ilTorinese

Distrugge gli arredi della chiesa e minaccia i fedeli

                                                                              Cinquantottenne italiano arrestato dal Commissariato Barriera Milano

Intorno alle 17 di ieri pomeriggio un uomo, cittadino italiano di 58 anni, si è introdotto nella parrocchia di Maria Regina della Pace in corso Giulio Cesare e, dopo alcuni istanti dal suo ingresso, ha iniziato a minacciare i pochi fedeli presenti senza apparente motivo. Non pago del proprio comportamento violento, ha afferrato candelieri e vasi ornamentali per poi scaraventarli in terra. Un muratore presente all’interno della chiesa per lavori di manutenzione, è intervenuto, cercando di calmare il cinquantottenne, ma questi si è dileguato. Non nuovo ad episodi di questo tipo, si tratta di un soggetto seguito da un centro di salute mentale. Dopo circa mezz’ora l’uomo si è ripresentato, proseguendo nel suo sproloquio e danneggiando ulteriormente l’arredamento sacro. Banchi sollevati, vasi in terracotta distrutti, l’oggettistica dell’altare in frantumi: questa è la scena che si palesata agli occhi del collaboratore parrocchiale e del sacrista, che hanno immediatamente allertato le forze dell’ordine. Il delirio dell’uomo è terminato con l’intervento del muratore che lo ha definitivamente bloccato e consegnato agli agenti del commissariato Barriera Milano. Scattate le manette per danneggiamento.

 

 

Tamponi antigenici rapidi per over 65 con patologie croniche

DA LUNEDÌ 21 DICEMBRE AL 10 GENNAIO 

NEL PERIODO DELLE FESTIVITA’ NATALIZIE IN CUI AUMENTA IL RISCHIO POTENZIALE DI CONTAGI

Da lunedì 21 dicembre fino al 10 gennaio sarà possibile, su base volontaria, per i cittadini piemontesi ultra 65enni affetti da alcune patologie croniche (obesità, ipertensione, diabete, malattie cardiovascolari, patologie neoplastiche) sottoporsi ai test rapidi.

 

La Regione Piemonte, in accordo con gli Ordini dei Medici provinciali e con le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale, ha deciso infatti di ampliare i criteri per l’accesso ai tamponi antigenici naso-faringei includendo altre categorie di persone asintomatiche ma potenzialmente fragili, quali appunto i soggetti over-65, portatori di diverse patologie croniche significative e quindi statisticamente più esposti alla malattia.

Uno strumento di maggiore tutela finalizzato alla salute pubblica, anche ai fini del benessere psicologico e sociale, nel periodo delle festività natalizie in cui aumenta il rischio potenziale di contagi.

 

«Con i tamponi antigenici rapidi agli over 65, alziamo ulteriormente il livello di tutela per una fascia di persone che in Piemonte è numerosa e potenzialmente a rischio – spiegano Luigi Genesio Icardi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte e Matteo Marnati, assessore alla Ricerca Covid -. Fondamentale la collaborazione con gli Ordini dei Medici e con le organizzazioni sindacali dei medici che ringraziamo per la disponibilità. Abbiamo previsto di utilizzare la piattaforma Covid che si è rivelata uno strumento particolarmente utile nella gestione dell’emergenza sia nella prima che nella seconda fase».

 

«In questo momento, con il passaggio in zona gialla e in prossimità delle festività – sottolinea Pietro Presti, consulente strategico Emergenza Covid della Regione Piemonte -, ritengo sia importante e utile poter offrire gratuitamente questa possibilità di testing ad un target di popolazione che richiede sicuramente maggiori attenzioni, in primis sanitarie, ma anche in termini di maggiore tutela».

 

Guido Giustetto, presidente Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Torino, anche a nome degli altri Presidenti degli Ordini provinciali del Piemonte: “I medici ci sono sempre e confermano la propria disponibilità alla collaborazione nell’ottica della tutela della salute pubblica, in particolare in questo momento in cui c’è il rischio di una ripresa dei contagi. Confidiamo, naturalmente, che i miglioramenti apportati alla piattaforma Covid rendano agevole per i medici questo ulteriore impegno”.

 

” Per i medici un’opzione in più di prenotazione per un’azione tempestiva di testing a maggior tutela dei soggetti più fragili che si rivolgono a noi. Entriamo in  un periodo particolare dell’anno in cui non si può escludere una ripresa dell’indice di contagio. Non dobbiamo abbassare la guardia”- sottolineano Roberto Venesia (Fimmg), Antonio Barillà (Smi) e Mauro Grosso Ciponte (Snami), rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei medici di famiglia.

Chiede di spezzare le dita al figlio chirurgo perché omosessuale

Un professionista in pensione di 75 anni aveva chiesto a un picchiatore di spezzare le dita al figlio, un medico chirurgo di  43 anni, perché è omosessuale. 

La vicenda risale al 2017 e oggi l’anziano  ha patteggiato in tribunale a Torino due anni per lesioni aggravate. Aveva detto allo scagnozzo, assoldato per 2500 euro, che il proprio figlio era un criminale.

Lo stesso picchiatore, accortosi che il medico non faceva nulla di male lo ha avvisato delle intenzioni del padre.

Il chirurgo ha così denunciato il genitore, che nel frattempo si è anche separato dalla moglie poiché questa aveva preso le difese di loro figlio.

Ristoranti e bar: “meglio chiudere, basta stop and Go” Allo studio nuove misure per il weekend

A Torino ristoranti e bar preferiscono chiudere con un indennizzo  della perdita e un anno bianco fiscale per il 2021 anziché proseguire  in questa situazione di incertezza

Così la pensa il il 95% delle 400 aziende di ristorazione che hanno partecipato al sondaggio dell’Epat, l’associazione dei pubblici esercizi di Torino e provincia.

Mentre in queste ore il governo sta discutendo le nuove restrizioni per i giorni caldi di Natale, il Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordina pubblico di Torino ipotizza anche di chiudere alle auto alcune vie in più nel prossimo fine settimana, per decongestionare i flussi di persone.

Torna “Parlaconme”, agroalimentare a 360 gradi

Giovedì 17 dicembre secondo appuntamento con la trasmissione condotta su Radio Vidanetwork da Simona Riccio, uno spaccato a 360 gradi sulla filiera agroalimentare

Seconda puntata in programma giovedi 17 dicembre alle 18 della trasmissione PARLACONME, dedicata alla filiera agroalimentaree al food su Radio Vidanetwork, condotta dall’Organic & Agrifood Specialist Simona R.

Nel corso della puntata che verrà trasmessa dalla radio web di Carmagnola interverranno l’onorevole Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati e promotrice della legge 166/2016 c.d. “Antispreco” e il professor Giorgio De Ponti, Professore di Integrated Design al Politecnico di Milano.

L’onorevole Gadda dibattera’ sull’importanza della legge omonimada lei promossa, quale strumento per il contrasto allo spreco alimentare in campo agricolo. Già ospite della trasmissione condotta da Simona Riccio presso la Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola, la parlamentare ha dimostrato una grande attenzione e sensibilità nei confronti della materia della sostenibilità ambientale e contro gli sprechi, rafforzando gli sforzi verso una sempre maggiore sensibilizzazione dei cittadini. La Legge Gadda è stata estesa, grazie all’impegno della parlamentare, all’interno dei decreti emergenziali, ad un paniere di prodotti donabili per finalità sociali, semplificando alcune procedure e estendendo le agevolazioni fiscali. La parlamentare dibattera’ anche sul ruolo che può assumere la compagine agricola nellalotta allo spreco e di quello che possono rivestire gli stessi consumatori.

Il professor Giorgio De Ponti analizzerà l’atteggiamento degli italiani, che dimostrano una certa attenzione nei confronti del packaging alimentare e una rinnovata sensibilità verso i temi ambientali, con nuove esigenze rivolte verso l’acquisto di prodotti che presentino imballaggi più green. Alcune conferme in questa direzione sono giunte dal secondo Osservatorio Packaging del largo consumo di Nomisma, realizzato con Spin Life. Per favorireil packaging sostenibile e decisioni di acquisto da parte dei consumatori in tale direzione è ovviamente fondamentale anche il potenziamento di un marketing che possa promuoverli; alle stesse aziende agricole è richiesto un impegno in tal senso.

Per ascoltare la diretta si può andare sul sito  www.vidanetwork.itoppure scaricare l’app.

La trasmissione verrà replicata venerdì 18 dicembre dalle 9 alle 10.

Mara Martellotta 

Si spera nella salvezza di Djalali

La buona notizia è stata battuta stamattina dalle agenzie di stampa: l’esecuzione di Ahmadreza Djalali non è stata eseguita e questo fa sperare nel proseguimento delle trattative diplomatiche tra l’Iran e la comunità internazionale per arrivare alla sua liberazione.

L’impiccagione del medico iraniano-svedese, ex docente all’Università del Piemonte orientale, prevista per questa mattina, è stata sospesa in extremis come era già avvenuto due settimane fa secondo quanto riferito da fonti della famiglia. Djalali, ricercatore di 48 anni, è stato condannato a morte ingiustamente per spionaggio a favore di Israele e si trova nel braccio della morte del carcere di Evin alla periferia di Teheran. Amnesty International ha definito il processo a Djalali “clamorosamente iniquo” e lui continua a proclamarsi innocente. Esperto di medicina dei disastri e assistenza umanitaria Djalali ha lavorato presso un centro di ricerca a Novara e quando è stato arrestato si trovava in Iran per partecipare a una serie di conferenze e seminari. L’Università del Piemonte Orientale è sempre rimasta in contatto con i famigliari del fisico e ha messo in atto ogni possibile intervento, in accordo con le istituzioni nazionali ed europee, per richiedere la liberazione di Ahmadreza. Nei giorni scorsi era stata avanzata l’ipotesi di un possibile scambio tra Djalali e altri prigionieri europei e americani con alcuni iraniani detenuti in Paesi occidentali. Il 12 dicembre in Iran era stato impiccato il giornalista dissidente Ruhollah Zam, 42 anni, fondatore del canale Amad News. L’Iran, dopo la Cina, è il Paese con il più alto numero di condanne a morte nel mondo, nel 2019 sono state almeno 251. Amnesty ha definito le esecuzioni “un’allarmante escalation nell’uso della pena di morte contro manifestanti, dissidenti e membri di minoranze in Iran”.
f.r.

Ragazzo tenta il suicidio dopo una delusione amorosa

Gli agenti della Squadra Volante  sono intervenuti negli scorsi giorni in una abitazione privata del quartiere San Donato: poco prima era infatti pervenuta al 112 NUE la segnalazione, da parte di una ragazza, preoccupata per l’ex fidanzato, che le aveva preannunciato intenzioni suicide al telefono, per poi rendersi irreperibile.

I poliziotti, recatisi nello stabile indicato, sono riusciti ad introdursi velocemente all’interno dell’alloggio, trovando il giovane a letto privo di sensi.

Fra le coperte, diversi blister di farmaci vuoti e sul comodino, oltre a un coltello, un biglietto manoscritto ove lo stesso spiegava i motivi del gesto.

Trasportato in ospedale, il venticinquenne si è fortunatamente ripreso.

Ravetti (Pd): “La Regione intervenga per i bar e i ristoranti dei circoli ”

“L’Assessora Poggio è intervenuta sulla questione dei centri culturali e ricreativi che, al momento, nonostante il passaggio in zona gialla con la conseguente riapertura di bar e ristoranti,

restano chiusi, e ha precisato che la Regione sta predisponendo una FAQ perché questi circoli possano vendere per asporto e fare la consegna a domicilio solo per i propri soci” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.

“Il problema ha interessato tutti i nostri territori – prosegue Ravetti – e mi chiedo perché non si prova ad essere coraggiosi e a inserire nella FAQ rivolta alla Prefettura anche la domanda dove specifica la possibilità di trattare le aperture dei bar dei circoli come gli altri bar, naturalmente con massima osservanza delle regole e nel pieno rispetto delle indicazioni. Sarebbe un segnale davvero importante!”

Io e lei. Un chirurgo oncologo narra il suo viaggio nella malattia

I proventi del libro  destinati ai Missionari della Consolata e alla Chiesa di San Pietro a Cherasco.

Un brillante chirurgo oncologo si trova all’improvviso catapultato al di là della barricata, colpito dalla malattia che ha sempre combattuto e che non gli lascia grandi speranze di sopravvivenza. Da questa storia vera nasce il libro “Io e lei. Storia di un medico e della sua malattia” (Lindau Editore). L’ha scritto, con una narrazione in prima persona, Davide Cassine, chirurgo cuneese di 58 anni, che lavora presso la struttura complessa Maxi Emergenza 118 della Regione Piemonte.

E’ il racconto di un addetto ai lavori che si scopre fragile e impreparato, un viaggio inquieto e profondamente umano, che parte dai ricordi dell’ infanzia, della famiglia, della scuola, degli amici. Un tumore al rene destro, con ulteriori evoluzioni negative, lo spinge a ricercare un Oltre, ad avvicinarsi agli studi sulle NDE (Near-Death Experiences), esperienze ai confini della morte oggi oggetto di indagine scientifica in in tutto il mondo. Trova, così, la forza di rialzarsi, andare avanti e la ricerca della spiritualità lo porta a conoscere una giornalista e scrittrice e alcuni sensitivi, grazie ai quali riesce a incontrare figure fondamentali della sua vita, in primis il padre.

Anche l’avvento del Covid, con le solitudini e le complicazioni che crea soprattutto alle persone in una situazione di salute precaria, non lo getta nella disperazione. Davide ha capito che la malattia è come un viaggio, che lo porta a guardare alla sua vita con occhi diversi, a considerare la prospettiva della morte come un’occasione per ampliare la mente, conoscere persone nuove, percorrere sentieri mai visti prima, riflettere sul senso del cammino terreno, su come sia prezioso ogni minuto che resta da vivere.

I proventi dell’autore sono destinata ai Missionari della Consolata e alla Chiesa di San Pietro a Cherasco.

 

Onorificenze e real-politique

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Il maresciallo jugoslavo Tito responsabile dell’infoibamento di circa 15 mila italiani del confine orientale e di un vera e propria pulizia etnica in Istria, Venezia Giulia e Dalmazia venne insignito della gran Croce al merito della Repubblica italiana

E venne anche gratificato della Legion d’onore francese. E‘ una consuetudine diplomatica lo scambio reciproco di onorificenze tra capi degli Stati in visita all’estero. C’è chi in Italia in varie occasioni ha chiesto l’annullamento di quel riconoscimento a Tito. Io non mi unii mai a quella richiesta che rivela la non conoscenza delle consuetudini diplomatiche. Sulla Legion d’onore a Tito nessuno ebbe mai da eccepire. Adesso per il conferimento della legion d’onore al presidente egiziano il cav. Corrrado Augias e altri intendono restituire a Macron la Legion d’onore per non essere equiparati al presidente egiziano che, tra l’altro, ha firmato con Macron importanti accordi commerciali, come già accadde per l’Italia in tempi recenti.  Giusto protestare per il giovane Regeni, se le stesse anime candide si fossero scadalizzate per Tito e per tanti capi di stato che ebbbero onorificenze da paesi democratici, pur essendo sistematici violatori dei diritti umani più elementari. L’ex comunista Augias è  il tipico esempio di chi protesta a senso unico. Ad esempio, non ebbe mai una parola per lo scienziato Sacharov imprigionato dai sovietici. Eppure, avendo 85 anni, quelle vicende liberticide in Unione Sovietica, le ha vissute, mantenendo il più assoluto e conformistico silenzio verso l’Unione Sovietica. Il Cav. Augias fu anche deputato europeo dell’ex partito comunista.  Qualche diritto in più a protestare ha la Bonino che però non restituisce la Legione che ebbe quando era ministro degli Esteri e sa cosa sia la real- politique. Il caso Regeni e’ vergognoso, ma cosa si dovrebbe dire di chi sta armeggiando vigliaccamente per privare della medaglia d’oro al valor civile alla memoria conferita da Ciampi alla studentessa infoibata Norma Cossetto, come sta succedendo a Reggio Emilia? Non si fa politica con le legion d’onori, ma semmai con la diplomazia ; quella italiana ha al vertice di Maio che dimentica i pescatori rinchiusi nelle prigioni libiche da mesi e ha fatto molto poco per Regieni. Sarebbe comunque interessante sapere che meriti abbia Augias per aver ottenuto la legion d’onore e non l’ordine di Lenin che sarebbe stato assai più meritato, anche se il giornalista è stato corrispondente della Rai da Parigi.