ilTorinese

La Tangenziale Est è una priorità per il nostro territorio

Considero di buon senso la proposta, avanzata dall’Onorevole Giacometto, di inserire come condizione per potersi aggiudicare la gestione del sistema autostradale tangenziale torinese la chiusura a est dell’anello.

L’infrastruttura, esclusa dal Recovery Plan della Regione e della Città Metropolitana, è fondamentale per la mobilità a est di Torino, attualmente penalizzata da una rete stradale totalmente inadeguata. Come Moderati continueremo a chiedere con forza a tutti i livelli istituzionali la realizzazione di quest’opera strategica.
La Tangenziale Est serve come il pane al nostro territorio: come Moderati abbiamo a più riprese posto questo tema con forza sia in Consiglio Regionale sia in Consiglio Metropolitano. L’Osservatorio Territoriale Infrastrutture Nord-Ovest di Confindustria ha inserito la Tangenziale Est tra le opere finite in coda al dibattito pubblico e politico. Lo stesso deputato Carlo Giacometto ha lanciato un appello affinché l’opera torni ai vertici dell’agenda politica regionale e nazionale. La sua proposta di vincolare l’assegnazione del possibile nuovo bando per la gestione del sistema autostradale tangenziale torinese alla realizzazione dell’opera è ragionevole e di assoluto buon senso. I Moderati continueranno a chiedere in tutti i Consigli presso i quali sono rappresentati la realizzazione di un’opera che manca nel Recovery Plan della Regione Piemonte e della Città Metropolitana di Torino e che da troppo tempo non è al centro del dibattito politico. Lo studio di fattibilità esista dal 2009. Nel frattempo, sulle nostre strade collinari e precollinari i problemi continuano a non essere risolti. Solo realizzando questi 22 chilometri di strada potremo sgravare la locale rete di strade dai mezzi pesanti (e inquinanti). Insieme a noi, chiedono questo intervento il tessuto imprenditoriale, i residenti, le prospettive stesse di un territorio che deve affrontare tutte le criticità connesse al transito di mezzi pesanti su una rete stradale attualmente non strutturata per quel tipo di traffico.
Silvio Magliano – Capogruppo dei Moderati in Consiglio Regionale del Piemonte, Consigliere della Città Metropolitana di Torino.

Ippodromo di Vinovo, le corse di domenica

Una partita su più tavoli quella che l’ippica torinese gioca nel weekend:

 

domenica 30 maggio le otto corse sulla pista di Vinovo (prima alle 14.10), ma anche il gruppo dei soggetti torinesi in trasferta a Solvalla (in Svezia) per il weekend dell’Elitloppet e chi sarà ad Agnano per il GP dedicato all’indimenticabile Salvio Cervone (ex ‘Città Di Napoli’) con Charmant De Zack, allievo di Marco Smorgon.

Il centrale di giornata a Vinovo del pomeriggio sarà il Premio Eraclito, un doppio km per cavalli anziani disposti su tre nastri. Favori del pronostico per Amour Ny Run e Andrea Guzzinati insidiato da Agrado con Francesco Di Stefano. Molto interessante anche il Premio Epicuro per i 3 anni:  Guzzinati sarà al sulky di Coco Axe sfidato principalmente da Charleston Bar, uno dei pupilli di Santo Mollo. L’impianto sarà ancora una volta aperto al pubblico con numero contingentato. Aperti il parco giochi per bambini e il servizio bar nella terrazza affacciata sulla pista.

In mezzo ai 23 cavalli italiani impegnati a Solvalla, sabato 29 sarà impegnata Allegra Gifont e il giorno successivo toccherà a Balsanime Font, Amornero Roc e Carloforte Font. Ma non basta, perché saranno impegnati anche Zaccaria Bar, Zenone Bar, Cash Maker, Beautiful Colibri a conferma del grande lavoro negli allevamento torinesi.

Sullo sfondo però, tornano problemi antichi. Tutte le società aderenti al Gruppo Ippodromi Associati, per sollecitare il Mipaaf che non ha ancora provveduto ad inoltrare agli organi di controllo (Corte dei Conti in testa) gli accordi sottoscritti e già controfirmati dagli ippodromi, hanno deciso in blocco una forma di protesta concreta. Dal 25 maggio hanno sospeso l’accettazione delle iscrizioni dei cavalli alle corse, chiedendo quindi lo spostamento ad altre date delle giornate di corse previste. A Vinovo per ora sono quindi confermate le riunioni del 30 maggio e del 6 giugno, in attesa di segnali da Roma.

Litigano per futili motivi, vengono denunciati per rissa

I fatti accaduti lo scorso martedì sera

 

In due hanno afferrato la porzione di un bancale in legno in via Di Nanni ed hanno malmenato uno dei contendenti della fazione opposta.  Solo alla vista delle pattuglie della Polizia hanno lasciato cadere per terra l’arma impropria, consentendo all’ ”avversario” di allontanarsi. I due, di nazionalità peruviana, di 28 e 29 anni, riferivano di essere stati aggrediti per primi con delle bottiglie di vetro sia dal loro connazionale fuggito che da un quarto uomo, sempre peruviano, poco distante, che immediatamente è stato fermato dagli agenti: quest’ultimo, secondo loro, avrebbe dato origine alla rissa.

Dalle ricostruzioni degli inquirenti, sembra che le due fazioni si fossero ritrovate nell’arco della serata a cena nel dehors di un vicino ristorante peruviano e che fosse scaturita una lite per dispute inerenti a questioni di donne. I due amici di 28 e 29 anni, con ferite al volto ed al collo, hanno riportato lesioni giudicate guaribili, rispettivamente, in 6 e 7 gg. di prognosi. Il terzo uomo, di 20 anni, irregolare sul territorio nazionale, ha invece riportanto la frattura delle ossa della mano e pertanto ha avuto una prognosi maggiore, di 20 giorni. Sono stati denunciati tutti e tre per rissa aggravata; solo il ventenne anche per violazione della Legge sull’immigrazione, in quanto inottemperante a un Ordine del Questore a lasciare il territorio nazionale.

L’unica cosa che funziona sono i vaccini

Persino Giggino ammette che hanno sbagliato nel condannare i politici che sono stati indagati. Lettera al Foglio dopo l’assoluzione dell’ex sindaco di Lodi in quota PD.

Simone Uggetti. Veramente pentito ?Possibile,  fare il ministro con relativo aereo fa maturare. Ma poco è risolto.  Il solito Toninelli: tanto non mi avete convinto. Prima devo leggere le motivazioni.  Pusillanime.  Altri 2 morti sul lavoro,  e dopo la tragedia del Mottarone molto in Italia non funziona. Proprio vero, del resto come si è sempre detto,  i nodi vengono al pettine. Troppa tragica approssimazione si paga salata. A Torino,  molto più modestamente l’11 e  12 primarie del PD o per meglio dire del centro sinistra o più  precisamente del popolo dem. Ovviamente fa sempre bene rimarcare che manca la quota rosa.  La raccolta di firme ha fatto chiarezza su un punto : unico candidato ufficiale del PD è Stefano lo Russo.
Enzo La Volta e Tresso hanno fatto tutto da soli. Ora dicono che se ogni sottoscrittore porta 5 amici a votare è fatta.  Igor Boni con quelle 3 o 4 tessere diverse , qualcosa porta a casa. Gran movimento in Azione perché metà non vuole andare con Damilano e Matteo Salvini lancia mille gazebo in Piemonte.
Se ho capito bene anche per il tesseramento.
Lui il mestiere l’ha imparato bene. I cinquestelle,  a Torino sono accreditati al 7 % .
Per me non superano il 5. Si accettano scommesse. E da dietro le quinte,  Guido Crosetto rassicura Damilano.  Si può fare,  si può fare. Incredibile no? Destra galvanizzata e sinistra boccheggiante.  A mia memoria è la prima volta che succede nella Capitale Subalpina dal tempi del Risorgimento. Ma come si dice: c è sempre una prima volta.
Altra cosa che si sa su Torino.  Il buco di bilancio è  stratosferico.  La quasi totale assenza di servizi.  Strada piene di buche e di rifiuti. Burocrazia in comune azzerata.  Totale immobilismo dei dipendenti.  Anagrafe boccheggiante. Sembra che l’unica cosa che stia funzionando sono i vaccini. Che poi, a detta di molti dipende dalla regione e dall’oramai mitico generale Figliolo. Molti mi hanno raccontato di essere stati sballottati in diversi punti della città molto distanti tra di loro. Ma comunque va bene così.  Non si puo avere tutto dalla vita. Ciò che sembra abbia decisamente toppato è il rapporto con i medici di base.  Chi voleva vaccinare non ha ricevuto i vaccini e chi non voleva vaccinare (magari) lì ha ricevuti buttandoli via.
Sta di fatto che Cirio ( governatore) sta molto arrabbiato con l’assessore alla Sanità.
E sul Tav siamo ancora alla fase di incontro con il ministro competente. Pazzesco.
Ed allora diciamocelo in un altro modo: è da pazzi essere ottimisti o possibilisti. Tragicamente vero.  Ma a volte la pazzia non guasta e noi speriamo che Torino posso risorgere.  Ecco la parola magica: risurrezione.  Vedremo.

Patrizo Tosetto

“Il pensiero in meno”. Intrecciando cinema e arte

Personale di Irene Dionisio al Polo del ‘900 con video, installazioni, oggetti e perfomance

 

Una mostra che, intrecciando i linguaggi di cinema e arte,  riflette su qual è lo spazio, il ruolo e il potere del pensiero oggi in Occidente.  

Il pensiero in meno“, la mostra personale di Irene Dionisio (Torino, 1986) si inaugura giovedì 3 giugno alle 19 al Polo del ‘900 di Torino, Palazzo San Celso – Galleria delle Immagini. È curata da Ilaria Bernardi ed è parte del più grande cartellone di “Archivissima 2021”.

Il percorso espositivo desidera indurre nello spettatore la riflessione su come il pensiero possa operare all’interno di una società che, da un lato, continua sottilmente ad applicare censure, vincoli e, dall’altro, trasforma – il pensiero stesso – in merce. 

L’esposizione include una serie di lavori – video, installazioni, oggetti e performance – che l’artista e regista torinese, vincitrice nel 2020 del Premio Bertolucci e nel 2021 dell’American Dream Fellowship for Artist, ha dedicato a questo tema dal 2016 a oggi. Tra questi, di particolare rilievo, sono alcuni lavori inediti concepiti per l’occasione. 

 «Se nel 1966 Michelangelo Pistoletto realizzava gli Oggetti in meno per reagire a una concezione di mercato che rendeva potente uno specifico dominio culturale, Irene Dionisio con Il pensiero in meno si oppone all’attuale parametro – che svuota il pensiero stesso –  per liberarlo, rendendolo autonomo da qualsiasi restrizione, imposizione esterna e contemporanea alienazione» afferma Ilaria Bernardi, curatrice della mostra. 

 La mostra prevede inoltre alcuni momenti partecipativi: giovedì 3 giugno alle 19,30 una performance di Irene Dionisio, mentre mercoledì 9 giugno alle 15 in programma sui canali social di Archivissima è in programma il talk “ll pensiero in meno: quale il ruolo dell’intellettuale nel mondo contemporaneo?” al quale partecipano la curatrice Ilaria Bernardi, il direttore della Fondazione Polo del ‘900 Alessandro Bollo, il filosofo e scrittore Leonardo Caffo e la stessa Dionisio.

 —

Irene Dionisio (To, 1986). La produzione di Irene Dionisio si snoda tra cinema e arte visiva, includendo video-installazioni, documentari, film di finzione. 

Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive presso prestigiosi spazi espositivi in Italia e all’estero come IIC, New York; PAC, Milano; PAV e Castello di Rivoli, Torino; OCAT, Shanghai; Palazzo Grassi, Venezia; Museo Berardo, Lisbona; MamBo, Bologna; Centre d’Art Contemporain, Ginevra. 

Le sue produzioni filmiche hanno partecipato a numerosi festival internazionali (tra cui Biennale di Venezia, Torino Film Festival, Visions du Réel, Taiwan Film Festival) e ricevuto numerosi premi (tra cui il Premio Solinas, il Premio Scam – Fr -, il Premio della Giuria al Cinema Verité in Iran, il Nastro D’argento). E’ stata nominata ad David e ai Globi d’Oro.  Irene Dionisio ha vinto inoltre un grant per Nipkow – Media Brandeburg – Berlin (2020), il grant ArtOmy – NY (2020), il Premio Bertolucci (2020) e l’American Dream Fellowship for Artist (2021).

 

I carabinieri di Pianezza aprono la stanza dedicata alle donne vittime di violenza

Nella Stazione dei Carabinieri di Pianezza è stata allestita “Una stanza tutta per sé”, ossia un luogo protetto ove le donne vittime di violenza di genere potranno raccontare agli investigatori le vessazioni ed i maltrattamenti subiti.

L’iniziativa è frutto di un Protocollo d’Intesa raggiunto tra il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e l’Unione italiana del Soroptimist International, associazione mondiale di donne impegnate nella promozione dei diritti umani e nel sostegno all’avanzamento della condizione femminile nella società e nel mondo del lavoro.
L’accordo è mirato a realizzare ambienti protetti e dedicati che, grazie anche alla particolare scelta degli arredi e delle decorazioni delle pareti, trasmettano un maggior senso di accoglienza della persona e di attenzione per le sofferenze subite.
Il progetto comprende, inoltre, un impegno articolato sulle problematiche dell’incentivo alla denuncia e si occupa di predisporre mezzi utili ad avvicinare il maggior numero possibile di vittime al fine di far conoscere l’esistenza e la localizzazione sul territorio delle “Stanze tutte per sé” presenti in tutta l’Italia.
Quella ubicata presso la Stazione Carabinieri di Pianezza è la quarta “Stanza tutta per sé” realizzata nell’ambito del Comando Provinciale di Torino da Soroptimist International Club di Torino, che ha recentemente celebrato il suo 70esimo anniversario di fondazione.
La prima delle ormai 170 stanze presenti su tutto il territorio nazionale è stata realizzata nel 2014 presso la Compagnia Carabinieri di Torino Mirafiori.
Nella stanza le donne che si recheranno troveranno arredi accoglienti donati dal club Soroptimist di Torino, che ha fornito anche un kit informatico per consentire ai militari dell’Arma una più efficace azione di verbalizzazione delle audizioni.

Strage del Mottarone, un minuto di silenzio nel giorno del lutto

Giornata di lutto, domenica, in tutto il Piemonte, per le vittime della funivia del Mottarone.

Il decreto è stato firmato  dal presidente della Regione, Alberto Cirio: si invita la popolazione ad osservare un minuto di silenzio alle ore 12 e gli enti pubblici piemontesi a unirsi nella manifestazione di cordoglio a una settimana dall’incidente. Bandiere a mezz’asta negli edifici pubblici.

“Nulla può lenire il dolore, ma sentiamo il bisogno di ricordare in un modo solenne coloro che hanno perso la vita in questa follia. Il Piemonte non smetterà mai di stringersi alle loro famiglie e al piccolo Eitan” sono le parole del governatore Cirio.

Tumori sul lavoro, strutture dedicate nelle Asl

“È intenzione della Regione introdurre all’interno delle Asl strutture sanitarie deputate a valutare la sicurezza dei luoghi di lavoro, anche per il rischio oncologico, mediante il rilancio di attività di medicina del lavoro. L’obiettivo è quello di disporre di valutazioni omogenee sul territorio regionale e di consentire la raccolta di dati che possano essere utilizzati pure per orientare gli interventi di controllo sulla base di una effettiva valutazione del rischio lavorativo”.

Così ha risposto l’assessore alla Sanità Luigi Icardi in una nota letta dall’assessore Fabrizio Ricca, all’interrogazione presentata dalla consigliera Francesca Frediani (Mo4) che ha chiesto di conoscere quali siano le iniziative previste dalla Regione al fine di istituire un sistema di valutazione della storia lavorativa dei pazienti affetti da tumori occupazionali a bassa frazione attribuibile.
La Regione Piemonte, ha precisato l’assessore, d’intesa con la rete oncologica piemontese, ha già promosso un’iniziativa per aumentare la consapevolezza dei diritti dei pazienti. Gli specialisti che operano all’interno dei Gic (Gruppi Interdisciplinari Cure) acquisiranno nel corso delle visite oncologiche alcune semplici informazioni aggiuntive sull’esposizione lavorativa dei pazienti ai quali viene posta una diagnosi di tumore al polmone o alla vescica.
Nel modello attuale, nel caso emergesse una possibile correlazione con l’attività lavorativa, gli operatori informeranno i pazienti sulla possibilità di rivolgersi gratuitamente a un ente di patronato che provvederà a valutare, attraverso il ricorso di specialisti, circa la possibilità di avviare le pratiche necessarie per il riconoscimento e il risarcimento del danno da parte di Inail.
Le principali cause di tumore sono state identificate nell’esposizione a stili di vita dannosi per la salute e fattori ambientali, sia di tipo occupazionale che non-occupazionale. In particolare per i fattori occupazionali sarebbe attribuibile circa il 4/5% dei tumori maligni con forti differenze tra generi e tra sedi tumorali.
Nel corso delle interrogazioni e interpellanze è stata fornita risposta agli atti ispettivi di Silvio Magliano (Moderati): sui defibrillatori semiautomatici (DAE) perché siano davvero utili (e dunque salvino vite umane) devono essere capillarmente diffusi, opportunamente mantenuti e rigorosamente mappati e sulle Case Atc, la legge regionale numero 6/2015 sia finalmente applicata.

Bollettino Covid: la situazione di sabato 29 maggio

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 149 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 19 dopo test antigenico), pari al 0,8% di18.009tamponi eseguiti, di cui 13.981 antigenici. Dei 149 nuovi casi, gli asintomatici sono 63 (42.3%).

I casi sono così ripartiti: 21 screening, 95 contatti di caso, 33 con indagine in corso; per ambito: 2 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 16 scolastico, 131 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 363.943così suddivisi su base provinciale: 29.356 Alessandria, 17.358 Asti, 11.422 Biella, 52.515 Cuneo, 27.967 Novara, 194.845 Torino, 13.591 Vercelli, 12.891 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.489 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.509 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 84 (2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 628 (25 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 4873.

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.933.875(+ 18.009rispetto a ieri), di cui 1.634.561 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.623

Sono 3 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.623deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 706 Asti, 429 Biella, 1.442 Cuneo, 939 Novara, 5.552 Torino, 520 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 96 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

346.735 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 346.735 (+ 434rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 27.468 Alessandria, 16.490 Asti, 10.695 Biella, 50.221 Cuneo, 26.637 Novara, 186.289 Torino, 12.796 Vercelli, 12.332 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.410 extraregione e 2.397 in fase di definizione.