ilTorinese

Manovra, Salvini chiede meno tasse per la montagna

Esenzione Iva per i servizi di accompagnamento professionale in montagna. È uno degli emendamenti presentati dalla Lega. Dichiarazione di Matteo Salvini:

“Senza aiuti concreti chi vive e lavora in montagna rischia di perdere tutto. Il taglio dell’Iva per gli accompagnatori turistici e le guide alpine è uno degli interventi non rimandabili, ci auguriamo che la maggioranza accolga questa proposta che conferma l’opposizione costruttiva della Lega”.

Ripartono i voli da e per Caselle in vista del Natale

Riprende forza la domanda di viaggi aerei da e per Torino in vista delle Festività natalizie 2020.

Dal 13 al 20 dicembre saranno operati 208 voli da e per Torino Airport: si tratta di 153 voli in più rispetto agli 8 giorni precedenti, pari a un aumento del +278%.

 

Le compagnie aeree tornano dunque ad investire sullo scalo piemontese, confermando il clima di fiducia verso una concreta ripartenza del settore.

 

Dal 13 al 20 dicembre 2020, le destinazioni che registrano l’aumento di voli maggiore rispetto agli 8 giorni precedenti sono Catania e Palermo, con un incremento di 42 e 28 voli; seguono Bari, con un aumento di 20 voli; Lamezia Terme e Napoli, collegate entrambe con 14 voli in più nella settimana dal 13 al 20 dicembre.

 

Nel confronto rispetto alla medesima settimana del 2019, l’operatività dei voli risulta aumentata per alcune destinazioni del Sud Italia, a riconferma degli investimenti fatti su Torino dalle compagnie aeree nel corso degli ultimi mesi sul mercato nazionale: è il caso di Bari (+14% e 3 voli in più), Lamezia (8 voli in più, pari al +50%) e Catania (+27%, grazie agli 11 voli in più).

 

Meritocrazia Italia: “Crisi sanitaria serva da insegnamento”

In ritardo rispetto al piano di programmazione, lo scorso settembre si è tenuto il concorso per l’ingresso alle Scuole di specializzazione in medicina. Oggi, dopo mesi di rinvii, le graduatorie definitive non sono ancora state pubblicate e non sono ancora state definite le assegnazioni per poter prendere servizio entro la fine dell’anno.

La vicenda, non isolata, è al contempo sintomo e causa di aggravamento di una crisi del Sistema Sanitario Nazionale
italiano che ha origini lontane, consapevoli che le difficoltà organizzative del periodo emergenziale hanno solo svelato e
amplificato criticità già esistenti. Il S.S.N. nostrano, un tempo ai primi posti nella graduatoria internazionale stilata
dall’OMS, è stato infatti fiaccato da decenni di tagli, sottofinanziamenti, gravi carenze organizzative e mancata
valorizzazione del personale.

Mancano medici specialisti e i bandi delle aziende sanitarie vanno deserti; la classe medica, i dirigenti medici ed i medici
convenzionati (medici di famiglia, ex guardia medica, pediatri e specialisti ambulatoriali) occupano una fascia d’età
media troppo avanzata; il blocco del turn-over e un crescente numero di pensionamenti impongono ai sanitari che
restano in servizio turni massacranti e responsabilità sempre maggiori.

In tali condizioni, rendere un servizio di attenzione e qualità risulta difficilissimo. Il volume degli errori professionali sale,
i tempi di attesa si allungano e, parallelamente, crescono il disagio, di pazienti e personale sanitario, e i costi a carico di
una Sanità al collasso.

Nella consapevolezza che si tratti soltanto di uno dei tanti problemi del settore ai quali serve dar risposta, Meritocrazia
Italia da sempre si appella ad una politica di assunzioni che consenta di reintegrare il numero di medici necessari al
corretto funzionamento delle strutture e di dar risposta adeguata alla richiesta di cure, prevedendo, al contempo,
maggiori investimenti per la formazione dei giovani medici, anche in termini di borse di studio ed agevolazioni rese
disponibili.

Basti pensare come al concorso per l’accesso alle Scuole di specializzazione svoltosi a settembre 2020, le borse messe a
disposizione sono state 14.455, a fronte di 24.000 candidati, con la conseguenza che ben 10.000 medici non potranno
specializzarsi, almeno per quest’anno, così restano ‘camici grigi’, con limitata possibilità di inserimento ed utilizzo nel
SSN.

Meritocrazia Italia reputa, dunque, indispensabile che:
– i bandi per le borse di studio e i corsi di formazione in medicina generale vengano redatti con maggiore accortezza, al
fine di ridurre il più possibile i motivi di impugnazione innanzi ai Tribunali Amministrativi, stante l’altissimo numero di
ricorsi promossi per incertezze interpretative e ambiguità dei bandi, che comportano, a caduta, ulteriori rallentamenti
della macchina del reclutamento sanitario;

– la distribuzione delle borse di studio segua criteri più ragionevoli e meritorie, in relazione alle effettive esigenze e
richieste di settore, per evitare dispersione delle risorse;
– le graduatorie vengano redatte nel più breve tempo possibile, in modo da consentire ai candidati di operare
tempestivamente la scelta della specializzazione e della sede, in uno al necessario efficientamento e velocizzazione del
sistema di scorrimento delle graduatorie stesse;
– le risultanze provenienti delle diverse banche dati (Ministero della Salute, dell’Università, ENPAM, INPS, Regioni,
Assessorati alla Sanità, etc.) siano messe a sistema al fine di garantire una corretta programmazione sia del numero di
posti di ingresso alla facoltà di Medicina e Chirurgia che del numero e tipologia dei corsi post lauream.
La pandemia ci ha ricordato l’importanza di un Sistema sanitario nazionale robusto, adeguato e ben strutturato, in
grado di porsi quale imprescindibile baluardo della tutela della salute pubblica, bene primario del nostro ordinamento
costituzionale.

Ripartiamo allora dalle esigenze di base, favorendo, con le opportune scelte di settore, la necessaria formazione ed
accesso di quanti, nel camice bianco, vedono una speranza e non solo una missione lavorativa.
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Meritocrazia Italia
Il Presidente Walter Mauriello

Scoperto dormitorio per disperati nell’ex stazione Fossata

Controlli dei carabinieri nell’area dell’ex stazione Fossata, individuato stabile utilizzato come dormitorio per disperati, arrestati 2 pusher e denunciate 6 persone per invasione di edificio

Nel corso della notte, i carabinieri hanno svolto un servizio di controllo straordinario del territorio – con il supporto del nucleo cinofili – nell’area dell’ex stazione Fossata, a seguito di numerose segnalazioni dei residenti pervenute al Comando CC Torino Barriera Milano.
In particolare è stato controllato uno stabile in disuso in via Assarotti, talvolta utilizzato come occasionale dormitorio, ma nel tempo diventato luogo di ritrovo di tossici e spacciatori. Al termine di minuziosi appostamenti con militari in borghese ed in divisa, sono stati sorpresi in flagranza di reato ed arrestati 2 pusher, un gambiano e un senegalese di 23 e 40 anni, per detenzione ai fini di spaccio di 300 grami di eroina, suddivisi in 30 sacchetti da 10 grammi l’uno. Nel corso della successiva perquisizione sono stati sequestrati anche 2.000 euro in contanti, provento dell’attività illecita. Sono stati, inoltre, denunciati 3 italiani e 3 extracomunitari, tra cui due donne, per invasione di edificio, nonché segnalati alla Prefettura del capoluogo piemontese tre assuntori di sostanze stupefacenti che utilizzavano le stanze dello stabile per drogarsi.

Via Lattea, adesso servono certezze per la ripresa

“Con le regole previste dal recente DPCM è persin ovvio ricordare che gran parte del fatturato della economia trainante del nostro comprensorio, cioè il cosiddetto ‘sistema neve’, rischia di fermarsi al palo. Detto questo, però, occorre sin d’ora attrezzarsi per la ripresa prevista per il 7 gennaio per l’intero comprensorio della Via Lattea. Un obiettivo che deve accomunare tutti, pubblico e privato per far sì che la seconda da parte della stagione invernale consenta un discreto recupero per gli operatori locali.

Ora, per non fare di tutta l’erba un fascio, almeno alcune certezze dobbiamo averle nel rapporto con la società di gestione degli impianti della Via Lattea, cioè la Sestrieres SPA. Innanzitutto – tenendo conto delle nostre competenze istituzionali ed amministrative – andrà attivata  una  comune azione sul fronte delle strutture sanitarie e delle forze dell’ordine per la gestione concreta di eventuali infortuni, da un lato, e il rigoroso rispetto delle norme anti Covid dall’altro.

Per quanto riguarda il capitolo dell’apertura degli impianti, è persin scontato ricordare come l’emergenza sanitaria ha inciso, e purtroppo continuerà ad incidere, pesantemente sui bilanci concreti dei nostri enti sia sul fronte delle entrate sia, soprattutto, sul versante delle maggiori  spese per la continuità dei servizi. Pertanto, gli enti locali non dispongono delle risorse necessarie per colmare la potenziale riduzione degli incassi della società che gestisce gli impianti. Nello specifico, inoltre, sarebbe anche una scelta illegittima in relazione alle disposizioni in materia di aiuti di Stato alle imprese. Peraltro, considerando anche l’ampio equilibrio finanziario della  normale gestione del servizio pubblico di trasporto a fune,  riteniamo che   la Sestrieres Spa   possa e debba garantire un’ampia e diffusa ripartizione degli sciatori su tutto il territorio della Via Lattea.

Per quanto riguarda la pratica dello sci agonistico, fermo restando che già oggi gli Sci club della zona, in linea con quanto consentito, si stanno organizzando per effettuare trasferte fuori zona per  i loro atleti, riteniamo utile che già per il periodo natalizio un congruo numero di piste vengano predisposte in loco a beneficio di tutti gli atleti. È altresì ovvio che andrà organizzata una intelligente turnazione di sciatori agonistici al fine di non compromettere l’auspicata ripartenza   post natalizia”.

 Maurizio Beria, Presidente Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea

Giorgio Merlo, Assessore Comunicazione Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea

Il “Mulino Valsusa” compie un anno

E, per festeggiare l’anniversario, lancia il progetto “Gustinsieme”

Bruzolo (Torino) Riavvolgiamo di un anno e una manciata di giorni il nastro del tempo. Era il primo dicembre 2019, quando, sotto una pioggia battente, si tagliava il nastro nel vecchio mulino ottocentesco di Bruzolo, Bassa Valsusa, riportandolo ufficialmente a nuova vita con il nome di “Mulino Valsusa”. L’obiettivo era quello di rilanciare, sotto l’aspetto agricolo e ambientale, l’intera Valle, coinvolgendo i contadini nel tornare a coltivare zone abbandonate da anni, garantendo loro prezzi giusti nella vendita del grano e supportandoli economicamente nella spesa della semina come nella raccolta. L’etica, il suo imprescindibile diktat. Ciò che ne ha fatto “un progetto forte, sano e buono – afferma orgogliosamente Massimiliano Spigolon, ideatore e anima dell’iniziativa – in grado di superare anche un anno come quello che sta per concludersi stravolto dalla pandemia”. Parole confermate dalle cifre. Se alla partenza, infatti, gli agricoltori coinvolti erano 14, adesso, a distanza di un anno, sono saliti a 30. Più del doppio. Parallelamente si è passati da 12 ettari coltivati, molti con antiche varietà recuperate, a 35 ettari. Altro importante successo di un progetto “basato sulle buone pratiche agricole” riguarda poi il prodotto finale. Le farine valsusine prodotte dal Mulino e destinate alla Valle sono infatti finite in una ventina fra ristoranti, rifugi e agriturismi, oltre che in una ventina e più di negozi, da Sestriere a Pianezza.

E un accordo è stato firmato anche con la grande distribuzione. Risultati decisamente importanti, dunque, anche se frenati negli ultimi mesi a causa del lockdown imposto dall’emergenza sanitaria che ha portato a bloccare gli ordini da parte di molti ristoranti e negozi. Per questo, mentre continua ad essere sempre aperto lo spaccio interno al Mulino, nelle scorse settimane è stato lanciato il sito www.mulinovalsusa.it con un e-commerce: “ Ciò che ci ha stupito – prosegue Spigolon – è che sono arrivati addirittura ordini dalla Sardegna come dalla Francia e dall’Austria, dal Veneto e dal Lazio. Segno che il progetto è apprezzato”. La speranza è quindi che i panificatori e le pizzerie della Valle “si mettano in gioco maggiormente, anche se sappiamo bene che le nostre farine sono tecnicamente più difficili da lavorare proprio perché non usano miglioratori e stabilizzanti, ma altrettanto bene sappiamo che in Valle non mancano le capacità”. L’appello è lanciato. Insieme a nuove sfide. L’ultima è il progetto “Gustinsieme”. Dice ancora Spigolon: “Dopo aver lavorato per creare una filiera agricola e risvegliare un comparto della Valle, abbiamo valutato fosse giusto lavorare a una filiera di trasformazione”. In pratica, mettere insieme una squadra di artigiani d’eccellenza per la creazione di prodotti “cento per cento Valsusa”, creati con le farine del Mulino e realizzati da artigiani valsusini. Un’altra idea che non riguarda solamente gli interessi di un’unica realtà, ma cerca di supportare diversi attori del territorio, proprio in questo periodo dove la crisi si fa maggiormente sentire.

Le ricette? “Sono quelle della storia di questo territorio e sono custodite, a garanzia del progetto, al Mulino”. Per ora, “Gustinsieme” propone biscotti, paste di meliga, fette biscottate e il “Panettone Prosperoso”. Al momento, coinvolge il panificio di Matteo Marzo, che ha sedi a Susa e a Venaus, il “Biscottificio Rege” di Sant’Antonino di Susa e il “Laboratorio Amo” di Bussoleno. “Lanciamo una call: vorremmo coinvolgere – conclude Spigolon – più artigiani possibile. L’idea è di un’intera valle pronta a diventare un grande laboratorio artigiano”.
g. m.

Un Natale più solidale per chi soffre e ha bisogno, grazie alle iniziative dei giovani del Rotaract

Si è concretizzata con una maxi spesa a favore delle famiglie bisognose la raccolta fondi di 550 euro effettuata dai Rotaract Club Augusta Taurinorum, Chivasso, Dora Mole Antonelliana,  Torino Ovest, San Carlo, Sud Est e Sud Ovest e Valli di Lanzo.

Questa raccolta fondi ha fatto seguito la promozione di una web conference, a fine novembre, proprio sul tema delle tematiche sociali in epoca di Covid, nella nostra città.

Sabato 5 dicembre scorso – spiega il Presidente del Rotaract Club Augusta Taurinorum,  Pierfrancesco Bianca – abbiamo effettuato una maxi spesa e distrubuito i panieri contenenti alimenti di prima necessità a circa trenta famiglie. L’iniziativa si è svolta presso i Bagni pubblici di via Agliè, con la partecipazione di Erika Mattarella, responsabile dei Bagni Pubblici.

Il termine “paniere” rappresenta una modalità per conferire dignità al pacco alimentare, in modo tale da non donare soltanto l’essenziale, ma anche una serie di extra, in grado di donare un sorriso a chi abbia ricevuto il pacco. Si è trattato di panettoni, cioccolatini, prodotti per l’igiene, tra cui anche rasoi e assorbenti femminili, donati all’interno del paniere”.

La sera del 5 dicembre scorsoprosegue il Presidente Pierfrancesco Bianca  i componenti volontari del Rotaract sono stati impegnati anche nella distribuzione di bevande e tè caldi ai senzatetto che, a causa delle basse temperature registrate nelleultime settimane, si trovano a vivere in una condizione sempre più critica. Si è trattato di un piccolo gesto, capace, però, di rendere concreto il sostegno per le persone più in difficoltà, per consentire di vivere un Natale di maggior solidarietà.

Mara Martellotta 

Tav: pietre e bastoni contro le Forze dell’ordine, Fsp Polizia

“Torna la consueta violenza dei finti manifestanti”

 

“Puntuale e per niente inatteso l’ennesimo attacco alle forze di polizia in Val di Susa, dove l’avvio dei lavori di allargamento del cantiere della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione ha scatenato, in serata, la solita violenza di finti manifestanti contro i poliziotti impegnati solo a fare il proprio lavoro. Finti manifestanti perché nessuno che sostenga le proprie idee con bastoni in pugno e lancio di pietre contro la polizia potrà mai passare per paladino di alcun buon diritto. Manifestare è sacrosanto, avere le proprie idee dissenzienti anche, ma creare problemi di ordine e sicurezza e scagliarsi contro persone che svolgono il compito per cui vengono pagate, poco e male, non solo non è degno di alcuna comprensione o rispetto, ma è e rimane un comportamento criminale, da stigmatizzare e da punire con la massima severità”.

Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo che questa sera un gruppo appartenente all’ala più oltranzista del movimento No Tav ha attaccato le forze dell’ordine a Venaus. Alla fine dell’assemblea che si è svolta al presidio, dove questa notte sono iniziati i lavori per ampliare la recinzione del cantiere della Torino-Lione a Chiomonte, un gruppo di incappucciati ha lanciato pietre e bastoni contro la polizia schierata.

“I lavori e la localizzazione di quest’opera – conclude Mazzetti – sono stati occasione e teatro di continui e gravissimi atti criminali contro gli operatori in divisa che spesso hanno messo a repentaglio l’incolumità dei cittadini, come è avvenuto questa estate quando l’autostrada fu disseminata di chiodi a più punte. Parlare di contestazioni e di manifestazioni di dissenso non è più consentito, molti di questi atti sono paraterroristici perché rischiano di coinvolgere persone inermi. Ma anche aggredire un poliziotto nell’esercizio delle sue funzioni è e resta un gesto criminale, ed è purtroppo il caso di ricordarlo perché per molti è considerato quasi normale”.

Gallo -Valle (Pd): “La Giunta ignora Consiglio e (la sua) maggioranza”

L’assestamento di bilancio licenziato oggi dall’aula è l’ennesima occasione persa di confrontarsi con il consiglio e di fare politica.

Del Consiglio non è stato accolto nessun emendamento, inclusi quelli sull’articolato e di carattere normativo, che, quindi, non incidevano sulle poste di bilancio. Ad esempio, quello proposto dal PD che avrebbe sbloccato una volta per tutte le assunzioni dei consorzi per la raccolta dei rifiuti, bloccate da anni. Costo zero per la Regione, ma totale indisponibilità a discuterne nel merito. Né è stato possibile confrontarsi con gli assessori che hanno disertato in massa le commissioni preposte, lasciando il solo Tronzano a ripetere i suoi “non so, non è la mia materia”. Non è di maggior consolazione che dai banchi della maggioranza non si sia alzata nessuna proposta emendativa, perché stroncata in partenza dall’indisponibilità all’accoglimento da parte della Giunta (che ha già proiettato questa indisponibilità sul bilancio di previsione).

È stata anche un’occasione persa di fare politica, perché sulle grandi cifre si registrano le minori entrate sulla tassazione, si prende atto dei trasferimenti statali e dei risparmi derivanti dal blocco nazionale sui mutui, e poco altro. Le poche risorse per affrontare l’emergenza alluvione sono ricavate andando a erodere cultura, diritto allo studio, montagna, sport, edilizia scolastica, cooperazione (e fin qui non ci sarebbe di che stupirsi), ma anche industria e mercato del lavoro.

Manca completamente uno sguardo coraggioso o quantomeno di programmazione sul 2021, su cui non ci sono novità, ma manca anche uno sguardo al presente, dove l’emergenza covid ci imporrebbe di mettere in campo nuovi strumenti di sostegno ai settori in crisi (ad esempio impiegando i 400.000 euro avanzati, su 3 mln, del bonus cultura), ci spingerebbe ad adottare strumenti straordinari di screening, ci ha chiarito che servono più specialisti (eppure si rifiuta di ampliare le borse di studio dedicate).

Nel silenzio assordante che c’è intorno ai temi del recovery fund e della programmazione del prossimo settennato, l’assestamento di bilancio non è che l’ennesimo silenzio di una Giunta senza idee.

Raffaele Gallo, Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale

Daniele Valle, Consigliere regionale Pd, relatore di minoranza

E’ morto Beppe Del Colle, una vita nella stampa cattolica

Lutto nel giornalismo piemontese per la morte di Beppe Del Colle, 89 anni, torinese, giornalista di primo piano per decenni nel dibattito politico, sociale ed ecclesiale italiano.

Era stato colpito da Covid.

Molte le testate che lo videro impegnato nella sua lunga carriera, particolarmente quelle del mondo cattolico: fu vicedirettore e notista politico di “Famiglia Cristiana”, collaboratore di “Avvenire”, direttore del settimanale “il nostro tempo”, edito dalla diocesi di Torino, oggi confluito nella nuova testata “La Voce e Il Tempo”.