ilTorinese

Simone Morabito, avvocato dell’arte

RITRATTI TORINESI

 

  1. Lo Studio Morabito, che ha da poco festeggiato i 50 anni, si occupa anche di Diritto dell’Arte. In quale aspetto del tuo lavoro ti identifichi maggiormente? Nell’aspetto legale e Tributario o in quello di Diritto dell’Arte?

Sì, un bel traguardo. In quell’occasione, peraltro, abbiamo celebrato l’evento commissionando un’opera ad hoc all’artista Andrea Sbra Perego, alla ribalta in questo momento. Quanto a me sono sempre stato uno spirito eclettico, per me è sfidante cercare di risolvere i quesiti legali di imprese e persone. Mi piace aiutare a realizzare le loro idee proteggendole al meglio. Posso definirmi innanzitutto un avvocato d’affari internazionale perché mi sono specializzato prima in Francia in diritto internazionale, poi in Italia in diritto civile e ho ottenuto un post graduate in USA in diritto delle transazioni internazionali. Questo è sempre stato il mio contesto lavorativo, ma da una quindicina d’anni ho incontrato la mia passione ossia l’arte e da lì ne sono nate avvincenti interazioni e quindi la mia specializzazione attuale, che mi porta a essere, oggi, uno dei pochi Avvocati dell’Arte italiani.

 

  1. Come nasce lo Studio Morabito ? Come Studio solo Tributario o anche Legale ?

Lo studio è stato fondato nel 1971 da mio padre, commercialista e revisore dei conti. Lui rimane un faro di professionalità per tutti gli aspetti tributari che ha declinato in 53 anni di professione sotto l’aspetto dell’assistenza alle imprese, enti e privati. Oltre a quella del settore tributario e societario, le sue specializzazioni sono anche la fiscalità dell’arte, ovviamente, insieme ai complicati temi di fisco agrario (per oltre 30 anni è stato consulente della Federazione Provinciale Coltivatori Diretti Torino) e di successioni. Proprio quest’ultimo aspetto mi porta a ricordare mio nonno, Simone Morabito mio omonimo, scomparso oramai da molti anni, che pur non essendo stato un professionista, è stato un importante funzionario dell’Ufficio delle Successioni di Torino, ricordato ancora oggi da molti notai di una certa età per la sua competenza e velocità di pensiero. Nel 2012, con il mio arrivo, è nato lo Studio Legale Tributario Morabito.

 

  1. Se dovessi dare una definizione di Diritto dell’Arte, quale daresti ? Oggi è diventato sempre più importante per affrontare le sfide che si presentano a livello legale e commerciale ai collezionisti ?

Il diritto dell’arte è come un grande cerchio composto da molti raggi, ognuno rappresentante un’area del diritto: il diritto dei Beni Culturali, il diritto d’autore, il diritto amministrativo, il diritto civile, il diritto internazionale, il diritto penale. Quindi è molto complesso trovare uno specialista nel tema, ma allo stesso tempo è sempre più rilevante proteggere il collezionista che spesso acquista o vende d’impulso senza conoscere le conseguenze dei propri atti.

 

  1. Cosa suggeriresti a un collezionista neofita che, per la prima volta, si affaccia al mondo dell’arte ?

Suggerirei di verificare sempre la provenienza dell’opera che sta per acquistare e di richiedere tutte le informazioni possibili. Poi di rivolgersi a un esperto.

 

  1. Necessitano di una tutela anche le gallerie d’arte e gli artisti oltre che i collezionisti? Quale fascia di artisti e gallerie accedono maggiormente ai tuoi servizi ?

Certamente assisto gallerie d’arte, case d’asta e artisti che debbono proteggere la loro attività e agire nella legalità per evitare illeciti di varia natura. La mia clientela è varia ci sono artisti e galleristi di ogni dimensione

 

  1. Vi occupate anche di fondazioni e associazioni ?

Sì, ci occupiamo anche di fondazioni e associazioni, così come tutti gli strumenti previsti dal nostro ordinamento. Ma anche di trust che è un istituto giuridico di origine anglosassone riconosciuto anche nel nostro ordinamento che spesso può essere la soluzione per problemi non direttamente regolati dal nostro legislatore.

 

  1. Il tuo rapporto personale con l’arte  e se sei anche tu un collezionista

L’arte è la mia passione. Ho imparato ad avvicinarmi a essa non soltanto spinto dalla ricerca della bellezza, ma anche perché interessato da espressioni concettuali rivoluzionarie e più sofisticate. Sono anche io collezionista certamente. Una collezione d’arte rappresenta un modo di raccontare la vita di una persona: per ogni periodo potrebbe corrispondere un’opera, per ogni sentimento una modalità espressiva, per ogni successo una tonalità di colore. In questo arte e diritto si incontrano rendono non banale la mia professione.

Mara Martellotta

 

 

 

 

 

Poste italiane anche a Torino contro le truffe

Poste Italiane mette al centro la sicurezza dei cittadini con numerose iniziative, fra cui il nuovo vademecum antifrode , in distribuzione nei 49 uffici della città di Torino, e negli altri 78 uffici postali della Città di Torino. È proprio grazie alla collaborazione dei clienti, che ogni giorno utilizzano i suoi prodotti e servizi, garantisce di operare in sicurezza. Rispetto allo scorso anno, il numero delle truffe sventate in ufficio postale è diminuito del 63%, un dato che conferma l’efficacia dell’informazione in contrasto ai tentativi di frode.

Il rischio di rimanere coinvolti in una truffa riguarda tutti e non va sottovalutato, anche perché le frodi vengono messe in atto da veri “professionisti” che fanno leva sulla buonafede dei cittadini e utilizzano diversi metodi per aggirare i cittadini, come fingere di telefonare per conto di enti pubblici. Nel vademecum sono indicati alcuni consigli per evitare spiacevoli sorprese: è importante saper riconoscere la provenienza di email, sms e telefonate fraudolente, non avere fretta, fare attenzione alle proposte vantaggiose di facili guadagni, verificare le pagine web su cui si effettuano i propri acquisti, usare cautela nella gestione di dati e informazioni personali, mantenere software e password aggiornati. Per ulteriori informazioni è possibile visitare la sezione del sito di Poste Italiane dedicata alla prevenzione dalle truffe: https://www.poste.it/come-difendersi-dalle-truffe.html.

 

Mara Martellotta

“Salva la tua lingua locale”: piemontesi tra i finalisti e un vincitore

 

Un dizionario con i gallicismi siciliani, saggi in ladino di Fassa e in astigiano, poesie in bisiàc e in romagnolo, una tesi di laurea sul dialetto genovese, opere in dialetto sammarchese, venosino e griko, una canzone in friulano e un lavoro teatrale in dialetto napoletano. Sono i vincitori della dodicesima edizione del concorso letterario “Salva la tua lingua locale” premiati il 12 dicembre scorso nella sala della Protomoteca del Campidoglio a Roma. Composizioni che narrano di spaccati di vita quotidiana, leggende paesane, mestieri, riti e tradizione antiche, e che nella loro diversità linguistica, di espressioni e suoni uniscono l’Italia da nord a sud.

Ideato da Unpli, Unione Nazionale Pro Loco e da ALI Autonomie Locali Italiane del Lazio con l’obiettivo di promuovere i tesori culturali e linguistici del nostro Paese, il concorso dal 2013 a oggi ha raccolto oltre 3mila candidature e ottenuto prestigiosi riconoscimenti istituzionali, tra cui il patrocinio delle Presidenza della Repubblica, del Senato e della Camera dei deputati, della commissione italiana per l’UNESCO e del Ministero della Cultura.

Oltre 400 le opere pervenute in questa dodicesima edizione, novità di quest’anno, il premio speciale dedicato alla memoria di Luigi Manzi, scrittore, fondatore e organizzatore instancabile del Premio sin dalla sua prima edizione.

“L’alto numero di concorrenti e la varietà dei lavori presentati hanno reso il lavoro delle giurie estremamente complesso, ma hanno restituito un quadro ricco e articolato delle lingue locali ancora vive nel nostro Paese – ha commentato Antonino La Spina, presidente Unpli – L’antologia che raccoglie le opere dei vincitori e dei finalisti di questa edizione è un omaggio alla bellezza e alla pluralità delle espressioni linguistiche italiane”.

“Senza radici e senza passato è difficile immaginare un futuro. Credo che dialetti e lingue locali non debbano restare un ancoraggio del passato, ma possano rappresentare un punto di partenza per avere ben chiaro il percorso da seguire – ha dichiarato Luca Abbruzzetti, Presidente di ALI Lazio – Veder crescere questo Premio negli anni sia come partecipazione sia nella qualità delle opere è una grande soddisfazione e questa edizione”.

“Siamo felici della partecipazione piemontese: a dimostrazione del costante interesse per le lingue e le culture immateriali locali – ha detto Fabrizio Ricciardi, presidente Unpli Piemonte – ci auguriamo che per le prossime edizioni la partecipazione sia ancora più folta”.

I PREMI “TULLIO DE MAURO

Per la sezione saggi il primo premio è andato ex aequo a Fabio Chiocchetti con Letres da Larcioné edizione di lettere in ladino di Fassa e Lorenzo Ferrarotti, con Asti, 1521: una terra da solacz edizione critica delle opere in astigiano di Giovan Giorgio Alione.

Gli altri finalisti piemontesi sono stati Davide Boccia di Druento (To) e Francesco Granatiero di Torino. Inoltre una menzione speciale è andata alle Pro Loco di Oviglio (Al), Corsione (At) e Santena (To). Inoltre una menzione è andata alle associazioni piemontesi che promuovono le lingue locali: “E Keyé” di Fontana di Frabosa Sottana (Cn)Oratorio Campo Giochi (To)Compagnia Teatrale Fric Filo 2 (To)Parrocchia di San Giovanni Battista e Remigio (To)Casa editrice L’Harmattan Italia (To) e il Centro Studi Piemontesi (To).

La musica dei Vocal Blue Trains , diretti da Alessandro Gerini, nella chiesa di Santa Pelagia

Con il periodo delle Feste si moltiplicano gli appuntamenti con la musica gospel, ma nel caso del Vocal Blue Trains, cui tocca inaugurare la rassegna “Contatti sonori” della stagione concertistica di Santa Pelagia, si è di fronte a degli autentici fuoriclasse. Mercoledì 18 dicembre, alle ore 21, i Vocal Blue Trains terranno “Gospeltronic”, con direttore Alessandro Gerini,  insieme al coro della chiesa di Santa Pelagia di via San Massimo 21. L’ingresso è libero su prenotazione.

I Vocal Blue Trains sono un gruppo vocale polifonico di 33 cantanti musicisti, fondato e diretto da Alessandro Gerini, cantante e vocal coach. Si tratta di una realtà poliedrica che sposa l’impronta corale del gospel e della polifonia tradizionale con le moderne sonorità della musica elettronica e dell’ambient house. Sul palco portano una fusione innovativa che unisce la potenza e la profondità del gospel con l’energia pulsante della musica elettronica. In poco più di 5 anni hanno attirato l’attenzione a livello nazionale e internazionale grazie a importanti collaborazioni come Ultimo, Paul Phoenix, componente del gruppo a cappella vincitore del Grammy King’s Singers, l’attore e presentatore Gigi Proietti, il cantante soul americano Sergio Sylvestre e il gruppo Modà. Il progetto conta oltre 150 concerto tra Europa e Asia, e vanta prestigiose partecipazioni ad alcuni tra i più importanti festival internazionali come il Wien International Festival for Choirs and Orchestras, il Jeju International Choir & Symposium, il Concerto di Gala al Pantheon, il Pistoia Blues Festival e il Moscow Sounds Festival. Nei loro arrangiamenti originali la musica gospel si espande, trovando nuovi spazi sonori. I beat elettronici, i sintetizzatori e le texture digitali non fanno altro che amplificare l’energia di questo genere, creando un’atmosfera potente e avvolgente che è al tempo stesso futuristica e profondamente legata alla tradizione. Alla fine del 2022, il gruppo ha pubblicato il suo primo album omonimo.

La Stagione musicale dei concerti di Santa Pelagia è ormai diventata una tradizione attesa, un punto di riferimento per gli appassionati di musica e ricopre un ruolo di rilievo nel mondo musicale e culturale del nostro territorio. L’obiettivo è la promozione di eventi di qualità, equi ed inclusivi, che sappiano coniugare l’alto valore delle proposte artistiche e musicali alla massima fruibilità e accessibilità. Per questo, anno dopo anno, si pongono la sfida di provare a sorprendere il pubblico. La risposta sta nel costante rinnovamento, nella volontà di esplorare nuovi territori musicali, stupire, incantare pur mantenendo vivo il legame con la grande tradizione musicale. Concerti ed eventi in programma nel Coro di Santa Pelagia, dall’8 ottobre 2024 al 2 luglio 2025, offrono un ventaglio unico e originale di declinazioni sonore provenienti tanto dal repertorio classico quanto da quello contemporaneo, raccolte e approfondite in varie sezioni tematiche.

 

Coro e Chiesa di Santa Pelagia – via San Massimo 21, Torino.

Ingresso libero con prenotazione

 

Mara Martellotta

Con l’opposizione litigiosa il governo campa cent’anni

Ernesto Maria Ruffini si è dimesso da direttore Agenzia delle entrate. Gli evasori tirano un sospiro di sollievo. Magari la sfangano un’altra volta. Un po’ come i no vax e i 10 milioni di multe che vanno in fumo. Ruffini non mi pare un “pericoloso bolscevico” che vuole colpire i capitalisti colpevoli di essere ricchi. Molto legato a Romano Prodi arriva da una famiglia di provata fede democristiana. Mi sa che stavolta i comunisti magistrati poco c’entrano. A memoria è la prima volta nella Storia della nostra Repubblica. Inezia: Ruffini sembra accusare il governo di essere dalla parte degli evasori. Appunto, quisquilie. Disperato Giorgetti che deve far tornare i conti e gongolante Salvini che per un pugno di voti vende anche la sua anima. Concordato preventivo totale fallimento. E dall’Albania soffia il vento del ridicolo. Poi ci si mette anche l’Europa. Sostiene che nei nostri centri di prima accoglienza volano schiaffi e pugni. Sconsolante… ed altro non si può dire per rimanere al di qua del limite della decenza. E per non farsi mancare nulla aumentano lo stipendio ai ministri non parlamentari. Passando da 9000 euro a quasi 13000 , anche loro non sapevano come campare. Vuoi non dargli una mano? Pazzesco e sconsolante Un governo in difficoltà?
Assolutamente no. Andranno avanti cent’anni se l’opposizione continuerà ad essere così litigiosa. Ed anche qui mi sembra che sia il bue che da del cornuto all’asino. Anche qui Beppe Grillo e Conte non fanno fare una bella figura ai cinque stelle. Il Beppe nazionale dopo Savonarola vuole essere Sansone, muoia Sansone con tutti i filistei.
Contenti loro contenti tutti. Ma non tutto è così negativo come sembra. Complimenti al nostro Sindaco Lo Russo. Per ora ha vinto la sua battaglia per la chiusura di uffici postali a Torino.
Il Tar gli ha dato ragione. Poste italiane non li può chiudere. Per ora il tutto è rinviato.
Si vedrà nel 2025.
PATRIZIO TOSETTO

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

James McBride “L’emporio del cielo e della terra” -Fazi Editore- euro 19,00

McBride è nato a Brooklyn nel 1957, da madre ebrea polacca convertita al cristianesimo e padre afroamericano; è cresciuto in una famiglia poverissima con 11 fratelli, tra Brooklyn e Queens. Come dire un’importante palestra di vita.

Lui si è fatto strada nel mondo e ha messo a frutto le sue esperienze e il suo vissuto: giornalista nelle redazioni delle principali testate, musicista jazz, sceneggiatore per Spike Lee. Nella narrativa ha esordito nel 1995 con il memoir “Il colore dell’acqua”; ma il grande successo è arrivato 20 anni dopo con “The Good Lord Bird” vincitore del National Book Award nel 2013.

L’emporio del cielo e della terra” è del 2000, ora esce in Italia, dopo essere stato a lungo in testa alle classifiche americane, amato da Barack Obama e Spielberg che l’ha opzionato per farne un film.

Un magnifico affresco che supera le barriere del razzismo e offre invece una storia intrisa di bontà, amore, accettazione e tolleranza.

Inizia nel 1972 con il ritrovamento di uno scheletro in fondo a un pozzo a Pottstown, Pennsylvania. Per capire di chi sia e come sia finito lì, McBride risale a quanto accaduto all’epoca, tra anni 20 e 30 del secolo scorso, nel piccolo quartiere di case fatiscenti, strade sterrate e miseria di Chicken Hill. Microcosmo abitato da neri, ebrei e bianchi che non possono permettersi di meglio. Un interessante melting pot.

Protagonisti principali, attorno ai quali si muovono altri personaggi, sono l’ebreo rumeno Moshe, proprietario di un teatro e una sala da ballo e la bellissima Chona, americana di origini bulgare, penalizzata dalle conseguenze della poliomielite.

Chona è colta, idealista, generosa e disponibile ad aiutare tutti. Quando con il marito (che in realtà ne farebbe a meno) rileva “L’emporio del cielo e della terra” lo trasforma in un presidio di solidarietà. E’ lei a gestire questo negozio di alimentari facendo credito a chi ne ha bisogno. Lo trasforma in un crocevia di culture, gusti, etnie diverse, dove ci si incontra e si condividono chiacchere e opinioni.

La trama decolla quando Moshe e Chona (che non sono riusciti ad avere figli) decidono di aiutare il piccolo orfano 12enne, Dodo, diventato sordo dopo un’esplosione, e che alla morte della madre rischia di essere rinchiuso in istituto.

 

 

Richard Russo “La vita secondo me” -Neri Pozza- euro 24,00

Richard Russo è lo scrittore americano che ha vinto il Premio Pulitzer per la narrativa nel 2002 con il romanzo “Il declino dell’impero Whiting”. E’ nato il 15 agosto 1949 a Johnstown ed ha trascorso l’infanzia nella piccola cittadina di Gloversville. Si è laureato in letteratura all’Università dell’Arizona ed ha insegnato scrittura creativa in un college del Maine.

Quando ha ottenuto successo con i primi romanzi, ha abbandonato la carriera universitaria e deciso di dedicarsi solo più alla scrittura. La cifra principale della sua narrativa è la descrizione della realtà che avvolge le piccole cittadine americane. E’ abilissimo nell’attrarre i lettori con le sue trame ambientate in microcosmi che descrive in modo estremamente lucido, realistico e ironico.

La vita, secondo me” è tra le sue opere di maggior successo, pubblicato nel 1993, e racconta le vicissitudini e i pensieri del vecchio e scontroso Donald Sullivan.

E’ un operaio edile che vive nell’immaginaria North Bath, ha 60anni e tutta una serie di sfortune: dal ginocchio dolorante per l’artrosi all’ex moglie in sete di vendetta, passando per un’amante che non gli dedica particolari attenzioni.

Poi a rendere grama la sua esistenza intervengono contrattempi vari; per di più è circondato da una pletora di pseudo amici che rischiano di affossarlo ancora di più.

Sullo sfondo della storia c’è soprattutto il clima provinciale della sonnolenta cittadina termale nello Stato di New York, e le dinamiche che legano i personaggi, tutto raccontato da Russo in modo magistrale.

Poco più di 700 pagine che hanno ispirato anche il cinema, con il film del 1994, interpretato da Paul Newman, regia di Robert Benton.

 

 

Federica Manzon “Alma” -Feltrinelli- euro 18,00

Alma” -con il quale la 43enne Federica Manzon si è aggiudicata il Premio Campiello 2024- può essere definito anche come libro di confine.

La scrittrice (nata a Pordenone) divide la sua vita tra Milano e Trieste, ed è proprio in questa città che ha ambientato il romanzo. Trieste unisce Occidente e Oriente, chi ci vive sa molto bene che non esiste un’identità monolitica e unica, piuttosto è il risultato di spostamenti e continuo divenire.

Il romanzo intreccia storia e geografia, e lo fa con una narrazione che oscilla tra passato e presente, mettendo a fuoco le traversie dei popoli di confine e della Jugoslavia; cambiata dai tempi di Tito e passata attraverso la sanguinosa guerra dei Balcani.

La protagonista Alma è una giornalista che vive a Roma, ma torna per 3 giorni a Trieste, città in cui ha trascorso l’infanzia e dalla quale è poi scappata per costruire altrove il suo futuro. Questo breve ritorno è l’occasione per fare i conti con il passato, i sentimenti e la memoria, e per raccogliere l’eredità di suo padre. Un uomo senza radici, in continuo andare e venire attraverso il confine che separa Trieste e il Carso da una parte e la penisola balcanica dall’altra.

Nella città dei suoi primi anni, Alma ritrova la casa dove ha trascorso l’infanzia con i nonni materni, custodi della tradizione mitteleuropea. I ricordi riaffiorano e incontra persone dalle quali aveva voluto allontanarsi. Primo fra tutti Vili, figlio di amici del padre, intellettuali di Belgrado, che era entrato in famiglia tanti anni prima.

Un romanzo che ruota intorno ai concetti di casa, famiglia, appartenenza. Alma, che molto sapeva delle origini benestanti, agiate e colte della famiglia materna, ora cerca di recuperare informazioni che l’aiutino a capire anche il padre e i punti oscuri della sua vita.

 

 

Aslak Nore “Il cimitero del mare” -Marsilio- euro 21,00

E’ uno scrittore decisamente interessante il 46enne norvegese Aslak Nore, nato nel 1987, cresciuto ad Oslo. Dopo gli studi in scienze sociali a New York, ha deciso di arruolarsi nei corpi speciali norvegesi stanziati in Bosnia. Ha vissuto in America Latina, ed è stato reporter di guerra in punti caldi del pianeta come Iraq e Afghanistan; oggi vive nella tranquilla Provenza.

Per scrivere questo romanzo si è ispirato a una vicenda vera, datata nel 1940. Al centro della trama ci sono i segreti di una potente famiglia di armatori, sullo sfondo di un complicato quadro geopolitico.

La matriarca dell’importante dinastia di armatori Falck, Vera Lind, si congeda dalla vita lanciandosi da una scogliera, dopo aver scritto una lettera alla nipote Alexandra, detta Sasha. Nella missiva lancia una sfida: precisa che i Falck sono a un bivio e invita la giovane a operare un’importante scelta. Stare dalla parte della verità oppure essere fedele al motto “familia ante omnia”, la famiglia prima di tutto.

Sconvolta dal suicidio della nonna, Sasha prende molto sul serio le sue ultime parole; ed è l’inizio di una trama intrigante. La narrazione alterna sapientemente passato e presente e conduce il lettore nelle intricate vicende dei Falck.

Tutto ha inizio nel 1940 epoca in cui la Norvegia era occupata dal Terzo Reich. Quell’anno una nave passeggeri – carica di civili e soldati tedeschi- era naufragata per un’esplosione a bordo, che l’aveva fatta colare a picco, con oltre 300 vittime. Tra queste c’era il marito di Vera, mentre lei si era salvata miracolosamente buttandosi nelle acque gelide con il neonato OlaV. Sarà lui a diventare capo indiscusso dell’impero Falck.

Una dinastia dagli interessi economici ramificati nei campi più redditizi e con agganci politici fondamentali. La trama si fa via via più coinvolgente.

Storie private, menzogne, amori e tradimenti, sullo sfondo degli avvenimenti della grande storia. Guerre, terrorismo, piani segreti e molto altro…….

 

 

San Pietro Val Lemina: alle Poste i bimbi incontrano Babbo Natale

I bambini della scuola materna di San Pietro Val Lemina sono andati presso l’ Ufficio Postale del paese per incontrare “Babbo Natale”.

I 33 bambini, dai 3 anni ai 5 anni, presenti hanno ricevuto un foglio con la storia di Babbo Natale e dei piccoli pensieri.

Ad aspettarli un collega di Gestione Operativa di Poste Italiane che  ha reso questo momento magico per i bambini travestendosi da “aiutante di Babbo Natale”.

Lo storico vitigno di Langa e le sue sfumature

Martedì 10 dicembre 2024 

AIS Piemonte presso la sede in via Modena 23 a Torino ha ospitato una speciale Masterclass dedicata alla Nascetta.
In assaggio 18 espressioni di annate
tra 2003 e 2019.Una retrospettiva sul primo decennio della denominazione Langhe Nascetta la cui istituzione, nel 2010, ha segnato un momento importante nel cammino verso la tutela di questo storico vitigno.
Per l’occasione saranno presenti le aziende aderenti a entrambe le Associazioni: Indigenous Langa e Produttori di Nas-cëtta del Comune di Novello.
In degustazione i vini di: Anna Maria Abbona, Cantina del Nebbiolo, Cascina Sòt, Castello di Perno, Diego Conterno, Franco Conterno, Fratelli Serio e Battista Borgogno, Ettore Germano, La Tribuleira, Marco Capra, Poderi Cellario, Reverdito, Rivetto, Cantina Stroppiana, Arnaldo Rivera Terre del Barolo, Elvio Cogno, Le Strette, Stra.
Alcune informazioni tecniche :

Annata 2019

È stata un’annata calda ed è stata la terza di tre annate calde .Ha dato sicuramente profumi diversi ,colori diversi nelle varie zone e questo è dato dalla particolare genetica del vitigno Nascetta . Articolazione olfattiva semi aromatica che lo rende interessante per certi aspetti collegata al Moscato ed a sentori di TDN tipici del Riesling .

Annata 2018

Annata piovosa fresca nell’estate e tutto sommato le temperature sono state calde, con inverno piovoso .

Annata 2017

Sicuramente un’annata calda che nella parte finale .Ha mandato in parte le vigne in stress e ha dato risultati molto interessanti.

Annata 2016

Per molti la migliore annata degli ultimi vent’anni, in particolar modo per la Nascetta , tale da farla considerare quasi un piccolo Chablis .

Annata 2015

Annata calda, ma tutto sommato abbastanza equilibrata che sta venendo fuori in questi ultimi anni alla grande.

Annata 2014

Un’annata molto lunga che è durato fino ai santi (inizio novembre) . un’annata top per Bianchi.

In degustazione:

Anna Maria Abbona – Farigliano

Netta 2019
LANGHE DOC NASCETTA
Zona di origine: Farigliano.
Età media viti: 15 anni.
Esposizione: ovest.
Altitudine media: 490 – 530 metri s.l.m.
Terreno: argilla e marne calcaree.
Vinificazione: in acciaio, a temperatura controllata di 16 – 18 °C.
Maturazione: in acciaio.
Affinamento: qualche mese in bottiglia.
Prima annata prodotta: 2009.
Alla vista: colore paglierino e leggeri riflessi verdi
Al naso : vegetale, erbe aromatiche, quasi officinali frutta, frutta bianca
In Bocca: freschezza sottile, discreta sapidità media consistenza

Cascina Sot – Monforte d’Alba

Nascetta 2019
LANGHE DOC NASCETTA
Zona di origine: Monforte d’Alba.
Vinificazione: macerazione per 5 – 6 giorni, svinatura e prosecuzione della fermentazione senza bucce per circa 20 giorni a 13 – 15 °C.
Maturazione: circa 2 mesi con bâtonnage.
Affinamento: alcuni mesi in bottiglia.
Alla vista: molto giallo scuro
Al naso: frutta matura, erba officinali, sentori di miele di castagno ,salvia essiccata, nocciola ,fiore appassito ,frutta matura sciroppata quasi uva passita
In bocca: freschezza ,bella sapidità finale con sentore di nocciola e frutta tostata

Franco Conterno – Monforte d’Alba

Nascetta 2019
LANGHE DOC NASCETTA DEL COMUNE DI NOVELLO
Zona di origine: Novello.
Esposizione: ovest.
Terreno: molto acclivio, plastico, di difficile lavorazione e ricco di argilla con alta percentuale di tufo.
Vinificazione: pressatura
soffice, fermentazione in acciaio a
temperatura controllata di 18 – 20 °C. Il mosto viene separato dalle bucce e messo a fermentare in vasca di acciaio per 25 – 30 giorni.
Maturazione: in botti d’acciaio inox per 5 mesi
Affinamento: almeno 5 mesi in bottiglia.
Alla vista: colore paglierino
Al naso: balsamico con erbe officinali, potenzialità interessanti , idrocarburi e sentori di TDN
In bocca: freschezza più sapidità, sentori di pietra focaia, pompelmo e finale veramente molto interessante. Uno dei miei preferiti.

Fratelli Serio e Battista Borgogno – Barolo

Nascetta 2019
LANGHE DOC NASCETTA
Zona di origine: Diano d’Alba e Sinio.
Esposizione: ovest.
Altitudine media: 260 – 300 metri s.l.m.
Terreno: sabbia e argilla.
Vinificazione: macerazione in acciaio a freddo per circa 24 ore a temperatura controllata di 6 – 8 °C. Pressatura soffice e fermentazione a temperatura controllata di circa 16 – 18 °C per circa 15 giorni.
Maturazione: in botti di acciaio, sur lie con bâtonnage.
Affinamento: alcuni mesi in bottiglia.
Alla vista: colore paglierino
Al naso: balsamicita’ricca, erbe aromatiche in particolare salvia e menta ,leggero sentore di TDN, quasi pastiglia Sucai
In bocca: fiori bianchi, meno freschezza,
Vino più caldo e meno sapido sapidità ,erbe di montagna

Castello di Perno – Monforte d’Alba

Nascetta 2018
LANGHE DOC NASCETTA
Zona di origine: Serravalle Langhe e Castelletto.
Vinificazione: diraspatura, macerazione di 8 ore e pressatura molto soffice. Fermentazione spontanea, malolattica non svolta.
Maturazione: in acciaio. Imbottigliamento a febbraio.
Affinamento: almeno 6 mesi in bottiglia.
Alla vista: riflesso verde
Al naso: elegante, frutta bianca leggera, sentori balsamici, salvia, cedro, vegetale armonico
In bocca: vegetale, aromatico, buona freschezza, sapido, rotondo nel finale sentori di frutto della passione e uva passa

La Tribuleira – Santo Stefano Belbo

Lunica 2018
LANGHE DOC NASCETTA
Zona di origine: Santo Stefano Belbo (0,65 ha).
Anno di impianto: 2004.
Esposizione: sud – est.
Altitudine media: 250 metri s.l.m.
Terreno: bianco, sabbioso con presenza di marne.
Vinificazione: breve macerazione e fermentazione in
vasca
di acciaio inox a temperatura controllata.
Maturazione: in acciaio inox per circa 6 mesi.
Affinamento: in bottiglia 3 mesi.
Alla vista: riflesso verde
Al naso: floreale di fiori bianchi in particolare biancospino, margherita, camomilla, sulfureo, pietra focaia e ribes bianco
In bocca: morbidezza dolce, meno sapido, TDN morbido

Stroppiana – La Morra

Nascetta 2018
LANGHE DOC NASCETTA
Zona di origine: località Rivalta (La Morra).
Anno di impianto: 2012.
Altitudine media: 400 metri s.l.m.
Terreno: calcareo con marne sabbioso – argillose.
Vinificazione: pigiatura soffice. Il pigiato viene subito pressato delicatamente e il succo chiarificato in maniera statica e senza l’utilizzo di chiarificanti. Il mosto fermenta poi per 15 – 20 giorni a 18 – 20 °C.
Maturazione: in vasca di acciaio a bassa temperatura, mai sopra i 15 – 16 °C. Viene mantenuto in periodica agitazione per facilitare l’affinamento sulle fecce fini, fino alla fine dell’inverno.
Affinamento: alcuni mesi in bottiglia.
Alla vista: riflesso verde-giallo
Al naso: frutta gialla di media maturazione, erbe aromatiche, minerale, agrume, pietra focaia
In bocca: buona rotondità, finale amarognolo, crosta di pane, sapido . un bel finale lungo.

Strà – Novello

Nas-cetta 2018
LANGHE DOC NAS-CETTA DEL COMUNE DI NOVELLO
Zona di origine: Pallaretta (Novello).
Vinificazione: macerazione per 3 giorni a contatto con le bucce, successiva torchiatura leggera e fermentazione alcolica del mosto in vasche di acciaio inox a temperatura controllata per circa 14 giorni.
Maturazione: in acciaio inox.
Affinamento: alcuni mesi in bottiglia.
Alla vista : riflesso giallo-verde
Al naso: zafferano, miele, TDN morbido
In bocca: erbe officinali, miele di cera d’api, un vino caldo dinamico con un finale amarognolo

Arnaldo Rivera – Castiglione Falletto

Nascetta 2017
LANGHE DOC NASCETTA DEL COMUNE DI NOVELLO
Zona di origine: Novello, inclusa una vigna storica del 1963 in località
Ravera.
Anno di impianto: 2011.
Vinificazione: lenta fermentazione in acciaio inox a bassa temperatura.
Maturazione: in acciaio con permanenza di 8 mesi sui propri lieviti.
Affinamento: in bottiglia per circa un anno.
Alla vista: riflessi gialli
Al naso: erbe, sentori vegetali
In bocca: buona sapidità, armonico, di discreta beva

Marco Capra – Santo Stefano Belbo

Nascetta 2017
LANGHE DOC NASCETTA
Zona di origine: Santo Stefano Belbo.
Altitudine media: 400 metri s.l.m.
Terreno: calcareo e sabbioso.
Vinificazione: dopo una breve macerazione pellicolare e una soffice pressatura, il mosto viene fatto fermentare in vasca di acciaio ad una
temperatura di 16 – 17 °C
Maturazione: a lungo sulle fecce fini, con frequenti bâtonnage.
Affinamento: alcuni mesi in bottiglia.
Alla vista: riflesso giallo verde
Al naso: erbe officinali, pompelmo, cedro, pietra focaia ,profumi complessi
In bocca: erbe aromatiche, fresco, sapido e con finale amarognolo, bocca calda persistente .
Bel vino Long time.

Diego Conterno – Monforte d’Alba

Nascetta 2016
LANGHE DOC NASCETTA
Zona di origine: Monforte d’Alba.
Vinificazione: le uve fermentano in acciaio inox a temperatura controllata bassa con batonnage continuo a freddo
Maturazione: 6 mesi in acciaio inox.
Affinamento: alcuni mesi in bottiglia
Alla vista: riflessi gialli
Al naso: denso, pietra focaia, profondo e dolce con sentori di cedro candito
In bocca: equilibrato, una lunga sapidità e ed una bella eleganza nel finale. Davvero un bel vino.

Poderi Cellario – Carrù

Sè 2016
LANGHE DOC NASCETTA
Zona di origine: Carrù.
Vinificazione: in acciaio inox.
Maturazione: in botti di rovere di Allier da 25 hl.
Affinamento: alcuni mesi in bottiglia.
Alla vista: riflessi gialli
Al naso: dolce, miele, frutta matura, fiore giallo aperto, leggera ossidazione e sentori di caramello
In bocca: frutta candita, sapidità in bocca e complessità, pieno e rotondo

Reverdito – La Morra

Nascetta 2016
LANGHE DOC NASCETTA
Zona di origine: La Morra.
Esposizione: ovest.
Altitudine media: 250 metri s.l.m.
Terreno: marna e calcare.
Vinificazione: diraspatura, fermentazione in acciaio.
Maturazione: in acciaio inox.
Affinamento: alcuni mesi in bottiglia.
Prima annata prodotta: 2013.
Alla vista: riflessi gialli
Al naso: freschezza, profondità e buon amalgama, erbe officinali tese
In bocca: freschezza, pulizia ,bellissimo finale e sapidità evidente.

Ettore Germano – Serralunga d’Alba

Nascetta 2016
LANGHE DOC NASCETTA
Zona di origine: Ciglie.
Età media viti: 15 anni.
Esposizione: sud – est.
Altitudine media: 500 – 560 metri s.l.m.
Terreno: limoso, calcareo e pietroso.
Vinificazione: diraspatura e pigiatura. La fermentazione alcolica avviene in serbatoi di acciaio verticali con macerazione di circa 10 giorni sulle bucce.
Maturazione: in anfore di terracotta per 8 – 10 mesi e successivo imbottigliamento.
Affinamento: alcuni mesi in bottiglia.
Alla vista: riflessi gialli leggeri
Al naso: vegetale, minerale, solfureo ,sentori di Iris e pompelmo ,sentori di TDN
In bocca: fresco, miele e soprattutto un’eleganza sottile espressa da sentori di mandorla fresca persistenti nel finale.

Cogno – Novello

Anas-cëtta 2016
LANGHE DOC NASCETTA DEL COMUNE DI NOVELLO
Zona di origine: località Ravera (Novello, 2 ha).
Altitudine media: 350 metri s.l.m.
Vinificazione: stabulazione a freddo del mosto, fermentazione per il 70% in acciaio e per il restante 30% botti Rovere di Slavonia da 15 hl.
Maturazione: 6 mesi in acciaio, 30% affinamento in botti di rovere di Slavonia da 15 hl per circa 4 mesi.
Affinamento: almeno 6 mesi in bottiglia.
Prima annata prodotta: 1994.
Alla vista: riflessi gialli
Al naso: aperto, floreale con sentori di gelsomino e di erbe, ma sentori di vaniglia
In bocca: pieno, rotondo, gustoso con una freschezza lunghissima, ma ancora sentori di vaniglia

Cantina del Nebbiolo – Vezza d’Alba

Riveverse 2015
LANGHE DOC NASCETTA
Zona di origine: Baldissero d’Alba, Piobesi d’Alba, Monticello d’Alba.
Esposizione: sud – est, sud – ovest.
Vigna del 2010
Terreni sabbiosi che portano il sale sempre in lingua
Vinificazione: lunga fermentazione controllata a 15 – 18 °C.
Maturazione: in acciaio con parziale sosta in botti di acacia.
Affinamento: alcuni mesi in bottiglia.
Alla vista : riflessi gialli
Al naso: mineralità, roccia, agrume, erbe officinali tutte molto legate; e salvia
In bocca: grande coerenza di quello che si sente al naso, un vino verticale.

Rivetto – Serralunga d’Alba

Borea 2014
LANGHE DOC NASCETTA
Zona di origine: Sinio.
Esposizione: nord.
Altitudine media: 400 metri s.l.m.
Terreno: sabbioso – calcareo a reazione sub alcalina, basso contenuto di azoto.
Vinificazione: una piccola parte è vinificata in recipienti di terracotta con macerazioni di alcuni mesi.
Maturazione: parte in cemento.
Affinamento: alcuni mesi in bottiglia.
Alla vista: riflessi gialli
Al naso: grande complessità, erba aromatiche officinali agrumi tutti perfettamente amalgamati, sentori di TDN
In bocca: salino, fantastico, pulito finale lunghissimo. Top.

Le Strette – Novello

Nas-cetta 2003
VINO DA TAVOLA BIANCO
Zona di origine: località Pasinotti, Bergera, Pezzole e Tarditi (Novello).
Anno di impianto: 1948, 1983, 2009, 2014, 2016.
Altitudine media: 350 – 420 metri s.l.m.
Terreno: suoli di matrice calcarea con differenti infiltrazioni di sabbie e
argille
Vinificazione: pigiatura e diraspatura, macerazione pre – fermentativa a freddo e successiva pressatura soffice, fermentazione lenta e regolare in acciaio inox a 18 °C.
Maturazione: affinamento sulle fecce nobili di fermentazione per almeno 6 mesi.
Affinamento: alcuni mesi in bottiglia.
Alla vista: riflessi gialli un po’ più scuri
Al naso: sentori di tartufo bianco, dolce miele, canditi
In bocca: dolce, rotondo, e mantiene un’eccellente freschezza dopo oltre vent’anni.
Alla prossima.
LUCA GANDIN

Montagna, ministro Calderoli: con nuova legge basta cittadini di serie B

Cuneo, 14 dic. – “Si sono concluse le celebrazioni della Giornata internazionale della Montagna in quel delle due Frabose, un appuntamento fondamentale per approfondire gli aspetti dei temi montani, lo stato dell’arte attuale e le prospettive per il futuro. Continuerò sempre a ritenere inaccettabile che i cittadini delle Terre Alte vengano trattati dallo Stato come di serie B, ecco perchè grazie alla nostra nuova legge per la montagna intendiamo riconoscere e promuovere la vera montagna con misure concrete. Sostegno a famiglie e imprese, garanzia di servizi pubblici essenziali, tutela dell’ambiente e del patrimonio e contributi a supporto della vera montagna. Questo è il nostro obiettivo. Un grazie ai Sindaci, ai tanti relatori di alto livello, al presidente Cirio e alle tante istituzioni presenti. Ringrazio Unimont per il lavoro titanico con il nostro Libro bianco sulla montagna, uno strumento necessario per conoscere e quindi anche per deliberare. Appuntamento al prossimo anno!”
Così attraverso i propri canali social il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, salutando le Frabose e l’edizione 2024 della ricorrenza.

Campionati del Mondo vasca corta: un’altra medaglia per il Piemonte!

Cala il sipario sulla Duna Arena, si chiudono i Campionati del Mondo in vasca corta: arriva un’altra medaglia per il Piemonte!

Finale mozzafiato a Budapest: la 4×100 mista maschile è di bronzo, al termine di una gara illuminata dal record del mondo della Rappresentativa Nazione Neutrale che si impone in 3’18″68. Il lancio di Lorenzo Mora (49″53), proseguono Ludovico Blu Art Viberti – GS Fiamme Oro/CN Torino – (56″15) e Michele Busa (48″81), chiude Alessandro Miressi – GS Fiamme Oro/CN Torino – (45″42). Gli azzurri fermano il cronometro in 3’19″91 che vale il terzo gradino del podio.

La 19enne di Taranto e campionessa europea in carica – tesserata per il CC Aniene, allenata a Torino da Antonio Satta – tocca in quarta posizione in 29″11, con un eccellente passaggio in 13″23 e un ritorno un po’ contratto in 15″88. “Dispiace per il quarto posto ma onestamente ho dato tutto quello che avevo – racconta la primatista italiana (28″81) – Come ho detto più volte, non è facile rimanere sempre a livelli così alti e contro avversarie così forti. Io sono comunque contenta e adesso penserò alla stagione in vasca lunga”.

Ottimo sesto nei 50 Rana per Ludovico Blu Art Viberti che ritocca ulteriormente il primato personale. Il 22enne di Torino – tesserato per Fiamme Oro e CN Torino, seguito dallo stesso Satta e settimo nei 100 – chiude in 25″71, che lima il 25″80 stampato in semifinale (prec. 25″87 agli Assoluti di Riccione). “Sono soddisfatto della mia gara. I 50 sono così – racconta il ranista piemontese – Eravamo praticamente tutti sulla stessa linea”.

Sara Curtis – 18enne di Savigliano tesserata  per Esercito e CS Roero – conclude settima la finale dei 50 Stile Libero toccando in 23″87. “Ho pagato molto la stanchezza accumulata in questi giorni.” Dichiara l’allieva di Thomas Maggiora – “Ho dato tutto quello che avevo”.

Sono seste le azzurre di una giovane e già proiettata nel futuro 4×100 mista. Sara Curtis (57″41), Benedetta Pilato (1’04″30), Elena Capretta (57″01) e Sofia Morini (51″64) vanno a battere il record italiano in 3’50″36. Le azzurre ritoccano il 3’50″80 stabilito in batteria, che aveva depennato il 3’51″03 stabilito da Silvia Scalia, Martina Carraro, Elena Di Liddo e Silvia Di Pietro ad Abu Dhabi nel 2021.

 

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Foto DBM