ilTorinese

In Piemonte aumentano le richieste di credito presentate dalle imprese

Cresce anche l’importo medio (+2,9%): con 51.639 Euro il Piemonte si colloca nel 2020 al di sotto della media nazionale (80.941 Euro) Tra le province, Torino, con 47.296 Euro mediamente richiesti, resta al 61° posto assoluto nel ranking nazionale

I timori della pandemia e l’incertezza causata dalla seconda ondata dei contagi, hanno fatto registrare nell’ultimo trimestre 2020 una crescita pari a +9,5% del numero di richieste di credito presentate dalle imprese a livello nazionale rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. L’incremento totale annuo rispetto al 2019 è pari a +24,5%, consolidando una dinamica positiva rafforzatasi nel corso del 2020 dopo che il primo trimestre si era aperto con un segno negativo (-14,7%). Il dato che emerge dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF rappresenta, in termini assoluti, la migliore performance fatta registrare dal comparto negli ultimi 7 anni.

Le imprese individuali, che rappresentano la componente preponderante del tessuto imprenditoriale italiano, nel 2020 aumentano le proprie richieste del +27,5%, mentre le società di capitali segnano un incremento del +22,6% rispetto al 2019.

Altro dato significativo è rappresentato dall’aumento dell’importo medio richiesto, che nel 2020 si attesta a 80.941 Euro (+22,7% rispetto al 2019) nell’aggregato di società di capitali e ditte individuali. Per le società di capitali l’importo mediamente richiesto è pari a 112.688 Euro (+26,0% rispetto al 2019) contro i 29.834 Euro richiesti delle imprese individuali (+5,1%).

“Il rallentamento del ciclo economico, indotto dell’emergenza sanitaria, ha fortemente condizionato nell’ultimo anno l’andamento dei flussi di cassa delle imprese e quindi anche la dinamica delle richieste di credito – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF -. Del resto, come emerge da una recente ricerca di CRIF Ratings, quasi la metà delle imprese italiane si è trovata ad affrontare lo shock causato dalla pandemia partendo da situazioni di liquidità già delicate”.

LA SITUAZIONE IN PIEMONTE

Anche in Piemonte la dinamica risulta estremamente vivace, con un boom del numero di finanziamenti richiesti del +33,1% rispetto all’anno precedente.

Considerando il volume complessivo delle richieste in termini assoluti la regione si posiziona al 6° posto nella classifica nazionale (dietro a Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Lazio e Campania), guadagnando una posizione rispetto all’anno precedente.

A livello provinciale si registrano però andamenti estremamente difformi, con una crescita marcata ad Asti e Torino, rispettivamente pari a +41,6% +41,2%, seguite da Biella con +33,6%. Variazioni più contenute ma comunque significative si rilevano a Novara (+16,8%) e a Verbano-Cusio-Ossola (+10,9%).

Province Variazione % interrogazioni

(2020 su 2019)

ALESSANDRIA +24,0%
ASTI +41,6%
BIELLA +33,6%
CUNEO +28,4%
NOVARA +16,8%
TORINO +41,2%
VERBANO-CUSIO-OSSOLA +10,9%
VERCELLI +28,1%
TOT. PIEMONTE +33,1%
TOT. ITALIA +24,5%

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Per quanto riguarda l’importo medio dei finanziamenti richiesti dalle imprese, invece, con 51.639 Euro il Piemonte si colloca ben al di sotto della media nazionale (80.941 Euro), a fronte di una crescita del +2,9% rispetto al 2019, quando l’importo medio in regione era stato pari a 50.163 euro. Questo potrebbe derivare sia da una minore tensione sul fronte della liquidità o, più plausibilmente, dalla specificità e dalle dimensioni medie delle imprese attive sul territorio.

Il valore più elevato si registra a Cuneo, con 69.409 Euro mediamente richiesti, seguita da Asti, con 64.287 EuroBiella, con 60.214 Euro, e da Novara, con 55.091 Euro.

Tra le province piemontesi, Torino, con 47.296 Euro mediamente richiesti, resta al 61° posto assoluto nel ranking nazionale. Grande balzo in avanti di Novara, che passa dal 94° al 42° posto.

“L’andamento delle richieste di credito è stato favorito anche dagli strumenti che le istituzioni nazionali hanno attivato nel corso del 2020 per fronteggiare l’impatto sull’economia reale derivante dall’emergenza sanitaria e supportare la liquidità delle imprese. Tra questi le moratorie per la sospensione del rimborso dei contratti in atto e le garanzie statali per favorire l’ottenimento di nuove linee di credito. In questa delicata fase va però sottolineato come la domanda di nuovi finanziamenti sia stata determinata più dalla necessità di far fronte a esigenze di liquidità che da progetti di investimento e sviluppo del business” – conclude Capecchi.

Fine settimana con 2 super sfide per le squadre torinesi

21esima giornata di campionato
Seconda di ritorno
Sabato 6 febbraio
Ore 15 Atalanta-Torino
Ore 18 Juventus-Roma

Qui Juve: doppia seduta tecnico tattica per la squadra bianconera del tecnico Andrea Pirlo.Organico al completo con il solo Dybala a parte che probabilmente sarà recuperato per la gara di Champions League contro il Porto in Portogallo mercoledì 17 febbraio alle ore 21.Il mercato di gennaio non ha portato grosse novità nella rosa della Juventus che ha deciso di concentrarsi esclusivamente sulle cessione acquistando solo giocatori per il proprio settore giovanile. La richiesta di Pirlo è caduta nel vuoto, Paratici infatti non è riuscito a dare al tecnico la quarta punta capace di far rifiatare il duo Morata-Ronaldo.Kulusevsky e Chiesa si alterneranno,per necessità,nel ruolo di quarta punta.Altrimenti occuperanno i loro abituali ruoli di interno di centrocampo ed ala.
Contro la lanciata Roma la Juve non può permettersi di sbagliare e deve continuare nella scia degli ottimi risultati ottenuti fin qui nel mese di gennaio.La vetta della serie A è ad un passo.

Qui Toro: squadra granata rinforzata al mercato di gennaio con gli arrivi di 2 calciatori voluti espressamente dal neo tecnico granata Davide Nicola,stiamo parlando del regista Mandragora e dell’attaccante Sanabria.I giocatori a disposizione del mister sono 24,2 squadre praticamente,con 2 giocatori per ogni ruolo.Ci sono tutti i presupposti per salvarsi dall’incubo della retrocessione e del conseguente fallimento sportivo.Il tecnico granata proverà a recuperare, soprattutto mentalmente,il difensore centrale N’Kolou il quale andrà a scadenza naturale del suo contratto il 30 giugno 2021, già ora può firmare per chi vuole.Oggi doppia intensa tecnico tattica.Nella difficile trasferta contro l’Atalanta mancheranno Vojvoda,ancora convalescente per infortunio e l’attaccante Sanabria,in quarantena per positività al covid.Recuperato Izzo.
Il Toro rigenerato da Nicola proverà a tornare a casa,dalla difficile trasferta di Bergamo,con i 3 punti, fondamentali per la classifica ed il morale.

Vincenzo Grassano

Mario Draghi e la Dc

In questo momento difficile per il nostro paese, ritengo doveroso che ogni forza politica, anche non rappresentata in Parlamento, come la nostra, prenda pubblicamente posizione in merito all’incarico conferito stamane dal Presidente Mattarella all’ex Presidente della Bce, Mario Draghi.

Conferimento che si è reso necessario, come dalle precise motivazioni che ne ha dato il
Capo dello Stato, in considerazione degli ineludibili impegni e degli adempimenti che il
contesto emergenziale sanitario, economico e sociale e le imminenti importanti scadenze
che riguardano il perfezionamento delle procedure per i fondi europei del next generation eu,
richiedono, onde evitare l’ulteriore aggravarsi della situazione generale del paese, che una
campagna elettorale e i riverberi che su un esecutivo mirato a sbrigare gli affari correnti,
potrebbe generare, con il rischio di perdere buona parte dei sostegni finanziari correlati al
Recovery fund.

Mentre ,con grande sconforto, registriamo, come segnale preoccupante, l’incapacità
di questa classe politica nel non essere stata in grado, dopo quattro giorni di
conclave a Montecitorio, di dare soluzioni serie e responsabili all’Italia, non riuscendo
ad aggregarsi attorno ad un esecutivo forte ed autorevole che l’ampio raggio della
grave e drammatica crisi ne richiede.

Nell’augurarci che un tale esecutivo possa legittimarsi giusto per la fase strettamente
necessaria per mettere il paese in una positiva fase di ripartenza e superare il semestre
bianco senza l’aggravarsi del quadro già drammatico, si auspica che appena dopo l’elezione
del nuovo Presidente della Repubblica il paese possa essere chiamato a nuove
consultazioni.

Il Segretario politico
Renato Grassi
Il Segretario amministrativo
Mauro Carmagnola

Luci spente a San Marco

Com’è triste Venezia senza carnevale! E proprio quest’anno che la città lagunare compie 1600 anni di vita! Anche i tanti piemontesi abituè del carnevale di Venezia devono quest’anno rassegnarsi a causa dell’emergenza sanitaria. Salta l’agognato soggiorno nel periodo clou del carnevale di febbraio.

Niente maschere, niente balli, niente sfilate, niente allegria tra le calli e nella famosa piazza: solo nostalgia, silenzio e fascino che a Venezia non manca mai, neppure in simili circostanze. Alluvioni, acqua alta, pandemia, crollo del turismo, piazza San Marco deserta, gli storici caffè chiusi, che disastro per la città più bella del mondo! Bandiere a mezz’asta, si direbbe, ma il Mose finalmente funziona, almeno quello…Venezia vietata ai turisti tranne ai pochi beati che hanno la seconda casa in laguna e possono raggiungerla lo stesso se proprio non c’è un lockdown totale e drastico. Vivere il carnevale a Venezia nei giorni centrali della manifestazione non è in realtà molto semplice. Chi c’è stato sa bene che si cammina a fatica per la presenza di decine di migliaia di turisti che in fila indiana puntano verso piazza San Marco. Con il vaporetto certo si arriva prima ma la gente è stipata come le sardine in saor..Il fulcro del carnevale è la celebre piazza dove si ammirano le maschere più belle ma l’anima autentica del carnevale serpeggia nei vicoli, spunta nelle calle, su ponti e ponticelli, nei canali e nelle fondamenta dove intere famiglie veneziane escono dai portoni delle loro abitazioni con i costumi tradizionali, abbelliscono gondole e barchette e vanno a trovare i loro amici rigorosamente vestiti a festa. Non sarà il carnevale più bello al mondo ma sicuramente è quello più ricco di fascino, di mistero e di storia. Sono infatti trascorsi nove secoli dal primo documento ufficiale che fa riferimento a questa festa. Si tratta di un attestato del 1094 del doge Vitale Falier in cui si fa cenno per la prima volta a giochi e divertimenti pubblici. In una carta del doge si parla di bagordi carnascialeschi in occasione della visita in città di Enrico IV, l’imperatore di Canossa. Niente festa quest’anno ma spazio agli anniversari, i 1600 anni di vita di Venezia, 421-2021. La città nacque attorno al ponte di Rialto, dove si sviluppò il primo insediamento veneziano che risalirebbe al 25 marzo 421 con la consacrazione della chiesa di San Giacomo sulle rive del Canal Grande. Le sponde di Rialto, vero cuore economico della città, erano unite da un ponte di barche prima della costruzione di un ponte di legno. Ma non furono tempi facili: i barbari, dagli Unni ai Longobardi, si avvicinavano alla laguna. Il terrore spinse gli abitanti della terraferma a mettersi in salvo in laguna per sfuggire agli invasori. Venezia diventerà una delle città più potenti dell’Occidente medievale.
Filippo Re

“Chiusure a ripetizione se non si sostiene il turismo organizzato”


La mia battaglia in Regione e in Comune a favore degli Agenti di Viaggio e dei Tour Operator: con due Ordini del Giorno chiederò immediato e adeguato sostegno economico. Serve inoltre eliminare l’aliquota Irpef regionale, oltre all’apertura di corridoi turistici, ancora mancanti sul nostro territorio. Il settore è forse il più colpito di tutti da una crisi economica tremenda, che ha già provocato la chiusura di un’Agenzia su cinque (7 su 10 rischiano di non farcela). Ho chiesto a Palazzo Lascaris un’informativa sull’argomento, ma non mi è stata concessa.

 

Sostenere il settore del turismo organizzato in questo momento significa sostenere il Paese e impedire fallimenti e licenziamenti. Anche la Regione Piemonte e il Comune di Torino possono e devono fare la loro parte. Ho appena chiesto alla Giunta Regionale un’informativa sul sostegno che si intende dare a un comparto che – diversamente da altri settori – difficilmente può provare a reinventarsi. Gli Agenti di Viaggio hanno espresso, per esempio su iniziativa di MAAVI, una serie di richieste al Governo, dal sostegno economico alla cancellazione della tassazione: le faccio mie convintamente. Chiedo che anche la Giunta Regionale si muova, tornando a garantire bonus adeguati ed erogati in tempi brevi e pensando a un’esenzione dall’Irpef per tutti i mesi di crisi. Anche il Comune di Torino ha margini di manovra. Presenterò due Ordini del Giorno nei rispettivi Consigli. Gli stessi attori del settore che più di tutti è stato colpito dalla crisi (7 attività su 10 sono, si stima, a rischio fallimento) considerano necessario un sostegno non solo da parte del Governo, ma dalle Istituzioni locali. Sul territorio piemontese le Agenzie di Viaggi sono circa 700, un decimo della cifra nazionale. Si calcola che il turismo organizzato rappresenti il 13% del PIL italiano. Il settore del turismo – del quale gli Agenti di Viaggio e i Tour Operator sono la colonna portante – è trainante nella nostra economia. Ancora non siamo stati in grado di immaginare corridoi turistici, strumento fondamentale per garantire la permanenza di flussi incoming e outgoing anche in questi mesi di pandemia. Quest’ultima ha penalizzato ulteriormente un comparto in ginocchio a causa di una crisi di cui non si vede la fine. Questo settore lavora sul medio-lungo termine, con una programmazione di almeno nove mesi. Gran parte degli attori del settore attende ancora di ricevere le somme spettanti del fondo perduto per il periodo febbraio-luglio 2020.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Quasi 5 mila persone controllate in una settimana dalla polfer

8 indagati, 4.961 persone controllate di cui 1.083 con precedenti di polizia. 282 pattuglie impegnate nelle stazioni e 14 in abiti civili per attività antiborseggio. 79 i servizi di vigilanza a bordo di 187 treni. 19 i servizi lungo linea e 51 quelli di ordine pubblico. Questi i risultati dell’attività settimanale del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta. 

Durante la settimana sono stati disposti mirati servizi di prevenzione, vigilanza e contrasto alla microcriminalità presso alcune stazioni nella provincia di Torino, non presidiate dal personale di polizia, tra cui Avigliana, Sant’Ambrogio, Susa e Collegno, con l’impiego di personale della Polfer nelle ore pomeridiane e serali, anche a bordo treno.

A Bussoleno (TO) il personale Polfer ha denunciato un quarantenne algerino, senza fissa dimora, per danneggiamento. L’uomo, alcuni giorni prima, si è reso responsabile della rottura di un finestrino e dell’apertura del vano porta oggetti di un’auto parcheggiata nel piazzale della stazione ferroviaria. I poliziotti, grazie alle immagini estrapolate delle telecamere di sicurezza, hanno individuato l’autore dopo pochi giorni nella stazione di Oulx (TO), con indosso ancora gli stessi indumenti. Accompagnato presso gli uffici di Polizia di Bardonecchia, è stato trovato in possesso di alcuni grammi di hashish. Lo straniero, privo di documenti, è stato denunciato per il reato di danneggiamento e possesso di sostanza stupefacente, inoltre è stato posto a disposizione del locale Ufficio Immigrazione per regolarizzare la sua posizione sul territorio nazionale.

Ad Alessandria, la Polizia Ferroviaria ha denunciato un quarantenne italiano per danneggiamento, atti contrari alla pubblica decenza e disturbo in luogo aperto al pubblico. L’uomo, dopo aver preteso di non pagare l’accesso ai servizi igienici di stazione, ha inveito contro un addetto delle pulizie, urinando a terra nei locali, quindi si è denudato ed ha danneggiato il cestino dei rifiuti. Ai poliziotti il 40enne ha riferito di essere invalido per cui non obbligato al pagamento per usufruire dei servizi igienici, ma senza mostrare nessun tesserino d’invalidità. L’uomo, accompagnato negli uffici di Polizia, è stato denunciato.

A Vercelli gli agenti hanno denunciato un 55enne italiano per violazione dell’avviso orale emesso dal Questore di Torino nell’agosto del 2018, aggravato dal divieto di possedere o utilizzare qualsiasi apparato di comunicazione radiotrasmittente e programmi informatici. L’uomo, controllato a bordo treno durante un servizio di vigilanza su un treno regionale nella tratta Torino-Milano, ha mostrato da subito segni di nervosismo alla vista dei poliziotti, in quanto stava utilizzando un tablet per la navigazione web. A seguito del controllo è risultata la prescrizione, pertanto non sapendo giustificare il possesso del dispositivo è stato denunciato e l’oggetto sottoposto a sequestro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Coronavirus, il bollettino di giovedì 4 febbraio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 807nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 98 dopo test antigenico), pari al 4,6% dei 17.449 tamponi eseguiti, di cui 10.327 antigenici. Degli 807 nuovi casi, gli asintomatici sono 300(37,2 %).

I casi sono così ripartiti: 153 screening, 426 contatti di caso, 228con indagine in corso, per ambito:  32 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 63 scolastico, 712 popolazione generale.  

Il totale dei casi positivi diventa quindi 230.030 così suddivisi su base provinciale: 20.533 Alessandria, 11.963 Asti, 7.929 Biella, 31.590 Cuneo, 18.053 Novara, 120.168 Torino, 8556 Vercelli, 8253 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1163 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1822sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 143 ( 4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.065 (27 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 9.805

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.565.179 (+ 17.449rispetto a ieri), di cui 1.043.567  risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.951

Sono 31 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.951 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.354 Alessandria, 581 Asti, 371 Biella, 1.052 Cuneo, 743 Novara, 4.069 Torino, 407 Vercelli, 292Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 82 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

209.066 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 209.066 (+798 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 18.248 Alessandria, 10.771 Asti, 7169 Biella, 29.171 Cuneo, 16.383 Novara, 109.256Torino, 7.804 Vercelli, 7.532 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.068extraregione e 1.664 in fase di definizione.

Senza mascherine e gel igienizzante: chiuso il locale

Sono circa le 21 in via Dante di Nanni quando la pattuglia del commissariato San Paolo nota la presenza di tre soggetti, due avventori ed un dipendente, all’interno di un esercizio commerciale regolarmente aperto.

I due clienti non indossano correttamente la mascherina, calzandola al di sotto del mento.

Gli agenti accedono al locale, verificando all’ingresso la presenza dell’apposito cartello che indica il numero 1 come massimo di presenze consentite all’interno. Inoltre, viene constatata la totale assenza di prodotti igienizzanti per le mani, come previsto dai protocolli vigenti. Gli avventori ed il dipendente sono stati sanzionati per aver violato le disposizioni atte a contenere la diffusione del Covid19 mentre al titolare è stata disposta la chiusura provvisoria del locale per cinque giorni.

Riapre il Castello reale di Moncalieri

Giovedì 4 febbraio riapre al pubblico il Castello Reale di Moncalieri. Ci sono anche gli appartamenti di Vittorio Emanuele II, Maria Letizia e Maria Clotilde tra i luoghi della cultura che, con il passaggio del Piemonte in zona gialla, tornano visitabili dopo il periodo di chiusura iniziato a novembre.

Confermate ovviamente le misure di sicurezza già adottate in precedenza. Ovvero: ingressi contingentati a gruppi guidati (massimo di 8 persone), obbligo di prenotazione on line tramite il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, rilevazione della temperatura corporea, obbligo di mascherina. Le disposizioni nazionali vigenti confermano l’obbligo di chiusura degli spazi museali nei fine settimana: il Castello di Moncalieri sarà di conseguenza visitabile ogni giovedì e venerdì dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17). Biglietto intero: 7€ Ridotto: 5€.

“Dopo oltre tre mesi, riapriamo le porte del nostro Castello – commenta il Sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna – ed è una bellissima notizia, un grande segnale di speranza. E’ fondamentale sostenere la cultura in questo momento difficile, perché sarà alla base della nostra ripartenza. E c’è grande voglia di tornare a vivere e frequentare le nostre bellezze. Ringrazio Polo Museale del Piemonte, Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e Carabinieri del 1° Reggimento per il lavoro di squadra che ha garantito la riapertura”.

“Finalmente riprendono le visite alla residenza più amata da Vittorio Emanuele II, e monumento simbolo della comunità moncalierese – la notizia è accolta con soddisfazione dall’assessore alla Cultura e alle Residenze Reali Laura Pompeo – Nell’incertezza che caratterizza questa fase si tratta di un segnale molto positivo, rivolto non solo ai tanti che sono parte attiva delle proposte culturali del territorio, ma alla comunità tutta”. Insieme alle iniziative per rendere fruibile il Parco Storico del Castello, di recente acquisito al patrimonio cittadino, la riapertura degli appartamenti reali va incontro alla voglia di normalità diffusa “e all’entusiasmo del pubblico, che non è mai venuto meno – conclude Pompeo – come dimostrano gli incoraggianti dati di affluenza registrati nelle poche settimane di apertura del 2020, tra luglio e settembre”.