ilTorinese

Giornata Internazionale dei Planetari – online. L’Universo in un clic

Domenica 14 Marzo 2021, dalle ore 15.00 alle ore 22.00 l’evento digitale organizzato da Infini.to

Domenica 14 marzo Infini.to – Planetario di Torino, Museo dell’Astronomia e dello Spazio vi aspetta online. Pianeti, stelle, buchi neri e altri oggetti celesti entreranno nelle case dei partecipanti attraverso gli schermi dei computer, dalle ore 15.00, grazie alla tecnologia del Planetario digitale che si trova all’interno del Museo.

Un appuntamento da non perdere, ricco di incontri per tutti e interamente live, pensato per passare un pomeriggio e una serata insieme e con l’obiettivo di raccogliere fondi per la realtà museale attualmente costretta alla chiusura a causa della difficile situazione sanitaria.

L’evento è organizzato in occasione della Giornata Internazionale dei Planetari, promossa dall’Associazione dei Planetari Italiani (PLANIt).

Il pomeriggio è rivolto alle famiglie, ma anche a tutti gli appassionati del cielo: si parte alle ore 15.00 con “Un viaggio fantastico tra stelle e animali del cielo” uno spettacolo del Planetario realizzato dallo Staff di Infini.to per bambini 3-7 anni, seguito da attività di laboratorio.

Alle ore 17.00 vi aspettiamo per accompagnarvi “Tra lune e pianeti del nostro Sistema Solare”, mentre prima di cena, alle ore 19.00, appuntamento per un “Aperitivo sotto le stelle”, una pausa stellare, con la musica giusta e il racconto del cielo di queste serate.

La giornata non finisce qui: dopo cena doppio appuntamento con “Il viaggio lo decidi tu”, alle ore 20.30 e, a seguire, saremo ospiti della pagina Passione Astronomia, insieme al presidente di PLANit Gianluca Ranzini.

COME PARTECIPARE

Sarà possibile pre-iscriversi agli eventi attraverso l’apposito FORM (non obbligatorio) inserito nella pagina dell’evento.

La partecipazione sarà totalmente gratuita, ma per chi vorrà donare è attiva l’apposita pagina del sito. Il nostro sogno è raccontare a tutti le meraviglie del cielo. Ci impegniamo ogni giorno per progettare e creare nuovi contenuti da vivere in Museo, in Planetario e con le attività del nostro canale digitale Infini.to@home. Se condividi la nostra passione per l’Astronomia puoi aiutarci con una donazione libera: clicca sul tasto e dona con PayPal o con carta di credito!

DOVE TROVARCI

Sarà possibile seguire gli interventi live e fare domande tramite chat sul profilo Youtube e Facebook del Planetario.

CREDITI IMMAGINE: Infini.to-Planetario di Torino e Evans&Sutherland

Lazio-Torino va giocata! Così ha deciso il giudice sportivo

Niente 3-0 a tavolino e niente penalizzazione -1 in classifica per la società granata: Lazio-Torino deve esser recuperata.  

E’ questa la decisione presta dal Giudice Sportivo Gerardo Mastandrea. “In scioglimento della riserva di cui al Comunicato del 4 marzo 2021, delibera di NON applicare alla Soc. Torino le sanzioni previste dall’art. 53 NOIF per la mancata disputa della gara in oggetto, rimettendo alla Lega Serie A i provvedimenti organizzativi necessari relativi alla disputa della gara” si legge nel comunicato.

Vincenzo Grassano 

Dopo capitan Belotti il Il Toro recupera anche il terzino Singo

Ottime notizie in casa granata!

Dopo capitan Belotti il Il Toro recupera anche il terzino Singo ma rimane ancora positivo solo il camerunense N’Kolou. Continuano i rientri di calciatori colpiti dal covid poco prima d’affrontare la capolista Inter.Da escludere il loro  impiego contro l’Inter ma andranno sicuramente in panchina pronti a subentrare a gara in corso: i due calciatori potrebbero tornare titolari contro il Sassuolo nel recupero della prossima settimana. Nicola si avvia a grandi passi alla normalità dopo essere stato investito dalla bufera del coronavirus che ha messo fuori uso mezza squadra: gli altri colpiti sono stati, in ordine di guarigione, Baselli, Murru, Buongiorno, Linetty e Bremer.

Vincenzo Grassano

Covid, il bollettino di venerdì 12 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.929nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 369dopo test antigenico), pari al 9,9% dei 29.675 tamponi eseguiti, di cui 17.462 antigenici. Dei 2.929 nuovi casi, gli asintomatici sono 914 (31.2%).

I casi sono così ripartiti: 310 screening, 1.663 contatti di caso, 956con indagine in corso; per ambito: 47 RSA/strutture socio-assistenziali, 246 scolastico, 2.636  popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 273.818 così suddivisi su base provinciale: 23.116 Alessandria, 13.496 Asti, 9.013 Biella, 37.417 Cuneo, 21.022 Novara, 145.756 Torino, 10.248 Vercelli, 10.328 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.280 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.142 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 247 ( +4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.684 (+79 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 24.708

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.277.164 (+29.675rispetto a ieri), di cui 1.238.059 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.632

Sono 28 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.632 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.438 Alessandria, 609 Asti, 388 Biella, 1.137 Cuneo, 796 Novara, 4.418 Torino, 436 Vercelli, 324 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 86 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

236.547 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 236.547 (+1267  rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 20.492 Alessandria, 12.128 Asti, 8.047 Biella, 32.140 Cuneo, 18.394 Novara, 124.794Torino, 8.626 Vercelli, 8.942 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.147extraregione e 1.837 in fase di definizione.

Vaccino da lunedì agli “estremamente fragili”. Ecco chi sono

LA PRE-ADESIONE ATTRAVERSO I MEDICI DI FAMIGLIA. AGGIORNATO DAL MINISTERO L’ELENCO DELLE PATOLOGIE
INCLUSI TRA I SOGGETTI CON PRIORITÀ ANCHE I DISABILI GRAVI

Partirà lunedì 15 marzo la campagna di vaccinazione delle persone “estremamente vulnerabili”, quelle cioè affette da patologie che comportano un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi di Covid.
A effettuare la pre-adesione sull’apposita piattaforma sarà il medico di famiglia. L’Asl di appartenenza provvederà poi a convocare i singoli con una lettera o un sms, per indicare la data e il luogo della vaccinazione, che sarà eseguita presso il più vicino di uno degli oltre 130 punti vaccinali allestiti in Piemonte. Per la somministrazione verranno usati i vaccini Pzifer e Moderna, previsti per questa categoria.

Proprio ieri, intanto, è giunto dal Ministero della Salute un aggiornamento delle patologie, i cui malati sono da considerarsi “estremamente vulnerabili”.

«Credo – sottolinea l’assessore alla sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi che sia molto corretto l’approccio che ha avuto questo governo di dare priorità alle categorie di persone che se dovessero contrarre il virus avrebbero un’alta probabilità di sviluppare forme severe di malattia con conseguenze gravi».

Qui di seguito l’elenco dettagliato. Per le patologie segnalate con asterisco è prevista la vaccinazione contestuale anche dei loro conviventi:

fibrosi polmonare idiopatica;

altre malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia;

scompenso cardiaco in classe avanzata (III-IV NYHA);

pazienti post shock cardiogeno;

sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone;

sclerosi multipla;

distrofia muscolare;

paralisi cerebrali infantili;

– pazienti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive*;

miastenia gravis;

patologie neurologiche disimmuni;

soggetti con diabete di tipo 1;

soggetti con diabete di tipo 2 che necessitano di almeno 2 farmaci per il diabete o che hanno sviluppato complicanze;

soggetti con morbo di Addison;

soggetti con panipopituitarismo;

pazienti affetti da fibrosi cistica, da considerare per definizione ad alta fragilità per le implicazioni respiratorie tipiche della patologia di base;

pazienti sottoposti a trattamento dialitico cronico;

– pazienti con grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza*;

pazienti con immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico*;

pazienti con diagnosi di cirrosi epatica;

evento ischemico-emorragico cerebrale che abbia compromesso l’autonomia neurologica e cognitiva del paziente affetto;

persone che hanno subito uno “stroke” nel 2020 e per gli anni precedenti con ranking maggiore o uguale a 3;

pazienti con patologia tumorale maligna in fase avanzata non in remissione;

pazienti oncologici e onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure*;

pazienti affetti da talassemia, anemia a cellule falciformi;

tutti i pazienti con sindrome di Down in ragione della loro parziale competenza immunologica e della assai frequente presenza di cardiopatie congenite;

– pazienti in lista d’attesa o trapiantati di organo solido*;

– pazienti in attesa o sottoposti a trapianto (sia autologo che allogenico) di cellule staminali emopoietiche (CSE) dopo i 3 mesi e fino ad un anno, quando viene generalmente sospesa la terapia immunosoppressiva*;

– pazienti trapiantati di CSE anche dopo il primo anno, nel caso che abbiano sviluppato una malattia del trapianto contro l’ospite cronica, in terapia immunosoppressiva*;

pazienti obesi con BMI maggiore di 35;

pazienti con diagnosi di AIDS o con <200 CD4

Nel caso di minori che non possano essere immunizzati per mancanza di vaccini indicati per la loro fascia di età, saranno vaccinati i loro genitori o i relativi tutori/affidatari.

Il nuovo documento ministeriale, inoltre, stabilisce che, insieme agli “estremamente vulnerabili”, vengano vaccinati, con le stesse modalità, anche i disabili gravi, così come definiti dalla legge 104/1992, art. 3 (“Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici”). Prevista l’immunizzazione anche di familiari conviventi e caregiver che forniscono assistenza continuativa, in forma gratuita o a contratto.

L’Avvocato dimenticato

FRECCIATE  Tutta Italia celebra il centenario di Gianni Agnelli. Solo il Piemonte e la sua Torino si sono dimenticati di ricordare l’Avvocato con la scusa della pandemia?

L’arciere

Insultano i vigili su Facebook. Ma non è reato

Avevano scritto su Facebook “gli spaccherei la faccia”, farei “una spedizione punitiva sotto casa” contro gli agenti della polizia municipale è “eticamente censurabile” ma non si tratta di reato.

Archiviata infatti per questo motivo l’ inchiesta contro 73 persone che avevano lasciato messaggi di questo tenore a commento del  post di un avvocato che si  dichiarava vittima di una presunta ingiustizia da parte dei civich torinesi.

La  richiesta della procura è stata accettata dal gip che ne ha accolto integralmente le considerazioni chiudendo il caso.

Un francobollo per il centenario di Gianni Agnelli

Oggi 12 marzo 2021 viene emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico un francobollo commemorativo di Gianni Agnelli nel centenario della nascita, relativo al valore della tariffa B pari a 1,10€.

       Tiratura: trecentomila esemplari.

       Foglio da quarantacinque esemplari

Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.

Bozzetto a cura del Centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.

La vignetta riproduce, sullo sfondo dello Stabilimento Fiat Mirafiori, un ritratto di Giovanni Agnelli affiancato dalla sua firma autografa.

Completano il francobollo la leggenda “GIOVANNI AGNELLI”, le date “1921-2003”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

L’annullo primo giorno di emissione sarà disponibile presso lo Spazio Filatelia di Roma e presso lo Spazio Filatelia di Torino.

Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it.

Vi ringrazio se vorrete pubblicare

Torino tra architettura e pittura. Pietro Fenoglio

Torino tra architettura e pittura

1 Guarino Guarini (1624-1683)
2 Filippo Juvarra (1678-1736)
3 Alessandro Antonelli (1798-1888)
4 Pietro Fenoglio (1865-1927)
5 Giacomo Balla (1871-1958)
6 Felice Casorati (1883-1963)
7 I Sei di Torino
8 Alighiero Boetti (1940-1994)
9 Giuseppe Penone (1947-)
10 Mario Merz (1925-2003)
4) Pietro Fenoglio (1865-1927)

 

I tempi cambiano, così come le mode, i gusti e le abitudini: non troppo tempo fa scrivevamo messaggi lunghi quanto papiri tascabili, ora non abbiamo più voglia di usare i pollici opponibili e ci scambiamo “vocali” ricolmi di silenzi e domande senza risposta; gli “immigrati digitali” continuano a pubblicare su “Facebook” i ricordi degli anni più magri della loro vita, mentre i “digital natives” parlano una lingua tutta loro tra “Instagram” e “Tick-Tock”, va da sé che il divario generazionale risulta a mio avviso incolmabile.

È incredibile quanto ci si metta poco ad abituarsi, ad accettare che ormai tutto debba essere veloce, che dobbiamo essere tutti “smart”. E se non siamo in grado di utilizzare le mille piattaforme digitali che ci vengono quotidianamente proposte per fare la spesa, cucinare, seguire le lezioni scolastiche e nel contempo fare “pilates” è colpa nostra, siamo noi che non sappiamo adattarci a questo “guazzabuglio moderno”. Mi solleva tuttavia pensare che Darwin non ha affermato che a sopravvivere sia il più intelligente. Ho anche notato che non abbiamo più pazienza, non siamo più abituati ad aspettare né a mantenere l’attenzione fissa su qualcosa per più di pochi minuti – ad essere generosi- . I film, per esempio, non ci piacciono più, preferiamo storie dilatate, che si protraggono per stagioni e stagioni così che possiamo seguire gli avvenimenti narrati mentre svolgiamo le diverse attività imposte dalla routine quotidiana. A tal proposito, con le numerosissime piattaforme di cui disponiamo abbiamo l’imbarazzo della scelta: una vastità di opzioni da risultare spiazzante. Io stessa impiego diverso tempo prima di decidere che cosa guardare, uno dei criteri che seguo è cercare di capire il periodo in cui è ambientata la vicenda, poiché, per me, i costumi, le scenografie e le ambientazioni risultano importanti quanto la trama. Attualmente mi sono fatta coinvolgere da una produzione spagnola ambientata in uno dei momenti storici che preferisco – artisticamente parlando – ossia gli anni Venti.
Sono gli anni che precedono la Grande Guerra e l’industrializzazione investe tutti i campi della produzione, i miglioramenti ottenuti in campo tecnico e scientifico diffondono grande ottimismo e in generale si evidenzia un periodo economicamente florido, soprattutto per la classe borghese. Parliamo in ogni caso di un tempo assai complesso, e non dobbiamo commettere l’errore di non ricordare le profonde contraddizioni di carattere sociale che vedono la classe operaia sopravvivere a stento, affrontando giornalmente indicibili condizioni di disagio, mentre, dall’altra parte, la ricca borghesia gode di una particolare agiatezza. È il periodo storico, culturale, artistico della “Belle Époque”.

Non voglio di certo proporvi qui e ora una riflessione sull’ingiusto divario economico-sociale che accompagna la storia, tra “chi ha troppo” e “chi non ha niente”; piuttosto il mio ruolo, quale docente di arte, è quello di parlare di quadri, sculture, decorazioni e di quanto al mondo c’è di bello e degno di nota. Non dimentichiamo che l’arte non è altro che la prova tangibile e inconfutabile di ciò che è stato, l’arte è una testimone silenziosa ma ineluttabile degli eventi trascorsi, ed è intrinsecamente veritiera e portatrice di pensieri, ragionamenti, confronti. Sarà per questo che il suo insegnamento è relegato a due sole ore settimanali? Ma torniamo al filo conduttore del nostro discorso, a quegli anni Venti in cui, poco più in là dei luoghi desolati “dove il sole del buon Dio non da’ i suoi raggi”, (De André), si stagliano netti quartieri ricchi di palazzi, teatri dell’opera, caffè “alla moda” e molti altri centri di ritrovo mondano.
In tale ricco contesto si diffonde “L’Art Nouveau”, vera e propria espressione del gusto della società moderna; si tratta di un linguaggio caratterizzato da uno spiccato amore per la decorazione raffinata ed elegante, che supera le distinzioni fra arte, artigianato e produzione industriale e che, in particolar modo, invade tutti gli ambiti della comunicazione visiva.
L’“Arte Nuova” osserva la natura, il mondo vegetale e ripropone, stilizzandole, le aggraziate forme di foglie e fiori. L’elemento dominante è la linea, morbida, libera e sinuosa, attraverso l’impiego di essa gli artisti esprimono idea di movimento, vitalità ed energia. L’aspetto più caratteristico è la linea “a colpo di frusta”, duttile ed elastica come la cordicella schioccata dal fantino.
In architettura i motivi decorativi si snodano sulle facciate degli edifici, le vetrate colorate presentano motivi stilizzati floreali e vegetali, gli interni sono decorati con arabeschi che adornano le pareti, le cornici delle porte e le ringhiere delle scale. Importante sottolineare come l’ “architetto” diventi un “progettista globale”, a cui è affidata la cura dell’intero edificio, dalla struttura progettuale ai più piccoli dettagli delle serrature.

In pittura la linea si unisce al colore piatto, spesso impreziosito dall’uso dell’oro, un esempio per tutti è dato dai dipinti di Gustav Klimt, (1862-1918), uno dei massimi esponenti dell’ “Art Nouveau”. Assai rilevante è anche il settore della grafica, non solo per quel che riguarda le raffinatissime illustrazioni dei libri, ma anche per la vasta produzione di manifesti atti a pubblicizzare prodotti commerciali, esposizioni d’arte e spettacoli di vario genere. Come non pensare, a tal proposito, all’illustre Alphonse Mucha (1860- 1939)?
Tuttavia, il vero trionfo dell’ “Art Nouveau” è nel settore delle arti applicate : manufatti di gran pregio, gioielli, mobili, oggetti d’uso comune, carte da parati, e qualsivoglia prodotto realizzato in serie. L’“Art Nouveau” influenza le arti figurative nella loro totalità, dall’architettura, alle decorazioni di interni, dalla lavorazione dei tessuti, fino all’arte funeraria; essa assume nomi diversi, ma dal significato affine, a seconda dei luoghi in cui si manifesta: “Style Guimard”, “Style 1900”, “Scuola di Nancy” in Francia; “Stile Liberty”, dal nome dei magazzini inglesi di Arthur Lasemby, “Liberty” o “Stile Floreale” in Italia; “Modern Style” in Gran Bretagna; “Jugendstil” (“Stile giovane”) in Germania; “Nieuwe Kunst” nei Paesi Bassi; “Styl Mlodej Polski” (“Stile di Giovane Polonia”) in Polonia; “Style Sapin” in Svizzera; “Sezessionist” (Stile di Secessione”) in Austria; “Modern” in Russia; “Arte Modernista o “Modernismo” in Spagna.
Non occorre però andare chissà dove per poter godere di quest’arte meravigliosamente “frivola” ed elegante, basta fare una passeggiata – appena ce ne sarà nuovamente l’occasione – dalle parti di Corso Francia, dove sorge “La Fleur” (1902), considerata dagli esperti il più significativo esempio di stile “Liberty” in Italia. La struttura è stata progettata in ogni più piccolo particolare da Pietro Fenoglio per la sua famiglia; la palazzina si erge in Corso Francia, angolo Via Principi d’Acaja, e trae ispirazione dall’Art Nouveau belga e francese.
La costruzione si articola su due corpi di fabbrica disposti ad “elle”, raccordati, nella parte angolare, da una straordinaria torre – bovindo più alta di un piano, in corrispondenza del soggiorno interno. Manifesto estetico di Fenoglio, l’edificio – tre piani fuori terra, più il piano mansardato – riflette l’estro creativo dell’architetto, che riesce a coniugare la rassicurante imponenza della parte muraria e le sue articolazioni funzionali, con la plasticità tipicamente “Art Nouveau”, che ne permea l’esito complessivo. Meravigliosa, e di fortissimo impatto scenico, è la torre angolare, che vede convergere verso di sé le due ali della costruzione e su cui spicca il bovindo con i grandi vetri colorati che si aprono a sinuosi e animosi intrecci in ferro battuto. Un’edicola di coronamento sovrasta l’elegante terrazzino che sporge sopra le spettacolari vetrate. Sulle facciate, infissi dalle linee tondeggianti, intrecci di alghe: un ricchissimo apparato ornamentale, che risponde a pieno all’autentico “Liberty”. Gli stilemi fitomorfi trovano completa realizzazione, in particolare negli elementi del rosone superiore e nel modulo angolare. Altrettanto affascinanti per la loro eleganza sono l’androne e il corpo scala a pianta esagonale. Si rimane davvero estasiati di fronte a quelle scale così belle, eleganti, raffinate, uniche. Straordinarie anche le porte in legno di noce, le vetrate, i mancorrenti, e le maniglie d’ottone che ripropongono l’intreccio di germogli di fiori.

La palazzina, mai abitata dalla famiglia Fenoglio, viene venduta, due anni dopo l’ultimazione, a Giorgio La Fleur, imprenditore del settore automobilistico, il quale ha voluto aggiungere il proprio nome all’immobile, come testimonia una targa apposta nel settore angolare della struttura, e lì è rimasto ad abitare fino alla morte. Dopo un lungo periodo di decadenza, la palazzina è stata frazionata e ceduta a privati che negli anni Novanta si sono occupati del suo restauro conservativo.
Va da sé che questa non è l’unica costruzione “Liberty” torinese, al contrario, ve ne sono molte altre soprattutto nel quartiere “Cit Turin”, ma di certo “La Fleur” è la più conosciuta e la più importante del territorio.

Mi preme ricordare inoltre che Torino, nei primissimi anni del secolo scorso, assume il ruolo di polo di riferimento per il “Liberty” italiano grazie all’ “Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna” del 1902. Tale avvenimento risulta di grandissimo successo, e numerosi sono gli architetti che offrono il proprio contributo, tuttavia – e pare quasi scontato dirlo – il protagonista indiscusso di questa stagione è Pietro Fenoglio, il geniale ingegnere-architetto torinese, che sceglie come abitazione la palazzina di Corso Galileo Ferraris, 55. Personalità artistica di estremo rilievo, da subito orienta il suo campo d’interesse nell’edilizia residenziale e nell’architettura industriale, Pietro Fenoglio contribuisce in modo particolare a rimodellare Torino secondo il gusto “Liberty”. Nasce a Torino nel 1865, da una famiglia di costruttori edili, frequenta poi la Regia Scuola di Applicazione per ingegneri, sempre nella città subalpina; appena dopo la laurea, conseguita nel 1889, inizia un’intensa attività lavorativa, raggiungendo ottimi risultati in ambito architettonico. Partecipa, nel 1902, all’ “Organizzazione internazionale di Arte Decorativa Moderna” di Torino e in quest’occasione approfondisce la conoscenza dello stile “Liberty”, riuscendo poi a concretizzare quanto appreso nei numerosi interventi edilizi di carattere residenziale, ancora oggi visibili nel nostro capoluogo. La sua attività di progettista si estende anche al campo dell’architettura industriale, come testimoniano la Conceria Fiorio (1900 – Via Durandi, 11) o la Manifattura Gilardini (1904 – Lungo Dora Firenze, 19). Nel 1912, Pietro entra a far parte del Consiglio di Amministrazione della Banca Commerciale Italiana ed è tra i promotori della Società Idroelettrica Piemonte. Colto da morte improvvisa, Pietro Fenoglio muore il 22 agosto 1927, a soli 62 anni, nella grande casa di famiglia a Corio Canavese.
Molto ci sarebbe ancora da dire ma vi ho rubato fin troppo tempo e chissà quante sono le cose che dovete ancora assolutamente fare. Anche io sono oberata da faccende da ultimare, chiederò allora -come sottofondo lieve- alle mie protagoniste televisive agghindate anni Venti, di tenermi compagnia; d’altronde, se non ci si abitua, un po’ di frivolezza non ha mai fatto male a nessuno.

Alessia Cagnotto

L’indice di contagio Rt a 1,41 spinge Torino e il Piemonte nella zona rossa

Il Piemonte si avvicina sempre più alla  zona rossa. Infatti l’Istituto Superiore di Sanità, in attesa del pre report che deve essere reso noto, ha comunicato alla Regione il dato dell’Rt, salito a 1,41.

Lo annuncia  il governatore Alberto Cirio, ricordando che una regione entra in zona rossa quando l’indice del contagio  Rt  supera l’1,25.

Il quadro generale  è “in peggioramento” in tutto il Paese. Il Piemonte,  come diverse altre regioni, registra in base ai dati dell’ultimo report settimanale del Ministero della Salute  un quadro da  zona rossa. L’incidenza è di 279 casi ogni 100 mila abitanti, con l’aumento dei  focolai e della percentuale di tamponi positivi. Oltre i limiti anche l’occupazione di posti letto  di terapia intensiva, il 36% in crescita rispetto al 29% della settimana precedente e oltre la soglia limite del 30% e  di posti letto ordinari:42% in crescita rispetto al 37% della settimana precedente e oltre la soglia limite del 40%.