ilTorinese

Covid-19: accordo con i privati, più posti letto

Un nuovo accordo è stato siglato dalla Regione con le case di cura private accreditate che manifestino disponibilità a diventare strutture Covid dedicate, oppure che si mettano a disposizione per praticare prestazioni urgenti e tempo-dipendenti a supporto degli ospedali.

Lo annuncia l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, dopo che questa mattina la Giunta regionale ha approvato l’intesa da lui stesso sottoscritta, rendendola esecutiva.

«In questa fase di forte recrudescenza della pandemia – osserva Icardi – dobbiamo mettere a disposizione del Sistema sanitario regionale il maggior numero possibile di posti letto e prestazioni sanitarie non procrastinabili. Le strutture private con le carte in regola per darci una mano ci sono e sono disponibili a farlo. Con il blocco delle attività ordinarie non urgenti (visite, esami, prestazioni ambulatoriali) disposto dal Dipartimento di emergenza delle malattie infettive (Dirmei) su tutto il territorio regionale, la Sanità si trova a serrare le fila e deve poter far ricorso a strutture ausiliarie che possano alleggerire la pressione sugli ospedali».

In dettaglio, alle strutture private che aderiranno alla proposta verrà riconosciuto, oltre al valore della prestazione, anche un rimborso degli oneri sostenuti per la funzione covid-19.

E’ prevista anche la possibilità per le case di cure private accreditate e contrattualizzate che diventano Covid dedicate di trasferire l’attività ordinaria, in tutto od in parte, presso altre strutture autorizzate, accreditate e non.

La delibera demanda alle Aziende sanitarie regionali l’attivazione delle procedure per la temporanea autorizzazione delle strutture interessate e la successiva vigilanza, in modo che siano assicurate tutte le garanzie di cura e di sicurezza per i pazienti.

In Piemonte i posti letto nelle strutture private accreditate sono circa 4.500.

Omicidio della collina. Ecco cosa hanno scoperto i carabinieri

Omicidio della collina: arrestato dai Carabinieri il presunto omicida, era un inquilino della vittima

Aggiornamento
 Sono numerosi gli elementi d’indagine raccolti in 4 mesi dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Torino, che hanno consentito di arrestare stamattina il presunto autore dell’efferato omicidio. Nell’immediatezza dei fatti gli investigatori hanno innanzitutto acquisito le immagini registrate da due telecamere private poste nella zona dell’omicidio, che riprendono la BMW di Ollino che, quel pomeriggio dell’8 giugno intorno alle 18, era partito in macchina da casa sua per recarsi nel residence di Pecetto Torinese attraverso un unico tragitto percorribile. In particolare, la sua auto alle 18.10 circa – come attestano i due sistemi di videosorveglianza ed alcuni testimoni – giunge nel complesso residenziale di Strada del Colle di Pecetto Torinese, dove si ferma per poco più di 10 minuti. Alle successive 18.22 si vede nuovamente l’auto mentre percorre la medesima strada in senso opposto, da Pecetto Torinese verso la vicina piazzola di Pian del Lot, luogo ove verrà ritrovato il cadavere del consulente, legato ed imbavagliato sul sedile anteriore destro, attinto al capo da 6 colpi d’arma da fuoco. Le stesse telecamere riprendono, intorno alle 18.45 – 18.50, un uomo che a piedi rientra in direzione del residence di Pecetto Torinese, ritenuto dagli investigatori dell’Arma l’autore del delitto, identificato in un inquilino di quel residence che la vittima aveva incontrato poco prima. Il soggetto ritratto presenta infatti una notevole somiglianza con l’arrestato, un pregiudicato 42enne, sia per i tratti somatici che per la corporatura, nonché per la particolare camminata, leggermente claudicante. L’ipotesi investigativa è stata altresì supportata da una perizia effettuata dai militari dell’Arma del reparto investigazioni scientifiche di Parma, così come dall’esame autoptico del consulente della Procura di Torino che ha individuato l’ora del decesso tra le 18 e le 19 di quella sera. Anche il tempo di percorrenza a piedi (17 minuti circa) dal luogo dell’omicidio alle telecamere posizionate nei pressi del residence è ritenuto perfettamente compatibile con l’orario impresso nelle immagini acquisite dai CC.

Inquilino arrestato per aver sparato sei colpi alla testa al commercialista

E’ arrivata la svolta nelle ndagini sul violento omicidio del commercialista e imprenditore Luciano Ollino, trovato morto nel giugno scorso, ucciso da diversi colpi di pistola nella sua auto abbandonata sulla collina torinese dopo essere stato legato e imbavagliato.

Il giorno della sua uccisione Ollino aveva detto alle due figlie di avere un appuntamento pomeridiano: e non sarebbe mai più tornato a casa.

Ma oggi un uomo  è stato arrestato dai carabinieri, accusato di essere l’omicida. E’ un inquilino della palazzina di proprietà del commercialista  in via del Colle a Pecetto. Non aveva pagato l’affitto a Ollino.

Si tratta di un pregiudicato 42enne, venditore di auto, amico della vittima. Prima una lite violenta e Poi l’uomo gli avrebbe sparato sei colpi di pistola, nella Bmw bianca di Ollino che si trovava sul sedile del  passeggero.

Il presunto omicida avrebbe anche rubato alla vittima un migliaio di euro riscossi da un altro inquilino. Poi avrebbe portato l’auto da Pecetto a Pian del Lot dove è stato ritrovato il cadavere. 

Come avete speso i nostri soldi?

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni/ Il fatto che Governo e Regioni abbiano toppato  clamorosamente nella lotta alla pandemia appare purtroppo un fatto acclarato di cui stiamo tutti pagando le terribili conseguenze.

Di fatto un anno della nostra vita turbato, anzi rovinato, per non parlare delle decine di migliaia di morti diretti e indiretti. Io ho conosciuto persone che, in preda alla depressione, si sono suicidate.
Il premier e’ comparso in televisione decine e decine di volte senza riuscire  a tranquillizzarci e forse ci sta ingannando.
Le diverse televisioni hanno creato il panico senza informare veramente. Gli scienziati, a partire da Zangrillo per passare ai terroristi, hanno fatto pena e hanno colto una jattura per esibirsi e farsi conoscere.
Forse neppure tutti gli uomini di religione sono stati in grado di dare conforto alla popolazione afflitta.
L’economia ne e’ uscita distrutta e i ristori di cui si parla si riveleranno inadeguati.
Stiamo franando, stiamo finendo nell’abisso.
L’opposizione politica che ha solo mirato in modo poco lungimirante ai suoi interessi di bottega si è rivelata inetta.
L’ Italia è rimasta sola, gli italiani si sentono abbandonati.
Ma c’è un aspetto in più che suona come una beffa. Molti di noi hanno sottoscritto anche cifre non simboliche a Protezione civile, Regioni, fondazioni varie, giornali.
Finora non c’ è stata chiarezza sul come siano stati complessivamente amministrati questi fondi. Se ci troviamo nella situazione drammatica in cui ci dibattiamo, forse sorge legittimo qualche dubbio. È indispensabile che si faccia chiarezza assoluta sui nostri soldi dati per sconfiggere il a Covid. Altrimenti ogni sospetto e ogni protesta diventano legittimi. E’ una priorità morale assoluta. Certo gli italiani vi chiederanno anche conto di come sono stati spesi i soldi delle proprie tasse, ma le offerte versate spontaneamente esigono un’urgenza assoluta. E’ indispensabile una rendicontazione fino all’ ultimo centesimo.

Con l’app iThanks no allo spreco del cibo

Il 1 Ottobre 2020 a Milano, presso il Talent Garden Calabiana, iThanks è stata premiata come la startup italiana più innovativa, vincendo il premio di Atena Startup Battle, contest ideato e promosso da TMP Group e patrocinato dalla Commissione Europea

Tra gli altri esperti del settore che hanno partecipato sia come giudici che come sponsor, troviamo: Davide Maestri, Direttore Generale di TMP Group, Licia Garotti, partner dello Studio Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners, Matteo Masserdotti, CEO di Two Hundred e Marco Di Pilla, Corporate Business Partner di Talent Garden; ed esperti nel campo dell’innovazione, tra cui: Amazon Web Services, Digital Magics, Google For Startups, The FabLab.

iThanks è l’app concepita a Torino che si pone l’obiettivo di automatizzare e quindi risolvere il problema dello spreco del cibo nei supermercati, aiutando nel difficile e minuzioso compito del controllo delle scadenze.
I vantaggi che porta sono molti, tra i quali, ridurre i tempi di controllo e migliorare le prestazioni generali del punto vendita, ridurre lo spreco del cibo e quindi la CO2 eventualmente prodotta dal cibo buttato. Inoltre è l’unica app che può restituire analytics precisi e specifici relativi agli scaduti.

I due creatori di iThanks sono Marco Cartolano, CEO e co-founder con decennale esperienza nel settore GDO e direttore di filiale, e Andrea Gasco, CTO e co-founder con altrettanta esperienza nel settore GDS elettronica e in quello informatico.

I due giovani fondatori hanno come obiettivo innovare e automatizzare il settore della GDO e contrastare lo spreco del cibo, aiutando i negozi e il pianeta con una soluzione innovativa che unisca tecnologia ed ecologia: quindi una soluzione eco tech.

“Oigoloro”, un’idea innovativa e utile

Si chiama Gianluigi De Marchi, fa il consulente aziendale, è genovese, ma trapiantato da ormai quarant’anni a Pino Torinese

De Marchi è un personaggio molto noto nel mondo della finanza;ha lavorato per decenni prima in Borsa, poi in banca, successivamente in società di gestione di fondi comuni ed infine in società di consulenza.

Attualmente si definisce un “pensionato attivo”, perché continua a lavorare in proprio come consulente indipendente, elaborando perizie tecniche a favore di clienti di banche ed assicurazioni, cui offre la sua preziosa esperienza per ricuperare danni subiti a causa di investimenti o finanziamenti non correttamente consigliati dagli intermediari. E mette a disposizione del pubblico le sue conoscenze tenendo corsi presso una decina di UNITRE piemontesi.

Ma è anche fecondo scrittore di libri: nel suo “catalogo” figurano, infatti, volumi di divulgazione finanziaria (oltre trenta titoli, molti dei quali hanno venduto migliaia di copie), un libro di racconti, uno di poesie e tre romanzi.

Recentemente ha lanciato un oggetto innovativo: l’OIGOLORO, un orologio disegnato e perfettamente funzionante alla rovescia, grazie ad un motore elettrico costruito appositamente in Germania.

“Certo, può sembrare un’idea matta” dichiara l’inventore“ma in realtà questo oggetto ha una funzione utilissima, quella di poter capire l’ora quando si è davanti ad uno specchio. E le occasioni non mancano, dai parrucchieri e saloni di bellezza alle palestre, tutti locali in cui gli specchi sono numerosi. Ma anche nel bagno di casa, quando ci si fa la barba o ci si trucca è un’impresa capire che ore sono, cercando di “raddrizzare” l’immagine che si vede riflessa”.

Ma l’OIGOLORO può essere utilizzato anche come originale regalo per le ormai prossime feste natalizie o di fine anno; o anche per il compleanno della nonna, con un bel bigliettino di auguri come: “Nonnina, guarda l’OIGOLORO, per te il tempo torna indietro e ti fa ringiovanire ogni giorno…”

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Non è uno scherzo…

Avete mai fatto caso quanto sia difficile leggere l’ora quando siete davanti ad uno specchio?

Ora non dovete più fare sforzi, perché OIGOLORO ® risolve il problema!!!!

Mettetelo davanti allo specchio in bagno, in palestra, nel vostro salone di bellezza e, come per magia, tutti potranno leggere l’ora esatta senza sforzo.

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UN BEL REGALO DI NATALE !

La locandina pubblicitaria dell’OIGOLORO

Insomma, un oggetto utile e divertente dai mille usi, seri o scherzosi, che può essere richiesto direttamente all’inventore al numero 3356912075 oppure via mail demarketing2008@libero.it

Scrittorincittà torna a Cuneo (ma solo online)

Cuneo, 11 – 15 novembre / Scrittorincittà torna a Cuneo da mercoledì 11 a domenica 15 novembre 2020 per la sua XXII edizione. Il filo conduttore di quest’anno, intorno al quale autori italiani e stranieri saranno come sempre chiamati a esprimersi, riflettere, confrontarsi, è Prossimo, tema scelto in tempi non sospetti e che gli ultimi mesi hanno infuso di nuovi significati e accezioni.

 

Programmando scrittorincittà 2020, all’insegna del tema “Prossimo”, l’organizzazione aveva immaginato un’edizione ibrida, con incontri in presenza e online, come sempre per tutte le fasce d’età, mantenendo al centro il cuore della manifestazione: far incontrare autori, libri e lettori. Nonostante la grandissima disponibilità da parte di scrittori, artisti ed editori nei confronti delle soluzioni di volta in volta proposte per adattare il programma in base alle disposizioni nazionali e regionali che si sono susseguite, la curva dei contagi ha costretto a ripensare ancora una volta l’edizione di quest’anno, che si svolgerà interamente online.

 

Il festival è un’iniziativa del Comune di Cuneo, in collaborazione con la Provincia di Cuneo e la Regione Piemonte ed è organizzato dall’Assessorato per la Cultura del Comune di Cuneo e dalla Biblioteca Civica. L’iniziativa è sostenuta da Fondazione CRC, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT (main partner), da Open Baladin, UBI Banca, We Cuneo, Confcommercio (sponsor), da Baladin, CIA Cuneo, Cuneo Rent, Informatica System, Castelmar, Farmacie Comunali, Coldiretti Cuneo (sponsor tecnici), con la collaborazione di ABL-Associazione Amici delle Biblioteche e della Lettura, PromoCuneo, Associazione Librai Cuneo, ATL Cuneo, e il patrocinio della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea.

Il programma è a cura di Stefania Chiavero, Paolo Collo, Matteo Corradini, Raffaele Riba, Andrea Valente.

 

 

Il tema dell’edizione 2020: Prossimo

Prossimo non significa vicino, ma molto vicino. È un superlativo. Prossimo significa così vicino da non poterlo evitare. Il prossimo è l’inevitabile, ciò che arriva, ciò che ti trovi addosso, anche quando non lo pensi, anche quando non lo vuoi.

È una vicinanza nello spazio. Ma è anche una vicinanza nel tempo: il prossimo minuto, il prossimo mese, il prossimo anno. È qualcosa che sta per accadere, inevitabilmente: l’estate sta arrivando, è ormai prossima, la prossima guarigione del malato. Tutti desideriamo essere prossimi alla felicità: anzi, la felicità spesso sta già in quel desiderio che ti fa sentire vicinissimo, sul punto di essere felice. Prossimo non è chiusura ma simbolo di apertura.

Prossimo è una persona, e non è solo un parente prossimo. È chi incontri. È chi sta sulla tua strada. È quella fetta di mondo che entra nella tua vita. In questa, non nella prossima. È il tuo prossimo. Che non scende alla prossima fermata ma resta accanto a te. E nemmeno tu scendi.

“Tolta una percentuale davvero irrilevante, l’intero universo è fatto da altri”, diceva Woody Allen.

Protagonisti del festival sono i prossimi scrittori in letteratura, gli autori e le autrici che raccontano questa prossimità di rapporti, indagano la relazione, il sentimento, l’intimità quando viene svelata a un’altra persona. Il futuro sognato, pensato, realizzato, studiato.

Racconteremo la responsabilità di chi fa solidarietà, la responsabilità civile di costruire un pianeta per il prossimo tuo, e anche per la prossima generazione. La politica, l’economia, l’agricoltura, la ricerca scientifica… nell’ottica di una prossimità realizzabile e in molti casi già realizzata. Un “vicinato” globale.

Con bambini e ragazzi cercheremo di capire cosa significa sbilanciarsi sugli altri, su individui o mondi diversi. Quale sarà il prossimo? Il prossimo presuppone un passo in avanti, uno spostamento, un occhio rivolto al prossimo futuro. Le prossime storie, le prossime sorprese. Le prossime responsabilità. Chi ci sarà il prossimo anno? Quale sarà il prossimo libro?

C’è tutto un futuro da costruire insieme, tu e il tuo prossimo. Un futuro prossimo, sul punto di accadere, un futuro che ha bisogno di uno sguardo lontano ma di scelte vicine, vicinissime, che cambino da subito il presente. Insomma: avanti il prossimo!

 

 

Gli ospiti della XXII edizione

Ad aprire la XXII edizione di scrittorincittà, mercoledì 11 novembre alle 17.30 in live streaming, sarà Gherardo Colombo in dialogo con Cristina Clerico nell’incontro “La democrazia, una casa in cui abitare”. A partire dal suo libro Anche per giocare servono le regole (Chiarelettere), racconterà la Costituzione ripercorrendone e chiarendone gli articoli, sviluppando i temi della libertà, dei diritti e dei doveri, dell’uguaglianza, del rispetto, della responsabilità, della cittadinanza e della democrazia.

 

All’Europa e alle nostre responsabilità in quanto cittadini europei è dedicato anche l’incontro di Filippo Spiezia (Attacco all’Europa, Piemme), che con Bruno Giraudo passa in rassegna alcuni dei rischi più inquietanti per la sicurezza dei cittadini europei: il terrorismo di matrice islamica, l’emergenza migratoria, le infiltrazioni mafiose su larga scala nell’economia legale. Da sempre il nostro mondo è percorso da mutamenti e metamorfosi, tanto sul piano geopolitico quanto sul fronte economico e sociale, mai però veloci e frequenti quanto in questo inizio di secondo millennio: se ne parla nell’Atlante del mondo che cambia di Maurizio Molinari (Rizzoli); con lui, a tracciare la rotta verso un orizzonte che prende forma, Massimo Mathis. Tito Boeri e Sergio Rizzo (Riprendiamoci lo Stato, Feltrinelli), in un incontro moderato da Patrizia Manassero, entrano nel labirinto infinito della burocrazia e ci portano in un viaggio nelle deviazioni e nelle storture dello Stato. A cinquant’anni dallo Statuto dei lavoratori, il diritto/dovere al lavoro appare sempre più in crisi, reso più precario e distante dalla pandemia: ce ne parlano Silvia Zanella (Il futuro del lavoro è femmina, Bompiani) e Roberta Lisi (Lavorare, è una parola, Donzelli), moderate da Maria Cristina Scalabrini.

 

Non potevano mancare nel palinsesto incontri dedicati alla situazione che stiamo vivendo – com’è nata, cosa è stato fatto a riguardo e cosa possiamo imparare da essa perché non ricapiti mai più: Marco Imarisio e Fiorenza Sarzanini (Come nasce un’epidemia, Rizzoli), moderati da Marco Alfieri, analizzano i giorni di Alzano Lombardo e della val Seriana, centro del centro della pandemia, a mente fredda e con i dati ben chiari. Riccardo Iacona (Mai più eroi in corsia, Piemme) con Paolo Griseri ci porta dentro l’inferno della pandemia riportando le voci e le testimonianze dei protagonisti, dei medici di base, degli infermieri, dei parenti delle vittime, ma anche degli esperti, di chi aveva avvisato dei rischi e che non è stato ascoltato per tempo. E non può che partire dai giorni più drammatici della primavera 2020, quando i mezzi militari portavano via da Bergamo le bare delle vittime del Covid-19, la riflessione che fa in Riscatto (Rizzoli) il sindaco Giorgio Gori; dialoga con lui il sindaco Federico Borgna.

 

Il prossimo è chi incontriamo, chi sta sulla nostra strada, non necessariamente vicino nel tempo e nello spazio. Sappiamo che l’amore per il prossimo è l’ultima parola e la più bella a cui approda il racconto biblico. Ma non è stata la sua prima parola, anzi, la storia dell’uomo sembra cominciare simbolicamente con una violenza: Caino uccide il fratello Abele senza pietà. Massimo Recalcati (Il gesto di Caino, Einaudi) ci spinge a riflettere sulla violenza e sulla risposta alla violenza; su cosa sia il prossimo e su come, pragmaticamente e per simboli, l’amore per chi arriva possa avere basi solide nel cuore e nella mente. Al prossimo, Don Luigi Ciotti ha dedicato tutta la sua vita. Ne L’amore non basta, scritto con Cecilia Moltoni (Giunti), racconta se stesso, della miriade di incontri che hanno segnato la sua vita, del lavoro del Gruppo Abele e di Libera. Con loro Stefania Chiavero. Il prossimo è Abdullahi Ahmed (Lo sguardo avanti, add), partito da Mogadiscio, scossa da una guerra civile, a 19 anni, nella speranza di poter studiare e mettere da parte qualche soldo per dare un futuro ai suoi fratelli, e che si sta preparando a tornare in Somalia con alcune borse di studio per i ragazzi di Mogadiscio che ancora devono costruire il proprio mondo. Dialoga con lui Alice Bigli. Il prossimo è anche Enaiatollah Akbari, protagonista di Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda e ora del suo seguito Storia di un figlio (Baldini+Castoldi), intervistati dai ragazzi della redazione di 1000miglia. Ma il prossimo è anche oggetto di odio ed hate speech, che nell’epoca 2.0 ha trovato il modo di dilagare ovunque, inquinando e polarizzando ogni canale del dibattito pubblico. Ce ne parlano Federico Faloppa (#odio. Manuale di resistenza alla violenza delle parole, UTET) e Raffaele Riba.

 

Ai prossimi progressi che vorremmo vedere nel nostro sentire comune è dedicato l’incontro di Edoardo Lombardi Vallauri (Ancora bigotti, Einaudi), in dialogo con Pier Franco Brandimarte, una spallata agli ultimi 4.000 anni di bigottismo e alla nostra convinzione di essere liberi, così come quello di Micaela Ghisleni, autrice di Generazione arcobaleno. La sfida per l’eguaglianza dei bambini con due mamme (Einaudi) che racconta la battaglia civile perché ai genitori dello stesso genere, sia riconosciuto il dovere della responsabilità genitoriale per i propri figli fin dalla nascita; dialoga con lei Cristina ClericoMichela Murgia, invece, riflette sull’immaginario femminile raccontato dagli uomini, una discussione a fil di parola, là dove la parità diventa un desiderio da realizzare con consapevolezza, coraggio e, perché no, tenerezza. E a proposito di uomini, c’è il Maschilista inconsapevole (che non sa di esserlo), il silente (che preferisce cambiare discorso), l’infastidito (che trova le donne esagerate nelle loro rivendicazioni), l’indifferente (che proprio se ne frega dell’argomento). Come riconoscere un Maschilista in ufficio? E in famiglia? Tiziana Ferrario (Uomini, è ora di giocare senza falli, Chiarelettere) ha composto un pamphlet puntuale e provocatorio. Si confronta con lei Cristina ClericoJoni Seager (Atlante delle donne, Add), insieme a Chiara Codecà, ci introduce invece alla più aggiornata e accurata analisi di come vivono le donne qui e ovunque altrove, e mette in fila le informazioni perché siano chiare come i desideri di cambiamento delle donne nel mondo. Incontro realizzato in collaborazione con Laboratorio Donna.

 

Quale pianeta lasceremo in eredità alle prossime generazioni? In Climate Justice (Donzelli) Mary Robinson, prima Presidente donna dell’Irlanda dal 1990 al 1997 e già alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani, in dialogo con Andrea Vico, riporta storie di sofferenza, ma anche di riscatto e di resilienza, a conferma che la lotta contro il cambiamento climatico riguarda tutti, e che ciascuno è chiamato ad agire responsabilmente per sé e per le generazioni future. Elena Granata in Biodivercity (Giunti) racconta di esperimenti, di follia creativa, di occasioni in cui il banale buonsenso preserva preziosi contesti locali, esperienze singole e disparate, ma capaci di inaspettate ricadute planetarie; dialoga con lei Elena Lovera. Con Daniele Zovi (Ale e Rovere, De Agostini) e Irene Borgna parleremo di un paradosso: le piante prima e gli animali selvatici poi, a cui noi voltiamo le spalle, diventano sempre più prossimi. Gli alberi si avvicinano alle nostre case e appena lasciamo uno spazio vuoto, un terreno incolto, un orto abbandonato, lo riempiono lanciando i semi che presto lo trasformeranno in bosco. CClimaTT propone invece un appuntamento per conoscere l’evoluzione del clima e dei ghiacciai delle Alpi Marittime insieme a Luca Mercalli, che con Daniele Cat Berro ha realizzato il volume Ultimi ghiacci, clima e ghiacciai delle Alpi Marittime.

 

Cosa succederà nel (prossimo) futuro? Delle prossime tecnologie discutono Daniele Rielli e Raffaele Riba. Nel suo romanzo Odio (Mondadori), Rielli ha immaginato un’agenzia di Big data che monitora le scelte di migliaia di consumatori e che sta per lanciare sul mercato un dispositivo in grado di svelare il cuore oscuro degli umani. La ricerca scientifica guarda il cielo, e cerca un prossimo anche lassù, dove c’è l’origine del nostro pianeta, la storia della nostra storia, le tracce di vita che cerchiamo altrove. Tra domande e risposte, Amedeo Balbi ci racconta la ricerca astrofisica.

 

Prossimo può essere il futuro, ma anche il passato: la sera del 29 gennaio 1996 un incendio illumina il cielo di Venezia: è il teatro La Fenice che va a fuoco. Giorgio Falco (Flashover, Einaudi), in dialogo con Raffaele Riba, ha scritto un libro che, come un incendio, illumina e divora il suo oggetto: ricostruzione e decostruzione di una storia vera, indagine sul desiderio e sul potere del denaro di trasformare le cose e i corpi. Dopo quasi trent’anni, Pietro Grasso (Paolo Borsellino parla ai ragazzi, Feltrinelli) racconta a chi nell’estate del ’92 non era ancora nato la storia di un gruppo di giudici e del loro straordinario coraggio. Con lui Paolo Giaccone. Torniamo un po’ più indietro, agli anni ’80, con Gabriele Ferraresi (Mad in Italy, Il Saggiatore) che ne ripercorre i lati più trash, dai paninari e da Jerry Calà, da Luis Miguel e dalla guida alle discoteche d’Italia di Gianni De Michelis; poi i colorati anni Novanta, con il karaoke in tv e Nino D’Angelo che gira una parodia di Titanic in salsa neomelodica, un pellegrinaggio alla scoperta del peggio in compagnia di Elio Parola. Cosa accade quando oggetti di uso comune cadono in disuso dall’oggi al domani? Massimo Mantellini (Dieci splendidi oggetti morti, Einaudi) ci racconta il declino di 10 oggetti che segnano distanze istantanee tra generazioni, e punti cardinali su una bussola che indica chi eravamo e chi siamo diventati. Dialoga con lui Pier Franco Brandimarte. Indietro in una Palermo del 1942 ci porta Simonetta Agnello Hornby (Piano nobile, Feltrinelli), in dialogo con Martino Gozi, sgomitolando storie che sono anche episodi della storia di tutto il Paese e dilatano quella capacità di allacciare la visione d’insieme e la potenza del dettaglio.

 

Meno prossima è la storia di Enea, l’eroe che vaga nel mondo portandosi sulle spalle anziani e bambini, colui che viaggia su una nave senza nocchiero alla ricerca di un nuovo inizio, di una terra promessa in cui ricominciare. Andrea Marcolongo (La lezione di Enea, Laterza) con Andrea Grisi rilegge la storia di ieri nella storia di oggi, per capire meglio un mondo che cambia. Così come lo è quella di Dante, un uomo del Medioevo, immerso nel suo tempo, che ci ha lasciato la sua testimonianza personale su cosa significava, allora, essere un giovane uomo innamorato o cosa si provava quando si saliva a cavallo per andare in battaglia. Il grande poeta raccontato come non mai da Alessandro Barbero (Dante, Laterza). Con Telmo Pievani (Finitudine, Raffaello Cortina), intervistato da Federico Taddia, un giallo filosofico con due compianti premi Nobel, Albert Camus e il genetista Jacques Monod. Marco Buticchi (L’ombra di Iside, Longanesi) e Livio Partiti ci portano invece nell’antico Egitto. Forse più prossimo di quanto in realtà non si pensi è invece il Medioevo, un’epoca buia, nell’immaginario comune, che però ci parla oggi con voce chiara, attraverso le tante paure che assillavano donne, uomini, bambini: paura della fine, della miseria, della fame, delle epidemie; ma anche paura del diverso, dello straniero, degli ebrei, dei musulmani, dei mongoli. Chiara Frugoni (Paure medievali, Il Mulino) piega lo spazio-tempo e ci racconta come gli umani siano ancora gli stessi di allora: esseri che nascono, amano, crescono, sperano, si spaventano. Dialoga con lei Manuele Berardo.

 

Non solo letteratura ma anche sport e musica; lo sport è il grimaldello per aprire quegli spazi di libertà vitale fondamentali per la crescita dei giovani, per il loro stare e aprirsi al mondo; Andrea Zorzi riflette su questo strumento educativo fondamentale capace di influenzare il rapporto dei giovani col mondo, in un evento streaming organizzato da Fondazione CRC nell’ambito del progetto MotivAzione. Un incontro con Veronica Yoko Plebani (Fiori affamati di vita, Mondadori), giovanissima campionessa paraolimpica che pratica snowboard, canottaggio e triathlon, e che si allena per quello che sarà, speriamo, Tokyo 2021, in dialogo con Viviana MazzaRaoul Bova (Le regole dell’acqua. Il nuoto e la vita, Rizzoli) in un’inedita veste di scrittore, approfondisce un aspetto particolare del tema prossimo, raccontando le lezioni, le sfide e gli incontri legati al mondo del nuoto, di cui è stato promessa giovanile. In occasione del 250° anno dalla nascita, Saverio Simonelli (Cercando Beethoven, Fazi) in dialogo con Paolo di Paolo racconta l’uomo che ha cambiato per sempre il destino della musica: Beethoven. E incontriamo di persona anche la più prossima Orietta Berti (Tra bandiere rosse e acquasantiere, Rizzoli), cresciuta in un mondo alla Guareschi tra i comizi del PCI e la messa la domenica, intervistata da Matteo CorradiniPaolo Castaldi con la sua graphic novel La buona novella (Feltrinelli Comics) ci porta nella vicenda di Gesù di Nazareth cantata da Fabrizio de André nell’omonimo album, una storia che attraverso i secoli continua a coinvolge il presente. Modera Alessandro Mari. E non poteva mancare un ricordo in onore di Gianni Rodari, nel centenario della sua nascita, dedicato a Emma Meineri e Giovanna Ferro: Piccola serenata in rima baciata, un incontro con Daniele Aristarco e le musiche dal vivo di Giufà Galati.

 

E ancora: Gianumberto Accinelli (Mio nonno era una scimmia, Piemme), Ambra Angioini (InFame, Rizzoli), Silvia Avallone (Un’amicizia, Rizzoli), Corrado Augias (Guarda, Feltrinelli), Marta Barone (Città sommersa, Bompiani), Marco Bocci (In provincia si sogna sbagliato, Mondadori), Enrico Bucci (Cattivi scienziati. La pandemia della malascienza, Add), Gianrico Carofiglio (Della gentilezza e del coraggio, Feltrinelli), Lisa Casali (Il grande libro delle bucce, Castelvecchi), Alessandra Cassinelli, Lia Celi (Olympos’ Got Talent. Tre dee alla scuola media, Piemme), Anna Dalton (Tutto accade per una ragione, Garzanti), Andrea De Carlo (Il teatro dei sogni, La nave di Teseo), Roberto Dini, Luca Gibello e Stefano Girodo (Andare per rifugi, Il Mulino), Emanuele Ferrari (Il sapore dei ricordi, HarperCollins), Maria Frega e Francesco De Filippo (Filosofia per i prossimi umani, Giunti), Marilina Giaquinta (Non rompere niente, Euno edizioni), Alessia Gazzola (Costanza e buoni propositi, Longanesi), Thomas Gunzig (Feel Good, Marcos y Marcos), Lisa Iotti (8 secondi, viaggio nell’era della distrazione, Il Saggiatore), Gad Lerner (L’infedele, Feltrinelli), Loredana Lipperini (La notte si avvicina, Bompiani), Martina Liverani (Atlante di geogastronomia, Rizzoli), Elena Loewenthal (La carezza, La nave di Teseo), Vito Mancuso (I quattro maestri, Garzanti), Cristiano Militello (Cartelli d’Italia. Il diario 2020/2021, Baldini+Castoldi), Federico Pace (Passaggi segreti, Laterza), Enrico Pandiani (Il gourmet cena sempre due volte, EDT), Massimo Polidoro (Atlante dei luoghi misteriosi dell’antichità, Bompiani), Andrea Pomella (I colpevoli, Einaudi), Filippo Roma (Boomerang, Salani), Massimo Roscia (Il dannato caso del Signor Emme, Exòrma), Michael Rosen, Brunetto Salvarani (Dopo. Le religioni e l’aldilà, Laterza), Clara Sánchez (Cambieremo prima dell’alba, Garzanti), Jean-François Sénéchal (Semplice la felicità, Giralangolo), Beppe Severgnini (Neoitaliani, Rizzoli), Federico Taddia (Terra in vista!, Mondadori), Licia Troisi (La sfrontata bellezza del cosmo, Rizzoli), Raffaele Alberto Ventura (Radical choc, Einaudi), Andrea Vitali (Il metodo del dottor Fonseca, Einaudi).

 

Le anteprime

Tra le anteprime di scrittorincittà, mercoledì 7 novembre si terrà un incontro dedicato alla memoria del professor Franco Cordero, giurista e scrittore cuneese scomparso l’8 maggio 2020. Parteciperanno il sindaco Federico Borgna, il regista Walter Guadagnino e il giornalista Bruno Quaranta.

 

 

Il Premio Città di Cuneo per il Primo Romanzo

Scrittorincittà come sempre dà voce e fa conoscere ai lettori gli autori che nell’ultimo anno hanno esordito nella narrativa in lingua italiana. Il vincitore del Premio Città di Cuneo per il Primo Romanzo di quest’anno è Alice Cappagli, con il suo Niente caffè per Spinoza (Einaudi), che incontrerà virtualmente il pubblico insieme agli altri autori segnalati per il Premio – Emanuela Signorini (Il sangue nero di Mussolinia, Giovane Holden edizioni), Chiara Ferraris (L’impromissa, Sperling & Kupfer), Guido Saraceni (Fuoco è tutto ciò che siamo, Sperling & Kupfer). L’incontro di premiazione verrà realizzato in presenza appena possibile. Alle scuole superiori è dedicato invece un incontro online con l’autore selezionato dalle scuole tra le proposte del Festival du premier roman de Chambéry, Mathilde Chapuis (Nafar, Liana Levi), insieme a Guido Saraceni e Silvia Bono.

 

 

“B&B: Book&Breakfast”

Quest’anno, giocoforza, non sarà possibile incontrare gli autori a colazione nella storica cornice dell’Open Baladin. Il pubblico potrà comunque rivolgere online le sue domande agli autori, come sempre alle 9, proprio come se fossimo tutti lì! Sabato 14 novembre è la volta di Ginny Chiara Viola, che nel 2010 ha aperto un blog di oroscopo e astrologia e tiene ogni settimana su Radio Deejay la rubrica L’oroscopazzo. Saranno tante le domande che potremo rivolgerle, a partire da Il nuovo oroscopo personale 2021 (Rizzoli), guidati da Matteo Corradini. Domenica 15 incontro con Lia Celi che in Quella sporca donnina. Dodici seduttrici che hanno cambiato il mondo (UTET) ci propone una scorribanda nella storia, un tour libertino che ci mostra come una corrente sotterranea di ribellione abbia sempre attraversato i secoli, concentrandosi proprio nel punto ancora oggi più controverso di tutti: il sesso. Con lei, Federico Taddia.

 

 

Concorso Lingua Madre

C’è un filo sottile che congiunge le storie lontane, taciute e spesso sconosciute delle donne migranti: una modalità propria di stare al mondo, che antepone la relazione alla norma, la cura dei rapporti alla giustizia astratta. Da quindici anni il Concorso letterario nazionale Lingua Madre raccoglie e diffonde questo racconto corale che sfiora delicatamente i più vari aspetti: la maternità, l’emigrazione, le origini, la neutralità del linguaggio, le violenze. Vite che non si rassegnano ai pregiudizi e alle discriminazioni, dove a vincere è la forza delle donne che ne sono protagoniste. Sabato 14 novembre alle ore 16.30 un dialogo con le vincitrici della XV edizione del Concorso Lingua Madre, Yeniffer Lilibell Aliaga Chávez (Primo Premio) e Narcissa V. Ewans (Premio Speciale Torino Film Festival). Modera Daniela Finocchi, ideatrice del Concorso Lingua Madre.

 

 

Gli appuntamenti per bambini e ragazzi

Scrittorincittà ha come primo obiettivo quello di promuovere la lettura per tutti, dagli adulti ai ragazzi e ai bambini. Per questo è l’unico festival in Italia che dedica lo stesso spazio agli appuntamenti per i ragazzi e per il pubblico adulto, anche grazie a un ricchissimo programma per le scuole, dalle materne alle superiori. Tantissimi, come ogni anno, gli ospiti del programma dedicato ai più giovani.

 

Il programma completo è disponibile sul sito: www.scrittorincitta.it

 

Facebook: scrittorincittà | Twitter: @scrittorincitta | Instagram: scrittorincitta

#sic2020 #prossimo

Fondazione Somaschi Onlus rafforza il servizio di SocialHousing

Una Casa per Tutti, per famiglie in difficoltà grazie al contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo

            Un progetto di accompagnamento all’autonomia per persone e famiglie in difficoltà basato su azioni concrete, mirate a fortificare le competenze necessarie per un’indipendenza “vera”: ricerca di una casa, di un lavoro e gestione finanziaria.

            È questo l’obiettivo di “Una Casa per Tutti”, sperimentazione che Fondazione Somaschi Onlus sta avviando in questi giorni con gli ospiti del “SocialHousing Le Case in Prestito” di San Mauro Torinese dedicato all’accoglienza di individui e nuclei familiari in situazioni di forte disagio socio-economico. Si tratta in tutto di 9 appartamenti: 8 sul territorio di San Mauro Torinese (di cui 6 presso la comunità religiosa dei Padri Somaschi Villa Speranza), più uno a Castiglione.

            “Una Casa per Tutti” è un progetto innovativo reso possibile anche grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Abitare il cambiamento”. Il contributo erogato, pari a 19.500 euro, andrà a coprire una parte del costo di attività che favoriranno l’emersione degli ospiti dalla condizione di fragilità. Queste risorse sosterranno inoltre la spesa di efficientamento energetico dell’ala di Villa Speranza dedicata all’housing sociale, permettendo un risparmio immediato del 30-40% sui costi di gestione che verrà così reinvestito per sostenere il progetto.

            Finora il SocialHousing di Fondazione Somaschi ha accolto oltre 35 nuclei familiari, con una permanenza media di circa 18 mesi. L’obiettivo di ogni percorso di accoglienza, guidato dall’equipe multidisciplinare della Onlus, è che ogni nucleo possa ritrovare l’energia necessaria a raggiungere la piena autonomia lavorativa e abitativa, ma per la maggior parte di loro è un risultato molto difficile da ottenere.

            Terminato il percorso, infatti, solo poche famiglie riescono ad accedere al mercato libero della casa perché faticano a raggiungere una solida capacità reddituale da lavoro o mancano di garanzie sufficienti a procurarsi un contratto d’affitto.

            Da questa evidenza nasce il progetto “Una Casa per Tutti”, come spiega Roberta Baglioni, responsabile del servizio SocialHousing di Fondazione Somaschi a San Mauro Torinese: “Abbiamo capito che era necessario da un lato potenziare l’attività per la stabilità lavorativa degli ospiti, dall’altro soffermarsi sui problemi riscontrati per il reperimento di abitazioni sul mercato libero. Il rallentamento determinato dalla pandemia ci ha permesso di mettere a fuoco le azioni necessarie per condurre la sperimentazione e ora siamo pronti a partire insieme ai nostri partner di progetto: Città di Torino e di San Mauro Torinese, C.I.S.A., Associazione CONSAF, Consorzio Sociale Abele Lavoro, Centro per l’Impiego di Settimo Torinese.

            La lista dei primi 9 candidati che usufruiranno di azioni di orientamento al lavoro e tirocinio presso aziende intenzionate ad assumere è già pronta. La collaborazione con le agenzie per il lavoro permetterà di partire entro l’anno con i più giovani per proseguire a inizio 2021 con coloro che rientrano tra i beneficiari del “buono servizio al lavoro disabili”, per persone in categoria protetta L.68/99, e del “buono servizio al lavoro disoccupati”, per disoccupati over 30.

La formazione professionale riguarderà diversi ambiti, scelti in base ai profili dei candidati.

            “Per aiutare le famiglie ad accedere al mercato libero della casa – aggiunge Baglioni – avvieremo una vera e propria attività di matching con i proprietari di immobili accatastati a San Mauro Torinese e comuni limitrofi o sul territorio di Torino nord-ovest. Per questo ci avvarremo del supporto di professionisti qualificati in questo ambito, con competenze specifiche in materia tributaria e fiscale a favore dei locatori. Inoltre avvieremo uno sportello di ascolto e consulenza specifico per l’educazione finanziaria a disposizione degli ospiti che devono far fronte in modo autonomo e sostenibile alle spese di ingresso, trasloco e cauzioni”.

Meritocrazia Italia interviene sui disordini di Torino

Lettera Aperta

alla c.a. del Signor Prefetto di Torino, Claudio Palomba

e p.c. al Signor Ministro agli Interni della Repubblica Italiana, Luciana Lamorgese

Nella serata di  lunedì 26 ottobre a Torino si è tenuta una manifestazione di protesta contro le ultime disposizioni governative di limitazione degli orari degli esercizi commerciali e dei servizi alla persona, ampiamente annunciata dai media locali.
Gli accadimenti correlati sconfortano. È cronaca che le vetrine del centro sono state sfondate e saccheggiate, inadeguato l’intervento delle forze dell’ordine. Le notizie  raccontano di 11 persone fermate e 7 denunciate a piede libero, fra le quali una minorenne.
Nel disorientamento generale, vale chiedersi se i responsabili siano i “soliti noti” oppure no. E se si può davvero contare su una tutela pronta dinanzi a tanta efferatezza. Non è chiaro se la manifestazione annunciata fosse stata autorizzata e se indagini sono ancora in corso.
Non si può restare meri spettatori dell’accaduto.
La protesta di commercianti e tassisti, pacifica e circoscritta in area contenuta, non ha nulla a che vedere con scassi, furti e atti vandalici ai, danni di palazzi e pertinenze di pregio. Stupisce il numero ridotto di fermi a fronte della clamorosità dell’episodio.
Questo aspetto non è di poco conto: lascia temere per future prossime manifestazioni violente se non addirittura a saccheggi organizzati.
Se a Napoli si parla di eventi manipolati dalla camorra, a Torino cosa si può credere?

Covid, Nursind: “In emergenza le strutture si devono aprire”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Nursind Piemonte / “La battaglia si vince sul territorio , casa per casa, nonostante sia già tardi è la cosa più importante da fare”

In emergenza le strutture si devono aprire e non si devono chiudere per rastrellare personale.
Il 9 maggio scorso, su invito del Professor Ferruccio Fazio, abbiamo inviato alla Task Force regionale le indicazioni per la riorganizzazione delle cure primarie. Il documento trae origine dalle linee di indirizzo del Ministero per l’attivazione del numero europeo 116117, destinato a sostituire i numeri urbani per l’accesso alla Guardia Medica, ma sul tema non abbiamo mai avuto risposta.

Il servizio 116117 dovrebbe essere attivo 24 ore su 24, ma questa misura importantissima prevista dal 2014 dalla Conferenza Stato-Regioni, è rimasta sulla carta. Chiunque tentasse di comporre il numero scoprirebbe che non è neppure abilitato.
Non è tutto. Componendo il numero urbano di Torino, lo 011-5747 nelle fasce orarie diurne, rispondono operatori tecnici che a fronte di una richiesta non possono fare null’altro che invitare l’utenza a contattare il 112 (che a sua volta inoltrerà al servizio di emergenza sanitaria);

Se TUTTI i professionisti del territorio fossero coordinati da un’unica cabina di regia facente capo al 116117 i risultati sarebbero diversi: tanto per cominciare eviteremmo che i cittadini debbano districarsi in una giungla di numeri, rimbalzando tra numeri verdi e centralini del 112, con multipli passaggi telefonici prima di riuscire finalmente a parlare con un medico.

Questi mesi colpevolmente trascorsi nell’indolenza, avrebbero potuto servire per fornire ciò che oggi ci manca: un accesso diretto per ottenere informazioni da soggetti qualificati (medici o infermieri) e risorse impiegabili sul territorio da utilizzare per le cure a domicilio.
Un simile dispositivo richiede competenze multidisciplinari, in particolare quelle infermieristiche senza le quali nulla potrà essere riorganizzato.

Attivare immediatamente il 116117 dandone ampia pubblicità alla popolazione è quindi fondamentale, così come trasferire l’intera struttura presso il poliambulatorio di via Farinelli a Torino, dove esiste già la predisposizione delle linee telefoniche. S

È legittimo ritenere in ogni caso, che il DIRMEI istituito a giugno non sia l’interlocutore più affidabile per organizzare questo servizio, suggeriremmo di rivolgersi ai Presidenti degli Ordini Professionali di Medici e Infermieri che lavorando in sinergia nella Task Force sapranno attingere alle migliori competenze presenti tra le fila dei loro iscritti.

L’utenza deve poter contare su un accesso diretto alle informazioni e alle prestazioni senza rimbalzare tra numeri verdi o centralini di vario genere. La gestione dell’emergenza COVID19 deve avere nel 116117, attivo in modo permanente, un canale dedicato, svincolando il sistema di emergenza sanitaria territoriale per quanto possibile. È fondamentale un sistema di tracciamento che consenta una visualizzazione in remoto dei parametri vitali dei soggetti a domicilio in modo da garantire un intervento rapido. Quest’aspetto è molto difficile per l’infimo livello tecnologico delle Centrali Operative, in proposito siamo certi che la Regione avrà certamente canali dedicati per coinvolgere attivamente il Politecnico di Torino.