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Fiorenzo Alfieri. Il ricordo di Sergio Chiamparino

L’ultima volta che ho visto Fiorenzo è stato qualche mese fa, dalle parti di piazza Vittorio: passeggiava mano nella mano con la sua Maria Teresa.

Poi il Covid ha portato via anche lui ai suoi cari, agli amici, ai tantissimi estimatori che gli hanno voluto bene. Perdo un amico con cui parlare, un amico con il quale confrontarmi e anche, a volte litigare, era sempre interessante, utile, spesso persino piacevole. Fiorenzo è stato un amministratore illuminato, dotato di una visione della città che, fin da quando cominciò ad occuparsi dei giovani e poi del piano strategico di Torino, vera architrave della rinascita torinese del passaggio di secolo, fino ai suoi ultimi giorni, ha sempre avuto nella cultura uno dei suoi assi portanti. Per lui la cultura era concepita come ricerca della bellezza, come fruizione e come arricchimento del patrimonio culturale della città, la cultura era elemento fondante della comunità attraversi i musei, le grandi istituzioni culturali, le biblioteche civiche e la scuola. Da maestro che aveva, infatti, iniziato con Maria Teresa il suo percorso nelle scuole delle Vallette ai tempi della grande immigrazione dal Mezzogiorno. Voglio salutare l’amico che mi ha lasciato, che ha lasciato noi tutti proprio con l’ultima immagine che ho davanti ai miei occhi: quella passeggiata con la sua Maria Teresa. Ciao Fiorenzo.

Sergio Chiamparino

E’ morto Alfieri “inventore” di Luci d’Artista, del Mao e del Tff

A 77 anni, è morto questa mattina al Mauriziano di Torino l’ex assessore comunale Fiorenzo Alfieri. Era stato gravemente colpito dal Covid.

Insegnante, è stato per decenni punto di riferimento per le politiche culturali torinesi. Già assessore alla gioventù con il sindaco Novelli nel 1976, ideò  Informagiovani e il  Festival Cinema Giovani, la rassegna che precorse il Tff-Torino Film Festival. E’ stato consigliere comunale in Sala Rossa per vent’anni.

Sua anche l’idea di Luci d’artista, di Torino Danza e del Mao, Museo d’arte orientale. Dal 1995 al 2000 ha ricoperto la carica di assessore di Valentino Castellani con delega al sistema educativo e alla promozione di Torino, con il compito di organizzare  il primo piano strategico della città.

Dal 2001 al 2011 è stato assessore in Giunta con Sergio Chiamparino. Ha presieduto il Comitato per l’Ostensione della Sindone e quello per i 150 anni dell’Unità nazionale. Si è occupato anche di Settembre Musica che fece diventare Mi-to. Ha ricoperto inoltre il ruolo di presidente dell’Accademia di Belle Arti e del Museo d’arte contemporanea di Rivoli.

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Presidente, Direttore, Vice Direttrice, Consiglio Accademico, Consiglio di Amministrazione, Pinacoteca e Biblioteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti, insieme al corpo docente ed agli studenti, al personale amministrativo ed ai coadiutori, si uniscono sgomenti al dolore della famiglia e della città, da lui tanto amata e sostenuta, per la scomparsa di Fiorenzo Alfieri, illuminato Presidente della nostra Istituzione dal 2013 al 2019.

Fiorenzo Alfieri è stata personalità insostituibile e preziosa del panorama culturale torinese.

Laureato in pedagogia, è stato un insegnante appassionato che si è formato nel clima non facile delle periferie torinesi degli anni Settanta, mantenendo nel corso del tempo una fede immutata nelle capacità formative di una didattica diffusa.

Questa fede nell’istruzione è stata per lui fondamentale viatico per assumere numerosi impegni politici, a partire dal 1975 quando esordisce sui banchi del Consiglio Comunale, da lui assolti con dedizione militante rivolta alla promozione dell’arte e della cultura, con un occhio sempre attento alle esigenze del mondo giovanile.

Dal 1976 e fino al 2011 è stato a più riprese Assessore alla Gioventù, al Sistema Educativo, alla Promozione della Città ed alla Cultura.

Innumerevoli le iniziative da lui promosse, che hanno permesso a Torino un grande balzo in avanti come riconosciuta capitale culturale.

“Giovani Artisti a Torino”, che diventerà poi la Biennale Giovane Artisti ed il Circuito GAI, le Luci d’Artista, grande strumento di promozione internazionale per Torino, l’apertura del Museo d’Arte Orientale ed il rinnovamento del Museo dell’Automobile, la nascita di Torino Danza e del Traffic Festival, la promozione del muralismo e dell’arte pubblica, per citare solo alcune delle realizzazioni della sua vulcanica e generosa personalità, in grado di decidere ma anche di confrontarsi con qualsiasi interlocutore, lascia alla città una preziosa eredità, una “Torino che non c’era”, per parafrasare il titolo di un volume del 2012, rievocativo della sua lunga esperienza di Assessore.

Terminata la quale fu, dal 2013 al 2019, Presidente dell’Accademia Albertina.

In Accademia ha portato il suo entusiasmo e la sua rete di contatti istituzionali, contribuendo in maniera determinante alla crescita della nostra Istituzione, sostenendo gli importanti lavori di ristrutturazione della Rotonda del Talucchi e dell’Ipogeo, sposando in pieno e sostenendo l’intuizione dell’allora Direttore Salvo Bitonti che portò all’allestimento di due edizioni del FISAD Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e Design.

Fiorenzo Alfieri è scomparso troppo presto a causa di un infido morbo quale è il Covid-19, avrebbe avuto ancora molto da offrire con la sua esperienza e la sua passione.

La Presidente Paola Gribaudo il Direttore Edoardo Di Mauro La Vice Direttrice Laura Valle

Bar e ristoranti riaprono, colazioni e pranzo ai tavoli

E’ la prima domenica di riapertura di bar e ristoranti per Torino, diventata zona gialla insieme con il resto del Piemonte 

I clienti da oggi possono entrare nei locali e – rispettando le norme di sicurezza- sedersi ai tavoli per un caffè o un panino.

La giornata è fredda ma in molti dehors del centro, grazie anche ai “funghi” che riscaldano l’aria, tanti torinesi si sono già accomodati e altri hanno trovato posto all’interno.

L’apertura è consentita fini alle 18. I commercianti sperano che questa finestra da qui a Natale possa almeno in parte fornire una boccata di ossigeno alle casse esangui per il lockdown delle ultime settimane.

Perseguita coppia di coniugi per anni Fermato dai carabinieri

Perseguita coppia  per sette anni, i carabinieri arrestano stalker

Torino, 13 dicembre I carabinieri hanno arrestato un cinquantasettenne italiano, abitante a Torino, per atti persecutori.
L’intervento dei militari dell’Arma è stato richiesto al 112 da una coppia di coniugi che ha segnalato la presenza di un uomo, già autore di atti persecutori violenti nei loro confronti in passato, fermo in macchina vicino al loro ufficio.
I carabinieri della Stazione Torino Borgo San Secondo sono intervenuti e hanno fermato e identificato l’uomo, parcheggiato con l’auto in strada, che interpellato circa il motivo della sua presenza in quel luogo, non ha fornito risposte convincenti.
L’atteggiamento del fermato ha indotto i carabinieri a perquisire la macchina e nel bagagliaio è stata trovata una mazza da golf in metallo di colore grigio con impugnatura in gomma della lunghezza di circa 1 metro. Anche su questo oggetto, l’uomo non ha dato alcuna spiegazione plausibile.
Allo scopo di acquisire maggiori dettagli sulla dinamica dei fatti, sono stati sentiti i coniugi che erano letteralmente “barricati” all’interno del loro ufficio, per paura che l’uomo potesse andare da loro.
Entrambi hanno dichiarato di essere vittime di pedinamenti minacce e appostamenti da molti anni, da circa sette anni. Motivo per il quale il 57enne era già stato arrestato e sottoposto al divieto di avvicinamento in passato. Secondo il racconto della coppia l’uomo si è accanito nei loro confronti dopo l’interruzione dei rapporti lavorativi avuti in passato. Il cinquantasettenne è stato collocato ai domiciliari.

La finestra sul mondo

La poesia di Alessia Savoini

Se questo corpo percepisse il suo stato di abbandono
e non tradisse la sua condizione nell’oscura promessa dell’enigma,
se queste mani contenessero l’intero naufragio di una natura tragica
e trovassero nella loro congiunzione il potere inintelligibile della speranza,
se poi queste parole non volessero dire altro di quel che una bocca affamata rigurgita,
se questo sogno ancorato alla palpebra non smettesse di mentire,
se fosse uno sbaglio troppo grande sostituire il perdono con la colpa ,
se la maestosità della chioma non avesse dovuto subire il sonno schiacciato del guscio,
se queste radici non conoscessero il buio, prima di cercare il sole,
se tutto ciò che mi circonda fosse il risultato inatteso di una folgorante anomalia,
quale evento sacrale soccomberebbe a questo corpo nel punto fecondo della mia disperazione?
Quale simulacro stringe un patto nel sale che diventa nube,
nella roccia che si plasma ad effige,
nel vuoto che stride la sua sottrazione,
nel tempo in cui la quercia addormentata nel suo guscio irrompe nel desiderio della luce?
Questa ferita che il mio corpo non conosce
è un continente che attraversa le acque nei cinque modi di intendere la terra,
e allo stesso modo in cui l’onda sposa l’oceano con la sponda,
quanto esiste mi contamina.
Tiro le briglie dei mondi per sgualcire una stella
e deporla nell’incastro dell’enigma,
perché c’è l’universo, e nel mezzo della sua notte
l’uomo ne scopre alcune parti
e scopre sé stesso.

Ruffino (Fi): “Emergenza sanitaria ora, Recovery tra un anno”

Le polemiche che scuotono la maggioranza sul finanziamento della sanità sono la fotografia impietosa di un governo sempre più allo sbando.

Le valutazioni sulle necessità finanziarie vedono il ministro Speranza e il presidente del Consiglio separati da un baratro di 27 miliardi, cioè la differenza fra i 9 miliardi ipotizzati nel Recovery Found e i 36 che sarebbe possibile ottenere attivando il Mes pandemico. Il punto su cui Conte e il M5s, ostili al Mes, portano a sbattere il governo e, purtroppo l’Italia, è un altro: i soldi del Mes sono disponibili in 10, massimo 15 giorni, quelli del Recovery lo saranno fra alcuni mesi, cioè, si spera, a emergenza Covi finita. Ma l’emergenza, appunto, è ora.

L’aggressione della pandemia non accenna a diminuire e il potenziamento della medicina territoriale, la riapertura dei presidi ospedalieri, l’incremento delle terapie intensive o l’assunzione di personale infermieristico specializzato sono necessità impellenti, lo erano già a febbraio e a marzo, ma il governo Conte non ha fatto niente. Soltanto restrizioni alla vita delle persone, unica arma messa in campo, arma che ha trasferito la pandemia all’economia. Di tutto questo dovrebbe interessarsi un governo serio e autorevole, e non di quante task force mettere in campo.

on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

Ladro arrestato in sella alla mountain bike

Torino. Controlli disposti dal Comando Provinciale dei Carabinieri, 6 arresti, di cui 4 ricercati

Nell’ambito dei controlli del territorio disposti dal Comando Provinciale, intensificati in questo periodo per vigilare sul rispetto della normativa anti covid, i Carabinieri hanno arrestato 6 persone nelle ultime 24 ore.

A Torino, nel quartiere Mirafiori, i carabinieri hanno rintracciato e arrestato un italiano di 48 anni di Torino, destinatario di un ordine di carcerazione per furto. L’uomo è stato collocato ai domiciliari. L’uomo è stato riconosciuto mentre passeggiava in strada dai carabinieri della Stazione di Torino Borgata Mirafiori.

A Torino, in via Cigna, i carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato un marocchino di 30 anni, in Italia senza fissa dimora, subito dopo aver rubato all’interno di un supermercato. I militari dell’Arma di pattuglia in zona hanno visto l’uomo uscire di corsa dal negozio e si sono insospettiti e sono intervenuti. Al momento dell’arresto il maghrebino non ha opposto resistenza.

A Chieri, nell’hinterland torinese, i carabinieri hanno arrestato un italiano di 52 anni per furto. L’uomo è stato fermato in via Roma a Chieri, vicino alla stazione ferroviaria, in sella a una mountain bike con una borsa contente diversi capi d’abbigliamento, un cappotto, cinque pantaloni, diverse t-shirt, camicie, ancora provvisti di etichetta. I carabinieri del locale Nucleo Radiomobile hanno verificato che tutto il vestiario era stato rubato poco prima da un centro commerciale di Chieri, mentre la bicicletta era stata rubata da una rastrelliera condominiale. La refurtiva è stata riconsegnata ai legittimi proprietari.

A Orbassano, nell’hinterland torinese, i carabinieri hanno rintracciato e arrestato una nomade di 48 anni, domiciliata nel campo nomadi, destinataria di un ordine di carcerazione per furto aggravato.

A Carmagnola, nell’hinterland torinese, i carabinieri hanno fermato e bloccato un altro ricercato per furto. Si tratta di un italiano di 57 anni, di Carmagnola, destinatario di un ordine di carcerazione.

A Rivarolo, sempre nell’hinterland torinese, i carabinieri hanno arrestato un italiano di 41 anni, residente a Cuorgnè, perché destinatario di una misura cautelare in carcere per violenza, minaccia, violazione di domicilio e possesso di un coltello.
L’uomo, lo scorso 4 dicembre, si era presentato a casa di un imprenditore armato di coltello e dopo aver scavalcato la recinzione condominiale, lo aveva minacciato per ottenere una somma di denaro. La vittima aveva chiamato il 112 e l’intervento dei carabinieri della locale Stazione aveva permesso di bloccare l’uomo che alla vista dei militari dell’Arma aveva gettato il coltello a terra. In quell’occasione, l’uomo era stato denunciato a piede libero e ora gli è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Calci e pugni ai poliziotti Finisce in manette

In carcere per evasione, catturato dagli agenti del commissariato San Donato. Diversi i tentativi messi in atto per eludere il controllo

Nei giorni scorsi gli agenti del commissariato San Donato sono intervenuti su un autobus della GTT dove un autista aveva segnalato poco prima una lite tra due soggetti a bordo.

Giunti sul posto, gli operatori hanno invitato entrambi a scendere dal mezzo, dopodiché hanno proceduto al loro controllo. In fase di accertamenti è emerso come la discussione fosse nata per futili motivi, dovuta anche allo stato di ubriachezza di uno dei due, un cittadino marocchino di 27 anni. Questi appare da subito poco collaborativo con i poliziotti, tentando inizialmente la fuga, senza successo, per poi cercare di colpire gli agenti con calci e pugni. L’uomo, accompagnato presso gli uffici della Questura, ha nuovamente tentato di eludere i controlli fornendo delle false generalità. Ennesimo tentativo fallito. Viene appurato che lo straniero è irregolare sul territorio Nazionale, ha numerosi precedenti di Polizia, un avviso orale del Questore di Torino ed attualmente è posto agli arresti domiciliari a seguito dell’arresto avvenuto lo scorso agosto.

Come era già accaduto in passato, sono scattate le manette per evasione. Inoltre, l’uomo è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, falsa attestazione e sanzionato per ubriachezza.

Magliano (Moderati): “No al discount nell’ex cinema Arlecchino”

Contrari ieri, contrari oggi: i Moderati in Consiglio Comunale confermano nettamente il loro no al progetto di aprire un discount al piano terreno dello stabile all’angolo tra corso Sommeiller e via San Secondo.

Un’apertura di questo tipo avrebbe un impatto negativo sull’intero quartiere. Da tutti i punti di vista. I residenti e i commercianti della zona l’hanno capito, come anche la stessa Circoscrizione 1. Quei metri quadri dell’ex Cinema Arlecchino dovrebbero piuttosto tornare nella disponibilità della cittadinanza, per una destinazione d’uso sensata utile e condivisa. Diversamente, sarà difficile non considerare poco più che un contentino il pacchetto da 200 giorni a disposizione della Città di una parte degli spazi. Proteggiamo il tessuto commerciale di vicinato di Borgo San Secondo da questo ennesimo affronto. Invito la Giunta a contare quanti siano già attualmente i supermercati attivi nel raggio di poche centinaia di metri, alcuni dei quali, a pochi isolati di distanza, fattore e ricettacolo di degrado. L’intento di questa Amministrazione è evidentemente battere tutti i record in termini di nuove aperture di piattaforme commerciali.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

“Tamponi alla polizia penitenziaria, troppa burocrazia”

“I paradossi della burocrazia”…così intervengono i Segretari delle Organizzazioni Sindacali del SAPPe e della FNS CISL
Vicente Santilli ed Antonio Napoli, continuano: ”dopo gli opportuni solleciti avanzati dal Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria e dalla compagine sindacale del comparto sicurezza relativi all’ingiustificata esclusione del personale di Polizia Penitenziaria dai programmi di screening epidemiologici, la Direzione di Sanità e Welfare della Regione Piemonte, ha invitato le ASL sedi di Istituti penitenziari del distretto, ad attivare ed adibire il proprio personale sanitario ad effettuare le operazioni di prevenzione e screening nei confronti dei poliziotti penitenziari.
Ci sembra paradossale che, allo stato attuale, solo al personale in servizio presso la Casa Circondariale di Torino non è stata effettuata nessuna misura di prevenzione “siamo profondamente amareggiati”… continuano con le loro dichiarazioni i due segretari… “perché ancora una volta per colpa della troppa burocrazia e dei troppi passaggi istituzionali, si rischia la pelle di servitori dello Stato che tutti i giorni assicurano la legalità all’interno degli Istituti penitenziari e che sono soggetti giornalmente all’epidemia, con un livello di rischio particolarmente molto elevato, vista la sua contagiosità”… e concludono infine…“ Anche il Provveditore Regionale dott. D’Andria si è  raccomandato con le Direzioni penitenziarie, ad avviare le giuste iniziative con i servizi sanitari, titolati all’esecuzione della campagna collettiva di tamponatura, che però, in questo delicato periodo, rischiano di rimanere nei magazzini del carcere di Torino e di scadere, per responsabilità che di certo non deve pagare sempre e solo la Polizia penitenziaria”… “Ancora una volta”…. in conclusione dell’intervista…”dobbiamo registrare il totale fallimento del passaggio della sanità penitenziaria alle Aziende Sanitarie, che risalta sempre di più, una assoluta necessita di istituire la figura medico del Corpo e del personale sanitario interno all’Amministrazione, così come hanno i Carabinieri e la Polizia di Stato”…