ilTorinese

Salvaguardia per le scuole di montagna

Con le deroghe al numero minimo di bambini previsti per classe, i Comuni piemontesi delle aree montane e marginali manterranno i loro plessi scolastici. Lo prevede la proposta di delibera della Giunta sul piano di revisione e dimensionamento scolastico per l’anno 2021/2022, su cui la sesta Commissione presieduta da Paolo Bongioanni ha espresso parere favorevole a maggioranza. Stesso parere è stato dato anche alla proposta di delibera sull’offerta formativa per le scuole superiori.  

L’assessore all’Istruzione Elena Chiorino, nella sua relazione, ha spiegato che prosegue il processo di razionalizzazione della rete scolastica e il mantenimento delle pluriclassi. La delibera sul dimensionamento istituisce inoltre sette nuovi punti di erogazione di scuole dell’infanzia, con nove sezioni complessive, al fine di garantire la continuità delle prestazioni nei casi di cessazione della scuola paritaria. Vengono anche istituite tre sezioni aggiuntive in scuole dell’infanzia già esistenti.

Con la seconda delibera, l’offerta formativa per le scuole superiori viene integrata con l’introduzione di nuovi indirizzi di studio. Uno spazio significativo è dedicato all’istruzione degli adulti, con una specifica integrazione dei percorsi a loro dedicati.

E’ intervenuto per chiarimenti il consigliere Pd Diego Sarno.

Il Giorno della Memoria, le iniziative del Polo del ‘900

Dal 18 gennaio al 7 febbraio online sui canali del Polo del ‘900 

lI Giorno della Memoria si svolgerà anche quest’anno con un fitto programma di iniziative realizzato dal Polo del ‘900 di Torino e dai suoi Enti partner per mantenere viva la memoria delle vittime dell’Olocausto. Un impegno in ricordo delle tante vittime del nazismo, lo sterminio degli ebrei, le leggi razziali del 1938 reso possibile grazie al sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale e il patrocinio della Comunità Ebraica di Torino.

Altre iniziative sono previste sui territori delle province piemontesi a cura degli Istituti storici della Resistenza e della storia Contemporanea. Tra queste si segnala il progetto che vede impegnati tutti gli Istituti Storici piemontesi, unitamente all’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, nella realizzazione di un video intitolato “Le deportazioni dal Piemonte” (1943-1945). Un’idea per restituire ai cittadini la dimensione regionale della deportazione, valorizzando le fonti di memoria e quelle storiche presenti nei diversi archivi degli Istituti e delle amministrazioni locali, tenuto conto che tra il 1943 e il 1945 il Piemonte fu teatro di numerose deportazioni, così da diventare la seconda regione italiana per numero di deportati per ragioni razziali.

Il 27 gennaio, 76° anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, è una data fondamentale nel calendario civile. “Fare memoria è un obbligo morale e civile per non disperdere  la fatica del ricordo e il dolore delle offese che per troppo tempo è stato possibile leggere sui volti dei sopravvissuti“, afferma il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia. “L’internamento nei lager è stata un’esperienza estrema, una discesa negli abissi, inconcepibile per chi ritiene la storia un progressivo cammino di evoluzione e civiltà. Il germe dell’intolleranza e dell’odio è tuttora ancora presente. La recente irruzione nazista sul web, con minacce antisemite avvenuta durante la presentazione di un libro, è la dimostrazione che c’è la necessità  di rafforzare ulteriormente l’impegno nel contrastare ogni forma di razzismo, discriminazione e violenza“.

Come è già accaduto per il 25 aprile – aggiunge il vicepresidente del Consiglio, Mauro Salizzoni –  questa pandemia ci impedirà di celebrare il Giorno della Memoria come è sempre stato, incontrandoci e ritrovandoci insieme. Non per questo è venuto meno l’impegno del Comitato Resistenza e Costituzione e delle tante realtà associative che ne fanno parte, a cominciare dal Polo del ‘900. Mai come oggi abbiamo l’urgenza di non dimenticare ciò che è stato, di ‘commemorare’ ovvero condividere una comune Memoria. Lo dimostrano i recenti raid digitali antisemiti, la propaganda fascista e nazista fatta di gesti, parole e simboli che credevano appartenere al passato, il negazionismo basato sull’ignoranza che crede che Mussolini abbia fatto cose buone e che la Shoah sia un’invenzione. Lo dimostrano le donne, uomini e bambini in fuga tra i boschi dei Balcani, cacciati indietro a bastonate. Contro i fascismi di ieri e di oggi, contro l’intolleranza e il razzismo, siamo tutti chiamati ad un forte impegno culturale, educativo ed istituzionale”.

Il programma di iniziative realizzate dal Polo del ‘900 per il Giorno della Memoria 2021 dovrà ancora confrontarsi con l’emergenza sanitaria in corso. Per questa ragione, gli appuntamenti saranno online, da seguire sui canali web del Polo del ‘900 e degli enti partecipanti.

Il programma si apre lunedì 18 gennaio e andrà avanti fino a domenica 7 febbraio con dirette streaming, podcast, musica, proiezioni e reading che affronteranno il tema della memoria con molteplici linguaggi, proponendosi a un pubblico variegato.

Particolare attenzione è data alle nuove generazioni e al mondo della scuola, per cui sono stati elaborati contenuti ad hoc vista l’impossibilità, come ogni anno, di accogliere gli studenti fisicamente al Polo e in visita all’allestimento permanente del Museo Diffuso della Resistenza.

Come spiega Sergio Soave, presidente del Polo del ‘900: “Il giorno della memoria che da una ventina d’anni sta caratterizzando il nostro calendario civile, è già ridotto a stanco rituale? Il rischio c’è e noi dobbiamo esserne consapevoli. Le iniziative di quest’anno cui, come Polo del ‘900, siamo onorati di partecipare, hanno tentato quindi una sintesi tra tradizione e innovazione, alla luce anche delle restrizioni in corso per cui abbiamo dovuto affidarci molto al web. Come si vede dal programma, raggiungere i giovani è stata una priorità, proponendo contemporaneamente sia iniziative sperimentate e consolidate come quelle sulle pietre di inciampo, sia innovazioni di grande respiro come quella: “Adotta un negazionista” che, nell’epoca dei social media e della cultura del tweet, reintroduce il metodo del dialogo interpersonale paziente, ostinato e problematico su un tema molto attuale”.

Un giorno della memoria diverso che non permetterà di incontrarsi dal vivo – afferma Alessandro Bollo, direttore del Polo del ‘900 – ma  alla luce dell’esperienza maturata nel corso del 2020, il Polo del ‘900 ha elaborato una programmazione di qualità che sfrutta le opportunità del digitale per permettere, da un lato la partecipazione da remoto alle iniziative attraverso il sistema delle dirette streaming, dall’altro la fruizione nel tempo di contenuti digitali, raggiungendo anche coloro che non essendo di Torino non avrebbero potuto far visita al Polo. Inoltre, abbiamo prestato molta attenzione ai linguaggi che vanno dal podcast alla musica, dal dibattito al cinema, coinvolgendo in particolare studenti e insegnanti, in questo momento delicato di scuola senza la scuola ”.

“Le molteplici iniziative anche quest’anno promosse e organizzate, in occasione del Giorno della Memoria, dal Polo del 900 rappresentano un encomiabile esempio di quanto occorre fare per tenere viva la conoscenza e la consapevolezza degli orrori della Shoah – sottolinea Dario Disegni, presidente della Comunità Ebraica di Torino – La proposta educativa e culturale rivolta alla cittadinanza prevede manifestazioni che utilizzano la più ampia gamma dei linguaggi che possono raggiungere le varie fasce della popolazione, da attività di carattere più strettamente scientifico, quali convegni, seminari, ricerche e pubblicazioni, a eventi culturali quali mostre, film e documentari, spettacoli teatrali e musicali, anche se quest’anno, a causa della difficile situazione sanitaria, si potranno svolgere soltanto in modalità online. Va ancora una volta ribadito che la trasmissione della memoria è presupposto fondamentale per generare un forte impegno civile, tale da contrastare ogni forma di odio e intolleranza, e per riaffermare con forza e determinazione, non solo il 27 gennaio, ma in ognuno dei 365 giorni dell’anno, i valori di uguaglianza e di libertà sanciti dalla nostra Costituzione”.

ALCUNI APPUNTAMENTI IN PROGRAMMA

Le celebrazioni 2021 del Polo del ‘900 cominceranno lunedì 18 gennaio con un omaggio a Liliana Segre a cura del Centro Studi Piero Gobetti.  A partire dall’autobiografia “La memoria rende liberi. La vita spezzata di una bambina nella Shoah”, a cura di Enrico Mentana (Rizzoli, Milano 2018) si ripercorrono l’infanzia, il legame con papà Alberto, le persecuzioni razziali, il lager, la vita libera, l’identità ebraica, la depressione e gli affetti della senatrice a vita Liliana Segre. L’evento verrà trasmesso online sui canali del Centro Studi Piero Gobetti alle ore 18.

Un percorso inedito da segnalare mette al centro lo sport ai tempi dei lager a cura di Istoreto e dell’Unione culturale “Franco Antonicelli” […]

 

Il commercio in Piemonte perde 1,2 miliardi nel primo trimestre 2021

Il 2021 per i consumi in Piemonte non parte bene

A causa del prolungamento delle restrizioni anti Covid si prevede nel primo trimestre un calo dei consumi di 1,2 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È la stima di Confesercenti Piemonte.

Nel 2020 la spesa dei piemontesi si era già ridotta di 8,4 miliardi. I negozi, mercati, bar, ristoranti e attività di somministrazione  turismo  sono state le attività più in sofferenza, con una diminuzione media del valore aggiunto del 16,5%, rispetto al -9,5% registrato dagli altri settori dell’economia regionale. La quota di Pil generata da questi comparti scende dal 6,4 al 4,3% del Pil per alberghi e pubblici esercizi; dal 4,1 al 3,3% per ricreazione e cultura; dal 3,8 al 2,9% per l’abbigliamento.

Il poke spopola tra i torinesi, Poke House raddoppia a Torino

A soli sei mesi di distanza dalla prima apertura, la “Casa del Poke” inaugura la seconda insegna in piazza Aldo Moro

 

Un menù completo, che guarda al futuro e che stupisce con una novità green: THIS isn’t Chicken Poke, la prima poke in Italia a base di pollo vegetale

Dal 14 gennaio i torinesi potranno contare su un secondo locale dedicato al coloratissimo poke californiano, firmato Poke House. Dopo la prima apertura in Piazza Carlina, lo scorso 6 giugno, la “Casa del Poke” raddoppia la propria presenza sotto la Mole, dedicando una nuova location ai food lover torinesi.

 

120 mq di brezza californiana in via Sant’Ottavio, 12 all’esterno del nuovissimo complesso Aldo Moro riqualificato per ridare lustro a una delle aree più monumentali della città. E la scelta del nome non poteva che richiamare – “Aldo Moro House” – questo raro esempio di architettura imponente nel panorama italiano.

 

“Pur avendo aperto il primo locale in un periodo segnato dalla pandemia, la richiesta dei nostri gustosi e coloratissimi poke ha superato ogni nostra aspettativa – commenta Matteo Pichi, fondatore e CEO di Poke House. – La facilità di raggiungerci anche via delivery ci ha sicuramente aiutato, con settembre e ottobre che hanno registrato un vero e proprio boom di ordini. La sua voglia e apertura verso nuovi sapori e l’ottimo riscontro ottenuto in così poco tempo, ci ha dato la spinta per continuare a investire”.

 

Il poke: un piatto leggero e gustoso che conquista tutti

In Aldo Moro House – il 22esimo per la catena del poke che nel frattempo ha superato i confini nazionali, aprendo anche in Spagna e Portogallo – i torinesi potranno assaporare le infinite proposte di poke: un esotico mix di pesce crudo a cubetti, riso, frutta e verdura freschissime e salse speciali, preparato per coniugare leggerezza e gusto, creatività e sperimentazione. I poke rivisitati in chiave californiana sono infatti, una proposta sana e gustosa, oltre che completa nelle sue proprietà nutrizionali grazie alla presenza di fibre, carboidrati, proteine e superfood.

 

“Che siano personalizzate sul momento, oppure scegliendo dalle ricette dello chef, i nostri poke hanno letteralmente conquistato giovani e non, cambiandone le abitudini alimentari – prosegue Pichi. – Sono colorati e gustosi, ma soprattutto sempre nuovi grazie agli infiniti abbinamenti di ingredienti che lasciano ampio spazio alla fantasia e ai desideri del singolo. Sono infatti tra i piatti più amati e anche durante la pandemia i food lover non hanno fatto a meno delle nostre super bowl, una certezza assoluta per chi cerca un pasto sano, ma sfizioso a cui difficilmente si può resistere”.

 

Un’offerta completa, da mattina a sera, con una novità green

Il menu di Torino offre una scelta variegata, pensata non solo per il pranzo o la cena, ma per tutti i momenti della giornata. Per i più mattinieri colazione energetica a base di smoothies, açai bowl e fruit poke, per poi migrare dal pranzo in avanti verso gli ormai celebri poke, con spuntino o aperitivo in perfetto mood californiano. Per rinfrescarsi, una selezione di birre hawaiane della Kona Brewing, tè, estratti, smart water e più in generale bevande naturali, perfettamente in tema con la filosofia californiana.

 

Fino al 20 marzo, inoltre, i food lover torinesi potranno lasciarsi conquistare anche dalla nuova winter seasonal di Poke House, THIS isn’t Chicken Poke: la prima poke bowl in Italia a base di pollo vegetale. Riso integrale, cetrioli, pomodorini, avocado, salsa senape, miele, salsa speciale, sesamo e jalapeño accompagnano il gusto deciso del pollo vegetale, per un mix gustoso, green e di tendenza.

 

Oltre l’esperienza in store nel rispetto delle norme di sicurezza Poke House offrirà i poke anche a domicilio attraverso il servizio di food delivery fornito da Glovo, Deliveroo e JustEat e UberEats. In più i torinesi potranno gustare la poke bowl preferita utilizzando anche il servizio di asporto: contattando telefonicamente il locale, tramite WhatsApp oppure via sito web attraverso un servizio di click & collect sarà infatti possibile selezionare il proprio ordine, procedere al pagamento in modalità cashless e ritirarlo direttamente in store. Il pick-up è organizzato tramite un sistema di gestione smart delle file che permette di evitare ogni tipo di assembramento.

 

Juve mai in partita sconfitta nettamente dall’Inter

Inter-  Juventus 2-0
Vidal
Barella

Qui Juve:non è stata la solita Juve.Distratta e fuori forma è stata sconfitta nettamente dall’Inter dell’ex Conte che ha costruito la squadra nerazzurra a sua immagine e somiglianza,attenta in fase difensiva e letale nelle ripartenze.Nella Juve bene Chiellini nel duello muscolare contro il gigante nerazzurro Lukaku.Male il resto della squadra compreso un abulico Ronaldo che non è mai entrato in partita.Ora la squadra bianconera di Andrea Pirlo è attesa nella partita contro il Napoli per l’assegnazione della Supercoppa italianadi:mercoledì 20 gennaio ore 20.45 allo stadio Mapei di Reggio Emilia.In palio il primo trofeo della stagione.

Qui Toro:Davide Nicola è il nuovo allenatore del Torino.Prende il posto dell’esonerato Marco Giampaolo.Il 48 enne neo tecnico granata, piemontese di nascita, è esperto in promozioni e salvezze:ricordiamo i capolavori fatti con Crotone e Genoa.Ex giocatore dal cuore granata,nel 2006 segnò il gol vittoria promozione del 3-1 contro il Mantova,nel primo Toro dell’era quindicennale di Cairo.
Novità anche nella direzione tecnica.Probabilmente sarà sollevato dall’incarico anche il DS Vagnati:al suo posto di vocifera la promozione a ds dell’attuale collaboratore tecnico Moretti affiancato dal ritorno di Ventura come direttore tecnico

Vincenzo Grassano

Pusher arrestato e denunciato un minore

Torino. Vandalismo e spaccio di droga a minorenni. Intensificati i servizi di controllo del territorio nel comune di Villar Perosa. Carabinieri arrestano un pusher e denunciano un minore

Intensificati i servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale nel comune di Villar Perosa, nell’hinterland torinese, dopo che da inizio anno sono stati segnalati vari episodi di vandalismo in danno di edifici pubblici. Un pusher arrestato e uno denunciato in stato di libertà.
In particolare i militari della Compagnia di Pinerolo, coadiuvati da una Squadra di Intervento Operativo del 1° Reggimento CC “Piemonte” che sarà impegnata sul territorio anche nei prossimi giorni, hanno controllato due giovani, un 20enne e un minorenne, presso il Parco della Società Operaia di Villar Perosa. I ragazzi sono stati trovati in possesso di 11 grammi di marijuana. Una successiva perquisizioni nell’abitazione del maggiore permetteva di rinvenire ulteriori 75 grammi della stessa sostanza stupefacente, un bilancino di precisione, due grinder e circa 500 euro in contanti, verosimilmente provento dello spaccio.

“Populismo di destra in crescita: come porvi rimedio”

Terza Lezione del Ciclo “Democracy and its Discontents” 20 gennaio 2020, h. 17:30

Dopo aver ospitato le lezioni di Adam Przeworski e Stephen Holmes nell’autunno 2019, mercoledì 20 gennaio ore 17:30 il Collegio Carlo Alberto riprende il ciclo “Democracy and its Discontents”, con una lezione di Dani Rodrik, professore di Economia Politica Internazionale alla Kennedy School of Government dell’Università di Harvard, e vincitore, nel 2020, del prestigioso “Princess of Asturias Award for Social Sciences”.

La scelta di varare una serie di lezioni sulla crisi della democrazia è nata da un dibattito interdisciplinare che si è sviluppato fra economisti, scienziati politici, sociali e giuristi ospitati dal Collegio: lo scopo è di svolgere, da prospettive scientifiche diverse, un approfondimento sul tema, analizzando le cause della crisi e le possibili ricette per superarla.

Nella sua Lezione, che ha per titolo “Perchè il populismo di destra è in crescita e come possiamo porvi rimedio”, che si terrà in contemporanea alla cerimonia di insediamento  della nuova Presidenza americana, il professor Rodrik offrirà una sintesi critica degli argomenti avanzati di recente per spiegare la crescita del populismo e presenterà una sua interpretazione, che sottolinea il ruolo delle tensioni sul mercato del lavoro per capire il fenomeno.

Negli eventi del 6 gennaio a Washington si è visto il populismo di destra staccarsi dalle tastiere e dalla ferocia puramente digitale dei social media per passare all’azione violenta. Uno sviluppo preoccupante non solo per gli Stati Uniti, ma per tutti i paesi democratici, che rende una riflessione approfondita sul fenomeno più che mai saliente.

Introducono Giorgio Barba Navaretti, Presidente della Fondazione Collegio Carlo Alberto e Professore di Economia all’Università di Milano e Diego Gambetta, Carlo Alberto Chair in Scienze Sociali e organizzatore del ciclo “Democracy and its Discontent”.

Per partecipare all’incontro, registrarsi al link: https://thirdlecture.eventbrite.it/

Riempie il carrello della spesa con profumi, cibo e detergenti ma non paga

Controlli dei Carabinieri per contrastare i reati contro il patrimonio e lo spaccio di stupefacenti. Due arresti e tre denunce.

Torino, 15 gennaio. Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio finalizzati al contrasto dei reati predatori e dello spaccio di stupefacenti disposti dal comando provinciale, i carabinieri hanno arrestato un pusher e un ladro e ne hanno denunciati altri tre in stato di libertà.
In particolare a Torino, i Carabinieri della Compagnia San Carlo, con l’ausilio di un’unità cinofila, hanno effettuato un servizio preventivo nel quartiere San Salvario, presso il Parco del Valentino, i Giardini Parri e la Stazione ferroviaria di Porta Nuova. Nell’occasione hanno arrestato per detenzione di droga un cittadino del Mali che alla vista dei militari ha deglutito alcune dosi di stupefacente che nascondeva in bocca. In tasca gli è stata trovata la somma di 610 euro, frutto dell’attività di spaccio. Sono stati inoltre denunciati un egiziano e due marocchini per furto. Hanno rispettivamente rubato prodotti da dei distributori automatici di via Galliani e da due negozi di abbigliamento.
A Caselle Torinese, nell’hinterland torinese, è stato arrestato un 21 enne del luogo per aver rubato articoli per un valore di oltre 500 euro all’interno di un supermercato. L’uomo è stato bloccato dal pronto intervento di una pattuglia dell’Arma dopo che aveva superato le casse self service pagando soltanto una bottiglia d’acqua e nascondendo il resto della merce sotto la giacca.

La proposta di Rifondazione per le Comunali di Torino

“Alle amministrative con un progetto unitario e alternativo. La proposta di Rifondazione Comunista”

di Ezio Locatelli*

   In un articolo comparso su “volerelaluna” si rimarca, come a pochi mesi dalle elezioni, non si sia ancora aperto un dibattito a sinistra, nei movimenti che hanno condotto in questi anni tante battaglie egualitarie, ambientaliste, in tema di diritti alla salute, al lavoro, alla casa o battaglie storiche come quella NoTav, un dibattito che abbia come obiettivo quello di segnare un percorso che non sia al carro di  politiche liberiste e confindustriali di varia natura. Giusta osservazione che si accompagna all’auspicio che qualche voce fuori dal coro faccia capolino. Detto ciò il problema è come cercare di tradurre questa osservazione e auspicio in qualcosa di più, in un impegno alla costruzione di una  proposta unitaria delle forze alternative, antiliberiste, politiche e di movimento, quelle stesse forze – e noi tra queste –  che per l’appunto in questi anni si sono battute contro la supremazia del privato sul pubblico, le esclusioni sociali, la grandi opere speculative, in una parola contro il sistema Torino. Un impegno che ci portò cinque anni fa a far parte integrante dell’esperienza di “Torino in Comune” egregiamente rappresentata dalla consigliera comunale Eleonora Artesio.

   Ecco, noi pensiamo che ancor più di ieri, stante l’ulteriore slittamento a destra del quadro politico, si debba perseguire, non abbandonare, la strada di una presenza unitaria, alternativa agli attuali schieramenti politici di centrodestra, centrosinistra, M5S, tutti schieramenti accomunati dall’ideologia della competitività, da una visione della società che ha come feticcio un modello di crescita basato su indicatori di natura produttivistica, affaristica, consumisticaE’ in ragione di questa ideologia che Torino, ormai da anni,  si è sdoppiata in due diverse città: la prima quella delle classi dirigenti, benestanti che hanno adottato il mantra di una città dell’eccellenza, dell’innovazione, dei grandi eventi; la seconda quella delle classi popolari impoverite che sopravvivono tra sfratti, disoccupazione, lavori precari, di classi relegate per lo più nei quartieri di Vallette, Regio Parco, Aurora, San Salvario, Falchera, MirafioriUno sdoppiamento che si è manifestato addirittura sul piano della salute delle persone: cinque anni di aspettativa di vita separano i benestanti della collina dagli abitanti dei quartieri più poveri.

   Siamo in presenza di una città diseguale, resa ancor più diseguale dalla pandemia, emblematicamente raffigurata in due fotografie alquanto diverse che riguardano la qualità della vita nelle città italiane. Per il quotidiano confindustriale “il Sole 24 ore” Torino, in materia di ricchezza, consumi e affari è al 21esimo posto nella classifica delle città italiane. Di tutt’altro tenore la graduatoria stilata dall’Università la Sapienza circa la qualità della vita nelle città italiane. Secondo questa graduatoria Torino è passata dal 46esimo  al 64esimo posto precipitando al di sotto dei livelli considerati accettabili. Tanti sono i fattori che hanno concorso a tale perdita, a decenni d’impoverimento e di abbattimento dei livelli di vivibilità: chiusura di servizi pubblici, sanitari, sociali, educativi e culturali, taglio dei trasporti pubblici, mancanza di una politica della casa, di un piano per il lavoro, aumento della condizione di  precarietà. Insostenibile che un giovane su due non abbia un’occupazione. Responsabilità che non possono essere ascritte solo al Comune ma a tutti i livelli istituzionali, che coinvolgono i diversi schieramenti politici che si sono succeduti nel corso degli anni ai diversi livelli.

   E proprio in ragione di ciò che è sbagliato il  pensare che, dopo la prova disastrosa del M5S, si possa tornare al sistema Torino, alla competizione tra centrosinistra (centro più che sinistra) e centrodestra. Sbagliato anche ricorrendo alla foglia di fico di candidature che si ritengono più o meno presentabili. Ecco perché si deve lavorare alla costruzione di una alternativa incentrata sulla produzione di beni pubblici e comuni, sul sociale, su criteri di vivibilità ambientale, su obiettivi di accoglienza, coesione, uguaglianza, in una parola di sviluppo umano. L’esatto contrario di ciò che è stato fatto in questi anni. L’unica possibilità per fare questo è di mettere insieme le forze sociali, politiche, di movimento alternative, antiliberiste che in questi anni sono state protagoniste di tante lotte per il cambiamento. Sarebbe del tutto incomprensibile il presentarsi in ordine sparso. Come Rifondazione Comunista intendiamo lavorare fin da subito a questo progetto con tutte le forze disponibili.

 *segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino

Continua la ricerca storica sulla nobile casata dei Gozzano

Non si ferma la ricerca rigorosa di Armano Luigi Gozzano, proposta in un volume con eccellente prefazione di Carlo Alfonso Maria Burdet, attraverso una documentazione storica di grande interesse sulla genealogia della antica e nobile casata dei Gozzano in Piemonte, frutto di consultazioni di archivi parrocchiali, comunali e statali  ad Agliè, Cereseto, Alessandria, Asti, Vercelli e Luzzogno, luogo di origine della famiglia in Valstrona (VCO).

L’emigrazione ebbe inizio nel 1500: a  Brolo di Nonio sulla riviera di San Giulio, poi Briga Novarese, Bolzano Novarese, Casale Monferrato, Cereseto Monferrato, Agliè. A Brolo, da un matrimonio con i conti Tarsis, linea tuttora esistente, un ramo dei Gozzano emigrò già nel 1650 a Madrid e ad Arajuez, in Spagna.

A Casale acquisirono ricchezza ,potere e dignità, prima Conti poi Marchesi. Furono i feudatari di una ventina di località della zona, spingendosi ad Acqui, Bra, Asti, Mondovì Saluzzo e Torino. A detta delle cronache, fu definita la famiglia con il più colossale patrimonio di sempre del Monferrato, generando le loro discendenze con le più importanti famiglie monferrine. Giovanni il giovane , generò due linee :Gozzani di San Giorgio (dal primo letto) e Gozzani di Treville  (dal secondo letto). A Casale i Gozzani (genitivo) all’inizio del 1700 avevano un sindacato proprio a Ginevra,in Svizzera, con Antonino ed il figlio Giovanni Battista,il quale edificò lo splendido  palazzo San Giorgio a Casale, ora municipio, e a Torino il palazzo San Giorgio tra via Bogino e via Gioda,dove ospitò l’imperatore  Francesco Giuseppe secondo. Eleonora, sposata con Giacinto Magnocavallo nel 1801 si trasferì a Parigi con il marito, deputato del corpo legislativo. Di idee voltairiane, fu imprigionato nel carcere di Vigevano con il cugino della moglie, Luigi Gaetano Gozzani. Prima di avere l’ incarico in Francia, Giacinto era presidente del consiglio repubblicano ,sostituito poi dal cugino Luigi Gaetano che era suo segretario . Il Cav. Evasio Gozzani diventò procuratore a Roma in casa del principe Camillo Borghese e Paolina Bonaparte, attività proseguita dal figlio  Giuseppe. Evasio inserí a villa Borghese  il casalese Luigi Canina ,architetto archeologo e incisore, dove ottenne l’ ufficio di architettura della cassa di Risparmio.
Progettò l’ingresso monumentale al piazzale  Flaminio (propilei di Villa Borghese). Seguí  gli scavi al Foro romano, al Turcolo,al Veio, e sull’Appia Antica. Diverse sue opere sono esposte nel castello di Aglié, voluto da  Napoleone .Il suo nome é ricordato nella costruzione della Gran Madre a Torino, su progetto del Bonsignore. Decisivo il suo intervento per evitare l’abbattimento del Duomo di Casale nel 1856. Per ospitare Napoleone entrato a Casale con il suo esercito, Evasio richiese unitamente al Maire Rivetta alla cognata Sofia Doria di Cirié moglie del defunto Carlo Antonio Gozzani, di lasciare palazzo San Giorgio e trasferirsi al suo castello Gozzani di San Giorgio,sua residenza estiva . Raimondo Gozzani, sacerdote e professore di diritto canonico a Pisa, amico di laurea e corrispondente di Leopardi. Antonia Maria Gozzani sposò il Marchese  Antonino Faà di Bruno (AT).Da questa linea  nacque San Francesco Faà, sacerdote matematico e scienziato, che fondò l’opera di Santa Zita in via San Donato a Torino. Il  nonno di Antonino era fratello della famosa  Camilla Faá, la bella Ardizzina, Marchesa di Mombaruzzo, moglie di Ferdinando Gonzaga, Duca di Mantova e del Monferrato, sposata in gran segreto a Mantova  nella cappella Ducale nel 1616.
Carlo Antonio Gozzani,dottore in leggi , vescovo di Acqui nel 1675,Principe del S.R.I. Batteva moneta propria.
Da Agliè,a fine 1800,il generale medico  Francesco Pietro Gozzano si trasferì a Roma e generò la sua linea romana .Sposò Ester  Alliana di Alba ,sorella di Angiolina ,moglie  del principe Maurizio Ferrante Gonzaga .
Ad Agliè naque a fine 1800 il poeta crepuscolare Guido Gozzano .Anche l’amata  Amalia Guglielminetti, poetessa, era originaria di Sambughetto ,frazione di  Valstrona come per Luzzogno .
A Cereseto Ernesta Gozzano ed il marito  Angelo Contin dei Conti di Castel di Seprio  (VA) ,costruirono una imponente fabbrica di  armi,fornitori dell’esercito italiano nel 1930. Abitavano nella palazzina di loro proprietà ai Parioli. Giovedì 3 ottobre 2019 abbiamo ospitato nel  Monferrato Casalese ,terra dei loro antenati, il Marchese Titus Gozani e la moglie Eva  Maria Friese,che vivono a Kamp-Lintfort in Germania ,in forma privata .Ultimo discendente della linea di San Giorgio emigrata in Austria verso la fine del 1700. L’illustre evento si svolse in tre fasi : Castello Gozzani di San Giorgio, Palazzo  Gozzani Treville e Palazzo Gozzani San  Giorgio (municipio) a Casale Monferrato.
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Giuliana Romano Bussola