ilTorinese

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Emilio Germano “Giusto tra le nazioni” – Il voto in Liguria e il condominio Italia – I fischietti di Moncalieri – Lettere 

Emilio Germano “Giusto tra le nazioni”
Verrà  conferito alla memoria di Emilio Germano la più alta onorificenza di Israele, quella di “Giusto tra le nazioni” per il suo coraggioso impegno nel salvare Ebrei braccati da nazisti e fascisti. Germano lo fece per la sua innata e intrepida  dolcezza di sentimenti, lui autentico cristiano e filantropo. Scrisse Galante Garrone all’atto della sua morte: “Moltissimi torinesi hanno conosciuto Germano e lo ricordano per una sua caratteristica (piuttosto rara , specialmente al giorno d’oggi): una illimitata bontà ingenua e piuttosto disarmata.”
La morte di un figlio ancora bambino lo colpì provocandogli un dolore indicibile. Da allora si dedicò con passione alla causa delle adozioni, dando un grande contributo umano e giuridico per affrontare un problema ancora non risolto negli Anni Cinquanta. Questo suo impegno lo fece passare come un sostenitore dei diritti civili propri del mondo laicista.  Ma la sua natura era altra. E gli va resa giustizia. Aiutò ,a rischio della vita, molti partigiani. Valdo Fusi nel suo “Fiori Rossi al Martinetto” scrisse di lui, anche se il suo operato fu diuturno e dicerto. Aiutò anche dei fascisti in pericolo di vita alla Liberazione di Torino, impedendo gesti efferati: una sensibilità, anch’essa nobilissima, che andò oltre la politica dell’odio di parte e della vendetta. Lo conobbi quando Arrigo Olivetti lo invitò al Centro Pannunzio nella sede “catacombale” di piazza Castello. Mentre stava tenendo una magistrale lezione, irruppero in sala dei goliardi che non osarono interromperlo, ma iniziarono a lanciargli in testa e attorno al palco degli aeroplanini di carta. Era il 1971. La goliardia sembrava morta, ma in quella occasione fece capolino. E ogni mio intervento per correre ai ripari fu inutile. Germano continuò a parlare imperterrito, indifferente alla stupida provocazione del tutto inspiegabile. Da vero signore egli non fece cenno all’incidente, mentre Olivetti tentò di scusarsi senza riuscirci. Lo vidi altre volte  e un magistrato così non lo conobbi mai più : un uomo disponibile a capire gli altri, ad interessarsi dei loro problemi, privo totalmente di quella  boria accigliata che spesso caratterizza certe toghe.
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Il voto in Liguria e il condominio Italia
Il voto in Liguria che ha registrato la vittoria del Sindaco di Genova Bucci ha ulteriormente messo in evidenza il forte astensionismo della maggioranza degli aventi diritto al voto. Un dato che evidenzia una democrazia malata che può portare al tracollo per consunzione del sistema. Una democrazia a cui manchi la partecipazione, si svuota.  Le elezioni diventano “ludi cartacei”, come li definiva Mussolini. Andare a votare diventa una finzione , non è   più  un diritto – dovere la cui mancata ottemperanza veniva e dovrebbe essere sanzionata per legge. Posso capire il fatto che i partiti – compreso il Pd , l’unico che mantiene un consenso significativo – non siano più attrattivi da tempo.
La presenza di liste civiche non riesce a bilanciare la situazione. In crisi è la politica nel suo insieme perché conta sempre più un personalismo che a sua volta è entrato in crisi. Si vota con una certa  convinzione solo contro qualcuno e non per qualcuno. La crisi della democrazia imputabile ad un attacco neo-fascista non convince più. Essa è in crisi perché l’assenteismo dal voto  le toglie legittimità. Avere la maggioranza, neppure così marcata, di una minoranza appare paradossale. Di fronte a questa drammatica situazione ogni altro commento passa in secondo piano. I politici devono fare una riflessione profonda sui loro errori che hanno generato la sfiducia tra i cittadini. Non pare che essi siano preoccupati perché sembra contare solo  l’elezione  e non lo scollamento che si crea tra eletto ed elettore. Ma va anche evidenziata la mancanza di senso civico di molti elettori che non fanno neppure la fatica di recarsi al seggio. Per altri versi anche le opzioni politiche più alternative appaiono poco convincenti. I grillini si sono drasticamente ridimensionati come i qualunquisti di Giannini dopo il 1948. Neanche il voto di protesta riesce a catalizzare consenso perché i grillini hanno clamorosamente fallito. Una democrazia vera non può comunque cullarsi, come se niente fosse facendo affidamento su quella che è ,a tutti gli effetti, una minoranza che esprime degli eletti delegittimati  . Se ci fosse il quorum previsto per i referendum le elezioni sarebbero nulle. Anche i referendum indetti è  probabile che non riusciranno ad ottenere il quorum. Una democrazia senz’anima non può reggersi a lungo. Dire che il calo dei votanti è proprio di una democrazia matura equivale a dire una sciocchezza. Stiamo arrivando ad una oligarchia senza qualità, composta da politicanti di mestiere eletti da una oligarchia che erode le basi stesse della democrazia. Tentare la scorciatoia del voto elettronico per far aumentare il numero dei votanti non appare una soluzione e può costituire un qualche pericolo. Siamo all’assurdo che difficilmente un condomino non partecipa all’assemblea di condominio, mentre rinuncia al condominio Italia, il più importante in assoluto.
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I fischietti di Moncalieri
Il 31 ottobre avrei partecipato alla manifestazione di protesta a Moncalieri  contro la ztl  in piazza Vittorio Emanuele e contro il sindaco che  forse si crede un podestà. I cittadini ricorrono ai fischietti, riprendendo ironicamente una tradizione  tipicamente moncalierese: la fiera dei fischietti.
Sembrava una fiera dimenticata invece la protesta popolare l’ha fatta rinascere. A volte  ci sono segnali  che ci dicono che non bisogna disperare sulle  sorti della democrazia. Già a Firenze nel Medio Evo ci fu il tumulto dei Ciompi. Per restare nella democrazia ci sarà modo per mandare a casa il Sindaco non rieleggibile per fine mandato e impedire che la “casta” dei suoi sostenitori prenda un’altra volta il Comune. In tal caso potrebbe esserci come vicesindaco egemone  o Assessore l’ex Sindaco: una sciagura.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Cultura di destra
La prova offerta dalla destra al governo non è certo emozionante, anzi molto deludente. Mancano le donne e gli uomini all’altezza della situazione. Anche nel campo editoriale non ci siamo. Perché tutta questa impreparazione?  Gino Rapelli
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Le ragioni  sono molte. Innanzi tutto una classe di governo non si improvvisa. Per altri versi in quasi tutti i ministeri della cultura  anche con altri governi sono stati messi ministri di serie b o addirittura c. La comparsa di Spadolini fu una meteora passeggera. I professori a destra non sono amati. Nel campo editoriale siamo forse peggio. Case editrici come quelle di Giovanni Volpe o di Federico Gentile (ambedue figli dei grandi Gioacchino e Giovanni) non esistono.  Uno come Leo Longanesi è  impensabile.  Il “Borghese” attuale fa pena. La cultura conservatrice è una chimera. Eppure la destra governa. Sui tempi brevi è  possibile, sui tempi lunghi dovrà attrezzarsi perché senza un’anima intellettuale il potere diventa demoniaco o comunque sciatto esercizio di forza privo di lungimiranza.
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Il rifiuto di Elkann
Il rifiuto di Elkann di presentarsi in audizione in Parlamento a riferire sul presente e sul futuro di Stellantis appare davvero un gesto indegno che rivela come gli eredi Agnelli siano caduti in basso.     I. P. Ex operaio Fiat
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Sono d’accordo  il gesto di Elkann rivela arroganza assoluta e mancanza di rispetto verso lo Stato che ha finanziato la Fiat in tutte le occasioni. Oggi quel poco che resta della Fiat non è più italiano come non è italiano l’ing . Elkann . E’ la fine di un mito caduto in basso ed evaporato totalmente. La probabile chiusura di Stellantis rappresenterà un’ultima mazzata a Torino e ai torinesi. Un danno che può determinare un ulteriore sconvolgimento sociale. Colpevoli insieme ad Elkann ci sono anche i sindacati che nei decenni passati fecero di tutto per massacrare la Fiat. I sindacati che oggi scendono in campo in difesa della Fiat appaiono ridicoli, se la situazione occupazionale non fosse drammatica.

A 30 anni dalla Grande Alluvione. Per non dimenticare

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In occasione della ricorrenza del 30° anniversario della Grande Alluvione del novembre 1994 la Regione Piemonte organizza La forza di ricostruire”, evento che si terrà il 6 novembre ad Alba per ricordare cosa avvenne in quei giorni, fare il punto sul contrasto al dissesto idrogeologico e coinvolgere la cittadinanza sui temi della prevenzione.

 

Il programma è suddiviso in due parti:

dalle ore 9 alle ore 13 alla Fondazione Ferrero, “La Grande Alluvione e la sua eredità”, un convegno sul ruolo della Protezione civile e sugli interventi tecnici che, dopo l’alluvione, hanno contribuito alla messa in sicurezza del territorio;

dalle ore 15 alle ore 17 nel Teatro Sociale “Il Piemonte ringrazia i protagonisti della ricostruzione”, cerimonia per commemorare le vittime e per ringraziare i sindaci, gli amministratori locali e i tanti volontari che si adoperarono in prima linea per portare aiuto, salvare tante vite e che lavorarono nei mesi successivi per consentire ai territori colpiti di risollevarsi.

Entrambi i momenti potranno essere seguiti online cliccando qui

“Questo anniversario – sostengono il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi – è particolarmente importante non solo per ricordare le vittime e riflettere su quanto accaduto, ma anche per risaltare la straordinaria solidarietà e collaborazione tra le istituzioni e le comunità locali che si manifestò durante quei giorni. L’alluvione del 1994 ha segnato infatti il punto di svolta per il nostro sistema di Protezione civile, che da allora ha gettato le basi per diventare una delle migliori e più organizzate realtà a livello nazionale grazie al continuo impegno delle donne e degli uomini che ne fanno parte e alla capacità di risposta nelle emergenze”.

Video

 

Le prime pagine dei giornali piemontesi

Il ricordo in tutto il Piemonte

Sono numerosi i momenti di ricordo e commemorazione organizzati da Comuni e associazioni per ricordare le vittime e le distruzioni provocate dalla Grande Alluvione.

Ad Alessandria domenica 3 novembre alle ore 11.15 nella parrocchia di San Michele Santa Messa di suffragio dei morti e alle ore 13 pranzo nella sala polifunzionale a cui sono invitati tutti coloro che spalarono fango dalle case; martedì 5 novembre alle ore 21 nella chiesa del Carmine concerto a lume di candela «Notte di memoria, note di presenza»; mercoledì 6 novembre alle ore 10,30 Santa Messa in Cattedrale e deposizione di corone al monumento alle vittime nel parco Carrà agli Orti e alla lapide nella chiesa di San Michele, alle ore 14 convegno “L’alluvione del 6 novembre 1994: i tecnici nell’emergenza ….30 anni dopo” e un Consiglio comunale aperto.

Canelli sabato 9 novembre alle ore 11 la mostra “La luce oltre il fango”, alle ore 17 Santa Messa nella chiesa di San Tommaso, alle ore 18 cerimonia in memoria dei defunti canellesi, alle ore 20.45 nel Teatro Balbo concerto delle Voci del Bondone e della Corale ANA Vallebelbo.

La Provincia di Cuneo promuove alcune iniziative per rievocare quei giorni e, soprattutto, fare il punto su quanto finora è stato realizzato e quanto si può ancora fare per prevenire tali calamità:

– lunedì 4 novembre alle ore 18 a Cuneo, nel Centro incontri della Provincia, presentazione della riedizione del libro “Eroi nel fango”, scritto dalla giornalista Paola Scola con sottotitolo “1994-2024: trent’anni dopo la grande alluvione”;

– domenica 10 novembre a Ceva ultima tappa dello spettacolo teatrale per i ragazzi delle scuole “Fiumi di Acqua e di Fango: la grande alluvione del 1994 in Piemonte”, di e con Sara Dho.

Mondovì il Comune dedica al trentennale l’annuale esercitazione di Protezione civile.

Ad Alba: il 5 novembre commemorazione delle 9 vittime albesi, con un corteo dal Municipio verso il ponte Tanaro per il lancio di una corona nel fiume, il 6 novembre un’esercitazione di evacuazione delle scuole, sabato pomeriggio in Municipio incontro con i volontari di allora e di oggi impegnati nelle squadre d’emergenza a cui seguirà alle 18 la messa officiata dal Vescovo, l’11 novembre convegno dell’Ordine degli Ingegneri sul tema “Lezione sul Tanaro”.

Piozzo lunedì 4 novembre alle ore 11 nel cortile della Biblioteca comunale ricordo Felice Boffa in memoria del suo gesto eroico, e venerdì 8 novembre alle ore 20,30 nella sala della Biblioteca comunale proiezione di “Video Clip Lumiere”, mostra di documenti e fotografie, testimonianze e letture a cura dei Volontari per l’Arte con la collaborazione dell’Amministrazione comunale.

Santena una serie di manifestazioni si svolgeranno venerdì 8, sabato 9, sabato 16 e domenica 17 novembre.

Torre Mondovì domenica 3 novembre alle ore 10 in piazza Mellino deposizione di una corona di alloro alla lapide e al monumento in memoria dei Caduti e Dispersi e Commemorazione dell’anniversario dell’evento alluvionale del novembre 1994

La Città metropolitana di Torino ospita lunedì 4 novembre nell’auditorium della sede di corso Inghilterra 7 un convegno dove si parlerà di evoluzione delle attività di rilevamento e di gestione dei dati, della storia delle alluvioni del Tanaro a Ceva, dell’evoluzione della percezione del rischio idrogeologico dal 1994 ad oggi.

Per non dimenticare

L’alluvione del 1994 colpisce duramente il Piemonte, e in particolare le province di Alessandria, Asti, Cuneo, Torino e Vercelli.

La violenta ondata di maltempo causa l’esondazione di numerosi fiumi, provocando oltre 70 vittime, più di 2.000 feriti e gravi danni a territori e infrastrutture.

La cronaca incomincia con le piogge di venerdì 4 novembre, prima avvisaglia di un maltempo che sembra aver piegato il Nord Italia trasformando la pianura padana in una incredibile palude e che continua sabato e domenica con rovesci torrenziali. L’analisi dei dati pluviometrici rilevati dalle stazioni automatiche della rete regionale, dalle mappe elaborate dal Meteosat e dal Radar meteorologico, indica una prima fase caratterizzata da forti precipitazioni nelle province meridionali del Piemonte, in particolare nell’Acquese (presso la stazione di Ponzone Bric Berton cadono circa 200 millimetri di pioggia in 24 ore).

Le precipitazioni si estendono poi ad Alessandrino, Astigiano, Cuneese e Vercellese. I bacini più colpiti sono quelli del Tanaro, della Bormida, del Belbo e del Po. Sabato si registrano tra 200 e 250 millimetri di pioggia nelle 24 ore.

Nella terza fase le forti piogge colpiscono la fascia prealpina tra la Val Pellice e la Valsesia.

Le precipitazioni si intensificano nella serata di sabato, per attenuarsi al mattino del 6.

I fiumi straripano e l’acqua scende a valle distruggendo tutto quello che incontra nel suo percorso.

La cronaca della Grande Alluvione è sul n.8-1994 di Notizie della Regione Piemonte.

Social Festival Comunità Educative, una settimana di incontri

Torna per il 3° anno in città il Social Festival Comunità Educative 4-9 nov a Torino, Rivoli e Settimo Torinese, una settimana di incontri con i principali esperti della educazione e della pedagogia, con filosofi, esperti di ambiente e con artisti che possano raccontare con il codice giusto la loro esperienza creativa e di impegno; tutti insieme per imparare e insegnare a prendersi cura del mondo.
Da Massimo Recalcati (lun 4 nov) a Ensi e Epoque (ven 8 nov) passando per Antonio Catalano, Cecilia Marchisio, Duccio Demetrio, Ugo Morelli e molti altri e altre.

E’ davvero un importante momento promosso e organizzato dal Comune e dalla Città Metropolitana di Torino, da ITER – Istituzione Torinese per l’Educazione Responsabile, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Torino e la direzione scientifica della rivista Animazione Sociale.

“Crossing. Attraversare una collezione” a Palazzo Madama per Artissima

Il “Contemporaneo” si confronta, rispettosamente, con i secolari splendori artistici dello storico edificio

Fino all’8 dicembre

In apertura, alla nota di presentazione della mostra, si legge un aforisma di Cesare Pavese, tratto dal suo“Il mestiere di vivere”“Solo ciò che è trascorso o mutato o scomparso ci rivela il suo volto reale”. Parole che possono aiutarci a capire il “senso” profondo che ha guidato gli ideatori di “Crossing”, la “mostra a quattro” ospitata fino a domenica 8 dicembre, in occasione di “Artissima 2024” e sotto la curatela della storica dell’arte Cristina Beltrami, in ben specifiche location di “Palazzo Madama” a Torino. La rassegna nasce con l’intento di tenere insieme le opere di quattro artisti/e di diversa formazione e provenienza, che hanno accettato di confrontarsi con “il volto reale” (in quanto pavesianamente “trascorso”) della vastissima Collezione della “Casa dei secoli, sintesi di pietra di tutto il passato torinese”, come il torinesissimo Gozzano definiva “Palazzo Madama”.

Ad aprire l’esposizione sono le “Panacée”, le tre “ingannevoli” sculture della francese di Mentone (classe ’67) Frédérique Nalbandian, collocate in cima allo “Scalone Juvarriano”. Tre monumentali figure, antichi reperti in marmo – verrebbe di primo acchito da affermare – che bene stanno lì dove si trovano. E allora vien da chiedersi: che mai ci azzecca il Contemporaneo? Ci azzecca, eccome! Provate infatti ad avvicinarvi. E … l’inghippo si svela! Dove? Nell’impiego inatteso dei materiali. Di “marmo”, come si sarebbe creduto, neppure l’ombra. La versione tripla della mitologica dea (personificazione della “guarigione universale” ottenuta per mezzo delle piante) si scopre aver preso forme dal sapiente utilizzo niente meno che di “stoffa” e “sapone”, quest’ultimo proveniente dal Saponificio “Fer à Cheval” di Marsiglia, fabbrica di antica tradizione con cui l’artista collabora da anni. Ed è allora, in questo ottico “gioco d’illusione”, che l’opera balza d’un colpo nei territori del “Contemporaneo”, “tracciando – è stato scritto – sia un dialogo tra forme che appartengono alla scultura antica sia omaggiando l’eredità dell’‘Arte Povera’ che proprio a Torino ha avuto uno dei suoi luoghi nevralgici”.

La seconda tappa ci porta nella museale “Sala delle ceramiche”. Qui troviamo le opere, 10 vasi di grandi dimensioni, realizzate da RunoB, giovane artista, cinese di nascita (classe ’92) e veneziano d’elezione, che porta a “Palazzo Madama” i suoi vasi realizzati durante la sua recentissima residenza a Nove (Vicenza) e interamente dedicati, in “chiave pop”, alla vastissima collezione ceramica del “Museo”. Visitando la sala, RunoB è stato colpito, infatti, dai motivi decorativi delle ceramiche antiche molto spesso “a tema culinario”. Di qui la decisione di reinterpretare in chiave contemporanea, attraverso incontenibili accensioni cromatiche, il tema del cibo chiamando in causa l’iconografia dei fast-food e della sempre più diffusa abitudine del take-away. Il contrasto tra il soggetto attualissimo e le classiche forme della storica manifattura vicentina rendono l’installazione di questo pittore-ceramista quanto mai attuale e soprattutto “efficace nel rileggere la produzione maiolica da una prospettiva nuova”.

Di preciso e singolare rigore costruttivo è poi il grande “Tondo” di quasi due metri realizzato appositamente per “Crossing” e omaggio al monumentale “Lampadario” del 1928 dei Fratelli Toso, al centro della Sala dedicata ai “Vetri”, dalla milanese (classe ’66), Marta Sforni, da anni impegnata, come suo soggetto per eccellenza, sul “lampadario veneziano”. L’originalissima e personale tecnica racconta questi “giardini pensili” per sottili velature che si concentrano, lambendo a tratti i confini dell’astratto, in particolare sui dettagli – le “bossette”, in termine tecnico, e i “fiori” – di questi sontuosi manufatti antichi.

Quarta e ultima tappa di “Crossing”, la “Veranda Juvarriana” dove troviamo la grande installazione di Giuseppe Lo Cascio, giovane artista palermitano (classe ’97) “particolarmente attento ai temi della memoria”. Le sue installazioni sono veri e propri “schedari monumentali, torri di Babele in metallo e cartoncino o lamine plastiche, che qui ribadiscono la ragione stessa del Museo, inteso come rifugio del sapere”.

Quattro tappe, quattro momenti di “inciampo”, in cui l’osservazione costringe a interrogativi e a salutari momenti di pausa. Per un “Crossing” nuovo e rigenerante. Per occhi e cuore.

Gianni Milani

“Crossing. Attraversare una collezione”

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, piazza Castello, Torino; tel. 011/4433501 o www.palazzomadamatorino.it

Fino all’8 dicembre .

Orari: lun. e da merc. a dom. 10/18; mart. chiuso

Nelle foto (Ph. Giorgio Perottino): Frédérique Nalbadian “Panacee”, 2021; RunoB “Un’evoluzione di un delivery rider”, 2024; Marta Sforni “Ritornello”, 2024; Giuseppe Lo Cascio “La Memoria è la cosa migliore che ho”, 2024

Spaccio di droga, un arresto in centro

I Carabinieri del Comando Compagnia Torino San Carlo continuano senza sosta i cosiddetti servizi ad alto impatto. Nella  notte , in Via Buniva angolo Via Cesare Balbo, è stato arrestato un 24 enne del Gambia per il reato di ^detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti^. Il soggetto, a seguito di controllo e perquisizione personale è stato trovato in possesso di sette dosi di cocaina per un peso totale di 1,60 grammi, quattro pastiglie di ecstasy per un peso totale di 2,37 grammi e 70 euro, contante probabilmente frutto dell’attività di spaccio. Il soggetto su disposizione dell’A.G. è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione. Nel corso del servizio, esteso in tutte le zone della movida è stata recuperata varia sostanza stupefacente, in particolare nascosta sotto la pavimentazione di un dehor, sono stati rinvenuti 1,65 grammi di marjiuana e 2,44 grammi di hashish. 54 sono state le persone controllate di cui 23 d’interesse operativo.

Juve batte Udinese 2-0

La Juventus fuori casa batte l’Udinese 2-0. La prima rete è un autogol al 19′, con Khéphren Thuram che prende il palo e termina dietro al portiere dell’Udinese Maduka Okoye. I bianconeri raddoppiano dalla distanza con Savona al 37’.  La Juve sale così  dalla settima alla terza posizione in classifica  con 21 punti. E sfiderà,  martedì, il Lille in Champions League.

 

Lettera aperta a Giorgia Meloni: pagare le pensioni il 31 del mese

Sarebbe anche opportuno che le case farmaceutiche, che come le Banche hanno fatto utili molto importanti, invece di fare confezioni di medicine da 28 le facessero da 31

Cara Giorgia,
Mi permetto di scriverti pubblicamente essendo stato con Te nell’ultimo Governo a Berlusconi, come sottosegretario ai Trasporti.
Oggi ho incontrato la Signora Maria di 85 anni , vive da sola con una pensione modesta. Capisco le difficoltà del Bilancio dello Stato che Ti hanno consegnato i Governi precedenti e capisco che i tassi alti decisi dalla Signora Lagarde abbiano aumentato di quasi dieci miliardi il costo del Debito Pubblico.
Però se l’Inps invece di pagare la pensione, questo mese, solo lunedì 4 la pagasse regolarmente il 31 del mese e se le Case farmaceutiche, che come le Banche hanno fatto utili molto importanti, invece di fare confezioni di medicine da 28 le facessero da 31 , Tu capisci che la Signora Maria non dovrebbe rinunciare a prendere una medicina importante per qualche giorno, cioè sino a quando l’Inps paga la pensione e vivrebbe meglio i suoi anni.
Ti ringrazio molto dell’attenzione e Ti auguro ogni bene
Mino GIACHINO 

Apart, fino a domenica 3 novembre: una delle fiere di antiquariato più ricche d’Italia

 

Ancora una giornata, domenica 3 novembre 2024, per visitare la rassegna Apart Fair 2024, che ha introdotto la settimana dedicata alle arti a Torino.

Giunta alla sua ottava edizione, la mostra si è dimostrata come il più importante appuntamento in Piemonte per il mondo dell’antiquariato e tra i più rilevanti a livello nazionale. Nella storica palazzina della Promotrice delle Belle Arti, quaranta galleristi hanno portato le loro opere che spaziano dell’archeologia al design contemporaneo, dall’Europa, all’Asia e all’America.

L’impegno della Associazione Piemontese Antiquari, organizzatrice della mostra, ha portato ad avvalersi per il controllo delle opere esposto dal Comitato Scientifico dalla Federazione Italiana Mercanti d’Arte, coordinato dal Presidente Fabrizio Pedrazzini. Apart Fair è una mostra, tra le poche a livello nazionale, che garantisce l’autenticità delle opere, esaminate attentamente prima dell’apertura.

 

All’interno della mostra si possono ammirare contaminazioni contemporanee, grazie alla collaborazione della galleria Lunetta 11 per l’inserimento di un grande dipinto di Ismaele Nones, che dialoga con un altrettanto grande dipinto di Georg Speyer del 1894 (Alberto Savio, Antichità, Trino Vercellese). All’interno è presente inoltre una mostra collaterale di vari manifesti cinematografici degli anni Trenta e Quaranta e dei film di Sherlock Holmes.

Tra le opere in mostra, sicuramente di interesse il ritratto della signora Martinez de Hoz, di Giovanni Boldini, databile tra il 1907 e il 1910. Altre opere di rilievo sono un busto di Giovanni Battista Trucchi delle Valdigi, realizzato da Bernardo Falconi tra il 1664 e il 1668 nella galleria Bertola di Torino, e una lampada di Emil Gallè del 1920, molto ammirata dal pubblico e presentata dalla galleria Liberty e Decò Alessandro Macrì, di Torino.

Non mancano opere che piaceranno agli amanti del Futurismo come un acquerello di Umberto Bonetti, uno studio per la copertina del Popolo d’Italia di Marcello Nizzoni e l’aeropittura su un giornale degli anni Trenta, di Michele Falanga. Per gli amanti del jukebox, nel salone centrale fanno mostra di sé anche i sei jukebox più rari al mondo, costruiti dalla Wurlitzer tra il 1939 e il 1941 (casa museo De Angelis, Torino).

La mostra è organizzata da Associazione Piemontese Antiquari APA, in collaborazione con ASCOM Confcommercio Torino e Provincia, e Federazione Italiana Mercanti d’Arte FIMA. Domenica 3 novembre la mostra sarà aperta dalle 10.30 alle 19.30.

Biglietto intero 10€ – ingresso ridotto 5€ – Tessera abbonamento musei, visitatori Artissima muniti di biglietto, abbonati annuali e plurimensili GTT.

Mara Martellotta