ilTorinese

Rifiorisce il mausoleo della Bela Rosin

Da lunedì 8 febbraio – in occasione di San Valentino. 15 scrittrici, 15 nuove rose, un nuovo cioccolatino per Mirafiori

Madrina dell’evento Anna Peyron Terra Madre Salone del Gusto 2020/21

 

Una nuova iniziativa, nel quartiere di Mirafiori, per Terra Madre Salone del Gusto Slow Food 2021 che abbina prodotti tipici, storia, rose e lettura, caratterizzato dalla sinergia tra associazioni e istituzioni che contraddistingue il quartiere. Nella settimana di San Valentino 2021, in occasione dei 15 anni dalla riapertura (25 settembre 2020), saranno ripristinati i roseti del Mausoleo della Bela Rosin, giardino di lettura delle Biblioteche Civiche Torinesi.

15 nuove piante di rose, scelte da Anna Peyron, celebre vivaista e scrittrice, madrina dell’evento saranno messe a dimora e abbinate ad altrettante scrittrici, scelte dalla community dei social e dei gruppi di lettura delle Biblioteche Civiche Torinesi.

 

L’autrice del libro “Il romanzo della rosa” (add editore) ha selezionato 15 rose diverse, accompagnate da un pensiero che associa le caratteristiche di ogni rosa allo spirito delle scrittrici: Alda Merini, Elsa Morante, Natalia Ginzburg, Oriana Fallaci, Grazia Deledda, Sibilla Aleramo, Amalia Guglielminetti, Maria Bellonci, Anna Maria Ortese, Ada Negri, Antonia Pozzi, Laura Mancinelli, Goliarda Sapienza, Matilde Serao, Lalla Romano.

Su oltre 700 preferenze indicate dalla community, la scrittrice più votata è stata Alda Merini (1931-2009), abbinata alla rosa Scarlet Fire, “una rosa rosso fuoco per rappresentare la passione, l’amore, la sofferenza, il riscatto della donna e della poetessa”.

 

La messa a dimora dei roseti nel giardino del Mausoleo sarà curata dalla Comunità I Passi con la supervisione dei giardinieri della Città di Torino e del paesaggista Stefano Olivari, fondatore del vicino progetto Orti Generali. La piantumazione, chiusa al pubblico per le norme emergenziali vigenti, avviene grazie al sostegno di proGIreg, il progetto europeo per la riqualificazione di città post-industriali attraverso soluzioni basate sulla natura, che a Torino, unica città italiana che partecipa al progetto, sperimenta nature based solutions in un diffuso living lab a Mirafiori.

 

Le parole più affascinanti delle 15 scrittrici si potranno ritrovare all’interno del cioccolatino creato per l’occasione da Giuseppe D’Arrigo della Pasticceria D’Arrigo, una delle quattro pasticcerie di quartiere che producono il Dolce di Mirafiori, il Tronchetto di Caterina, all’interno delle attività di rilancio del quartiere della prima Comunità urbana di Slow Food, Mirafood. Nel mese di febbraio alla Pasticceria D’Arrigo, Corso Traiano 22/B, si potrà acquistare il cioccolatino all’essenza di rosa, creato dall’esperienza del maître chocolatier che per 8 anni ha lavorato in Lussemburgo nella pasticceria che riforniva la Corona del Granducato del Lussemburgo, unico italiano nel 1985 a classificarsi alla finale del Gran Prix International du Chocolat a Parigi.

 

Questo cioccolatino speciale verrà anche regalato con i libri prestati dall’8 al 13 febbraio nella Biblioteca civica Cesare Pavese (via Candiolo, 79 – accesso su prenotazione dal lunedì a venerdì ore 9.00/17.00), al Mausoleo della Bela Rosin (Strada Castello di Mirafiori 148/7, lunedì mercoledì e venerdì 9.00/13.00, mercoledì e domenica 14.00/17.00) e al BiblioBus (venerdì sosta nel cortile dell’IIS Primo Levi, Corso Unione Sovietica 490), grazie al sostegno di Fondazione della Comunità di Mirafiori onlus.

 

Il giardino di lettura del Mausoleo diventerà un luogo in cui passeggiare incontrando, in prossimità delle rose, suggestioni di lettura per (ri)scoprire libri più o meno noti e conoscere scrittrici e figure di donne impegnate e pioniere in alcuni campi, grazie a pannelli in via di realizzazione con il contributo per i testi di volontari e volontarie del Servizio Civile Universale, accompagnati dalle rielaborazioni artistiche delle foto delle scrittrici realizzate dalla giovane Evaluna Lovera. Nel corso dell’estate le pagine delle autrici potranno essere valorizzate anche nel contesto delle attività estive con Assemblea Teatro.

 

Anna Peyron, madrina dell’evento non sarà presente alla messa a dimora del nuovo roseto del Mausoleo della Bela Rosin (12 febbraio ore 14), ma sarà possibile incontrarla nell’evento per la presentazione del suo libro “Il romanzo della rosa”, nella cornice del progetto Leggermente, appena le condizioni di sicurezza lo consentiranno.

 

 

Per TERRA MADRE SALONE DEL GUSTO 2020/2021

Un’iniziativa di Biblioteche Civiche Torinesi in collaborazione con Mirafood – Comunità Slow Food per la valorizzazione del territorio di Mirafiori sud, con il sostegno di proGIreg e della Fondazione della Comunità di Mirafiori.

 

Hanno contribuito a questo evento la scrittrice e vivaista Anna Peyron, il maître chocolatier  Giuseppe D’Arrigo di Pasticceria D’Arrigo, il paesaggista Stefano Olivari, la Cooperativa I Passi, Evaluna Lovera, i volontari del Servizio Civile Universale (Michela Celant, Chiara Donadio, Marta Nicoli, Samuele Satta, Francesca Veglio, Marta Nicoli).

 

Ricercato per lesioni aggravate arrestato a Porta Susa

Un cittadino rumeno di 43 anni, residente a Torino, è stato arrestato dagli agenti della Polizia Ferroviaria nella stazione di Torino Porta Susa in quanto destinatario di un Ordine di Carcerazione, emesso dal Tribunale Ordinario di Torino.

L’uomo è stato controllato in stazione durante i quotidiani servizi di vigilanza. Accompagnato dagli agenti presso gli uffici di polizia, è risultato destinatario di un Ordine di Carcerazione emesso nel mese di marzo 2019 dal Tribunale di Torino a seguito di una condanna definitiva per il reato di lesioni aggravate dovendo espiare la pena complessiva di 5 mesi e 17 giorni di reclusione, nonché la multa di 60 euro.

L’uomo, con numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, è stato arrestato ed associato presso la locale Casa Circondariale.

Dal 9 al 15 febbraio la Giornata della raccolta del farmaco

Nelle 264 farmacie aderenti in provincia di Torino, sarà chiesto ai cittadini di donare uno o più medicinali da banco per chi non può permettersi di curarsi. 

Il bisogno di farmaci espresso dalle 56 strutture caritative coinvolte nella #GRF21 ammonta a 105.192 confezioni di farmaci, in crescita rispetto al 2020, e riguarda 22.460 assistiti.

 

SETTE GIORNI PER RISPONDERE A UN BISOGNO CRESCENTE

Aumentano le richieste da parte dei 56 enti convenzionati, che rispondono alle esigenze di 22.460 assistiti: c’è bisogno di 105.192 farmaci

Banco Farmaceutico invita i cittadini ad andare nelle farmacie aderenti (264 a Torino) per donare uno o più medicinali per chi ha bisogno

Anche quest’anno, la GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco, si farà. La #GRF21 durerà una settimana, da martedì 9 a lunedì 15 febbraio. Nelle oltre 5.000 farmacie che aderiscono in tutta Italia (riconoscibili perché espongono la locandina dell’iniziativa, l’elenco è consultabile sul sito www.bancofarmaceutico.org), sarà chiesto ai cittadini di donare uno o più medicinali da banco per i bisognosi. I farmaci raccolti (541.175 nel 2020, pari a 4.072.346 euro) saranno consegnati a oltre 1.800 realtà assistenziali che si prendono cura delle persone indigenti, offrendo loro, gratuitamente, cure e medicinali.

LA GIORNATA DI RACCOLTA DEL FARMACO A TORINO

I cittadini sono invitati a donare uno o più medicinali da banco andando nelle farmacie aderenti, che in provincia di Torino sono 264: già questo è un risultato straordinario, visto che i volontari non potranno prestare il tradizionale servizio in farmacia (se l’evoluzione della pandemia e le norme in vigore lo consentiranno, ci sarà un solo volontario per farmacia, condizioni climatiche permettendo) e saranno i farmacisti stessi, ancora più del solito, i principali motori della proposta al cliente. Su www.bancofarmaceuticotorino.org è presente l’elenco delle farmacie aderenti, riconoscibili dalla locandina della #GRF21.

I medicinali raccolti saranno consegnati dai volontari del Banco Farmaceutico di Torino alle strutture caritative convenzionate e da queste ultime donati alle persone che non possono permettersi di curarsi (sempre con la supervisione di personale medico e infermieristico, anche in questo caso volontario). A Torino e provincia, il bisogno di farmaci espresso dai 56 enti coinvolti nella #GRF21 ammonta a 105.192 confezioni di farmaci (in crescita rispetto ai 104.465 del 2020, ai 88.105 del 2019 e ai 87.281 del 2018) e coinvolge 22.460 assistiti.

I NUMERI DELLA #GRF20

Nel 2020 la Giornata della Raccolta del Farmaco ha raccolto numeri davvero positivi a Torino e provincia: più 32% di farmaci raccolti, 35.187 confezioni rispetto alle 26.487 del 2019, per un valore monetario di 258mila euro, più 40% rispetto ai 170mila dell’anno precedente. La copertura della necessità si è fermata al 33,5% (rispetto alle quasi centomila confezioni richieste), in crescita rispetto 30,06% del 2019 e al 27,84% del 2018.

In Piemonte sono stati raccolti 62.346 farmaci, con un aumento del 23,6% rispetto ai 50.436 del 2019, per un valore pari a 440.188 euro, +19,2% rispetto ai 368.980 euro del 2019. A livello nazionale, nel 2020 hanno aderito 4.944 farmacie (+10%), dove i volontari hanno raccolto 535mila farmaci (+26,8%) per un valore di 3,9 milioni di euro (+27%).

POVERTA’ SANITARIA IN ITALIA

Quest’anno, la GRF si farà non solo nonostante la pandemia, ma a motivo della pandemia: a causa della crisi economica innescata da quella sanitaria, tante persone hanno perso il lavoro, chiuso la propria attività o subito una riduzione del proprio reddito. Chi, poi, era già povero è stato spinto in una condizione di ulteriore marginalità.

In Italia ci sono quasi due milioni di famiglie e 5 milioni di individui che vivono in condizioni di povertà assoluta. Secondo l’8° Rapporto sulla Povertà Sanitaria di Banco Farmaceutico, nel 2020 434.000 persone indigenti hanno avuto bisogno di medicinali, ma non hanno potuto acquistarli per ragioni economiche. 173.000 di essi hanno rinunciato a curarsi perché – impauriti dal Covid – non hanno chiesto aiuto agli enti assistenziali. Oppure, hanno chiesto aiuto ma gli enti che fornivano loro sostegno, avevano subito l’impatto della pandemia: il 40,6% ha sospeso alcuni servizi, il 5,9% ha chiuso e non ha ancora riaperto. Gli indigenti, quindi, sono stati ulteriormente deprivati della necessaria protezione sociale. Non bisogna dimenticare che, chi è povero, può spendere, per le medicine, circa ¼ rispetto al resto della popolazione: solo 6,38 euro al mese, contro 28,18 euro.

PARTNER

La GRF si volge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio di Aifa e in collaborazione con Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute, Egualia – Industrie Farmaci Accessibili, Unifarma Distribuzione, Federsalus e BFResearch. Intesa Sanpaolo è partner istituzionale dell’iniziativa. La GRF è realizzata grazie al contributo incondizionato di IBSA, Teva ed EG Stada Group, e al sostegno di DOC Generici, Zentiva, DHL Supply Chain e Piam Farmaceutici. La Giornata è supportata da Responsabilità Sociale Rai, Mediafriends, La7, Sky per il sociale, e Pubblicità Progresso.

LE DICHIARAZIONI

Clara Cairola Mellano, Presidente del Banco Farmaceutico Torino: «Anche quest’anno ci siamo, nonostante le difficoltà e le incertezze. Non possiamo che fare nostra la voce dell’Arcivescovo Nosiglia: “C’è, io credo, una ‘lezione di solidarietà’ che dobbiamo tutti ancora apprendere e studiare: perché ogni gesto di vicinanza a chi ha bisogno è un ‘segnale’ che lanciamo alla città intera”. Tutti lo abbiamo sperimentato: il bisogno di curarsi fa parte dei bisogni essenziali e noi vogliamo essere al fianco delle tante realtà assistenziali del territorio che, quotidianamente, assistono chi è in condizioni di povertà, per offrire il nostro aiuto e per costruire insieme una comunità più umana. Un grazie di cuore ai farmacisti, che con la loro adesione hanno rinnovato la collaborazione che da ormai tantissimi anni li lega all’esperienza del Banco. Per questo vi invito ad aderire con la generosità di sempre alla Giornata di Raccolta del Farmaco andando in farmacia ad acquistare un farmaco per chi ne ha bisogno».

Marco Cossolo, Presidente Federfarma Torino: «Anche quest’anno sono numerose le farmacie che partecipano alla Giornata di Raccolta del Farmaco, meritevole iniziativa che assume un significato ancor più profondo nell’attuale contesto di emergenza sanitaria. La pandemia ha infatti contribuito ad aggravare la situazione delle persone più fragili e disagiate, che non riescono a curarsi adeguatamente. Aderendo a questa campagna le farmacie, animate per vocazione da spirito di solidarietà, tendono concretamente una mano a coloro che, a causa di crescenti difficoltà economiche, sempre più spesso sono costretti a fare rinunce peggiorando il proprio stato di salute o quello dei familiari. In farmacia veniamo a contatto, tutti i giorni, con queste tristi realtà. Durante la Giornata di Raccolta del Farmaco le farmacie confermano la propria vicinanza ai cittadini e l’impegno costante al miglioramento della vita collettiva».

Mario Giaccone, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Torino e Provincia: «Come Presidente di Ordine e come torinese sono orgoglioso che l’adesione dei colleghi alla Giornata di Raccolta del Farmaco nella nostra città aumenti di anno in anno, a dimostrazione della sensibilità della categoria e dell’attenzione che per lunga tradizione i piemontesi hanno nei confronti di chi è in difficoltà. Ho creduto e aderito al Banco Farmaceutico da subito, perché penso che il farmacista conosca bene le problematiche e le esigenze dei cittadini che vede tutti i giorni. Il numero dei farmaci raccolti, anno dopo anno, è in crescita e questo è un importante segnale che contribuisce al benessere di tutta la comunità, in particolare dei più deboli, soprattutto oggi con la forte crisi legata alla pandemia in corso. La Giornata di Raccolta del Farmaco è un gesto concreto, che può fare la differenza e dare un aiuto a tante famiglie già in situazioni critiche».

Due arresti per spaccio nel quartiere Mirafiori

Gli agenti del commissariato fermano due pusher

Mercoledì, la polizia giudiziaria del Commissariato Mirafiori ha fermato un senegalese che aveva appena ceduto varie dosi a due acquirenti nei pressi della passerella olimpica. Erano solo le 11 e aveva già incassato quasi 1000 euro. L’uomo arrestato, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia per reati connessi agli stupefacenti, in più era ricercato: su di lui pendeva un mandato di cattura per scontare una pena di 7 mesi in carcere.

Nel pomeriggio, invece, sempre nel quartiere di Mirafiori, la volante del commissariato intercetta una vecchia conoscenza: un cittadino nigeriano del 2001, con precedenti di polizia per spaccio, rapina e lesioni. All’atto del controllo, in via Pio VII il ragazzo tenta la fuga dentro un condominio, ma viene fermato e arrestato. In Commissariato lo conoscono bene, viene due volte a settimana per adempiere ad un obbligo di firma per reati commessi quando era ancora minorenne. Pochi giorni fa i poliziotti lo avevano anche sanzionato amministrativamente perché si era presentato dai poliziotti con addosso uno spinello. Ieri gli è andata peggio: dalla perquisizione domiciliare sono stati trovati e sequestrati oltre 3 etti tra hashish, marijuana e cocaina, un cellulare, materiale per il confezionamento delle dosi e 150 euro in contanti.

Tentano furto di rame e ghisa, 13 kg pronti per essere trasportati

Un arresto della Polizia di Stato

È accaduto martedì mattina. Erano pronti per scappare con la refurtiva “nei sacchi” quando è sopraggiunta la Polizia, a seguito di una segnalazione. All’interno della piscina abbandonata di via Gottardo, adiacente il Parco Sempione, i due credevano di agire indisturbati. Avevano riempito due interi bustoni di quelli neri XXL da giardinaggio, uno con ben 6 kg di tubature in rame, l’altro con un cavo plastico e un pezzo in ghisa, riconducibile ad un macchinario utilizzato per aspirare sul fondo delle piscine, di circa 7 kg. La tubatura, in origine un pezzo unico, era stata accuratamente tagliata in piccoli pezzi che avevano anche ripiegato su sé stessi, utilizzando lo spigolo di un muro, per riuscire a trasportarli più facilmente.

I due, alla vista dei poliziotti, si sono dati alla fuga a mani vuote. Hanno scavalcato la recinzione del campo sportivo e una volta all’interno del parco si sono diretti verso la stazione ferroviaria Rebaudengo. Grazie alle descrizioni fornite dal testimone, gli agenti hanno rintracciato immediatamente uno dei due soggetti, un 35enne rumeno, nella zona retrostante la stazione. L’uomo, con diversi precedenti per reati contro il patrimonio, resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento è stato arrestato per tentato furto aggravato. Il trentacinquenne aveva tentato di impossessarsi di materiali che gli avrebbero garantito entrate facili.

“Malamovida in Santa Giulia, ci risiamo”

“Notte di assembramenti e abusivismo, l’Amministrazione ha alzato bandiera bianca. I Moderati chiederanno conto in Consiglio Comunale di quanto successo”

 

Santa Giulia, ci risiamo. La notizia non è la movida improvvisata in via Balbo; semmai, il fatto che l’altra sera il fenomeno è stato particolarmente evidente. Come dai Moderati sempre denunciato sia in Consiglio Comunale sia in Circoscrizione, queste dinamiche vanno avanti da settimane, lasciando resti e sporcizia la mattina successiva. L’Amministrazione si conferma totalmente impotente. O, forse, ha semplicemente rinunciato a prendere qualsiasi tipo di contromisura in un clima ultimi giorni di scuola, da remi tirati in barca di chi vede il “traguardo” della fine della consiliatura: inaccettabile, anche perché il salatissimo conto lo pagano i residenti. I locali sono chiusi, l’abusivismo è padrone del campo. Gli assembramenti di gente senza mascherina sono un rischio che non possiamo permetterci di correre. Chiederò conto della situazione in Consiglio Comunale.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Torna la coppa Italia per la Juventus

Martedì 9 febbraio ore 20.45
Semifinale di ritorno
Juventus-Inter
Andata 2-1 per la Juve

Qui Juve: squadra bianconera già in campo con doppia seduta in vista della semifinale di ritorno di Coppa Italia martedì 9 febbraio contro l’Inter, c’è da difendere il prezioso  vantaggio di 2-1  ottenuto all’andata.Intanto dopo l’ottima l’ottima vittoria e conseguente prestazione contro la Roma in campionato,la Juve si è innalzata al terzo posto della classifica,subito dietro le due squadre milanesi,con una gara ancora da recuperare contro il Napoli.
E poi ci sarà,a breve,la farà di Champions League contro il Porto.Juve in forma e di corsa in tutte e tre le competizioni.La vecchia guardia difensiva da tanti anni,Bonucci Chiellini sta guidando magistralmente la squadra bianconera verso altri grandi traguardi insieme al fuoriclasse Ronaldo ed al sempiterno Buffon.La mentalità vincente è quella di sempre.La Juve vuole vincere tutto ed ovunque.Gli altri sono avvisati.

Qui Toro: la compagine granata è già la squadra di Nicola.Fosse arrivato prima il Toro sarebbe tranquillamente al decimo posto ma con i se ed i ma non si scrive la storia.Il neo tecnico granata ha trasmesso grinta ed idee di gioco nuove già assimilate da quasi tutto l’organico di 24 atleti di cui è composto l’organico.Perchè quasi? continuano ad esserci 2 corpi estranei che per un triennio sono stati giocatori importanti che dagli errori non hanno ancora imparato nulla e continuano a perseverare:il portiere Sirigu ed il difensore centrale N’Kolou.Il primo meriterebbe la panchina o la tribuna,mettendo così a rischio la sua partecipazione ai prossimi europei.Il secondo anche! contratto scaduto e via a fine giugno ma se non migliorerà il suo rendimento quale squadra gli offrirà un contratto?La rosa è buona per mister Nicola,i sostituti ci sono.C’è da difendere l’attuale posizione in classifica,il diciassettesimo posto in classifica, l’ultimo utile per la salvezza.Il Toro c’è è si è visto nelle ultime 3 gare,caparbio e volitivo.

Vincenzo Grassano

A Roma qualcosa si muove. A Torino in attesa del voto

Così Berlusca e Beppe Grillo governeranno insieme. Precipitoso? Forse ma non ci sono tante alternative al cosiddetto perimetro della maggioranza.

Giorgia Meloni oramai è un pulcino bagnato decisamente nell’angolo. Matteo Salvini ci tenta,  magari torniamo al Governo. Zingaretti riprende le redini e spinge Grillo nello starci. Lezzi, Di Battista e Toninelli non ci stanno. Speriamo per i pentastellati che se ne vadano. Non per noi che di questi individui non abbiamo nessuna stima. Speranzosi verso l’Azzolina che voleva gli studenti in classe e poi spendere 120 milioni per i banchi e sedie con rotelle inutilizzati. Inservibili e dannosi. Qualcosa non torna.

Furibondo Travaglio che gli fanno saltare il suo Cocco Bonafede, il peggiore Ministro negli ultimi 150 anni. Poi,  da domani con chi se la prende? Dopo che Berlusca ha incontrato Draghi si vocifera che (Travaglio) sia svenuto. Sul Progetto Recovery Fund un cumulo di ovvieta’ ,  a detta (ovviamente) degli esperti. Il governo Conte non era il miglior Governo possibile? No! Non era il miglior governo possibile,  anzi era un governo,  usando un eufemismo, decisamente zoppicante. Intanto gli iperrealisti sentenziano che questi politici prenderanno in mezzo Mario Draghi e si tornerà da capo. Poi non vogliamo un uomo solo al comando. Buontemponi.

Meglio Conte? Non mi pare proprio. Prima non avevo fiducia e speranza. Ora ho fiducia e speranza. Prima urlavano che volevano competenza. Ora la competenza è arrivata. Per una volta Massimo D’Alema ha toppato. Conte era indifendibile. Magari non tanto lui,  la  compagine decisamente. E per una volta Giggino ci è piaciuto. Prima mai con Draghi. Poi non perdiamo la testa. Accordo, basta che non ci sia la Lega tra le scatole. I due più raggianti sono Berlusca e Matteo Renzi, non a caso. Il solito ( affettuosamente) Bauscia: Draghi è uomo mio.  Ed il toscanaccio: visto? Non saremmo arrivati allo stesso punto se non c’ero io. L’altro Matteo  Salvini) rompe ogni indugi : con Mario Draghi senza se e senza ma. Beppe Grillo dribbla i giornalisti e Vito Crimi parla mezz’ora e non dice niente. Comincia in salita anche per Zingaretti. Draghi riprende le consultazioni. Mi sa che sarà lui a decidere. Punto.

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Scoramento di Mauro Salizzoni. Dopo il confronto con Lo Russo è vicino a buttare la spugna. Giorni fa , qualcuno mi disse: che ne pensi di un tandem Salizzoni e Pentenero? Bella idea ma solo con una controindicazione: Pentenero non ci ci sta. Continua nel dire: primarie, primarie,  e poi, a bocce ferme si deciderà. E chi non vuole assolutamente Lo Russo? Spera in Roma, ora che il prof. Andrea Giorgis è (quasi) disoccupato. Come ministro ha tutte le carte in regola. Ma mi sa che tra i pochissimi confermati ci sarà solo Speranza. Un cambio di guida alla Sanità non possiamo permettercelo ora. Con Andrea Giorgis ritornerebbe il sorriso al nostro Chiampa irritatissimo con chi ( a detta sua ) gli ha guidato contro il suo amico Mauro Salizzoni. Un’ amicizia che durava da più di cinquanta anni. Sintesi per Torino: tutto in alto mare. E se tanto mi dà tanto , difficilmente ad aprile e maggio si voterà. Rinviato tutto a settembre. Ora c’ è ben altro a cui pensare. Va anche in crisi chi sperava o solo si augurava, o solo prevedeva un accordo strategico tra cinque stelle e PD. Duretta accordarsi con Chiaretta sempre alla ricerca del suo disastro amministrativo quotidiano. Prima sostiene che,  Torino città dell’ accoglienza mai caccerà i senza tetto. Poi dal centro vengono cacciati. Non c’ erano alternative. Ma è stucchevole chi , cinque anni fa , accusando Piero Fassino di incapacità ha solo e decisamente peggiorato la situazione.  Se poi il Pd si incaponisce nel ricercare un accordo , sponsorizzato dalla sinistra sbrindellata,  faccia pure. In nome del non dobbiamo far vincere la destra,  faranno vincere la destra. Del resto,  almeno in questo,  c’ è una continuità storica della sinistra: il non volersi del bene facendosi un sacco di male. O forse è semplicemente stanca di governare Torino,  forse offesa che 5 anni fa la città ha preferito l’ Appendino a Fassino. Certamente Chiaretta non ha determinato l i motivi di fondo dell’ attuale sfascio. Ma è diventata un ottimo alibi per chi lo ha determinato. Vero, ne’ regione ne’ comune spenderanno soldi che arrivano dall’Europa. C’ è una questione di credibilità della nostra Città a livello internazionale. Ora la credibilità è sottozero. Purtroppo la vicenda della Tav lo sta a testimoniare. 3 anni letteralmente buttati via di un opera decisa trent’anni fa. Ed a questo punto avranno ragione i No tav che sostengono che è un’ opera inutile,  anche perché non si sta facendo. L’ Europa ci chiede di realizzare infrastrutture necessarie per lo sviluppo economico. Fa un certo effetto vedere e sentire i pentastellati che lavoreranno per un governo,  in Italia,  europeista.  Loro che nel programma elettorale proponevano l’ abolizione dell’ euro ed il ritorno alla lira. Come dice Zingaretti sono maturati. Hanno fatto 30 e dunque,  magari facciano 31 anche sulle opere infrastrutturali. Nel mentre Mario Draghi confermerà la Ministra De Michelis che per un anno e mezzo ha preso il doppio stipendio e basta. Per una volta qualche passo in avanti si è  fatto a Roma. Purtroppo non A Torino. Fin tanto che non si vota, ogni speranza e vana. Fiducioso per l’ Italia sfiduciato per Torino. Ovviamente per quel che vale la mia opinione.

Patrizio Tosetto

Il Giorno del Ricordo

Dall’8 al 26 febbraio 2021, in occasione del Giorno del Ricordo che si celebra il 10 febbraio, le vetrine dell’Ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale (in via Arsenale 14G angolo via Lascaris a Torino) ospitano i sedici pannelli espositivi della mostra fotografica “L’Istria, l’Italia, il mondo. Storia di un esodo: istriani, fiumani e dalmati a Torino”.

La tragedia delle foibe e l’esodo dall’Istria e dalla Dalmazia sono una ferita sulla quale nel nostro Paese era stata stesa per troppo tempo una densa cortina di silenzio – dichiara il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – Una vicenda terribile e drammatica, carica di significato e di storia, segnata dal dolore, dalle paure e speranze delle decine di migliaia di persone che hanno vissuto quell’intricato momento storico, caratterizzato dallo scontro tra nazionalismi feroci ed esasperati. Le istituzioni e tutti coloro che ricoprono responsabilità pubbliche hanno il compito di promuovere ogni iniziativa utile alla memoria di quella orribile vicenda”.

Le foibe e l’esodo dal confine orientale costituiscono una pagina drammatica della storia italiana, una ‘sciagura nazionale’ come l’ha definita il Presidente Mattarella. Il Giorno del Ricordo – afferma Mauro Salizzoni, vicepresidente del Consiglio regionale delegato al Comitato Resistenza e Costituzione – è una preziosa occasione per approfondire, commemorare e condividere una memoria comune. Furono migliaia e migliaia i profughi costretti ad abbandonare Istria, Dalmazia e Venezia Giulia. Il Piemonte fu la seconda regione d’Italia per numero di arrivi: alla fine del 1946 a Torino risiedevano 343 cittadini provenienti dai quei territori, dieci anni dopo erano più di 8 mila. Erano italiani ma in Italia si sentirono esuli. Troppo spesso accolti con indifferenza, talvolta con ostilità e ospitati in strutture in disuso. Questa mostra e le altre iniziative rendono omaggio a italiani esuli in patria, raccontandoci pagine di storia e di umanità”.

La mostra “L’Istria, l’Italia, il mondo”, curata da Enrico Miletto, affronta il tema della partenza forzata nel 1947 degli italiani dalle terre d’origine sulla costa jugoslava, dell’arrivo e dell’accoglienza, prima in Italia e poi a Torino, della vita nei campi profughi cittadini e nelle Casermette di Borgo San Paolo, il trasferimento nelle “case rosse” del villaggio di S. Caterina nel quartiere di Lucento, l’inserimento nel tessuto cittadino, il lavoro e il tempo libero dei profughi. Un viaggio che dà voce alla storia di un’intera comunità che è riuscita ad integrarsi nella realtà torinese, pur mantenendo vivo nel tempo il significato delle proprie origini.

Il progetto da cui è nata la mostra è stato realizzato dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea di Torino (Istoreto), in collaborazione con l’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia.

L’esodo di gran parte della popolazione italiana dell’Istria di Fiume e della Dalmazia, rappresenta uno dei passaggi più travagliati della storia contemporanea italiana. Uno spostamento forzato di popolazione che ha coinvolto il 90% del gruppo nazionale italiano in terra jugoslava, costretto a lasciare la propria terra nativa e a dirigersi verso i territori italiani, dove trova posto all’interno dei molti campi profughi sparsi nella penisola, oppure migra verso mete più lontane come l’Australia o il continente americano. Una traiettoria che ha toccato in modo significativo anche Torino. Ed è proprio l’analisi della parabola dei profughi istriani fiumani e dalmati all’interno del contesto torinese che la mostra si propone di analizzare.

Nelle vetrine dell’Urp saranno esposti anche alcuni volumi della biblioteca della Regione Piemonte “Umberto Eco” sull’esodo dal confine orientale, disponibili per il prestito su prenotazione.

Elenco bibliografia tematica disponibile per il prestito
http://www.cr.piemonte.it/web/per-il-cittadino/biblioteca-della-regione/biblioteca
http://intranet.istoreto.it/esodo/ 

 

Gli eventi al Polo del ‘900

In occasione del Giorno del Ricordo il Polo del ‘900 di Torino organizza diverse iniziative anche grazie al sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale.

MARTEDI 9 FEBBRAIO 2021, alle 15.30seminario di studi online “Novecento di Confine. Ricerche e comunicazione”, coordinato da Riccardo Marchis, dell’Istituto storico della Resistenza di Torino. Nell’occasione verranno presentati i volumi di Enrico Miletto “Novecento di confine. L’Istria, le foibe, l’esodo” (Milano 2020) e di Lucia Cinato “Voci di tedeschi in fuga. L’intervista autobiografica come contributo alla memoria collettiva” (Alessandria 2020).
Interviene per un saluto istituzionale il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia.

Fabio Todero (IRSML di Trieste) e Simona Leonardi (Università di Genova) dialogano con gli autori e con gli studenti della 5^AM dell’IIS Avogadro, della 5^ F del Liceo Gioberti e della 5^B EN dell’IIS Natta di Torino. Il seminario è organizzato dall’Istoreto con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte, dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, dell’USR Piemonte, del Polo del ’900, del Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture Moderne dell’università di Torino e dell’Anpi.

Per iscriversi all’incontro online scaricare il modulo all’indirizzo:

Novecento di confine. Ricerche e comunicazione

MERCOLEDI 10 FEBBRAIO 2021, ore 18evento online sui canali dell’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini dal titolo “La frontiera orientale: guerra, foibe, esodo”. Con la presentazione del libro dello storico Claudio Vercelli “Frontiere contese a Nordest. L’Alto Adriatico, le foibe e l’esodo giuliano-dalmata”, Edizioni del Capricorno, Torino 2020. Dialogheranno con l’autore Marco Brunazzi, Istituto Salvemini, ed Enrico Miletto, Fondazione Nocentini e Università di Torino.

Info: www.istitutosalvemini.it – info@istitutosalvemini.it –3281160194.

Sempre MERCOLEDI 10 FEBBRAIO, tra le 18 e le 20, in diretta dalla webradio dal Fondo Tullio De Mauro si svolge la seconda parte dell’incontro intitolato “Adotta un negazionista” che vedrà protagonisti i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori invitati, insieme ai loro professori, a indagare sul significato della parola ‘negazionismo’ oggi, in riferimento a un recente articolo di Michele Serra l’invito sarà quello di combattere il fenomeno attuale “casa per casa, mail per mail, chat per chat […] Salvarne uno per educarne cento”. A cura della Rete Italiana di Cultura Popolare in collaborazione con Fondo Tullio De Mauro, IIS Aalto Sella Lagrange, IIS Bosso Monti e Liceo Einstein. Accesso libero da www.tradiradio.org
Info: organizzazione@reteitalianaculturapopolare.org

 

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“E allora le foibe?” Progetto Cantoregi dialoga con Eric Gobetti

A Racconigi, per il “Giorno del ricordo”, sul libro edito da Laterza Da mercoledì 10 febbraio, video intervista online

WEB www.progettocantoregi.it/ FB @associazioneprogettocantoregi/ YT Progetto Cantoregi
Racconigi (Cuneo)

Un incontro online. Con lo studioso e storico torinese Eric Gobetti e con l’obiettivo di proporre un momento di riflessione e di raccoglimento attorno al “Giorno del ricordo”, solennità civile nazionale, che il 10 febbraio di ogni anno rinnova la memoria delle vittime italiane dei massacri delle foibe, a opera del regime comunista jugoslavo tra il 1943 e il 1947, e la memoria dell’esodo dalle proprie terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Girata a Racconigi negli spazi della “Soms” di “Progetto Cantoregi”, la video intervista (da mercoledì 10 febbraio, sul sito e sui social di “Progetto Cantoregi”) illustra la ricerca che sta alla base del nuovo libro di Gobetti “E allora le foibe?” pubblicato da Laterza: un prezioso contributo per meglio comprendere gli scenari storici e i fatti che caratterizzarono uno degli avvenimenti più dolorosi della storia italiana del Novecento, un capitolo buio, sul quale per tanto tempo è calato il silenzio.
A Eric Gobetti – studioso di fascismo, seconda guerra mondiale, Resistenza e storia della Jugoslavia nel Novecento, nonché più volte collaboratore con il canale televisivo “RaiStoria” e autore sempre per Laterza di “Alleati del nemico. L’occupazione italiana in Jugoslavia (1941-1943) – chiediamo il perché del titolo: “Perché – risponde Gobetti – ‘E allora le foibe?’ è diventato il refrain tipico di chi sostiene il risorgente nazionalismo italico e vuole zittire l’avversario”. Ma di cosa parliamo quando parliamo di foibe? Cosa è successo realmente? Ancora Gobetti: “’Decine di migliaia’, poi ‘centinaia di migliaia’, fino a ‘oltre un milione’: a leggere gli articoli dei giornali e a sentire le dichiarazioni dei politici sul numero delle vittime delle foibe, è difficile comprendere le reali dimensioni del fenomeno. Negli anni, tutta la vicenda dell’esodo italiano dall’Istria e dalla Dalmazia è diventata oggetto di polemiche sempre più forti e violente. Questo libro è rivolto a chi non sa niente della storia delle foibe e dell’esodo o a chi pensa di sapere già tutto, pur non avendo mai avuto l’opportunità di studiare realmente questo tema”. Quale, dunque, il messaggio che il libro vuole trasmettere? “Questo ‘Fact Checking’ non propone un’altra verità storica precostituita – conclude lo scrittore – non vuole negare o sminuire una tragedia. Vuole riportare la vicenda storica al suo dato di realtà, prova a fissare la dinamica degli eventi e le sue conseguenze. Con l’intento di evidenziare errori, mistificazioni e imbrogli retorici che rischiano di costituire una ‘versione ufficiale’ molto lontana dalla realtà dei fatti. È un invito al dubbio, al confronto con le fonti, nella speranza che questo serva a comprendere quanto è accaduto in quegli anni terribili”.

Gianni Milani
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