ilTorinese

Iren sospende chiusura contatori per piccole attività in crisi

In seguito ai nuovi significativi impatti economici della seconda ondata di Covid19, il Gruppo Iren ha deciso di interrompere fino al 7 gennaio 2021, per le piccole attività commerciali in difficoltà collocate in zona rossa e arancione, le nuove azioni di sospensione/riduzione delle forniture (gas, luce, acqua e teleriscaldamento) dovute alla morosità.

Il provvedimento è destinato in particolare alle partite IVA e costituisce un’azione di
supporto per le piccole imprese nell’imminente periodo natalizio di auspicata ripresa,
confermando ancora una volta, in un momento così delicato per l’Italia, l’attenzione
di Iren al tessuto economico dei territori serviti.

Inoltre il Gruppo ricorda a tutti i propri clienti – famiglie e imprese – che subiscono
un’oggettiva situazione di difficoltà economica, la possibilità di richiedere la
rateizzazione direttamente al Servizio Clienti, utilizzando i canali di contatto messi a
disposizione dall’Azienda.

Apprensione per la condanna a morte del fisico che ha lavorato in Piemonte

Apprensione a Novara e nell’ambiente accademico piemontese per la sorte di Ahmadreza Djalali.

Le autorità iraniane intendono eseguire la condanna a morte del fisico irano-svedese, esperto in Medicina dei disastri, che per tre anni ha lavorato e insegnato a Novara nella struttura del Crimedim, l’autorevole centro di ricerca internazionale dell’Università del Piemonte Orientale conosciuto in tutto il mondo per gli studi sulla medicina delle emergenze. “La notizia è orribile, la sentenza di morte dovrebbe essere eseguita entro una settimana” ha dichiarato Diana Eltahawy, vicedirettrice per il Medio Oriente e l’Africa del nord di Amnesty International. L’organizzazione per i diritti umani ha appreso la notizia del trasferimento di Djalali in isolamento, cosa che lascerebbe supporre, secondo Amnesty, l’imminente esecuzione. Il fisico iraniano, che ha vissuto alcuni anni a Novara, è stato condannato a morte nel 2017 dopo un processo farsa per corruzione. Il tribunale si è basato su presunte confessioni estorte con la tortura quando Djalali era detenuto in isolamento senza poter mai parlare con un avvocato. Il docente universitario aveva dichiarato che era stato minacciato di morte e terrorizzato durante gli interrogatori e che gli avrebbero ucciso i figli residenti in Svezia e la madre che vive in Iran. Apprese le nuove allarmanti notizie è scattata la mobilitazione internazionale per salvare la vita a Djalali. Davanti al municipio di Novara si è svolto oggi un sit in simbolico per fermare la condanna a morte del medico e ricercatore iraniano. “C’è grande preoccupazione in città, commenta il sindaco Alessandro Canelli, l’esecuzione di Djalali sarebbe un fatto devastante non solo per la sua famiglia ma anche per la città e la comunità scientifica internazionale. La sua condanna a morte sottolinea la barbarie di un regime che va condannato”.
fr

Dopo il forfait di Saracco la palla passa al Pd

Una cosa è certa: il centrosinistra a Torino non si può permettere di perdere un’altra volta…

Torino, una roccaforte della sinistra rischia di diventare la Vandea del PD. Dipendera’ anche, se non soprattutto, dalla scelta del candidato a Sindaco. Ed è brutto segno il forfait del Rettore Saracco. Strano,  ha fatto il diavolo a quattro per essere candidato. Proprio ora che sembrava in pol position butta all’ortica i vari appoggi altolocati che aveva. Prima di tutto Sergio Chiamoarino, anche Anna Rossomando non aveva fatto mancare il suo sostegno con la Pentenero che addirittura aveva annunciato il suo appoggio in una conferenza stampa appositamente convocata. Che è successo?
Probabilmente non si fidava più. Forse non si è mai fidato e stava solo aspettando l’evolversi degli eventi. Altra cosa, sono decisamente timide le liste (cosiddette) civiche e contrario il corpaccione del PD.  Un partito diviso in mille ricoli e con diversi candidati. In qualche modo una vittoria di Mimmo Carretta e , diciamo così, non contraddetta dal segretario regionale il giovane filosofo Furia da Biella. Un professore con un avvenire davanti a sé appunto come Filosofo e professore. Ottengono un risultato:  primarie o non primarie, è il PD torinese che decide. In che modo? Si vedrà.
Sembrerebbe che Mauro Salizzoni stia diventando l’ultima spiaggia. E se non dovesse accettare? Vero che mesi fa aveva dato la sua disponibilità. Ma come dimostra il Professore Saracco tra il dire ed il fare c’è di mezzo ….il Po. Ammettiamo  che ci stia. Certamente con buone possibilità di essere vincente, ma le tensioni nel centro sinistra si sposteranno su come si formerà  la squadra di governo. In altre parole come verranno divisi i vari assessorati . Manuale Cencelli? Lottizzazione? Chiamatela come volete. Mi limito nel sottolineare che qualcosa è successo e sta succedendo. Intanto i candidati per le primarie non mollano. “Noi vogliamo le primarie e le primarie si devono fare coronavirus o non coronavirus”. Ed ora sento profumo dell’usato ma decisamente garantito Sergio Chiamparino. Anche qui nulla è detto di definitivo. Tutto rimane in movimento.
Conclusione: dialettica democratica o confusione? Personalmente propenderei per la seconda opzione. Ma si sa, sono il solito pessimista. Con la certezza che non ci sono più i partiti di una volta. Pazienza,  ma qualcuno il Sindaco a Torino lo deve pur fare.
Non vedo altro modo di scelta che quello di votarlo.

Patrizio Tosetto

Bollettino Covid, altri morti e contagi in Piemonte. Ricoveri in calo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

74.723 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 74.723 (+ 2194 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: Alessandria 6.243, Asti 3.601, Biella 2.285, Cuneo 8.824, Novara 5.195 Torino 42.759, Vercelli 2.756, Verbano-Cusio-Ossola 2.220 oltre a 418 extraregione e 422 in fase di definizione.

I DECESSI DIVENTANO 5.875

Sono 72 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 6 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 5.875 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 903 Alessandria, 345 Asti, 271 Biella, 637 Cuneo, 538 Novara, 2.650 Torino, 290 Vercelli, 179 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 62 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 159.004(+2.751rispetto a ieri, di cui 1148, il 42%, sono asintomatici).

I casi sono così ripartiti: 730 screening, 1.184 contatti di caso, 837 con indagine in corso; per ambito: 379 Rsa/Strutture socio-assistenziali, 154 scolastico, 2218 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 13.633 Alessandria, 7.304 Asti, 5.461 Biella, 21.624 Cuneo, 12.077 Novara, 85.474 Torino, 5.888 Vercelli, 5.190 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 899 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.454 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 403( +0 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4.992(- 103rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 73.011

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.490.715(+22.418rispetto a ieri), di cui 774.361 risultati negativi.

Comunali, Saracco dice no e Boni conferma il sì

ELEZIONI 2021 TORINO: DOPO IL NO DI SARACCO BONI CONFERMA PROPRIA INTENZIONE DI ANDARE AVANTI
 “Entro il 30 novembre, congelamento o meno, consegnerò alla coalizione il mio programma per Torino. Le mie parole chiave sono ALLEANZA e FARE SQUADRA”
Commenta Boni Igor Boni: “L’annuncio del Rettore del Politecnico conferma che lo strumento che ci eravamo dati e sul quale eravamo TUTTI d’accordo, le primarie, è l’unico strumento credibile per costruire la Torino del futuro. Entro il 30 novembre, congelamento o meno delle consultazioni, consegnerò il mio programma per Torino come candidato alle primarie del Centrosinistra. Come da regolamento. Io credo che dovremmo smettere di parlare di questo e confrontarci serenamente e, se serve, duramente, su come far uscire la Città dalla più grave crisi economica e sociale del dopoguerra. Perché di questo dobbiamo parlare. Sono convinto che la prima parola chiave debba essere ALLEANZA: alleanza tra Torino e le grandi città dell’area metropolitana; Alleanza con Milano; alleanza con l’Europa; alleanza tra livelli istituzionali differenti al di là del colore politico; alleanza tra centro e periferie.
Ai Torinesi dobbiamo dire la verità senza paura. Dobbiamo guardarli in faccia e avere il coraggio di cambiare rotta, dopo anni di chiusura e di ‘no’ e dopo che le forze populiste hanno costruito il proprio consenso su menzogne, su illusioni, sulla continua ricerca di nemici. Ne usciremo insieme, facendo squadra, senza delegare tutto a chi governa, a chi farà il Sindaco, alla Giunta, ma con la responsabilità di ognuno di fare la propria parte”.

“Vita Nova”, il Salone del Libro ai tempi del Covid

“VITA NOVA” online, a scuola, in libreria

 

Online da venerdì 4 a martedì 8 dicembre e nelle librerie torinesi fino al 7 gennaio 2021- 20 lezioni con 24 autori e autrici italiani e internazionali, 34 librerie, 180 editori, oltre 700 titoli

 

 

Con, tra gli altri: Alberto Angela, Fernando Aramburu con Bruno Arpaia, Richard Baldwin, Letizia Battaglia, Eva Cantarella, Romeo Castellucci, Andrea Colamedici, Saverio Costanzo, Emma Dante, Donatella Di Cesare, Luca Doninelli, Mathias Énard, Silvia Federici, Giorgio Fontana, Fumettibrutti, Maura Gancitano, Paolo Giordano, Helena Janeczek, Petros Markarīs, Susanna Mattiangeli, Roberto Saviano, Vittorio Sgarbi, Manuel Vilas, Serena Vitale, il Cardinale Matteo Zuppi

 

 

 

In una contingenza che continua a essere particolarmente difficile per il mondo del libro e della scuola, il Salone Internazionale del Libro di Torino vuole dare un segnale forte, concreto, pratico di vicinanza, supporto e anche di servizio alla filiera e alle scuole.

 

Dopo il successo di SalTo Extra, il Salone torna dunque con Vita Nova: non soltanto una rassegna culturale e letteraria, ma l’inizio di un nuovo percorso da condividere con gli editori, le librerie, le biblioteche e la comunità di lettori, insegnanti, studenti in attesa di Vita Supernova, la XXXIII edizione del Salone nel 2021. Un format inedito, in grado di integrare una strategia vincente di promozione del libro e della lettura, nel rispetto delle disposizioni in vigore per contenere la diffusione dell’epidemia.

 

Vita Nova avrà quindi due anime in una: sarà una grande occasione di incontro e confronto sui canali digitali del Salone, con 20 lezioni per “riconciliare gli opposti” a cura di grandi autori e autrici – e una programmazione pensata appositamente per le scuole – che saranno trasmesse da venerdì 4 a martedì 8 dicembre; ma sarà anche un percorso in 34 librerie torinesi, fino al 7 gennaio 2021.

 

 

Vita Nova in libreria e il Buono da Leggere

Vita Nova darà vita, dal 4 dicembre e fino al 7 gennaio, a una grande e importante rete, capace di ritrovare uno spazio fisico, sempre nel pieno rispetto delle normative di sicurezza, comune a libri e lettori: 34 librerie torinesi, indipendenti e di catena, accoglieranno i 180 editori partecipanti, che avranno la possibilità di promuovere oltre 700 titoli in spazi dedicati allestiti ad hoc dalle librerie, anche grazie a del materiale di comunicazione specifico fornito dal Salone del Libro.

Il Buono da Leggere. In questo percorso di supporto alla filiera, ai librai e agli editori, il Salone dedica una importante iniziativa alla promozione della lettura nelle scuole, tra i giovani e i lettori del Salone. Grazie al sostegno della Regione Piemonte il Salone distribuirà 12 mila Buoni da Leggere del valore di 10 € spendibili nelle 35 librerie torinesi aderenti dal 4 dicembre 2020 al 7 gennaio 2021. Destinatari di questa iniziativa sono i giovani tra i 14 e i 25 anni residenti o domiciliati in Piemonte, oltre ai primi lettori del Salone, sempre domiciliati in Piemonte, che da lunedì 30 novembre si iscriveranno a SalTo+, la nuova piattaforma digitale dedicata alla community del Salone. Per i docenti delle scuole d’infanzia, delle scuole primarie e secondarie di primo grado l’iniziativa destina un carnet di dieci buoni per inaugurare o arricchire delle biblioteche di classe, strumento importantissimo per promuovere la lettura fin da piccoli.

 

Vita Nova in biblioteca

Vita Nova aprirà anche una finestra – virtuale, ma reale – sulle Biblioteche: si rinnova, infatti, la collaborazione dell’AIB-Associazione Italiana Biblioteche con il Salone Internazionale del Libro di Torino, grazie al coinvolgimento di tutte le sezioni regionali. Protagonisti saranno i numerosi gruppi di lettura che si sono formati nelle biblioteche italiane, composti in maniera eterogenea da appassionati del libro e della lettura, amanti dell’analisi critica dei testi e del confronto con altri lettori, su temi e filoni letterari, filosofici, storici. Nell’occasione, alcuni rappresentanti rivolgeranno agli scrittori ospiti una domanda sul tema trattato nella loro ‘lectio’: un momento interessante, benché a distanza, di confronto e di incontro con l’autore.

 

Vita Nova online: le grandi lezioni

Il titolo scelto, Vita Nova, vuole essere un invito a riflettere sul presente e sul futuro: insieme, riconciliando gli opposti, perché il domani non sarà solo o luminoso o oscuro, e abbiamo bisogno di superare un pensiero dicotomico dove il presente è immutabile e il futuro sembra non arrivare mai. Il Salone del Libro curerà dunque 20 lezioni di grandi autori e autrici italiani e internazionali – di cui una seleziona pensata per gli studenti – che ruoteranno attorno a coppie di concetti percepiti come contrapposti con l’obiettivo di dimostrare che la realtà non è un elenco di contrari, ma di elementi che dobbiamo imparare a integrare tra loro, a riconciliare, a vivere uniti.

 

Alberto Angela per riconciliare Antico-Moderno; Richard Baldwin per riconciliare Uomo-Macchina; Letizia Battaglia per riconciliare Vita-Morte; Eva Cantarella, Helena Janeczek e Petros Markarīs per riconciliare Stato-Comunità; Romeo Castellucci per riconciliare Inferno-Paradiso, Andrea Colamedici e Maura Gancitano per riconciliare Maschi-Femmine; Saverio Costanzo per riconciliare Interno-Esterno; Emma Dante per riconciliare Famiglia-PartenogenesiDonatella Di Cesare per riconciliare Libertà-Responsabilità; Luca Doninelli e Susanna Mattiangeli per riconciliare Realtà-Fantasia; Mathias Énard per riconciliare Oriente-Occidente; Silvia Federici per riconciliare Streghe-InquisitoriGiorgio Fontana per riconciliare Liberi-LegatiFumettibrutti per riconciliare Parola-Immagine; Paolo Giordano per riconciliare Cura-MalattiaRoberto Saviano per riconciliare Sud-Nord; Vittorio Sgarbi per riconciliare Bello-Brutto; Manuel Vilas per riconciliare Emergenza-NormalitàSerena Vitale per riconciliare Scrittura-Traduzione; il Cardinale Matteo Zuppi per riconciliare Vecchi-Giovani.

 

Grazie alla collaborazione con il Teatro di Roma per la sala dell’Argentina, (Roma), il Teatro La Vicaria (Palermo), il Teatro Arena del Sole (Bologna) – Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro dell’Elfo (Milano), Teatro Astra (Torino) diverse lezioni di Vita Nova sono trasmesse da alcuni dei teatri più significativi del Paese: in un momento così difficile per la cultura, continuare a stringere alleanze e condividere progetti è, per il Salone e per la comunità culturale italiana tutta, di fondamentale importanza.

 

Le lezioni saranno tradotte in LIS – Lingua dei Segni Italiana e come tutti gli appuntamenti di Vita Nova verranno trasmessi gratuitamente in live streaming sul sito, sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Salone. Le lezioni saranno poi disponibili anche on demand, a evento concluso, su SalTo+, la piattaforma digitale che il Salone dedica alla sua community.

 

Manifesto. L’illustrazione del manifesto di Vita Nova è stata realizzata da Elisa Seitzinger, illustratrice, artista visiva e docente di morfologia e dinamica della forma all’Istituto Europeo di Design di Torino, che curerà anche l’illustrazione del manifesto ufficiale della XXXIII edizione del Salone.

 

Il Premio Strega Europeo. Venerdì 11 dicembre alle ore 18.30, in collaborazione con il Premio Strega Europeo, Fernando Aramburu, vincitore del Premio Strega Europeo 2018, dialogherà con Bruno Arpaia vincitore del premio alla traduzione per Patria (Guanda). Interverranno: Nicola Lagioia, Giovanni Solimine ed Eugenio Tangerini, con la conduzione di Stefano Petrocchi. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming dal BPER Banca Forum Monzani di Modena, sul sito del Premio Strega e del Salone Internazionale del Libro di Torino.

 

Vita Nova a scuola

Oltre alle lezioni pensate ad hoc per studenti di tutte le età, in programma nella mattinata di venerdì 4 dicembre grazie alla collaborazione con la Fondazione Compagnia di San Paolo, Vita Nova arriverà nelle scuole con una serie di iniziative mirate, realizzate grazie al supporto di importanti partner del Salone, tra i quali il MIBACT Centro per il Libro e la Lettura, la Fondazione Compagnia di San Paolo, l’Associazione delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte. Tra queste il primo modulo di Educare alla lettura, con sei appuntamenti online dal 3 al 16 dicembre (l’iniziativa ha già riscosso un grande interesse: in soli 5 giorni sono pervenute oltre 1000 richieste di partecipazione da parte di insegnanti e bibliotecari), e Adotta un libro, con cui quattromila copie di un grande capolavoro della letteratura attorno a cui radunare la comunità scolastica. Grazie al contributo dell’Associazione delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte, il Salone del Libro stamperà, in un’edizione dedicata, un grande classico della letteratura da distribuire gratuitamente alle classi quarte delle scuole superiori.

 

Momenti conclusivi di vari progetti del Salone e altre collaborazioni

Vita Nova sarà anche l’occasione per dare spazio, tutte le mattine alle ore 11:00, a una serie di momenti conclusivi di diversi progetti non presentati in primavera a causa dello slittamento del Salone del Libro: i tre premi che il Centro per il libro e la lettura dedica alle scuole, il Premio Nati per Leggere, il Silent Book Contest, il Concorso Letterario Lingua Madre.

Vita Nova ospiterà anche due iniziative del Consiglio Regionale della Regione Piemonte  e di Incipit Offresi.

 

 

Info pratiche

Tutti gli appuntamenti verranno trasmessi – gratuitamente – in live streaming sul sito, sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Salone.

Le Lezioni di Vita Nova e gli appuntamenti di Educare alla Lettura saranno disponibili anche on demand, a evento concluso, su SalTo+, la piattaforma digitale per la community del Salone. Contenuti speciali, approfondimenti, podcast e video on demand: uno spazio per lettrici e lettori, e per tutto il mondo delle professioni del libro, con materiali didattici e attività formative.

 

 

In piazza Castello gli studenti che vogliono tornare in classe

Crescono di numero gli studenti che vogliono  tornare a fare lezione in presenza  a scuola

Alcune decine di loro si sono dati appuntamento  questa mattina in piazza Castello a Torino, per un sit in di fronte al palazzo della  Regione.

In tutto una sessantina di ragazzi ‘autorganizzati’, seduti per terra, che con pc e  tablet e hanno seguito la didattica a distanza.

Hanno anche inscenato un flash mob rappresentando un appello in classe.

(foto: il Torinese)

Salvato positivo Covid colpito da un trombo a valvola cardiaca provocato dal virus

All’ospedale Molinette di Torino

Nei giorni scorsi è stato salvato un paziente positivo al Covid colpito da un trombo ad una valvola cardiaca provocato proprio dal virus con un intervento in urgenza, presso la Cardiochirurgia dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Mauro Rinaldi). Si tratta di un uomo di 71 anni della provincia di Torino già sottoposto nel 2007 a sostituzione di valvola mitralica con protesi meccanica. Dopo essersi sentito male viene ricoverato presso il pronto soccorso di un ospedale torinese per  importante difficoltà respiratorie e viene fatta diagnosi di polmonite da Covid positivo. Durante la degenza  si scopre che un trombo provocato proprio dal virus ha bloccato il movimento dei dischi della protesi meccanica e presto avrebbe portato a morte certa il paziente. L’infezione in atto da coronavirus porta con sé uno stato di ipercoagulazione che provoca spesso eventi letali di trombosi e questa volta ha colpito il cuore.

Il paziente è stato trasferito in urgenza presso le Molinette e, nonostante la grave e contagiosa malattia infettiva in atto, è stato sottoposto tempestivamente ad un intervento a cuore aperto con la sostituzione della protesi meccanica malfunzionante con una protesi biologica. L’intervento è stato effettuato dal professor Rinaldi (coadiuvato dai cardiochirurghi Matteo Attisani, Cristina Barbero, Luisa Ferrante e l’anestesista Carlo Burzio).

Il complesso intervento è durato numerose ore in un clima protetto ed è perfettamente riuscito. Il paziente è ora in via di guarigione.

Le complicanze cardiache in corso di COVID sono frequenti, gravissime ma, come dimostra questa storia, potenzialmente curabili anche con interventi complessi al cuore effettuati sempre con la massima attenzione e l’utilizzo di dispositivi di protezione adeguati per evitare il contagio degli operatori.

Un esempio di medicina estrema e di elevata complessità che non si arrende di fronte a questa pandemia.

Calabresi il “solito ignoto“

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni   M ario Calabresi, figlio del commissario L uigi Calabresi ucciso dai sicari di Lotta Continua, è apparso in tv come “solito ignoto“ nella trasmissione di Rai 1 condotta da Amadeus. Si è prestato a far la parte del solito ignoto per pubblicizzare in poche battute il suo ultimo libro.

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Calabresi ha 50 anni ed è  stato direttore dei quotidiani  “La Stampa“ e “Repubblica“. Venne brutalmente licenziato dall’editore illuminato e progressista Carlo de Benedetti dalla direzione di quest’ultima e non è più riuscito a rientrare nel giro. Ambedue le  sue direzioni sono state deludenti ed hanno registrato un crollo nelle vendite dei due giornali che comunque continuano a perdere copie a vista d’occhio.
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Calabresi commise  dei gravi errori nella scelta dei suoi collaboratori  sia a Torino che a Roma, piccoli giornalistini arroganti e faziosi che, malgrado tutto, continuano a galleggiare. Neppure un direttore come Maurizio  Molinari è riuscito ad eliminarli da ruoli di responsabilità. Calabresi ebbe in passato persino una sua trasmissione televisiva che a causa del clamoroso insuccesso fu eliminata dopo poche puntate. L’ho conosciuto di sfuggita in qualche occasione, soprattutto quando venne ad un  mio ricordo di Carlo Casalegno. Mi sembrò simpatico e gentile anche perché succedeva all’arcigno Anselmi, una delle persone più antipatiche persino a cena. In effetti Calabresi  si rivelò un direttore poco presente che delegò molto a persone non adeguate alla conduzione del giornale. Una sua idea fissa era la linea politica “azionista“ del giornale con un sinistrismo evidente che minava la stessa  credibilità del quotidiano. La moglie Caterina, nipote  di Natalia Ginzburg (che scrisse e sottoscrisse  cose ignobili contro il Commissario Calabresi), ebbe anche il cattivo gusto di praticare una militanza politica a Torino nel Pd che era del tutto fuori luogo.   Nessun direttore de “La Stampa“ avrebbe permesso una simile compromissione non opportuna. Calabresi che deve in larga misura la sua notorietà al fatto di essere figlio del Commissario vittima dei terroristi, non ha mai sentito in modo particolare il legame con la storia di suo Padre in nome di un perdonismo che a molte vittime del terrorismo non piacque. Un libro  coraggioso del figlio del magistrato genovese Coco vittima delle Br, il maestro Massimo, non piacque  a sua volta a Calabresi: “La Stampa” ignorò anche la sua presentazione torinese forse perché il libro poteva suonare come critica all’oblio di certi parenti delle vittime dei terroristi come Calabresi. Dante Notaristefano presidente della Associazione Vittime del Terrorismo mi diceva il suo disagio nel sentire la indifferenza di M ario Calabresi nei confronti dell’associazione fondata a Torino da Maurizio Puddu. L’ultima volta che lo vidi fu dal panettiere torinese  Ficini di via Berthollet, di cui era affezionato cliente. Rivederlo stasera in Tv in una comparsata anonima  di pochi istanti mi ha intristito, cosi come mi ha rattristato  vedere che ha accettato di andare alla trasmissione come esperto di tartufi. Un ruolo in verità un po’ umiliante per un ex direttore di giornali.  Questo è il giornalismo odierno e non ci si può aspettare molto di più . E’ triste dover constatare che il nome del Commissario Luigi Calabresi sia anch’esso finito nel dimenticatoio insieme a suo figlio. Una storia di smemoratezza e di tramonti davvero imprevedibile , quasi le “colpe“ dei figli ricadessero sui padri. E’ strano che i suoi amici Fazio e compagnia si siano dimenticati del giornalista che li ha sostenuti  ed ha contribuito in passato  al loro successo. Purtroppo sic transit gloria mundi.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

Recovery Fund: En attendant Godot

Per chi non lo ricordasse, “En attendant Godot” è una bellissima commedia di Samuel Beckett i cui protagonisti, due vagabondi (Estragon e Vladimir), aspettano invano, sotto un albero, in una strada di campagna, un certo Godot, senza sapere chi sia veramente. Il nome è emblematico: God, in inglese Dio, dot, punto. L’atmosfera è reale, ma atemporale, dove spazio e tempo non hanno ragione d’essere.

Bene, se oggi il buon Samuel volesse riscrivere la commedia, potrebbe ambientarla in Italia, con due altri vagabondi (Conte e Gualtieri) che, da mesi, discutono di un fantomatico “Recovery fund”, di cui aspettano con ansia l’arrivo ma che dimostrano di non conoscere.

Vediamo perché, uscendo dalla metafora ed affrontando la dura realtà in cui siamo immersi.

Il Recovery fund (detto anche Next generation EU) consiste in fondi erogati dall’UE per la ripresa dei Paesi al fine di sostenere e potenziare l’economia del continente dopo i “buchi” creati dalla pandemia. Il pacchetto complessivo è fatto di due parti: quello composto dal bilancio pluriennale Ue dal 2021 al 2027 e quello del Recovery fund vero e proprio.
Secondo il progetto, il bilancio UE dovrà avere nei sette anni un volume pari a 1.074 miliardi di euro, da finanziare prevalentemente attraverso i contributi netti degli Stati membri dell’Unione. Il piano per la ripresa economica invece è pari a 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi verranno erogati sotto forma di sovvenzioni (che quindi non dovranno essere rimborsate dai Paesi destinatari) mentre 360 miliardi di euro verranno distribuiti sotto forma di crediti.

L’idea alla base del pacchetto non è solo quella di favorire il ritorno alla crescita economica dopo la crisi dovuta all’impatto della pandemia, ma anche quello di preparare i Paesi membri ad affrontare al meglio il futuro: difesa del clima, digitalizzazione, produttività, equità e stabilità macroeconomica, sanità, sostenibilità ambientale.
A questo scopo i singoli Paesi dovranno presentare dei piani di riforma in cui esporranno come utilizzare gli aiuti. I governi dovranno inviare alla Commissione europea i “Piani di ripresa e di resilienza” entro fine aprile 2021. Una volta presentato alla Commissione europea il Piano, Bruxelles avrà a disposizione fino a 8 settimane per esaminare e proporre al Consiglio Ecofin l’approvazione del Piano. L’Ecofin dovrà approvare quindi il piano a maggioranza qualificata entro 4 settimane. Dalla presentazione formale del piano potrebbero quindi passare mesi per l’approvazione che poi darà la possibilità di accedere subito al 10% del finanziamento globale. Fatti i conti, se tutto andrà liscio senza veti e rinvii, l’iter terminerà ad agosto, in piena estate…


La quota spettante all’Italia è imponente: al nostro Paese potranno essere erogati 81 miliardi in sovvenzioni e 127 miliardi in crediti. Il 70% è destinato a progetti 2021-2022, il resto è riferito agli impegni relativi al 2023. Per la prima volta è prevista una forma di condivisione del debito. La Commissione europea a tale scopo può emettere titoli comuni sui mercati finanziari. Gli Stati membri non devono erogare soldi, ma solo formalizzare una garanzia (ad esempio la Germania è garante per circa 200 miliardi di euro). Il debito complessivo di 750 miliardi di euro dovrà essere ripagato dall’Ue entro la fine del 2058, ma si inizierà a farlo a partire dal 2028, ricorrendo alle fonti “ordinarie” di finanziamento dell’UE: maggiori contributi nazionali degli Stati membri, una riduzione dei rispettivi bilanci oppure attraverso nuove entrate fiscali (ad esempio la “plastic tax” o la tassazione dei giganti del Web).
Bellissimo, un quadretto idilliaco, tutti i problemi sono risolti, abbiamo 208 miliardi di euro a disposizione, evviva, già cominciano furibonde discussioni e liti tra ministri per accaparrarsi la quota principale da destinare al proprio ministero da esibire come uno scalpo ai cittadini in vista delle elezioni…

Peccato, però, che tutto questo avvenga come descritto da Beckett: chiacchiere in attesa di qualcuno che non si conosce e chissà se arriverà…
Alcune riflessioni si impongono.

LA PRIMA: i soldi NON SONO DISPONIBILI! L’Italia potrà mettere le mani sul malloppo solo presentando i “compiti a casa”, cioè programmi seri, articolati, documentati, dimostrando di destinare i capitali ad opere effettivamente utili e capaci di generare ripresa. Niente provvedimenti ”a pioggia”, niente bonus, niente ristori, niente “mancette elettorali”. E qui casca l’asino: al momento non c’è una riga pronta, mentre Portogallo e Francia hanno già depositato il materiale!

Inoltre al momento manca una direttiva precisa che individui esattamente i settori da finanziare. La visione dei 208 miliardi ha scatenato gli appetiti di amministratori nazionali e locali, presidenti di enti più o meno inutili alla ricerca di quattro soldi per pavoneggiarsi. Qualche esempio?
Il ministro Di Maio propone di rifare il piazzale di marmo della Farnesina; la Pisano lancia l’idea di una Amazon all’italiana, Provenzano vuole un “acquario green” a Taranto. E ancora, la “Costellazione satellitare” per l’osservazione della Terra e il lancio di piccoli satelliti per il “monitoraggio dello spazio extra-atmosferico”.
Una lista di 557 progetti, ancora provvisoria, che da sola vale oltre 670 miliardi: più del triplo dei 208 miliardi che l’Italia potrà ottenere da Bruxelles.
La Francia ha presentato il suo piano di investimenti “France Relance” da 100 miliardi, di cui 40 finanziati dall’Europa, con un mese di anticipo. Le misure previste sono in tutto 70, divise in tre macro aree (transizione ecologica, competitività delle imprese e promozione dell’occupazione).

LA SECONDA: i fondi per l’Italia per 127 miliardi sono “a debito”, sia pure ad un tasso di interesse minimo: il che significa che in ogni caso contribuiranno (purtroppo) ad aumentare il livello del nostro indebitamento pubblico.

E allora, invece di stare sotto un albero aspettando Godot, Conte e Gualtieri farebbero bene a prendere il toro per le corna deliberando di seguire l’unica strada percorribile: emettere TITOLI IRREDIMIBILI (cioè senza obbligo di rimborso, pagando solo una rendita perpetua ai possessori).

Raccoglierebbero decine di miliardi di euro (si pensi che Intesa San Paolo ha emesso due tranche a fine agosto ottenendo richieste per oltre 6 miliardi; ed è una banca, non uno stato!), non incrementerebbero il debito (anzi lo ridurrebbero, se usassero lo strumento per rimborsare i BTP in scadenza nei prossimi mesi!) e, last but not least, potrebbero finalmente dedicare ingenti capitali “a fondo perduto” a beneficio del sistema produttivo.
Possibile che un’idea così semplice ed efficace non sia nemmeno messa in discussione in uno dei tanti consigli dei Ministri?
Adesso o mai più…

Gianluigi De Marchi