ilTorinese

Nursing Up: “Migliaia di infermieri infettati in Italia”

Covid, Nursing Up, De Palma: «Ecatombe di infermieri contagiati negli ultimi 30 giorni in Italia. Quasi 7mila professionisti della sanità si sono infettati nell’ultimo mese. La Campania ai primissimi posti con 536 casi suddivisi nei presidi di tutte le province»

Rapporto incrociato ottenuto da una meticolosa combinazione tra i dati dell’Istituto Superiore della Sanità a quelli dell’Inail. Impietosa l’unione delle due cifre, che riscontrano perfettamente i dati forniti dal sindacato nelle ultime settimane: si sono ammalati nell’ultimo mese di emergenza pandemia ben 14.321 operatori sanitari . Oltre 1600 in più solo nelle ultime 24 ore (erano 12.719). L’Inail sostiene che gli infermieri siano, dall’inizio dell’emergenza, quasi il 50 (45,7%) dei contagiati dell’intero comparto sanità. Ma i dati Inail sono aggiornati alla fine della prima emergenza. Nella seconda ondata, la percentuale potrebbe essersi notevolmente innalzata. Numeri allarmanti. In prima linea, contro la morte, ci siamo sempre noi!»

«Dove sono le nuove assunzioni promesse e tanto attese per affrontare una battaglia che oggi sembra decisamente fuori dalla nostra portata? Soprattutto dove sono quei piani strategici di sicurezza e prevenzione che dovrebbero garantire test rapidi ogni 24 ore a tutto il personale sanitario, prima e dopo il servizio, nonché tamponi completi ogni 20 giorni?. Gli infermieri non parlano più, adesso hanno paura, è sempre più difficile farsi raccontare quanto sta accadendo. Soprattutto, secondo nostre fonti, cominciano a scarseggiare spesso anche guanti e disinfettanti. Ma nessuno ha il coraggio di dirlo apertamente. Ci arrivano alle orecchie storie di nostri infermieri addirittura minacciati riguardo a situazioni di cui, nè noi come sindacato, nè gli organi di stampa, dovremmo venire a conoscenza».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, commenta i dati di un report incrociato che il sindacato ha realizzato nelle ultime ore mettendo insieme le cifre dell’Istituto Superiore della Sanità con quelle dell’Inail.

14.321 gli operatori sanitari contagiati negli ultimi 30 giorni. Erano 12.719 solo nel giorno precedente. Lo dice proprio l’Istituto Superiore della Sanità. Questo vuol dire che in sole 24 ore abbiamo avuto 1602 casi in più. Inail sostiene che sull’intero comparto sanità, che include medici, fisioterapisti, oss, operatori socio assistenziali, personale non qualificato nei servizi sanitari e di istruzione, gli infermieri sarebbero quasi il 50 cento degli infettati totali, quindi da sempre i più esposti al rischio».

«Non sbagliamo affatto quindi, continua De Palma, indicando in 7mila circa gli infermieri che si sono ammalati solo nell’ultimo mese, cifre abnormi, destinate inesorabilmente a scardinare completamente quelle della prima ondata del Covid.

I nostri referenti territoriali ci raccontano di una Campania allo stremo. 536 infermieri in un mese sono rimasti contagiati. Nella maggior parte dei casi dentro gli ospedali. Là, dove dovrebbero sentirsi al sicuro, vivono il caos di reparti accorpati, di colleghi senza formazione che, provenendo da lunghe esperienze no covid, si trovano letteralmente allo sbaraglio. Per non parlare di strutture che sono diventate in pochi mesi aree covid non avendo alcun requisito per sostenere il peso della trasformazione.

Prima registravamo solo episodi allarmanti nella provincia di Napoli, ora invece a preoccupare sono anche Benevento e Caserta. Nel primo caso abbiamo un dilagare di contagi nelle strutture private, nel secondo ci raccontano di tensostrutture montate all’esterno degli ospedali perchè i reparti covid sono già saturi e gli infermieri sono allo stremo.

Se le istituzioni non si svegliano , non vorremmo dover presto effettuare un nuovo terribile report, che non si limiterà solo al numero di infermieri contagiati », conclude De Palma lasciando chiaramente intendere a cosa si riferisce.

Il Referente del Nursing Up per la stampa  

Alfredo Iannaccone

“Imu e rifiuti, sgravare gli immobili”

La richiesta arriva da Ape Confedilizia Torino

“L’Ape Confedilizia prende atto delle decisioni del Governo centrale e del Governo regionale in relazione alla pandemia di Covid 19 in atto – dichiara PierLuigi Amerio, presidente di Ape Confedilizia di Torino e provincia – ma contesta e sottolinea i ritardi e le carenze manifestate dagli Amministratori centrali e locali nell’assumere decisioni e nell’ottenere il rispetto delle stesse da parte della cittadinanza (troppi assembramenti, poco rispetto nell’utilizzo delle mascherine e del distanziamento).

Alla luce delle decisioni assunte – prosegue Amerio – è necessario dare un segnale importante ai proprietari di casa, che già per il lockdown di primavera si sono visti decurtare o addirittura annullare per alcuni mesi il pagamento dell’affitto. Analoga situazione saranno costretti a vivere con il lockdown d’autunno, subendo enormi danni per la sospensione dei procedimenti di sfratto per morosità.”

Alla luce di quanto sopra l’Ape Confedilizia di Torino, chiede immediati interventi di tutti i Comuni della Provincia di Torino affinchè i proprietari di immobili siano sgravati dal versamento dell’Imu e della tassa rifiuti.

Si chiede, in particolare, al Comune di Torino di accelerare il più possibile la procedura della morosità incolpevole, che costituisce un particolare ristoro per la proprietà immobiliare.

Scoperte trappole per catturare animali selvatici

Dal Piemonte I Carabinieri Forestali di Mondovì, con il supporto dell’Arma territoriale di San Michele M.vì, hanno nei giorno scorsi individuato, all’interno di una proprietà privata sita nel comune di Bastia M.vì., 3 lacci costituiti da cavi di acciaio con chiusura a cappio, installati lungo una recinzione e finalizzati alla cattura di animali selvatici.


Nei pressi di uno dei congegni era inoltre presente una carcassa di volpe, morta probabilmente in seguito al soffocamento indotto dall’imprigionamento nel laccio stesso.

Nella stessa zona veniva inoltre rinvenuta una trappola a scatto per la cattura di animali selvatici, pronta a scattare e con alcuni bocconi-esca al suo interno per attrarre gli animali. Il proprietario dell’area è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Cuneo per reati di maltrattamento a danno degli animali e di prelievo di fauna selvatica con mezzi non consentiti. Tutti i congegni sono stati sottoposti a sequestro penale.

I mezzi di cattura come quelli rinvenuti a Bastia Mondovì risultano essere vietati in quanto non agiscono selettivamente su una particolare specie e il loro impiego non si può giustificare con la finalità di contenere le specie dannose, poiché qualunque specie può venire catturata. Il codice penale inoltre ha previsto uno specifico articolo (Art. 544 ter C.P.) a tutela del sentimento verso gli animali e la cattura con questi mezzi è considerata vietata in quanto gli animali intrappolati sono sottoposti a sofferenze che conducono alla morte solo dopo molte ore di agonia.

Le Poste ampliano i centri multi servizi per le piccole imprese e i liberi professionisti

Poste Italiane radica la propria presenza sul territorio a servizio dei cittadini, espandendo la propria rete Kipoint

Presenti a Torino  3 delle 97 sedi del territorio nazionale che fanno parte della nuova rete logistica di prossimità Punto Poste, il network dedicato agli acquisti online e non solo.

I Kipoint offrono diversi servizi: il corriere espresso nazionale e internazionale, l’invio delle raccomandate, l’imballaggio e il confezionamento complementare alle spedizioni nazionali e internazionali, logistica e warehousing, ricariche telefoniche e pagamento utenze/bollettini e vendita di prodotti di cartoleria e per ufficio. Tredici di questi punti sono posizionati presso grandi stazioni, dove è offerto anche il servizio di deposito, porteraggio e il transfer del bagaglio.

I tratti distintivi della rete Kipoint derivano dal fatto di essere decentralizzata, dinamica e in grado di offrire un prodotto tailor made, su misura del cliente.

Le sedi Kipoint di Via Cibrario 32, Corso Agnelli 22 e Via Sacchi 1 si vanno ad aggiungere agli 420 Uffici Postali, 42 Centri di Distribuzione  presenti in Piemonte con l’obiettivo di rafforzare la rete capillare dell’Azienda a sostegno del territorio per contribuire allo sviluppo economico e sociale del Paese, nel segno della vicinanza ai cittadini.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito https://www.kipoint.it/.

Sport, Costanzo (M5S): “Presto Tavolo permanente”

 Con i ministri Spadafora e Catalfo sul lavoro sportivo 

“Dopo l’invio della lettera ai ministri Spadafora e Catalfo per portare alla loro attenzione le esigenze delle categorie più colpite: ristoratori, commercianti, mondo della cultura e dello sport  nelle regioni rosse partirà un tavolo permanente per il mondo del lavoro sportivo” afferma la deputata di Castiglione Torinese Jessica Costanzo in commissione lavoro .  

Sul territorio l’assessore di Settimo Torinese Daniele Volpatto aveva organizzato già a fine ottobre un confronto con l’assessore regionale Ricca e con i rappresentanti delle associazioni, dei circolo, delle scuole di danza e delle palestre.
Dall’interlocuzione è stata inviata una lettera indirizzata al Ministro Speranza e ai presidenti dell’Anci nazionale e piemontese in cui è emersa la necessità scongiurare il fallimento di tutte le realtà sportive che in questi mesi hanno ottemperato, anche con finanziamenti propri, ad ogni adeguamento secondo i protocolli sanitari per il contrasto al COVID-19.
“Mi sono attivata, aggiunge Costanzo, per inviare tutte queste preoccupazioni e criticità anche alla ministra del lavoro Nunzia Catalfo poiché la perdita di iscritti e delle quote associative, il peso dei canoni e delle utenze, la difficoltà di accesso alle palestre impatta pesantemente sul mondo del lavoro e delle famiglie.
Entrambi i ministri hanno accettato di creare un tavolo per tutti gli operatori del mondo sportivo- lavorativo: dai rappresentanti degli atleti ai tecnici e ai dirigenti, dalle varie leghe ai sindacati e alle associazioni di categoria. Ritengo che questo passaggio sia decisivo per riconoscere in maniera chiara il valore del lavoro nel mondo dello sport” conclude Costanzo,

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Banine  “I miei giorni  nel Caucaso”  -Neri Pozza-    euro 19,00

Banine è lo pseudonimo di Umm-El-Banine Assadoulaeff, nata a Baku nel 1905, e questo libro – pubblicato per la prima volta nel 1945 a Parigi dove lei era esule da 25 anni- è un memoir familiare con al centro la sua infanzia e adolescenza trascorse sulle rive del Mar Caspio.

La scoperta del petrolio sull’uscio di casa  aveva reso la sua famiglia di contadini improvvisamente e scandalosamente ricca, ma le vicende storiche rivolteranno più volte le carte.

Banine è l’ultima di 4 sorelle, cresce tra parenti rumorosi e propensi al litigio, in un clima tutto sommato sereno. Sorvegliata, da un lato, dalla balia tedesca Fräulein Anna e, dall’altro, contesa dalla nonna, una monumentale donna musulmana, che maledice e insulta come e quanto le pare.

Poi c’è il corollario di zie bruttine, baffute e dedite al gioco; una serie di zii avari; i cugini propensi all’omosessualità e, tra tutti, spicca la cugina Gullnar che vuole arrivare vergine al matrimonio solo per potersi poi dare a molteplici uomini e tradimenti.

Un microcosmo che passa le giornate tra chiassosi pranzi, litigi per i soldi, vacanze e viaggi, nozze combinate come tradizione vuole.

L’amore è un capitolo a parte nella vita di Banine, che regolarmente finisce per mettersi in coda e  innamorarsi di tutti quelli che piacciono alle sorelle.

A ingarbugliare ulteriormente il quadro domestico c’è anche il secondo matrimonio del padre con l’emancipata Amina che, vissuta per anni a Parigi, porta una ventata di modernità.

Fin qui le caleidoscopiche vicende private che si innestano sui rivolgimenti della Storia.

Siamo negli ultimi anni dello zarismo e si profila il potere sovietico nel Caucaso. Un mondo che è sulla soglia della fine e oscilla tra credenze e abitudini dure a morire e una modernizzazione che fa grandi passi; tra un Islam che opprime e un laicismo progressivo che cancella il velo. Da un  fanatismo all’altro, con pogrom, massacri e pagine di storia non proprio edificanti.

Quando poi muore il ricchissimo nonno, l’eredità viene spazzata via dall’arrivo dei soldati russi e dall’espropriazione di terre e beni, che diventa la regola assoluta. I palazzi sono condivisi con sconosciuti meno abbienti, e compaiono commissari politici che incitano alla delazione e fanno presa su un’ingenua Banine ormai 15enne, facile preda del marxismo e del fascino di un dirigente comunista. Ma non finisce qui…..

 

Manuel Vilas  “La gioia all’improvviso”   -Guanda-   euro  19,00

Il secondo romanzo di Manuel Vilas è una sorta di interrogazione fluviale sul senso dell’esistenza e rimanda spesso al suo precedente “In tutto c’è stata bellezza” del quale è la continuazione ideale.

La voce narrante è quella dell’autore che a tratti smarrisce la bussola e durante un tour promozionale dal Portogallo agli Stati Uniti d’America racconta il suo presente; ma insegue anche il passato e compie un’opera di proustiana memoria che porta il lettore a meditazioni profonde. Tutto il libro è una ricerca che scandaglia il nucleo della vita.

Vilas parla di affetti altamente coinvolgenti, come l’amore per i genitori che non ci sono più e che ora capisce meglio di quando erano vivi. L’amore per i figli, difficile da esplicare quando si è ancora di questo mondo, ma che capiranno al suo funerale e alle prese con la sua assenza. L’amore per la nuova compagna che segue nei suoi viaggi di lavoro, con la quale l’intesa è forte, ma sempre velata dall’enigma insito nei complessi rapporti umani.

Scorrono pagine in cui assegna nomi di musicisti o attori alle persone più importanti della sua vita; ma su tutto regnano alcune domande che prima o poi anche noi ci poniamo: cosa ci facciamo su questa terra, quanto conosciamo davvero a fondo l’anima di chi amiamo, cosa ci aspetta dopo e come possiamo gestire il peso e la bellezza della memoria?

Decisamente un libro che  non lascia indifferenti…..

 

John O’Hara “The New York Stories”  – Bompiani –  euro 16,00

O’Hara -nato in Pennsylvania il 31 gennaio 1905 e morto a Princeton, nel New Jersey l’11 aprile 1970- è uno dei grandi maestri del realismo americano, contemporaneo di Mostri Sacri della letteratura americana come Hemingway e Scott Fitzgerald.

Non riuscì a realizzare il sogno di laurearsi a Yale, ma divenne reporter per “Herald Tribune” e “Time”; poi la fama con il romanzo di esordio “Appuntamento a Samarra” che, pubblicato nel 1934, contribuì a renderlo uno degli scrittori più noti d’America. Di romanzi ne scrisse 17, vinse premi letterari e fu anche un autentico maestro delle short stories.

In questo volume sono riuniti 32 suoi racconti, scritti tra gli anni trenta e sessanta del Novecento.

La Grande Mela è la protagonista e lo sfondo di tutti i brani… leggerli equivale a ritrovarsi nella New York di quegli anni, tra Times Square, Brooklyn, eleganti grattacieli o più modeste brownstone.

Osservatore acuto, era capace di ascoltare le storie delle persone di qualunque ceto sociale: captava  i loro discorsi, afferrava i loro pensieri, sapeva raccontare i meandri delle loro vite.

In questi racconti entra nelle esistenze variegate di camerieri, segretarie, attori e attrici, produttori, sceneggiatori, pubblicitari, giornalisti e professionisti dell’editoria.

Storie di varie lunghezze e spessore che vi condurranno in miliardari appartamenti dell’Upper East Side, tra cocktail e vite mondane; ma che parleranno anche dei fallimenti, della disperazione e delle immani fatiche di chi è costretto a combattere a denti stretti per sopravvivere.

 

 

Anna Peyron  “Il romanzo  della rosa”   -Add editore –    euro 16,00

C’è tutto il suo travolgente amore per le rose in questo libro che Anna Peyron ha scritto tracciando la storia del fiore nei secoli e nelle vite di grandi personaggi storici.

Oltre 200 pagine interamente dedicate alla “regina dei fiori” che la Peyron coltiva dal 1984 sulla collina di Torino, a Castagneto Po, nel Vivaio Roses du Temps Passé, dove ha dato vita a una lussureggiante produzione di rose antiche e classiche.

La storia di questo fiore inizia il 21 aprile 1799 quando Giuseppina Bonaparte acquista un castello, circondato da un parco incolto, dopo averlo visitato insieme a Napoleone.

Affascinata dalla botanica trasforma questo luogo abbandonato in un giardino che diventerà storico, unico e pregiatissimo. Impiega paesaggisti, botanici, zoologi, chimici, naturalisti e matematici, li mette tutti all’opera per realizzare il suo sogno: trasformare il parco della Malmaison in uno scrigno di pura magia e bellezza, con semi di piante esotiche, rare e ancora sconosciute in Francia, Purtroppo morirà a soli 50 anni, nel maggio 1814, in piena fioritura delle sue adorate rose, senza testamento e lasciando una scia di debiti.

E’ nel 1896 che il finanziere Osiris acquista la proprietà, la fa restaurare e nel 1904 la dona allo Stato francese: le rose di Giuseppina rivivranno.

Ma la storia di questo incantevole fiore attraversa i secoli e deve le sue fioriture a personaggi vari e assortiti; a partire dai lavori nel 1899 del celebre paesaggista Edouard André per realizzare  il primo roseto della storia.

Ed è solo l’inizio dell’affascinante viaggio in cui vi conduce la Peyron, attraverso luoghi, profumi, giardini e personaggi indimenticabili.

 

 

 

Nursing Up: “la Regione ritiri la direttiva di impiegare i medici per fare gli infermieri”

Una proposta assurda e offensiva che stentiamo a credere sia stata scritta da chi dovrebbe gestire la sanità”

 

Riceviamo e pubblichiamo dal sindacato Nursing up/ Apprendiamo con sconcerto, rabbia e stupore dell’assurda direttiva che la Regione Piemonte ha impartito alle aziende sanitarie, secondo la quale in assenza di assunzioni di infermieri essi dovrebbero ricorrere all’assunzione di medici o figure di supporto da impiegare come infermieri.

Se non fosse un triste e disastroso novembre, in cui la lotta al coronavirus si fa sempre più ardua, penseremmo ad un “pesce d’aprile”. Si tratta, invece, della realtà messa nero su bianco che certifica una gestione della sanità da parte della Regione Piemonte allo sbando, senza alcuna logica, che non solo non sta risolvendo alcun problema, ma anzi, con queste decisioni astruse ed estemporanee, ne crea di nuovi e peggiori.

SE LA REGIONE AVESSE PER TEMPO PROVVEDUTO ALLE ASSUNZIONI DI INFERMIERI CHE DA MESI E MESI NOI ANDIAMO DICENDO ESSERE INDISPENSABILI, NON SAREMMO IN QUESTA CONDIZIONE.

 

Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, esorta la Regione a ritirare immediatamente questa astrusa e assurda direttiva che viola ogni norma e accordo a livello nazionale rispetto alla figura professionale degli infermieri.

In mancanza di un immediato dietrofront su questa inaccettabile decisione di utilizzare i medici per fare gli infermieri, saremo costretti a tutelarci con ogni mezzo di protesta e legale che abbiamo a disposizione.

 

Il Segretario Regionale del Piemonte del Nursing Up, Claudio Delli Carri aggiunge: “Credevamo che con la creazione del nuovo bando per l’assunzione di infermieri la Regione avesse compreso come affrontare l’urgenza di personale. Ci sbagliavamo. Se siamo davvero in questa estrema emergenza la Regione ha il potere di prendere direttamente gli infermieri che partecipano al bando appena pubblicato, per le assunzioni a 36 mesi, e impiegarli dove ritiene sia necessario. Nel frattempo, si potrebbero attivare le prestazioni aggiuntive con il giusto e adeguato compenso almeno raddoppiando l’indennità attuale, rimasta ferma ai livelli di vent’anni fa. Oggi paghiamo l’inettitudine e le inefficienze del passato. Per mesi e mesi abbiamo detto e ripetuto che era necessario assumere infermieri e potenziare l’assistenza territoriale, pensiamo ad esempio agli infermieri di famiglia, in modo da curare a casa i pazienti. Siamo sempre stati ignorati come se le nostre osservazioni, che nascono da anni di esperienza nei reparti e negli ospedali, fossero banalità o richieste insensate. La verità è che se la Regione ci avesse dato retta prima, oggi non ci troveremmo in questa situazione.

Oggi, mentre l’organizzazione latita in modo evidente, gli ospedali si intasano. Così si dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto basso sia il rispetto per la nostra professione di infermiere e per le professionalità dei colleghi laureati e specializzati. Il concetto sarebbe: se non si trovano infermieri, mettiamo chiunque altro, fosse anche un medico, a fare quel lavoro, tanto basta? Ma ci rendiamo conto?”.

 

Conclude Delli Carri: “Pretendiamo l’immediato ritiro di questa insensata e offensiva direttiva. Se si vuole provare a tracciare una strada per uscire da questa enorme crisi sanitaria è necessario iniziare ad assumere subito infermieri, quelli veri, e potenziare immediatamente, con uomini e mezzi, la medicina territoriale, in modo da portare fuori dagli ospedali i pazienti positivi che possono essere curati. Anche perché negli ospedali, il personale sanitario continua ad ammalarsi: oggi sono circa 7000 gli infermieri contagiati a livello nazionale e da noi ci sono circa mille infermieri positivi. Non ci va uno stratega per comprendere che l’unico modo per salvare le strutture sanitarie è curare il più possibile coloro che sono in condizioni di essere seguiti fuori dagli ospedali, a casa loro.

Assumere medici oppure figure di supporto per fare gli infermieri, invece, è solo una proposta assurda e offensiva”.

Prorogato l’ampliamento dei dehors per dare ossigeno a bar e ristoranti

Lo scorso maggio – a seguito della grave situazione emergenziale creata dal Covid 19 che ha imposto misure restrittive che impattano sull’economia cittadina – il Consiglio Comunale aveva approvato un piano straordinario di occupazione del suolo pubblico per consentire la ripresa delle attività economiche nella stagione estiva.

La Giunta Comunale, su proposta dell’assessore al Commercio Alberto Sacco, ha deliberato di proporre al Consiglio Comunale una proroga di tale piano.

 

Per far fronte alla necessità che la ripresa delle attività avvenisse nel modo più semplice e veloce possibile, l’Amministrazione aveva deciso di offrire, in via straordinaria e temporanea, in deroga alla normativa vigente, la possibilità per i titolari di attività economiche e di esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e di bevande di ampliare la superficie destinata alla clientela, usufruendo dello spazio pubblico, in modo tale da evitare che la necessità del mantenimento delle misure di distanziamento sociale si ripercuotesse sul volume di affari, minando la sostenibilità economica delle aziende con la massima semplificazione procedurale.

 

L’occupazione straordinaria del suolo pubblico, in base alla precedente delibera, sarebbe consentita sino al 30 novembre 2020.

 

Poiché tale forma di intervento, straordinario e sperimentale, è stato di grande sostegno all’economia della città in questa situazione di emergenza sanitaria ed economica e sociale, l’esecutivo di Palazzo Civico ha deciso di prorogare il termine del 30 novembre 2020 per gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, ritenendo opportuno consentire l’occupazione alle stesse condizioni fino alla decorrenza del novantesimo giorno successivo alla cessazione del periodo emergenziale (attualmente previsto al 31 gennaio 2021) ovvero al momento sino al 30 aprile 2021 con la possibilità, nel caso in cui permanessero condizioni di difficoltà, di prevedere un ulteriore provvedimento di Giunta che non potrà comunque estendere la proroga oltre la data del 31 dicembre 2021.

 

Per quanto riguarda invece l’occupazione straordinaria di suolo pubblico concessa alle altre attività economiche, si ritiene opportuno concedere una proroga fino alla data del 6 gennaio 2021 allo scopo di consentire la possibilità di utilizzare tali spazi per esporre addobbi natalizi, permettere l’attesa ai clienti e l’eventuale confezionamento delle merci acquistate.

 

“Una Mole di Panettoni” torna con un dolcissimo sito e-commerce

Dedicato al panettone dei migliori artigiani italiani del lievito madre

 

Quest’anno la manifestazione dedicata ai grandi lievitati artigianali “Una Mole di Panettoni” presenta una grande novità: il primo sito e-commerce dedicato esclusivamente al panettone dei migliori artigiani del lievito madre, simbolo dolciario della pasticceria di eccellenza italiana, dove il pubblico potrà trovare una selezione davvero unica di prodotti.

In occasione del Natale 2020, sul sito http://www.unamoledipanettoni.com/ sarà disponibile per il pubblico nazionale e internazionale un’accuratissima selezione di piccole produzioni artigianali e grandi lievitati premiati, di capaci, intraprendenti, tenaci e creativi professionisti del settore della pasticceria che utilizzano solo lievito madre e ingredienti naturali.

 

Un contenitore di grande eccellenza, che vuole diventare un punto di riferimento per chi cerca i prodotti dei migliori pasticceri italiani. Non solo un e-commerce natalizio: è precisa intenzione dell’organizzazione puntare a destagionalizzare sempre di più un prodotto come il panettone, approfittando dell’enorme creatività di chi lo produce e delle tantissime varianti che ormai si trovano nelle migliori pasticcerie dello Stivale, e che permettono di gustare il panettone 365 giorni l’anno. Durante il 2020 saranno per questo in programma alcuni eventi primaverili ed estivi dedicati alla colomba, al panettone salato e all’aperitivo, al panettone estivo con il gelato nei luoghi di villeggiatura.

 

Una Mole di Panettoni 2020: il concorso

 

Nell’ottica di garantire sicurezza e minimizzare ogni possibile occasione di contagio, data la situazione sanitaria dovuta alla pandemia da COVID-19, quest’anno Una Mole di Panettoni prevede la sola attività di concorso.

 

Nell’ottica di dare continuità a un evento di successo, anche quest’anno l’appuntamento con Una Mole di Panettoni si terrà all’Hotel Principi di Piemonte di Torino, dove sabato 28 novembre si riunirà una giuria di esperti del settore, per decretare i migliori panettoni dell’anno.

 

Inoltre, quest’anno a far parte della giuria si unirà un componente del pubblico in qualità di giurato popolare, grazie a un’attività social dedicata al progetto. Verrà infatti chiesto al pubblico di scegliere, tra le foto dei panettoni in concorso pubblicate sulla pagina Facebook dell’evento, quella che più stuzzica la loro golosità, e di ripostarla accompagnata dall’hashtag #unamoledipanettoni. Il repost che riceverà più like si guadagnerà il diritto di partecipare alla giuria tecnica che si riunirà il 28 novembre e che assaggerà tutti i panettoni in gara. L’annuncio da parte della giuria dei risultati del concorso e la premiazione dei vincitori saranno trasmessi in diretta Facebook sulla pagina dell’evento per il pubblico degli appassionati.

 

Come ogni anno, i pasticceri di tutta Italia potranno presentare al concorso i loro panettoni, gareggiando in quattro categorie distinte:

 

Miglior panettone tradizionale scuola milanese (senza glassa)

Miglior panettone tradizionale scuola piemontese (basso con glassa)

Miglior panettone creativo

Miglior panettone salato

 

Per accedere al concorso i pasticceri devono firmare una rigorosa lettera di impegno sui metodi di lavorazione dei loro panettoni: sono ammessi al concorso solo ed esclusivamente lievitati prodotti con lievito madre e non sono ammessi panettoni contenenti mono e di gliceridi, conservanti in genere, coloranti o aromi di sintesi che non siano naturali.

 

Una Mole di Panettoni: la storia

 

Ideato e organizzato dall‘agenzia di eventi Dettagli, Una Mole di Panettoni ha celebrato la sua prima edizione nelle sale di Palazzo Cavour nel dicembre 2012 con la partecipazione di 5000 visitatori. La seconda e terza edizione si sono svolte nelle sale storiche del Museo del Risorgimento Italiano a Palazzo Carignano, mentre le edizioni successive si sono svolte nelle sale dell’Hotel Principi di Piemonte con la partecipazione di quaranta artigiani pasticceri provenienti da tutta Italia e di dodici mila visitatori.

Nato sicuramente a Milano più di 500 anni fa e diventato famoso in tutto il mondo, il panettone è un prodotto davvero unico, tra i pochi che ancora conservano l’antico metodo di lievitazione naturale. Una tradizione che, però, si rinnova. Infatti, negli ultimi venti anni, sono state proposte numerose variazioni: liscio, farcito, con o senza glassa, ripieno di crema, cioccolato o gelato, con o senza uvetta o frutta candita. La costante è sempre l’amore che gli Italiani hanno per questo dolce, immancabile su ogni tavola delle feste natalizie.

Dettaglieventi organizza e promuove eventi pubblici e privati di alto profilo in location eleganti e di grande fascino. Dettagli esordisce a Torino nel novembre 2010 con la Prima Edizione di Principi d’Eccellenza “esclusivamentemaschile”, e da allora realizza appuntamenti di grande successo: oltre a Una Mole di Panettoni, anche Una Mole di Olio, Una Mole di Colombe e Cioccolato, Una Mole di Pane e tante altre manifestazioni legate soprattutto al mondo dell’enogastronomia.

Bollettino covid: 3884 nuovi contagi, in totale verso quota centomila da inizio pandemia

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

 

 

38.953 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 38.953(+1.141 rispetto a ieri)così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4269, Asti 2070, Biella 1217, Cuneo 4492, Novara 3321, Torino 20.218, Vercelli 1695, Verbano-Cusio-Ossola 1244, extraregione 245, oltre a 182 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 4629

Sono 35 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 11 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4629 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 728 Alessandria, 284 Asti, 240 Biella, 456 Cuneo, 450 Novara, 2034 Torino, 248 Vercelli, 141 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 48 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 97.779(+3884 rispetto a ieri), di cui 1495 (38%) asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 1443 screening, 926 contatti di caso, 1515 con indagine in corso; per ambito: 346 RSA/Strutture socio-assistenziali, 394 scolastico, 3144 popolazione generale.
La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 8597 Alessandria, 4582 Asti, 3118 Biella, 12.470 Cuneo, 7231 Novara, 54.033 Torino, 3462 Vercelli, 2601 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 623 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1062 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 304(+20 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4367(+245 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 49.526

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.149.489 (+14.819 rispetto a ieri),di cui 628.420 risultati negativi.