ilTorinese

Cirio e Cavour

Frecciate Cirio chiama a testimonial della campagna vaccinale Cavour. Lo lasci stare. Emergerebbero troppo le differenze abissali tra i due.

L’Arciere

Sinistra italiana, il discorso di fine mandato di Grimaldi

Piemonte – Congresso regionale di Sinistra Italiana.

Discorso di fine mandato di Marco Grimaldi: “Cara sinistra, serve vincere le battaglie e difenderle come se fosse in gioco la nostra vita”. Eletta Fiammetta Rosso: “Vogliamo contribuire a una declinazione della conversione ecologica che non taccia la responsabilità delle politiche economiche che hanno prodotto la crisi climatica”.

Arriviamo da un anno terribile che sembra non finire mai, la pandemia ci ha tolto molto e cataclismi come questo fanno credere che la politica non c’entri nulla e non possa nulla, ma non è così. Noi continuiamo a dire che senza un piano strutturale di interventi pre-distributivi e redistributivi la situazione non migliorerà se non in modo temporaneo. Dobbiamo una volta per tutte escludere il ricorso a forme contrattuali atipiche e sottopagate, spostare il carico fiscale dal lavoro e dai consumi su ricchezza e redditi da capitale, aumentare la spesa pubblica per sanità, l’istruzione a partire dagli asili nido e dalla scuola d’infanzia. E dobbiamo batterci per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, per un salario minimo legale, per la parità salariale fra uomini e donne, per il congedo di paternità obbligatorio di 5 mesi e per l’estensione delle stesse tutele per le lavoratrici e i lavoratori autonomi. Non possiamo e non vogliamo tornare a essere quelli di prima, non rivogliamo indietro la nostra vecchia realtà, perché quella realtà era carica di ingiustizie e la pandemia ce lo ha mostrato nel modo più lampante. Perché l’incubo finisca bisogna che tutto cambi”. – ha aperto così il suo ultimo intervento da Segretario Regionale di Sinistra Italiana, Marco Grimaldi, Capogruppo di LUV, dopo avere ringraziato i suoi compagni e compagne e gli ospiti presenti al congresso regionale che si è svolto oggi, eleggendo la nuova direzione che ha votato all’unanimità la nuova Segretaria regionale, Fiammetta Rosso, e riconfermato il tesoriere Marco Rossi. Al congresso erano presenti il Segretario nazionale di SI Nicola Fratoianni e Tino Magni, della Segreteria nazionale, Paolo Furia (Segretario regionale PD), Federico Fornaro (Capogruppo LEU alla Camera), Dario Omenetto (Articolo uno), Francesca Druetti (Possibile), Giorgio Prino (Legambiente), Gabriele Moroni (Segretario regionale Arci) ed Ezio Montalenti (ANPI).

A Torino e in Piemonte stiamo dimostrando che la nostra comunità politica è in grado di restare unita e proporre una visione per il territorio” – ha concluso Grimaldi. – “Cara Sinistra, serve vincere le battaglie, difenderle come se fosse in gioco la nostra vita, spostare sempre l’asticella, guadagnare centimetri di libertà, metri di salario, chilometri di giustizia. Sono certo che ne siamo capaci e sono sicuro che ci siano tante donne e tanti uomini che sapranno condurre questa comunità politica più in là. Una di loro è Fiammetta Rosso. È coraggiosa e umile, intelligente e capace. Piccola e forte, come in Piemonte, la nostra Sinistra Italiana”.

Fiammetta Rosso, classe ’71, avvocata e Assessora alle Politiche sociali nel comune di Saluzzo, è la neoeletta Segretaria dalla nuova assemblea regionale piemontese: “In questo nostro Piemonte così geograficamente frammentato, la volontà comune della nostra iniziativa politica si deve concentrare in primo luogo sul consolidare, far crescere Sinistra Italiana e sul far uscire da uno stato di minorità le nostre proposte” – ha dichiarato. – “In questo lavoro serve la partecipazione più ampia possibile dei circoli e dei coordinamenti e la ‘cura’ delle relazioni umane e politiche”.

Vogliamo contribuire a una declinazione della conversione ecologica che non taccia la responsabilità delle politiche economiche che hanno prodotto la crisi climatica, la fragilità emergenziale dei territori, un consumo di suolo abnorme. È necessario riprendere la discussione sul deposito unico e sicuro delle scorie nucleari” – ha proseguito Rosso. – “La transizione ecologica deve essere insieme una critica collettiva di uno stile di vita e di un modello di sviluppo, della filiera dello spreco e delle responsabilità sociali a monte, se vero che il 10% delle persone più ricche produce il 18% delle immissioni di CO2 contro il 40% più povero che ne produce solo 4%. Una riforma della progressività fiscale è strettamente connessa a ciò e deve essere ispirata a criteri di giustizia redistributiva e al tema non più differibile di quale sostenibilità vogliamo”.

“Donne e follia in Piemonte”, il libro di Bruna Bertolo

Storie e immagini di vite femminili rinchiuse nei manicomi, nel nuovo libro della saggista e scrittrice rivolese 

Donne fragili. Negli occhi, nei corpi e nell’anima i pesanti fardelli dell’instabilità mentale. Ma anche solo donne “diverse” e per questo sospette, inquiete, libere e perfino geniali tanto da creare fastidiose intollerabili scomodità. E soprattutto “donne”.

Caratteristica considerata – insieme alle altre – un’aggravante in più e, all’epoca, non da poco per famiglie e società. Da nascondere ben bene e senza pietà fra le agghiaccianti mura di un manicomio. Sono loro le protagoniste, quasi mai nominate fatte salve alcune debite eccezioni, del nuovo libro-ricerca “Donne e follia in Piemonte” (232 pagine, pubblicata da “Susalibri Editore”) di Bruna Bertolo, già autrice di numerosi saggi di argomento storico, tra cui “Maestre d’Italia” e “Donne nella Resistenza in Piemonte”. Alla stesura del libro (ricco di documenti originali, con fotografie di Renzo Miglio e Sergio Sut, un capitolo finale scritto dallo psichiatra Pier Maria Furlan e una premessa di Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte), la scrittrice rivolese è arrivata seguendo un meticoloso “lavoro di ricerca – è lei a raccontarlo – attraverso le cartelle cliniche, per circa un secolo di storia”. Dalla seconda metà dell’800 fino agli anni che precedono l’entrata in vigore della “Legge Basaglia”, Legge 180 del 1978, che restituì dignità alla malattia mentale, non più considerando il paziente come “oggetto” da aggiustare, ma come “persona” da accogliere, ascoltare, comprendere ed aiutare. Altra cosa dalle storie vissute nei manicomi-prigione di cui racconta la Bertolo.“Sorie dimenticate, ignorate. Donne scomode internate in manicomio. Un’umanità femminile dolente…Tante storie. Uscivo dall’Archivio dell’ex manicomio di Collegno veramente spossata”. Addosso e dentro, l’amaro groviglio di emozioni, rabbie, compassione per vite tormentate, crudelmente torturate, vite nascoste alla vita. Raramente la Bertolo riporta i nomi. Tranne poche eccezioni. Come per Lucia Saltarin, ricoverata per molti anni al manicomio di Collegno e che “scriveva belle poesie ed era bravissima nel dipingere, ma affetta da deliri di tipo mistico”. Di lei “faccio il nome – precisa la scrittrice – perché lo stesso Guido Ceronetti, nella sua rubrica di prima pagina su ‘La Stampa’, aveva pubblicato la sua poesia ‘Madonna d’Egitto’”. Accanto alla Saltarin, si citano anche Anna Sworova la “smemorata di via Giulio”, Fiorella la “ribelle” di Racconigi, le alienate e le “pellagrose”, le “corrigende” e le “maddalene” del Buon Pastore fino a Ida (Aida) Peruzzi Salgari, moglie del celebre scrittore veronese che da lei ebbe quattro figli in vent’anni di matrimonio. Fino a quando l’estenuante condivisione dei quotidiani problemi legati alla frenetica estenuante attività del celebre marito, portarono la donna – in gioventù promettente attrice nei teatri veronesi – ad una tale difficoltà di vivere da necessitare di un ricovero in manicomio a Torino, dove i Salgari si erano trasferiti nel 1900. Fu “reclusa” nel reparto dei “relitti sociali”. Era mercoledì 19 aprile 1911. Pochi giorni dopo, il 25 aprile, il marito scrittore si tolse la vita nal parco di Villa Rey, sulla collina poco sopra corso Casale, dove al civico 205 una targa commemorativa ricorda ancora oggi la permanenza dei Salgari nel capoluogo piemontese. Lei lo amò fino alla pazzia e lui fino alla morte, scrisse Giovanni Arpino. Storie, quella di Ida Peruzzi e di tante altre sventurate, che scivolano con amara tristezza nelle pagine della Bertolo che ricorda ancora: “L’Archivio di quello che fu una delle realtà manicomiali più importanti del Piemonte, Collegno, permette di raccogliere frammenti di vita, di dolore, di alienazione, spesso di morte, che rappresentano uno squarcio di umanità dolente”. Perché davvero “il manicomio è una grande cassa/ di risonanza/ e il delirio diventa eco/ l’anonimità misura, il manicomio è il Monte Sinai/ maledetto, su cui tu ricevi/ le tavole di una legge/ agli uomini sconosciuta”. Versi della grande Alda Merini. Un’esperienza decennale in tre diversi manicomi. Una grande donna che, attraverso l’arte e la scrittura, ha saputo trasformare nel tempo la tragedia di veri e propri lager manicomiali in sublime poesia.

Gianni Milani

Con la “convenzione vaccino” 5 euro di sconto sul taxi

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte e la società cooperativa Taxi Torino hanno stipulato una convenzione per il trasporto a tariffa agevolata delle persone che hanno appuntamento per la vaccinazione in uno dei centri cittadini.

Taxi Torino effettua pertanto uno sconto di 5 euro sull’importo totale indicato dal tassametro per ciascuna corsa richiesta da chi deve recarsi al centro vaccinale. Lo stesso sconto viene praticato per la corsa dalla sede vaccinale all’abitazione.

Per ottenere l’agevolazione si deve comunicare all’operatrice del centralino della cooperativa che si vuole usufruire della “Convenzione Vaccino”.

“L’obiettivo – dichiara il coordinatore Emergenza Covid-19 dell’Unità di Crisi, Gianfranzo Zulian – è consentire alle persone che intendono vaccinarsi, soprattutto a chi ha più di 70 anni oppure rientra tra la popolazione estremamente vulnerabile o con grave disabilità, di raggiungere in sicurezza i centri preposti. Per alcuni di loro la fruizione dei mezzi pubblici può essere problematica sotto l’aspetto della mobilità e sicuramente più a rischio di contagio”.

“E’ un’iniziativa – rileva Alberto Aimone Cat, presidente della Cooperativa Taxi Torino – che rappresenta al meglio lo spirito mutualistico della nostra cooperativa: da una parte offre alla cittadinanza un sistema di trasporto pubblico verso i centri vaccinali in totale sicurezza e con un significativo risparmio; dall’altra ci permette di sostenere i nostri soci, gravemente colpiti dalla situazione, assumendoci parte della spesa e incentivando il numero di corse”.

Intesa Sanpaolo lancia Motore Italia, piano di finanziamenti per le piccole e medie imprese

E’ partito da da Torino il ciclo di webinar della Direzione Regionale Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta di Intesa Sanpaolo

L’iniziativa è organizzata per presentare alle imprese del nord ovest Motore Italia, il nuovo programma strategico di finanziamenti e iniziative rivolte alle piccole e medie imprese italiane.

L’obiettivo è di permettere loro di superare la fase di difficoltà causata dalla crisi pandemica e rilanciarsi attraverso nuovi progetti di sviluppo e crescita. Il piano prevede un plafond nazionale di 50 miliardi di euro e mette a disposizione circa 5,3 miliardi di nuovo credito per le imprese delle tre regioni.

Nel 2020 e fino al mese di febbraio del 2021, nelle tre regioni le aziende hanno  ottenuto  finanziamenti a medio-lungo termine, compresi gli interventi per il Covid-19, per circa 3,5 miliardi di euro. Alle imprese sono state concesse oltre 40.000 moratorie per un debito residuo di 5,8 miliardi e favorito ad oggi  un centinaio di accordi regionali di filiera.

 

Reale Mutua Basket Torino – Milano (Urania) 85 – 65

Il basket visto a distanza. E’ ufficiale: Torino è un gradino più in alto di tutte.

In attesa e sperando di rientrare nel Basket che conta della serie A, questa Reale Mutua è sicuramente la squadra più forte di questo campionato di A2. Purtroppo, a volte se ne dimentica e gioca in maniera assurda come nella partita contro Casale appena disputata in settimana. Sembra impossibile che la squadra di Milano (Urania, non l’Olimpia ovviamente) possa averci battuto nella partita di andata. In ogni ruolo, persino con le riserve, Torino è un gradino e forse un qualcosa in più della squadra lombarda. Ma in questo mi ritengo coerente con quanto affermato fin dall’inizio del campionato con la solita solfa: se Torino gioca solo normale vince a mani basse.

Anche Milano è una formazione di “vertice” in A2, ma nella partita sembrava di vedere due squadre di categoria differente. In apparente scioltezza, senza mai un problema, la Reale Mutua conduce praticamente tutta la partita e dopo aver staccato l’Urania non si è più guardata indietro chiudendola di fatto subito dopo l’intervallo con un distacco di più di venti punti solo più da controllare nell’ormai classico “garbage time” delle partite dove Torino gioca bene e non lascia spazio agli avversari.

Il commento sui giocatori è telegrafico: Diop domina fin che la partita ha ancora un senso sportivo, Pinkins litiga un pochino col canestro ma poi gioca in maniera adeguata, Cappelletti non splendido ma ben in partita. Campani si ricorda di essere un buon giocatore in A1 e ottimo in A2 e, se vuole, può fare la differenza se gioca come in questa partita. Clark rientra da un infortunio alla caviglia e si merita una sufficienza. Toscano si applica, Penna non sfigura e Bushati purtroppo non mi segna nemmeno una tripla e quindi niente pizzetta per me… (sigh!). Nel finale, primo canestro per il Baby Origlia che si guadagna l’onere di portare le paste al prossimo allenamento… .

Torino prosegue quindi la sua rincorsa verso il vertice della classifica e si vedrà più avanti cosa capiterà. E’ nettamente la favorita. Il livello tra i suoi giocatori e le altre squadre è decisamente in favore della Reale Mutua con un Diop secondo me MVP della serie A2.

Sarà buona cosa continuare solo a mantenersi “normali” e la strada non sarà sicuramente in discesa, ma certamente una pianura da correre in bici con il vento alle spalle.

Paolo Michieletto

I volti noti del Piemonte scendono in campo a sostegno del vaccino

Parte oggi la campagna di sensibilizzazione promossa dalla Regione. Il presidente Cirio e gli assessori Marnati e Icardi: “Grazie di cuore ai tantissimi testimonial che stanno accogliendo il nostro appello. Il vaccino ha bisogno di fiducia”.Il presidente del Consiglio regionale Allasia: “Serve combattere il sospetto e la disinformazione” 

 

Parte oggi la campagna comunicativa di sensibilizzazione per la vaccinazione della popolazione contro il Covid 19 lanciata dalla Regione Piemonte e fortemente voluta dall’assessore regionale alla Ricerca Covid, Matteo Marnati. 

Dai personaggi del mondo dello spettacolo a quelli dello sport passando per gli esponenti del mondo scientifico, della cultura e del giornalismo: tanti i piemontesi famosi che hanno accolto l’invito a scendere in campo per ricordare a tutti che “vaccinarsi è un atto di responsabilità nei confronti di sé stessi e degli altri” e che è l’unica arma per “sconfiggere definitivamente il virus”.

“Ci auguriamo che questa campagna – sottolineano il presidente della Regione Alberto Cirio, l’assessore Matteo Marnati e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi – possa contribuire a fugare i dubbi di chi ha ancora perplessità o timori”.

“Veniamo da mesi di grande dolore, paura e sofferenza, ma tutto questo può finire perché c’è il vaccino – sottolinea il presidente Cirio -. Possiamo davvero ripartire, ma potremo farlo insieme quando saremo tutti vaccinati”.

“Il vaccino è sicuro ed è l’unica strategia possibile per sconfiggere il Covid 19 e uscire dalla pandemia – aggiunge ancora l’assessore Marnati – Il Piemonte è tra le regioni che stanno procedendo più veloci nelle somministrazioni, ma abbiamo bisogno di un numero maggiore di dosi per riuscire a immunizzare ogni cittadino al più presto. E questo è l’appello che rivolgiamo al governo italiano e all’Europa”. 

“Per la prima volta dall’inizio della pandemia – dice l’assessore Icardi – abbiamo a disposizione un’arma straordinaria contro il virus: il vaccino. Affidiamoci con fiducia ai nostri medici”.

Una campagna di comunicazione diffusa inizialmente via social sui canali istituzionali della Regione, che si arricchirà di giorno in giorno di nuovi appelli al senso di responsabilità di altri personaggi famosi, e che da aprile, dopo Pasqua, sarà diffusa anche attraverso un maxischermo collocato in piazza Castello, sul quale “scorrerà” anche l’aggiornamento in tempo reale del numero dei vaccini somministrati sul territorio piemontese.

Alla campagna, al momento, hanno aderito Cristina Chiabotto, showgirl e conduttrice televisiva; Cristina Chirichella, pallavolista Igor Novara e nazionale; Evelina Christillin, presidente Fondazione Museo Egizio; Ezio Greggio, conduttore televisivo e regista; Marco Berry, illusionista e conduttore televisivo; Massimo Giletti, giornalista; Nicola Batavia, chef stellato; Piero Chiambretti, conduttore televisivo; Stefano Geuna, Rettore Università di Torino; Gian Carlo Avanzi, Rettore Università Piemonte Orientale; Guido Saracco, Rettore Politecnico di Torino; Pier Giorgio Odifreddi, matematico e scrittore; Vladimir Luxuria, Presidente Lovers Film Festival; Walter Rolfo, illusionista e conduttore televisivo; Alba Parietti, conduttrice televisiva; Mimmo Pesce, opinionista sportivo, Fabio Ravezzani, Nathalie Goitom, Luca Momblano, giornalisti sportivi.

L’immagine di speranza che apre il video, una cartina dell’Italia ricoperta di primule in cui spiccano quelle sul Piemonte, è di Stefania Bonfiglio, componente Nucleo Covid Asl TO5, appassionata di fotografia artistica.I suoi scatti, realizzati durantela pandemia, hanno fatto il giro del mondo, e sono stati pubblicati anche dal Ministero della salute. La bambina che si scorge nella foto è la piccola Bianca, sua figlia, la testimonial più giovane della campagna lanciata dal Piemonte.

A partire dalla prossima settimana questa immagine simbolo della campagna #ilPiemontetivaccina sarà diffusa su tutto il territorio, con poster e cartoline in distribuzione negli oltre 130 punti vaccinali del Piemonte. 

Nei prossimi giorni inoltre partirà anche la campagna mediatica di supporto alla vaccinazione realizzata dal Consiglio regionale del Piemonte sui social e sulle testate giornalistiche locali.

“Questo momento informativo serve a combattere il sospetto e la disinformazione – sottolinea il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia -, aiutando tutta la cittadinanza a capire l’importanza di vaccinarsi contro il Covid-19. Un gesto importante per sconfiggere il virus e tornare a quella normalità che tutti conosciamo e desideriamo ritrovare. Oggi finalmente grazie al vaccino possiamo guardare al futuro con più fiducia”.

Sconfitte per 1-0 entrambe le squadre torinesi

La Juve perde clamorosamente in casa contro il Benevento,male il Toro a Genova contro la Sampdoria.

Qui Juve:male i bianconeri che, probabilmente,abdicano definitivamente ogni velleità di vincere campionato e consegnano lo scudetto all’Inter anche se ci saranno ancora 11 partite da disputare.Una Juve confusionaria,poco decisa e distratta consegna una vittoria storica al Benevento in gol con Gaich abile a sfruttare un errore clamoroso di Arthur su rimessa in gioco.Forse c’era un rigore per i bianconeri ma è davvero troppo poco per la squadra vista oggi.Ora si ferma il campionato per le gare delle nazionali ed alla ripresa ci sarà il derby Toro-Juve

 

Qui Toro:male i granata,sconfitti da una Sampdoria per nulla arrendevole.Quando sembra che il Toro può dare continuità ai risultati e collocarsi in posizione di classifica tranquilla ecco che inciampa e cade.Oggi la Samp ha segnato con Candreva grazie ad una colossale dormita della difesa granata.Poche occasioni per i granata che sono sembrati confusionari ed imprecisi.Si salva il solo Ansaldi,autore di una buona prestazione.Alla ripresa ci sarà il derby Toro-Juve.Ci vorrà una vittoria per rimanere saldi al 17esimo posto attuale,ultimo buono per la salvezza.Ci sarà da soffrire fino all’ultima giornata,compreso il recupero contro la Lazio.

Vincenzo Grassano

Covid, il bollettino di domenica 21 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.751 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 143 dopo test antigenico), pari al 11,3% dei 15.553 tamponi eseguiti, di cui 7.154 antigenici. Dei 1.751 nuovi casi, gli asintomatici sono 605 (34,6%).

I casi sono così ripartiti: 221 screening, 1.005 contatti di caso, 525 con indagine in corso; per ambito: 33 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 124 scolastico, 1.594 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 292.493 così suddivisi su base provinciale: 24.185 Alessandria, 14.227 Asti, 9.354 Biella, 40.600 Cuneo, 22.707 Novara, 156.376 Torino, 11.017 Vercelli, 10.888 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.320 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.269 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 346 (+14 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.455 (+94 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 30.730.

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.499.527(+15.553 rispetto a ieri), di cui 1.296.358 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.908

Sono 12 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.908 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.452 Alessandria, 620 Asti, 392 Biella, 1.185 Cuneo, 815 Novara, 4.582 Torino, 443 Vercelli, 332 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 87 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

248.504 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 248.504 (+1.205 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 21.202 Alessandria, 12.512 Asti,8.262Biella, 33.779 Cuneo, 19.324 Novara, 131.645 Torino, 9.169 Vercelli, 9.548 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.179 extraregione e 1.884 in fase di definizione.

Denunciati i manifestanti no-mask

Un trentaseienne  è stato denunciato dalla polizia per resistenza a pubblico ufficiale nel corso della la manifestazione No Mask che si è tenuta ieri  in piazza Castello a Torino.

L’uomo, senza mascherina, non ha voluto fornire i documenti  agli agenti e ha fatto resistenza quando l’hanno  portato in questura. Nel trambusto un agente è rimasto ferito a una mano, non gravemente, ma è stato accompagnato in ospedale. Sono più di quaranta i manifestanti sanzionati. Di questi  24 per mancato uso della mascherina e 20 per mobilità ingiustificata in violazione alle norme anti-Covid.