ilTorinese

Ambulanti non alimentari, una situazione difficile

DA PALAZZO CIVICO L’assessore al Commercio Alberto Sacco ha risposto  in Sala Rossa, ad una richiesta di comunicazioni del consigliere Raffaele Petrarulo (Forza Italia) in merito alle difficoltà riscontrate dai commercianti ambulanti extra alimentari nel proseguire la propria attività nel periodo di pandemia.

Sacco, nel ribadire la vicinanza ad una categoria di lavoratori che ha subito notevoli danni economici a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria, ha precisato che il problema nasce dalla necessità di rispettare la normativa nazionale. La normativa prevede che all’interno dei mercati sia consentito vendere solo prodotti alimentari, ma l’incongruenza è data dal fatto che alcuni dei prodotti vietati: biancheria, cosmetici, detersivi, abbigliamento per bambini, siano invece acquistabili nei negozi e nei supermercati.

L’assessore ha spiegato che la Città, oltre ad avere già sollecitato il Governo nel tentativo di porre fine a questo squilibrio, ha provato ad intervenire direttamente per risolvere almeno in parte la questione. Di fatto, viene consentita la vendita di questi prodotti non alimentari in aree definite di copertura commerciale. Sono aree più piccole e tecnicamente non definibili come mercati, che permettono ad alcuni operatori di riprendere la propria attività.

Soddisfatto Petrarulo per la risposta dell’assessore “che dimostra di avere recepito in modo corretto il grido d’allarme lanciato da un settore in forte crisi”. Per il consigliere servono, però, regole nazionali precise e non discriminanti, mentre la soluzione adottata dalla Città di permettere l’utilizzo di spazi alternativi ai mercati, pur essendo una buona idea, risolve solo parzialmente il problema. Per il ristretto numero di operatori che possono usufruire di questa soluzione e per la difficoltà di ottenere un incasso adeguato.

Omosessuali e nozze benedette

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Il responsum della Congregazione per la dottrina della fede sulla impossibilità di benedire in Chiesa le coppie omosessuali, avallato dal Papa che in un’intervista si era dichiarato “aperturista “ sulle famiglie gay, non cessa di sollevare polemiche specie in Europa,  mentre in Italia l’interesse è oggi di nuovo rivolto soprattutto all’aborto che per alcuni è diventato un normale contraccettivo. 

Omosessualità ed aborto sono temi su cui la Chiesa non può modificare le sue posizioni, al di là delle battute polemiche di qualche prete progressista e magari omosessuale e di qualche cattolica femminista. A parere di chi scrive la Congregazione per la dottrina della fede ha molto opportunamente affermato l’impossibilità di equiparare il matrimonio cristiano tra uomo e donne e le Unioni civili tra persone dello stesso sesso. E questo senza intenti omofobi di sorta che condanno senza riserve. Per altri versi, anche la famiglia laica a cui si richiama l’articolo 29 della Costituzione Repubblicana  si fonda sul matrimonio tra uomo e donna perché quell’aggettivo “naturale“ non può avere altre letture. I Padri costituenti discussero a fondo il tema della famiglia, ma nessuno dei costituenti, magari omosessuale, si pronunciò per una famiglia gay. I tempi non erano maturi, diranno alcuni, ma anche oggi quel testo resta un punto fermo della Costituzione. Concordo con Massimo D’Alema che richiamo’  quell’articolo, prendendosi gli improperi della Concia e della Cirinna’. Un omosessuale come lo scrittore Gian Piero Bona che ebbe una lunga convivenza gay era fermamente contrario ad ogni vincolo e soprattutto ad ogni esibizione così frequenti nei giovani gay. Ne parlammo a volte e un giorno si scagliò con violenza contro il Gay Pride che definì sguaiato e volgare. Anche Angelo Pezzana che fu il primo a rivendicare l’ orgoglio omosessuale, non si confuse mai con certe manifestazioni estremiste. Pezzana fu monarchico nella sua giovinezza ed un certo stile gli è rimasto innato.
Questo tentativo recente di forzare la mano e di voler il matrimonio tra persone dello stesso sesso benedetto da un prete è  un vero e proprio arbitrio e un non senso. In Germania c’è un vescovo che si è schierato decisamente contro la Congregazione, come hanno fatto 350 sacerdoti austriaci che continueranno a benedire le coppie omosessuali, affermando che l’amore non è mai peccato. Anche il vescovo di Anversa ha preso una posizione ribelle contro il responsum.  Anche nella Svizzera calvinista serpeggia la protesta. Nessuno però prende in considerazione il problema dei figli di coppie gay,  ottenuti con pratiche che la legge italiana non consente.  La Corte costituzionale si è pronunciata su questo tema con una sentenza che invita il Parlamento a cambiare le leggi vigenti che restano in vigore e andrebbero fatte rispettare. Anche il solito Wladimiro Zagrebelski ha voluto dire la sua a favore naturalmente delle coppie omosessuali.  Da un punto di vista esclusivamente laico ( non invoco motivazioni religiose ) ritengo la famiglia omosessuale con figli un’aberrazione altamente diseducativa che impone a dei minori modelli di vita che sono una vera e propria violenza nei loro confronti. Il genitore uno e il genitore due e’ cosa aberrante.

Che la fortissima “lobby gay” sia riuscita addirittura a sfondare in una parte del mondo ecclesiale lascia molto perplessi perché si rivelano “laici” solo su quel terreno, forse perché l’accusa che molti preti abbiano tendenze omosessuali ed abbiano problemi a rapportarsi con le donne, non è infondata. Non c’è bisogno di essere credenti per avere dei forti dubbi etici su certe pretese. Esigere poi anche la benedizione appare una richiesta davvero inconcepibile. I maggiori teorici delle diverse etiche laiche, quelli seri e non i finti pensatori d’oggi, avrebbero un atteggiamento fortemente critico sulle nozze omosessuali benedette in Chiesa. E sia chiaro che queste idee non sono omofobe, ma sono opinioni che hanno diritto di piena cittadinanza in una Repubblica democratica, non prigioniera di minoranze faziose e intolleranti.

Tomografo di ultima generazione inaugurato alle Molinette

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Inaugurato il nuovo Tomografo PET/CT della Città della Salute di Torino

E’ stato inaugurato oggi, alla presenza dell’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Genesio Icardi, del Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo Alberto Anfossi e del Direttore generale della Città della Salute Giovanni La Valle, il nuovo Tomografo PET/CT di ultima generazione dell’ospedale Molinette di Torino.

Sarà operativo dal 1° aprile 2021, presso la Medicina Nucleare universitaria (diretta dalla professoressa Désirée Deandreis), afferente al Dipartimento di Diagnostica per Immagini e Radiologica Interventistica (diretto dal professor Paolo Fonio). Si tratta di un nuovo Tomografo PET/CT a tecnologia digitale VEREOS di Philips, acquisito grazie al contributo di 2 milioni di euro della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Questo tomografo di nuova generazione sostituirà il tomografo acquistato precedentemente grazie al contributo di 2 milioni e mezzo che la Compagnia aveva erogato nel 2002.

Come Fondazione, attraverso la missione Promuovere il benessere dell’Obiettivo Pianeta, vogliamo stimolare azioni che permettano al Sistema sanitario di migliorare l’efficienza ed offrire un’assistenza di alto livello, – spiega Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo– mediante un’innovazione organizzativa e gestionale della sanità, specie se associata ad una dimensione tecnologica.

Nel caso del tomografo di nuova generazione, il sostegno della Compagnia è finalizzato a rendere le prestazioni fornite a pazienti adulti e pediatrici migliori in termini quantitativi e qualitativiQuesto grazie all’incremento del numero di esami erogati giornalmente ed annualmente, alla riduzione delle liste d’attesaed all’allargamento del bacino d’utenza.

Un impatto positivo e misurabile per il territorio e le persone: nel piano organizzativo che ha affiancato l’acquisizione della tecnologia è prevista la possibilità di garantire ai pazienti circa 4.500 prestazioni annue, quasi il doppio rispetto ai 2.500 esami forniti con l’attuale tecnologia.

I cittadini dell’area torinese e piemontese in generale saranno i diretti beneficiari di queste metodiche innovative uniche sul territorio, senza escludere la possibilità di creare un polo di attrazione per i pazienti di provenienza extraregionale.
Oltre a migliorare l’esperienza di visita e la qualità della diagnosi, il nuovo tomografo potrà consentire
anche di incrementare l’attività di ricerca svolta dal Centro.”

L’imaging molecolare con metodica PET/CT (Positron Emission Tomography/Computed Tomography) rappresenta una pietra miliare nell’ambito della medicina personalizzata e di precisione per studiare e comprendere il comportamento biologico di molteplici patologie, non esclusivamente in ambito oncologico, ma anche neurologico, internistico e cardiologico. Il rapido sviluppo della ricerca ha portato infatti all’ampliamento delle applicazioni cliniche della PET/CT, che rendono il panorama della medicina nucleare e delle sue applicazioni vasto ed in continua evoluzione, con grande impatto clinico.

I nuovi tomografi PET/CT a tecnologia digitale sono caratterizzati da una migliore sensibilità ed accuratezza diagnostica, da tempi di acquisizione delle immagini nettamente ridotti e da altrettanto ridotta esposizione a radiazioni del paziente e del personale sanitario.

Il tomografo PET/CT in dotazione alla Città della Salute rappresenta lo stato dell’arte della produzione Philips PET/CT ed in Piemonte risulta ad oggi il primo installato e operativo dotato di questa particolare tecnologia digitale, che consente di evidenziare lesioni di minori dimensioni, in maniera più definita e con un maggior dettaglio. Questo avrà un grande impatto in molte discipline, in particolare in ambito oncologico, permettendo di identificare precocemente eventuali recidive di malattia o neoplasie in fase iniziale. Per quanto riguarda invece la netta riduzione dei tempi di acquisizione tale aspetto favorirà i pazienti con sintomatologia algica o con difficoltà a mantenere la posizione supina a lungo, permettendo comunque di eseguire l’esame in tempi molto rapidi, garantendo altresì un notevole aumento delle prestazioni eseguite quotidianamente, con conseguente riduzione delle liste d’attesa.

Il contenimento della dose di radiazioni invece sarà cruciale in particolare per la popolazione pediatrica, garantendo un esame di ottima qualità con minor esposizione. Infine, tale tecnologia permetterà la sincronizzazione delle immagini con il ciclo cardiaco o con il ritmo respiratorio permettendo di eseguire tipologie di esami molto complessi e protocolli di acquisizione avanzati per lo studio specifico di alcuni organi o apparati.

Di pari passo l’obiettivo è anche quello di rafforzare l’attività scientifica e di ricerca già in atto, portando alla creazione di un polo di innovazione tecnologica unico sul territorio che possa favorire la partecipazione della struttura a reti di collaborazione tra Centri di eccellenza nazionali ed internazionali e l’acquisizione di fondi per la ricerca.

Siamo nel solco della Sanità che vogliamo – osserva l’Assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – per un Piemonte che sappia prevenire le malattie e curarsi attraverso le migliori strutture e tecnologie mediche del momento, capace di potenziare l’offerta sanitaria, in modo da renderla attrattiva anche per i pazienti delle altre regioni, con centri d’avanguardia ad alta specializzazione, pronti a recepire le continue evoluzioni delle scoperte scientifiche. Diamo atto con riconoscenza dello straordinario sforzo compiuto anche in questa occasione dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, che non manca di offrire il suo apporto concreto al Servizio sanitario regionale, e alla Città della Salute di Torino che si conferma come polo di riferimento per i pazienti provenienti non solo dal Piemonte, ma anche da fuori regione. Stare al passo con l’evoluzione tecnologica va considerata una priorità per la Sanità pubblica, insieme all’alta specializzazione dei medici e degli operatori sanitari. E’ la strada maestra per garantire a tutti i cittadini l’accesso gratuito alle cure, come previsto dalla Costituzione”.

“Ringraziamo la Fondazione Compagnia di San Paolo e tutti i nostri professionisti, che in tempo record hanno messo a disposizione della Città della Salute questo tomografo PET di ultima generazione, di cui avevamo estremo bisogno, considerato che il precedente era ormai obsoleto” – commenta Giovanni La Valle, Direttore generale Città della Salute di Torino – “Voglio inoltre ricordare che questa nuova Pet ci permetterà di conciliare l’aspetto tecnologico della diagnosi con quello umano della cura messo a disposizione dal nostro personale medico. I numeri dicono che alla Città della Salute di Torino fa riferimento più del 20% dei pazienti oncologici della nostra regione Piemonte. Inoltre questa tecnologia avanzata ci permetterà di ampliare le applicazioni cliniche non solo all’ambito oncologico, ma anche a quelli neurologico, internistico e cardiologico”.

Al via le vaccinazioni all’hotspot dell’Allianz Stadium

Da mercoledì 24 marzo, sarà operativo a Torino un nuovo punto vaccinale presso l’hotspot dell’Allianz Stadium, la struttura voluta dalla Regione Piemonte e realizzata in collaborazione con il Comune di Torino e Juventus Football Club.

La struttura, che era stata inaugurata lo scorso novembre per l’effettuazione dei tamponi naso-faringei in modalità drive through, è stata convertita in punto vaccinale in sole 48 ore con il prezioso aiuto delle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano, che avevano già supportato l’allestimento in autunno. In particolare, gli alpini della Brigata “Taurinense” in collaborazione con la Regione Piemonte, Asl Città di Torino e Arpa Piemonte hanno trasformato l’hotspot, rendendo così disponibili tre linee di vaccinazione nelle quali opererà personale sanitario dell’Esercito.

Il punto vaccinale si trova all’interno del Parcheggio 10 dello stadio (entrata da via Druento) e sarà operativo con orario 8-14 dal lunedì al sabato.

Si partirà mercoledì  con le prime 100 somministrazioni per il personale scolastico, per arrivare a pieno regime a 200 inoculazioni al giorno.

L’accesso al punto vaccinale è riservato esclusivamente alle persone che hanno ricevuto specifica convocazione da parte dell’Asl. Dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio, i volontari della Protezione civile e gli operatori della Croce Rossa accompagneranno i cittadini fino alla postazione dove verrà somministrato il vaccino.

Covid: il bollettino di martedì 23 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.080nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 386dopo test antigenico), pari al 9,1% dei 22.924tamponi eseguiti, di cui 15.950 antigenici. Dei 2.080 nuovi casi, gli asintomatici sono 774(37,2%).

I casi sono così ripartiti: 360 screening, 1.130 contatti di caso, 590 con indagine in corso; per ambito: 41 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 165 scolastico, 1.874 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 296.544così suddivisi su base provinciale: 24.410 Alessandria, 14.385 Asti, 9.424 Biella, 41.322 Cuneo, 22.974 Novara, 158.263 Torino, 11.221 Vercelli, 10.954 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.328 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.263 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 347(2rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.572(+36 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 30.964

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.537.736(+22.924rispetto a ieri), di cui 1.306.885risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 10.023

Sono 75 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3 verificatisioggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 10.023deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.457 Alessandria, 622 Asti, 392 Biella, 1.197 Cuneo, 823 Novara, 4.661 Torino, 449 Vercelli, 335 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 87 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

251.638 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 251.638(+ 2.005rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 21.361 Alessandria, 12.611 Asti,8.383Biella, 34.208 Cuneo, 19.555 Novara, 133.346 Torino, 9.375 Vercelli, 9.710 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.188 extraregione e 1.901 in fase di definizione.

I civich e i vigili del fuoco salvano due cuccioli finiti nel canale

Ieri pomeriggio, gli agenti del Comando Territoriale VI – Regio Parco, Barca, Bertolla, Falchera, Rebaudengo, Villaretto, della Polizia Municipale, si sono recati in Strada Basse di Stura per verificare la veridicità di una segnalazione che indicava la presenza di cuccioli di cane intrappolati in un canale di scolo.  

 

Giunti sul posto, i vigili, con molte difficoltà, sono riusciti a individuare i due cuccioli, lasciandosi guidare dai lamenti dei due piccoli animali incastrati all’interno di un lungo tubo di deflusso delle acque meteoriche, interrato al di sotto del piazzale all’altezza del civico 33.

 

I cuccioli erano a circa un metro dall’imbocco del tubo e non riuscivano a liberarsi a causa delle ridotte dimensioni del diametro e dal fatto che erano talmente spaventati da ostacolarsi a vicenda, rendendo vano ogni loro tentativo di uscita. I vigili hanno provato invano di farli uscire mettendo del cibo all’uscita del canale.

 

Gli agenti, non disponendo di attrezzature idonee all’intervento nel sottosuolo, hanno richiesto l’aiuto dei Vigili del Fuoco che, giunti sul posto hanno ispezionato il canale con una sonda munita di videocamera. Dopo numerosi tentativi, resi difficoltosi dai detriti presenti nel tubo, sono riusciti a individuare l’esatta posizione dei due cuccioli e, con l’utilizzo di un escavatore, hanno aperto il sedime stradale fino all’estradosso del canale e con un ultimo e delicato intervento manuale sono riusciti a demolirlo e a liberare i due cagnolini, dopo circa tre ore.

 

I due cuccioli, un maschio e una femmina, spaventati ma felici di essere finalmente fuori dal ‘tunnel’, sono stati presi in custodia dagli agenti della Polizia Municipale che li hanno trasportati per un primo accudimento e rifocillamento presso gli uffici del Reparto, in attesa del successivo affidamento ai volontari della “Cuccia di Sangano” che nel frattempo erano stati attivati.

 

Scoperta discarica abusiva di amianto e altri materiali

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Lastre polverulenti e frantumate di amianto, rottami ferrosi, olii esausti, materiale plastico: oltre 8.000 tonnellate di rifiuti sequestrati nella discarica a “cielo aperto” estesa su un’area di oltre 10.000 metri quadri.

È questo il bilancio di un intervento della Guardia di Finanza di Torino che ha individuato nei giorni scorsi  nel comune di Chivasso, grazie anche alla collaborazione della Sezione Aerea delle Fiamme Gialle di Varese che ha effettuato rilevamenti dall’alto mediante specifici sorvoli, una vasta area degradata, in evidente stato di abbandono, ove erano ammassati disomogenei cumuli di rifiuti.

Dopo aver sviluppato gli approfondimenti necessari ad individuare i proprietari del sito, i “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego, che hanno condotto gli accertamenti coordinati dalla Procura della Repubblica di Ivrea, hanno controllato l’intera area appurando la grave pericolosità dei materiali depositati, riconducibili, in parte, all’attività di edilizia e di bonifica svolta da un’impresa del Chivassese.

Per anni l’azienda coinvolta si è occupata della bonifica di amianto stoccando, nel tempo, migliaia di tonnellate di rifiuti industriali, anche pericolosi, all’interno della vasta superficie, adiacente alle rive del Po, rientrante, tra l’altro, in una riserva protetta, ad oggi meta di gite “fuori porta”.

Le riprese eseguite dall’elicottero hanno consentito di acclarare il descritto contesto ambientale, fornendo un quadro d’insieme allarmante dal punto di vista della tutela dell’ambiente.

Al termine delle indagini, i Finanzieri hanno sequestrato rifiuti industriali, speciali e anche pericolosi, considerata la presenza di amianto, per circa 8.000 tonnellate, non avviati alle operazioni di smaltimento.

Nel corso delle operazioni è stato anche sequestrato un immobile, non a norma in relazione alla sicurezza dei luoghi di lavoro, dove al suo interno sono stati accatastati macchinari in disuso e attrezzature da lavoro, nonché materiale isolante e bidoni di catalizzatore o primer non più utilizzabili.

I due amministratori della società coinvolta sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria eporediese per deposito incontrollato di rifiuti e gestione di discarica non autorizzata.

Sono in corso ulteriori approfondimenti finalizzati alla messa in sicurezza del sito e alla verifica dell’eventuale contaminazione ambientale causata dallo sversamento dei prodotti, in collaborazione con gli Enti competenti.

L’operazione effettuata dalla Guardia di Finanza di Torino nello specifico comparto testimonia e conferma il costante impegno delle Fiamme Gialle a tutela dell’ambiente, della salute e della sicurezza dei cittadini.

“No alla riabilitazione dei disertori della Grande Guerra”

Lettera aperta al Presidente del Consiglio Draghi


Signor Presidente del Consiglio,

Lei è una persona seria ed e’ anche un patriota che mette con generosità al servizio dell’Italia la Sua esperienza e il Suo prestigio. So che può comprendere la voce di uno storico che continua ad amare disperatamente l’Italia .

Mi permetto di richiamare la Sua attenzione sul voto unanime della Commissione Difesa del Senato volto a rendere onore ai disertori della I Guerra Mondiale con l’affissione di una targa niente meno che all’Altare della Patria dove riposa da cent’anni il Milite Ignoto. Quella targa farà rigirare nella tomba Nazario Sauro, Cesare Battisti, Damiano Chiesa, Fabio Filzi e tanti eroi dell’ultima guerra del Risorgimento.  Il Sottosegretario alla Difesa di Forza Italia (!) e una superficiale sottosegretaria leghista che ignora la storia, hanno dato il consenso del Governo ad un’operazione che offende i Caduti e i loro congiunti.Anzi offende tutti i combattenti di tutte le guerre, dal Risorgimento ad El Alamein.  Io mi rifiuto di credere che un uomo come Lei possa avallare le richieste espresse alcuni anni fa da esponenti della peggiore demagogia antipatriottica come Nicola Tranfaglia e altri simili personaggi che ripresero acriticamente le vulgate antinazionali di Emilio Lussu.  Ci fu già infatti un tentativo prima del 2018 , centenario della Vittoria , di glorificare i disertori , ma la ministra della Difesa Pinotti( Pd ) blocco’ l’iniziativa, dichiarandosi favorevole al perdono , ma non alla riabilitazione dei disertori. Oggi parlano usando un ipocrita eufemismo di “fucilati“ a cui rendere giustizia. Sicuramente ci furono anche esecuzioni sommarie soprattutto durante la rotta di Caporetto , ma questo non giustifica il ribaltamento di un giudizio che solo i sostenitori dei disertori ebbero il coraggio , si fa per dire, di esprimere già cent’anni fa nell’Aula di Montecitorio per bocca del comunista Misiano, disertore e deputato. Anche la Costituzione della Repubblica , Signor Presidente, parla di dovere sacro di difendere la Patria in armi. Io non sono contrario, dopo cent’anni, ad un perdono di natura laica o cristiana verso quei soldati fucilati , ma sono nettamente contrario a fare di ogni erba un fascio e di riabilitarli. Le associazioni d’Arma e combattentistiche vanno ascoltate! Se il voto della Commissione avrà seguito , assisteremo ad un’offesa intollerabile a tutti i Caduti , in particolare al Milite Ignoto che non può subire questo affronto proprio nell’anno centenario in cui venne portato all’Altare della Patria come simbolo di tutti i soldati che si immolarono per la Patria.
Sono certo, Signor Presidente, che, pur nel suo diuturno impegno contro il COVID , Lei troverà il tempo per fermare questo progetto scriteriato che umilia la storia italiana ed è lesiva della coscienza nazionale. Grazie , un deferente saluto ed un augurio sincero per il suo lavoro al servizio dell’Italia.

Pier Franco Quaglieni 

Un piano per il verde di Torino

Il Consiglio Comunale ha approvato il Piano strategico dell’infrastruttura verde, illustrato dall’assessore all’Ambiente, Alberto Unia.

Si tratta di un documento di dieci capitoli (Caratterizzazione del verde urbano, Il verde ricreativo, l’orticoltura urbana, Il verde ecosistemico, Il verde coltivato, Verde bene turistico, Il verde pubblico nelle gestioni delle emergenze, La gestione del verde pubblico, Partenariati e partecipazione, Sommario delle strategie del Piano degli indicatori di monitoraggio), nato in continuità con il progetto “Green Print”, sull’analisi dell’accessibilità al verde creativo della città e con il “Piano di Resilienza climatica della Città.

Il piano fa riferimento alle molteplici funzioni che assolvono gli spazi verdi, di natura ambientale, sociale, ecologica, culturale ed economica, elementi fondamentali della sostenibilità urbana, utili al miglioramento della salute pubblica, consentendo uno stile di vita sano, alle relazioni sociali e alla coesione fra i cittadini, tutelano l’ecosistema urbano, migliorano il microclima della città, mitigano i rischi dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento, attutiscono gli effetti negativi che l’abitato urbano genera sulla popolazione tramite le isole di calore, accrescono la biodiversità e il valore ecologico dell’ambiente urbano.

La delibera trova le premesse dalla legge 13/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” che ha dato vita al Comitato per lo Sviluppo del verde pubblico, incaricato di verificare l’attuazione della legge e di supportare gli enti locali in un lavoro di confronto con l’Anci. Questo percorso ha portato alla redazione, nel 2017, delle “Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile”, documento con indicazioni omogenee nell’ambito della gestione e della pianificazione del verde pubblico, valevoli su tutto il territorio nazionale.

L’assessore Unia ha ricordato come il Piano sia volto a definire il futuro assetto del verde della città e relativi investimenti, in linea anche con quanto previsto dal protocollo di intesa tra Città, Comitato per lo Sviluppo del verde pubblico, Città Metropolitana e Regione Piemonte che definisce una strategia di sviluppo e valorizzazione dell’infrastruttura verde e della foresta urbana da attuarsi anche attraverso l’individuazione di un metodo di gestione dei contributi ambientali.

 

Di primavera all’apparir. Alla Venaria Reale sulle note di Vivaldi

SognareGreen –  Celebriamo il primo giorno di primavera sulle note del secondo movimento dell’opera di Vivaldi e tra le parole dell’omonimo sonetto che accompagna il concerto.

Inizia così #LaVenariaGreen: la nuova programmazione culturale della Reggia per il 2021, dedicata alla natura, all’ambiente, alla sostenibilità e scandita dallo scorrere delle stagioni.

La Primavera

Giunt’è la Primavera e festosetti
La Salutan gl’Augei con lieto canto,
E i fonti allo Spirar de’ Zeffretti
Con dolce mormorio Scorrono intanto:
Vengon’ coprendo l’aer di nero amanto
E Lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti
Indi tacendo questi, gl’Augelletti
Tornan di nuovo al lor canoro incanto:
E quindi sul fiorito ameno prato
Al caro mormorio di fronde e piante
Dorme ‘l Caprar col fido can’à lato.
Di pastoral Zampogna al suon festante
Danzan Ninfe e Pastor nel tetto amato
Di primavera all’apparir brillante.

Per saperne di più sui sonetti che accomapagnano Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi.


Una produzione video del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude

Organizzazione e produzione esecutiva: Ing.entilmente srl
Regia: Luca Scarzella
Direzione della fotografia: Alessandro Verazzi
Musiche: Antonio Vivaldi – Concerto N 1 in Mi maggiore, opera 8, RV 269 (La primavera) – Secondo movimento Largo e pianissimo sempre (in Do diesis minore)
Esecuzione: Astrée, Gruppo Barocco di Torino, solista Francesco D’Orazio
Testo: sonetto “La Primavera” (poeta anonimo, attribuita ad Antonio Vivaldi)
Voce narrante: Lucilla Giagnoni (direttrice artistica del Teatro Faraggiana di Novara e protagonista su Rai 5 di “Divina Commedia. Vespri Danteschi”)