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Poste Italiane: Torino al centro della parità di genere

Sono 233 le donne con incarico di responsabilità nella provincia di Torino che operano al servizio della rete più capillare d’Italia e sempre più orientata ai bisogni dei cittadini. Poste Italiane viene riconosciuta anche come azienda Leader nella gestione delle Risorse Umane grazie alla certificazione Top Employer

Poste Italiane confermal’importanza del contributo della provincia di Torino per il conseguimento dei risultati legati alla sostenibilità, all’inclusione e alla parità di genere. Infatti, con i suoi 420 Uffici Postali, 42 Centri di Distribuzione e quasi 4100 dipendenti, di cui 233 donne con incarico di responsabilità, la provincia di Torino ha avuto un ruolo determinante nel conseguimento dei tre importanti riconoscimenti ottenuti dalla Società.

Il primo traguardo di Poste Italiane è la conferma per il secondo anno consecutivo di essere entrata nel Bloomberg Gender Equality Index (GEI), l’indice di riferimento mondiale sulla parità di genere. La grande attenzione che da sempre l’Azienda rivolge a tematiche come l’inclusione e la parità di genere ha portato, nella provincia di Torino, ad avere 233 uffici dove la presenza è “rosa” nelle funzioni di responsabilità.

Anche per quest’anno, inoltre, a Poste Italiane è stata assegnata la certificazione “Top Employer, cheseleziona in tutto il mondo le aziende che si distinguono per le migliori politiche di gestione delle risorse umane. Infatti, in tutte le sedi della provincia di Torino, ogni giorno vengono promossi corsi di formazione per la crescita professionale dei lavoratori e rafforzati i programmi di welfare, garantendo i servizi essenziali in piena sicurezza e nella salvaguardia della salute sia dei dipendenti sia dei cittadini, con uno sguardo attento alle esigenze delle fasce più fragili.

La certificazione del Top Employers Institute premia l’impegno di Poste Italiane, che ha da tempo inserito in modo strutturale le tematiche ESG (Environmental, Social and Governance) all’interno delle sue strategie aziendali poiché promuovere una cultura di impresa inclusiva, finalizzata a conciliare lavoro e vita familiare non è soltanto un modo per investire nel capitale umano e nel futuro dell’azienda, ma rappresenta una condizione necessaria per affrontare con successo le sfide del mercato e continuare a creare valore nel tempo.

“L’impegno che Poste Italiane ha assunto per la promozione della parità di generecommenta l’Amministratore Delegatoè coerente anche con gli obiettivi generali del Paese per una ripresa economica sostenibile e con quanto programmato all’interno del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (cd. “Recovery Plan”), che vede nella lotta alle disuguaglianze di genere un presupposto fondamentale”.

Infine, grazie alla sua presenza capillare nella provincia di Torino, alla vicinanza ai cittadini, alle istituzioni e alle imprese locali, Poste Italiane è stata certificata tra i 50 marchi più forti al mondo secondo Brand Finance ‘Global 500’ 2021, scalando la classifica di ben 12 posizioni rispetto allo scorso anno.

Sherlock Holmes dai romanzi allo schermo

Secondaria di I e II grado

 

Sherlock Holmes è tra i detective più iconici e amati nella storia della letteratura e del cinema. Una coinvolgente lezione accompagnata da sequenze filmiche, ci conduce dalle pagine di Conan Doyle al grande schermo, passando attraverso le serie, per riflettere sull’affascinante connubio tra cinema e letteratura.

La figura di Sherlock Holmes attraversa tutta la storia del cinema. Dagli adattamenti cinematografici, alle serie, ai soggetti originali, Sherlock non ha mai smesso di affascinare il pubblico. Partendo dalla biografia dell’autore, si ripercorre il rapporto conflittuale con il suo personaggio più celebre e la sua genesi. L’analisi delle rappresentazioni di Sherlock Holmes per il grande schermo consente di individuare alcuni passaggi cruciali della storia del cinema e dell’evoluzione del linguaggio cinematografico.

A cura del Museo Nazionale del Cinema
Durata: 1h30  – Costo: € 60,00 a classe
Info e prenotazioni: 
didattica@museocinema.it –011 8138516

 

Pronto soccorso, più sicurezza: ecco le nuove linee guida

DETTAGLIATO PRE-TRIAGE COVID E TAMPONI SOLO MOLECOLARI

 

Maggior sicurezza per i pazienti che transitano per i Pronto soccorso e per gli operatori che vi lavorano e, soprattutto, maggiore garanzia che non si formino focolai Covid all’interno degli ospedali: è questo l’obiettivo delle nuove linee di indirizzo per la valutazione del rischio di infezione da Sars-CoV-2 nelle persone che accedono alle strutture di emergenza del Piemonte, che il Dirmei ha inviato a tutte le aziende sanitarie regionali.

L’aspetto più qualificante del documento è l’indicazione di utilizzare, per l’individuazione di casi Covid, esclusivamente i test molecolari. Ammesso eccezionalmente l’uso di test antigenici, unicamente di 3a generazione, a  3 condizioni: che il test venga eseguito entro cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi (periodo entro cui l’Ecdc ha riscontrato una sensibilità del test pari al 95%), che vi sia una momentanea impossibilità della struttura di eseguire i molecolari, che il reparto si trovi una situazione di  sovraccarico di lavoro.

Momento fondamentale del percorso per individuare un possibile positivo al suo ingresso in Pronto soccorso è quello di sottoporlo a un dettagliato pre-triage che, sulla base di una raccolta di elementi epidemiologici (ambiente di vita e di lavoro, eventuali esposizioni) e clinici (sintomi), stabilisca se il soggetto abbia una bassa o alta probabilità di malattia.

Nel primo caso, se per il paziente è prevista una breve permanenza in Pronto (ad esempio per piccola traumatoglogia, problematiche odontoiatriche, oculastiche, ecc.), non si rende necessario il tampone e il paziente potrà essere instradato nel percorso No-Covid. Se invece per il malato si prevede un periodo di osservazione lungo o un eventuale ricovero, si esegue il tempone. Quest’ultimo è d’oggligo per tutte le persone con alta probabilità di malattia,

«La pandemia – dichiara l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardiha generato una grande pressione sulle strutture di emergenza, che sono state chiamate ad assistere tanto i pazienti affetti da coronavirus, quanto tutti coloro che, vittime di altra patologia acuta, hanno continuato a farvi riferimento. Il persistere dell’emergenza ha reso sempre più cogente l’attuazione di una corretta valutazione del rischio per ogni paziente che accede in Pronto soccorso, per cercare di evitare il più possibile che il virus possa diffondersi in ambiente ospedaliero».

«La procedura che abbiamo definito – spiega Emilpaolo Manno, direttore del Dirmei – garantisce, da un lato, il rigore necessario per fornire una risposta affidabile e tempestiva al rischio di infezione e di contagiosità delle persone, e, dall’altro, è sufficientemente snella da poter essere integrata nella normale attività dei Pronto soccorso, senza aggravarne eccessivamente i carichi di lavoro».

Il bollettino Covid di lunedì 8 febbraio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 483 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 44 dopo test antigenico), pari al 4,8% dei 10.008tamponi eseguiti, di cui 5529 antigenici. Dei 483 nuovi casi, gli asintomatici sono 209 (43,3%).

I casi sono così ripartiti: 95 screening, 281 contatti di caso, 107 con indagine in corso; per ambito: 32 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 59 scolastico, 392 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 232.790 così suddivisi su base provinciale: 20.739 Alessandria, 12.098 Asti, 8.010 Biella, 31.839 Cuneo, 18.233 Novara, 121.862 Torino, 8627 Vercelli, 8379 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1166 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1837 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 148 ( +8 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2036 (+19 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.090

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.621.424 (+ 10.008 rispetto a ieri), di cui 1.057.584 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9014

Sono 12 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9014 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1362 Alessandria, 586 Asti, 373 Biella, 1067 Cuneo, 750 Novara, 4095 Torino, 407 Vercelli, 292 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 82 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

211.502 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 211.502 (+ 502 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 18.456 Alessandria, 10.902 Asti,7241Biella, 29.434 Cuneo, 16.603 Novara, 110.566 Torino, 7863 Vercelli, 7673 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1075 extraregione e 1689 in fase di definizione.

Senzatetto trovato morto in un dehors

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Un senzatetto  è stato trovato privo di vita  questa mattina nel dehors di un bar del centro, l’allarme è stato dato dal proprietario del locale.

La polizia ha identificato il clochard, un 59enne di origini marocchine che lavorava come fioraio al mercato di via San Secondo. L’uomo dopo aver perso il lavoro, ha vissuto nella sua auto. Persa anche questa è finito in strada. La morte è avvenuta per cause naturali.

Sciopero del trasporto pubblico lunedì

GTT INFORMA / Lunedì 8 Febbraio 2021 è previsto uno sciopero nazionale della durata di 4 ore del settore trasporto pubblico locale, sul rinnovo del CCNL Autoferrotranvieri–TPL Mobilità, a cui aderiscono le Organizzazioni territoriali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal, Ugl-Fna e Fast-Confsal.

LO SCIOPERO SI SVOLGERÀ CON LE SEGUENTI MODALITÀ:

  • Servizi URBANO-SUBURBANO, EXTRAURBANO, METROPOLITANA, ASSISTENTI ALLA CLIENTELA: dalle ore 18.00 alle ore 22.00
  • Servizio FERROVIARIO sfmA (Torino–aeroporto–Ceres): dalle ore 18.00 a fine servizio
  • Personale addetto ai CENTRI DI SERVIZI AL CLIENTE: dalle ore 12.18 a alle ore 16.18

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro l’orario di inizio dello sciopero e l’operatività dei CSC nella fascia oraria di garanzia: 12.00 – 15.00.

< Per maggiori dettagli sulle motivazioni dello sciopero, clicca qui.

< Per consultare le percentuali di adesione degli scioperi precedenti, clicca qui.

Canalis (Pd): “Rsa, 7904 posti vuoti”

“Finalmente la verità è venuta a galla: nelle 516 RSA del Piemonte, su 29.964 posti letto autorizzati, al primo febbraio c’erano 7.904 posti vuoti.”

Un dato crudo e drammatico, di cui la IV Commissione consiliare regionale era tenuta all’oscuro nonostante le numerose richieste fatte in questi mesi dai gruppi di minoranza.

Il dato è contenuto nel file excel inviato all’Osservatorio sulle Rsa e la Giunta Regionale ha ritenuto di non condividerlo con le forze politiche.

Si tratta di un fatto gravissimo, che mette in luce la colpevole reticenza della Giunta Cirio, al limite dell’omertà, e rende evidente che le Rsa sono sull’orlo del collasso. Da mesi ripetiamo che senza nuovi inserimenti le strutture saranno costrette a chiudere. I ristori approvati il 20 gennaio dalla maggioranza sono, infatti, un debole palliativo se le strutture non riprendono a lavorare a pieno regime.

Perché le ASL piemontesi non stanno attivando nuovi inserimenti in convenzione? Perché l’assessore Icardi continua a non pubblicare i dati sui convenzionamenti effettuati nel 2020?

I 19,5 milioni di euro approvati come ristoro sull’esercizio 2020, sono ben poca cosa rispetto agli effettivi risparmi.

I mancati inserimenti, in convenzione e non, sono un grave danno per le decine di migliaia di famiglie piemontesi in lista d’attesa (sono più di 30.000) e la Giunta Cirio non può utilizzare l’ingente risparmio del 2020 per finalità diverse dall’abbattimento delle liste d’attesa o dalla messa in sicurezza delle strutture che devono accogliere gli anziani, soprattutto in una Regione con un quarto della popolazione sopra i 65 anni.

Così facendo non vengono alleviate le fatiche delle famiglie e non sono rispettate le norme che regolano la materia. E’ inaccettabile che la Regione risparmi sulle persone più fragili e non soccorra sufficientemente il sistema di cura.

Basta reticenza: i dati ci sono e devono essere resi pubblici.

 

Monica CANALIS – vice segretaria Pd Piemonte e consigliera regionale

Nuoto, Campionato Assoluto Primaverile: i risultati

Risultati delle gare del Comitato Regionale Piemonte e Valle d’Aosta della Federazione Italiana Nuoto

Tre le discipline che hanno visto protagoniste/i le atleti e gli atleti piemontesi in questo fine settimana del 6 e 7 febbraio. A Torino, presso il Palazzo del Nuoto e la piscina Usmiani, si è svolta la seconda prova di nuoto qualificazione regionale per il Campionato Italiano Assoluto Primaverile; qui tutti i risultati https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/risultati_settori5.asp?menu=agonismo&area=1&read=nuoto&id_manifestazione=1578

Sempre a Torino, presso la Piscina Stadio Monumentale, si è disputata la prova di nuoto sincronizzato, qualificazione regionale per i Campionati Italiani Assoluti/Juniores Programma Libero/Programma Tecnico e Recupero Obbligatori Juniores/Assoluti + stelle 1/7; qui tutti i risultati https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/risultati_settori5.asp?menu=agonismo&area=&read=sincro&id_manifestazione=1582 Da segnalare che, per la prima volta in Piemonte, un ragazzo si è esibito con una compagna di squadra in un Duo Misto; si tratta di Marco Centra della Libertas Nuoto Novara, un ex-nuotatore.

A Genova, presso le piscine Sciorba, nella seconda giornata di andata del Campionato di pallanuoto femminile serie A2 girone nord-ovest, risultato di parità tra le atlete dell’U.S. Locatelli di Genova e quelle piemontesi dell’Aquatica Torino (nella foto allegata): 7 a 7 (gol 2 De March, 1 Fasolo, 1 Orsenigo, 2 su rigore D’Amico, 1 Panattoni – parziali: 1° tempo 1-2, 2° tempo 1-3, 3° tempo 3-1, 4° tempo 2-1). Buona serata e buona settimana.

(Foto LC ZONE Fotografia&Comunicazione)

L’isola del libro

La rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Joyce Carol Oates  “La figlia dello straniero”     -La nave di Teseo-   euro 22,00

L’83enne Joyce Carol Oates è un’icona della letteratura americana, una delle voci più complete e prolifiche -tra romanzi, racconti e sceneggiature- in cui ha magistralmente raccontato l’America e le sue mille sfaccettature.

Esile, elegante, grande camminatrice e viaggiatrice, sempre con i suoi inconfondibili occhiali rotondi, osservatrice acuta e di immenso talento, ha sviscerato epopee di famiglie americane, vite dei troppo ricchi e di quelli che invece non hanno nulla, alternando toni dark e rosa, ed entrando nelle teste e nei cuori dei suoi infiniti personaggi.

In “La figlia dello straniero” racconta la storia della famiglia ebrea Schwarts, fuggita appena in tempo dalla Germania nazista e trasferitasi in un piccolo paese dello stato di New York. Il padre Jacob, che in patria era stato professore di matematica e tipografo, ora deve adattarsi all’umile e non proprio piacevole lavoro di becchino.

E’ un romanzo sulle radici che tengono unite una famiglia, e sulle difficoltà nel reinventarsi, con pregiudizi e ingiurie che inseguono anche oltreoceano. E ruota intorno a una grande domanda: si smette mai di essere ciò che si è e si è stati, per quanto ci si provi?

Centrale è la figlia Rebecca, nata nella fetida cabina della nave approdata nel porto di New York nel 1936. La sua non sarà una vita facile, penalizzata dal difficile rapporto con il padre e l’incombere di una tragedia che la segnerà per sempre.

Sul suo cammino incontra dapprima Niles, affascinante e dalle mille promesse: ma è manesco, le  procura un aborto a suon di botte, la trascina in un casolare fatiscente sperduto nel nulla, la rende madre di un maschietto e poi tenta di distruggere la vita di entrambi.

La sua sarà una vita costantemente in fuga, in lotta per conquistare un po’ di pace per se stessa e dare un futuro al figlio nell’America del dopoguerra. In parte sarà salvata dall’incontro con un uomo dal quale si sentirà finalmente amata.  Ma il passato della sua famiglia continuerà ad inseguirla.

 

Se poi volete un ulteriore assaggio della bravura del mito Joyce Carol Oates, potete scoprire la sua abilità anche nel riannodare i fili della vita di un personaggio famoso come Marilyn Monroe.

Il libro da leggere è  “Blonde”  -La nave di Teseo – euro 20,00, in cui ripercorre la vita dell’attrice, dai tempi in cui era un’adolescente introversa a quelli che l’hanno decretata sex symbol eterno, oltre la tragica e misteriosa morta nel fiore degli anni.

 

“I ricchi”  -Il Saggiatore-  euro  18,00

Questo è il secondo volume della quadrilogia “Epopea americana” e segue  “Il giardino delle delizie” dai toni più cupi.

Con “I ricchi”saliamo la piramide sociale e ci immergiamo nelle vicende del mondo WASP (White Anglo-Saxon Protestant), ovvero persone ricche, bianche, anglosassoni e protestanti.

Siamo nell’America degli anni 60, quando John Fitzgerald Kennedy è all’apice del successo e il Sogno Americano -improntato all’ottimismo e alla svolta per un mondo migliore- sembra essere più che mai a portata di mano.

La Oates ci racconta ombre e luci di un tipica famiglia modello: ricca, colta e rigorosamente bianca.

Al centro c’è soprattutto il personaggio –disturbante e capriccioso- di Natashya Romanov Everett che finge origini altolocate e si proclama scrittrice. Prende possesso della sontuosa villa di Labyrinth Drive a Fernwood, remoto sobborgo di una famosa città americana, dove si insedia con il remissivo marito e il figlio infelice. Tra un giro di cocktail e feste in circoli esclusivi l’autrice mette a nudo l’infelicità nascosta dietro l’apparenza. E ancora una volta è magistrale nello scavare sotto la superficie e nel tracciare una satira pungente.

 

Marco Buticchi  “L’ombra di Iside”     -Longanesi-      euro  20,00

Ci trasporta direttamente nell’antico Egitto all’epoca di Cleopatra l’ultimo intrigante best seller di Marco Buticchi, maestro italiano del romanzo d’avventura. Preparatevi a un’immersione in quasi 500 pagine inarrestabili che incrociano 3 storie distanti secoli l’una dall’altra, ma strettamente correlate.

Tutto inizia ai tempi nostri, nel marzo 2021, quando dalle sabbie egiziane affiorano decine di tavolette di argilla piene di iscrizioni. Ad ottenere l’incarico di tradurle è la protagonista prediletta di Buticchi, Sara Terracini, archeologa di primo piano e moglie di Oswald Breil, ex premier israeliano e uomo che ha reso il Mossad la rete spionistica più efficiente al mondo.

E’ l’inizio di un mistero vecchio di secoli, affidato al diario scritto da Teie, la guardia del corpo della regina egizia, custodito in una tomba riportata alla luce nel 1818 da Giovanni Battista Belzoni (1778-1823); figura importante per la nascita dell’egittologia e morto in circostanze misteriose.

Il racconto della valorosa guerriera Teie ci conduce nel primo secolo avanti Cristo, quando il faraone Tolomeo XII le affida l’incolumità della figlia Cleopatra fin dalla nascita.

Da allora Teie, – la migliore delle Cinnane, corpo scelto di soldatesse femmine- sarà l’ombra di Cleopatra.

Il loro è un legame indissolubile e fortissimo -tra intrighi di corte, conquista del trono e amori passionali e contrastati- troncato dal suicidio della regina che Teie non riesce ad evitare. Il suo è il racconto affidato a una voce mai udita prima, una testimone  molto intima, custode anche del segreto della sepoltura di Cleopatra.

Poi c’è il piano narrativo che fotografa le scoperte dell’archeologo Belzoni, al quale è legato il mistero della scomparsa dell’ultimo dei pannelli, quello che forse svelava luogo e modalità di sepoltura di Cleopatra e del suo amato condottiero romano Antonio.

La storia di Belzoni interseca la Massoneria e imprese incredibili che gli diedero grande fama, ma gli procurarono anche nemici agguerriti al punto di uccidere per ottenere tesori preziosi. Forse proprio per difendersi dalla loro avidità, probabilmente, dopo aver scoperto il sito, l’aveva nascosto per proteggerlo.

E ad aggiungere ulteriore adrenalina ci sono le minacce e i pericoli subdoli che attendono  al varco Sara Terracini.

 

 

Omid Scobie e Carolyn Durand    “Harry e Meghan. Libertà”   -HarperCollins-  euro   19,50

Questo libro ripercorre la storia dell’incontro e dell’amore tra il principe Harry e l’attrice americana di Suits, Meghan Markle, ed è stato scritto da due fonti autorevoli che hanno seguito da vicino la favola. Sono il commentatore reale e scrittore Omid Scobie  e la sua amica e collega Carolyn Durand, vincitrice di un Emmy Award come produttrice.

I due seguono da anni la famiglia reale inglese, ben prima della comparsa di Meghan, e il loro è un lavoro entusiasmante in giro per il mondo al seguito di William, Kate ed Harry, condividendo con loro aerei e itinerari vertiginosi.

In queste pagine ricostruiscono il legame tra Harry -che da sempre anela ad una vita normale e da persona comune- e la donna che non solo gli ha dato l’adorato figlio, ma che con lui condivide aspirazioni e interessi filantropici.

I due giornalisti raccontano il primo incontro “Harry ti presento Meghan”, i viaggi e la reciproca scoperta, i difficili rapporti di lei con la sorellastra e il padre dati in pasto alla stampa più pettegola. Poi l’ingresso di Meghan a corte, l’accoglienza della regina e degli altri membri, i rapporti non sempre facili tra le cognate e i due fratelli, il sontuoso matrimonio pieno di star del cinema, i viaggi dall’altra parte del mondo dove sono stati accolti da ondate di affetto e attenzioni.

La gravidanza durante la quale Meghan è stata comunque  inarrestabile, le  interviste in cui hanno denunciato la solitudine e l’indifferenza nei confronti di Meghan, la decisione di vivere privatamente la scelta del luogo in cui partorire e  poi la decisione di non conferire alla nascita il titolo reale al piccolo Archie.

Nel libro gli autori fanno anche chiarezza su preconcetti e menzogne da tabloid che hanno inseguito la coppia. Per arrivare alla sofferta e -da molte parti incompresa- decisione di allontanarsi dalla corte, planare in Canada e poi in California, rinunciando al ruolo di senior royals e ai privilegi anche economici che comportava il loro impegno reale, e scegliendo di mantenersi da soli. In poche parole una scelta di libertà….

Lo scivolone inqualificabile sulla Meloni

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Sono un sostenitore convinto della prima ora di Draghi e sono stato un oppositore fermissimo dei due Governi Conte che ho visto come una grave minaccia alla democrazia

Ciò premesso, non ho mai apprezzato Giorgia Meloni, sostenitrice di Trump, politica sostenitrice di una sovranità rampante, troppo schematica e semplicistica per il mio modo di pensare. Posso giungere a consentire a volte con qualche ragionamento di Guido Crosetto, ex democristiano ed ex forzista, ma Fratelli d’ Italia mi sono indigesti nel loro complesso. L’Assessore Marrone che ho conosciuto lo ritengo persona intelligente con cui si può parlare e discutere. La Meloni e’ invece quasi totalmente priva di cultura politica, ricca di acredine polemica, incapace di discorsi articolati. Per un liberale come me non potrà mai essere convincente, per un moderato come sono io non potrà mai essere attrattiva. Tra Almirante e lei c’è un abisso, tra Fini (casa di Montecarlo a parte ) e lei c’è una differenza notevole, anche se di Fini non ho mai avuto stima. E potrei continuare ad elencare i limiti della Meloni, ma evito di farlo.
Ritengo però legittima la sua opposizione al Governo Draghi così come auspicherei il voto contrario dei paleo – comunisti di Leu . Ricordo bene il governo Andreotti di solidarietà nazionale senza una opposizione in Parlamento. L’opposizione e’ una parte vitale e insostituibile della democrazia parlamentare che solo chi ha vocazioni autoritarie vorrebbe abolire o criminalizzare. Si può certo discutere l’operato politico della Meloni , ma ci sono regole elementari e deontologiche che impongono ad un giornalista di fermarsi, evitando linguaggi volgari e o ffensivi nei confronti di una persona e ,nel caso specifico, di una donna.
La polemica non può scadere nell’insulto gratuito, pena il discredito di chi vi ricorre. Il
giornalista Alberto Mattioli su “La Stampa” di ieri ha varcato la soglia della critica, per imboccare la via dell’insulto, accanendosi con la figlia della Meloni Ginevra “prodotta con la collaborazione del compagno autore Mediaset di quattro anni più giovane”.
Quella parola “prodotta” e’ infame. E’ come definire la Meloni una giovenca e la figlia una vitella.
Adesso attendo delle scuse, attendo l’intervento dell’Ordine dei Giornalisti, attendo soprattutto l’intervento di chi ha fatto della difesa della dignità della donna la sua ragion d’essere, a partire dalla presidente Boldrini.
Questo tipo di offesa e’ davvero intollerabile tra gente civile e Mattioli deve rimangiarsi l’insulto che offende tutte le madri.
Uno scivolone così cospicuo coinvolge anche nel discredito chi ha “passato“ quella frase lasciandola pubblicare su quel giornale. Non mi piace la Meloni, ma la barbarie e’ molto peggio: e’ intollerabile.