ilTorinese

A Chieri consegnate le “stanze degli abbracci”

Il Sindaco Sicchiero: «Da oggi gli ospiti delle Orfanelle e del Giovanni XXIII possono riabbracciare i loro cari.»

«È stato davvero emozionante ieri assistere alla consegna alle Case di Riposo Orfanelle Giovanni XXIII delle due ‘stanze degli abbracci’, che come Comune abbiamo voluto mettere a disposizione. Non solo il Covid19 ha portato via innumerevoli vite, ma gli ospiti delle Rsa hanno dovuto rinunciare alle carezze di figli e di parenti. Da oggi, grazie alle ‘stanze degli abbracci’, diventa possibile per gli ospiti delle Orfanelle e del Giovanni XXIII riabbracciare in tutta sicurezza i loro cari. Abbiamo recuperato un pezzo della nostra umanità, quella che passa dagli incontri tattili, dal toccarci, dal sentirci vicini»: lo afferma il Sindaco di Chieri Alessandro SICCHIERO, che questa mattina ha presenziato alla consegna e al montaggio delle due “stanze degli abbracci” acquistate dal Comune di Chieri (che ha stanziato 5mila e 800 euro) e messe a disposizione delle Case di Riposo Orfanelle e Giovanni XXIII.

Si tratta di strutture gonfiabili molto leggere, facili da montare e spostare, e oggi alla presenza dei direttori e del personale sono state illustrate le modalità d’uso e di sanificazione. «A novembre avevamo detto che se c’era la possibilità di installare anche nelle strutture chieresi le “stanze degli abbracci”, il Comune avrebbe fatto la sua parte. Così è stato, la nostra parte l’abbiamo fatta, con la piena condivisione anche delle minoranze consiliari. Un ringraziamento particolare all’assessore alle Politiche sociali e alla Terza età Raffaela Virelli, che ha seguito con attenzione la vicenda. Quest’oggi mi sarebbe piaciuto poter contare sulla presenza di tutta la Giunta e del Consiglio comunale in un momento così significativo, ma ovviamente le restrizioni sanitarie non lo hanno reso possibile»

Nucleare, Ruffino (Fi): “Il caso scorie non sia la nuova Tav”

Il governo che si è presentato sempre in ascolto del Paese e del Enti locali, impegnato nella comunicazione trasparente e tempestiva, ha tirato fuori dai cassetti la mappa con l’individuazione dei siti idonei ad ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari senza avere consultato nessuno dei soggetti interessati.

Non è stato un bell’esempio di coesione istituzionale, visto che quella mappa è rimasta chiusa nei cassetti del ministero per molti anni non avendo nessuno il coraggio di tirarla fuori per avviare una discussione e un confronto pubblico all’altezza dell’impegno chiesto ai territori.

     Il question time  da me presentato per ottenere una proroga dei termini, e accolto dal governo, è solo il primo passo nella direzione di un dibattito che andava avviato anni fa. Non vorrei che accada per la costruzione del deposito nazionale delle scorie nucleari quello che in tempi remoti era accaduto per la Tav, anche se sull’Alta Velocità va dato atto ai governi Berlusconi di aver sempre coinvolto gli enti locali e le popolazioni locali. Dico la Tav perché, nonostante tutto, a distanza di 30 anni siamo ancora alle prese con le resistenze di chi si dice contrario. Si pone il problema degli indennizzi da erogare ai Comuni eventualmente coinvolti, indennizzi da riconoscere anticipatamente o in parallelo all’avanzamento dei lavori. La proroga dei termini del confronto pubblico va anche utilizzata per acquisire eventuali manifestazioni di interesse da parte di Comuni e territori non censiti nella mappa del ministero. Quello che si chiede al governo che verrà è di seguire una via all’insegna della trasparenza e del coinvolgimento, ricordandosi che ANCI, ANPCI e la Conferenza delle Regioni sono articolazioni dello Stato e come tali hanno il diritto-dovere di esprimersi su una vicenda importante come il deposito nazionale delle scorie nucleari.

Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

Solenghi rende omaggio a Woody Allen

“Dio è morto e neanch’io mi sento tanto bene”

Tullio Solenghi & “Nidi Ensemble” omaggiano Woody Allen in streaming dal Teatro Superga di Nichelino

Sabato 30 gennaio, ore 21

Nichelino (Torino)

“Dio è morto (Marx è morto) e neanch’io mi sento tanto bene”: prende il titolo ripescando nel borsone strapieno delle innumerevoli (ma quante saranno?) boutades di Woody Allen, al secolo Allan Stewart Konisberg, lo spettacolo in streaming dedicato da Tullio Solenghi, ospite del “Teatro Superga” di Nichelino, al “più europeo dei registi statunitensi”, nonché al “maggiore esponente della comicità intellettuale ebraica new-yorkese”. In realtà la battuta, di cui sopra, pare non sia proprio parto originale dell’improbabile e surreale e un po’ tanto cinica vena umoristica dell’oggi 85enne Woody (eterno ragazzo), che invece l’avrebbe sottratta (secondo il “Dizionario delle citazioni sbagliate” di Stefano Lorenzetto, edizioni Marsilio) dal Teatro dell’Assurdo di Eugène Ionesco; in tutti i casi alla storia è passata legata più al suo nome che a quello del celebre drammaturgo rumeno. Con tutto il massimo rispetto, per carità, anche per il secondo. E a ricordarla sarà proprio il genovese Solenghi (altro genio della nostrana comicità), che, sabato prossimo 30 gennaio alle 21, in un intelligente mix di parole, musica e humour, rilleggerà online alcuni esilaranti brani tratti dai libri di Woody Allen (che esordì negli anni Cinquanta proprio come autore comico, quando moltissimi fra i suoi primi lettori non avevano ancora visto i suoi film) coniugandoli con le musiche che hanno caratterizzato i suoi film più significativi, eseguite da Alessandro Nidi e dal suo “Ensemble”. Si passerà così dai “Racconti Hassidici” alla parodia delle Sacre Scritture tratti da“Saperla Lunga” (titolo originale “Getting Even”, una serie di “pastiches” affondati in uno humour spiazzante di chiare radici yiddish), allo spassoso “Bestiario” tratto da “Citarsi Addosso” (pubblicato per la prima volta nel ‘72, superbo memoriale della nevrosi metropolitana alleniana), intervallati da brani di George Gershwin, Tommy Dorsey, Dave Brubeck, con uno speciale omaggio al mentore di Woody, il sommo Graucho Max(il terzo dei cinque indimenticabili fratelli), evocato dalla musica Klezmer, la musica tradizionale degli ebrei aschenaziti dell’Est Europa. In rapida carrellata si rincorreranno suoni e voci, musica e racconto in un’alternanza di primi piani a comporre un “montaggio” divertente ed ipnotico teso a raccontare la storia e la vita di un genio perennemente a disagio, certo di una sola cosa, della sua innata (e ben coltivata) incapacità di integrarsi nel rullio del caos metropolitano. E, in fondo, da nessuna parte: “Provo un intenso desiderio – dichiarava Allen – di tornare nell’utero…di chiunque”.

Lo spettacolo che vedrà sul palco il grande Tullio Solenghi rientra nel format “Nel Salotto con”, ideato dal “Teatro Superga”, come nuovo modo per vivere la cultura in un periodo sospeso senza tenere spoglio il palcoscenico: un servizio di streaming fruibile dal salotto di casa che porta tra le mura domestiche gli spettacoli della stagione trasmessi in diretta su piattaforma dedicata direttamente dal palco del teatro di Nichelino.

Biglietti: 8,99 Euro su nelsalottocon.it. L’accesso allo streaming è limitato ad un dispostivo per ogni account. Se si acquistano più biglietti per lo stesso spettacolo, è necessario contattare biglietteria@teatrosuperga.it e richiedere gli ulteriori account.

Info: https://nelsalottocon.itinfo@nelsalottocon.it

g. m.

“Fare memoria”, il progetto digitale dello Stabile

È partito il 21 dicembre 2020 FARE MEMORIA, progetto digitale dedicato alla Giornata della Memoria promosso dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e dal Liceo Scientifico Carlo Cattaneo di Torino.

Un percorso lungo un mese, realizzato completamente da remoto, in cui 4 classi (per un totale di circa 75 studenti coinvolti, divisi in piccoli gruppi di lavoro), nell’ambito delle ore di Educazione Civica, riflettono e fanno loro i temi della shoah attraverso il teatro e lo studio di alcuni celebri spettacoli dedicati a questo tema, tra cui Se questo è un uomo di Primo Levi e La vita offesa nella riduzione di Anna Bravo e Daniele Jalla.

A dare supporto ai ragazzi, e alle loro docenti che hanno fissato i temi cardine, si sono attivati il settore Partecipazione e Sviluppo Culturale e il Centro Studi del Teatro Stabile di Torino, che hanno fornito preziosi materiali estratti dall’Archivio digitale del TST –  https://archivio.teatrostabiletorino.it/ – e collaborato alle attività di ricerca sulle opere teatrali che negli anni hanno affrontato il tema dell’Olocausto.

Il risultato del lavoro svolto dagli allievi, arricchito da foto d’archivio, infografiche e contributi audio incisi dagli stessi ragazzi (come piccoli podcast) verrà presentato il 27 gennaio ai compagni delle prime classi, in un ideale passaggio di testimone.

Un’occasione unica per gli studenti coinvolti, che non solo hanno trovato modi originali per diventare ‘voci’ della memoria, ma hanno acquisito in itinere competenze preziose per la loro futura carriera scolastica e più in generale per la vita di cittadini: un efficace metodo di consultazione dell’Archivio e della biblioteca digitale del TST, e soprattutto lo studio critico delle fonti, bussola per orientarsi con maggiore sensibilità nella sovraccarica mediasfera del mondo contemporaneo.

La Polizia consegna al Sermig capi di abbigliamento sequestrati

Nei mesi scorsi, personale del Comm.to Dora Vanchiglia, nell’ambito di un servizio straordinario di controllo del territorio effettuato unitamente a pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine, ha proceduto alla perquisizione di un garage/magazzino sito in corso Regina Margherita, in uso a un cittadino marocchino di 39 anni, frequentatore del Balon, nei confronti del quale pendevano forti sospetti in merito allo smercio di merce contraffatta ed al rifornimento di connazionali dediti a tale commercio illegale.

All’atto della perquisizione, gli agenti si sono ritrovati di fronte a un ricchissimo deposito di materiale contraffatto, comprendente giubbotti, tute, scarpe di vari marchi alla moda. Inoltre, nei locali erano presenti tre macchine da cucire, con relative bobine di filo in cotone di vari colori,  utilizzate per apporre sui capi i marchi delle varie griffes, seguendo meticolosamente i modelli autentici in possesso. Complessivamente, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato 54 giubbotti, 296 paia di scarpe, 39 cinture, 34 maglie, 9 camicie, 7 pochette, alcuni pantaloni e accessori alla moda. I capi si distinguevano per la manifattura accurata e la presenza di certificati di garanzia.

Gli investigatori ritengono che il materiale rinvenuto fosse destinato al mercato di Piazza della Repubblica nonché ad alcuni mercati rionali.

In merito, il cittadino marocchino è stato denunciato in stato di libertà per ricettazione e  commercio di prodotti con marchi contraffatti.

Lo scorso venerdì mattina, il materiale sequestrato e poi confiscato con l’autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria,  è stato consegnato, privo dei marchi falsi delle varie griffes, alla direzione del Sermig per la distribuzione a famiglie bisognose.

Ztl sospesa fino al 26 febbraio

Resta  ancora sospesa  la Ztl centrale di Torino, ferma ormai  da  mesi per favorire la circolazione durante la pandemia

La sindaca Chiara Appendino ha infatti firmato una nuova ordinanza che proroga l’accesso libero al centro cittadino fino al prossimo 26 febbraio.

Sono  sempre escluse le Ztl Trasporto Pubblico, Pedonale e Area Romana.

Samuele Giraudo primo al Campionato Italiano Sci di Fondo Under 18

Si è disputato nel fine settimana a Clusone (BG): al suo fianco Acqua Sant’Anna. 

L’acqua di Vinadio sale sul gradino più alto del podio insieme al 17enne, anche lui di Vinadio, fuoriclasse dello sci club Valle Stura, l’arco alpino che sovrasta Cuneo e da cui sgorga l’Acqua Sant’Anna.

Grande soddisfazione per il successo di Samuele che si è distinto, tra gli oltre 80 atleti provenienti da tutta Italia, nella Specialità Sprint in tecnica classica Under 18. In 3 minuti ha concluso il percorso di 1,3 km, davanti agli altri atleti in gara, conquistando il primo posto dei Campionati Italiani, validi anche per la Coppa Italia, dove Samuele è nella top 10.

Vinadiese doc, Samuele Giraudo alterna la didattica a distanza agli estenuanti allenamenti quotidiani e confessa: “Nella mia borraccia non ci sono integratori, solo Acqua Sant’Anna. Il mio segreto è l’impegno, dedicare ogni giorno almeno 2 ore agli allenamenti e scegliere una dieta sana ed equilibrata”.

E’ un onore per noi sostenere e salire sul podio con Samuele Giraudo – dichiara Alberto Bertone, Presidente e AD Acqua Sant’Anna. Noi abbiamo portato la qualità dell’acqua della Valle Stura in tutta Italia e nel mondo e ci auguriamo che questo ragazzo possa continuare a portare il cuore di Vinadio sulle nevi nazionali e internazionali”.

Quarti di finale, Juventus-Spal

Mercoledì 27 gennaio ore 20.45
Quarti di finale di Coppa Italia
Gara unica
Juventus-Spal

Qui Juve: Coppa Italia da vincere.È il chiaro monito del tecnico bianconero Andrea Pirlo,senza sottovalutare la Spal che milita in serie B.Attenzione massima visto che il Bayern Monaco ed il Real Madrid sono appena state eliminate dalle rispettive coppe nazionali proprio da 2 squadre di categoria inferiore.Ronaldo riposerà,come Betancour lievemente infortunato.Rientrano,al centro della difesa,De Ligt e Demiral,in panchina Bonucci e Chiellini.Spazio in attacco a Morata e Dybala.In porta torna Gigi Buffon che tra 2 giorni compirà 43 anni e forse prolungherà ancora 1 anno.È già un mito!

Qui Toro: si ferma Izzo che salterà la gara di venerdì sera contro la Fiorentina per la 20 esima giornata di campionato,prima di ritorno.Rientra l’altro difensore centrale N’Kolou.Per il resto tutto l’organico a disposizione del tecnico granata Davide Nicola.Un Toro che dovrà necessariamente incamerare i tre punti per togliersi dalla palude della zona retrocessione,ricordiamo che la squadra granata non ha ancora vinto in casa in questo campionato.Nessuna novità dal mercato che porterà a breve un centrocampista,o Kurtic dal Parma oppure Lerager dal Genoa.Poi un’attaccante:la scelta tra Sanabria dal Siviglia oppure Diaw dal Pordenone

Vincenzo Grassano

Pensare con la propria testa per essere influencer di se stessi

Pensare autonomamente non è sempre facile, rimedi considerati universali sono spesso dietro l’ angolo, gli “influencer” sono oramai quasi degli oracoli, autorità infallibili che somministrano suggerimenti  sicuri e affidabili, siamo inoltre un po’ tutti circondati da “tuttologi”, conoscenti, amici o parenti, che di frequente dispensano ricette “magiche”, farcendole molte volte di giudizi, per la risoluzione di problemi di diversa natura.

Agire in autogestione, utilizzare il pensiero critico e uscire da schemi e standard che ci pervengono dall’esterno, a volte in maniera invasiva, non è una attività che ci concediamo spesso. Liberare il nostro cervello e metterlo al servizio della nostra esistenza utilizzando le sue potenzialità, le sue esperienze e la sua capacità di valutazione è un processo che subisce interferenze da parte divarie entità ipoteticamente, ma sarebbe più giusto dire espressamente, istituite per influenzare il nostro pensiero e il suo conseguente operato. Certamente noi tutti abbiamo bisogno di supporto, di consigli e indicazioni soprattutto se le tematiche sono di tipo medico, se riguardano il nostro benessere e perché no talvolta anche per questioni superflue e non essenziali. Per tutto ciò che richiede assistenza specifica o tecnica sono legittimamentea disposizione esperti, professionisti, consulenti  e specialisti  ma affidarci non vuol dire rinunciare al nostro prezioso pensiero critico, prendere decisioni in autonomia o praticare l’autodeterminazione, sarebbe opportuno dunque esercitarci a pensare in libertà, speculare in maniera indipendente utilizzando tutte le nostre facoltà, il nostro vissuto e le nostre conoscenze.

Simonetta Tassinari, esperta di psicologia relazionale e docente di storia e filosofia,  nel libro “Il filosofo influencer”, edito da Feltrinelli, ci spiega come togliersi i paraocchi e pensare con la propria testa, suggerisce come riprendere le redini del proprio pensiero e ridimensionare l’influenza di quelle che consideriamo“autorità”. Secondo l’autrice è necessario ritrovare il pensiero critico frenato dai numerosi e disorientanti condizionamenti esterni, è indispensabile fare valutazioni utilizzando mezzi propri frutto di esperienze, vissuto, cognizione e capacità. Come lo fa? Rivalutando le scuole filosofiche dell’antica Grecia, attraversoteorie ed esercizi riadattati in chiave attuale, proponendo  riflessioni dei pensatori di ogni epoca, “maestri per l’umanità intera”. Dare ascolto ai propri dubbi, coltivare originalità e indipendenza attraverso l’utilizzo del nostro personale pensiero è un antidoto alla  tendenza attuale ad affidarsi totalmente, o quasi, ad informazioni, considerazioni e  visioni appartenenti troppo spesso alle vite degli altri. E’ essenziale vivere la propria vita, unica ed imperfetta, e ridare spazio alla singolarità delle nostre esperienze attraverso la costruzione e l’utilizzo del pensiero critico.

Maria La Barbera 

Fondazione De Agostini e Università insieme per la fragilità educativa

Il progetto “compiti@casa” nasce per contrastare la povertà educativa, aggravata dalla pandemia in corso. L’iniziativa di accompagnamento allo studio a distanza sarà dedicata agli studenti con difficoltà di apprendimento delle scuole secondarie di primo grado di Milano, Torino e Novara.


Curare la fragilità educativa, aggravata dall’attuale emergenza sanitaria, con un programma di sostegno allo studio a distanza. Questo l’obiettivo di “compiti@casa”, il progetto promosso dalla Fondazione De Agostini in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, che ha preso avvio oggi a Milano, Torino e Novara e rivolto agli studenti della scuola secondaria di primo grado con difficoltà di apprendimento.

La povertà educativa è uno dei principali fattori che produce diseguaglianze: i più colpiti sono i bambini e gli adolescenti che vivono in contesti sociali difficili a rischio di povertà assoluta, situazione in cui in Italia si trova attualmente il 12% dei minori (dati Istat 2019). Un disagio economico che si traduce spesso in divario educativo: i ragazzi in situazioni economiche difficili hanno meno opportunità di realizzazione personale e di successo scolastico rispetto ai loro coetanei con situazioni economiche migliori.
A seguito della pandemia Covid 19 inoltre più di 8,5 milioni di studenti sono stati costretti a interrompere la frequenza scolastica, aggravando ulteriormente le disuguaglianze di base.

A questa situazione si sono sommate le difficoltà che la didattica a distanza (DAD) ha generato: difficoltà di accesso ad internet, mancanza di device appropriati, spazi domestici insufficienti per lo studio, analfabetismo digitale delle famiglie incapaci di assistere i figli in questa nuova modalità di apprendimento. La DAD ha tuttavia messo in evidenza anche potenzialità, che possono continuare oltre l’emergenza: un rapporto diretto con gli insegnanti al di fuori dell’orario scolastico, una programmazione didattica più individualizzata, l’accesso a strumenti multimediali prima poco utilizzati, l’uso del web per la condivisione di contenuti educativi.

“Compiti@casa” è un progetto di sostegno ai ragazzi più fragili che vuole offrire una risposta ai bisogni educativi attraverso il supporto allo studio a distanza, coinvolgendo gli studenti universitari in qualità di tutor.
Questa iniziativa consente da un lato di sfruttare il salto tecnologico che i ragazzi stessi sono stati in grado di conseguire durante l’emergenza e, dall’altro, vuole aiutarli a colmare le difficoltà che continuano a sperimentare nei loro percorsi scolastici.
Il progetto, svolgendosi interamente online, può inoltre garantire ai ragazzi la continuità educativa in un anno scolastico caratterizzato dall’incertezza e da continue interruzioni nell’apprendimento.

Gli studenti coinvolti sono 100 (dagli 11 ai 13 anni), frequentanti la prima e la seconda classe di scuole secondarie di primo grado di tre istituti “pilota” a forte caratterizzazione multietnica e collocati nei quartieri periferici delle tre città: I.C. Renzo Pezzani di Milano (zona Corvetto); I.C. Leonardo da Vinci-Frank di Torino (Zona Falchera); I.C. Rita Levi Montalcini di Novara (quartiere di Sant’Andrea).

Il progetto offre sostegno nell’apprendimento dell’italiano, della matematica e delle discipline scientifiche mediante un’attività di studio pomeridiano di quattro ore settimanali (due per l’area umanistica, due per quella scientifico-matematica) a partire dal secondo quadrimestre. Le attività – che dureranno 15 settimane per un totale di 6.000 ore di assistenza – sono svolte a distanza utilizzando una piattaforma digitale progettata e sviluppata dall’Università degli Studi di Torino per video lezioni in sincrono e per la condivisione dei contenuti interattivi.
Tutti gli appuntamenti si svolgono in rapporto uno a due (un tutor universitario/due alunni) oppure uno a uno, a seconda delle necessità, e vedono il coinvolgimento di 54 studenti (27 per l’area umanistica, 27 per l’area scientifico-matematica) dell’Università degli Studi di Torino, selezionati tramite un bando e opportunamente preparati attraverso un percorso di 500 ore di formazione.

Uno dei punti di forza del progetto è proprio la stretta collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, nella persona della professoressa Marina Marchisio, Ordinario di Matematiche Complementari, che svolge da anni ricerche nel campo della Digital Education e coordina numerosi progetti di ricerca e didattica sul tema, anche presso il MIUR. La professoressa Marchisio, insieme al prof. Andrea Balbo del Dipartimento di Studi Umanistici, alla prof.ssa Barbara Bruschi del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione e a due borsiste dell’Università, si occupa della selezione, della formazione e del coordinamento dei tutor, nonché della formazione dei docenti delle scuole che partecipano all’iniziativa.

Nel progetto anche gli istituti scolastici diventano soggetti attivi, segnalando i ragazzi in difficoltà attraverso i docenti (4 per ogni istituto, 12 in totale), che sono a loro volta coinvolti in un percorso di formazione per 120 ore complessive e di verifica periodica dell’iniziativa.
Anche le famiglie sono parte attiva, attraverso la sottoscrizione di un patto formativo con la scuola di appartenenza.

Gli obiettivi del progetto possono essere così sintetizzati:

aiutare nella prevenzione delle situazioni di fragilità a rischio disperione scolastica;
contribuire a colmare il digital divide che la situazione di emergenza sanitaria ha
amplificato;
promuovere il successo formativo di alunni in difficoltà che, a causa di problematiche personali, culturali o sociali, partono già da una condizione di svantaggio.

“La forza di questo progetto sta nella virtuosa collaborazione tra studenti, tutor, scuola e famiglia, con il supporto didattico e tecnico offerto dall’Università degli Studi di Torino. L’incontro con la Prof.ssa Marchisio ci ha permesso di realizzare questa iniziativa coinvolgendo gli studenti universitari in qualità di tutor degli alunni. Nuove e giovani figure di riferimento, che in un’ottica di peer education non solo potranno portare novità in termini di metodologie e contenuti, ma saranno anche capaci di accoglienza, ascolto e buone relazioni, anche a distanza”, ha commentato Chiara Boroli, Presidente di Fondazione De Agostini.

«L’Università di Torino ha sviluppato negli anni un ricco e prezioso bagaglio di esperienza nel campo della didattica a distanza, che le ha consentito di affrontare gli effetti negativi della pandemia sull’insegnamento con le competenze e con gli strumenti necessari. Quest’ultimo anno ha dimostrato che la tecnologia può essere un elemento fondamentale quando integrata alla presenza umana e quindi supportata da modelli appropriati di relazione. Sappiamo bene anche quanto sia importante prendere in carico l’intero processo di apprendimento, che non è costituito solo dalla lezione come momento di classe.
Il progetto “compiti@casa” è un esempio eccellente di come le nuove forme di socialità possano aiutare a superare le difficoltà di ogni persona in un contesto straordinario come quello attuale. La tutorship qualificata che le nostre studentesse e i nostri studenti offriranno alla scuola sotto la guida di UniTo va nella direzione di contribuire al contenimento delle diseguaglianze sociali che l’emergenza ha comportato. Insieme possiamo così incidere su uno dei problemi più preoccupanti causati dallo stato pandemico sulle giovani generazioni, come uno tra gli obiettivi primari tra le nostre attività di “terza missione”» ha concluso Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino.