ilTorinese

La politica italiana e l’Europa che ci guarda

Dopo la caduta del premier Giuseppe Conte il Capo dello Stato Sergio Mattarella, probabilmente, si aspettava una reazione diversa.

Ci siamo resi ridicoli di fronte all’Europa per il comportamento infantile della nostra politica nazionale tanto da farci rimpiangere la prima Repubblica.Addetti ai lavori e non si aspettavano,non dico la soddisfazione ma almeno  il timore reverenziale di un nome, come quello di Mario Draghi, presentato per quello che è: l’ultima occasione utile per salvare il Paese.Invece no:stanno vincendo gli egoismi ed i personalismi,la mancanza di idee prim’ancora dei nomi da proporre nel totoministri.  Le parole del Presidente della Repubblica avrebbero dovuto rappresentare un richiamo sufficiente a chiudere il suk di una politica capace ormai solo di mercanteggiare poltrone e convenienze di parte.
Invece, neanche il nome di Draghi è riuscito a chiudere il suk. La reazione dei partiti è stata sconcertante da tanti punti di vista. E le premesse per le consultazioni che inizieranno oggi sono pessime.Meglio andare al voto,manca la maturità politica utile a determinare le decisioni per il bene della nostra Nazione.

Vincenzo Grassano

Grimaldi (LUV): “La cultura e i circoli allo stremo”

“Il Governo consenta la somministrazione e la Regione ritiri la proposta di tagli alla cultura”

“Abbiamo chiesto, assieme all’Arci e a molti esponenti politici del centrosinistra torinese, che cessi l’assurda anomalia per cui i circoli non possono riprendere la somministrazione di cibo e bevande, a differenza degli esercizi commerciali” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, in merito all’appello lanciato da Arci Torino e Arci Piemonte dovuto alla sospensione, voluta dal Governo fra le misure di contrasto al Covid-19, di ogni attività dei centri sociali, culturali e ricreativi.

“Il rischio” – prosegue Grimaldi – “non sarebbe maggiore rispetto agli altri esercizi, e allora perché per i circoli, le cui iniziative culturali e sociali vivono proprio grazie alla somministrazione, valgono regole differenti? Perché la cultura, una delle più grandi ricchezze che abbiamo, è sempre dimenticata da chi amministra la nostra Regione?”

Grimaldi fa riferimento anche alla prima bozza del prossimo bilancio regionale, che registra un taglio di 30 milioni a questo settore, colpito di nuovo pesantemente dal secondo lockdown.

“Cinema, teatri, musei, associazioni e circoli rischiano la chiusura definitiva, sarebbe una perdita enorme per la nostra città e la nostra regione” – conclude Grimaldi. – “Qualche briciola dai ristori non basterà per far vivere questo mondo, la cultura non è un passatempo, gli artisti non sono giullari che ‘ci fanno ridere’, ma lavoratori con diritti e dignità”.

Lingua, linguaggio, società digitale: se ne parla a Giovedì Scienza

QUANDO LA PAROLA CONTA PIÙ DEI FATTI. Lingua, linguaggio, società digitale

Giovedì 4 febbraio 2021 ore 17.45

Su www.giovediscienza.it

Con Vera Gheno, Sociolinguista specializzata in comunicazione digitale Andrea Moro, Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia

Contano più le parole o i fatti? Siamo abituati a pensare che le sole parole, senza fatti concreti a supporto, servano a poco. Ma è davvero così? In un periodo in cui accadono moltissime cose e se ne parla ancora di più, dove si trova il limite tra fatti e parole?

Oggi la parola umana è articolata in circa 6000 lingue: quali proprietà neurologiche del cervello hanno reso possibile ciò? Che cosa si intende per “lingue artificiali” e quali rapporti possono esistere tra intelligenza artificiale e linguaggio umano? A queste e molte altre domande risponderanno la sociologa Vera Gheno e il Prof. Andrea Moro, il 4 febbraio in diretta streaming su www.giovediscienza.it.

Un viaggio all’interno del linguaggio e della società digitale per capire che, a volte, le parole possono essere più rilevanti dei fatti, e altre, che i soli fatti semplicemente non bastano.

 

Vera Gheno

Sociolinguista specializzata in comunicazione digitale e traduttrice dall’ungherese, ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca. Attualmente lavora con la casa editrice Zanichelli ed è docente a contratto all’Università di Firenze. Nel 2019 ha pubblicato Potere alle parole. Perché usarle meglio (Einaudi), La tesi di laurea. Ricerca, scrittura e revisione per chiudere in bellezza (Zanichelli), Prima l’italiano. Come scrivere bene, parlare meglio e non fare brutte figure (Newton Compton), Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole (EffeQu). Da qualche mese conduce, con Carlo Cianetti, il programma di Radio1 Rai  Linguacce.

Andrea Moro

Professore ordinario di linguistica generale alla Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, studia il rapporto tra la struttura delle lingue umane e il cervello. È stato varie volte visiting scientist al MIT, che ha iniziato a frequentare come studente Fulbright dalla fine degli anni ottanta, e alla Harvard University. Studiando il verbo “essere” ha scoperto strutture simmetriche nelle lingue umane e, utilizzando delle grammatiche artificiali, ha fornito prove sperimentali che le regole del linguaggio sono condizionate dall’architettura neurobiologica del cervello. Tra i suoi libri divulgativi I confini di Babele (Il Mulino, 2015) e Parlo dunque sono (Adelphi, 2013), Breve storia del verbo “essere” (Adelphi, 2008), Le lingue impossibili (Cortina, 2017). Ha scritto un romanzo, Il segreto di Pietramala (La nave di Teseo, 2018) che ha vinto il premio internazionale “Flaiano” per la narrativa nel 2018.

La 35a edizione di GiovedìScienza è ideata e organizzata da Associazione CentroScienza Onlus, con il patrocinio di Città di Torino e Città metropolitana di Torino, il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e il contributo di: Fondazione CRT, Banca d’Alba, Camera di commercio di Torino, UniCredit Spa. Partner Istituzionali: Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Accademia delle Scienze di Torino, Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN. Supporto alla comunicazione scientifica e regia streaming TAXI1729. L’iniziativa si svolge nell’ambito del Sistema Scienza Piemonte. Social Media Partner: Torinoscienza. Sponsor tecnici: Teatro Colosseo, TopiXi. Ufficio stampa MAYBE

www.giovediscienza.it

L’arcobaleno delle emozioni

Il libro di Silvia Cavallo dedicato ai più piccoli affronta, attraverso la storia di Luna, un tema delicato e complesso.

“Mamma quando scrivi un libro tutto per noi?”. E’ così che è nata l’dea di creare un libro unico e speciale che parlasse ai bambini di un argomento molto delicato come le emozioni.

Silvia Cavallo, appassionata di scrittura da sempre, ha coronato il suo sogno e quello delle sue figlie scrivendo un libro che, attraverso una fiaba, spiega e illustra, in coppia con Monica Blunda e le sue bellissime immagini, quel mondo articolato e profondo fatto di stati mentali e fisici non sempre di facilecomprensione e gestione. Il ruolo delle emozioni infatti, sia nella sfera privata che in quella sociale, rappresenta un tema   complesso e intimo; talvolta, purtroppo, viene suggerito ai bambini, consapevolmente o inconsapevolmente, di reprimerlee questo può risultare controproducente, tutte le emozioni in realtà, sono fondamentali per maturare, passo dopo passo, consapevolezza ed equilibrio.

Questo è il prezioso messaggio racchiuso nell’ultimo libro della scrittrice torinese, già autrice dei romanzi (Bestseller Amazon) “Chiedimi se sono felice” e “C’è il sole, fuori”.

“L’arcobaleno delle emozioni” (Edizioni Effetto, dicembre 2020) è la storia di Luna, piccola e dolcissima abitante dell’isola di Gioia dove tutti vivono serenamente fino al giorno in cui l’enorme re del buio arriva ad avvolgere le cose e le personerendendole tristi. Da quel giorno Luna e il suo inseparabile uccellino Nanù partono per un viaggio emozionante, decisi a riportare la luce e la gioia sulla loro isola. In questo viaggio fantastico e avventuroso incontreranno le emozioni e i colori che le identificano. Riusciranno, con l’aiuto di simpatici e buffi compagni d’avventura, a portare a termine la loro missione?

Il messaggio, attuale e autentico, ribadisce come tutte le emozioni, non solo quelle “positive”, sono fondamentali poichèse vissute, elaborate, riconosciute e superate, permettono a grandi e piccini di sconfiggere il buio e far tornare un arcobaleno di luce e gioia.

“Un’emozione espressa”, spiega l’autrice, “se riconosciuta ed accettata come tale, è spesso un punto di forza, più che di debolezza. Non a caso, ne “L’arcobaleno delle emozioni” un ruolo fondamentale viene dato alla lacrima, da sempre ritenuta simbolo di fragilità, ma che in realtà può portare a ritrovare l’equilibrio con se stessi e con gli altri.”

Maria La Barbera 

Verso la nuova digitalizzazione del CAAT

“Uno dei progetti portanti di questo anno appena iniziato – spiega il Presidente del CAAT Marco Lazzarino – che ci sta impegnando come Ente di gestione è sicuramente quello della digitalizzazione. Lo spirito del Consiglio di amministrazione è quello di favorire, infatti, il processo di modernizzazione. Il CAAT intende porsi come guida del processo di digitalizzazione che, in Italia, vedrà necessariamente coinvolti tutti i grandi Centri Agroalimentari”.

“Per questo motivo stiamo lavorando assiduamente su un progetto di “digital market place” – precisa il Presidente Marco Lazzarino – che amo identificare con la dicitura “CAAT 4.0″, capace di affiancarsi al mercato “face to face”. L’introduzione di una nuova piattaforma digitale consentirà lo snellimento e la velocizzazione nei rapporti tra produttori e grossisti, da una parte, e tra grossisti e acquirenti dall’altra, favorendo anche l’acquisizione di nuove tipologie di acquirenti, grazie al superamento delle barriere geografiche.”
“Il processo di digitalizzazione – afferma il Presidente del CAAT Marco Lazzarino – porterà con sé la creazione di nuovi modelli di business e di servizi innovativi. Questo progetto ha visto coinvolti nella sua prima fase di elaborazione anche chef stellati, capaci di fornire consigli sulla tipologia più appropriata di prodotti a loro necessari. Il processo per addivenire al “CAAT 4.0” non verrà calato dall’alto, tanto è che l’Ente lo sta costantemente testando e calibrando in collaborazione con gli operatori e verrà via via modificato sulla base delle esigenze anche dei clienti finali, gli acquirenti dei prodotti agroalimentari. Si tratterà di un sistema aperto, con la possibilità di evolvere e di “essere scalato” a seconda delle esigenze che matureranno. È prevista, altresì, una fase di formazione, che permetterà agli operatori e ai grossisti di entrare in confidenza con lo strumento informatico, lavorando attraverso l’uso della piattaforma. Il mondo digitale si sovrapporra’ al mercato fisico e la selezione dei prodotti potrà consentire anche una loro precedente visualizzazione tramite l’uso della piattaforma web”.
“Un altro importante risultato di recente raggiunto dal CAAT – aggiunge il Presidente del CAAT Marco Lazzarino – è stato la firma dell’accordo tra il Centro Agroalimentare di Torino e l’IFSE (Italian Culinary Institute), scuola di alta formazione per chef diretta e fondata dodici anni fa da Raffaele Trovato, con sede nel castello di Piobesi Torinese, e che ha consentito l’acquisizione di servizi reciproci. In futuro prevediamo un accordo anche con l’Associazione dei “Cuochi sotto la Mole”, molti dei cui soci hanno recentemente effettuato una visita presso il CAAT, rimanendo favorevolmente colpiti dalla varietà e dalla qualità dei prodotto disponibili presso il Centro “.

Da Affini “Nuvolari Spritz” a San Valentino

Nuova ripartenza in zona gialla per Affini che, in attesa di ulteriori future indicazioni governative sugli orari e sulle aperture dei locali, si organizza proponendo tre differenti esperienze nei rispettivi locali di proprietà.

Il neonato 100 Vini e Affini, situato al terzo piano di Green Pea, sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 con la caffetteria, le golose “burnie” per aperitivi e pranzi, l’ampia selezione di drink che comprende vini e liquoristica, le birre Baladin e le creative proposte di cocktail. Affini San Salvario Riv.1 in Via Belfiore 16C, oltre a mantenere il servizio di delivery dal venerdì alla domenica, sarà aperto durante i week-end dalle 12 alle 18 incentrando la propria proposta nell’ormai riconosciuta e consolidata “esperienza Affini”: a pranzo e nei pomeriggi di sabato e domenica, infatti, sarà possibile godersi cocktail d’autore ideati dal bar manager Michele Marzella con il suo staff e innovativi food pairing tutti da assaporare. Affini Porta Palazzo Riv.2 in Piazza della Repubblica 3 si trasformerà invece in un vero e proprio temporary store Affini: accanto al servizio di caffetteria e asporto sarà infatti possibile acquistare tutte le “invenzioni” Affini di questi anni, dai liquori delle Distillerie Subalpine al Gin Taggiasco Extra Virgin, dal Sake Nero fino alle Jar Box (prodotti acquistabili anche sull’e-commerce del sito www.affinitorino.it).

In vista della festa di San Valentino, inoltre, Affini dedica a tutti gli innamorati il nuovissimo “Nuvolari Spritz”. Un modo stuzzicante per brindare al proprio amore nella giornata del 14 febbraio preparando, rigorosamente in coppia, un drink fresco e accattivante.

All’interno dell’elegante confezione (acquistabile presso i locali Affini, attraverso il servizio delivery o sull’e-commerce Affini) sono infatti presenti una jar di Nuvolari, vero e proprio cocktail icona di Affini a base di vermouth, bitter e chinotto, e una lattina di Organic Craft Beer di Baladin.

Due bevande che, proprio come le coppie, sono ottime da gustare singolarmente ma si esaltano e si completano quando vengono miscelate assieme per creare nuovi sapori e nuove emozioni.

All’interno della confezione sono anche presenti pochi e semplici consigli per la preparazione del perfetto Nuvolari Spritz, lasciando però ampio spazio di creatività alle coppie.

Perché nei cocktail, così come nell’amore, è giusto ascoltare qualche piccolo suggerimento ma poi bisogna essere bravi a metterci cuore e fantasia per rendere unica e inimitabile la propria esperienza.

Team BikeExchange: Irr è la clinica ufficiale

L’IRR, l’Istituto delle Riabilitazioni del Gruppo CIDIMU di Torino, continua il suo percorso di successo nel mondo del ciclismo internazionale, stringendo un accordo con il Team BikeExchange, squadra di ciclismo World Tour maschile e femminile australiana che ha da poco rinnovato look e che vanta campioni quali Simon YatesMichael MatthewsEsteban Chaves, Amanda Spratt, Teniel Campbell e molti altri atleti.

Per l’IRR questa nuova partnership si aggiunge agli anni di collaborazione specifica con altri team professionistici del mondo delle due ruote, e conferma il centro torinese quale punto di riferimento, a livello internazionale, per le squadre più importanti del ciclismo professionistico, che affidano alla competenza affermata dello staff medico i propri atleti, sia in fase preparatoria che riabilitativa.

Grazie a quasi 4 anni di collaborazione con il team Bahrain Victorious – (ex Bahrain-McLaren/Merida) – abbiamo ormai acquisito una grande expertise riguardo le necessità dei ciclisti professionisti, sia di quelle che servono in preparazione a competizioni importanti sia per recuperare la forma post” ha affermato il Dr. Ugo Riba, Presidente del Gruppo CIDIMU.

 

Siamo quindi orgogliosi della fiducia che continuiamo a ricevere dai team, i quali ci affidano i loro atleti conoscendo la professionalità e la competenza con la quale lavoriamo per preparare gli sportivi alla forma perfetta che serve per competere a livello internazionale” ha continuato il Dr. Riba. “Non vediamo l’ora di iniziare il lavoro con il Team BikeExchange, convinti che la partnership sarà per entrambi una grande occasione e opportunità di condivisione di un valore come lo sport che da sempre intendiamo come momento di benessere e salute” ha concluso il Presidente.

 

Gli sportivi utilizzeranno i macchinari di ultima generazione e le tecnologie d’avanguardia di cui dispone l’Istituto per le visite mediche e la riabilitazione come la tDCS (Stimolazione Transcranica a corrente diretta continua) multicanale, innovativa tecnica che consente di stimolare diverse aree cerebrali, efficace, indolore e senza effetti collaterali. La tDCS, agendo su diverse funzioni cerebrali che entrano in gioco nel gesto sportivo, permette ai ciclisti di gestire meglio la fatica, di aumentare la rapidità̀ e la precisione del gesto atletico e di riposare meglio dopo prestazioni particolarmente impegnative.

Brent Copeland, Direttore Generale del Team BikeExchange, è stato grande promotore di questa collaborazione: “Ho avuto la fortuna di collaborare con l’Istituto di Riabilitazione Riba in passato con altre squadre e per me è un grande valore aggiunto poter continuare a farlo con GreenEDGE Cycling. Poter partire per la nuova stagione con la qualità dei servizi proposti dal Dottor Riba e il suo staff medico ci permette di iniziare con la giusta sicurezza una nuova stagione ricca di impegni. Ci tengo a ringraziare tutto lo staff dell’istituto che ci ha supportato al meglio prendendosi cura dei nostri atleti nel miglior modo immaginabile.”

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L’Istituto delle Riabilitazioni di Torino è un centro medico d’eccellenza, uno dei 23 Istituti certificati al mondo come Collaborating Centre of the International Federation of Sports Medicine, prestigioso riconoscimento ottenuto nel 2016. L’IRR dispone di moderni ambulatori specialistici per affrontare le diverse problematiche della Medicina dello Sport, e propone un modello di Riabilitazione Integrata che spazia dal campo ortopedico a quello cardiovascolare, con ogni possibile intervento in reumatologia, neurologia, otorinolaringoiatria, pneumologia, urologia e dermatologia. L’IRR ha ottenuto in brevissimo tempo delle importanti convenzioni con l’Università degli Studi di Torino, di Pavia, di Madrid, di Valencia e delle Canarie e dei riconoscimenti ufficiali da parte dell’Accademia di Medicina.

L’Istituto delle Riabilitazioni fa parte del Gruppo CIDIMU, fondato dal Dr. Ugo Riba a Torino nel 1982, con la finalità di sviluppare la diagnostica con ultrasuoni e ha avuto il merito di portare e far conoscere in Italia l’EcoDoppler, tecnica che unisce le informazioni morfologiche dell’ecografia con quelle emodinamiche del Doppler. Attualmente il Gruppo si sviluppa in Piemonte ed in Lombardia con 11 Istituti.

In mostra alla GAM la fotografica “chiamata alle arti” ideata da Harari e Ranzani

“Photo Action per Torino 2020”  Ideata da Guido Harari e da Paolo Ranzani. Fino al 6 giugno

Dall’immagine “doppia” di David Bowie, cristallizzata in una sorta di desertico paesaggio lunare, opera del ’73 realizzata dall’oggi ottantaduenne fotografo giapponese Masayoshi Sukita a “Il bacio” klimtiano del milanese Mauro Balletti, fino al “mosaico fotografico” attraverso cui il comasco Maurizio Galimberti scompone e ricompone il volto di Johnny Depp e al piccolo “Diego” che procede in bilico su una nuvola a firma del “fotografo delle emozioni” Simone Bramante ( in arte “Brahmino”): sono ben 105 le stampe fotografiche ospitate alla “Wunderkammer” della GAM di Torino, fino al prossimo 6 giugno. Realizzate da grandi e celebri fotografi italiani e internazionali, rappresentano il corpus dell’iniziativa “Photo Action per Torino 2020”, la “chiamata alle arti” ideata, coordinata e curata nel maggio scorso, in piena emergenza sanitaria, dai fotografi Guido Harari e Paolo Ranzani insieme a “Wall Of Sound Gallery” (la prima galleria fotografica in Italia interamente dedicata al mondo della musica e aperta nel 2011 ad Alba dallo stesso Harari) per sostenere il progetto di un “Fondo Straordinario Covid-19” creato dall’Associazione “U.G.I. Onlus”.
All’appello hanno aderito più di 100 fotografi che a titolo gratuito hanno messo a disposizione una loro immagine, proposta per l’occasione ad una cifra simbolica di 100 Euro. Oggi, a pochi mesi dal lancio dell’iniziativa, il fondo ha già raggiunto la cifra record di 70.100 Euro. E la GAM contribuisce al progetto, ospitando in questi mesi le opere realizzate dai fotografi interpellati.
I soggetti delle foto, che vanno da immagini classiche ad altre assolutamente inedite e rese disponibili per la prima volta in occasione di “Photo Action”, spaziano dalle grandi icone del XX secolo (da David Bowie a Savador Dalì a Maria Callas), ai mostri sacri della musica rock e pop (da Bruce Springsteen a Patti Smith, da Ezio Bosso a Lucio Battisti, da Lou Reed e Laurie Anderson a Mick Jagger) per indagare e fermare in immagini memorabili i volti stellari dello spettacolo e della cultura (da Federico Fellini a Massimo Troisi, da Vittorio Gassman a Robert De Niro, da Eduardo De Filippo a Carmelo Bene e a Mario Rigoni Stern). Un posto di rilievo hanno anche i reportages, il mondo della moda e dell’arte, così come la fotografia di ricerca (dai nudi d’autore di Franco Fontana alle scomposizioni fotografiche di Joe Oppedisano fino alle meditazioni visive di Simone Bramante). Grandi, davvero grandi fototografie. E grandi, davvero grandi fotografi. Per una rassegna che si può ben dire rispecchi lo stato dell’arte della fotografia internazionale. E che, dati gli ultimi provvedimenti governativi inerenti all’emergenza sanitaria, potrà essere pienamente fruibile dai visitatori (compresi i possessori di Abbonamento Musei) pagando un biglietto d’entrata simbolico al prezzo di 1 Euro. L’intero ricavato della biglietteria sarà devoluto all’Associazione “U.G.I. Onlus”, così come il ricavato della vendita dei cataloghi. Anche l’ “Associazione Theatrum Sabaudiae” donerà 1 Euro per ogni partecipante alle visite guidate. Inoltre durante il periodo della mostra si potranno acquistare le 105 stampe esposte – un pezzo unico, una sola stampa per immagine – in formato 30x42cm. prenotandole sul sito https://www.photoactionpertorino.org alla cifra di 300 Euro per fotografia, anche in questo caso interamente devoluta.

Gianni Milani

“Photo Action per Torino 2020”
GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it
Fino al 6 giugno
Orari: merc. e giov. ore 11/19; ven. ore 11/20

 

Nelle foto
– Masayoshi Sukita: “David Bowie, Dan of Hope”, 1973
– Mauro Balletti: “Il bacio”, 2012
– Simone Bramante “Brahmino”: “Diego”, 2017

Colle Don Bosco senza pellegrini

Colle don Bosco deserto. L’enorme piazzale della chiesa fa quasi impressione: è vuoto, qualche auto solo la domenica ma nessun pullman turistico da un anno.
I pellegrini che ogni giorno, non solo nei festivi, stipavano con bus e macchine i parcheggi che circondano la grande chiesa per rendere omaggio al Santo dei giovani non si vedono più. Non è stata una festa gioiosa il 31 gennaio, solennità di don Bosco, per il Colle che sorge a pochi chilometri da Castelnuovo. Chiusi i negozi di souvenir nei quali entravano anche cento persone al giorno e i bar per i pellegrini: quando è iniziata la pandemia nel febbraio dello scorso anno non si è visto quasi più nessuno e nei mesi estivi la ripresa è stata solo parziale. In questi luoghi, sulla collina dei Becchi nella frazione Morialdo del comune di Castelnuovo (At) il 16 agosto 1815 nacque Giovannino Bosco. Venne alla luce nella cascina dove il padre lavorava come contadino e che si può vedere ancora oggi. La speranza per tornare alla normalità si chiama vaccino, per il Colle don Bosco, per i Becchi e per tutti noi.
Filippo Re

“Amare è poesia”, la nuova raccolta poetica di Pinuccia Matta

Il sentimento amoroso e la poesia. Una dicotomia in cui non sempre è facile indicare quale dei due fattori preceda l’altro, vale a dire se l’amore venga espresso nella poesia o se la poesia sia essa stessa un atto d’amore verso l’universo.

Questo connubio è alla base della produzione poetica di Pinuccia Matta, autrice di un recente volume dal titolo “Amare è poesia” (Aletti Editore). Da sempre amante dell’arte e impegnata nel seguire la galleria d’arte e antiquariato di famiglia, Mattarte, con sede a Verolengo, Pinuccia Matta si è ispirata, nelle sue liriche, all’amore, inteso nell’accezione dell’amor cortese, tipico del Dolce Stil Novo. Questo sentimento, generato dal profondo del cuore, trova la sua espressione più felice proprio nella parola poetica e rappresenta la chiave di volta per l’essere umano per potersi avvicinare al divino.

La stessa autrice ama, infatti, definirsi “stilnovista” nei suoi versi, che sono musicali e al tempo stesso intimistici, capace di comunicare una filosofia di vita che risulta tanto più preziosa e esemplare in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, una filosofia ispirata alla gentilezza, al rispetto, alla fede e alla speranza che da questa si apre.
La raccolta di liriche rappresenta anche una silloge capace di trasformare in poesia esperienze autobiografiche, quali la visita a Malta, l’incontro a Medjougorie con la dimensione spirituale, i momenti vissuti e sofferti, e gli incontri che hanno contribuito alla sua evoluzione interiore e personale.

Pinuccia Matta è partita dal cuore e dal profondo dell’anima per affidare alla scrittura poetica la sua esperienza di vita e il suo impegno nel comunicare l’amore intorno a sé.
La sua raccolta di poesie ‘Amare è poesia’ è online sul sito della Biblioteca delle Suore Montevergine, in occasione della Fiera del Libro giunta alla sua seconda edizione. L’autrice ha anche partecipato nell’agosto 2019 alla rassegna Libri nel Borgo Antico di Bisceglie.

Il testo di poesie di Pinuccia Matta è visibile sulla piattaforma della Fiera, accessibile sul sito www.bibliotecasuoremontevergine.it e su www.adelinodimarino.com

Mara Martellotta