ilTorinese

Valle (Pd): “Ammalarsi non è un reato”

 Da Palazzo Lascaris / Il Consigliere VALLE (PD) ha presentato un’interrogazione all’Assessore Icardi per fare luce sulla gestione dei cittadini stranieri che accedono ai pronto soccorso. Il caso è stato sollevato la settimana scorsa da una nota del Direttore Sanitario dei P.O. Maria Vittoria e Amedeo di Savoia che prevede un iter per l’identificazione degli stranieri privi di documento di identità ricoverati presso i due ospedali con l’intervento della polizia locale.

Eppure l’art. 35, co. 5 del d.lgs. 286/98 (Testo Unico Immigrazione), prevede che “l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”.

“Ammalarsi non è un reato, non esiste alcuna legge che colleghi il ricovero in ospedale con l’identificazione da parte delle forze dell’ordine. La salute è un diritto assoluto e universale nel nostro paese, quindi è importante ribadire che non esiste alcuna legge che subordini o colleghi il diritto alla cura al diritto all’identificazione del paziente”, dichiara Valle.

“Per questo ho presentato nel Consiglio regionale di domani un’interrogazione urgente a risposta immediata all’Assessore Icardi in cui chiedo quali siano le indicazioni della Regione al riguardo. Non possiamo lasciare che persone si ammalino senza la possibilità di essere curate, né disincentivare l’accesso alle strutture sanitarie in un momento tanto delicato, diventando un pericolo per sé stessi e per gli altri. Gli ospedali dovrebbero essere rifugio, ricovero, luogo di salvezza” conclude Valle.

Natale a Palazzo Lascaris con albero e presepi

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Campeggia anche quest’anno, nel cortile interno dello storico palazzo barocco di via Alfieri 15, a Torino, il grande pino “vestito a festa” con decorazioni e addobbi sui toni del bianco e del rosso. Si tratta dell’albero che ormai da alcuni anni è stato “adottato” dal Consiglio regionale e che, al termine delle festività, ritornerà al suo vivaio.

Nelle vetrine dell’Urp, in via Arsenale 14, è invece allestita una mostra di presepi tradizionali della collezione privata dell’architetto Roberto Nivolo e curata dal Centro studi piemontesi – Ca dë studi piemontèis. Per consentire al maggior numero di cittadini possibile di ammirarla, le vetrine resteranno illuminate ogni sera fino alle 21. Ed è anche prevista – in prossimità dei giorni del Natale – la proiezione di un’immagine della Natività sulla pavimentazione davanti al portone d’ingresso di Palazzo Lascaris.

L’Assemblea regionale ha inoltre concesso il patrocinio a cinque presepi piemontesi allestiti e visitabili all’aperto a Bousson, Rocca di Cavour, Moncalieri (To), Bene Vagienna (Cn) e Postua (Vc).

Quello di Bousson – frazione di Cesana Torinese – è composto da oltre 40 figure a grandezza naturale, dipinte dall’artista Valeria Tommasi, che popolano la “via dei mestieri” della borgata. I “protagonisti” dell’edizione 2020 – la ventesima – sono otto imponenti angeli alti circa 2,5 metri. È visitabile fino al 31 gennaio.

Un “Presepe in vetta” è quello realizzato per il terzo anno sulla Rocca di Cavour, visitabile fino al 6 gennaio anche di notte grazie a un percorso luminoso a basso impatto. La rappresentazione delle scene legate alla Natività è affidata a una serie di statue lignee ad altezza d’uomo scolpite dal giovane artista cavourese Fabio Moriena.

Sono “Presepi dal mondo” i circa 40, provenienti da ogni angolo del globo, allestiti dalla Famija Moncaliereisa lungo le vie del centro storico di Moncalieri. In mostra nelle vetrine dei negozi, sui terrazzi e negli angoli caratteristici della città, danno vita a un percorso segnato che ne evidenzia le principali caratteristiche.

Si può invece ammirare dietro una lastra di vetro il “Presepe artistico” che l’Associazione Amici di Bene ha allestito nella chiesa dei Disciplinati bianchi, che si affaccia sui portici di via Roma, a Bene Vagienna. Costituito da antiche statue lignee policrome, ha quest’anno come sfondo scenografico il santuario della Madonna della Gorra, nel bicentenario della costruzione. È aperto fino al 24 gennaio.

Si visitano infine a bordo di un trenino i presepi allestiti per il trentaseiesimo anno lungo la strada principale di Postua. A ogni fermata, lungo le sue frazioni, è possibile ammirare i presepi esposti all’aperto, fuori dalle abitazioni.

La sanità malata e le responsabilità della politica

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / In due recenti articoli relativi alla pandemia e al come è stata affrontata in Italia e nelle diverse regioni non ho esitato a scrivere di ghigliottine e di tintinnar di manette 

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Già da subito, in marzo, denunciammo l’improvvisazione manifestata  in modo strabiliante  che ha portato a circa trentamila morti. Allora però tutti portavano come scusante la assoluta novità del virus e il fatto che in altre nazioni esso fosse stato affrontano in modo peggiore. Ma ieri sera la trasmissione televisiva “Non è l’Arena“ che non amo per i suoi toni populistici, ci ha rivelato una verità sconvolgente: il ministero italiano  della Salute era privo di un piano pandemico, rimasto fermo al 2006. L’unico ministro serio è stato Girolamo Sirchia che affrontò il problema. Dopo di lui ministri, sottosegretari, direttori generali si sono scordati di un adempimento che un Paese civile non può ignorare per la bellezza di 14 anni. Ecco una delle cause della debacle italiana che oggi ha il primato di morti in Europa. Così si spiega la mancanza di mascherine considerate “inutili” per almeno un mese perché ne eravamo sprovvisti. Così’ si spiega la mancanza di camici idonei per medici e infermieri e la scarsità di ossigeno. La Sanità italiana è stata mandata allo sbaraglio nel silenzio generale di politici e giornali. Certo esiste anche  un’altra  colpa vistosa  grave: l’aver smantellato la sanità pubblica a vantaggio di quella privata. Questa causa inchioda alle proprie  responsabilità governi e regioni ed è una colpa storica di cui qualcuno dovrà rendere conto a destra ma anche a sinistra. Ma l’aver appreso ieri sera che in Italia non esisteva un piano aggiornato per affrontare le pandemie aggrava ulteriormente la posizione di politici e alti dirigenti. Questo fatto mette anche  in luce come le opposizioni siano state incapaci e inutili, limitandosi a sollevare polveroni inutili e in certi casi dannosi, andando in piazza senza mascherine. Quando si scriverà la storia di questo maledetto 2020 nessuno potrà ignorare un fatto  gravissimo che ci da’ il quadro esatto di una classe dirigente formata prevalentemente  da inetti. Ancora di più oggi invoco il tintinnare delle manette oltre alle dimissioni immediate dei colpevoli. Una verità così sconvolgente non si può insabbiare: sarebbe anche un ulteriore affronto alle migliaia e migliaia di morti a cui va resa in qualche modo  giustizia.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

La falsa giustizia

L’errore umano, detto bias di conferma in psicologia cognitiva, è all’origine dell’errore giudiziario nella casistica di omicidio, sia nella fase dell’indagine investigativa vera e propria sulla scena del crimine, sia in quella dibattimentale e giudiziaria nei tribunali.

L’affidabilità dell’esame del Dna come prova e la delicatezza della sua repertazione empirica, come la fallacia del contenuto della testimonianza, portano sempre più frequentemente alla condanna dell’innocente e all’assoluzione del colpevole, in una quantità sempre maggiore di sentenze, negli Stati Uniti della Common Law come nel nostro Paese, fondato sul diritto romano. A raccontarci tutto questo e a provare ha ovviare a questi gravi problemi, sono il Generale dei Carabinieri in congedo, perito legale,  biologo e fondatore dei RIS di Parma Luciano Garofano ( consulente di serie televisive R.I.S.- Delitti imperfetti, Quarto Grado su Rete 4 ) e la sociologa e antropologa criminale Maria Gaia Pensieri ( attiva sulla violenza di genere e il cyberbullismo ) nel loro ultimo saggio scientifico presentato a Casale Monferrato che ha per titolo ‘’ La Falsa Giustizia, la genesi degli errori giudiziari ’’( Infinito Edizioni, pgg.299, euro 17 ).  Partendo dalla disamina dettagliata di vicende criminali italiane ( i casi di Perugia Kercher-Knox-Sollecito, Cogne-Franzoni, Bossetti-Gambirasio, Vannini, Basile e molti altri ) e altrettante americane ( Castillo, Alcox, Krone, Maye etc. ) analizzate ai raggi x  e comparate, si arriva a raccontare i prodromi e la nascita dell’iniziativa dell’avvocato Baldassare Lauria, che realizza in Italia il ‘’Progetto Innocenti ’’ sul modello Ong americano dell’ ‘’Innocence Project’’ del 1992 ideato dagli avvocati Barry Scheck e Peter Neufeld della ebraica ‘’Yeshiva University Benjamin Cardozo School of Law’’. Un sodalizio di legali, ex detenuti, esperti di scienze umane e sociali che è riuscito a scagionare, grazie alla revisione del processo 365 persone, venti delle quali già nel braccio della morte, grazie all’esame del Dna e altre tipologie di prove. La prima sede italiana fondata nel 2014, dall’avvocato Luca Luparia, ha sede a Milano, è ramificata su tutto il territorio nazionale e fornisce il supporto scientifico e legale per la ricerca di nuove prove, utili alla revisione dei processi e la necessaria assistenza legale. Oggi quindi si rende opportuna nel campo della giustizia, una riforma che tenga conto dei progressi scientifici e tecnologici raggiunti nelle varie discipline, come una Banca dati nazionale del Dna, aggiornata sulle nuove normative internazionali ed europee, non solo centrata sulla tutela della privacy. Perché chiunque si trovi a giudicare può incorrere in errori fatali. Le più recenti teorie psicologiche, ci dicono che si tratta di errori sistematici, insiti nel comune modo di ragionare dell’essere umano, in situazioni di incertezza. Vanno attuati tutti gli sforzi per ridurre questo rischio alla stregua delle manovre di rianimazione quando un cuore smette di battere.

Aldo Colonna

 

La pochezza della politica locale e non solo

Toninelli non si ricorda. Indubbiamente ha superato il suo maestro Beppe Grillo nella difficile arte della buffonata. I buffoni quelli veri, ci hanno fatto sorridere e tirato su il morale. I pentastellati sono solo deprimenti e ci fanno, oramai, solo piangere

Piange anche Nicola Zingaretti.  Anche lui non ne può più di essere preso in mezzo da Conte e Renzi. Ed in cuor suo sa che, stavolta, il Maledetto Toscano ha ragione, forse da vendere:  300 consulenti direi proprio che sono un po’ troppi.  Arriva la ferale notizia: e se Giggino diventasse Presidente del Consiglio? Sicuramente quando hanno ” partorito” ciò erano ubriachi o drogati.
Nuova giovinezza per Matteo Salvini che torna ad essere Conan il Barbaro e per la legge di compensazione va giù la Meloni.  Non la mollano quelli di Report che le ricordano di essere stata eletta a Latina con la più ampia concentrazione di fascisti e malavitosi d’ Europa. Qui in Piemonte sono  indagati Molinari e Benvenuto ( Lega ) e Zangrillo (Fi)  per le firme elettorali a Moncalieri. Francamente non ne possiamo più. E l’unica opposizione in Regione è rappresentata da Marco Grimaldi. Il nuovo capogruppo PD   Il giovane Gallo, appoggia Lo Russo  candidato a Sindaco facendo il paio con Piero Fassino grande amico di Franceschini, capo delegazione del PD al governo. Mauro Salizzoni dopo aver accettato di passere sotto le forche caudine delle primarie tace.
Aspetta ( probabilmente ) qualche suggerimento dal sua amico Chiampa.  50 anni fa erano già insieme nella mitica sezione universitaria del Pci.  Legami di sangue che non si scordano mai. Sintesi: se si fanno le primarie vince Lo Russo.  Se decide Roma: Salizzoni. Come Roma ha già deciso per la destra a Torino.  Damilano. Il resto è tutta manfrina.  Porchietto è disponibile, e fa un piacere al suo amico Berlusca che vuol dire sempre: io ci sono, come sempre arzillo ed in palla. Meloni ha già detto ai suoi di fare un po’ di caciara per portare a casa altre cose  da scambiare con Conan il Barbaro. E i grillini colpiscono ancora con le piste ciclabili in via Nizza. Doppio senso di circolazione per bici con le corsie appaiate e non divise dalla corsia per le auto a senso unico. Praticamente istigazione al suicidio per i ciclisti. Senza pietà per la nostra martoriata Torino. Dettaglio: dopo cinque anni nelle periferie si campa peggio di cinque anni fa e nella graduatoria nazionale Torino scivola sempre più in giù. Speriamo, comunque, in un’ ultima cosa.  Che si voti ad Aprile o Maggio.  Viceversa reggere ancora 6 mesi con i pentastellati vorrebbe dire passare da una Torino moribonda ad una Torino morta.
Patrizio Tosetto

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria 

 

Annabel  Abbs  “Frieda”  -Einaudi –   euro  21,00

Se volete saperne di più sulla baronessa tedesca Frieda von Richtofen e la sua storia d’amore con il grande scrittore inglese David Herbert Lawrence questo è il libro che fa per voi.

Annabel Abbs non si è fermata alla superficie, ha fatto approfondite ricerche ed ha compiuto una magnifica alchimia in questo romanzo biografico che penetra nel profondo di una donna fuori dagli schemi della sua epoca.

Frieda è non solo la Connie in “L’amante di Lady Chatterley”, ma anche l’eroina di altri romanzi e racconti dello scrittore che ha rivoluzionato il modo di raccontare la sensualità in letteratura.

Il romanzo parte dal 1907 quando Frieda vive a Nottingham con l’appannato e rigido marito Ernest, studioso di etimologia, «…disciplina a tonnellate, ma zero passione» e i loro 3 figli piccoli.

Galeotto sarà un viaggio di Frieda a Monaco in visita alle sorelle, perché entra in un mondo per lei completamente nuovo.  La città bavarese è piena di vita, nei caffè bohemien si incontrano artisti e intellettuali all’avanguardia, si affaccia la psicoanalisi, si pratica il libero amore e le liaison al di fuori dei matrimoni sono all’ordine del giorno.

Per Frieda è una sorta di risveglio e scoperta di se stessa. Si innamora dell’amante della sorella (che da lui aspetta un figlio) Otto Grass, brillante psicoanalista seguace di Freud, che però ha il difetto di ingravidare non solo la moglie ma anche le sue numerose amanti. Sarà una passione travolgente senza freni inibitori e con tanta utopia all’orizzonte.

Poi Frieda torna dalla sua famiglia, ma non è più la tranquilla mogliettina di prima.

Nel 1912 c’è la svolta della sua vita, l’incontro con l’ex studente del marito, il geniale e ambizioso giovane figlio di un minatore, David Herbert Lawrence. E’ amore al primo sguardo.

Lei ha 31 anni, lui 26; lei butta al vento 13 anni di matrimonio e scappano insieme.

Frieda lascia i tre figli -Monty di 11 anni, Elsa di 10 e Barby di 7- e  un marito distrutto, travolto dallo scandalo, rancoroso, che oscilla tra suppliche e minacce. La peggiore di tutte…non farle più rivedere i figli.

Frieda e Lawrence si sposano nel 1914 e resteranno insieme fino alla morte di lui, nel 1930, a soli 44 anni, consumato dalla tubercolosi.

Viaggeranno instancabilmente in una sorta di “pellegrinaggio selvaggio”, lei è la sua musa ispiratrice, compagna, amante, madre e forse mai nessun’altra donna ha influenzato tanto uno scrittore.  Il loro è un rapporto complesso, fatto di litigate furiose: lui geloso e possessivo, lei dilaniata dalla perdita dei figli, lui che non capisce il suo dolore di madre, la tiranneggia e si inalbera quando è presa dalla nostalgia per i suoi bambini. E Annabel Abbs vi racconta questo tratteggiando la figura a tutto tondo della vera Lady Chatterley.

 

Frieda von Richtofen   “Non io ma il vento…”  -Avagliano Editore-  euro 12,50

Questa è l’autobiografia che la baronessa Frieda von Richtofen (membro dell’aristocrazia bavarese e imparentata con Manfred von Richtofen, il Barone Rosso dell’aviazione tedesca) scrisse  dopo la morte di Lawrence nel 1930 e pubblicò nel 1934.

Racconta gli alti e bassi della sua storia d’amore con l’uomo che le cambiò la vita, col quale fuggì dopo solo 6 settimane  che si conoscevano, e di come insieme attraversarono il mondo -Europa, America, Australia e Sud America- cercando infine luoghi salubri e più idonei per la salute cagionevole dello scrittore. scrittore.

C’è lei dietro il nuovo modo di far letteratura di Lawrence, pagine rivoluzionarie e oltraggiose, perché «..Frieda trasformava in realtà ciò che il celebre marito traduceva in letteratura: lei gli forniva gli spunti per la trasfigurazione artistica dei moti e delle passioni».

Le scabrose vicende narrate ne “L’amante di Lady Chatterley” diedero di Frieda l’idea di una donna amorale e lasciva, su cui gravò, pesante come un macigno, l’aver rinunciato ai figli.

Nelle pagine di questo memoir scopriamo quanto la decisione sia stata per lei devastante, e quanto si sentisse tirata da una parte all’altra, sospesa tra la nostalgia dei figli e le scenate di Lawrence che non capiva i suoi stati d’animo e pretendeva un’attenzione totalizzante.

Lei, più grande e matura, fu in grado di gestire una personalità difficile come quella dello scrittore e  il loro fu a tutti gli effetti un grande sodalizio.

In questa autobiografia compaiono anche l’amicizia con personaggi  della levatura della scrittrice neozelandese Catherine Mansfield e John Middleton Murray (che furono anche i loro testimoni  di nozze) e gli incontri con intellettuali come Aldous Huxley e Richard Aldington.

Dopo la morte di Lawrence, Frieda si risposò per la terza volta con l’italiano Angelo Ravagli; con lui si trasferì nel New Messico, dove morì di ictus il giorno del suo 77esimo compleanno, nel 1956,  ed è sepolta a Taos.  E questo piccolo-grande libro è la testimonianza in prima persona della sua vita con D.H. Lawrence, uno dei geni letterari a livello mondiale.

 

David Herbert Lawrence  “L’amante di Lady Chatterley”

Lawrence (nato a Eastwood nel 1885, morto a Vence nel 1930), fu scrittore, poeta, drammaturgo, saggista e grande innovatore della letteratura anglosassone. Ha scritto molti romanzi ma uno su tutti vale la pena leggere, “L’amante di Lady Chatterley”, dato alle stampe nel 1928, di cui potete trovare più edizioni.

All’epoca fece scalpore, tacciato di oscenità per le esplicite scene d’amore, in cui la sessualità balza agli occhi.  E’ la storia della travolgente passione tra l’infelice Connie -giovane donna inchiodata nel matrimonio con un nobile paraplegico- e il suo guardacaccia, Oliver Mellors, uomo rude della working class ed inferiore socialmente.

Lawrence racconta magnificamente gli stati d’animo della protagonista, la tristezza e il senso di solitudine nella sontuosa tenuta del marito immersa nelle nebbiose Midlands inglesi; poi la scoperta che la vita possa offrire di più.

Connie, nonostante le briglie e la freddezza del marito, riesce a maturare come donna, a scoprire una sessualità piena ed appagante, a intravedere un nuovo futuro.

L’opera fu subito messa al bando in tutta Europa, a partire proprio dal Regno Unito su cui aleggiava il perbenismo vittoriano. Rivide le stampe nel 1960 e da allora è annoverato tra i capolavori della letteratura mondiale.

 

David Herbert Lawrence  “Canguro”   -Stampa Alternativa-  euro  18,00

Questo romanzo fu pubblicato nel 1923 e racconta l’avventuroso viaggio in Australia dello scrittore Richard Lovat Somers e della moglie tedesca Harriet.

Il protagonista ha lasciato l’Europa, dove l’intolleranza e il fascismo avanzano impietosi, e cerca di ricostruirsi una vita dall’altra parte del mondo.

Nel libro c’è  la scoperta del nuovo paese, la sua natura incredibile: «…gli splendidi, screziati colori dell’alba australiana…sempre straordinari, carichi di mille sfumature, mai gialli o rossi decisi».

Ci sono le lande sconfinate, ma anche città in tumultuoso divenire come Sydney, gli incontri con personaggi straordinari, come l’appassionato Cangaroo che sogna più giustizia,  e con vicini che porgono aiuto. Un romanzo che è un inno d’amore  per una terra lontana e i suoi incredibili abitanti, un libro che fa venire voglia di partire alla scoperta dell’Australia.

Evade dai domiciliari per vedere la compagna Lui arrestato, lei denunciata

Nei giorni scorsi gli agenti della Squadra Volante si sono recati in un bed and breakfast di corso Palermo dove veniva segnalata la presenza di un soggetto, cittadino italiano di 36 anni, posto agli arresti domiciliari. Giunti sul posto, è una donna ad aprire ai poliziotti.

Inizialmente poco collaborativa, dichiara poi agli operatori di essere l’unica cliente presente nella struttura ricettiva. Effettuando un sopralluogo nella camera e negli spazi comuni, viene appurata l’assenza del trentaseienne. Gli accertamenti proseguono, quando alcuni minuti dopo i poliziotti avvertono il rumore di una bussata ad una delle finestre del b&b e contestualmente vedono l’ombra di un soggetto al di fuori in strada. Questi, precipitandosi fuori dallo stabile, notano la figura di un uomo che, alla loro vista, inizia a correre tentando la fuga. Il trentaseienne viene bloccato pochi metri dopo. Durante le fasi del controllo l’uomo, sorpreso ed in evidente stato d’agitazione, inizia a declinare una serie di false generalità, utilizzando anche parole palesemente inventate, per sottrarsi al controllo. Nel frattempo li raggiunge la cliente della struttura ricettiva che ammette di conoscere il reo rifiutandosi però di fornirne l’esatto nominativo e nascondendone i documenti.

Il trentaseienne è stato arrestato per evasione e denunciato per falsa attestazione mentre la sua compagna è stata indagata per favoreggiamento.

(foto archivio)

Mette alla porta tutta la sua famiglia Arrestato dalla Polizia

Nella notte dell’Immacolata una donna si è ritrovata fuori casa, cacciata dal proprio marito. L’uomo, un cittadino romeno di 48 anni, noncurante del freddo e del maltempo che in quella giornata aveva investito la città, ha inflitto l’ennesima vessazione a quella famiglia che da anni soffre per i suoi comportamenti violenti.

La Volante giunta sul posto trova la vittima ed i suoi 6 figli, 3 dei quali minorenni, seduti sulle scale dello stabile. Ad allertare gli agenti il figlio più grande, che racconta di un padre spesso ubriaco che per futili motivi aggredisce la moglie, arrivando a picchiarla, tirarle i capelli o lanciarle oggetti, come quella volta in cui le aveva tirato i piatti perché il pasto non era di suo gradimento. Il quarantottenne è l’unico a lavorare in famiglia e nasconde il proprio stipendio in un cassetto chiuso a chiave, lasciando alla donna solo cinque, al massimo 10 euro per poter comprare da mangiare; denaro che non veniva erogato quotidianamente ma solo quando voleva lui.

Nella notte di martedì scorso il romeno, non avendo sentito rientrare il figlio più grande chiede spiegazioni alla compagna. Una volta tornato, quest’ultima si premura di avvisare il marito ma questi nel giro di pochi secondi inizia a dare in escandescenze, lamentando di non essere stato avvisato direttamente del figlio. In preda all’ira, l’uomo tenta di colpire la vittima che viene però protetta dai propri figli. Una solidarietà questa che rende il quarantottenne ancora più aggressivo e, dopo aver insultato l’intera famiglia, allontana tutti quanti da casa. Il reo, con precedenti di Polizia, è stato arrestato per maltrattamenti.

Torino e Piemonte, Confesercenti: “spese di Natale ridotte del 20 per cento Tanti acquisti online”

La riduzione delle spese nel periodo di Natale in termini assoluti  dei piemontesi stimata da Confesercenti è di circa 400 milioni (-20,6% rispetto al 2019).

Scende nello specifico anche il budget di spesa per i regali, meno 115 milioni (-17,9% sul 2019), secondo le elaborazioni delll’Ufficio Economico di Confesercenti sulla base di un sondaggio condotto da Swg .

Il 34% delle famiglie dichiara di aver ridotto i consumi durante l’anno, mentre  il 56% teme il protrarsi  della pandemia nel 2021, e il 46% ha timori per la situazione economica dell’Italia. Invece   il 72% teme per la stabilità complessiva del Paese. Il 60% dei piemontesi prevede di spendere meno  per i regali e per gli acquisti di Natale, e  solo il 2% pensa di aumentare il budget.

Enogastronomia al primo posto negli acquisti con il 43%, libri 39%, abbigliamento  37%, giocattoli  26% , idem i prodotti di tecnologia. Il 63% di chi ha già comprato regali di Natale lo ha fatto on line.