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Piemonte zona rossa, ecco tutto ciò che c’è da sapere

Un’ordinanza emanata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, classifica il Piemonte come “zona rossa”.

L’intero territorio è fatto rientrare nello “scenario di tipo 4” e con un livello di rischio “alto” previsto dall’art.3 del Dpcm del presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre.

Le disposizioni per il Piemonte

In tutto il Piemonte, dal 6 novembre e per un periodo di 15 giorni, si deovranno quindi osservare le seguenti disposizioni particolari:

Spostamenti. E’ vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territorio regionale e all’interno di esso, salvo se motivato da comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza, da giustificare con autocertificazione.

Sono comunque permessi gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza dove è consentita. E’ sempre ammesso il rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza.

Negozi chiusi. Sono chiusi i negozi di commercio al dettaglio ed i servizi alla persona, ad eccezione di alcune categorie: tra le altre, alimentari, edicole, tabaccai, farmacie, parafarmacie, fiorai, librerie, cartolerie, lavanderie, profumerie, parrucchieri e barbieri, negozi per bambini e neonati, di biancheria, di giocattoli, di prodotti informatici, articoli sportivi, ottica, ferramenta. Chiusi i mercati non alimentari.

Ristorazione. Chiusura per bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione di mense e catering. Consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, con asporto e divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

Scuola e Università. Le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente a distanza, ad eccezione delle scuole materne, elementari e del primo anno della media. Consentite le attività di laboratorio e quelle per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

E’ sospesa l’attività in presenza in Università e istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica.

Sport e attività motoria. Sono sospese le attività sportive anche nei centri all’aperto e tutti gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva. E’ consentito svolgere attività motoria individuale in prossimità della propria abitazione e nel rispetto della distanza di almeno un metro, con obbligo di indossare la mascherina.

Smart working. I datori di lavoro pubblici limitano la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili, anche in ragione della gestione dell’emergenza.

Disposizioni per tutta l’Italia

In Piemonte sono anche in vigore dal 6 novembre al 3 dicembre le misure previste dallo stesso Dpcm a livello nazionale:

Spostamenti serali. Bloccati dalle ore 22 alle ore 5 ,tranne quelli per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute.

Scuole. Nelle scuole aperte è obbligatoria la mascherina per gli alunni, tranne che per chi ha meno di 6 anni e per chi ha patologie o disabilità incompatibili con il suo utilizzo.

Trasporti pubblici. A bordo dei mezzi del trasporto locale e ferroviario regionale è consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50%.

Mostre e musei. Sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura

Centri commerciali. Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad eccezione di farmacie, parafarmacie presidi sanitari, generi alimentari, tabaccai, edicole.

Sport. Continuano ad essere sospesi gli sport di contatto e l’attività di piscine e palestre.

Il commento del presidente Cirio

Mancano una visione complessiva e un metodo di valutazione oggettiva per tutti – afferma Cirio – Che fosse necessario irrobustire anche duramente le misure di contenimento al virus era evidente, tant’è che io lo avevo già anticipato con le ordinanze che avevano riguardato la scuola, la capienza del trasporto pubblico e i centri commerciali. E mancano anche le risorse: ristori immediati e esenzione delle tasse per le attività chiuse sono indispensabili”.

“Il fatto che il Governo abbia scelto sulla base di dati vecchi di dieci giorni – prosegue il presidente – rischia però di non tenere in considerazione tutti questi elementi, pone in una situazione più critica Regioni che sono in fase di miglioramento e non tiene invece conto del peggioramento di altre realtà del nostro Paese. In Piemonte l’Rt è passato da 2,16 a 1,91 grazie alle misure di contenimento adottate. Si riscontra una fragilità dell’impianto scientifico della classificazione: almeno 4 o 5 Regioni non erano valutabili, perché non hanno trasmesso tutti i dati. Chiedo che il Piemonte venga classificato per i dati reali, come le altre Regioni. Per questo ho chiesto una verifica“.

Scolpire le storie

MONUMENTI. SCOLPIRE LE STORIE. MEMORIE E MEMORIALI

Terza conferenza del ciclo a cura del prof. Giovanni C.F. Villa

lunedì 9 novembre, inizio ore 17.30

conferenza online

Interverrà Paola Gribaudo, presidente dell’Accademia Albertina

Partecipazione gratuita, prenotazione obbligatoria.

 

Prenota ora al link

http://newsletter.siat.torino.it/_eventi/?Message=Reservation&ID_evento=2020_09_conferenza3%20Villa

 

Ai prenotati verranno inviate le istruzioni per accedere al webinar

La rabbia delle donne

La psicoterapeuta Almut Schmale-Riedel ci spiega perchè esplode e come sfruttare il suo potenziale nascosto.

 

Normalmente, per cultura e per fama, la rabbia non gode di buona considerazione e viene valutata in maniera negativa come una emozione sgradevole di cui avere timore. Probabilmente in un contesto sociale in cui si aspira all’ armonia e all’equilibrio quasi perfetti  e dove prolificano, giustamente, attività e pratiche per ritrovarli  come lo yoga, la mindfulness, la meditazione e affini, di cui abbiamo parlato anche tra le pagine virtuali di questo giornale, riconoscere gli aspetti positivi della rabbia o dell’ira non è semplice e soprattutto non è immediato.

Sì, la rabbia nelle sue espressioni funzionali, quindi nei casi in cui non arrechi danni a se stessi e alla comunità, in piena consapevolezza delle motivazioni e del perché si manifesta può avere una connotazione e un valore positivi. Reprimerla, creando un carico emotivo pericoloso, o farla esplodere in maniera irrefrenabile, non sono modalità sane e adeguate per sfruttarne appieno le facoltà; comprenderla ed accoglierla invece è il primo passo da compiere per canalizzarla nella maniera corretta superando così anche la comune e limitante credenza che la considera  il più delle volte con un tratto distintivo negativo, soprattutto per il mondo femminile a cui, sempre secondo tradizioni sociali e culturali, non si addice affatto.

Ne La Rabbia delle Donne, edito da Feltrinelli, la psicoterapeuta e coach Almut Schmale-Riedel ci racconta con una analisi approfondita e chiarificatrice come la rabbia e l’irritazione, nelle sue forme più mitigate e consapevoli, possono aiutarci a fissare limiti ben definiti e ci insegna soprattutto che l’insorgere di queste emozioni è il probabile sintomo di bisogni importanti che non ricevono una attenzione adeguata, inascoltate e ignorate quindi almeno in parte. Il libro è un viaggio alla scoperta di quelle emozioni e sensazioni pertanto che affiorando costituiscono una di spia utile a rintracciare le nostre vere necessità, una bussola, come dice l’autrice, determinante per individuare i valori insiti nellanostra personalità e nella nostra identità.

Dalla terminologia, alle spiegazioni neurobiologiche dell’elaborazioni delle emozioni, ai modelli di rabbia femminile per concludere con i suggerimenti per farne una risorsa, l’autrice con un linguaggio comprensibile e chiaro, ci aiuta a legittimare la nostra “buona” collera, a farne un alleato e, altrettanto importante, ci conduce in un percorso di legittimazione che ambisce adeliminare tutti i spiacevoli sensi di colpa legati a giudizi e affermazioni che oramai dovrebbero essere superati.

Nell’ultima parte, in una lettera aperta agli uomini, l’autrice esorta gli stessi a prendere più sul serio la rabbia delle donne, a non sottovalutarne gli effetti e a darle più attenzione con l’ambizioso obiettivo di addolcire i conflitti e creare un confronto più aperto e costruttivo.

Ascoltare e comprendere le nostre emozioni dunque, anche quelle che ci fanno più paura, costituisce un atteggiamento positivo e proficuo , un metodo per non subirle passivamente, un orientamento favorevole per utilizzarle al meglio.

Maria La Barbera

Politica e Covid: c’è da essere pessimisti

Chi ci capisce qualcosa è davvero un genio. Io che sono (penso) mediamente intelligente non ci arrivo proprio.

E non parlo della sola situazione italiana. Sia ben chiaro che, almeno per una volta, l’erba del vicino non è più verde. Cominciamo con Donald Trump. Per lui e’ tragicamente semplice.
Se perde è solo per brogli elettorali. Gesù,  è la prima volta che chi è al potere accusa l‘opposizione di aver fatto dei brogli. Spaziando per il mondo i sovranisti da operetta indicano l’Australia come esempio di lotta al Covid. Sono giorni che non si registrano casi, hanno fatto 8 mesi di chiusura totale. Voglio vedere se in Italia si fosse prospettata una simile situazione cosa sarebbe successo. Poi arriva il levantino per eccellenza,  il nostro Presidente del Consiglio Conte che traccheggia un po’ ( diciamo quattro giorni ) e poi delibera. Cosa? Qualcosa che alla fine non è ne’ carne ne’ pesce. L’ applicazione è delegata alle regioni. Domanda : perché il Piemonte è rosso e la Campania zona gialla Posti di terapia intensiva? Già, ma dove ci sono i posti letto non ci sono i medici e viceversa. Concretamente chi ha battuto più i pugni è stato premiato. Se è veramente così non possiamo essere allegri. Siamo in mano ad incompetenti. Intanto la politica torinese….se ci sei ( verrebbe voglia di dire) batti un colpo. Il centro destra non vuole proprio cogliere l’occasione di vincere al primo turno con il candidato o candidata giusta. Stiamo parlando di Torino. Nel centro sinistra l’emergente è Lo Russo capogruppo del PD in consiglio. In verità continuano ad esserci diversi candidati e non è ben chiaro che cosa farà Mauro Laus. Una cosa è chiara: nessuno nel pd vuole Saracco rettore del Politecnico. Tutto al netto della possibilità di fare le primarie, ovviamente. Viceversa decidera’ Roma ed il Rettore Saracco torna ad essere in pol position. Ora pensiamo a questa nuova chiusura totale . Con la mente alla terza volta visto che non c’è due senza tre. Torino stava morendo, da domani sarà definitivamente morta. Magari resusciterà’. Forse, speriamo. Da parte nostra continuiamo ad essere pessimisti.

Patrizio Tosetto

Arrestati tre malavitosi della ‘ndrangheta

La notte scorsa  i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Torino hanno arrestato per associazione di tipo mafioso, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Corte d’Appello del capoluogo piemontese all’esito di pronuncia della Corte di Cassazione nell’ambito del processo cosiddetto “Minotauro”, tre appartenenti all’ ‘ndrangheta, dei quali uno ritenuto esponente di spicco della “locale” di Volpiano (pena definitiva anni 3 mesi 4 e gg 15 di reclusione), un altro al vertice della “locale” di Rivoli (pena anni 3 mesi 6 gg 13 di reclusione), il terzo inserito nella “locale” di Volpiano (pena anni 3 mesi 8 e gg 25 di reclusione).

Antinfluenzale, la Regione: “Le dosi di vaccino non mancano”

In meno di due settimane dall’inizio della campagna vaccinale antinfluenzale (26 ottobre) sono stati vaccinati oltre 318 mila cittadini piemontesi rientranti nelle fasce a rischio (65 anni e soggetti fragili) e con età superiore ai 60 anni.

I medici di medicina generale hanno ancora a disposizione, in questo momento, oltre 170 mila dosi e 50 mila sono in consegna. Altre 150 mila dosi arriveranno la settimana prossima.

Come rilevano i tecnici del Settore Prevenzione della Sanità regionale, l’efficacia del vaccino inizia dopo circa due settimane dalla vaccinazione e quindi è assolutamente utile vaccinarsi anche a gennaio, tenendo conto che negli ultimi anni il punto massimo dell’epidemia si è spostato a fine gennaio, inizio febbraio.

«Fin dal mese di giugno – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – abbiamo concordato con le associazioni di categoria dei medici di medicina generale che le prenotazioni vengano diluite il più possibile in modo omogeneo per tutta la durata della campagna vaccinale, tenuto conto delle modalità di approvvigionamento previste dalle ditta che ha vinto l’appalto, oltre che dell’esigenza di evitare assembramenti e di consentire una corretta conservazione del vaccino, evitando sprechi di dosi. Può verificarsi che l’errata programmazione da parte di alcuni medici di medicina generale che non hanno tenuto conto della disponibilità del vaccino nella gestione delle prenotazioni abbia causato delle carenze di vaccino in alcune realtà locali, ma deve essere chiaro che il vaccino non manca e la campagna sta procedendo secondo la normale programmazione dei mesi scorsi, con la fattiva collaborazione degli stessi medici».

“La Regione Piemonte si è inoltre impegnata, a fronte del mancato rispetto degli impegni assunti dal Governo, a fornire alle farmacie, che non sono riuscite ad acquistare sul mercato dosi di vaccino da vendere al pubblico, oltre 16 mila dosi, stornandole dall’appalto regionale. Ma l’impossibilità di acquistare il vaccino in farmacia per coloro che non hanno diritto alla vaccinazione da parte del Servizio sanitario nazionale non dipende dalla Regione, perché, da un lato, mancano da parte del Ministero le indicazioni amministrative necessarie per poter fornire le dosi di vaccino concordate, dall’altro la situazione di mercato non ha permesso alle farmacie di disporre di altri vaccini.”

Il calore del termovalorizzatore raggiunge anche le reti di Rivoli, Collegno e Grugliasco

Con questo intervento si amplia ulteriormente la più grande rete di teleriscaldamento interconnessa a livello italiano

Iren, attraverso la propria controllata Iren Energia, ha esteso la fornitura di calore per il teleriscaldamento erogato dal termovalorizzatore di Torino Gerbido verso i Comuni limitrofi di Collegno, Grugliasco e Rivoli realizzando così la più grande rete metropolitana interconnessa esistente a livello italiano.
Infatti dopo i collegamenti con Torino e con Beinasco, il calore prodotto dal termovalorizzatore raggiunge ora i 5,2 milioni di metri cubi dei quartieri già teleriscaldati dei Comuni di Grugliasco, Rivoli e Collegno interconnessi così dalla rete metropolitana torinese che ha raggiunto i 71,2 milioni di metri cubi.
A tal fine, sono stati completati in questi giorni i lavori di realizzazione della dorsale di collegamento (in doppia tubazione della lunghezza di oltre 4 km) tra il termovalorizzatore e la centrale termica collocata presso la Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Torino a Grugliasco. Qui è stata inoltre realizzata la sottostazione di scambio termico della potenza di 40MW della centrale stessa da cui parte la rete sovracomunale.
Questa connessione consente di sfruttare ulteriormente l’assetto cogenerativo del termovalorizzatore di Torino, che produce contestualmente energia elettrica e termica per teleriscaldamento. La disponibilità di questo calore consente di ridurre l’utilizzo delle caldaie di integrazione e riserva installate presso la centrale termica di Grugliasco e del ciclo combinato cogenerativo installato presso la centrale di via Genova a Rivoli, riducendo quindi le emissioni complessive
“Questo ulteriore intervento dimostra il costante impegno di Iren per iniziative volte alla transizione energetica del territorio – ha dichiarato il Presidente di Iren Renato Boero – e rientra pienamente nella strategia di multicircle economy avviata con il Piano Industriale 2020-2025. Inoltre, il teleriscaldamento si conferma come una delle eccellenze del Gruppo e tra le migliori tecnologie per migliorare la qualità ambientale dei territori serviti”.

Sosta a pagamento e ZTL sospese

Da giovedì 5 novembre a sabato 21 novembre 2020(compreso) è sospeso il pagamento della sosta nelle aree a raso delimitate dalla strisce blu. Lo prevede l’ordinanza firmata nel pomeriggio di mercoledì 4 novembre dalla sindaca Chiara Appendino.

Disponibile il comunicato stampa completo

Rimane sospesa la “ZTL Centrale(escluso ZTL “Trasporto Pubblico, Pedonale e Area Romana”) fino al 24 novembre 2020
Disponible l’ordinanza n. 94 del 26/10/2020

Resiliente (e digitale) la tappa di novembre di Terra Madre Salone del Gusto

Eventi nelle scuole e on line per ripartire insieme

Educazione al gusto per i più piccoli e rilancio delle terre alte grazie all’impegno di chi colline e alpeggi, boschi e foreste li vive ogni giorni, coltivando, allevando, raccogliendo e trasformando. Il viaggio di Terra Madre Salone del Gusto continua e nella sua tappa di novembre approfondisce, tra gli altri, due grandi temi legati alle politiche del cibo, dando voce alle testimonianze e alle esperienze delle comunità di tutto il mondo.

Dalla presentazione del quinto rapporto sulle mense scolastiche lungo lo stivale (pre e post Covid) di Foodinsider alla festa degli Orti in Condotta in cui 9000 alunni delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie italiane sperimenteranno la propria impronta idrica giocando; dal racconto delle comunità che vivono la montagna al dibattito con istituzioni e aziende sul ruolo della tecnologia e dei servizi per contribuire a ricostruire un tessuto sociale in aree che per anni sono state abbandonate e dimenticate. Ecco alcuni degli appuntamenti nell’agenda di novembre di Terra Madre Salone del Gusto.

 

Venerdì 6 e sabato 7 – webinar

Oltreterra. Nuove Economie sostenibili per le Comunità della Montagna Italiana

 

Venerdì 6 e sabato 7 ci spostiamo a Santa Sofia (Fc), nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi dove si incontrano (virtualmente) le comunità delle terre alte per un webinar da tutta Italia in cui si parlerà di buone economie per la montagna. Due giorni intensi in cui istituzioni, aziende private e comunità discuteranno di strumenti normativi, orizzonti e nuovi progetti per far vivere la montagna. Tra i focus della due giorni, l’accordo di foresta e lo sviluppo di microfiliere forestali, essenziali per la rinascita di una gestione economica sostenibile delle foreste italiane, mentre ascolteremo le testimonianze di start up e progetti di comunità che mettono insieme turismo consapevole, enogastronomia e benessere del territorio e delle persone che lo vivono.

 

Martedì 10, ore 14 – conferenza stampa

La mensa pre e post lockdown: 5 Rating sui menù scolastici italiani

di Foodinsider in collaborazione con Slow Food

 

Qual è lo stato della mensa scolastica italiana? Come si evolve sia alla luce degli indicatori di salute e sostenibilità, sia in riferimento ai vincoli di sicurezza imposti dalla pandemia?

L’osservatorio di Foodinsider rappresenta un confronto utile per mettere in condivisione le buone pratiche dei Comuni più virtuosi. Giunto alla quinta edizione, il Rating ha affiancato all’indagine sui menù una nuova survey che ha rilevato opportunità e rischi della mensa post lockdown. La presentazione dei dati qualitativi e quantitativi dell’indagine introduce riflessioni che sollecitano interventi per migliorare la qualità del pasto e ridurne l’impatto ambientale.

In questa fase pandemica i menù scolastici hanno una grande responsabilità: quella di nutrire e rafforzare le difese immunitarie di tutti i bambini, soprattutto di chi rientra nelle fasce più deboli della popolazione, per i quali quello a scuola è l’unico vero pasto della giornata. Un dato che rimette al centro la scuola e la necessità di preservarla da un altro lockdown.

Intervengono:

On. Rossella Muroni, vice presidente Commissione Ambiente della Camera

Claudia Paltrinieri, direttrice Foodinsider

Francesca Rocchi, delegata Slow Food per le mense

Giulio Barocco, azienda sanitaria universitaria di Trieste

 

Mercoledì 11, attività in presenza in 465 classi italiane

Festa dell’Orto in Condotta: Acqua bene prezioso

 

Saranno 465 le classi di tutta Italia che anche quest’anno potranno concedersi un momento di riflessione e divertimento in occasione della Festa dell’Ort0 in Condotta 2020. Oltre 9000 alunni della scuola dell’infanzia e della primaria e secondaria che impareranno giocando qual è l’importanza dell’acqua e come possiamo ridurre la nostra impronta idrica, a partire da piccoli e semplici gesti quotidiani. Ma c’è di più! Quest’anno gli educatori di Slow Food hanno pensato a ogni evenienza, e così il kit con le attività da svolgere a scuola è facilmente replicabile a casa, insieme ai genitori!

E il giorno della festa l’appuntamento è anche on line, in diretta su Terra Madre Salone del Gusto, per sentirsi una volta di più parte di un’unica grande rete e svolgere insieme un’attività sull’acqua bene prezioso che darà inizio a tutti gli approfondimenti da fare in orto e in aula durante l’anno.

Giunta alla 13° edizione, la festa celebra lo storico progetto di educazione alimentare e del gusto e di educazione ambientale sviluppato da Slow Food per insegnanti, studenti, genitori e nonni ortolani. Come ogni anno la giornata dedicata all’Orto in Condotta coincide con San Martino, data tradizionale della messa a riposo dei campi in vista dell’inverno.

 

Venerdì 13 ore 17 – Conferenza

Riconnettere le Terre Alte

 

Qual è il ruolo della tecnologia e dei servizi nel futuro della montagna? Lo smart working, la crescita del numero di persone, spesso giovani, che tornano a intraprendere professioni abbandonate, la riscoperta del senso di comunità, l’attrattiva esercitata dai piccoli borghi, la riscoperta delle botteghe come luogo di socializzazione. Questi elementi devono essere sostenuti da una rivoluzione digitale in grado di coinvolgere tutti i soggetti erogatori di servizi, dalla pubblica amministrazione all’imprenditoria privata, da una tecnologia buona e virtuosa e da servizi che possano essere il filo di connessione tra aspetti sociologici, economici, etici e anche estetici. Un momento di riflessione, voluto da Slow Food e BBBell, sul presente e sul futuro della montagna insieme alle istituzioni, ai tecnici e a chi la montagna la vive tutti i giorni.

Intervengono:

Fabrizio Barca, economista, coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità

Simone Bigotti, amministratore delegato BBBell

Marco Bussone, presidente nazionale UNCEM

Roberto Colombero, margaro, presidente Uncem Piemonte

Luca della Bitta, presidente commissione attività produttive e innovazione ANCI

Gabriele Locatelli, Slow Food Italia, responsabile progetto Oltreterra per la valorizzazione dell’economia di montagna

Con la partecipazione di Fabiana Dadone, Ministro per la Pubblica Amministrazione

Modera Luca Martinelli, giornalista

 

Sabato 14 ore 10, Conferenza

Una buona tecnologia per una buona agricoltura

 

L’agricoltura occidentale degli ultimi settant’anni è un settore produttivo tra i più voraci. Il bisogno di porzioni sempre più ampie di terre coltivabili, lavorate grazie a una meccanizzazione sempre più spinta e nutrite da molecole sempre più raffinate, ha provocato in molti paesi un esaurimento ormai conclamato della fertilità del suolo. Chi fa agricoltura si interroga su come ritrovare la loro vitalità perduta. Può la tecnologia offrire soluzioni e guidare la transizione verso un’agricoltura più pulita?

Ne discutono nella conferenza organizzata da Slow Food nell’ambito della Biennale Tecnologia:

Giuseppe Scellato, professore di Economia Aziendale ed Economia e Management dell’Innovazione presso il Politecnico di Torino

Francesco Sottile, agronomo e docente di Coltivazioni arboree e Biodiversità e qualità del Sistema Agroalimentare presso l’Università di Palermo

Modera Antonio Puzzi, giornalista

 

 

I Forum di Terra Madre

Il programma dei Forum, momenti in cui i membri della rete Slow Food discutono delle tematiche legate ad agricoltura, alimentazione, sostenibilità, biodiversità e modelli produttivi, affronta il tema delle foreste con una serie di appuntamenti pensati per coinvolgere i delegati da un angolo all’altro del mondo.

 

Giovedì 17 ore 11

Il cibo e il patrimonio culturale

 

Una tavola rotonda per esplorare le connessioni tra le politiche alimentari, agricole e culturali a partire dal documento programmatico Food is Culture, focalizzato sulla necessità di azioni dell’Ue per proteggere il patrimonio alimentare immateriale, insieme a raccomandazioni concrete su come integrare meglio le strategie agricole e culturali. I partecipanti saranno inoltre invitati a esplorare l’esibizione online Ciò che non sapevi esistesse che mette in mostra alcuni dei prodotti dell’Arca del Gusto di Slow Food.

Parteciperanno i rappresentanti della Commissione Europea, Europa Nostra e Slow Food.

 

Giovedì 19 ore 17
Le Foreste modello del Mediterraneo: comunità, prodotti, gestione

 

Le Foreste modello sono una rete di 60 realtà presenti in tutto il mondo. In questo forum presentiamo le buone pratiche per la gestione partecipata delle Foreste modello dei paesi che si affacciano sulle coste del Mediterraneo (dalla Spagna alla Croazia, dall’Italia all’Algeria) e raccontiamo possibili soluzioni per supportare le comunità, valorizzare i prodotti dell’agricoltura e della pastorizia e contrastare l’abbandono delle terre alte.

Intervengono, insieme a esponenti delle diverse Foreste modello del Mediterraneo:

Richard Verbisky (Canada), Dipartimento foreste del Governo canadese, segretario generale della rete internazionale delle Foreste modello

Toni Ventre (Italia), segretario della rete mediterranea delle Foreste modello

Paolo di Croce, segretario generale di Slow Food

 

Sabato 21, alle ore 9 e alle ore 17
Uomini e alberi: un paradosso

 

Boschi e foreste sono sistemi in pericolo da difendere, preservare e gestire in modo sostenibile. Eppure il rapporto degli uomini con gli alberi è paradossale. Da un lato la ricerca di nuove aree da destinare alle monocolture fa avanzare senza sosta il fronte della deforestazione. Dall’altro assistiamo a un incessante avanzata della vegetazione che ricopre territori una volta coltivati e gestiti dall’uomo e oggi abbandonati. Difendere e gestire in modo sostenibile boschi e foreste è una necessità sempre più impellente e passa dal recupero degli ambienti forestali degradati, dalla valorizzazione delle filiere storiche del legno, dal ripopolamento della montagna, dal recupero dei paesaggi agrari tradizionali, dei pascoli e dei coltivi anche in funzione turistica.

 

Sabato 21 ore 15
Il sistema alimentare dei popoli della foresta e la minaccia del landgrabbing

 

Un forum volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze che l’approccio “conservazionista” della foresta provoca sui popoli che la abitano, e per dimostrare che i popoli indigeni hanno vissuto in armonia con la natura, proteggendola effettivamente. Molti gli esempi su cui focalizzare l’attenzione: gli Ogiek e Senwger in Kenya; i Benet in Uganda; i Melayu e i Dayak in Indonesia; gli Juruna in Brasile; i Chinantla, i Totonacos e i Nahua in Messico. I rappresentanti dei popoli indigeni dialogano con esperti internazionali che lavorano in questo campo.

 

Martedì 24, alle ore 9 e alle ore 17
La rivoluzione delle urban food forest

 

Sono foreste urbane che producono cibo. Ospitano alberi da frutta, arbusti, orti. Spesso nascono in aree degradate delle città e rappresentano elementi di riqualificazione, estetica e sociale. Migliorano la qualità dell’aria e il clima delle città. Producono frutta, ortaggi ed erbe aromatiche, messe a disposizione della collettività. Spesso sono gestite in modo collettivo, dai cittadini stessi, e spesso si ispirano ai princìpi della permacultura. Spazi di condivisione e di educazione, le urban food forest si stanno moltiplicando in tutto il mondo e rappresentano uno dei modelli più innovativi per il rafforzamento della relazione tra ambiente urbano e aree rurali, a beneficio del clima e della vivibilità degli spazi.

 

Venerdì 27, alle ore 9 e alle ore 17

Il cibo che nasce e cresce nell’acqua: il riso

 

Il riso è il cibo principale per circa metà della popolazione mondiale, ed è coltivato in quasi tutti i paesi del globo. Ma è anche una delle filiere più critiche per il massiccio uso di pesticidi che comporta. Che impatto ha la risicoltura intensiva sul nostro pianeta? È possibile coltivare riso in modo sostenibile? Quali sono le buone pratiche agricole che rendono la risicoltura più sostenibile?

 

 

Le Food Talk

Tornano a novembre anche le Food Talk: video della durata di 10 minuti, trasmessi in streaming, durante i quali scrittori, economisti, filosofi, antropologi, ecologisti, educatori, cuochi, offrono la propria visione su ciò che più ci sta a cuore: l’ambiente, l’agricoltura, l’alimentazione. A novembre potremo assistere a sette Food Talk, ecco le prime anticipazioni.

 

Con Giorgio Vacchiano, ricercatore e docente in gestione e pianificazione forestale all’Università Statale di Milano, facciamo una riflessione su cosa sta accadendo alle foreste, come stanno affrontando la crisi climatica. Quali rischi corriamo con il persistere o l’aggravarsi di mutamenti troppo rapidi rispetto alle loro capacità di adattamento? Vacchiano, con i suoi studi, intende capire come gli alberi e le foreste rispondono al climate change e come gestirli in modo sostenibile assicurando la loro conservazione, la loro resilienza e la loro capacità di contrastare la crisi climatica in corso. Per la sua ricerca è stato indicato dalla rivista Nature come uno degli 11 scienziati emergenti nel mondo nel 2018.

 

Con il professor Wen Tiejun, Rettore esecutivo dell’Università del Popolo di Pechino, guarderemo a una visione globale del sistema alimentare, in relazione all’economia mondiale e alla crisi climatica, con un focus specifico sulla situazione agricola cinese e su come la ricostruzione rurale sia un’opportunità di rinascita ambientale e sociale. Esperto di macroeconomia e sviluppo sostenibile, ha fondato il Movimento di Ricostruzione Rurale, che promuove l’agroecologia, la sostenibilità e la rigenerazione rurale in Cina. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi, tra cui il First Rank Award for Science and Technology Progress dal Ministero dell’Agricoltura cinese e il First Rank Award for Teaching and Education dal governo municipale di Pechino.

 

Pia Léon è chef e direttrice, insieme al marito Virgilio Martínez, dei ristoranti Central e Mil a Lima e Bar Mayo a Barranco, focalizzati sulla cultura gastronomica peruviana. Malena Martínez, medico nella sua vita precedente, attualmente ricopre l’incarico di direttrice del laboratorio di ricerca Mater Iniciativa, anima del noto ristorante Central del fratello Virgilio. Grazie a loro avremo un punto di vista privilegiato sul movimento che negli ultimi anni ha preso luogo nel Sud America, in questo caso in Perù, guidato da chef che vogliono proteggere e promuovere le biodiversità locali e sostenere le comunità indigene nel diventare più resilienti. Faranno inoltre una riflessione su come ricercatori e ristoratori possano collaborare per raggiungere un’etica alimentare e un sistema alimentare più equo. Due donne leader in America Latina, che ci mostrano come il ruolo femminile possa portare un respiro diverso nel mondo del cibo e nella conservazione delle tradizioni.

 

 

Uno sguardo all’estero

 

Terra Madre Brasil

Dal 17 al 22 la rete carioca di Slow Food sarà on line con tantissime attività virtuali, tra cui: tavole rotonde, dialoghi, laboratori del gusto, spazi educativi dedicati alla cultura del cibo, installazioni artistiche. Terra Madre Brasil, un evento online dedicato al cibo vero, in cui non mancheranno discussioni e proposte per la promozione del cibo buono, pulito e giusto. L’agricoltura familiare contadina, le diverse sfumature della biodiversità e la cultura alimentare brasiliana saranno tra i protagonisti di questo evento.

 

Slow Rice

Si terrà il 28 novembre a Wenzhou, nel villaggio di Qidu Qiansha, la prima edizione di Slow Rice, il festival organizzato dalla Comunità Slow Food di Wenzhou per la valorizzazione del territorio. Inserito in una tre giorni dedicata al cereale più importante del continente asiatico, Slow Rice presenta un mercato, laboratori per bambini di educazione alla natura, alla sostenibilità e alla sicurezza alimentare, degustazioni e workshop.

 

 

Chieri, flash mob contro la crisi

Ho partecipato ed aiutato ad organizzare un flash mob spontaneo a Chieri perché ritengo sia giusto alzare una voca critica anche in città per sensibilizzare il Governo e le istituzioni sul disastro economico e sociale al quale stiamo andando incontro per l’epidemia.

“Non solo di Covid si muore, ma anche di disoccupazione, disperazione e povertà” è il nostro grido di allarme per i tanti posti di lavoro e i tanti esercizi che a causa dei rigori dei vari dpcm non esisteranno più. Il flash mob che abbiamo fatto ieri si sarebbe dovuto tenere sabato, ma responsabilmente si è deciso di anticiparlo in vista dell’istituzione del Piemonte come zona Rossa. Ed anche su questo provvedimento non possiamo che concordare con il Presidente Cirio come la nostra regione ne esca ingiustamente penalizzata. Le nuove norme arrecheranno ulteriori traumi ad una già fragile economia regionale, per rendersene conto non bisogna essere esperti o statisti, basta fare un giro tra negozi, botteghe, bar e aziende per percepire il clima di disperazione e cupa rassegnazione che aleggia e c’è ben poco ottimismo per il futuro. In pochi credono davvero agli incentivi e ai “ristori”, li reputano insufficienti alle perdite subite e temono che questo nuovo “lockdown” sia fatale per la propria attività. Per questo motivo noi abbiamo manifestato, perché, sia chiaro a chi governa che insieme alla salute è fondamentale il lavoro che va parimenti tutelato con ogni mezzo e risorsa disponibile.
Rachele Sacco – Consigliere comunale di Chieri (Progetto per Chieri – Salviamo l’Ospedale insieme)