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Addio ad Aldo Visca, il sindaco per bene

IL COVID HA PORTATO VIA ALDO VISCA, UNA GRANDE PERDITA PER TUTTA LA VALCERRINA ED IL MONFERRATO

Dal Piemonte/ E’ mancato nel pomeriggio di sabato Aldo Visca, sindaco di Cerrina Monferrato e consigliere provinciale di Alessandria. Lo ha portato via il maledetto Covid-19 che era sorto improvvisamente qualche giorno fa. Prima era stato ricoverato all’ospedale Santo Spirito, con una forte febbre dove era stato portato e successivamente destinato alla terapia intensiva. Nei giorni del ricovero le sue condizioni erano apparse tali da fare sperare un miglioramento, seppure leggero, ma sabato la situazione è precipitata. Amministratore di lungo corso era stato più volte sindaco di Cerrina Monferrato dal 1987 al 2004 e poi, dopo la pausa di un quinquennio, ancora primo cittadino dal 2009 ad oggi. Ad Alessandria era stato eletto tre volte in consiglio provinciale, nel 2004 e nel 2009, ai tempi dell’elezione diretta, nel collegio di Mombello e ancora nel 2018 con l’elezione di secondo grado. Inoltre era stato alla guida del Consorzio Casalese Rifiuti e presidente dell’Assemblea dei sindaci dell’Asl. Sempre disponibile con tutti, molto presente in tutte le varie iniziative ed eventi della Valcerrina era conosciutissimo. Nella prima fase della pandemia, grazie al suo tempestivo intervento – aveva provveduto a fare chiudere subito tutti i possibili luoghi di aggregazione e diffusione del contagio – il suo Comune era passato quasi indenne. E questo è un merito che gli deve essere riconosciuto. Chi scrive lo ha apprezzato e stimato come persona molto attenta e prudente nell’amministrare e con lui ha sempre avuto un buon legame di amicizia. Aldo Visca è stato e continuerà ad essere un punto di riferimento, al di là delle idee dei singoli, per tutti gli amministratori (e non solo) della Valcerrina e del Monferrato. Alla moglie Anna ed al figlio Vittorio, le più sentite condoglianze e a tutti un appello, portiamo avanti il suo buonsenso e la sua partecipazione alla vita pubblica. E’ il miglior modo per non dimenticarlo mai, mai, mai.

Massimo Iaretti

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Ricordo Aldo Visca come persona equilibrata, mai sopra le righe, preparata e competente. Distante mille miglia da certa politica oggi purtroppo dilagante. Un sindaco amato, attento alle esigenze della sua gente e del suo territorio, un vero e nobile rappresentante delle istituzioni  che mancherà a tutti, ad incominciare dai suoi avversari politici. Un uomo per bene.

Cristiano Bussola

Direttore de “Il Torinese”

Prosegue la preparazione di Juve e Toro in vista della ripresa del campionato

Sabato 21 novembre h.20.45 Juventus-Cagliari – Domenica 22 novembre h.15
Inter-Torino

Qui Juve: senza i 15 giocatori nazionali in giro per il mondo,la squadra bianconera,agli ordini del tecnico Pirlo,ha eseguito una doppia seduta tecnico tattica molto intensa.Recuperati in pieno Alex Sandro e Kulusevsky,la Juve  riposerà 2 giorni in attesa della ripresa fissata per martedì pomeriggio.

Qui Toro: allenamenti impegnativi anche per i granata di Giampaolo senza 12 giocatori impegnati con le varie nazionali.Pienamente recuperati Zaza e Millico dopo esser stati fermi 15 giorni causa covid.La preparazione riprenderà lunedì pomeriggio.Con il recupero dell’attaccante lucano Giampaolo avrà solo l’imbarazzo della scelta su quale attaccante affiancherà il bomber Belotti

Vincenzo Grassano

Covid, il bollettino: 37 vittime, 4471 contagi, 1873 guariti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

 

47.567 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 47.567 (+1.873 rispetto a ieri)così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4725, Asti 2461, Biella 1490, Cuneo 5518, Novara 3636, Torino 25.778, Vercelli 1961, Verbano-Cusio-Ossola 1477, extraregione 274, oltre a 247 in fase di definizione.

 

I DECESSI SONO 5001

Sono 37 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 5001 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 780 Alessandria, 306 Asti, 253 Biella, 518 Cuneo, 483 Novara, 2200 Torino, 261 Vercelli, 150 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 50 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 121.783 (+4471 rispetto a ieri, di cui 1.648, il 37%, asintomatici). I casi sono così ripartiti: 1673 screening, 1049 contatti di caso, 1749 con indagine in corso; per ambito: 366 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 337 scolastico, 3768 popolazione generale.
La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 10.492 Alessandria, 5527 Asti, 4229 Biella, 15.472 Cuneo, 8871 Novara, 67.103 Torino, 4491 Vercelli, 3502 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 757 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1269 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 360 (+7 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4890 (+12 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 63.953

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.259.309 (+19.715 rispetto a ieri), di cui 676.298 risultati negativi.

Il Pd e il grande vuoto politico

La pandemia ha stravolto tutto:il nostro modo di vivere, di pensare, d’agire, anche la politica è anestetizzata.

I grillini hanno la testa piena di ideologismi infantili ma pur di non mollare la poltrona firmerebbero un patto col diavolo. I leghisti, che dovrebbero rappresentare tutte le grandi imprese del Nord, sono nelle mani di Salvini preoccupato soltanto di respingere gl’immigrati
Ma chi legittima il vuoto politico del Paese (anche agli occhi dell’Europa) è il Pd, cioè un partito che si vorrebbe aperto,sociale,democratico,liberale aperto a tutti, invece che fa?asseconda in tutto e per tutto i giochi poco chiari dei grillini,il populismo della destra,dove si distingue soltanto il pragmatismo e la volontà del fare di Giorgia Meloni. Un partito che finisce per essere il garante di questa Italia sull’orlo del collasso produttivo e del disastro finanziario. Cioè il garante del fallimento.
Forse, se il  Pd non si prestasse a reggere la coda ai populisti-sovranisti, la lotta politica potrebbe risorgere, il Parlamento potrebbe essere riattivato e le urne potrebbero essere riaperte. Forse sarebbe possibile spiegare all’opinione pubblica quel che sta accadendo. Forse bisognerebbe avere più fiducia nel cervello degli italiani.
La primavera prossima del 2021,virus permettendo, si voterà in 5 grandi capoluoghi di regione Torino, Roma, Milano, Napoli, Bologna, quindi un esame al governo nazionale. A Torino regna l’indecisione generale su chi candidare: c’è già il candidato perfetto ma si preferisce puntare, con testardaggine, sulle primarie. Ma è mai possibile che una classe dirigente non sia in grado d’aver il coraggio di scegliere la persona idonea a fare il sindaco che,ripeto, c’è già?
Ed i circoli PD?Nacquero con grande spirito d’iniziativa e collante con l’elettore.Sono diventati un luogo d’incontro per pochi intimi,sempre gli stessi,come i 4 amici al bar della famosa canzone.Se il PD non si  sveglia,il centrodestra avrà vita facile nel vincere anche a Torino.

Vincenzo Grassano

Controlli nel weekend, primo bilancio

E’ iniziato il fine settimana e con esso i controlli per il rispetto delle misure di contrasto all’epidemia da coronavirus COVID – 19.

 

           214 è il numero delle persone controllate dagli agenti della Polizia di Stato nella giornata di ieri, 20 le persone sanzionate per il mancato rispetto delle misure di contenimento, 6 le sanzioni elevate per il mancato utilizzo di dispositivi di protezione individuale.

 

           Numerose le pattuglie impiegate nelle zone a rischio assembramento come Piazza Vittorio Veneto, Piazza Santa Giulia e San Salvario.

 

            2 gli esercizi commerciali destinatari di provvedimento di chiusura della durata di cinque giorni.

 

Nel primo locale, situato in corso Giulio Cesare, è stato riscontrato un assembramento di persone, sia all’interno che all’esterno dell’esercizio commerciale, non consono alle normative vigenti. Il titolare è stato sanzionato per la somma di 400 euro.

 

            Il secondo esercizio, un minimarket in corso Vercelli, è stato sorpreso proseguire la propria attività di vendita oltre l’orario consentito. Scattata la chiusura per la durata di 5 giorni. Elevati, inoltre, 400 euro di sanzione.

 

            I controlli volti al rispetto delle limitazioni proseguiranno per l’intero weekend.

Le partite Iva manifestano in piazza Castello

Riceviamo e pubblichiamo/ Si terrà domenica 15 novembre alle 15, in piazza Castello davanti al Palazzo della Regione, la manifestazione pacifica organizzata dalle associazioni che rappresentano le partite Iva, i lavoratori autonomi, i noleggiatori di auto con conducente, gli esercenti dello spettacolo e del turismo, i mercatali, gli ambulanti e molti altri.

Categorie duramente colpite dagli effetti dell’ultimo Dpcm del Governo e che hanno visto limitare drasticamente o chiudere le proprie attività a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19. Sono 12 le sigle di categoria che parteciperanno, unite nell’Alleanza delle Partite Iva per far sentire la propria voce in modo unanime.

La manifestazione è regolarmente autorizzata dalla questura e si può partecipare con la compilazione dell’apposita certificazione anche provenendo da fuori comune.

La condizione posta dagli organizzatori è il rigoroso rispetto delle norme di distanziamento sociale e l’uso della mascherina. La manifestazione è pacifica e vanno assolutamente evitati atteggiamenti facinorosi.

“Tengo a precisare che non siamo assolutamente negazionisti, né pensiamo che non servano misure di contenimento del virus.”, precisa Beba Pucciatti, presidente nazionale di Fipi, che aggiunge: “Abbiamo delle proposte per poter continuare a lavorare, soluzioni da attuare sia in questo drammatico momento, sia nel post emergenza. Le esporremo in piazza Castello domenica e vorremmo essere ascoltati per presentarle a un tavolo con la Regione. Sono proposte per evitare la bancarotta del sistema, perché se ‘chiudi le imprese, uccidi il Paese’”.

“C’è una forte sofferenza economica, trasversale a più categorie lavorative e che a caduta tocca tutto l’indotto collegato. È ingiusto che chi lavora, paga le tasse, debba trovarsi a colmare le incapacità di chi, in questi mesi, non è stato in grado di rendere più efficiente il sistema sanitario”.

Il mondo lavorativo ne è ampiamente coinvolto, dagli autonomi ai dipendenti delle piccole imprese, dai fornitori alle famiglie: “C’è una platea enorme che ruota attorno ai lavoratori con partite iva e ai piccoli imprenditori – prosegue Beba -. Sono stati decisi i ristori, ma non rappresentano una misura adeguata, servono veri provvedimenti fiscali. E vogliamo essere propositivi per non soccombere in questo lockdown”.

All’appuntamento di domenica 15 novembre, alle ore 15, in piazza Castello a Torino, saranno presenti le 12 sigle, sotto il ‘cartello’ dell’Alleanza Partite Iva, a rappresentare i comparti lavorativi maggiormente penalizzati:

FIPI (Futuro italiano partite Iva)
NCC (Noleggio con conducente)
AFI (Associazione Fieristi Italiana)
GOIA (Gruppo organizzato indipendente Autonomi)
AAPICAST (Artisti, Artigiani, Piccoli Imprenditori, Commercianti, Ambulanti, Simpatizzanti Torino)
Ambulanti Settimo
Associazione San Mauro Centro
FRI (Associazione civica diretta da avvocati, medici, scienziati, imprenditori, professionisti, artisti)
VRPI (Vera Rivolta Partite Iva)
Gruppo ‘Tutti in piazza. Torino C’è’
UBAT (Unione Battitori Ambulanti Torinesi)

 

 

Più controlli nei parchi e nelle vie affollate

Sono ancora troppi i contagi a Torino e in Piemonte (anche se l’indice Rt sta fortunatamente calando)  e sebbene la Regione per ora non adotti nuove restrizioni, durante il weekend ci sarà una stretta sui controlli individuali nei parchi e nelle vie cittadine più affollate

E’ stato stabilito dal Comitato d’ordine e sicurezza, presieduto dal prefetto di Torino Claudio Palomba. Il governatore Cirio aveva già annunciato l’intenzione di applicare nuove limitazioni contro il ripetersi degli assembramenti dello scorso fine settimana ma è prevalso l’ appello alla responsabilità. Aumentano quindi  i controlli nelle aree più affollate. La sindaca Appendino intanto ha fatto dimezzare il numero di banchi al mercato di Porta Palazzo.

Operativo l’hotspot Allianz Stadium per tamponi rapidi

Accesso a bordo dell’auto su prenotazione del medico di famiglia 

Sarà operativo da sabato 14, con orario 8-14 dal lunedì al sabato, l’hotspot Allianz Stadium per tamponi rapidi (naso-faringei) voluto dalla Regione Piemonte e realizzato in collaborazione con il Comune di Torino e Juventus Football Club. Il progetto è stato realizzato dall’Unità di crisi della Regione e Arpa Piemonte con la collaborazione anche dell’Asl Città di Torino e del CSI Piemonte. Parte dell’area è stata messa a disposizione da GTT.

All’hotspot potranno accedere, esclusivamente con l’automobile, gli utenti prenotati dai medici di medicina generale sulla piattaforma sanitaria regionale. Non sarà possibile scendere dall’auto fino alla conclusione delle operazioni di test.

Il “Drive Through Difesa (DTD)” è costituito da una struttura modulare realizzata con il prezioso supporto dell’Esercito, in particolare dalla Brigata Alpina “Taurinense”, nell’ambito dell’operazione “Igea” disposta dal Ministero della Difesa, per fornire il massimo supporto al Sistema Sanitario Nazionale in questa fase emergenziale. Vi opereranno team sanitari militari che in questi giorni stanno già lavorando nell’ambito di altre strutture sanitarie cittadine, personale di Arpa Piemonte ed operatori messi a disposizione tramite la Protezione Civile regionale.

L’Assessore con delega alla ricerca Covid Matteo Marnati: “È un momento di unità nazionale cui partecipano molti enti. È il primo hotspot piemontese per tamponi rapidi e a breve ne arriveranno altri in Piemonte. Da oggi i medici di medicina generale possono prenotare il tampone rapido per i propri assistiti. Da agosto abbiamo quadruplicato il numero dei tamponi molecolari processati al giorno, un numero che aumenterà ancora grazie agli hotspot che si allestiranno in Piemonte e a cui si aggiungeranno anche i test rapidi”.

“Arpa Piemonte ha coordinato la progettazione e l’allestimento dell’hotspot Allianz Stadium per rispondere alle esigenze della Regione Piemonte in questo periodo di emergenza sanitaria. Grazie all’importante contributo dell’Esercito, anche ai fini progettuali, è stato possibile in poco tempo realizzare un presidio che potrà effettuare tamponi rapidi su tre linee parallele e tamponi molecolari per la verifica delle positività. La realizzazione di questo hotspot è stata possibile grazie al lavoro di più enti che lavorando in sinergia hanno reso possibile un progetto che va incontro alle esigenze i cittadini piemontesi” ha spiegato Angelo Robotto

“La città di Torino ha contribuito alla realizzazione dell’hotspot con senso di responsabilità, contribuendo con efficienza alla preparazione di questo presidio che, installato in pochissimi giorni, darà un contributo importante per affrontare l’emergenza Covid” ha sottolineato Alberto Unia Assessore all’Ambiente del Comune di Torino.

I risultati dei test rapidi saranno consegnati agli utenti circa 15 minuti dopo l’esecuzione del test e saranno caricati sulla piattaforma sanitaria Covid regionale. In caso di positività al test rapido, direttamente presso l’hotspot, verrà eseguito il tampone molecolare per la conferma della positività e sarà sottoposto alle misure di isolamento previste dal protocollo sanitario.

Nella prima settimana di collaudo saranno eseguiti circa 120 test rapidi al giorno per arrivare a regime, dal 23 novembre, a circa 500 test rapidi al giorno, con una ulterioreimplementazione a step che ne incrementerà al massimo la potenzialità.

Il teleriscaldamento di Rivarolo: una risorsa da sviluppare

ENGIE Italia consolida il rapporto con la Città di Rivarolo Canavese e acquisisce un lotto della rete di Teleriscaldamento

 

 ENGIE Italia, player globale dell’energia con l’ambizione di accelerare un’economia carbon neutral, investe ancora per la decarbonizzazione del territorio di Rivarolo Canavese (Torino)acquistando il lotto di proprietà privata della rete di teleriscaldamento cittadina.

L’intera rete, realizzata nel 2006, si sviluppa, con un lotto di proprietà del Comune di Rivarolo Canavese che trasporta il calore agli edifici pubblici e, con un lotto, di proprietà privata, che trasporta il calore dal centro della città verso Nord, a un bacino di utenze prevalentemente private.

A partire dal 2016, la rete è alimentata dalla centrale a biomasse di ENGIE e soddisfa il fabbisogno di 7GWh di energia termica, su un bacino di 60 utenti.

La centrale di cogenerazione a biomassa di ENGIE, situata nell’ex cotonificio Vallesusa, produce energia rinnovabile, assicurando, con l’attuale produzione, un abbattimento delle emissioni, rispetto ai sistemi tradizionali, di 18mila tonnellate all’anno di CO2, equivalenti a una riduzione di 12.000 auto circolanti ogni anno.

La centrale è alimentata da biomassa di legna vergine proveniente dalle manutenzioni boschive e agricole locali, dalle colture dedicate alla rotazione dei terreni agricoli e dai residui di lavorazione del legno non sottoposto a trattamenti chimici.

ENGIE ha perfezionato nei giorni scorsi l’acquisto del lotto privato della rete del teleriscaldamento della Città di Rivarolo. Attualmente fornisce 4GWh di energia termica a un totale di 40 utenze e si sviluppa prevalentemente nel centro cittadino raggiungendo anche alcuni edifici di prestigio come il Palazzo del Comune.

La proprietà della rete consentirà ad ENGIE di garantire ai cittadini connessi una maggiore efficacia e sicurezza di continuità nell’erogazione del servizio e, di rendere sempre più efficiente e decarbonizzante il sistema di produzione energetico della città, grazie al suo potenziale di sviluppo su un numero sempre più ampio di utenti.

Il Sindaco di Rivarolo Alberto Rostagno ha commentato il passaggio di proprietà della rete privata del teleriscaldamento di Rivarolo:

“Il passaggio ad ENGIE del lotto privato della rete di teleriscaldamento cittadina va nella direzione da noi auspicata di una maggiore cogenerazione. ENGIE ha manifestato l’intenzione di voler ampliare la rete, è un fatto positivo. È un nuovo punto di partenza a cui l’amministrazione comunale presta la massima attenzione”.

 

“Siamo fieri di consolidare ulteriormente il nostro rapporto con la città di Rivarolo Canavese, attraverso questa acquisizione. Il Teleriscaldamento è una soluzione efficiente contro l’inquinamento atmosferico e vogliamo svilupparlo a Rivarolo” – dichiara Matthieu Bonvoisin, District Heating & Power Director di ENGIE Italia. “ENGIE conta oltre 320 reti di teleriscaldamento attive in tutto il mondo. In Italia, si posiziona quale terzo operatore di mercato, con la gestione di 12 reti. Siamo, quindi, onorati di poter mettere la nostra competenza al servizio anche della città di Rivarolo che beneficerà di un calore 100% green, efficiente e sicuro.”

“Uniti contro la cimice asiatica”

Confagricoltura Piemonte: essenziale sostenere la lotta biologica al parassita

 

La Conferenza Stato-Regioni del 5 novembre scorso ha sancito l’intesa sulla proposta di riparto regionale dell’importo di 110 milioni di euro destinati a finanziare gli interventi compensativi in favore dei produttori che l’anno scorso hanno subito danni alle coltivazioni causate dalla cimice asiatica (Halyomorpha halys).

I contributi sono stati destinati a Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia. L’importo stanziato è di 70 milioni per il 2020 e di 20 milioni per ciascuna delle due annualità 2021 e 2022. Il riparto è stato effettuato sulla base dei danni riconosciuti dalle istruttorie regionali.

Il Piemonte ha rilevato 12,122 milioni di euro di danni, ma purtroppo le risorse stanziate non saranno sufficienti a coprire l’80% dei danni come prevede la normativa al riguardo. Al Piemonte andranno 6,797 milioni di euro, di cui 4,325 milioni nel 2020 e 1,236 milioni per ciascuna delle annualità 2021 e 2022. La Regione, in base alle disposizioni che verranno definite dal Ministero dovrà attivare le procedure per il ristoro delle imprese: Confagricoltura chiede che si proceda subito, anticipando le risorse a livello regionale, a una completa liquidazione dei danni.

L’intera vicenda dell’emergenza cimice asiatica – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – ha evidenziato le criticità dell’attuale sistema di indennizzi: Confagricoltura ritiene che sia ormai indifferibile e urgente la revisione del quadro normativo in materia e per questo chiediamo alla Regione e al Governo di intervenire per individuare un meccanismo che consenta un completo ristoro dei danni subiti dalle imprese agricole”.

Confagricoltura Piemonte ricorda che il Programma Nazionale di Lotta Biologica 2020 per il controllo della cimice asiatica ha previsto lanci di lotti dell’insetto antagonista del parassita, la “Trissolcus japonicus” (vespa samurai). “Nell’estate scorsa, in alcuni siti campione del territorio piemontese – chiarisce Ercole Zuccaro direttore di Confagricoltura Piemonte  – sono stati effettuati i lanci e i primi effetti sulle coltivazioni si potranno osservare il prossimo anno, quando l’insetto si sarà riprodotto in modo tale da poter contenere la popolazione della cimice. La lotta biologica può contribuire, seppur in tempi non rapidi, all’effettiva soluzione del problema e per questo invitiamo gli agricoltori a sostenere queste pratiche di difesa, nell’interesse della qualità delle produzioni e della tutela dell’ambiente”.