ilTorinese

A Torino arriva #sabatosalvacibo

#SabatoSalvacibo. Con questa parola d’ordine si annuncia una iniziativa di estensione senza precedenti delle attività di recupero delle eccedenze di ortofrutta e di redistribuzione locale a fine mercato nella Città di Torino.

Da sabato 14 novembre per i successivi tre sabati molte delle realtà solidali cittadine hanno deciso di unire le forze per una mobilitazione straordinaria di recupero e redistribuzione dell’ortofrutta. Uno sforzo per contrastare l’avanzare della crisi alimentare che in parallelo alla pandemia sta mettendo a dura prova migliaia di famiglie torinesi. E contemporaneamente l’estensione di una buona pratica ecologica di economia circolare.

Per l’occasione Eco dalle Città, Eufemia, Food Pride, RePoPP, Rete Ong, Arci Torino, Coordinamento CCT, FiVA Confcommercio di Torino e Circolo Gramsci in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente della Città di Torino, il Tavolo di Progettazione Civica e Coldiretti convergono nella iniziativa che già vede “prenotati” 15 mercati cittadini per una azione concreta di contrasto alla povertà e dall’alto valore ambientale.

Dalle ore 15 (orario di chiusura delle attività di vendita nei mercati) tutto quello che verrà raccolto dalle “pettorine rosse” con il recupero dell’invenduto o grazie alle piccole donazioni degli ambulanti verrà distribuito a chiunque si presenti. Massima attenzione verrà data al rispetto delle regole per contrastare la diffusione del virus.

I mercati cittadini nei quali verrà svolta l’attività sono quelli di Borgo Campidoglio, Borgo Vittoria, Corso Brunelleschi, Corso Chieti/Belgio, Corso Cincinnato, Piazza Foroni, Porta Palazzo, Via Porpora, Corso Palestro, Corso Racconigi, Piazza Santa Giulia, Corso Spezia, S. Rita/ Sebastopoli, Corso Taranto, Onorato Vigliani e altri se ne aggiungeranno nelle prossime ore.

“Grazie al supporto dei volontari la città riesce sempre ad essere in prima linea per raggiungere chi ne ha bisogno – ha esordito Alberto Unia, assessore all’Ambiente del Comune di Torino-. Sprecate il cibo è sempre spiacevole, e se può essere utile recuperarlo per chi ne ha bisogno in un momento così difficile è nostro dovere farlo”.

“Per il primo ‘sabatosalvacibo’ – continua Paolo Hutter, presidente dell’Associazione Eco dalle Città – è già previsto il recupero in 15 mercati. È un record: non risulta che sia mai stato fatto in una città, né in Italia né altrove. Noi faremo lavorare tutti i collaboratori Ecomori e Sentinelle di Eco dalle Città. Con la collaborazione di altri volontari si possono raggiungere altri mercati oltre i 15 e con l’aiuto degli ambulanti si possono raccogliere quantità apprezzabili. Le persone del quartiere vengano senza problemi a condividere l’ortofrutta recuperata, spargano la voce. Questa è anche una azione ecologica”.

Alla chiamata hanno risposto anche gli ambulanti dei mercati della Città di Torino. “In questa fase di nuova crescita del contagio – dice Alessandro Munari, segretario torinese della Federazione Italiana Venditori Ambulanti – le differenze sociali sono destinate ad aumentare e non fanno eccezione, purtroppo, numerosi cittadini che frequentano solitamente i nostri mercati. Fiva ha quindi deciso di aderire e di supportare il progetto di recupero di generi ortofrutticoli, ancora commestibili ma non più vendibili, che invece di essere buttati saranno distribuiti gratuitamente a chi ne ha bisogno. Lanciamo – conclude Munari – un appello per sensibilizzare gli operatori di ortofrutta che lavorano nei mercati perché possano contribuire mettendo da parte i prodotti non più vendibili, consegnandoli agli attivisti e volontari, che indosseranno pettorine rosse e saranno forniti di DPI e guanti”.

“L’emergenza non ci ferma – sottolinea Giulia Farfoglia vice presidente dell’Associazione Eufemia – come sempre siamo in prima linea per ridurre la povertà alimentare in città. Continuiamo con il progetto Food Pride, con il recupero e la distribuzione invenduto nei mercati. Aderiamo all’iniziativa convinti che unire le forze in questo nuovo periodo di emergenza sanitaria sia necessario per avere un impatto capillare sul territorio, raggiungere più famiglie e continuare a sensibilizzare sui temi della lotta agli sprechi e il diritto di accesso al cibo per tutte e tutti”.

L’iniziativa si svolgerà rispettando tutte le misure contenute all’interno dei provvedimenti del Governo volti a contrastare la diffusione del virus. Tutto il cibo recuperato e che non sarà distribuito in loco verrà consegnato dalla Carovana Salvacibo ad enti che ne hanno fatto richiesta. Per informazioni e contatti torinosalvacibo@gmail.com

Auto trasformata in centrale di spaccio e le dosi sembravano caramelle

 Per ingannare i carabinieri durante i controlli anti – Covid

A Moncalieri, invece, i carabinieri della Stazione di Trofarello, durante i servizi e controlli anti-Covid, hanno notato lo strano comportamento di alcune persone a bordo di due auto parcheggiate vicine. In una c’è un uomo e una donna e nell’altra un giovane.
La donna ha cercato di consegnare qualcosa al conducente dell’altra macchina ma alla vista dei carabinieri ha ritirato la mano. I militari sono intervenuti e hanno recuperato la dose di cocaina ancora nel palmo della mano della donna. La perquisizione ha permesso di trovare in una borsetta 20 dosi di cocaina, che sembravano caramelle, pronte per lo spaccio. A casa della coppia, i carabinieri hanno trovato 350 gr di droga, tra cocaina (150 grammi) e hashish (200 grammi.), 400 euro e tutto il kit per il confezionamento dello stupefacente. 100 dosi erano già state preparate per essere vendute.
Le dosi sembravano caramelle per ingannare i carabinieri durante i controlli.
I due spacciatori sono stati arrestati e la loro auto è stata sequestrata.

Lettera aperta sulle speranze di Spina 3

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata ai Gruppi consiliari di Palazzo Civico

QUINDICI ANNI SULLA SPINA LETTERA APERTA SULLE SPERANZE DI SPINA 3
Il nostro Comitato spontaneo opera da 15 anni nel quartiere di Spina 3 per migliorarne la
vivibilità attraverso la partecipazione attiva dei cittadini.
Nel dicembre del 2004, nel nostro primo volantino, intitolato “no a quartieri-dormitorio,
servizi per i cittadini” scrivevamo che l’impegno collettivo era indispensabile affinché gli
abitanti del quartiere in costruzione avessero a disposizione fin da subito nuovi servizi
pubblici, aggiuntivi rispetto a quelli esistenti, che erano già carenti. Ed esprimevamo il
timore che, come nel passato a Torino, nascesse un tipo di quartiere poco vivibile
collettivamente, che doveva attendere anni per avere le necessarie strutture sociali.
Per questo oggi, quando sui giornali, si comincia a parlare di candidati a Sindaco nelle
elezioni comunali del prossimo anno, intendiamo come Comitato, che ha fatto sempre
della sua autonoma da Partiti e Istituzioni una propria impostazione, “portarci avanti col
lavoro” sul tema dei programmi, ricordando a tutti i bisogni sociali del nostro territorio e la
necessità della politica di sentire le esigenze dei cittadini.

1) CONVIVONO EDIFICI PUBBLICI ABBANDONATI E NECESSITA’ DI “CASE DI
QUARTIERE”
Come Comitato Dora Spina Tre abbiamo fin da subito ritenuto indispensabile il riutilizzo
degli edifici dismessi, risparmiati dall’abbattimento delle ex fabbriche, proponendo che
almeno uno di essi fosse destinato a luogo pubblico di aggregazione e di cultura.
Per questo il nostro Comitato aveva raccolto nel 2010 centinaia di firme su una petizione al
Comune per una biblioteca / centro d’aggregazione di quartiere.
Alcuni di questi edifici abbandonati dalle proprietà ed ora pubblici sono stati nel frattempo
messi in vendita per importi irrisori e non sappiamo se siano pervenute offerte di acquisto
e se il Comune abbia apposto nei contratti di vendita dei, seppur minimi, vincoli sociali a
tutela degli interessi pubblici.

2)EX SUPERGA: UNA VICENDA DEPRIMENTE
L’ex Superga di via Verolengo era destinata alla creazione di un Poliambulatorio
sanitario di zona, che avrebbe dovuto nascere nel 2004. L’edificio era stato infine
restituito dall’ASL al Comune, dopo anni di promesse d’inizio dei lavori.
Nella discussione in Consiglio comunale del settembre 2018 sull’ex Superga era stato
aggiunto alla delibera di vendita, anche per la pressione del nostro Comitato, l’impegno a
destinare almeno il 10% dei posti della futuribile residenza per anziani a persone
“fragili socio-economicamente”, segnalate dai Servizi sociali. L’ultima possibilità per
riequilibrare minimamente una vicenda in cui le Pubbliche Istituzioni hanno tradito le
attese dei cittadini e lo stesso spirito della variante urbanistica con cui si concesse alla
Superga il cambio di destinazione d’uso dell’area: i privati hanno realizzato il loro
guadagno con la realizzazione di residenze, e i cittadini sono rimasti senza Poliambulatorio.

EX PARACCHI: INTANTO CADE A PEZZI
Anche per l’ex Paracchi di via Pessinetto angolo via Pianezza risulta, tra le vincolanti
prescrizioni ministeriali che autorizzano la vendita dell’edificio, che “dovrà essere garantita,
particolarmente in occasioni finalizzate alla conoscenza del territorio, la pubblica
fruizione del bene”. Ciò che riteniamo voglia sancire che una parte dell’edificio, non
solamente in occasione delle, supponiamo, rare visite culturali, debba essere destinata a
fini sociali di quartiere.
Per ex Superga e Paracchi è indispensabile che le Istituzioni informino la popolazione
dell’evolversi delle vicende.

TANTE POSSIBILITA’ PER EDIFICI DI FABBRICA
Anche altri edifici pubblici sono ancora in attesa di utilizzi coerenti con le necessità di Spina
3: il cosiddetto orto concluso di via Nole (attualmente impegnato da attività di
giardinaggio, simpatiche ma lontane dalle vere esigenze del quartiere), l’ex casa del
direttore e il deposito di biciclette Michelin di corso Umbria, il già lavatoio di corso Brin, …
Una “casa di quartiere” realizzata in uno o più di questi edifici potrebbe essere il volano
per la presenza in Spina 3 di avvenimenti culturali e di aggregazione di qualità dei cittadini.
Ricordando che nel Parco Dora non è stato nemmeno localizzato uno dei 22 progetti estivi
dei “punti verdi” 2020, magari sotto quell’ex capannone di strippaggio che è sito di un
grandissimo concerto annuale di musica impattante e di ricorrenti spot pubblicitari che non
hanno attinenza con le necessità dei residenti.

BUCHI NERI IN SPINA 3
In un quartiere abitato ormai da 15 anni esistono ancora, in prossimità di alcuni
comprensori abitativi, aree abbandonate in stato di degrado e in attesa di destinazione,
per le quali il nostro Comitato aveva richiesto nel gennaio 2018 l’emissione di ordinanze
nei confronti dei proprietari per la loro manutenzione e pulizia e i cittadini sono in attesa di
utilizzo coerente, con relativa informazione pubblica.

 

Le più grandi sono quella tra le vie Borgaro, Verolengo e la parte di comprensorio abitativo
Vitali già realizzata, e quella nel Basso San Donato, accanto a Spina 3, in parte di proprietà
delle Ferrovie dello Stato. E ancora il terreno, di pubblica proprietà lungo corso Umbria alle
spalle delle sedi della Polizia municipale e dei Carabinieri, che era stato promesso
dall’Amministrazione a verde pubblico.

2) UN PARCO DORA PIU’ VERDE E TRANQUILLO
Lieti che anche l’ultimo lotto del Parco sia in fase di realizzazione lungo corso Mortara
(suppur ricordando che l’intera opera era da concludersi entro il 2011 per il 150enario
della Nazione) ricordiamo che non abbiamo mai avuto riscontri concreti sulla proposta,
emersa nel 2016 dal nostro “concorso pubblico d’idee per il Parco”, di piantarvi almeno un
piccolo boschetto: qualche albero abbastanza grande da far ombra e rompere un po’ la
disposizione a filari delle tante piante (positivamente) messe a dimora (quelle del lotto
Michelin anche con riferimento alle richieste di più verde nel Parco da parte del nostro
Comitato). E contrastare l’eccessivo (a nostro parere) cemento deposto in un’area, definita
“parco”, dove gli alberi e l’erba dovrebbero essere del tutto predominanti.
Inoltre resta ancora da installare una nuova recinzione dell’area giochi-bimbi del lotto
Michelin del Parco, richiesta dal nostro Comitato per impedire l’accesso di cani non
governati dai propri accompagnatori.

UN AGORA’ PER IL RELAX
Aspettiamo la realizzazione del progetto Iron Valley, che dovrebbe supplire alla
sconcertante iniziale mancanza di ricordi tangibili nel Parco Dora e in Spina 3
dell’importante storia del mondo del lavoro nelle fabbriche ivi dismesse, sul lungo Dora
torinese. Progetto di Iron Valley in cui il Comune ha voluto collocare l’idea del nostro
Comitato di una piccola piazza pubblica, un’agorà frequentabile da tutti. Un luogo di
verde naturale immerso nella tranquillità, che possa avere una valenza culturale, ricreativa
e di riposo psico-fisico e dove sia anche possibile leggere, riflettere e dedicarsi del tempo
in modo piacevole, un punto verde disponibile per ospitare iniziative non rumorose dei
cittadini (ecologiche, culturali e del tempo libero), liberate da ogni influenza di carattere
commerciale. Così la proponevamo nel 2018 e siamo curiosi di vedere come la nostra
precisa proposta sarà realizzata.

UN CONCERTO DA TRASLOCARE
Parlando di rumore, pur con alcuni tentativi di suo abbattimento effettuati da parte degli
organizzatori, abbiamo sempre ritenuto necessario che un evento come il Kappa
Futurfestival, per il tipo di musica e la grande presenza di spettatori, non possa
ovviamente svolgersi così in prossimità delle residenze. E non abbiamo mai ricevuto
risposta alla nostra richiesta di pubblicare sul sito della Città i dati delle rilevazioni
acustiche dell’ultimo concerto effettuato, nel luglio 2019.

3) LE BONIFICHE INTERESSANO ANCORA A QUALCUNO?
Sembrerebbe che sia prevalentemente il nostro Comitato a sollecitare l’applicazione della
delibera del Consiglio comunale del 30 gennaio 2012, che ha impegnato il Sindaco e la
Giunta “a realizzare almeno una volta ogni sei mesi nuove analisi sull’inquinamento
delle acque superficiali e delle falde acquifere del Parco Dora / Spina 3 ed a pubblicarne
tempestivamente i risultati sul sito web della città”.
Siamo ben a conoscenza che il problema dell’inquinamento residuo si pone a una decina di
metri nel sottosuolo, ma continuiamo ad essere perplessi che non paia destare grandi
preoccupazioni istituzionali il fatto che, a venti anni dall’abbandono delle fabbriche, i valori
di cromo esavalente che continuano a permanere nella falda acquifera sotto il lotto Vitali
del Parco (dove c’erano i laminatoi delle Ferriere) siano oggi appena poco meno della
metà dei picchi riscontrati inizialmente, cioè ancora 40 volte quanto previsto dai limiti di
legge.
Anzi, pare si debba ancora trovare la sorgente dell’inquinamento.
Cose che (solamente al nostro Comitato?) sembrerebbero consigliare un ripensamento
sull’efficacia del metodo di bonifica finora adottato ed una maggiore e continua attenzione
delle Istituzioni per verificarne costantemente i risultati.

4) UNA STAZIONE SPARITA SOTTO TERRA
L’abbattimento nel 2011 della stazione Dora di superficie, insensibile la Città alle istanze
dei cittadini che la volevano conservare (e utilizzare come ricordo storico vivo) per il suo
importante valore storico (forse superiore a quelle che altri edifici la Soprintendenza alle
Belle Arti ha posto in Città sotto vincolo), ha procurato il lascito dell’attuale grandissima
rotonda di piazza Baldissera, spesso ingolfata dal traffico. Un gruppo di Comitati di
quartiere, tra cui il nostro, aveva richiesto nel 2016 l’impegno dell’Amministrazione
comunale ad ascoltare le critiche e le proposte de cittadini per i disagi del nodo dei
trasporti che è stato creato.
Una nuova stazione Dora era stata predisposta in sotterranea, lungo il passante
ferroviario, e il suo allestimento ed arredo pareva dipendesse da risorse comunali. Ma le
tracce della fermata Dora del Sistema Ferroviario metropolitano, molto utile per la zona di
Spina 3 e dintorni, si sono perse nella nebbia.

5) LA SCUOLA DI SPINA 3: UNA FORESTA IN MEZZO AL QUARTIERE
Il previsto asilo nido / scuola materna di Spina 3, l’unico servizio pubblico previsto dal
progetto iniziale, da realizzare entro il 2009, e’ ancora una sogno. Concretamente è oggi
una piccola foresta che occupa l’area destinata alla scuola nel comprensorio Vitali.
Nel frattempo, dal 2004 sono arrivati in Spina 3 più di 12.000 residenti, con una presenza
superiore alla media cittadina di famiglie con bambini piccoli (che sono più di un migliaio
sotto i 5 anni di età). Dal 2007 i 120 bambini dell’asilo e della materna di Spina 3 sono
ospitati in una sede “provvisoria” nell’ammezzato di una delle case ATC di via Orvieto
1, sede che è palesemente insufficiente.
E’ da notare che nel 2012 il tunnel di corso Mortara è stato realizzato con gli oneri di
urbanizzazione versati dai costruttori del comprensorio abitativo Vitali, risorse che
dovevano servire per la costruzione della nuova scuola. Gli stessi costruttori hanno
(finora?) rinunciato a realizzare le altre case previste lungo via Verolengo, lasciando al loro
posto il grandissimo terreno abbandonato sul lato nord-ovest di Spina 3, uno di quelli per
cui il nostro Comitato aveva chiesto al Comune l’emissione di ordinanze per situazioni di
pericolo o di degrado di aree private che i proprietari non mantengono in modo adeguato.

6) L’UFFICIO POSTALE SI ALLONTANA DAL QUARTIERE
Varie iniziative hanno richiesto in questi ultimi anni l’apertura di sportelli di Poste Italiane
all’interno di Spina 3, ampiamente giustificata dal grande numero di nuovi residenti. Anche
il nostro Comitato ha raccolto nel 2019 centinaia di firme su una petizione on line e
cartacea. Incuranti delle necessità dei cittadini ma interessate solamente a tagliare le
proprie spese, Poste Italiane hanno chiuso anche l’ufficio di via Ascoli,
immediatamente a nord di Spina 3, e sui vari versanti del quartiere gli uffici postali sono
oggi lontani e inadeguati. Il Comune di Torino ha affermato lo scorso anno che si stava
occupando della questione ma finora non sono giunti ragguagli dei risultati di questo
impegno.

7) IN DIFFICOLTA’ ANCHE I PRIVATI?
Anche alcune strutture sanitarie private, che nella nostra opinione, sono utili ma
subordinate al ruolo di quelle che deve predisporre la mano pubblica, stanno scomparendo
in Spina 3 e dintorni, come il presidio fisioterapico Don Gnocchi presso l’Envipark, il
poliambulatorio medico di via Masserano, il negozio sanitario-ortopedico di via Livorno e la
parafarmacia.

Mentre non è ancora ripresa completamente l’attività commerciale nella galleria della
SNOS di corso Mortara.

8) SPINA 3 HA UN GRANDE FUTURO DA COSTRUIRE CON LA PARTECIPAZIONE
ATTIVA DEI RESIDENTI
La nostra opinione è sempre stata che Spina 3 ha una sua buona vivibilità, un grande
numero di servizi commerciali e grandi potenzialità ma non riesca a decollare, sia per
errori iniziali (l’assenza di progettazione di nuove strutture sociali), sia per la poca
attenzione che le è stata dedicata dalle Amministrazioni comunali e circoscrizionali che si
sono avvicendate.

Il binomio esclusivo residenze – supermercati ha risolto una parte delle necessità
della vita ma ha lasciato un’indubitabile carenza di servizi pubblici di prossimità. Servizi
pubblici sanitari e assistenziali accanto alle residenze, che anche e soprattutto oggi, in una
fase di emergenza sanitaria, sarebbero quanto mai utili.
Ed anche centri di aggregazione culturale che valorizzino il quartiere e rafforzino il
senso di appartenenza. Inoltre più luoghi ombreggiati e tranquilli nel Parco, che
migliorino la qualità dell’aria e diano riparo al sole dell’estate a chi non ha possibilità di
uscire spesso dalla Città.
Rivolgiamo perciò la presente lettera a chiunque si predisponga a raccogliere le opinioni
dei cittadini, a costruire programmi da realizzare nelle Istituzioni e si candidi al governo
della Città sulla base di impegni concreti da realizzare effettivamente con la
partecipazione, attiva e indipendente dalle Istituzioni, dei cittadini.
La rivolgiamo anche ai residenti che condividono le istanze che nei 15 anni di vita del
nostro Comitato abbiamo sostenuto, affinché, in tempi che speriamo presto migliori,
partecipino con continuità alle nostre riunioni ed iniziative.

COMITATO DORA SPINA TRE
comitatodoraspina3@tiscali.it
www.comitatodoraspina3.it

(foto GH Marius)

Vinovo, al trotto in sicurezza

Sempre con le porte chiuse al pubblico e a tutti i non addetti ai lavori, sempre con il massimo rispetto delle norme previste dall’ultimo Dpcm, ma l’attività del trotto all’Ippodromo di Vinovo va avanti e sarà così da qui a fine anno.

 

Al centro del programma previsto sabato 14 novembre c’è la finale del Campionato Gentleman Piemonte e Liguria, una corsa molto sentita per i proprietari che in quest’occasione potranno cimentarsi al sulky dei loro cavalli. In 9 al via disposti sui tre nastri dai 2.060 ai 2.100 metri, con i più attesi in fondo. Sono Michele Bechis con Zar Dei Baba e Jacopo Brischetto al sediolo di Tarim, entrambi molti adatti a questo schema di gara. Terzo incomodo potrebbe essere Vicoletto Breed con Cesare Bonacci. Ma da vedere abbiamo anche Troy Holz con Graziano Reggiani e Singapore con Enrico Colombino che è anche il presidente del Gentleman Club Piemonte e Liguria. Il via delle 8 corse alle 14, mentre l’appuntamento successivo a Vinovo sarà sanato 21 novembre

Assunzioni sanità, Locatelli (Prc-Se): “Icardi smetta di perdere tempo”

L’assessore regionale Icardi non meni il can per l’aia. Parli chiaro, si assuma le proprie responsabilità. E’ superfluo  dire, come fa  a mezzo stampa, che “i bandi consentono di contrattualizzare personale sanitario proveniente da tutti i Paesi, anche da quelli non appartenenti all’Unione Europea” – lo sappiamo benissimo – se questo finora  non è stato fatto.

A noi interessa cosa l’assessore sta facendo all’atto pratico. Più volte nelle settimane scorse abbiamo denunciato l’inottemperanza della legge n. 27/2020 che dà la possibilità di reclutare personale medico e sanitario tra i professionisti extra Ue. Inottemperanza della legge dovuti a atteggiamenti pregiudiziali e discriminatori.  Ancora nei giorni scorsi le associazioni Asgi, Lunaria, Italiani Senza Cittadinanza hanno denunciato l’ esclusione dai bandi di concorso di cittadini extracomunitari “in aperta violazione della legge” facendo aperto riferimento anche alla situazione del Piemonte.  Una denuncia grave visto che ci troviamo in piena emergenza sanitaria senza avere per tempo provveduto al reperimento di personale medico e sanitario. Ancora nei giorni scorsi l’assessore Icardi in preda a uno stato di smarrimento esternava:” chi può ci dia una mano”. Ma come, non è lui a capo di un assessorato che deve dare risposte? Le dia finalmente mettendo da parte posizioni pregiudiziali di cui è farcita la maggioranza regionale piemontese, posizioni incompatibili con il diritto fondamentale alla salvaguardia della salute pubblica. Al tempo stesso il Ministro della Salute, per parte sua, sblocchi le numerose richieste di riconoscimento dei titoli sanitari esteri giacenti presso il Ministero di propria pertinenza.

Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino  

Lavori in corso: modifiche alla circolazione ferroviaria

Sabato 14 e domenica 15 novembre sulle linee Torino-Alba, Torino-Fossano-Savona/Cuneo

 

Importanti interventi di potenziamento infrastrutturale di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) sono previsti tra Trofarello e Cavallermaggiore sulle linee Torino-Alba, Torino-Fossano-Savona/Cuneo.

Per consentire le attività, finalizzate anche all’aumento della capacità di carico sulla linea, sabato 14 e domenica 15 novembre, i treni regionali delle linee SFM4 Torino Stura – Alba, SFM7 Torino Stura – Fossano, Torino – Savona e Torino – Cuneo, saranno cancellati e sostituiti con bus in parte del loro percorso.

In particolare:

  • i treni sfm4 Torino Stura – Alba saranno cancellati e sostituiti con bus tra Trofarello e Alba,
  • i treni sfm7 Torino Stura – Fossano saranno cancellati e sostituiti con bus tra Trofarello e Fossano,
  • i treni Torino – Savona – Ventimiglia e Torino – Cuneo saranno cancellati e sostituiti con bus tra Torino e Cavallermaggiore.

I civich protagonisti della corsa di solidarietà “Aiuta chi ti aiuta”

La Polizia Municipale della Città di Torino, in questo particolare periodo, caratterizzato dalla recrudescenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, sostiene e promuove l’iniziativa del Presidente del Gruppo Sportivo del Corpo di Polizia Municipale volta al raccoglimento di  fondi a sostegno dell’Ospedale Amedeo di Savoia, presidio sanitario individuato come Covid Hospital della città di Torino, e della Protezione Civile, impegnata  in prima linea nella lotta contro il virus e nel  recente dissesto idrogeologico che ha colpito molti centri della Regione Piemonte.

La corsa di solidarietà “Aiuta chi ti aiuta”, sostenuta dalla Città di Torino e patrocinata dalla Regione Piemonte per la sua nobile finalità, sarà percorsa in solitaria da Massimo Re, dipendente della Polizia Municipale di Torino nonché Presidente del Gruppo Sportivo del Corpo. La sua corsa inizierà da Torino, non appena le condizioni della pandemia e le restrizioni del DPCM lo consentiranno, e percorrerà quasi 300 chilometri in sette giorni, in parte di corsa e in parte in bicicletta, attraversando vari comuni del territorio regionale.

Lungo il percorso, incontrerà le Autorità di Comuni e Province, promuovendo la raccolta fondi e raccogliendo le richieste e le criticità dei centri minori per poi portarle all’attenzione degli Enti competenti.

Obiettivo della corsa è anche quello di sensibilizzare quelle aziende del territorio che sono in grado di sostenere l’iniziativa benefica e altre realtà meno fortunate.

Tuttavia la vera Corsa della Solidarietà, quella più importante, alla quale tutti possono partecipare con una donazione, partirà già il 16 novembre, con l’apertura del canale internet della “Rete del dono” al quale collegarsi per dare il proprio contributo:

 https://www.retedeldono.it/iniziative/cardioteam-foundation/massimo.re/corsa-della-solidarietà

Quando le restrizioni lo consentiranno, la di Massimo Re corsa farà tappa nei Comuni di Carmagnola, Alba, Asti, Alessandria, Casale Monferrato, Stroppiana, Vercelli e Novara per poi fare ritorno a Torino:

I^ TAPPA          TORINO – CARMAGNOLA km 30,00

 

II^ TAPPA         CARMAGNOLA – ALBA (CN) km 36,00

 

III^ TAPPA        ALBA (CN) – ASTI (AT) km 30,00

 

IV^ TAPPA         ALESSANDRIA – CASALE MONFERRATO (AL)  km 78,00 (percorsa in bicicletta)

 

V^ TAPPA          CASALE MONFERRATO (AL) – STROPPIANA (VC) km 16,00

VI^ TAPPA         STROPPIANA (VC) – VERCELLI   km 65,00 (percorsa in bicicletta)

 

VII^ TAPPA       VERCELLI – NOVARA km 29,00

 

ESITI DELLA RACCOLTA FONDI A TORINO

Artigiani, anche per le attività aperte crollo del fatturato

Non solo le attività artigiane chiuse dal lockdown stanno patendo il crollo del fatturato
Anche quelle  aperte stanno avendo un pesante calo per il fatto di lavorare in ‘zona rossa’. Lo regista Confartigianato che ipotizza un calo di ricavi per i parrucchieri del 50%, considerato  che alcuni negozi lavorano in condivisione con i centri estetici. Per pasticcerie, gelaterie e attività del food ai calcola una flessione del 55%, per il settore dell’abbigliamento (sartoria, calzolai) del 60%, con la produzione di calzature e di abiti nulla, i fotografi dell’85%, i tassisti dell’80%, le lavanderie del 55%, gli autotrasportatori del 48%.

“Riporta il cinema a Racconigi!”

E’ partita la campagna di crowdfunding di “Progetto Cantoregi” per dotare la “Soms” di Racconigi di un proiettore cinematografico
Racconigi (Cuneo)

“Ha da passà ‘a nuttata”. Parole celebri del grande Eduardo mai come oggi di tanto stringente attualità. Cosi, proprio in tempi di chiusura, causa emergenza sanitaria, delle sale cinematografiche, la città di Racconigi – circa 10mila abitanti e fra i centri più importanti sotto vari aspetti del Cuneese – spera, a buriana pandemica terminata o per lo meno placata, di potersi dotare del piacere di trascorrere qualche ora al cinema. Piacere cui da tempo i racconigesi sono stati purtroppo costretti a rinunciare, se non “emigrando” oltre i patrii confini. Alla città del famoso Castello, residenza dei reali sabaudi dove nacque l’ultimo re d’Italia Umberto II e che, nell’aprile del 2019 (tanto per restare in tema) diventò addirittura set cinematografico per alcune scene di “Outfit”, lungometraggio d’azione scritto e diretto dall’inglese Matthew Vaughn , manca infatti per concretizzare il suo sogno semplicemente un proiettore, un semplice proiettore. Non poca cosa. Ma con qualche aiuto fattibile. Anche perché la sala già ci sta. E’ l’ampio “Salone Gamna” (dalla platea a gradinate che ospita 110 posti) della “Soms”, ex Società Operaia di Mutuo Soccorso di via Costa, oggi sede dell’Associazione Culturale “Progetto Cantoregi”. E proprio dall’Associazione presieduta da Marco Pautasso è nata l’idea di un progetto di crowdfunding tesa alla raccolta di fondi da utilizzare all’uopo. “Il nostro sogno – dicono alla Soms – è quello di poter realizzare iniziative e rassegne filmiche, dedicate di volta in volta a un tema, a un Paese, a un periodo storico, a un regista o a un movimento cinematografico, oppure di poter proiettare pellicole per bambini e famiglie”. Claim del progetto “Riporta il cinema a Racconigi!” e la campagna di crowdfunding – promossa attraverso video, immagini e news online, ma anche con l’utilizzo di locandine affisse in città – ha preso il via nei giorni scorsi attraverso Facebook, Instagram e Whatsapp di “Progetto Cantoregi”, sul sito www.progettocantoregi.it e su www.retedeldono.it. I cittadini avranno tempo fino al 31 gennaio 2021 per la loro donazione, da 10 euro in su, e contribuire così all’acquisto del tanto sospirato proiettore. Ai donatori saranno riconosciuti “premi” speciali di ringraziamento per il loro sostegno, come ingressi gratuiti alle proiezioni e un posto in prima fila alla serata inaugurale della prima stagione cinematografica, nonché la borsa di tela con il logo della “Soms” e di “Progetto Cantoregi”.
“Riportare il cinema a Racconigi – spiega il sindaco Valerio Oderda – riportarlo all’interno del salone ‘Soms’ emoziona tutti noi. Tornare a proiettare nei locali in cui il cinema ha vissuto per molti anni è un sogno che si realizza per i tanti racconigesi che ne hanno un nitido ricordo e per i giovani che pur non avendo memoria diretta ne hanno sentito parlare. E’ di certo un altro passo in avanti nella crescita culturale della città, grazie a ‘Progetto Cantoregi’ e a chi vorrà sostenere con una donazione l’iniziativa”.
Url diretto per donare:
https://www.retedeldono.it/it/progetto-cantoregi/riporta-il-cinema-a-racconigi
La campagna è realizzata nell’ambito del progetto “Crowdfunding 2020. Nuove risorse per dare fiducia al Terzo Settore” promosso dalla Fondazione CRC in collaborazione con “Rete del Dono”.
Info: 335.8482321 – www.progettocantoregi.it – info@progettocantoregi.it – Fb Progetto Cantoregi – Tw@cantoregi – IG Progetto Cantoregi.
g. m.

Il bollettino: 61 vittime, 5258 contagi, 1741 guariti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

 

45.694 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 45.694 (+1.741 rispetto a ieri)così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4625, Asti 2369, Biella 1432, Cuneo 5346, Novara 3617, Torino 24.452, Vercelli 1893, Verbano-Cusio-Ossola 1460, extraregione 267, oltre a 233 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 4964

Sono 61 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4964 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 775 Alessandria, 306 Asti, 253 Biella, 511 Cuneo, 475 Novara, 2187 Torino, 258 Vercelli, 149 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 50 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 117.312 (+5.258 rispetto a ieri, di cui 2113, il 40%, asintomatici). Si precisa che il dato odierno contiene un riallineamento dei casi dei giorni precedenti.

I casi sono così ripartiti: 2046 screening, 1303 contatti di caso, 1909 con indagine in corso; per ambito: 675 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 376 scolastico, 4207 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 10.126 Alessandria, 5345 Asti, 4009 Biella, 15.023 Cuneo, 8736 Novara, 64.394 Torino, 4325 Vercelli, 3423 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 742 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1189 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 353 (+5 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4890 (+57 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 61.411.

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.239.594 (+22.778 rispetto a ieri), di cui 668.246 risultati negativi.