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Bollettino Covid di lunedì 28 dicembre

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 335 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 63 dopo test antigenico), pari al 6,2 % dei 5.366 tamponi eseguiti, di cui 2.425 antigenici. Dei 335 nuovi casi, gli asintomatici sono 191 , pari al 57 %.

I casi sono così ripartiti: 134 screening, 140 contatti di caso, 61 con indagine in corso; per ambito: 21 RSA/Strutture socio-assistenziali, 11 scolastico, 303 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 197.984, così suddivisi su base provinciale: 17.630 Alessandria, 9.926 Asti, 6.834 Biella, 27.294 Cuneo, 15.425 Novara, 104.043 Torino, 7.482 Vercelli, 6653 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1059 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1638 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 205 (-6 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3042 (+ 3 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 30.465

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.963.167 (+ 5.366rispetto a ieri), di cui 906.622 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 7804

Sono 20 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 7.804 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1193 Alessandria, 483 Asti, 331 Biella, 874 Cuneo, 647 Novara, 3.594 Torino, 368 Vercelli, 244 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

156.468 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 156.468(+ 1052 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 13.551 Alessandria, 7838 Asti, 4.929 Biella, 21.241 Cuneo, 12.937 Novara, 83.231 Torino, 5494 Vercelli, 5538 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 752 extraregione e 957 in fase di definizione.

Dice di essere positivo al Coronavirus per sfuggire al controllo di Polizia

Arrestato per resistenza, minacce, lesioni a P.U. e danneggiamento di una Volante

Nella tarda serata di mercoledì,  alcune pattuglie di Polizia sono intervenute per la segnalazione di un rissa in atto in Largo Nicola Fabrizi. Sul posto, all’arrivo degli agenti era presente solo un cittadino marocchino di 29 anni che si mostrava insofferente al controllo, ed offendeva i poliziotti dicendo loro che quella era zona sua e di andarsene. Il ventinovenne iniziava ad asserire di essere positivo al coronavirus e scagliava una testata contro un albero lì presente, probabilmente allo scopo di impressionare gli agenti ed evitare in tal modo di essere controllato. Inoltre, opponeva una forte resistenza all’operato dei poliziotti, provocando una contusione al polso ad uno di loro e tentava anche di appiccare il fuoco alla Volante del comm.to Barriera Milano con un accendino.

Gli accertamenti condotti su di lui facevano emergere che era negativo al Coronavirus, pertanto si trattava di una menzogna per sottrarsi al controllo. E’ stato arrestato per  resistenza, minacce, danneggiamento aggravato e lesioni a P.U.

 

Torino torna in zona arancione

Da lunedì 28 dicembre il Piemonte così come tutta l’Italia passa in zona arancione nei giorni 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio.

Invece il 31 dicembre e l’1, 2, 3, 5 e 6 gennaio si torna in zona rossa, mentre  tra il 31 dicembre e il primo gennaio il coprifuoco sarà prolungato alle 7 del mattino.

Nei giorni 28, 29 e 30 dicembre e 4 gennaio è possibile spostarsi liberamente, fra le 5 e le 22 all’interno del proprio Comune ed è possibile anche andare a fare visita ad amici e parenti entro tali orari e ambiti territoriali. Si può  anche, una sola volta al giorno, spostarsi per fare visita a parenti o amici, in un Comune diverso dal proprio, sempre soltanto all’interno della stessa Regione, tra le 5 e le 22 al massimo per due persone. Le persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti che convivono.

Sempre nei giorni 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio, è possibile, per chi abita  in un Comune fino a 5.000 abitanti, spostarsi tra le 5.00 e le 22.00, entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi anche in un’altra Regione), con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia e quindi anche andare a fare visita ad amici e parenti entro tali orari e ambiti territoriali. Sarà possibile spostarsi, anche tra Comuni di aree differenti, per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore oppure per condurli presso di sè.

I ristoranti e le altre attività di ristorazione, bar, pasticcerie e gelaterie, sono aperti solo per la vendita da asporto, dalle 5 alle 22 e per la consegna a domicilio, consentita senza limiti di orario. I negozi possono restare aperti fino alle 21. Le attività commerciali al dettaglio si svolgeranno solo a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano dilazionati e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto.

Consentito entrare in chiesa, dalle 5 alle 22, e assistere alle funzioni religiose, consentite le passeggiate e le attività motorie, sempre dalle 5 alle 22. È possibile accedere a  parchi e giardini pubblici all’interno del proprio Comune o, in assenza di questi, quelli in un Comune limitrofo più vicini a casa, salvo diverse specifiche disposizioni delle autorità locali, nel rigoroso rispetto del divieto di assembramento.

È consentito  spostarsi anche tra aree territoriali diverse per partecipare a funerali di parenti stretti e di un unico parente rimasto, sempre nel rispetto di tutte le misure di prevenzione e sicurezza.

Recarsi nelle seconde case all’interno della stessa Regione è sempre possibile durante il periodo delle feste,  dal 24 dicembre al 6 gennaio.

 

 

 

Reale Mutua Basket Torino – Mantova: una vittoria giusta, ma non cancella i dubbi

Il basket visto a distanza / 84 – 68 per Torino. Senza mai un’incertezza su chi avrebbe vinto dall’inizio alla fine. Una partita dall’esito scontato come è giusto che sia quando una squadra è nettamente superiore all’altra.

Non c’è demerito in questo, anzi. Vincere bene è un obbligo in queste condizioni, giocare bene un accessorio purtroppo.

La differenza tra la Torino dell’altra settimana e quella di ieri è solo nel essere riusciti a segnare più canestri rispetto alla volta precedente. E’ semplice il basket. Chi segna di più vince. Le filosofie sono da sempre due: chi preferisce vincere segnando un canestro in più dell’avversario e chi predilige fargliene segnare uno in meno. Entrambi conducono allo stesso scopo ma con esitidiversi in termine di spettacolo.

In questo caso Torino ha segnato e avrebbe potuto segnarne molti di più, ma il garbage time finale giustifica ogni ammanco sul pallottoliere del punteggio. Si può definire efficace il gioco di Torino ma non che ci sia un gioco. Ruotare la palla in mezza ruota, pick & roll ormai classico e invenzione finale di qualcunodei buoni giocatori di Torino è a grandi linee quello che accade.

Potremmo dire che se Torino gioca segnando vince, se gioca tirando male perde: tutto lì.

Non c’è emozione né passione e probabilmente il pubblico mancante contribuisce, ma non è colpa dei giocatori.

Troppo elevato il divario nel roster tra le due square per esprimere un giudizio tecnico. Bene così, speriamo nel futuro che Torino possa solo consolidare il suo tiro da fuori e avvalorare ulteriormente lo “strapotere fisico” in area di Diop coadiuvato da Pinkins.

Clarke sembra che ieri sia riuscito a ritrovare il suo tiro ma deve ancora dimostrare di saperlo fare quando la squadra si trova in difficoltà. Treviglio che la volta scorsa ha “massacrato” Torino ieri ha perso con Orzinuovi, e sinceramente, credo che un commento su questa situazione sia più eclatante se passa sotto silenzio… .

La Reale Mutua di Torino non può permettersi passi falsi clamorosi come quello dell’altra settimana con squadre identiche come caratura e talvolta vincere di trenta punti e altre volte perdere. Le somme si tireranno, se il mondo intorno a noi ce lo permetterà, in primavera, e quindi attualmente si sta parlando del nulla, però una solidità mentale sarebbe di aiuto. Non è quando va tutto bene, come ieri, anche se alcuni momenti di antibasket sono apparsi, che si può valutare la solidità mentale di una squadra. Se ci saranno i playoff, sarà lì che il “bipolarismo” non dovrà più essere presente. Forti con i deboli e scarsi con quelli normali non è un bel viatico per l’unico risultato utile che è la promozione in A.

La Reale Mutua Basket Torino è nettamente più solida di tutte le altre, almeno come quintetto e come possibilità di sopperire con i cambi per alcuni minuti, al cosiddetto “rifiatare” dei titolari. Però deve consolidare questi aspetti. Garantire il giusto spazio per Diop, che finalmente comincia a distruggere il canestro quando si trova sotto e segna schiacciando alzando un pochino il livello di intensità del suo gioco, sarà doveroso.

Ritrovare Pinkins dello scorso anno, specialista di A2 è obbligatorio e Alibegovic dovrà, come Clarke, segnare anche quando le partite, se ce ne saranno di tali, saranno tirate, come si dice in gergo.

Non nascondersi dietro un dito è un dovere sano di chi conduce la barca: Torino è più forte delle altre. Il rispetto per gli avversari è nell’animo, ma in campo si “massacra” e li si rispetta giocando per vincere sempre al massimo. Se il Real Madrid dovesse giocare con il “Carneade sport club” credo che rispetterebbe gli uomini ma vincerebbe 37 a 0, se parlassimo di un calcio “fantastico”. E così è per Torino del basket.

Non si può sentire parlare di timore verso questo o quel giocatore che di solito non trovi neanche su wikipedia. Si deve andare sereni, vincere perché si è più forti e perché si è convinti di esserlo senza esitare né in difesa né in attacco. Se Torino acquisirà questa dimensione sicuramente si potrà andare oltre.

Come ieri: vincere senza se e senza ma. E convincere, ma questa è un’altra storia … .

Paolo Michieletto

 

L’aiuto di Torino solidale a 17mila famiglie bisognose

‘Torino Solidale’ supporta circa 17 mila nuclei familiari grazie a una rete capillare e di prossimità che si è tradotta in 12 Snodi che hanno assicurato e garantiscono tuttora il rifornimento, lo stoccaggio di beni alimentari e di prima necessità e la distribuzione di pacchi alimentari.

Nei primi dieci giorni dalla partenza della seconda misura urgente di solidarietà alimentare voluta dal Governo oltre 9mila famiglie hanno acquisito il diritto a ricevere buoni spesa e panieri alimentari per almeno i prossimi tre mesi, per un totale impegnato di quasi 1milione e mezzo di buoni da spendere in derrate alimentari nei negozi della città.

La ‘misura urgente’ è stata anche l’occasione per contattare telefonicamente, da parte di operatori sociali specializzati, oltre 2mila nuovi nuclei familiari in difficoltà che hanno deciso di rivolgersi alla rete di solidarietà della Città.

Nelle prossime settimane si andranno progressivamente ad aggiungere ulteriori 8mila nuove famiglie che si sono rivolte alla rete di ‘Torino Solidale’ e che si andranno ad aggiungere alle oltre 6mila già coinvolte nella rete prima di questa seconda manovra straordinaria di supporto alimentare.

Abbiamo provato ad affrontare l’emergenza insieme al terzo settore cercando di pensare fin dal primo momento al medio lungo termine – afferma Sonia Schellino, Assessora alle Politiche Sociali della Città di Torino –. È così che si è costruita un’ampia rete di solidarietà alimentare che è sempre più un esempio di welfare generativo per contribuire a far fronte al bisogno alimentare nella nostra comunità“.

L’informatizzazione della rete ‘Torino Solidale’, accelerata dopo il primo lockdown, ha consentito di rispondere in maniera efficace e soprattutto veloce nella gestione delle nuove risorse stanziate per superare l’emergenza alimentare – dichiara Marco Pironti, Assessore all’Innovazione della Città di Torino -. Aiutare migliaia di famiglie ancor prima del periodo natalizio è stata una priorità dell’Amministrazione. Il lavoro di squadra tra i diversi assessorati, con il supporto del Csi, ha permesso alla nostra città di essere tra le prime a rendere immediatamente efficace e tangibile il nuovo supporto per le famiglie in difficoltà”.

In un anno complicato come quello che sta per concludersi c’è ancor più bisogno di umanità, di generosità e dei gesti d’amore che possono far sentire meno sole le persone con difficoltà.

A questo proposito continua anche la campagna di comunicazione ‘Torino Natale Solidale’, progetto voluto dalla Città in occasione di queste feste, per favorire una raccolta fondi e restituire ai cittadini l’atmosfera natalizia attraverso azioni concrete in aiuto di chi ha problemi economico sociali.

‘Torino Natale Solidale’ possono contribuire anche i singoli cittadini sia con beni alimentari e di prima necessità, sia attraverso il conto corrente che il Comune ha aperto nella Banca Unicredit per raccogliere gli aiuti.

Il bonifico bancario per aiutare chi ha più bisogno deve essere eseguito a favore del Comune di Torino IBAN IT69L0200801033000104431330 – causale ‘Torino Solidale art. 66 dl 18/2020’.

(foto di Vincenzo Solano)

Missione (im)possibile: ricostruire la credibilità della classe dirigente

Come dare torto al senatore Mauro Laus. E’ decisamente deprimente scegliere online il candidato a sindaco. Che potrebbe essere  una donna, visto che si è candidata anche Gianna Pentenero da Chivasso. Molto nota come consigliere  ed Assessore regionale.

Meno nota la sua candidatura che, in un mondo di maschi, è sempre ben accetta. Se ho capito bene candidatura non accolta da tutto il Pd, perché presentata fuori tempo massimo.  PD che continua nel giocare ad essere partito. A Roma, sempre se ho capito bene, verifica di Governo rinviata dopo il 6 gennaio. Continuo ad accettare scommesse: non si andrà comunque al voto.
Troppo incollati alle poltrone. Scaramucce giusto per continuare a campare. E , diciamolo pure, nel campare bene visto gli ottimi ed abbondanti stipendi. Con il covid come (sempre pronta) giustificazione per restare imbelli. Dunque perché non rinviare le elezioni amministrative ad ottobre?  Eppure basterebbe poco. 5 idee per Torino e subito dopo chi è il più adatto per realizzarle.
Ma lo so, sono vetusto e oramai superato. Ciò che desidero è nel mondo dei sogni. Una pezza cerca di metterla il solito Chiampa. Tandem con Salizzoni e Lo Russo. Silenzio di Furia e di Carretta. Non sanno che pesci prendere. Ed il solito Chiampa da più di cinquanta anni in politica, diciamo così, ne approfitta e gioca fino in fondo le sue carte. Verrebbe voglia di dire : in un mondo di ciechi l’orbo è Re. Chiampa, sia ben chiaro, non è e  non è mai stato orbo. Anzi direi sia lungimirante ed allo stesso tempo accorto. Conosce i tempi della politica.
Le mosse da fare. Anche Furia e Carretta non sono ciechi. Ma hanno  bisogno di occhiali appositi per vedere ciò che ( forse ) altri vedono essendo distanti dall’agonismo politico. Questi occhiali si chiamano partito. Ora ci sono solo più i social che, in molti casi, si inventano una realtà. Una realtà che fa comodo per le proprie esigenze, quasi una realtà fatta su misura, forse per i propri bisogni, sicuramente per i propri interessi. Molte volte le esigenze collettive non collimano con gli interessi individuali. Dunque si produce un oggettivo scollamento tra ciò che si dice e ciò che si farà. Su questo i pentastellati sono stati dei maestri assicurando a Torino 5 anni di oblio.
Loro, comunque, sono stati coerenti.  Hanno detto che avrebbero realizzato la decrescita felice. Detto fatto, ora Torino vive di assistenza e molti sono convinti che ci aspettano tempi di licenziamenti e dunque di ulteriore impoverimento sociale ed economico. Non possiamo arrenderci alla inevitabile. Abbiamo una sola carta da giocarci: ricostruire una credibilità della locale classe dirigente. Credibilità verso Roma come verso Bruxelles. Molto alta la posta in gioco senza possibilità di sbaglio. E per una volta desidero , voglio essere positivo.  Dai Torino, ce  la puoi fare.  Anzi, direi di più, hai il dovere morale di farcela.
Patrizio Tosetto

Pensioni in pagamento alle poste

POSTE ITALIANE: IN PROVINCIA DI TORINO LE PENSIONI DI GENNAIO IN PAGAMENTO DAL 28 DICEMBRE NEL RISPETTO DELLE NORME ANTI-COVID

Per chi ha scelto l’accredito, ritiro possibile dai 202 ATM Postamat della provincia Turnazione in ordine alfabetico per chi ritira in contanti negli uffici postali

 

Torino, 23 dicembre 2020 – Poste Italiane comunica che in provincia di Torino le pensioni del mese di gennaio verranno accreditate a partire da lunedì 28 dicembre per i titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution. I titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution potranno prelevare i contanti dai 202 ATM Postamat disponibili in provincia, senza bisogno di recarsi allo sportello.

 

In funzione della diffusione del virus Covid-19, l’Azienda ricorda l’esigenza di agire con responsabilità nel rispetto delle indicazioni delle autorità.

In tal senso, la volontà di continuare a garantire un servizio essenziale per la vita del nostro Paese, coniugata con la necessità di tutelare la salute di clienti e dipendenti, impone l’adozione di provvedimenti rispondenti alle disposizioni normative attualmente in vigore.

 

Pertanto, coloro che non possono evitare di ritirare la pensione in contanti in un Ufficio Postale, dovranno presentarsi agli sportelli rispettando la turnazione alfabetica prevista dal seguente calendario che potrà variare a seconda del numero di giorni di apertura dell’ufficio postale di riferimento:

 

I cognomi                   dalla A alla C lunedì 28 dicembre

dalla D alla G martedì 29 dicembre

dalla H alla M mercoledì 30 dicembre

dalla N alla R giovedì mattina 31 dicembre

dalla S alla Z   sabato mattina 2 gennaio.

 

 

Poste Italiane ricorda che i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli uffici postali, che riscuotono normalmente la pensione in contanti e che non hanno già delegato altri soggetti al ritiro della pensione, possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i Carabinieri.

 

Poste Italiane comunica inoltre che in 120 uffici postali della provincia di Torino è possibile prenotare il proprio turno allo sportello tramite WhatsApp. Richiedere il ticket elettronico con questa modalità è molto semplice: basterà memorizzare sul proprio smartphone il numero 3715003715 e seguire le indicazioni utili a conseguire la prenotazione del ticket. Per gli uffici abilitati alla prenotazione su WhatsApp, è stata riattivata anche la possibilità di prenotare il proprio turno allo sportello da remoto direttamente da smartphone e tablet utilizzando l’app “Ufficio Postale” oppure da pc collegandosi al sito poste.it, senza la necessità di registrarsi. Negli uffici postali con possibilità di prenotazione “a distanza”, è inoltre possibile tornare ad attendere il proprio turno allo sportello all’interno dei locali.

 

Per conoscere gli uffici abilitati alla prenotazione del ticket da remoto e per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito www.poste.it o contattare il numero verde 800 00 33 22.

Civich in azione per la “spesa solidale”

Come nel primo lockdown, il personale della Polizia Municipale, di fronte alla pandemia e al pericolo di contagio non si è mai fermata, anzi, ha intensificato le ore di lavoro, così come hanno fatto le altre categorie di lavoratori a servizio della comunità, dottori, infermieri, Forze dell’Ordine, Protezione Civile.

Il “Gruppo Spesa Solidale”, gruppo di lavoro costituito su base volontaria nato per volere del Comandante Bezzon e deputato alla risoluzione delle necessità più impellenti e gravose dei cittadini torinesi, si è reso nuovamente protagonista con aiuti concreti rivolti alle famiglie bisognose.

Come già avvenuto in occasione della prima chiusura forzata, oltre alle attività volte ad accogliere, informare e supportare i cittadini nell’affrontare il disagio provocato dalla pandemia, gli agenti della Polizia Municipale del “Gruppo Spesa Solidale”, hanno prestato la propria opera, affiancando i volontari presso la mensa gestita dalla Parrocchia di S. Alfonso, accogliendo le tante persone bisognose di un pasto caldo e di un luogo dove sentirsi sicure e protette e accompagnato le persone anziane in banca per il ritiro della pensione.

Non solo, poco più di un mese fa, sul nascere della nuova ondata pandemica, il Comandante Bezzon, con un’email inviata a tutto il personale di Polizia Municipale, ha sensibilizzato e invitato a partecipare, ognuno per le proprie possibilità, alla nuova donazione di generi alimentari da devolvere alle famiglie inserite negli elenchi dei Servizi Sociali.

L’invito ha sortito l’effetto sperato e, immediatamente, si è innescata l’ennesima gara di solidarietà in cui, ognuno con fondi propri, gli agenti, i funzionari e i dirigenti hanno acquistato e donato prodotti alimentari per le persone bisognose.

Per diversi giorni, il Comando di Via Bologna 74 è stato un via vai di persone, in divisa e non, carichi di borse della spesa da portare al settimo piano, luogo in cui è stato allestito il punto di ricezione e catalogazione delle merci.

Venerdì mattina, gli agenti del Nucleo di Prossimità hanno trasportato i prodotti al centro di raccolta della Città ubicato in via San Marino.

In poco più di 30 giorni sono stati raccolti generi alimentari di prima necessità, che nei prossimi giorni verranno distribuiti alle famiglie in difficoltà, consistenti in: 415 chili di pasta, 90 Kg di riso, 230 lattine pelati, 250 lattine di legumi, 104 lattine di tonno, 127 confezioni di biscotti e brioche, 120 omogeneizzati, 30 kg di farina.

La Polizia Municipale continuerà il proprio impegno sociale al fianco delle famiglie in difficoltà, offrendo la propria collaborazione e sostegno ad una rete di Supermercati che ha offerto le proprie sedi per effettuare una raccolta alimentare attraverso i propri clienti, continuando in tal modo a rifornire gli snodi solidali.

Il Comandante della Polizia Municipale, Emiliano Bezzon, si dice molto orgoglioso, ma non meravigliato della grande generosità e solidarietà messa in campo, ancora una volta, da tutto il Corpo del Vigili a favore dei cittadini più bisognosi. “Sono molto contento e stupito, anche se non meravigliato, di vedere con quanta generosità tutto il Corpo di Polizia Municipale abbia partecipato a questa nuova gara di solidarietà in favore delle persone meno fortunate. Questo spirito e questa sentita partecipazione verso i cittadini più fragili incarnano in pieno quello che è lo spirito contenuto nel nostro motto ‘per servire e per proteggere’. E’ questo che siamo.  Oggi più che mai dobbiamo essere vicini ai cittadini. Oltre a tutte le attività istituzionali a cui siamo comandati ogni giorno, continueremo a sostenere questo genere di iniziative con tutti i mezzi di cui disponiamo, confidando sempre nella grande generosità di questi uomini”.

Il sostegno della Regione al socioassistenziale

La Regione approva un disegno di legge a sostegno di un settore che accoglie 52.000 ospiti e dà lavoro a oltre 40.000 persone

Il presidente Cirio: “Abbiamo l’obbligo di aiutare chi aiuta gli anziani e le persone più fragili”

La Regione Piemonte interverrà con un contributo straordinario di 41 milioni di euro per garantire la continuità delle oltre 1800 strutture che erogano prestazioni di carattere residenziale di tipo sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale ad anziani, minori, disabili, persone affette da tossicodipendenza o da patologie psichiatriche e la cui situazione finanziaria è in sofferenza a causa delle maggiori spese e delle minori entrate causate dall’emergenza epidemiologica.

E’ quanto dispone un disegno di legge approvato questa mattina dalla Giunta regionale e poi illustrato nel corso di una videoconferenza stampa dal presidente Alberto Cirio e dagli assessori alle Politiche sociali, Chiara Caucino, alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, e alla Ricerca Covid, Matteo Marnati, che passa ora all’esame del Consiglio regionale per l’approvazione definitiva. In videocollegamento anche il sindaco di Novara, Alessandro Canelli. che nei giorni scorsi si era fatto portavoce delle istanze delle 26 aziende pubbliche piemontesi per i servizi alla persona.

“Abbiamo l’obbligo di aiutare chi aiuta i nostri anziani e le persone più fragili del Piemonte con un intervento di importanza assoluta nei confronti di un settore che, a causa della pandemia, ha dovuto affrontare come tutti costi non previsti e minori entrate – ha esordito il presidente Cirio -. Nel momento in cui si cerca di aiutare chi rischia di non farcela, queste realtà non possono essere dimenticate. Investire 41 milioni è un grande sforzo che la Regione compie senza gravare sui cittadini né tagliare somme alle altre voci del bilancio, per sostenere un servizio la cui efficienza si traduce in maggiore tutela per le persone più vulnerabili. Data la necessità di intervenire al più presto per aiutare il comparto, ai capigruppo del Consiglio regionale abbiamo chiesto di riservare a questo disegno di legge una corsia privilegiata per approvarlo prima della fine dell’anno. Parliamo di un mondo che accoglie 52.000 ospiti e dà lavoro a oltre 40.000 persone”.

Dei 41 milioni di euro, 30 sono destinati alle strutture accreditate e 10 a quelle autorizzate.

In particolare, le strutture contrattualizzate/convenzionate di tipo sanitario e socio-sanitario riceveranno complessivamente 20 milioni per quest’anno e 10 per il prossimo del Fondo sanitario regionale come integrazione tariffaria delle prestazioni acquistate dalle aziende sanitarie locali. La somma andrà a copertura delle maggiori spese per la prevenzione ed il controllo dell’infezione da Covid-19 sostenute nel periodo compreso tra il 21 febbraio 2020 e il 30 giugno 2021.

L’integrazione tariffaria ammonterà a 2,65 euro a giornata per le strutture per anziani, a 1,5 euro per le strutture per persone con disabilità, affette da patologie psichiatriche e per minori, a 1,2 euro per le strutture per persone affette da tossicodipendenza. Le spese ammesse sono quelle per la sanificazione degli ambienti, l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, il personale, la messa in sicurezza degli ospiti e degli operatori, il miglioramento della qualità dell’assistenza, lo smaltimento dei rifiuti speciali.

Alle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali autorizzate al funzionamento viene invece riconosciuto un contributo per posto letto autorizzato al 30.11.2020 per complessivi 10 milioni di euro, che comprendono 6,3 milioni per la copertura dei consumi di energia elettrica presi dalla quota che i concessionari degli impianti di grande derivazione idroelettrica devono versare alla Regione, 2 milioni dei fondo per l’edilizia sociale, 1,8 milioni del fondo della dirigenza regionale, che ha destinato parte del suo compenso all’emergenza Covid.

Un altro stanziamento di 1 milione di euro permetterà alle 26 aziende pubbliche di servizi alla persona, che accolgono circa 3.000 ospiti, di essere esentate dal pagamento dell’Irap a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso.

Tutti questi enti potranno inoltre accedere alle agevolazioni previste dal Fondo di garanzia di Finpiemonte, e richiedere così la concessione di una garanzia sui finanziamenti erogati dalle banche convenzionate.

“L’Amministrazione regionale – ha affermato l’assessore Caucino – mostra grande attenzione verso un mondo così duramente provato dalla pandemia. Uno sforzo rilevante, che testimonia la volontà di sostenere concretamente un sistema che si prende cura di soggetti fragili e bisognosi di attenzione e la cui tenuta è fondamentale sotto molteplici punti di vista, compreso quello occupazionale. Da settimane sto lavorando in questa direzione. La Regione risponde così presente alla richiesta di aiuto avanzata dalle strutture, in attesa che il Governo faccia la sua parte”.

L’assessore Icardi ha evidenziato che “la Sanità compie un grande sforzo: siamo riusciti a recuperare i fondi non spesi per l’emergenza Covid. Già a luglio avevamo deciso un provvedimento di ristoro: ci sarà un aiuto nazionale ed uno regionale. Altre Regioni delle dimensioni del Piemonte hanno messo a disposizione meno fondi. Avremmo potuto aumentare le rette, ma questo si sarebbe tradotto in un ulteriore aggravio per le tasche delle famiglie che sono già messe a dura prova dalla situazione economica. Superata la fase di emergenza avremo modo di ripensare le funzioni che le strutture residenziali avranno nel futuro, oggi esprimiamo la vicinanza della Regione”.

“Al territorio piemontese arrivano anche i fondi, 6 milioni e 300.000 euro calcolati sul prezzo zonale attuale, che derivano dalla monetizzazione della fornitura di energia gratuita che spetta alla Regione dai concessionari degli impianti di grande derivazione idroelettrica – ha puntualizzato l’assessore Marnati – La nuova legge sull’idroelettrico prevede che queste risorse vadano a servizi pubblici tra cui quelli sanitari, socio-sanitari e assistenziali, scolastici, di protezione civile e comunali. Proprio in ragione dell’emergenza epidemiologica, per il primo biennio 2020-2021 sono stati identificati dalla Giunta, quali beneficiari dei fondi, i servizi socio-sanitari e socio-assistenziali del territorio che a causa dell’epidemia versano in grave difficoltà economica. I fondi serviranno per i pagamenti delle bollette per l’energia elettrica”.

“Ringrazio il presidente Cirio e gli assessori competenti per aver accolto tempestivamente le richieste che giungono numerose dal mondo delle Rsa e dei sindacati in ordine ai gravi problemi di natura economico-finanziaria che stanno attraversando – ha dichiarato il sindaco Canelli – La scorsa settimana ho avuto un incontro proprio con il presidente e l’assessore Caucino, rappresentando l’urgenza di intervenire il prima possibile per mettere in sicurezza un settore che, a seguito di questa emergenza sanitaria, ha grossi problemi di liquidità e un impatto sociale rilevantissimo nella nostra città, così come in tutto il territorio piemontese. In particolare, il comparto delle Rsa di tipo pubblico ovvero ex Ipab – ora APSP – sconta ulteriore rigidità di natura giuridico e finanziaria, elemento che rende ancora più fragili tali strutture. Il lavoro però non è terminato. Occorrerà continuare a monitorare la situazione e in prospettiva cercare soluzioni innovative che incentivino sempre più la domiciliazione dell’assistenza e la razionalizzazione dei servizi”.

Le modalità di assegnazione dei contributi saranno definite con una delibera di Giunta successiva all’entrata in vigore della nuova legge.

Nel dettaglio le risorse saranno erogate a oltre 1800 strutture residenziali, che comprendono 40.000 lavoratori e 52.000 ospiti: 772 strutture per anziani (29.000 lavoratori e 40.000 ospiti), 418 strutture per disabili (6.000 lavoratori e 6.000 ospiti), 311 strutture per pazienti psichiatrici (oltre 2.000 lavoratori e quasi 3.000 ospiti), 227 strutture per minori (con circa 1.900 lavoratori e oltre 2.000 ospiti), 82 strutture per le dipendenze (con oltre 900 lavoratori e oltre 1.200 ospiti).

Durante la videoconferenza stampa è stato anche ricordato il piano di screening varato dalla Regione a fine ottobre, in base al quale fino al 1° marzo verranno effettuati complessivamente 750.000 tamponi rapidi ad ospiti e dipendenti delle residenze per anziani e delle altre strutture assistenziali