ilTorinese

Finalmente si torna a parlare dell’importanza dell’industria dell’auto

IL COMMENTO di Mino Giachino

Caro Direttore, è proprio vero che a volte occorre arrivare sin sull’orlo del burrone per svegliarsi e reagire.

È ciò che sta capitando all’industria dell’auto , ancora oggi la filiera industriale più importante in Italia e in Europa. Proprio oggi un commerciante di via Bertola mi saluta e mi dice ho visto che il Presidente degli industriali dice le cose che dice Lei sul settore auto. Non capita solo qui , capita anche in Germania dove il cancelliere socialista si è accorto che la delibera votata dalla sinistra, dai verdi e dal PD in Europa che punta solo sull’auto elettrica e che dal primo gennaio di quest’anno mette sanzioni pesantissime sulla vendita di auto tradizionali, che ha di fatto  bloccato le vendite da alcuni mesi, può far sparire la filiera industriale più importante d’Europa . Ricordo che da anni a Torino non si puntava più sulla industria ma tutto sul turismo, sulla cultura e ora sui grandi eventi senza accorgersi che questi settori molto importanti contengono però una quota di salari poveri e a tempo parziale molto alta mentre l’industria prevede lavoro a tempo indeterminato e quindi più sicuro: ma a Torino questo non lo hanno capito nemmeno i commercianti per cui nessuno lega il fatto che la caduta della crescita economica della nostra Città ha avuto effetti pesanti proprio sul commercio .

Quando a fine 2021 il Parlamento votava l’ultima Legge di Bilancio del Governo Draghi che non prevedeva neanche un euro a favore del settore auto ho dovuto muovermi io a sottolineare la gravità di quella scelta e a proporre di rifinanziare il settore. Ringrazio il Capogruppo Riccardo Molinari che accolse la mia proposta che portò alla nascita del fondo Giorgetti per il settore auto.
Pochi mesi prima il Governo giallorosso non aveva detto nulla sulla cessione della Fiat alla Peugeot. Bastava mettere la golden power e Tavares non avrebbe combinato i guai che ha combinato taglieggiando il nostro indotto e portando la costruzione della nuova 600 e della nuova Lancia all’estero.
 C’è voluto il Ministro Urso per chiedere a Tavares che in cambio dello stanziamento di un miliardo per il 2024 Stellantis tornasse a rialzare la produzione di auto in Italia a un milione l’anno. C’è voluta la Meloni per avere un tono molto duro e chiaro con John Elkann.  Quando però il mercato ha iniziato a rallentare con forza la vendita delle auto con motore endotermico senza che crescessero le vendite dell’auto elettrica, malgrado gli incentivi, si è arrivati alle dimissioni di Tavares che aveva tre avversari il sindacato americano, il sindacato francese e il Governo italiano.
Il calo delle vendite di auto che ha riportato la produzione italiana di auto al livello del 1956, mentre la Fiat nel 1989 era la prima in Europa per quote di mercato, ha risvegliato il timore di perdere un comparto molto importante e che avrà ancora un ruolo nel futuro.
Nel settore auto un occupato ne genera tre all’esterno,  tra indotto, concessionarie, pubblicità, design industriale, servizi di terziario , commercio, ristorazione etc.etc.
Alla iniziativa del Governo che da un anno cerca alleati in Europa per modificare una delibera catastrofica, sulla quale il silenzio della Schlein , del PD e di una parte del sindacato e’ fortissimo , ora si aggiunge la disponibilità del Cancelliere  tedesco e la disponibilità di Ursula che a dispetto della Schlein ha un ottimo rapporto con Giorgia.
Qui a Torino il sindacato invece di appoggiare  il Governo per difendere il settore si   è messo in mezzo tra Tavares e Urso. Lo Russo pur di avere l’appoggio de La Stampa, addirittura si è lamentato col Governo per aver litigato con Tavares quando era chiaro a tutti che Tavares non avrebbe mai favorito Torino e dopo aver firmato un accordo con Regione e Comune di un certo tipo, vista la insistenza del Governo e’ stato costretto fine a promettere l’arrivo della 500 ibrida a Mirafiori.
Ora la cosa più urgente è difendere le aziende dell’indotto cui le case automobilistiche europee  hanno azzerato gli ordini e che si trovano le Banche alle calcagna. Occorre prevedere interventi creditizi come quelli usati durante il Covid. Le nostre aziende dell’indotto che lavorano per gran parte delle case automobilistiche sono un patrimonio industriale di grande livello e danno un contributo al PIL di Torino  e del Piemonte ancora superiore a quello del turismo e della cultura e inoltre sono uno sbocco lavorativo interessante per i neodiplomati e neolaureati che altrimenti andrebbero a cercare un futuro all’estero portandoci via così  le energie migliori.
Sarebbe bene che anche in Consiglio regionale si discutesse di questo argomento vitale per la economia piemontese e per il futuro lavorativo dei nostri giovani.

I concerti di inizio anno. Rock Jazz e dintorni a Torino: Roberto Vecchioni e Luca Barbarossa

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Gli appuntamenti musicali della settimana

Martedì. Al Jazz Club si esibisce Davide Alemanni.

Mercoledì. Sempre al Jazz Club performance dei The Chicago Blues Jam!

Giovedì. Al teatro Colosseo è di scena Roberto Vecchioni. Al Jazz Club si esibiscono i Perchè Concato. Alla Divina commedia suonano i So What Jazz Ensemble.

Venerdì. Al teatro Colosseo si esibisce Luca Barbarossa. All’Hiroshima Mon Amour  è di scena Dottor Lo Sapio e Trio Marciano. Al Jazz Club suonano i Bella Mbriana. Al Folk Club si esibisce Jesper Lindell & Scarlet Rivera. Al Magazzino sul Po è di scena il cantautore Marco Castello con 2 concerti (alle 20 e alle 22.30). Al Blah Blah è di scena Claudia Buzzetti.

Sabato. All’Hiroshima suona La SAD. Al Jazz Club si esibisce il Marco Betti Trio. Al Blah Blah suonano i Dievel.

Domenica. Alla Divina Commedia è di scena la Alchemya City Band. Al Jazz Club suonano gli Only Pop- e De Gruttola Duo. Allo Ziggy si esibisce Aux Animaux.

Pier Luigi Fuggetta

Quando il gusto diventa alchimia…

Alessandro SPEGIS e la magia del cioccolato… entra in scena la suadelizia!

Nel tempo, abbiamo imparato a conoscere i due unici rimedi contro il dolore, la tristezza e le piaghe del cuore umano : essi sono la cioccolata e il tempo. Lamore ormai diviene sopravalutato. Biochimicamente non è diverso da una scorpacciata di cioccolato.

Eh si, il cioccolato è essenziale, è un mondo a 360° capace di soddisfare il gusto della maggior parte della più golosa popolazione che lo fa diventare  il suo gioco perfetto.

Esso è un alimento completo, tanto sano quanto buono, un benefico compensatore del gusto più curioso.

Ma come tutti gli alimenti deccellenza fabbisogna di una qualità elevata capace di plasmarsi con la più eclettica delle fusioni.

La pasticceria molecolare, dove la scienza del gusto diviene eccellenza nel palato, può benissimo divenire la sua musa ispiratrice.

La parola molecolarediviene per molti  golosi un grande interrogativo, quasi minaccioso

Convinti che la gastronomia molecolare sia legata a chissà quale trasformazione o meglio trasfigurazione degli alimenti, in un periodo  in cui si sta diffondendo una filosofia che crea un connubio tra naturalezza , semplicità e minimalismo culinario, non è altro che la scienza della perfezione, capace di mettere in equilibrio gli alimenti più esclusivi come in questo caso il cioccolato.

Sfatando quindi le leggende che sfocano il valore della cucina molecolare , si può assolutamente affermare che la stessa rappresenti oggi unimportantissima conquista nellAlta ristorazione come in questo caso nella pasticceria, capace di farla arrivare ad elevatissimi livelli di eccellenza, creando oltretutto stelle nascenti dallincredibile talento, come in questo caso il giovane Alessandro Spegis, pastry chef chocolatier.

Lui, specialista ormai dellarte della cioccolateria contemporanea nazionale e internazionale, che con il suo stile eclettico riesce a donare al suocioccolato uninaspettato contrasto di sapori e magici abbinamenti, si identifica come un artigiano munito di grande estro e originalità , ma foriero di accurate conoscenze fisiche e chimiche degli alimenti, di come essi possano interloquire fra loro, con il protagonismo di una maniacale perfezione capace di generare risultati davvero inaspettati e sorprendenti, sposando le eccellenti qualità delle materie prime.

La fisica, la chimica, la struttura dei materiali e delle molecole creano nella sua arte dolciaria un vera e propria alchimia, dove la ricerca,  il gusto, il suo senso estetico  e  la sua passione, caratterizzano la sua produzione con un risultato  davvero eccellente.

Allievo dei grandi maestri dellarte dolciaria comincia la sua gavetta con Fabrizio Galla, Iginio Massari, Carlo Cracco, Alessandro Va da Paco Torreblanca (ormai cavaliere onorario dellalta pasticceria mondiale) , accorpando poi la sue grandi capacità collaborando anche con El Bulli di Ferran Adrià, Al Piccolo Lago di Marco Sacco, Il Cambio – Matteo Baronetto, Quique Dacosta e in ultimo, per oltre 10 anni , lavora con Guido Gobino, fino alla decisione di aprire una bottega tutta sua.

Un giovane talentuoso quindi Alessandro Spegis, una mente oltre capace di generare una  sperimentazione dotta  dai risultati eleganti, eclettici e delicati.

Un lungo tempo dedicato al cioccolato, ma anche una vita di sacrifici, di studio e di lavoro, di fatica e di rinuncia.

Una storia quella di Alessandro che inizia  a  soli 15 anni, ancora con i lacci delle scarpe un poslacciati e con la mente imbrattata dalle fantasie più disparate di unetà assai bizzarra.

Fu suo padre che lo spronò ad intraprendere questa professione (se pur lui non avesse ancora le idee molto chiare se non una spasmodica passione per la fisica) a trovargli un piccolo impiego   estivo alla pasticceria Bonfante di Chivasso. Da li si aprì un mondo.

Come  sempre si dice : da cosa nasce cosa.cominciò così ad alimentare una passione sempre più elevata per il cioccolato e la sua lavorazione,  accompagnandosi con ricerche molto approfondite a riguardo, dallo studio della fisica (per la quale si diplomò) , della chimica, allapprofondimento delle materie prime capaci di generare risultati davvero soddisfacenti.

Una ricerca continua e instancabile la sua, fatta di innumerevoli quesiti  e risoluzioni sempre più evolutive.

Una stimolazione autentica, generata da unumiltà senza confini, che non vuole arrampicarsi allapparenza esosa di un risultato generato soprattutto da una buona comunicazione, ma che semplicemente pretende da se stessa la risoluzione eccelletnte di una ricerca assolutamente qualificata, approfondita dal desiderio di soddisfare non solo il gusto strabiliante dei sapori, ma che disegna un mondo quasi filosofico, dettato da un credo capace di generare il lusso della competenza e dellunicità di nicchia.

Per questo lui sceglie di non creare e di non vendere un prodotto di massa troppo commerciale,  ma dipinge un prodotto plasmato da unarte capace di incantare innanzitutto il gusto e il desiderio di chi davvero lo sa apprezzare a sua misura e piacimento.

Alessandro Spegis ama la concorrenza ma solo se affiancata alla garanzia di qualità ,suo stimolo principale capace di migliorarlo .

Per questo le sue creazioni si limitano nella loro quantità, vestendosi di unecletticità capace di generare unartigianalità davvero sorprendente.

La sua ultima novità è il gianduiotto scartato, cioccolatini rigorosamente creati con cacao Criollo peruviano, colati  con il sac à poche e tagliati al coltello : una vera chicca!

Una storia che sa di buono la sua, con un proseguo che porta non solo il marchio delleccellenza, ma che sussurra anche amore e anima nei confronti di un lavoro artigianale che purtroppo va sempre più scemando in questo mondo dove la qualità e la ricerca di materie prime incontaminate, sta diventando un optional e non certo una dottrina, unetica dovuta nei confronti di una tradizione dolciaria che non deve mai degenerare, ma che al contrario deve essere in grado di sostenere i dettami dellarte dolciaria, innalzando i sensi del gusto come carezza per una qualità incapace di deludere ma solo  in grado di sorprendere.

Oggi, Alessandro Spegis, con sua moglie Francesca, hanno fatto nascere la bottega dei desideri in via Monferrato 20 a Torino, una piccola bomboniera ma dalle innumerevoli sorprese, dove  lo spirito  del piacere prende forma nel suo cioccolato, balsamo prezioso per un gusto esplosivo.

Entriamo quindi dal civico 20, inebriamoci di quel profumo intenso e proviamo  a capire oltre che ad assaggiare e gustare.chissà, forse ognuno di noi diverrà un vero e proprio intenditore!

Monica di Maria Chiusano

Persone negative, difficili, complicate e conflittuali: impariamo a difenderci

Parte 3 (e ultima dell’argomento)

Che si tratti di negatività, vittimismo, crudeltà o semplice stupidità, le persone difficili tendono a portarci a vivere in uno stato di agitazione e di negatività che dobbiamo evitare ad ogni costo. Ma fortunatamente è possibile difendercene e limitare al massimo il loro impatto su di noi. Naturalmente se il nostro livello di l’autostima e di fiducia in noi stessi è a un livello sufficiente.

Quando, occasionalmente o quotidianamente, veniamo in contatto con una persona negativa, evitiamo di commettere un primo e fondamentale errore, cioè non cadiamo nella trappola dell’idea che abbiamo fatto qualcosa di male, che c’è qualcosa di sbagliato in noi e nel nostro comportamento, tale da giustificare l’atteggiamento della persona conflittuale nei nostri confronti.

Questo è il modo migliore per farci trascinare nei loro tormenti e nelle loro irrisolvibili problematiche! Certo, capita a tutti in certe situazioni di assorbire la negatività degli altri, e non c’è nulla di male se proviamo dispiacere per il trattamento che qualcuno ci riserva, ma il nostro dialogo interiore, i nostri pensieri sui nostri stessi sentimenti, non devono intensificare la negatività che ci arriva dall’esterno.

Anzi, un sano e fiducioso rapporto con noi stessi deve aiutarci ad andare oltre. Un discorso interiore negativo è poco realistico, inutile e controproducente, e spesso ci fa entrare in un circolo vizioso da cui è difficile tirarsi fuori. Purtroppo molte persone sono nella condizione di non avere una buona autostima e il giusto rispetto per se stesse.

Una qualità indispensabile, che ci permette di trovare in noi le risorse per arginare la negatività delle persone difficili. In questi casi può essere utile affidarsi al supporto di un valido professionista della relazione d’aiuto, un counsellor, un coach o un analista psicologo, con il quale intraprendere un percorso, mirato e in genere breve ed efficace, per trovare (o ritrovare) rispetto e fiducia in noi stessi e una buona e ragionevole autostima.

Questo ci permetterà di stabilire limiti rispetto alla dannosa invasività di certi individui, qualunque sia la loro tipologia comportamentale, sia che vivano in un pessimismo cosmico, o che vogliano che tutti siano infelici come loro e facciano il possibile perché ciò accada.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it

Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.

(Fine della terza e ultima parte)

Potete trovare questi e altri argomenti dello stesso autore legati al benessere personale sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.

Furti nei negozi dell’aeroporto: due arresti

Due cittadini rumeni, di 50 e 54 anni, sono stati arrestati per furto aggravato continuato dalla Polizia di Stato in aeroporto a Torino.

Un’addetta di un negozio interno all’aeroporto riscontrava il furto di un paio di occhiali griffati del valore superiore ai 250 euro. La donna forniva ai poliziotti in servizio allo Scalo Aereo di Caselle le immagini di video-sorveglianza. Gli agenti si mettevano alla ricerca dell’uomo immortalato e lo rintracciavano in un’area di attesa ai gate. Il soggetto, un cinquantenne di origine rumena, veniva trovato in possesso degli occhiali rubati poco prima. La refurtiva veniva restituita al negozio. Il cittadino rumeno era in possesso anche di un pacco di crackers e di una bottiglia di limoncello sottratti ad un altro negozio.

Dalle immagini emergeva anche il ruolo di un complice che fungeva da palo e che si muoveva in compagnia del cinquantenne all’interno del terminal. Gli agenti della Polizia di Frontiera riuscivano a fermare anch’egli, pochi istanti prima che si imbarcasse. L’uomo, un altro cittadino rumeno di 54 anni, era in possesso di due bottigliette di profumo del valore complessivo in 280 euro trafugate nello stesso negozio nel quale erano stati rubati gli occhiali.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto e il divieto di dimora nel Comune di Torino. I due sono stati condannati a una pena di 4 mesi e 20 giorni.

Auto si ribalta sulla A4 Torino – Milano

Sulll’autostrada Torino-Milano, una squadra dei vigili del fuoco  di Vercelli e una di Santhià sono intervenute ieri per un incidente nei pressi di Vercelli. Una delle due auto coinvolte si era cappottata. Incolumi gli occupanti delle vetture.

Donna investita davanti alle Poste

Una donna stava attraversando via Pietro Micca a Biella, davanti all’ufficio postale, quando è stata investita  da un’auto.  Oltre ai soccorsi del 118 che hanno medicato la malcapitata, sul posto anche una volante della polizia.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Le ricerche internazionali di Peter Mallat sui Paleologi 

Da Vienna a Casale Monferrato 

Alla fine di ottobre abbiamo ricevuto la gradita visita di Peter Mallat, docente di chimica e maestro onorario dell’Università di Vienna, importante genealogista e membro della Società Bizantina Austriaca. La presidenza assunta da Mallat nel club Skybird dei turisti viennesi gli ha offerto l’opportunità di viaggiare in tutto il mondo e ricercare informazioni utili sui Paleologi, la stirpe bizantina che governò l’impero d’Oriente Mediterraneo e il Monferrato. Nel 1983 l’Accademia di Santa Sofia di Malta gli ha conferito il dottorato honoris causa per le ricerche sulla storia bizantina.
Oltre ad aver scritto in diverse lingue sull’impero di Costantinopoli, a Vienna nel 1984 ha pubblicato in tedesco “I cristiani siro-ortodossi in Austria” e la storia di Costantino Paleologo, nobile del XVI° secolo di origine greca morto nel 1508 che prestò servizio militare allo Stato Pontificio fino a diventare comandante della Guardia papale. Era figlio di Andrea, nipote dell’ultimo imperatore bizantino Costantino IX° Paleologo, famoso regnante in esilio.
Indubbiamente il lavoro più importante di Mallat è “The Palaeologos Family”, pubblicato nel 1985 a Malta dopo due decenni di ricerche in Grecia, Italia, Vaticano, Serbia, Brasile, Malta, Polonia, Inghilterra e Barbados in collaborazione con Charles A.Gauci, medico maltese. Gauci, maggiore della Royal Army, laureato sia alla Royal University di Malta sia in Inghilterra è conosciuto per la pubblicazione araldica delle nobili famiglie maltesi.
Mallat ha raccolto importanti informazioni nell’abitazione veneziana di Carlo Paleologo tramite i manoscritti del 1903 di Arnaldo, bisnonno di Andrea Paleologo che ha visitato Casale nel novembre 2023 con la moglie Gisella. Peter Mallat, nato nel 1944, vive a Vienna con la moglie Sonia Martinu e si è convertito alla fede greco-ortodossa, scelta alquanto insolita nonostante l’essere nato e cresciuto in Austria. Gli antichi legami tra la città imperiale di Costantinopoli e il Marchesato di Monferrato di Teodoro I° Paleologo rappresentano un attuale parallelismo tra Oriente ortodosso ed Occidente latino tramite la visita del prof. Mallat in Monferrato e l’incontro ad Istanbul tra il patriarca Bartolomeo I° ed il vescovo Sacchi di Casale per i 550 anni di istituzione della Diocesi casalese, avvenuti entrambi lunedì 28-10-2024. Il cortile del palazzo San Giorgio Gozzani, ora municipio, è stato intitolato a Flaminio Paleologo (1518-1571) antenato di Andrea e le armi del gonfalone casalese rappresentano i blasoni di Bisanzio e del Monferrato.
Armano Luigi Gozzano

La Mole e la sua altezza: quando Torino sfiorava il cielo

Torino sul podio: primati e particolarità del capoluogo pedemontano

Malinconica e borghese, Torino è una cartolina daltri tempi che non accetta di piegarsi allestetica della contemporaneità.
Il grattacielo San Paolo e quello sede della Regione sbirciano dallo skyline, eppure la loro altitudine viene zittita dalla moltitudine degli edifici barocchi e liberty che continuano a testimoniare la vera essenza della città, la metropolitana viaggia sommessa e non vista, mentre larancione dei tram storici continua a brillare ancorata ai cavi elettrici, mentre le abitudini dei cittadini, segnate dalla nostalgia di un passato non così lontano, non si conformano allirruente modernità.
Torino persiste nel suo essere retrò, si preserva dalla frenesia delle metropoli e si conferma un capoluogo a misura duomo, con tutti i pro e i controche tale scelta comporta.
Il tempo trascorre ma lantica città dei Savoia si conferma unica nel suo genere, con le sue particolarità e contraddizioni, con i suoi caffè storici e le catene commerciali dei brand internazionali, con il traffico della tangenziale che la sfiora ed i pullman brulicanti di passeggeri sudaticci ma ben vestiti.
Numerosi sono gli aspetti che si possono approfondire della nostra bella Torino, molti vengono trattati spesso, altri invece rimangono argomenti meno noti, in questa serie di articoli ho deciso di soffermarmi sui primati che la città ha conquistato nel tempo, alcuni sono stati messi in dubbio, altri riconfermati ed altri ancora superati, eppure tutti hanno contribuito e lo fanno ancora- a rendere la remota Augusta Taurinorum così pregevole e singolare.

1. Torino capitale… anche del cinema!

2.La Mole e la sua altezza: quando Torino sfiorava il cielo

3.Torinesi golosi: le prelibatezze da gustare sotto i portici

4. Torino e le sue mummie: il Museo egizio

5.Torino sotto terra: come muoversi anche senza il conducente

6. Chi ce lha la piazza più grande dEuropa? Piazza Vittorio sotto accusa

7. Torino policulturale: Portapalazzo

8.Torino, la città più magica

9. Il Turet: quando i simboli dissetano

10. Liberty torinese: quando leleganza si fa ferro

 

2.La Mole e la sua altezza: quando Torino sfiorava il cielo

Non sono tuttora certa che valga anche per chi, come me, ha frequentato lAccademia Albertina anziché lUniversità di Palazzo Nuovo, ma nel dubbio – e dato che i titoli sono equipollenti- anche io non sono salita in cima alla Mole prima di aver conseguito la laurea specialistica. È quel pizzico di scaramanzia che si nasconde in molti: nessuno ci crede veramente ma intanto molti non appoggiano il cappello sul letto o prestano attenzione a come viene appoggiato il pane in tavola.
Questa diceria, legata alla credenza che gli studenti universitari che salgono in cima alla Mole prima di aver terminato gli studi poi non conseguano la tanto agognata Laurea, non è lunico mito che interessa ledificio simbolo di Torino, secondo alcuni, infatti, la costruzione sarebbe in realtà una gigantesca antennache irradia energia positiva sulla cittadinanza, fatto assai importante se si prende in considerazione la nomea di città magica, che il capoluogo si porta appresso, in quanto punta di entrambi i triangoli energetici di magia nera (con Londra e San Francisco) e di magia bianca (con Praga e Lione).

In ogni caso la Mole resta un edificio affascinante, peculiare e di largo interesse, non solo per la sua storia ma anche perché ospita al suo interno il Museo Nazionale del Cinema, uno dei pochi interamente dedicati al allargomento e uno dei più noti a livello europeo, nonché lunica galleria di questo genere in Italia. Per chi non lo avesse ancora visitato, sappiate che il sistema espositivo consta di postazioni multimediali e interattive, attrezzature e materiali provenienti da set cinematografici sia italiani che internazionali, una invidiabile collezione di film, libri, stampe, manifesti, locandine, apparecchiature specifiche antiche e moderne, costumi, pezzi di scenografie di film, dipinti e fotografie. Anche la struttura interna è assai caratteristica: una immensa scala a spirale che si attorciglia verso lalto e trasporta i visitatori attraverso la storia della Settima Arte, dalle origini ai giorni nostri, comprendendo non solo la collezione permanente, ma anche le diverse mostre temporanee che si susseguono con notorio successo.
A tal proposito non solo per mio proprio gusto- mi pare ingiusto non citare la recente personale dedicata al genio creativo di Tim Burton, svoltasi tra 11 ottobre e il 7 aprile 2024, per la prima volta in mostra in Italia proprio qui, al nostro Museo del Cinema. Il titolo non lasciava certo spazio a dubbi riguardo a che cosa il pubblico avrebbe osservato: IL MONDO DI TIM BURTON, un universo parallelo che si apriva al di là di una porta interna, appositamente realizzata a richiamo dellinimitabile, innovativo e visionario Nightmare Before Christmas, oltre la quale si veniva ingurgitati in un etere di innumerevoli bozzetti provenienti dal nucleo personale dellartista, ideazioni in nuce dei personaggi che hanno segnato linfanzia e ladolescenza di almeno un paio di generazioni.
Lesperienza non termina qui, è più che consigliabile infatti salire sullascensore panoramico, interamente realizzato in cristallo trasparente e che, in precisamente 59 secondi, raggiunge il tempiettodella Mole, posto a 85 metri di altezza, attraversando quella che è conosciuta come l’Aula del Tempio; una volti giunti sulla sommità il panorama è sbalorditivo, e potrete osservare Torino che si mostra nella sua totalità, fino alle Alpi che labbracciano.
Si dice poi che lo stesso Antonelli, ormai anziano, fosse solito farsi issare in vetta alla cupola su un ascensorino improvvisato, per verificare in prima persona lavanzare o meno dei lavori.


È pur tuttavia vero che leffettivo vanto del simbolo architettonico torinese sia tutto nella sua imponente altezza.
Nel 1888 la Mole raggiunge unaltezza record di 153 metri, che comunque non soddisfa il novantenne Antonelli, il quale decide di aggiungere sulla guglia una statua un Genio alato coronato da una stella a cinque punte, realizzato dallo scultore Celestino Fumagalli, alta cinque metri e pesante 300 kg.
Alcuni potrebbero pensarehybris, ed infatti in questottica non sorprende troppo la risposta di Madre Natura, la quale, alcuni anni dopo, scatenanel 1904- sul capoluogo torinese ed in risposta alla tracotanza antonelliana, un uragano che abbatte la colossale statua, che tuttavia non precipita a terra, ma rimane appesa ad un lato della guglia. Lavvertimento non sortisce del tutto il suo effetto, e nel 1906 la scultura viene sostituita da una più sommessa stella a 12 punte in rame dorato.
Sta di fatto che, con i suoi 167 metri totali daltezza, la Mole, all’epoca in cui viene costruita, è l’edificio in muratura tra i più alti del mondo, il nome stesso del monumento ricorda questo record, ormai tristemente superato.
La realizzazione del cantiere è comunque da considerarsi unimpresa faraonica, terminata nel 1897 da Costanzo, figlio di Alessandro Antonelli, dopo circa quarantanni di lavoro.
Linaugurazione avviene il 10 aprile 1889, a soli dieci giorni di distanza dai festeggiamenti dedicati ad un’altra torre-simbolo, la Tour Eiffel, avvenuta a Parigi il 31 marzo di quello stesso anno.
Com’è noto, nel 1848 ledificio torinese sorge inizialmente come sinagoga, in risposta a quanto indicato nello Statuto Albertino, documento che assicura libertà ufficiale di culto alle religioni non cattoliche: “Gli Ebrei sono ammessi a godere di tutti i diritti civili e politici dei nostri sudditi, a frequentare le scuole dentro e fuori delle Università, e a conseguire i gradi accademici”. LUniversità Israelitica celebra così la conquista dei pari diritti, commissionando al fantasticatore Alessandro Antonelli la costruzione di uno specifico luogo di culto.
Il progetto iniziale prevede una cupola di 47 metri, ma fin dagli inizi Antonelli introduce dettagli e variazioni che rendono ledificio molto più complesso e già alto 112 metri; mentre tutti sono concentrati sullaggravarsi dei lavori, nessuno si accorge che intanto i fondi si stanno esaurendo, e i lavori finiscono per essere interrotti. È poi il Comune di Torino a farsi carico, dieci anni più tardi, della conclusione del cantiere, anche se, a questo punto, la destinazione duso dello stabile muta, diventando sede, dal 1908, del Museo del Risorgimento. Antonelli riprende poi la direzione dei lavori, impreziosendo ulteriormente il progetto già ambizioso, e facendo lievitare nuovamente i costi. Questa volta -forse per sfinimento- lopera viene conclusa secondo la volontà dellarchitetto e rivestita con 2.064 lastre di pietra di Luserna.
Certo, decisamente meno iconica e romantica della parente parigina, la Mole si conquista in ogni caso il suo spazio nella numismatica, comparendo sui due centesimi di euro. A tal proposito è curioso un aneddoto: per un errore della Zecca dello Stato sono state coniate anche monete da un centesimo di euro, sulle quali appare proprio la nostra Mole al posto dell’immagine prevista, Castel del Monte. Tali monete vengono ritirate, ma alcuni esemplari sono sfuggiti e se ne contano ancora un centinaio in circolazione, il valore di questi centesimi “sbagliati” è stimato intorno ai 2mila euro, anche se, ad un’asta numismatica Bolaffi di Torino, un collezionista italiano ha sborsato ben 6.600 euro per aggiudicarsene un esemplare.
Quindi, cari lettori, imparate a non disdegnare i poveri centesimini, e già che ci siete controllate bene le tasche ed i resti, postreste anche imbattervi nei due euro edizione limitataconiati come moneta commemorativa nel 2006, in occasione della XX edizione dei Giochi Olimpici invernali, ce ne sono in circolazione 40 milioni: il calcolo combinatorio non è comunque dalla vostra parte, ma si sa, la fortuna è cieca!

ALESSIA CAGNOTTO

 

 

 

Fdi: “Dalla Regione Piemonte due misure concrete a favore delle persone sorde”

Binzoni: “Sono molto soddisfatta di queste misure che garantiscono il diritto allo studio e favoriscono la piena inclusività delle persone sorde nella nostra società”

Due importanti provvedimenti della Regione Piemonte a favore delle persone sorde. Da un lato il sostegno al bilinguismo italiano/lingua dei segni italiana per l’anno scolastico 2024/2025 e dall’altro il potenziamento del Servizio Comunic@Ens Pro che diviene disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Si tratta di un concreto impegno della Regione – dichiara Alessandra Binzoni, vice Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale – a favore del diritto allo studio e del pieno inserimento delle persone sorde nella nostra società”.

Ringrazio gli assessori Chiorino e Marrone per la sensibilità dimostrata. Iniziative come queste contribuiscono a migliorare la vita di chi è affetto da sordità e a creare una società più collaborativa ed inclusiva” conclude Binzoni.

CS