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Italexit, prossimo incontro con Paragone

Riceviamo e pubblichiamo / No Europa per l’Italia, Italexit con Paragone è pronto a partire anche nella nostra regione, il Piemonte. A pochi mesi dall’annuncio della nascita del nuovo soggetto politico, dato da Gianluigi Paragone alla Camera lo scorso 25 luglio, Italexit con Paragone si struttura compiutamente.

Il nostro obiettivo è stare al fianco dei milioni di cittadini italiani, impoveriti da questi trent’anni di politiche attente solo agli interessi dei grandi potentati economici, e sorde ai bisogni del paese che lavora. L’indipendenza politica ed economica è indispensabile per operare scelte davvero lungimiranti. Uscire dalla gabbia dell’Unione Europea è il nostro strumento, per garantire la piena occupazione, per tornare a sostenere le eccellenze e i prodotti del nostro settore agroalimentare, per restituire significato al sudato risparmio degli italiani, per essere di nuovo un’orgogliosa potenza industriale, nuovamente ricca del tessuto di piccole e medie imprese che hanno reso prospera l’Italia. Una nazione sovrana con una propria moneta, attenta allo sviluppo delle arti e della cultura, in grado di garantire un lavoro dignitoso a ciascuno e uno stato sociale degno della nostra comunità civile, coerentemente con la Costituzione Italiana del 1948. Nella nostra regione i coordinatori regionali sono: Luciano Bosco, Alberto Melotto, Rinaldo Scarano, con compiti politici, Stefano Battocchio e Stefano Chiurato con delega all’organizzazione a alla comunicazione dei social media.

Il progetto ItalExit con Paragone ha subito suscitato un forte interesse: dopo alcune serate di presentazione, è stato fondato il circolo di Torino, con più di cinquanta iscritti, altri circoli verranno creati a breve in tutti i capoluoghi di provincia della nostra regione.

I responsabili del circolo di Torino sono: Carlo Borgarelli, Andrea Bassetta, Franco Trivero, con compiti politici, Rita Ardito (tesoriere) Barbara Fileccia, addetta all’organizzazione e alla comunicazione dei social media.

Al di là dei consunti slogan della politica tradizionale, dei proclami traditi nei fatti dai governi, No Europa per l’Italia, ItalExit con Paragone ha un progetto evolutivo per gli italiani; poiché solo la conoscenza può generare una scelta libera e consapevole, ci siamo impegnati in un percorso di informazione per tutti, una voce libera e onesta che aiuta a comprendere la realtà mistificata dal main stream. A breve dunque si terrà una serie di lezioni sui temi della macro-economia, su piattaforma telematica, iniziativa che si sviluppa in piena collaborazione con gli esperti di economia dell’associazione MMT Italia. Riteniamo indispensabile rendere maggiormente consapevoli i nostri iscritti su questi argomenti. Troppo a lungo la popolazione italiana è stata tenuta all’oscuro di quanto sia dannoso per l’Italia restare all’interno della gabbia europea. La preparazione di questo percorso conoscitivo è stata attenta, ponderata, strutturata, ma soprattutto basata su fonti che ciascuno può reperire per constatare l’onestà e la trasparenza dell’informazione che sentiamo necessario trasmettere.

Il prossimo 21 novembre si sarebbe dovuto tenere un incontro a Torino, con Gianluigi Paragone, a capo del progetto politico ItalExit con Paragone, al fine di presentare il nostro partito ai mass media, alle categorie produttive e agli iscritti torinesi e piemontesi ad Italexit con Paragone. Le crescenti restrizioni relative ai dpcm del governo Conte purtroppo non permettono di portare avanti questa iniziativa, che viene pertanto annullata. Sarà nostra cura trovare in tempi brevi il modo per ripresentare questo appuntamento. Nel frattempo, invitiamo tutti coloro che fossero interessati a partecipare a questo nostro progetto, a contattarci all’indirizzo e-mail
noeuroperlitalia.piemonte@gmail.com

Una nuova azienda leader nel settore della e-Mobility

Fiat Chrysler Automobiles e ENGIE EPS progettano di unire le forze in una joint venture 

  • Le due aziende uniranno le forze per entrare nella nuova era della mobilità sostenibile con soluzioni e servizi innovativi, pensati per consentire a tutti di accedere alla mobilità elettrica in maniera semplice e conveniente
  • La joint venture offrirà in tutta Europa una gamma completa di prodotti e soluzioni – come infrastrutture di ricarica e pacchetti di energia verde – per tutti i clienti di veicoli elettrici
  • La nuova realtà sarà un’azienda tecnologica italiana di e-Mobility, con accesso a un portafoglio di oltre cento brevetti, un solido team di progettisti elettrici e di sistemi e con una consolidata esperienza nell’industria automobilistica

 FCA Italy S.p.A.(“FCA”), società interamente controllata da Fiat Chrysler Automobiles N.V., ed ENGIE EPS, player tecnologico italiano dell’Energy Storage e dell’e-Mobility, hanno stipulato un Memorandum d’Intesa volto a costituire una joint venture per creare un’azienda leader nel panorama europeo della e-Mobility che potrà avvalersi delle risorse finanziarie e della consolidata esperienza industriale di FCA e del know-how tecnologico e del portafoglio di proprietà intellettuale di ENGIE EPS. Le due società uniranno le forze per entrare nella nuova era della mobilità sostenibile con soluzioni e servizi innovativi pensati per consentire a tutti di accedere alla mobilità elettrica in maniera semplice e conveniente.

La nuova società offrirà ai clienti europei di veicoli elettrici una gamma completa di prodotti e soluzioni, come infrastrutture di ricarica residenziali, commerciali e pubbliche e pacchetti di energia verde che consentiranno ai clienti di ricaricare il proprio veicolo a casa, o in qualsiasi punto di ricarica pubblico di tutta Europa, con un semplice abbonamento a canone mensile fisso.

L’accordo darà quindi vita a un nuovo player tecnologico italiano dell’e-Mobility, con accesso a un portafoglio di centinaia di brevetti e segreti industriali, un solido team di progettisti elettrici e di sistemi, e con una consolidata esperienza industriale automobilistica. La joint venture beneficerà infatti del contributo di entrambe le parti in termini di proprietà intellettuale, di risorse umane e finanziarie, e si concentrerà su soluzioni rivoluzionarie per il mercato europeo dell’e-Mobility. L’operazione prevista rappresenterà un’importante evoluzione strategica dei portafogli di prodotti dei due Gruppi e un importante passo avanti verso l’eliminazione delle barriere che ostacolano la transizione all’e-Mobility in Europa.

La firma di questo Memorandum d’Intesa è il frutto di tre anni di proficua collaborazione tra le due aziende, collaborazione che ha consentito di realizzare progetti rivoluzionari, come la easyWallbox realizzata in esclusiva per FCA – un’unità di ricarica plug-and-play estremamente intuitiva – il progetto pilota V2G lanciato di recente e gli innovativi pacchetti energetici dedicati ai clienti” ha dichiarato Mike Manley, Amministratore Delegato di Fiat Chrysler Automobiles. “La joint venture che abbiamo concepito potrà consentire un coinvolgimento ancora maggiore di entrambe le parti per ampliare la portata dell’attuale cooperazione e sviluppare ulteriormente prodotti e servizi innovativi che favoriscano e sostengano una transizione priva di ostacoli alla mobilità elettrica nell’area europea.

L’elettrificazione rappresenta un trend inevitabile destinato a rivoluzionare la mobilità urbana e, soprattutto, un cambiamento di paradigma inarrestabile del sistema energetico globale. La firma di questo Memorandum d’Intesa è la testimonianza dell’impegno comune volto ad accelerare questa trasformazione verso un futuro più sostenibile” ha commentato Carlalberto Guglielminotti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di ENGIE EPS. “L’Italia ha lasciato un segno profondo nella storia con le sue eccellenze nel settore automotive e nello sviluppo di tecnologie innovative per il settore energetico. La joint venture è l’occasione per consolidare questo patrimonio e allo stesso tempo delineare la strada da percorrere verso una mobilità a zero emissioni”.

La transazione sarà soggetta alle condizioni standard previste per questo tipo di operazioni e a tutte le necessarie comunicazioni e approvazioni da parte delle autorità e delle istituzioni competenti.

Le due parti prevedono di firmare l’intera serie di accordi entro la fine dell’anno e di costituire la joint venture nel primo trimestre del 2021.

Manitalidea, Costanzo (M5S): “Un altro schiaffo ai lavoratori”

Un’altra sconvolgente notizia, quella del sequestro preventivo di denaro e beni per oltre 29 milioni di euro nei confronti degli ex rappresentanti legali della Manitalidea – afferma la deputata piemontese Jessica Costanzo (M5S), membro della Commissione Lavoro – Ancora una volta, le condotte criminose degli ex-manager della società, smascherate oggi dalla procura di Ivrea, hanno ripercussioni sull’anello debole della catena: i lavoratori.
Secondo la guardia di finanza infatti tra il 2016 e il 2019 sarebbero stati omessi per oltre 25 milioni di euro i versamenti dovuti al fisco per le ritenute d’imposta operate dall’impresa sugli stipendi dei dipendenti e sui compensi dei professionisti. E non solo: tra le  contestazioni – continua Costanzo – c’è anche la mancata erogazione degli 80 euro mensili del Bonus Renzi. Un ulteriore schiaffo alla dignità di chi è già esasperato da mesi e mesi di mancata corresponsione degli stipendi.
Ricordo – afferma Costanzo – che Manitalidea è in amministrazione straordinaria da luglio, dopo la dichiarazione dello stato di insolvenza da parte del Tribunale di Torino e la quantificazione del debito erariale quantificato in 223 milioni. Era già emerso un quadro sconcertante di mancati pagamenti ai lavoratori e contabilità generale ferme al 30 settembre 2019, e il blocco di tutti i conti correnti bancari oggetto di pignoramento da parte di oltre centinaia di creditori. Ricordo anche che ci sono almeno cinquemila creditori, in larga parte lavoratori che prendevano fino a 400-500 euro al mese e che vantano arretrati negli stipendi, contributi e tfr, che dovranno attendere ancora molto a lungo prima di essere ristorati di ciò che gli era dovuto”.

A Torino mille imprese in meno nel terziario

A causa del nuovo lockdown rischia di aggravarsi la situazione del settore del commercio e del turismo, già duramente  colpito dalla pandemia.

I dati dell’Osservatorio provinciale dell’Ascom Confcommercio registrano che  a Torino nel 2020 sono nate mille imprese in meno rispetto all’anno precedente  e nei primi sei mesi sono state effettuate 35.000 assunzioni in meno, pari a un calo del 41% (-48% solo nel turismo).

Area Covid a Torino Esposizioni, i lavori possono procedere

Possono procedere i lavori di realizzazione della nuova area sanitaria dedicata ai pazienti Covid a bassa intensità al Padiglione V presso l’area ex Torino Esposizioni.

Foto LaPresse/Andrea Alfano 


Si tratta dei lavori di allestimento delle 55 tensostrutture messe a disposizione dalla
Croce Rossa, dalla Provincia autonoma di Trento e dalla Regione Piemonte attraverso la Protezione civile e la Maxiemergenza 118.  In particolare, possono procedere le prime operazioni di montaggio del Field Hospital, EMT 2 (Emergency medical team) di proprietà della Maxiemergenza regionale, struttura unica in Italia e tra le sole 4 presenti in Europa.

Foto LaPresse/Andrea Alfano

Il V Padiglione, messo a disposizione dal Comune di Torino, su richiesta dell’Unità di crisi della Regione Piemonte e con la collaborazione della Prefettura di Torino, accoglierà 458 posti letto che saranno gestiti in forma integrata dalla AOU Città della Salute di Torino e dall’Asl Città di Torino. La fine dei lavori è prevista intorno al 20 di novembre.

«I lavori possono procedere secondo il cronoprogramma – sottolineano il commissario generale dell’Unità di Crisi Vincenzo Coccolo e l’assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusigrazie all’impegno di tutte le squadre coinvolte e alla collaborazione degli Enti di riferimento. A differenza dei posti letto per pazienti a media e alta intensità che avevamo allestito alle OGR, e ora stabilmente trasferiti all’Oftalmico di Torino, questa nuova struttura è destinata ad accogliere pazienti a bassa intensità di cura al fine di liberare posti e di ridurre la pressione sugli ospedali. Abbiamo scelto con attenzione l’area valutandone la risposta alle esigenze sia sanitarie sia di sicurezza».

In merito ai dubbi sollevati nelle scorse ore sulla sicurezza dell’area, che farebbero riferimento ad uno studio commissionato dal Politecnico di Torino nel 2018 per valutare la fattibilità tecnica di riqualificazione dell’edificio per l’eventuale realizzazione di aule universitarie, l’autore stesso ha chiarito alla Regione che l’area non presenta criticità. Dallo studio emerge che dal punto di vista strutturale il padiglione è sicuro: sono state infatti eseguite due prove di carico i cui risultati sono stati positivi ed in linea con i valori già registrati nel 2003. L’edificio è perciò stabile nel tempo, tanto è vero che fino al 2019, in occasione dell’evento annuale “Natale in giostra”, è sempre stato dotato di certificato di idoneità statica esibito alla Commissione di Vigilanza provinciale sui locali di pubblico spettacolo.

Nessun pericolo in caso di alluvione: il pavimento del padiglione si trova infatti 4 metri più in alto rispetto ai livelli di piena eccezionali del fiume Po. Dal punto di vista sismico, infine, lo studio commissionato dal Politecnico rileva che l’edificio è stato realizzato prima dell’attuale classificazione sismica del territorio regionale, come peraltro la quasi totalità di edifici pubblici della medesima epoca, e che il livello di sicurezza sismica è in linea con quello di molti edifici dello stesso periodo normalmente in uso.

(Foto LaPresse Andrea Alfano)

Presentato il bilancio sociale Inps

L’INPS del Piemonte ha presentato  il Bilancio Sociale 2019/2020, appuntamento annuale di condivisione dei dati reali relativi all’attività dell’Istituto con i rappresentanti delle Istituzioni locali e del mondo sociale e imprenditoriale piemontese.

Innovativa la modalità di presentazione dei risultati raggiunti, l’evento si è svolto in remoto tramite piattaforma on line, che ha visto avvicendarsi al tavolo dei relatori la Vicepresidente del Senato della Repubblica Anna Rossomando, l’Assessore Regione Piemonte alla Semplificazione e ai Rapporti con il Consiglio Regionale Maurizio Marrone, il Vicesindaco e Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Torino Sonia Schellino, il Presidente del Comitato Regionale del Piemonte Francesco La Tona. Sono intervenuti nel dibattitto anche il Direttore regionale della Caritas Piemonte Pierluigi Dovis, il Responsabile sindacale dell’Unione industriale di Torino Massimo Richetti e, in rappresentanza delle OO.SS. CGIL-CISL-UIL, il Segretario Regionale CGIL Massimo Pozzi.

Vista la particolare situazione che il Paese sta vivendo l’Inps del Piemonte ha ritenuto opportuno, oltre che restituire la dimensione di quanto fatto nel corso del 2019, illustrare in che modo gli ultimi eventi abbiano modificato lo scenario regionale, analizzando e mettendo in comune anche i dati disponibili del 2020.

I dati del bilancio sono stati illustrati da Giuseppe Baldino, già Direttore del Piemonte fino al 2019 e da Emanuela Zambataro, attuale Direttrice regionale del Piemonte. Quest’ultima ha esposto le tendenze del  2020, caratterizzate dal notevole impatto della crisi pandemica e, soprattutto, dalla enorme mole di prestazioni erogate  dall’INPS, a seguito delle diverse misure emergenziali adottate dal nostro Governo, senza per questo trascurare le  prestazioni ordinarie, che costituiscono il “core business” dell’Istituto previdenziale.

Tutti gli interventi hanno messo in luce l’esigenza di potenziare la rete esistente tra  Istituzioni ed organizzazioni a vario titolo presenti sul territorio, al fine di progettare e realizzare iniziative coordinate e congiunte. Esigenza ancor più presente in un tessuto produttivo a forte caratterizzazione industriale come quello piemontese.

È inoltre emersa la necessità di adeguamento degli attuali strumenti di sostegno al mondo del lavoro e di  snellimento dell’iter  legislativo e procedurale.

La Direttrice Emanuela Zambataro ha messo in evidenza come le sedi INPS del Piemonte, a fronte di un significativo calo di personale registratosi nel 2020, abbiano fatto fronte ad un volume inimmaginabile di prestazioni, aumentando la loro produttività di ben dieci punti percentuali rispetto al 2019. Ha quindi ringraziato i dipendenti e la dirigenza dell’INPS per l’impegno profuso in questi mesi difficili ed ha espresso il suo riconoscimento ai molti interlocutori pubblici e privati che collaborano quotidianamente con l’Istituto e con i quali sarà possibile lavorare per lo sviluppo di ulteriori progettualità.

Il Presidente del Comitato regionale del Piemonte Franco La Tona, fa notare come questo Bilancio Sociale rispecchi la realtà del nostro territorio. Il Comitato regionale, visto l’interesse sul funzionamento dell’Istituto, ha già preventivato  di realizzare dalla prossima settimana, in tutte le province della Regione, iniziative di analisi e confronto con le  istituzioni e le parti sociali informando cittadini, lavoratori ed imprese di quanto sia determinante il sistema mutualistico , solidale e assicurativo.

Il Presidente Loy ha concluso i lavori sottolineando l’importanza di questo momento di confronto, che ha consentito all’Inps del Piemonte di mettere in comune dati reali, scevri da ogni chiave di lettura politica, che permettano una analisi della realtà socio-economica piemontese e che consentano a tutti i rappresentati delle istituzioni e del mondo sociale di trarre spunti utili per costruire un futuro che tuteli le persone in situazione di debolezza e che sia utile  sostenere  la crescita economica del sistema Piemonte.

Da Domenico ed Elvira un aiuto per Borgo Vittoria

Ci scrive il lettore Marco Boscato: In via Vibò, zona Borgo Vittoria, il Caffè Gran Torino gestito dai fratelli Domenico ed Elvira, ha voluto lanciare un importante appello: in un momento storico così difficile, aiutiamo la comunità di Borgo Vittoria e le persone meno fortunate di noi.

Il bar Gran Torino, aperto dal 2014, ha deciso che ogni sera alla chiusura del locale lascerà l’invenduto in dei sacchetti appesi al dehors per offrire un contributo alle persone più bisognose.​

Domenico commenta: “Durante questo lockdown stiamo cercando di dare una mano alla comunità, sappiamo che purtroppo in un momento così difficile ce n’è bisogno. Ci tengo a sottolineare che questa non è un’iniziativa che parte da me, già nel lockdown precedente qualcuno ha fatto una cosa del genere. Vi chiedo di aiutare la comunità, Borgo Vittoria è un quartiere che sta crescendo e non vogliamo vederlo decadere. Il mio è un invito ai commercianti ma soprattutto ad ogni singolo cittadino. Rimbocchiamoci le maniche, non aspettiamo che qualcuno ci aiuti a tirare avanti, ma non lasciamo nessuno indietro, portiamolo al nostro fianco”

Al via il Festival delle culture popolari

 

Dal 13 al 15 Novembre parte la XV edizione quest’anno dedicata alle relazioni di comunità. Sarà trasmessa su Tradiradio, la webradio di Rete italiana di Cultura Popolare. Tanti gli ospiti tra cui il costituzionalista Sabino Cassese. E Lavazza nuovo partner nel progetto contro la dispersione scolastica che coinvolgerà da questo novembre anche le scuole del quartiere Aurora.

 

Ci sarà Lavazza che, il 13 novembre dalle 15, parteciperà alla tavola rotonda virtuale dedicata alle Comunità educanti, raccontando le ragioni che l’hanno portata a sostenere il progetto contro la dispersione scolastica avviato da Rete Italiana di cultura popolare durante il lockdown su cinque scuole torinesi e che ora coinvolgerà anche il quartiere Aurora. Ci sarà il costituzionalista Sabino Cassese che il 14 novembre alle 17 parlerà della parola democrazia insieme alla sociologa Chiara Saraceno.  Tra il 13 e il 15 novembre tanti gli appuntamenti che caratterizzeranno questa XV edizione del Festival delle Culture Popolari, rimodellato al periodo storico che stiamo vivendo. La manifestazione si svolgerà infatti non nei soliti luoghi fisici, come tutti gli anni, ma su Tradiradio, la web-radio della Rete con sede a Lo spaccio di cultura – Portineria di comunità in Piazza della Repubblica a Torino e al Fondo Tullio De Mauro, che conserva il patrimonio bibliotecario di De Mauro, grazie al sostegno di Fondazione CRT.

Sarà un festival di incroci tra linguaggi multimediali, suoni e voci, azioni performative, storie e testimonianze dalla comunità per la comunità, accessibili a tutti. Con tanti momenti per stare insieme tra cui quello con le sei famiglie del progetto nazionale Indovina chi viene a cena? ci ospiteranno virtualmente nelle loro cucine il 14 novembre alle 13, per farci riscoprire i sapori e le ricette dei loro paesi nativi. Oppure quello di ogni sera alle 21,30 con i concerti e le voci che molti di noi hanno potuto ascoltare nei luoghi storici della musica torinese come l’Hiroshima Mon Amour, lo Stadio olimpico, il Parco Dora.

IL PROGETTO CON LAVAZZA

Durante il periodo di lockdown la Rete italiana di cultura popolare, già attiva in un progetto contro la dispersione scolastica chiamato Pfp, ha realizzato insieme a cinque scuole torinesi una mappatura sugli studenti che non frequentavano più le lezioni da quando queste erano diventate virtuali. In tutto erano stati rilevati 120 ragazzi, sparsi su tutta la città. Tutti i giovani sono stati ricontattati dai volontari della Rete con telefonate, email, sms, e con la riapertura delle scuole molti sono ritornati sui banchi. Adesso il progetto si espande. Si cercherà di costituire una “Comunità educante.” Rete Italiana vuole continuare la lotta alla dispersione in più scuole. E la multinazionale del caffè Lavazza ha deciso di sostenere il progetto per contrastare il fenomeno anche nelle scuole del quartiere Aurora. I giovani che non vorranno proseguire gli studi si cercherà di accompagnarli sul Portale dei Saperi, una piattaforma digitale che fa conoscere le persone di una determinata comunità e che può consentire ai ragazzi di incontrare imprese del territorio. In diretta web radio e in videoconferenza si confronteranno Chiara Saraceno, Presidente della Rete Italiana di Cultura Popolare, Andrea Morniroli, Forum disuguaglianze e diversità, Franco Lorenzoni, insegnante e fondatore della casa- laboratorio di Cenci, Fondazione CRT, Lavazza, presidi, docenti, famiglie e studenti degli Istituti torinesi partecipanti al progetto Pfp, progetto di contrasto all’abbandono scolastico e alle povertà educative dei minori.

“Insieme alla Rete ricostruiamo legami di comunità e di socialità messi a dura prova dalla

pandemia, promuovendo relazioni fondate sulla fiducia, la solidarietà, l’inclusione”, afferma il

Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.

 

“I mesi di lockdown ci hanno obbligato a ripensare la nostra attività. – spiega la sociologa e presidente di Rete italiana di cultura popolare Chiara Saraceno – O chiudevamo tutto o andavamo avanti imparando a fare cose nuove. E attraverso la radio, la tecnologia usata per contattare gli studenti, abbiamo continuato a mantenere relazioni, a costruire rapporti fiduciari. Abbiamo fatto sì che il distanziamento fosse solo fisico ma non sociale. Le relazioni con la comunità anzi si sono andate rafforzando e ci hanno dato la forza di non rinunciare a questa XV edizione del festival”.

Inas Cisl, patronato al lavoro durante la pandemia

In questo momento di crisi pandemica che dura, oramai, da nove mesi un ruolo molto importante lo sta svolgendo il patronato INAS CISL di Torino.

Un punto di riferimento totale nel capoluogo piemontese e la sua provincia.Oggi abbiamo intervistato la Direttrice Provinciale Mimma Cetani,la quale ci ha spiegato che la maggior parte degli appuntamenti presi via mail o telefonicamente avvengono in presenza,nel pieno rispetto delle normative anti covid.Le richieste più pressanti sono:la richiesta di tutte le tipologie di bonus governative, il reddito di cittadinanza,il reddito di emergenza detto REM,la possibilità di andare in pensione prima della data prevista,se maturati i requisiti che lo consentono.La direttrice ha altresì aggiunto che le difficoltà del momento,unite alla crisi economica preesistente,fa sì che le persone sono sempre più preoccupate e disperate.
Ricordiamo che gli uffici della sede centrale in via Madama Cristina 50 con ingresso in via Oddino Morgari 19 sono aperti con orario 9/18 dal lunedì al venerdì, l’indirizzo mail è
torino@inas.it Tel. 011/6520010

Vincenzo Grassano

Oltre duemila camere d’albergo per pazienti covid usciti dagli ospedali ma positivi

Sono 63 gli alberghi del Piemonte che ad oggi hanno risposto alla manifestazione di interesse pubblicata la scorsa settimana dall’Unità di crisi, per mettere a disposizione le proprie stanze per l’accoglienza di pazienti covid dimissibili dagli ospedali, ma ancora positivi e quindi impossibilitati a rientrare al proprio domicilio, e di pazienti covid asintomatici o paucisintomatici che non possono efficacemente essere isolati nel proprio nucleo famigliare

 In tutto, le camere messe a disposizione sono 2271, che possono accogliere uno o più pazienti, sulla base delle specifiche situazioni, così suddivise per provincia: 34 Alessandria; 20 Asti; 57 Biella; 61 Cuneo; 65 Novara; 1644 Torino; 90 Vercelli; 300 Vco. In queste ore, le Aziende sanitarie stanno provvedendo a contrattualizzare le strutture ed altre se ne aggiungeranno nei prossimi giorni, visto che la procedura rimane aperta e che diverse aziende hanno già provveduto di propria iniziativa a individuare strutture idonee e a contrattualizzarle (come Asti ed Alessandria), per arrivare allo standard imposto dal Dirmei di acquisire 1 posto letto ogni 4.000 residenti.

All’interno degli alberghi, l’assistenza verrà assicurata da operatori che abbiano o stiano conseguendo una qualifica da oss, oppure abbiano un attestato di qualifica di assistente domiciliare, un diploma di tecnico dei servizi socio-sanitari, una laurea in educazione professionale, o persone che abbiano svolto per almeno sei messi assistenza al domicilio di anziani non autosufficienti, figure per reclutare le quali la Regione ha anche aperto una nuova procedura di manifestazione d’interesse. Le eventuali necessità di cura verranno garantite da medici e infermieri delle Asl stesse.

“Con questa misura- dichiara l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi – l’amministrazione regionale intende contribuire a fare in modo che il ricovero ospedaliero sia limitato ai soli casi in cui questo sia effettivamente necessario, al fine di mantenere la piena funzionalità dei servizi sanitari essenziali. Inoltre, si fornisce una risposta concreta a quelle persone, che, risultate positive al virus, abbiano bisogno di un luogo dove trascorrere la quarantena, per evitare di trasmetterlo ai famigliari”.

“Abbiamo lavorato alla creazione della rete di alberghi assistiti con la Protezione civile tramite le Federalberghi provinciali – sottolinea l’assessore regionale alla Protezione civile, Marco Gabusi – avendo cura di selezionare le strutture con il maggiore comfort per gli ospiti. In pochi giorni abbiamo ottenuto un elenco di strutture che saranno valutate dalle Asl seguendo criteri di adeguatezza di spazi e servizi per poi procedere alla contrattualizzazione”.

“Ancora una volta – commenta l’assessore regionale al Turismo, Vittoria Poggio – la collaborazione tra pubblico e privato si rende proficua ed indispensabile. Un ringraziamento a tutte le strutture ricettive che hanno partecipato, andando così ad aiutare quelle realtà assistenziali in difficoltà a causa del complesso momento storico che stiamo vivendo”.