ilTorinese

Il Mes sanitario: il supplizio di Tantalo per l’Italia

Tantalo era figlio di Zeus e di Plouto (un’oceanina, o ninfa del mare); fu re di Lidia, padre di Pelope e di Niobe. Un giorno il re uccise Pelope servendolo in pasto agli dei, e si macchiò di altre gravi colpe. Per i suoi misfatti Tantalo nell’oltretomba fu condannato a stare dentro un laghetto presso alberi carichi di frutta, sempre affamato e assetato perché l’acqua e i frutti si ritiravano non appena lui vi si avvicinava.

Questo è il supplizio di Tantalo”, punizione che impedisce al colpevole di soddisfare i suoi bisogni. Questa premessa è necessaria per capire in che situazione si trova oggi l’Italia, stremata dal coronavirus, con migliaia di imprese sull’orlo del fallimento e milioni di famiglie in gravissime difficoltà economiche.

I miliardi necessari per sopravvivere e per cercare di rilanciare l’economia sono tanti e finora il governo li ha trovati indebitandosi per cifre folli (oltre 140 miliardi di euro in pochi mesi, caricando sulle spalle delle prossime generazioni un onere che sarà insopportabile).
Eppure, davanti al governo, c’è una tavola riccamente imbandita, ricca di ogni ben di Dio, dove i miliardi abbondano e sono addirittura gratis: basta allungare la mano per prenderli…
Però appena Conte allunga la mano… zac! i miliardi si allontanano e restano lì inutilizzati, lasciando l’Italia preda della fame e della sete!
Spieghiamo l’allegoria in termini semplici per tutti.
La tavola riccamente imbandita è il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) sanitario, cioè il sistema creato dalla Comunità europea per offrire ai Paesi membri un sostegno economico da destinare al potenziamento delle strutture sanitarie.

Il meccanismo è “figlio” del più ampio MES ordinario, creato nel 2012 in sostituzione del precedente sistema detto “salva Stati”, che interviene per risolvere situazioni di grave crisi in uno dei diciannove Stati che hanno adottato l’euro.
Detto fondo è stato utilizzato negli anni passati, con ottimi risultati, per aiutare Paesi come Grecia, Irlanda, Cipro, Portogallo e Spagna. L’aiuto era offerto sulla base di rigidi principi (le famose “condizionalità”) e previa approvazione, da parte del Paese beneficiario, di vasti programmi di riforma e soprattutto di aggiustamenti macroeconomici tendenti a riequilibrare la situazione finanziaria e ridurne il suo debito pubblico. Tutti ricordano soprattutto le gravose condizioni imposte dalla cosiddetta “troika” (gruppo di esperti della comunità delegati ad imporre le regole del risanamento) alla Grecia; pochi ricordano che i greci dovettero “bere l’amaro calice” dell’austerità, ma ne uscirono riconquistando la loro affidabilità sui mercati (oggi i titoli del debito greco pagano uno spread rispetto ai bund tedeschi simile a quello dell’Italia!).Forse è per questo che l’attuale MES è percepito in maniera negativa, come un salvagente utile sì, ma rischioso per chi lo chiede (perché deve rinunciare alla “sovranità economica” cedendone parte all’UE).

Ma il “MES sanitario”, pur essendo una derivazione del MES, se ne differenzia radicalmente.
Il fondo si chiama Pandemic crisis support (una linea di credito precauzionale rafforzata), che serve a finanziare il potenziamento e il miglioramento dell’assistenza sanitaria diretta ed indiretta. Un intervento specifico e finalizzato, quindi, creato proprio per fronteggiare le conseguenze della pandemia in atto. A disposizione degli Stati ci sono 240 miliardi di euro; la quota riservata all’Italia è di 37 miliardi, che potrebbero essere utilizzati non solo per acquisto di macchinari, potenziamento della rete diagnostica, ampliamento o costruzione di nuove strutture sanitarie, ma anche per assumere nuovi medici ed infermieri.Tecnicamente si tratta di un prestito a tasso zero con durata 8 anni, ottenibile presentando un piano preciso ed articolato contenente i dettagli relativi a come e quanto si dedicherà a specifici progetti. Il piano deve essere presentato entro il 31 dicembre 2022.

Il governo al momento si è espresso con decisione contro l’ipotesi di far ricorso al MES sanitario; ma all’interno i pareri sono discordi e le tensioni aumentano. Il premier ha infatti affermato che i soldi del MES non sono una panacea, bensì prestiti, che non possono finanziare spese aggiuntive, che il risparmio in termini di tasso d’interesse è irrisorio e, soprattutto, che chiederlo provocherebbe uno “stigma” (termine che probabilmente è sconosciuto alla gran parte degli italiani; ma la trasparenza in questi tempi è un valore ininfluente…).
In realtà il rischio di dare un segnale di debolezza ai mercati è abbastanza contenuto: la debolezza della nostra economia è ben nota a tutti e ben evidenziata dai rating delle agenzie internazionali, che ci collocano all’ultimo livello dell’investimento, giusto un gradino sopra il livello speculativo dei “junk bond” …Il problema vero per l’Italia è un altro e cioè l’assenza di piani concreti e credibili per poter chiedere i fondi del MES sanitario: da mesi si discute su come utilizzare fondi per la “ricostruzione”, si convocano Stati generali, si creano “task force”, si elaborano “linee guida” ma si tratta solo di enunciazioni di principio, senza contenuti concreti e soprattutto senza indicazioni degli investimenti legati ai progetti!
In questo modo, non presentando un piano concreto a Bruxelles, tutto rimane un semplice “flatus voci”, e la tavola riccamente imbandita dall’Europa resta davanti all’Italia che non potrà mai approfittarne…

 Gianluigi De Marchi

Consulente finanziario indipendente
demarketing2008@libero.it

Si aggirano furtivi nella notte tra i veicoli del deposito…

Volante arresta trentaquattrenne straniero per tentato furto

Domenica sera un cittadino ferma una Volante in transito su via Botticelli. L’uomo riferisce che dal proprio smartphone, grazie al quale monitora le telecamere della sua depositeria, aveva visto poco prima due soggetti intenti ad armeggiare sui veicoli presenti. I poliziotti raggiungono rapidamente la struttura ed, una volta al suo interno, iniziano il sopralluogo volto alla ricerca dei due. All’improvviso il rumore di un oggetto metallico caduto al suolo rompe il silenzio: i due individui, spaventati alla vista degli operatori, hanno abbandonato il loro bottino e stanno correndo in direzione del muro di cinta per tentare la fuga. Il primo, approfittando di un varco nella recinzione, riesce a scappare mentre il secondo, trentaquattrenne di nazionalità romena, dopo aver superato dei rovi ed alcuni motocicli, scavalcando un cancello, cade in terra. Un poliziotto posizionato nei pressi dell’area d’ingresso raggiunge lo straniero e lo blocca.

Il trentaquattrenne, con precedenti specifici, viene arrestato per tentato furto aggravato.

Alla scoperta del Cimitero Monumentale in diretta streaming tra fede e arte

Un evento esclusivo in cui a guidarci, in diretta streaming, saranno alcuni esponenti delle diverse Comunità religiose di Torino.

Il Cimitero Monumentale di Torino racchiude un prestigioso patrimonio storico – artistico e,
come molti altri siti analoghi, rientra tra le mete turistiche degli amanti dell’arte e della storia.
Gli Altri culti è il titolo con cui vogliamo proporvi una serie di appuntamenti online alla scoperta
dei riti acattolici, delle sepolture di interesse artistico e dei personaggi di rilievo presenti.
Un evento esclusivo in cui a guidarci, in diretta streaming, saranno alcuni esponenti delle diverse
Comunità religiose di Torino.

 

Domenica 13 dicembre ore 18.00
Conoscere il Cimitero evangelico del Monumentale di Torino
Il cimitero evangelico, già denominato acattolico, è memoria della storia dolorosa del popolo
valdese e della sua discriminazione in materia di fede cristiana.
Non è però solo questo perché raccoglie anche la presenza di stranieri di religione riformata
trasferiti a Torino o per aprire fabbriche e laboratori, o di militari in servizio presso la corte
Sabauda.
Tra le sepolture che andremo ad illustrare anche la presenza di alcuni militari britannici morti a
Torino per una epidemia.

Prenotazione obbligatoria al 011.5211788 – info@arteintorino.com
Costo: 5€ a partecipante; 8€ per l’acquisto di due appuntamenti.

Pagamento anticipato obbligatorio tramite Paypal o bonifico bancario
Coloro che parteciperanno alle visite guidate online potranno usufruire di uno sconto per le nostre
visite in presenza svolte al Cimitero Monumentale.

L’appuntamento sarà annullato in caso di mancato raggiungimento del numero minimo.
Diretta streaming attraverso piattaforma Gotomeeting.

Progetto a cura di Theatrum Sabaudiae Torino
Con il supporto di AFC Torino SpA – Ufficio Eventi e Valorizzazione cimiteri Torino
Introduzione a cura di Emanuela Moroni Guida e Accompagnatrice turistica.
https://www.arteintorino.com/2-visite-guidate-torino/162-connessioni-d-arte.html

Piemonte zona gialla dal 13 dicembre. Cosa si può fare e quali divieti restano?

“Da domenica 13 il Piemonte sarà in zona gialla”. Ad annunciarlo il presidente della Regione, Alberto Cirio

Cosa posso fare nella zona gialla?
Nella zona gialla sono valide le misure stabilite dal governo per tutto il territorio nazionale, senza le ulteriori restrizioni, dunque, volute per differenziare queste regioni da quelle considerate più a rischio. Tra le norme essenziali ci sono: l’obbligo di indossare la mascherina quando si esce di casa e il divieto di uscire da casa tra le 22 e le 5 (si può uscire esclusivamente per motivi di lavoro, di salute o casi di necessità). Stabilita anche la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, ma rimangono aperti al loro interno i negozi alimentari, le farmacie, parafarmacie ed edicole. Chiuse anche mostre, musei e sale bingo. Per quanto riguarda i mezzi pubblici, confermata su tutto il territorio la capienza ridotta del 50%, mentre la scuola sarà in dad dalle superiori. Bar e ristoranti sono aperti fino alle 18. Restano consentiti gli spostamenti sia all’interno del proprio Comune sia fuori. Permesso anche raggiungere un’altra regione purché anch’essa inserita in fascia gialla. Per quanto riguarda lo sport, è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche nelle aree attrezzate e parchi pubblici, ovviamente dove questi siano accessibili e comunque nel rispetto della distanza di sicurezza. Restano aperti nella fascia gialla anche i circoli sportivi, ma è vietato l’uso degli spogliatoi. Restano chiuse, invece, piscine e palestre.
Divieto di spostarsi dalla regione,se non per comprovati e gravi motivi di salute,lavoro e necessità nei giorni 25/26 dicembre e 1 gennaio 2021
Tutto questo fino al 15 gennaio 2021

Vincenzo Grassano 

Via libera all’idrossiclorochina, l’assessore: “Nuovo capitolo nella lotta al virus”

TERAPIE COVID, OK DAL CONSIGLIO DI STATO 

«E’ un grande giorno per il riconoscimento delle cure al covid-19. L’utilizzo dell’idrossiclorochina è stato sperimentato nella prima ondata pandemica in Piemonte con risultati molto incoraggianti, non riuscivamo a capire perché i nostri medici dovessero rinunciarvi, quando anche l’Organizzazione mondiale della Sanità aveva sciolto le riserve emerse sulla base di pubblicazioni rivelatesi del tutto inconsistenti. Finalmente torniamo a disporre di un’arma che può essere utilmente impiegata nella lotta al covid-19, soprattutto sul fronte del trattamento precoce della malattia, attraverso i protocolli di cura domiciliare, fondamentali per evitare il più possibile l’ospedalizzazione dei pazienti».

Cosi l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte e coordinatore nazionale della Commissione Salute, Luigi Genesio Icardi, commenta la sentenza con cui il Consiglio di Stato ha accolto, in sede cautelare, il ricorso di un gruppo di medici di base sospendendo la nota del 22 luglio 2020 dell’Aifa che vietava la prescrizione off label (ossia per un uso non previsto dal bugiardino) dell’idrossiclorochina per la lotta al Covid 19.

Le istanze dello stesso gruppo di medici erano state più volte portate dall’assessore Icardi all’attenzione della Commissione Salute, con l’audizione dei vertici dell’Aifa per fare chiarezza sull’utilizzo del farmaco.

Icardi aveva portato ad esempio l’esperienza del Distretto Acqui Ovada dell’Asl di Alessandria, che dal 18 marzo al 30 aprile aveva preso in carico e seguito a casa, precocemente, attraverso il protocollo “Covi a casa” della dottoressa Paola Varese che prevedeva l’utilizzo dell’idrossiclorochina, 340 pazienti, con una drastica riduzione dei ricoveri, in controtendenza con i dati della stessa provincia, tra le più colpite del Piemonte. Su 340 pazienti, infatti, si sono avuti 22 ricoveri e 9 decessi, numeri dolorosi, ma nettamente inferiori agli attesi in base ai dati epidemiologici.

I dati piemontesi sono stati peraltro confrontati con esperienze di altri medici di Lombardia, Emilia Romagna e Friuli, con una straordinaria concordanza di risultati.

“La perdurante incertezza circa l’efficacia terapeutica dell’idrossiclorochina, ammessa dalla stessa Aifa a giustificazione dell’ulteriore valutazione in studi clinici randomizzati – si legge ora nella sentenza del Consiglio di Stato – non è ragione sufficiente sul piano giuridico a giustificare l’irragionevole sospensione del suo utilizzo sul territorio nazionale da parte dei medici curanti. La scelta se utilizzare o meno il farmaco, in una situazione di dubbio e di contrasto nella comunità scientifica, sulla base di dati clinici non univoci, circa la sua efficacia nel solo stadio iniziale della malattia, deve essere dunque rimessa all’autonomia decisionale e alla responsabilità del singolo medico in scienza e coscienza”.

La facciata del Regio si illumina di musica

Il Teatro Regio continua a essere vicino al suo pubblico e, mentre proseguono con grande successo gli streaming dei concerti Regio ALive, una bella sorpresa attende i cittadini torinesi a partire da sabato 12 dicembre, quando la facciata del Regio, capolavoro settecentesco dell’architetto Benedetto Alfieri, sarà illuminata dalla proiezione di “Pillole d’Opera”, brevi filmati realizzati da Mattia Gaido nel corso delle ultime tre Stagioni.

Ovviamente non c’è opera senza musica e, quindi, Piazza Castello risuonerà con le note di Verdi, Puccini, Mascagni, Wagner, Gershwin, interpretate dall’Orchestra e dal Coro del Teatro Regio e da grandi direttori e solisti.

Dalle ore 17 alle ore 22 del 12 dicembre, e sino a fine gennaio, verranno infatti proiettate, per la prima volta en plein air, pillole di alcuni spettacoli andati in scena al Teatro Regio.
Della Stagione 2017-2018: il Tristano e Isotta, il Falstaff con il grande baritono Carlos Álvarez, il Lago dei cigni con il Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, la meravigliosa Turandot con la regia di Stefano Poda e la direzione di Gianandrea Noseda, l’Orfeo con la regia di Alessio Pizzech e la direzione di Antonio Florio, lo struggente musical Evita e il trittico mozartiano Le nozze di FigaroDon GiovanniCosì fan tutte.
Passando alla Stagione 2018-2019, citiamo il potente Trovatore con la direzione di Pinchas Steinberg, la suggestiva Traviata “degli specchi” con la regia di Henning Brockhaus, Madama Butterfly di Pier Luigi Pizzi, il Rigoletto con la regia di John Turturro, l’Agnese che vinse il Premio Abbiati per le migliori scenografie e Cavalleria rusticana firmata da Gabriele Lavia.
Per la Stagione 2019-2020 si va dal poetico Pescatori di perle alla Tosca con Anna Pirozzi e Marcelo Álvarez, al Nabucco con la regia di Andrea Cigni e la direzione di Donato Renzetti; l’opera verdiana è stato l’ultimo titolo che abbiamo messo in scena, nel febbraio 2020, prima che il Covid-19 ci imponesse una chiusura forzata. Questo non è l’elenco completo delle Pillole d’Opera che vedrete sulla facciata del Regio e ascolterete in Piazza Castello, ma sono solo alcune suggestioni: l’elenco completo dei titoli è pubblicato sul nostro sito www.teatroregio.torino.it, dove troverete anche tutti i concerti programmati in streaming in questo periodo e che potrete seguire live o rivedere.
Ringraziamo per la collaborazione e il supporto all’iniziativa la Prefettura di Torino, la Regione Piemonte, la Città di Torino e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, che hanno permesso di far vivere la storica facciata del Regio facendola diventare uno schermo d’eccezione.
Visto che voi non potete ancora entrare in sala con noi, è il Teatro Regio a tenervi compagnia in Piazza Castello, nella speranza di portare un po’ di luce nei cuori di tutti, in un periodo natalizio così diverso da quelli cui siamo abituati.

(foto Vincenzo Solano)

Ci troviamo onLive. Un progetto di Piemonte dal Vivo

Per connettere artisti e pubblici

 

DAL 12 DICEMBRE ARRIVA LA MUSICA CLASSICA DI SHORT TRACK DELL’UNIONE MUSICALE

 

Un ricco palinsesto di contenuti originali, visibili gratuitamente sul sito di Piemonte dal Vivo: dal 27 novembre al 17 febbraio 2021 onLive è la sfida digitale accolta dalla Fondazione, per provare ad abbattere il confine fra onsite e online, superando il distanziamento imposto dallo schermo del computer e per continuare a programmare in questo periodo difficile. Un palinsesto digitale pensato dallo staff della Fondazione, insieme agli artisti, con contenuti originali, proposte multidisciplinari, progetti speciali, fruibili a casa propria in prima visione e on demand, attento ai bisogni della comunità di spettatori. Tre i focus tematici di questo cartellone digitale: PAROLA (con allestimenti dedicati al nuovo format), MUSICA (con le sonorità, tra classico e moderno, dei migliori artisti regionali) e MOVIMENTO (attento alla dimensione coreografica). Il tutto con uno sguardo EDUCATIONAL, per offrire anche nuovi strumenti al mondo della scuola che in questi mesi sta affrontando la sfida della Didattica a Distanza. Un palinsesto che presenta i propri contenuti articolati in forma di serie, ciascuna composta da episodi di circa 20/30 minuti per una narrazione multidisciplinare, con appuntamenti settimanali (tutti i video restano poi visibili in archivio) sul sito di Piemonte dal Vivo.

Dal 12 dicembre (il sabato alle ore 17, fino al 6 febbraio), in collaborazione con l’Unione MusicaleShort Track è un ciclo di sei brevi incontri musicali, per avvicinare gli spettatori alla musica classica, con brani eseguiti da giovani musicisti e introdotti dal prof. Antonio Valentino.

Short Track è un’occasione unica, rilassata e informale, per abbattere le barriere e immergersi nel piacere della musica classica, per chi si avvicina la prima volta e desidera “comprendere di più”. In solo mezz’ora sarà possibile ascoltare alcune delle più celebri pagine del repertorio e conoscere segreti, aneddoti e curiosità sulla musica, raccontati in modo semplice e accattivante direttamente dal pianista Antonio Valentino. Completano il progetto interviste ai musicisti e clip di backstage disponibili sul sito di Piemonte dal Vivo.

Quattro allievi dal Piemonte all’accademia navale di Livorno

Tra i 118 futuri ufficiali della Marina Militare che hanno gridato “lo giuro!” anche quattro giovani piemontesi provenienti da Caresanablot, Casale Monferrato, Novi Ligure e Santhia

 

Nei giorni scorsi 118 allievi frequentatori dell’Accademia Navale di Livorno hanno giurato fedeltà alla Repubblica alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone e del comandante delle scuole della Marina, l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino.

Tra i 114 allievi della 1^ Classe del Corso Normale e i 4 del XX Corso Piloti di Complemento che entrano oggi a far parte ufficialmente della grande famiglia della Marina Militare, anche quattro ragazzi che provengono dal Piemonte, per la precisione da Caresanablot, Casale Monferrato, Novi Ligure e Santhia.

L’Accademia Navale di Livorno è stata, per la prima volta, testimone del grido degli allievi senza la presenza di parenti e amici più cari per le precauzioni da seguire per prevenire contagi da COVID-19.

“Il rammarico più grande è quello di non avere qui oggi le vostre famiglie”, ha esordito il Capo di Stato Maggiore, “e a loro va il maggior credito, perché hanno saputo instillare i valori basici, fondamentali, irrinunciabili, su cui la Marina poi costruirà il vostro futuro, formerà il vostro carattere e le vostre professionalità”.

I familiari e gli amici hanno però potuto seguire attraverso una diretta streaming sui Social della Marina Militare la formula del giuramento, con la quale gli allievi hanno consacrato il loro legame alla Patria.

“E’ un passaggio di testimone, perché noi oggi riceviamo un bene incommensurabile dalle radici sane e profonde”, che la Marina ha il dovere di valorizzare. “L’Accademia, per fare in modo tale che questi germogli sboccino, mette a disposizione vostra quanto di meglio ha”. Queste le parole iniziali del discorso del Capo di Stato Maggiore della Marina militare, ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone, che ha poi continuato dicendo: “L’Accademia cercherà di insegnarvi quanto è importante il mare, che è l’ambiente dove voi lavorerete in futuro, quanto sia importante per il nostro paese, quanto siamo legati e vincolati a questo dominio, per la nostra economia, per la nostra democrazia e per la nostra sicurezza”. Ed infine ha concluso: “la Marina ha bisogno di donne e di uomini capaci, convinti, energici, eclettici, che possano proseguire e far continuare a vivere quegli ideali che hanno animato noi e tutti i nostri eroi e fare in modo tale che la Marina rispetti e porti egregiamente a termine le missioni che il nostro Paese ci affida”.

A causa delle restrizioni dovute alle norme in vigore per il contenimento dei contagi da COVID-19 il Giuramento si è svolto in forma statica, rimandando al prossimo anno tradizioni secolari quali il consueto defilamento della Bandiera nazionale e degli allievi lungo Viale Italia o la caratteristica “ritirata degli allievi” la sera prima del giuramento, nella quale i giuranti avrebbero sfilato, accompagnati dalla Fanfara dell’Accademia Navale, da Terrazza Mascagni sino all’ingresso in Istituto attraverso il varco di San Jacopo.

La cerimonia può essere rivista sul canale Facebook e sul canale Youtube della Marina Militare.

Segui le novità della #MarinaMilitare live su Twitter (@ItalianNavy #ProfessionistiDelMare #ilTuoFuturoèilMare) o sul sito della Marina Militare (www.marina.difesa.it)

Saluzzo si candida a capitale della Cultura

Saluzzo, con le Terre del Monviso, è la prima città alpina candidata a Capitale Italiana della Cultura 2024. L’antica capitale del Marchesato, a cavallo tra Italia e Francia, vuole accendere i riflettori sulla montagna, intesa non solo come meta di svago e loisir, ma come luogo di innovazione e cultura, dalle tante vocazioni e opportunità soprattutto per i giovani.

La candidatura di Saluzzo nasce da lontano ed è la prosecuzione di un percorso avviato da tempo con il progetto Terres Monviso, che ha creato una rete di 68 comuni su un territorio di 2.600 kmq e quasi 136mila abitanti, e VéloViso, che ha unito le valli italiane e francesi del Monviso attraverso la valorizzazione dell’offerta cicloturistica. Cinque anni dopo, Saluzzo punta ad un ancora più ampio rilancio e coinvolgimento del territorio che ha già ricevuto il sostegno delle istituzioni, delle associazioni e dell’intero Piemonte.

 

«La nostra idea – afferma Mauro Calderoni, sindaco di Saluzzo – è di alimentare un processo collettivo, aggregante e condiviso, lavorando con tutti coloro che potranno e vorranno contribuire a costruire un progetto forte ed efficace, a partire dai giovani. Partiamo in anticipo perché vogliamo sfruttare al meglio il tempo che abbiamo e utilizzare il percorso di costruzione del dossier per coinvolgere il territorio e ottenere delle ricadute positive: ogni euro investito in cultura ne genera cinque! Ci serve tempo, infine, perché la nostra visione di cultura è ampia, non solo arte ed eventi culturali in senso stretto, ma cultura dei territori: tradizione, ambiente, storia, paesaggio, lingua e perfino religione».
All’indomani del lockdown, le potenzialità dei piccoli borghi sono state evidenziate da sociologi, urbanisti ed economisti, ma nell’immaginario collettivo la montagna non è ancora considerata un luogo da abitare. Nel 2030, secondo il World Urbanization Prospects 2018 delle Nazioni Unite, il 60% della popolazione mondiale si concentrerà nelle città.

 

«Noi vogliamo vedere oltre il 2030 – spiega Paolo Verri, coordinatore pro bono della candidatura -. La Capitale Italiana della Cultura non è un concorso di bellezza, ma una competizione di progetti e idee che guardano al futuro e raccontano, nei minimi dettagli, come la cultura possa aiutare la crescita di un territorio. L’obiettivo è costruire un piano strategico che guardi al futuro, per questo lavoreremo fin da subito per coinvolgere tutti i soggetti in campo, le capitali della cultura elette e soprattutto i giovani per individuare progetti sostenibili nell’ambito del Next Generation EU. Ci candidiamo ad essere la prima città che mette la montagna e le Alpi al centro di una rete nazionale ed europea».

 

L’annuncio della candidatura, prima ancora della presentazione ufficiale, è stato subito accolto con entusiasmo dal territorio. «C’è più di una ragione – conferma Vittoria Poggio, assessore alla Cultura della Regione Piemonte – per cui appare assolutamente coerente, appropriata e giusta la candidatura di Saluzzo con le Terre del Monviso a Capitale Italiana della Cultura 2024. L’assessorato alla Cultura della Regione Piemonte è a disposizione fin da ora per sostenere questa impresa. Conosciamo l’audacia dei piemontesi e sono convinta che riusciremo, anche questa volta, a fare un buon lavoro, dimostrandoci all’altezza del nostro glorioso passato».
I prossimi passi saranno l’organizzazione di una call nazionale per under 28 e un meeting per sviluppare e approfondire, con tutti gli attori in campo, i contenuti del dossier.

 

Sostengono la candidatura di Saluzzo con le Terre del Monviso a Capitale Italiana della Cultura 2024: Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, Diocesi di Saluzzo, Provincia di Cuneo, Regione Piemonte, Unioni Montane delle Terre del Monviso, Uncem, Città di Parma, Città di Verbania, Camera di Commercio di Cuneo, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Università di Scienze Gastronomiche, Fondazione Artea, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Salone Internazionale del Libro di Torino, Dmo Piemonte, Fai Piemonte e Valle d’Aosta, Atl del Cuneese, Parco del Monviso/MabUnesco, Igav Istituto – Garuzzo per le Arti Visive, Communauté de Communes du Guillestrois et du Queyras, Communauté de Communes Serre-Ponçon, Communauté de Communes Vallée de l’Ubaye Serre-Ponçon, Mariano Allocco, Stefania Belmondo, Sergio Berardo, Lóránd Hegyi, Paolo Pejrone, Fredo Valla.

 

#saluzzomonviso2024

All’ippodromo tre batterie per scegliere i finalisti della Maratonina

dicembre un appuntamento classico all’ippodromo di Vinovo è la ‘Maratonina d’Inverno’ che tornerà anche nel 2020, con la sua finale prevista per sabato 26.

 

Ecco perché al centro della riunione di sabato 12 dicembre (otto corse al via dalle 13.35) ci saranno le qualificazioni spalmate su tre batterie. I primi cinque al traguardo saranno poi suddivisi nei tre nastri della ‘Maratonina’ sulla distanza dei 2.620 metri.

 

Sei i cavalli al via della batteria più qualitativa, a cominciare da Showmar con Andrea Guzzinati che però dovrà vedersela con due cavalli allenati da Alessandro Gocciadoro (Visia Spin e Pocahontas Diamant) per una corsa affascinante. Ancora più incerta sarà la seconda batteria, con favori del pronostico andranno per Seleniost e Santo Mollo ben posizionato in prima fila. Difficile invece trovare un favorito nella terza batteria è quella più incerta, anche se Universo d’Amore con Andrea Farolfi può essere un fattore.

 

Riunione ancora a porte chiuse causa Dpcm, ma possibilità di rimanere collegati attraverso i canali social e sul canale 220 di Sky.