfunding attivata sulla nota piattaforma Gofundme disponibile all’indirizzo web https://gf.me/u/ynv2rq.

Un’iniziativa che ha potuto contare sul prezioso aiuto di due noti e amati testimonial provenienti dal mondo della musica, il cantautore bolognese Andrea Mingardi e la raffinata interprete Silvia Mezzanotte, voce storica dei Matia Bazar, che hanno rilasciato sui propri social due video per invitare le persone a donare.

Grazie alla generosità dei benefattori piemontesi e valdostani e dell’azienda vercellese promotrice della macchina solidale, “sono stati raccolti ben 28.000 euro, distribuiti ai primi di agosto scorso e ripartiti fra le aziende sanitarie locali e le tavole sociali giornalmente in prima linea nel fornire sostentamento alimentare alle frange più bisognose della popolazione”, spiegano i fratelli Alberto, Luca e Davide, terza generazione di imprenditori alla guida dell’impresa dopo il nonno Lucillo e il padre Carlo.

“Oggetto della nostra attenzione e di chi ha scelto di dare il proprio, spontaneo contributo caritatevole sono state le ASL di Alessandria, Casale Monferrato e Tortona, Aosta, Biella, Ivrea, Novara, Vercelli e la ASL TO5 per quanto concerne il Torinese. Così come la Mensa Sociale ‘Tavola Amica’ di Aosta, Alessandria e Ivrea in mano alla ‘Caritas’, la mensa ‘Il Pane quotidiano’ di Biella, la mensa dei Frati Cappuccini San Nazzaro della Costa di Novara, la mensa dell’Associazione Don Luigi Longhi Onlus di Vercelli e la ‘Mensa dei Poveri’ di Torino del ‘Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione Onlus’ di Don Adriano Gennari”, proseguono.

Per poi aggiungere: “Abbiamo scelto di rendere noto l’esito della campagna, presente anche su Gofundme a riprova di massima trasparenza, soltanto alla ripresa delle attività scolastiche e lavorative perché anche in quest’ultima parte di un anno così critico e difficile sia sempre alta l’attenzione proattiva verso le categorie sociali più in difficoltà”, chiosano i manager del ‘Gruppo Marazzato’.

Malattie rare, come migliorare la qualità della vita

Migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da malattie rare, individuando gli strumenti che possano agevolare il percorso di diagnosi, accesso ai farmaci e alle cure, all’assistenza e all’integrazione sociale. Questo l’obiettivo del webinar che si è svolto nei giorni scorsi sotto il titolo “THINK TANK: RARO E’ PREZIOSO, HACKATHON SULLE MALATTIE RARE”, e al quale hanno partecipato assessori, presidenti di commissioni e direttori regionali oltre a professori, giornalisti, direttori ed esperti sul tema, e con il contributo non condizionante di Alexion.

Ad aprire i lavori il professor Federico Lega, economista sanitario, nella veste di moderatore, che ha subito indicato i punti chiave del dibattito: accessibilità alle cure, sostenibilità delle stesse, capacità di far fronte alle richieste dell’utenza.

La parola è quindi passata a Dario Roccatello, Direttore del Centro di Coordinamento della Rete Interregionale delle Malattie Rare del Piemonte e della Val d’Aosta. “Quello delle malattie rare è un pianeta poco conosciuto e molto complesso”, ha spiegato Roccatello, precisando che l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che esistano dalle 6mila alle 8mila differenti malattie rare e che circa il 10% della popolazione mondiale ne sia affetto. “Per malattia rara – ha aggiunto Roccatello – si intende una patologia che colpisce meno di 5 persone su 10.000 nella Comunità Europea. Ecco perché la cura di un paziente arriva a costare anche 250-300 mila euro l’anno. Ma al di là dei costi, è importante affrontare questo tipo di patologie sotto il profilo socio-assistenziale. Su questo fronte la Regione Piemonte, che conta oggi circa 40 mila pazienti affetti da patologie rare, ha sviluppato nel 2004 una rete regionale dedicata e decentrata che coinvolge tutti i medici specialisti che operano presso una struttura del sistema sanitario regionale pubblico. Nel 2008 la rete è stata ampliata alla Valle d’Aosta, ed è stata concepita con l’intento di offrire la miglior risposta alle richieste assistenziali dei pazienti, attraverso appropriate prestazioni di diagnosi e trattamento e mettendo a disposizione servizi assistenziali il più possibile vicini al luogo in cui i pazienti vivono e lavorano”.
Ilaria Ciancaleoni Bartoli, giornalista specializzata nel settore e presidente dell’Osservatorio Malattie Rare, nato come testata giornalistica e diventato un prezioso punto di riferimento e di raccordo tra clinici e pazienti, ha puntato il dito sulle difficoltà diagnostiche, sulla presa in carico e sull’accesso alle terapie, percorso oggi reso ancora più difficoltoso a causa della pandemia Covid-19. “A partire dal 2016 sono stati fatti grandi passi in avanti grazie a una maggiore formazione universitaria. Ma bisogna ancora lavorare molto per migliorare l’interazione tra sistema, malato e famiglia. L’ideale sarebbe riportare la competenza sulle malattie rare in chiave nazionale, con la riforma del titolo V della Carta Costituzionale”.

Francesco Macchia, esperto di politica farmaceutica e sanitaria, ha invece affrontato il tema della reperibilità e del costo dei farmaci per le patologie rare, affermando che l’Italia ha sempre affrontato il tema con eccellenza, e dichiarandosi molto fiducioso sul Testo Unico delle Malattie Rare in discussione alla Camera.

A chiudere i lavori Alessandro Stecco, presidente della Commissione Sanità nel Consiglio Regionale del Piemonte. “Raro vuol dire anche complesso, quindi una sfida, sia per la parte farmacologica sia per quella assistenziale. Ho già presentato un ordine del giorno per aumentare e strutturare meglio la rete per le malattie complesse e rare, anche mediante convenzioni che consentano ai malati di poter disporre di percorsi di cura agevolati e di sostegni per risolvere anche i problemi di tipo amministrativo collegati a queste patologie. Solleciterò anche l’assessorato alla Sanità e il Consiglio regionale ad affrontare questo tema già nella prossima assemblea”.

L’auspicio è che, nonostante le emergenze sanitarie attualmente in corso, questo momento di confronto virtuale apra le porte ad ulteriori confronti a livello regionale e nazionale cosi da generare nuove opportunità concrete in grado di supportare i pazienti affetti da malattie rare e ultra rare, che hanno visto aumentare notevolmente le difficoltà di diagnosi e accesso alle cure.

Torino e il Piemonte zona rossa

Aggiornamento: il Governo fa slittare a venerdì le nuove misure. Lo ha comunicato il ministro Speranza al governatore Cirio

I negozi, gran parte delle  scuole, musei e uffici non essenziali a Torino e in Piemonte saranno chiusi a partire da giovedì, come nel mese di marzo, dopo la firma del dpcm

Aperti negozi alimentari, tabaccherie, farmacie, edicole, librerie, fiorai, negozi per animali,  attività professionali, ferramenta, negozi di telefonia e informatica, e (deciso all’ultimo) anche i parrucchieri. Aperte le fabbriche. Chiusi bar e ristoranti che potranno effettuare consegne a domicilio fino all’età 22. Le altre attività si fermeranno per due settimane. Per quanto riguarda la scuola con le superiori passeranno alla didattica a distanza anche le medie, tranne le classi prime. Ci si potrà spostare dal proprio comune solo per motivi di comprovata necessità.

Storie di vita nel mondo bizantino del generale Alexios

Gli assedi, le guerre civili, la conquista del trono, ma anche drammi umani e profonde introspezioni personali sono gli elementi principali attorno ai quali ruotano i protagonisti della storia de “L’usurpatore”

Il nuovo romanzo è stato ideato dallo scrittore e studioso di storia bizantina Emanuele Rizzardi, 30 anni. Il giovane scrittore proviene e vive a Legnano, un piccolo paese vicino a Milano, dove il 29 maggio 1176 si svolse la famosa battaglia tra Lega Lombarda e Sacro Romano Impero, sotto Federico Barbarossa.

“L’usurpatore” è molto diverso dal precedente lavoro del Rizzardi: si concentra in un arco temporale ristretto e si sviluppa come una lunga epistola scritta in prima persona dal protagonista. Il narratore è parziale e ben presente nella narrazione, riuscendo immediatamente a farci catapultare in un mondo così distante, ma al contempo così vicino al nostro. Il romanzo che si concentra sul generale bizantino Alexios Philanthropinos e sulla sua guerra contro i turchi alla fine del XIII secolo. “Alexios è una personalità multidimensionale e un uomo molto intelligente,  – commenta l’autore – che ha superato gli standard del suo tempo e, naturalmente, uno dei miei generali bizantini più amati. Vale la pena raccontare la sua storia; è anche un modo per presentare la difficile posizione in cui erano caduti a quel tempo i romani (di Bisanzio), respinti dai turchi sulla costa, ma anche l’ascesa del sultanato ottomano. C’è una grande connessione con il mondo di oggi e la situazione geopolitica”. “L’usurpatore” è un titolo scorrevole che si legge in una volata, ma che tratta temi non facili, spesso esposti in modo crudo e vivido, aprendo una finestra sulle difficoltà della vita e sui dubbi psicologici di chi viveva nel Medioevo. Il testo è edito da Assobyz ed è reperibile in formato digitale o cartaceo.

Alla conquista di Superga

TORINO VISTA DAL MARE /1

Camminare per conoscere. Un’immagine semplice ma efficace che descrive al meglio uno dei miglior modi per scoprire una nuova città

Abituarsi a nuovi paesaggi, differenti abitudini di quartiere, spesso è difficile, ma passeggiando tra le vie e le piazze più battute, per poi allontanarsi e perdersi in quelle meno trafficate permette di appropriarsene, cogliendo scenari, scorci e dettagli che spesso si perdono nella frenesia del quotidiano.

Torino – io che vengo dal mare – provo a scoprirla così, raccontandola per impadronirmene allo stesso tempo.

 

Protagoniste del profilo urbano, le colline a ridosso della città ne caratterizzano l’aspetto con i loro colori e le loro sinuosità. In posizione di netta dominanza, in cima a una di queste colline, si erge uno dei più riconoscibili simboli architettonici di Torino, la Basilica di Superga.

È uno dei luoghi a cui i cittadini sono più legati; mi chiedo come mai e soprattutto se visitarla rispetterebbe queste alte aspettative per chi non l’ha mai vista. Uno dei motivi per cui proprio la Basilica è stata tra le prime questione da affrontare in città.

La comparsa in scena? Decisamente da ottima interpretazione. Mi è apparsa nella sua monumentalità alla fine di una lunga passeggiata che da Sassi porta fin sui 670m di altezza.

La scelta di raggiungerla a piedi, sempre e solo con le scarpe giuste indosso, è un’esperienza suggestiva. Una tiepida e luminosa giornata autunnale può addirittura arricchire il tutto.

Intuibile la componente climatica. Evitare la calura estiva in una salita di 4,7 km con un dislivello di 445m è da non sottovalutare al fine di godersi appieno l’esperienza.

Ma altrettanto da non sottovalutare è come l’autunno sia la stagione ottimale. A dispetto dell’immaginario grigio del nord, a cui spesso chi viene dal mare fa riferimento, Torino in questi mesi risplende di una nuova luce. Gli alberi, le foglie si colorano di oro, arancio, rosso, calde tonalità che illuminate dai raggi del sole accendono ciò che le circonda. Passeggiare circondati da questa esplosione di colore dona piacere agli occhi e allo spirito.

Salendo verso Superga siamo accompagnati così dalla natura della collina, che man mano diventa sempre più rigogliosa e che una volta in cima si apre a mo’ di sipario svelandoci il capolavoro di Filippo Juvarra.

Documentandomi sulla storia apprendo che l’architetto siciliano, voluto personalmente da Vittorio Amedeo II di Savoia al regio servizio, ha soggiornato parecchi anni a Torino regalando così alla città, attraverso le sue opere, un sapiente mix di gusto pienamente barocco, tipico del sud, all’eleganza della capitale sabauda.

La Basilica di Superga è di sicuro il suo capolavoro. Uno dei più grandiosi santuari barocchi situati su di un’altura. È così che in 14 anni un Templio antico su d’una collina moderna, ha preso forma.

Una volta arrivati in cima, stanchi dalla passeggiata, ma felici di essere alla meta, la salita non è in realtà finita, anzi, per i più valorosi e più curiosi, altri 131 scalini di una scala a chiocciola conducono fin su alla slanciata cupola che sovrasta l’edificio,aprendo da lì la finestra panoramica per eccellenza; strano ma vero ma del mare nemmeno l’ombra, spaesata, ma affascinata, di fronte a me si distende la pianura di Torino e quella superba catena di cime alpine che la incornicia.

Le montagne e i fiumi hanno preso il posto di porti, navi e vulcani; provo così a riconoscere punti della città, e per fortuna la svettante punta della Mole Antonelliana in questo accorre subito in aiuto. Un nuovo paesaggio che, forse ancora poco familiare, assume un significato diverso.

A questo punto, dopo una salita, a mio dire perfetta, non resta che godersi il tutto anche in discesa.

Annachiara De Maio