ilTorinese

Con il nuovo apprendistato regionale opportunità per disoccupati over 30

La disciplina regionale sull’apprendistato si rinnova con un Testo unico che è stato siglato oggi, 6 novembre 2020, da Regione Piemonte, parti sociali, associazioni imprenditoriali, Ufficio scolastico regionale, Anpal servizi e Fondazioni Its.

Diverse le novità presenti nel testo che regolamenta in maniera puntuale contenuti formativi e aspetti contrattuali delle diverse tipologie in cui si articola l’apprendistato, ossia il contratto a tempo indeterminato finalizzato all’occupazione dei giovani fino ai 30 anni, che prevede un periodo formativo da 6 mesi a 3 anni (5 per le figure artigiane).

L’apprendistato professionalizzante, per giovani tra i 18 e i 29 anni, volge ad una qualificazione professionale ai fini contrattuali mentre l’apprendistato duale, di 1° livello per giovani tra 15 e 24 anni e di Alta formazione e ricerca per giovani tra i 18 e i 29 anni, consente di conseguire tutti i titoli di studio previsti dall’ordinamento italiano, dalla qualifica professionale al dottorato di ricerca, lavorando e alternando momenti di formazione in impresa e presso un’istituzione formativa.

Tra le novità introdotte dal Testo unico, oltre al chiarimento di alcuni aspetti di incertezza e all’introduzione di ulteriori misure di flessibilità dei percorsi, l’apprendistato professionalizzante sarà accessibile anche agli over 30 beneficiari di un trattamento di disoccupazione e gli apprendisti potranno attivare anche più contratti duali in continuità per titoli di studio superiori. Queste nuove regole saranno accompagnate da un servizio di help desk per gestire i nodi complessi e fornire risposte puntuali.

La Regione ha investito per l’apprendistato 10 milioni di euro di fondi Por Fse solo per il 2021, garantendo alle imprese piemontesi un’offerta formativa disponibile per tutte le tipologie. Il Testo unico è il risultato di un grande processo partecipativo che ha visto coinvolte tutte le istituzioni formative, fra cui IeFP (formazione professionale), scuole secondarie superiori, Fondazioni Its, Atenei, le associazioni datoriali, le parti sociali i consulenti del lavoro. La capillarità territoriale è un elemento di primaria importanza per raccordare, in prossimità dei bisogni delle imprese, delle famiglie, dei giovani e delle strutture formative, supporti adeguati e specifiche misure di accompagnamento. Un ruolo importante viene svolto dalle Camere di commercio e dai Servizi per l’impiego anche coordinati con le Agenzie del lavoro private.

«L’apertura dell’apprendistato ai disoccupati over 30ha detto l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Elena Chiorinoè una importante opportunità di ricollocazione. Con la nuova intesa abbiamo avviato un modello organizzativo e formativo che, superando la visione sequenziale “prima studi e poi lavori”, promuove la sinergia tra diversi contesti di apprendimento in una logica circolare di formazione continua, sostenendo l’innovazione delle imprese e gli sbocchi lavorativi qualificati per gli apprendisti».

Molinari, Lega: “Vergognoso attacco di Laforgia alle Regioni”

“Laforgia se la prende con i presidenti di regione per non ammettere l’incapacità assoluta del governo.

Invece di pensare a mettere mano al titolo V della Costituzione e a fare polemiche con i presidenti tartassati da decisioni folli di questo esecutivo, si chieda, ad esempio, perché il commissario straordinario non ha avviato le gare per potenziare gli ospedali sui piani presentati dalle regioni mesi fa o come mai il governo di cui fa parte non ha saputo spendere i 90 miliardi che abbiamo in cassa per indennizzare le imprese completamente abbandonate al loro destino. L’arrivo di questa seconda ondata di pandemia era previsto da mesi ma nulla è stato fatto per affrontarla nel migliore dei modi. Non sarebbe quindi stato opportuno che il governo avesse assunto infermieri per la medicina territoriale? Al contrario di quanto afferma Laforgia servirebbe maggiore regionalismo e più poteri da parte dei presidenti che conoscono i territori. Non mannaie calate dall’alto che i cittadini non riescono a comprendere”.

Così Riccardo Molinari capogruppo della Lega alla Camera.

Nursing Up chiede l’assunzione di nuovi professionisti della sanità

 

Dopo il bando per gli infermieri la Regione deve provvedere all’assunzione almeno per 36 mesi di nuovi professionisti della sanità e Oss

Sono necessari alla stabilità del sistema di cure piemontese

 

 

Dopo che la Regione ha finalmente provveduto a lanciare il bando per l’assunzione di infermieri con contratto a tempo determinato, della durata di 36 mesi (come da tempo andavamo chiedendo), è ora di provvedere a indire un bando identico con la stessa durata di contratto anche per tutte le altre professioni della sanità e per gli operatori socio sanitari, ciò è infatti necessario per creare una stabilità di sistema fondamentale nell’emergenza attuale e propedeutico a pianificare un futuro della sanità piemontese che possa davvero fare un salto di qualità.

 

Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, esorta dunque la Regione e redigere nel minor tempo possibile un bando per l’assunzione, sempre per almeno 36 mesi, di tutte le figure delle professioni sanitarie e degli Oss necessari a completare le enormi esigenze di organico delle strutture sanitarie piemontesi.

 

Spiega il Segretario Regionale del Piemonte del Nursing Up, Claudio Delli Carri: “Dopo mesi di battaglie siamo finalmente riusciti a far comprendere che le fondamentali assunzioni di infermieri vanno fatte per almeno 36 mesi, e la Regione ha da qualche giorno lanciato il bando. Ora è necessario compiere il passo successivo, per stabilizzare il sistema sanitario della nostra regione, assumendo in numero adeguato nuove unità negli ambiti di tutte le professioni sanitarie e di operatori socio sanitari, fondamentali ognuno nel proprio ruolo, come gli infermieri, per il corretto funzionamento della nostra sanità. Parliamo di tecnici di radiologia, di tecnici di laboratorio, di ostetriche, di infermieri pediatrici, insomma tutte quelle figure che contribuiscono a creare una corretta offerta risposta di cura al cittadino e che oggi scarseggiano in modo evidente, con il rischio che il sistema sanitario perennemente in uno stato di crisi.

Al pari degli infermieri anche per queste nuove forze da integrare nella sanità piemontese, vanno redatti contratti di almeno 36 mesi, in modo da creare quella stabilità nel sistema, coprendo turni e mansioni, che potrà aumentare la capacità di risposta all’attuale grande crisi dovuta alla pandemia, ma allo stesso tempo potrà gettare le basi per un dopo che possa riportare la sanità piemontese all’eccellenza che gli spetta.

Ci aspettiamo dunque che la Regione compia anche questo importante, fondamentale, passo. E che lo faccia con velocità e concretezza. Si tratta della stessa velocità che chiediamo sia utilizzata per convocare senza attendere oltre i sindacati firmatari di contratto a una trattativa per ridiscutere le cifre di retribuzione delle prestazioni aggiuntive che molte aziende sanitarie stanno già utilizzando, e che oggi vengono pagate a tariffe irrisorie, vecchie di vent’anni, non più accettabili”.

 

Commercio, “Nel dpcm poca chiarezza sugli ambulanti”

L’assessore regionale al Commercio Vittoria Poggio ha inviato  una nota alla Presidenza del Consiglio di Ministri – al momento senza risposta – attraverso la quale ha chiesto un chiarimento sull’ultimo DPCM che contiene «indicazioni contraddittorie».

La prima parte dell’articolo 3, comma 4, lettera b, infatti, «chiude le attività di vendita non alimentari nei mercati» in contraddizione con l’allegato 23 che invece consente il commercio al dettaglio ambulante anche di fiori, piante, bulbi, semi, fertilizzanti; profumi, cosmetici, saponi, detersivi e detergenti, biancheria, confezioni e calzature per bambini e neonati.

L’assessore ha chiesto nella nota se sulle aree mercatali «è possibile la vendita da parte di tutte le categorie previste dall’allegato 23» o se si debbano ritenere valide le sole categorie alimentari.

«Alla luce della richieste di chiarimento arrivate da Sindaci, operatori economici e amministratori locali – spiega l’assessore al Commercio Poggio – si rende necessario avere quanto prima la nota di chiarimento da parte della Presidenza del Consiglio per informare tutti i soggetti coinvolti affinché possano operare nel rispetto di quanto previsto dal dispositivo».

“Bruttissima” Art week

Quest’anno l’Art week è solo BRUTTISSIMA!

Ebbene si, il collettivo Simplification Art è orgoglioso di comunicare che BRUTTISSIMA onorerà, per il secondo anno consecutivo, l’impegno preso con l’Art week torinese aprendo ufficialmente i battenti giovedì 5 novembre.

Malgrado il 2020, BRUTTISSIMA resiste e lo fa con l’allestimento di 3 nuove opere dislocate sul territorio:
TECNOBRUTTO, immobili da sempre, (via Garibaldi 23c, ex libreria Paravia).
Opera di riconciliazione urbana che converte la destinazione d’uso di alcuni fra i più prestigiosi immobili in città.
MIKE a braccia aperte, (Murazzi del Po, lato destro).
Lo sguardo benevolo del nostro totem più acclamato rivolto alla metropoli stanca. Allegria!
BRUTTOO, tutto il BRUTTO a casa tua! (via Sant’Ottavio angolo via Verdi, fronte Palazzo Nuovo).
La flotta di rider a impatto zero che il brutto ve lo porta fino sulla porta di casa.
Tutto questo e molto altro ancora è BRUTTISSIMA2020 la rassegna distanziata, autoautorizzata, gratuita, autoprodotta diffusa e, come sempre, senza nessuno scopo politico ma con la sola volontà, soggettiva e non richiesta, di dire BRUTTO.
Buona Art week,
Simplification art

Fondi per disoccupati e inoccupati nei cantieri pubblici

Al via il bando regionale destinato agli enti pubblici che potranno prendere in carico personale per finanziare interventi in ambito ambientale, culturale, artistico, turistico, e di pubblica utilità sociale.

L’assessore Chiorino: «Sostenere e offrire opportunità a chi, già in difficoltà, è stato ulteriormente penalizzato da crisi e pandemia»

Facilitare l’inserimento lavorativo e favorire l’inclusione sociale di chi, specie in un periodo in cui le difficoltà sono accresciute dalla crisi economica e dalla pandemia, il lavoro lo ha perso o fa fatica a trovarlo. È questo l’obiettivo del bando da due milioni e mezzo di euro, approvato dalla Giunta regionale del Piemonte, che consente agli enti pubblici che hanno i requisiti, di presentare la richiesta di finanziamento per l’apertura di cantieri di lavoro per disoccupati e inoccupati.

«Uno stanziamento – ha sottolineato l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Elena Chiorino – che fa seguito a quello di sei milioni erogato nello scorso mese di agosto rivolto ai “disoccupati senior”, over 58. Con questa misura intendiamo offrire delle opportunità di lavoro a una fascia più ampia di disoccupati, in condizioni di particolare disagio sociale e maggiormente penalizzate dalla crisi innescata dalla pandemia. Politiche, quindi, non di mero assistenzialismo fine a se stesso ma supporto ai cittadini in difficoltà che chiedono, legittimamente, la dignità del lavoro».

Le attività di cantiere possono essere integrate con interventi di politica attiva nel rispetto degli standard omogenei di servizio nel territorio regionale, per favorire l’inserimento lavorativo dei soggetti utilizzati nei cantieri. Per questo bando vengono utilizzate risorse del bilancio regionale per 2.495.000 euro. Le attività ammissibili nei cantieri di lavoro sono in ambito ambientale, dei beni culturali e artistici, del turismo e servizi di utilità pubblica o sociale, nonché della costruzione di opere di pubblica utilità. Si va dalle attività forestali e vivaistiche alla manutenzione del patrimonio pubblico urbano, dalla salvaguardia di beni archivistici, all’attività di promozione turistica, dall’allestimento di mostre all’accudimento di persone anziane o disabili.

I destinatari della misura sono i disoccupati non percettori di trattamenti previdenziali, in condizione di particolare disagio sociale: lavoratori e lavoratrici con età superiore o uguale a 45 anni; con basso livello di istruzione e con condizioni sociali e familiari di particolare difficoltà e gravità anche in raccordo con i servizi socio assistenziali; provenienti dal cantiere precedente per il raggiungimento dei requisiti pensionistici.

«Il nostro obiettivo – ha concluso l’assessore Chiorino – è creare opportunità per persone disoccupate in prospettiva del re-inserimento lavorativo e sociale, attraverso l’acquisizione e il consolidamento di competenze professionali e la conoscenza diretta del mondo del lavoro».

Gli enti pubblici interessati hanno tempo fino al 27 novembre 2020 per presentare la domanda.

Per ulteriori informazioni consultare la pagina:

https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/cantieri-lavoro-disoccupati-bando-2020

 

Il bello e il buono: arte e cibo con il “Classico brunch”

La colazione della domenica diventa un’esperienza nuova che fonde arte, gusto e musica grazie alla sinergia fra Fuzion Food, il laboratorio gastronomico di chef Domenico Volgare e Casa Fools, dinamico teatro di Vanchiglia. Un percorso tematico ispirato all’oriente dove i piatti dialogano con un’accurata selezione musicale commentata da Luigi Orfeo, regista teatrale e lirico

 Parte domenica prossima 8 novembre l’ultima iniziativa torinese per rispondere al lockdown: entro le ore 20 di sabato 7 novembre sarà possibile ordinare “Il Classico Brunch” innovativa proposta di food delivery “culturale” nata dalla collaborazione fra due laboratori creativi di Torino: Fuzion Food il ristorante fusion dello chef Domenico Volgare e Luigi Orfeo di Casa Fools, teatro di quartiere gestito da due anni dall’intraprendente compagnia dei Fools.

La colazione domenicale diventa infatti un’occasione unica e nuova per saziare il palato e la mente: non un semplice brunch in delivery, ma una vera e propria esperienza gastronomica e culturale da vivere in casa e in tutta sicurezza. Uno speciale menù di sette piatti (5 salati e 2 dolci) ispirati alle tipicità servite a colazione in Oriente ed elaborati per l’occasione da Domenico Volgare sarà consegnato assieme a un Qr code. Attraverso il codice si potrà accedere a una specialeplaylist “raccontata”, con cui accompagnare le sette portate del bruchfrutto dell’attenta selezione di Luigi Orfeo, attore e regista di Opera Lirica che da alcuni anni porta avanti un accurato lavoro di studio e ricerca musicale. I brani della playlist che, attingendo dal repertorio classico fino al contemporaneo, richiamano i paesi asiatici di cui si stanno assaporando ricette e ingredientisaranno intervallati da audio introduttivi in cui Luigi Orfeo racconterà dettagli, curiosità e aneddoti legati ai pezzi, per far scoprire tesori “nascosti” della musica Coreana o cantanti italiani dalle sorprendenti origini vietnamite e celebri intermezzi lirici presenti in alcuni capolavori del cinema.Un modo per avvicinare il grande pubblico a frammenti della musica italiana e internazionale, continuando a vivere se pure dentro le mura di casa un’esperienza all’insegna del relax e del gusto.

Il Classico Brunch è un’iniziativa per far vivere pillole di gusto e poesia. Un percorso degustativo mentre si ascolta musica classica. Con questo brunch voglio continuare il format dell’experience che i miei clienti vivevano nel mio locale, portandola nelle loro case e facendo vivere loro un momento in cui l’arte, la cultura e il bello del cibo si fondono insieme. Sono andato a scovare delle ricette orientali legate alla colazione che non avevo mai sperimentato per rendere ancora più unica l’esperienza. Tutto questo ovviamente è stato possibile grazie alla collaborazione con Luigi Orfeo e Casa Fools, una sinergia che ci ha permesso di trasformare la difficoltà attuale in una risorsa.” commenta Domenico Volgare, a cui si aggiungono le parole di Luigi Orfeo: “In un momento di estrema difficoltà e arresto abbiamo voluto mettere in atto una reazione proattiva alla stasi che ha investito tutte le attività della Città: chiusi teatri e ristoranti non si ferma il desiderio di diffondere e condividere la bellezza e la creatività”.

Per prenotare “Il Classico Brunch”
Chiamare il +39 346 2124 341 (prenotazioni entro le ore 20:00 di sabato 07 novembre)
Servizio di consegna disponibile dalle ore 11:00 alle 15:00 di domenica 8 novembre
costo €25 a persona, comprende:
– 5 piatti salati + 2 piatti dolci + thé macha in omaggio
– servizio fruibile in modalità take away o delivery

Paratissima continua online

Nonostante la chiusura degli spazi dell’ARTiglieria Contemporary Art Center di Torino, in seguito alle nuove misure previste dal Dpcm del 3 novembre per fronteggiare l’emergenza epidemiologica, Paratissima non si ferma e continua online.

Nell’Art Gallery (artgallery.paratissima.it), la galleria d’arte contemporanea virtuale di Paratissima, sono infatti visibili tutte le opere esposte a “Nice & Fair – Contemporary Visions”, la prima “fermata” dell’edizione 2020 dedicata alle arti visive. Tutte le opere possono essere acquistate con un click. Oltre all’Art Gallery sono sfogliabili online anche le opere di Paratissima Art Production, la nuova casa di produzione per artisti e creativi emergenti che propone “multipli d’arte” in edizione limitata. Infine, in anteprima, online, si possono anche scoprire le sculture e i video selezionati per il progetto espositivo “Green iDeal”, curato da Paratissima in collaborazione con il Politecnico di Torino per la Biennale Tecnologia. Le opere utilizzano la tecnologia e il digitale come principale mezzo espressivo e hanno come tematica di riferimento la sostenibilità ambientale ad evidenziare lo stretto connubio esistente tra l’arte contemporanea e la dimensione tecnologica e digitale come mezzo di espressione.

Gli uffici di Paratissima resteranno aperti per informazioni e gli appuntamenti di Paratissima Art Station in calendario saranno riprogrammati.

 

 

Paratissima è organizzata da PRS. La direzione artistica è di Francesca Canfora. È realizzata con il supporto di CDP Investimenti SGR, società del Gruppo Cassa depositi e prestiti, il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo e il patrocinio della Città di Torino.

Fiumi, dal Poli un progetto per ambiente ed energia

Il progetto europeo RIBES, coordinato dal Politecnico di Torino, ricercherà soluzioni innovative per rendere la produzione di energia idroelettrica più compatibile con la salvaguardia della biodiversità fluviale

 

Torino, 3 novembre 2020 – Incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili, come l’idroelettrico, preservando al contempo la biodiversità dei corsi d’acqua: l’Unione Europea indirizza la ricerca verso l’esigenza di coniugare queste due prospettive, spinta da una parte dalla preoccupazione per la continua perdita di biodiversità e dalla conseguente ricerca di misure urgenti per la salvaguardia degli habitat acquatici, e dall’altra impegnata nell’incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili entro il 2030. Due posizioni contrastanti che però possono trovare un punto di accordo grazie a soluzioni tecniche innovative per rendere maggiormente compatibili dighe e sbarramenti idroelettrici, responsabili dell’interruzione della continuità dei corsi d’acqua con un conseguente significativo impatto sull’ittiofauna e sugli ecosistemi fluviali.

È questa la sfida raccolta dal progetto europeo (finanziato per oltre 4 milioni di euro nell’ambito dell’azione Marie Skłodowska-Curie) “RIBES – RIver flow regulation, fish BEhaviour and Status”, coordinato da Claudio Comoglio, docente del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino: l’obiettivo scientifico sarà comprendere la risposta dell’ittiofauna a diversi fattori di disturbo antropici connessi alla presenza di strutture in alveo, in modo da poter identificare innovative soluzioni per il ripristino della continuità fluviale. Una particolare attenzione sarà rivolta all’individuazione di soluzioni tecniche (e dei relativi criteri di progettazione e monitoraggio) che rendano maggiormente efficaci i “passaggi per pesci”, dispositivi volti a consentire alle diverse specie ittiche, ciascuna caratterizzata da diversi comportamenti, capacità natatorie e tempi di migrazione nell’arco dell’anno, di avere accesso alle porzioni d’alveo in cui sono presenti habitat fondamentali per il loro ciclo vitale, rese però inaccessibili dagli sbarramenti.

Come previsto dalla struttura dei progetti UE Marie Curie, il progetto RIBES prevede percorsi formativi rivolti a 15 giovani ricercatori e ricercatrici nell’ambito dei corsi di Dottorato in 8 Università (Italia, Svezia, UK, Germania, Estonia e Belgio) in cui ciascuno di loro svilupperà un progetto di ricerca individuale all’interno di un network europeo di Università, enti pubblici, società di consulenza e produttori idroelettrici.

Presso il Politecnico di Torino hanno iniziato ieri il percorso di Dottorato di Ricerca due giovani ricercatori, Usama Ashraf e Gloria Mozzi, che sotto la supervisione scientifica dei professori Claudio Comoglio, Costantino Manes, Paolo Vezza e Daniel Nyqvist, studieranno la risposta delle specie ittiche autoctone alle variazioni delle condizioni idrodinamiche indotte dagli sbarramenti attraverso l’utilizzo innovativo di una canaletta idraulica sperimentale che, tramite il MovingLab, il laboratorio mobile sviluppato dal DIATI nell’ambito del progetto cambiamenti_climatici@polito, sarà direttamente utilizzata in campo lungo i corsi d’acqua piemontesi.

 

Questo innovativo programma di formazione e ricerca sarà realizzato in un network europeo multidisciplinare e intersettoriale, che comprende esperti ed esperte di biologia dei pesci, ecologia fluviale, meccanica dei fluidi ambientali e ingegneria idraulica, con l’obiettivo scientifico di chiarire il legame tra locomozione dei pesci e risposta comportamentale ai disturbi antropogenici, promuovendo lo sviluppo di nuove soluzioni per il ripristino della libera migrazione delle specie ittiche lungo i corsi d’acqua. Grazie alle attività che svilupperemo presso il Politecnico ci attendiamo sia di migliorare significativamente lo stato delle conoscenze scientifiche su diverse specie ittiche autoctone che di identificare soluzioni tecniche che contribuiscano ad interrompere l’attuale trend di rapido declino delle relative popolazioni” dichiara il responsabile del progetto Claudio Comoglio.

“Non vogliamo gabbie più grandi, vogliamo gli orsi liberi”

Riceviamo e pubblichiamo/ Queste sono le parole di Barbara Nosari e Stefania Sbarra che dal 21 settembre hanno iniziato lo SCIOPERO DELLA FAME.
Cosa sta succedendo in Trentino?
Negli ultimi anni stiamo assistendo alla persecuzione degli orsi, scomparsi, uccisi e imprigionati, nella regione del Trentino. Tutto è cominciato nel 1999 attraverso il Progetto Life Ursus che si poneva, come obiettivo primario, la tutela degli orsi promuovendo una politica di ripopolamento. Ma in pochi anni, il Trentino, si ritrova a fare i conti con il fatto che gli orsi non sono semplici attrazioni turistiche e il progetto per la loro tutela si trasforma in persecuzione. L’orso così diventa improvvisamente un problema da eliminare. Ad oggi trenta orsi sono stati uccisi mentre tre orsi sono detenuti al Casteller vivendo in condizioni indecenti per il loro benessere, dal momento che in natura un orso può percorrere fino a 20 chilometri al giorno.
Grazie alla campagna #Stopcasteller ideata da Assemblea Antispecista, grazie al supporto del Centro Sociale Bruno, molti attivisti si sono riuniti davanti alla prigione del Casteller il 18 ottobre, mentre due attiviste stanno mostrando la loro disapprovazione attraverso lo sciopero della fame, dal 21 settembre, purtroppo nell’indifferenza dei Media.
Vogliamo mostrare tutta la nostra solidarietà per il coraggio di queste due donne che stanno mettendo a rischio la loro salute per la liberazione degli orsi.
Riportiamo qui le loro parole:

Mi chiamo

Barbara Nosari

Mi chiamo Stefania Sbarra, siamo donne, viviamo in Italia.

Dal 21 settembre siamo in sciopero della fame, a protestare contro la classe politica italiana che sta portando avanti una crudele persecuzione contro gli orsi della bellissima montagna del Trentino.
Ogni volta che viene disegnata una nuova pista da sci, si crea un nuovo pascolo e si crea una nuova impresa per produrre profitti, viene lanciato un nuovo attacco sul territorio naturale degli orsi, distruggendo o riducendo drasticamente il loro habitat.
La rimozione del loro habitat significa la morte di Daniza, KJ2, Jj1 o Bruno, Jj3, Kj2G1, e molti altri, e la cattività in gabbia di tutti gli altri.
In questo momento ci sono tre orsi catturati in una prigione in Trentino chiamata Casteller.
Sono M49, M57 e Dj3.
Uno di loro M49, noto come Papillon, è famoso perché è riuscito a fuggire due volte dalla prigione di Casteller.
Il Guardiano ha scritto di questo orso, che ora è chiuso in un bunker, e siccome non può essere libero, sceglie di morire rifiutando il cibo.
Il secondo orso, M57 è giovane, è stato catturato ad agosto e la gabbia lo fa impazzire.
La terza orsa, femmina, sopravvive in condizioni disperate, si nasconde ed è diventata l’ombra della bellezza che era, dopo essere stata in gabbia da 9 anni.
JJ4, femmina, sta ancora aspettando la sentenza della Corte di giustizia che deciderà la sua vita. È accusata di proteggere i suoi cuccioli dalla presenza di due cacciatori.
In Trentino ci sono al momento 63 orsi, ma il loro numero è considerato eccessivo dalle autorità.
Non vogliamo gabbie più grandi o più belle per gli orsi.
Vogliamo gli orsi liberi e la fine della loro persecuzione nella regione del Trentino.
Se questo non è possibile, allora chiediamo al nostro paese, l’Italia, di dichiarare il fallimento del progetto ′′ Life Ursus ′′ e far finta che i soldi ricevuti dall’Europa siano utilizzati per trasferire gli orsi in un territorio NON ostile.
Gli orsi non hanno chiesto di essere deportati dalla Slovenia per sovvenzionare un progetto milionario finanziato anche con il denaro dei cittadini europei.
Nel nostro paese viviamo in un clima di ′′ terrore mediatico ′′ e continua ′′ caccia agli orsi ′′ prodotto da mero interesse economico e pura avidità.
Siamo in sciopero della fame dal 21 settembre, la classe politica italiana lo sa e ci ignora, ma non ci fermiamo!
La classe politica italiana commette un doppio crimine, contro gli animali e contro gli umani.
A seguito di quanto emerso dalla recente ispezione CITES al Casteller, lo sciopero della fame sarà rivolto ai seguenti punti:
– chiusura immediata della prigione di Casteller
– uscita degli orsi chiamati M49 (Papillon) – M57 – Dj3
– annullamento definitivo dell’ordinanza di cattura per l’orso JJ4;
– eliminazione dei futuri interventi PACOBACE contrassegnati come ′′ J ′′ e ′′ K ′′ che,
Praticamente significano morte e carcere di orsi.
Qualsiasi tipo di supporto e condivisione sarà molto apprezzato, grazie.
I migliori saluti
Vi invitiamo a tenervi aggiornati sui loro profili facebook, di condividere, di riportare quello che sta accadendo: