ilTorinese

Stellantis, inizia (tra tante incertezze) l’era Filosa

Antonio Filosa affronta una sfida non semplice nel momento in cui assume ufficialmente la carica di amministratore delegato di Stellantis. Alcuni dei marchi storici del gruppo – tra cui Fiat, Lancia, Alfa Romeo e Maserati – stanno attraversando un periodo difficile. Anche se Elkann ha cercato di mandare un segnale positivo alla città di Torino con l’organizzazione del concertone di San Giovanni, il clima generale resta tutt’altro che sereno. I sindacati sono in allerta, preoccupati non solo per il futuro dello stabilimento di Mirafiori, ma anche per il destino più ampio del settore.

Filosa ha annunciato immediatamente la composizione del suo nuovo team di vertice, composto in gran parte da figure già presenti nell’azienda. A far parte della nuova squadra operativa ci sono anche tre manager italiani: Davide Mele, che si occuperà della pianificazione dei prodotti, Monica Genovese, a capo dell’area acquisti, ed Emanuele Cappellano, responsabile per il Sud America e ora anche leader della divisione Stellantis Pro One, dedicata ai veicoli commerciali.

Filosa manterrà inoltre la guida dell’area nordamericana e dei marchi USA. Richard Palmer continuerà a offrire supporto in qualità di consulente strategico. Intanto, lasciano l’azienda Maxime Picat e Beatrice Fouché.

Prima di trarre conclusioni, è opportuno attendere che arrivino segnali concreti e risultati positivi, soprattutto per quanto riguarda il futuro dell’automotive a Torino.

Bollino rosso, caldo record a Torino e in Piemonte

Otto giorni di seguito di allerta rossa per il caldo in Piemonte e oggi giornata da bollino rosso a Torino. E sono cinque le province colpite dall’ondata di calore: Torino, Biella, Cuneo, Novara e Vercelli. Le temperature massime arrivano fino a 37 gradi. Ad Alessandria, Asti e Verbania, l’allerta è  livello arancione.

Festa della Guardia di Finanza, bilancio dell’attività in Piemonte e Valle d’Aosta

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251° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE

Nella mattinata di oggi 25 giugno 2025 è stato celebrato a Torino, nella Caserma “Emanuele
Filiberto di Savoia Duca d’Aosta” di Corso IV Novembre 40, il 251° Anniversario della
Fondazione della Guardia di Finanza, alla presenza del Comandante Regionale Piemonte –
Valle d’Aosta, Generale di Divisione Giovanni Avitabile e delle massime Autorità locali.
La ricorrenza, molto sentita dalle Fiamme Gialle in servizio e da quelle in congedo,
rappresentata dall’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia (A.N.F.I. – Sezioni di Torino e di
Aosta), ha visto la partecipazione, nella piazza d’Armi della Caserma, di tutti i Comandanti
Provinciali e del Comandante Territoriale di Aosta, dei Comandanti dei Reparti alla sede e di
una rappresentanza di militari in servizio nel capoluogo piemontese.
Nel corso della cerimonia, anticipata da un momento di raccoglimento dedicato alla
deposizione di una corona d’alloro ai piedi della Bandiera nazionale, in onore dei militari del
Corpo caduti in servizio e nell’adempimento del dovere, è stata data lettura del messaggio del
Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno Speciale del Comandante Generale della
Guardia di Finanza, per proseguire poi con la consegna di alcune ricompense di ordine morale
ai militari particolarmente distintisi in servizio.
L’evento costituisce, da sempre, anche l’occasione per effettuare un bilancio sulle attività
svolte dalle Fiamme Gialle nel decorso 2024 e nei primi cinque mesi del 2025, nei vari settori
strategici affidati al Corpo dall’Autorità di Governo, finalizzate ad assicurare massima efficacia
nel contrasto di tutte le forme di illegalità economica e finanziaria, per la tutela dell’economia
legale, a favore delle imprese rispettose delle regole e dei cittadini onesti.

BILANCIO OPERATIVO DAL 1° GENNAIO 2024 AL 31 MAGGIO 2025
GDF: IMPEGNO “A TUTTO CAMPO” CONTRO LA CRIMINALITÀ
A TUTELA DI CITTADINI E IMPRESE
Nel 2024 e nei primi cinque mesi del 2025, la Guardia di Finanza del Pimonte e della Valle
d’Aosta ha eseguito oltre 45.196 interventi e circa 2.900 indagini per contrastare gli illeciti
economico-finanziari e le infiltrazioni della criminalità nell’economia: un impegno “a tutto
campo” a tutela di famiglie e imprese.

CONTRASTO DELLE FRODI E DELL’EVASIONE FISCALE
Le attività ispettive hanno consentito di individuare 841 evasori totali, ossia esercenti attività
d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti al fisco e 2.297 lavoratori in
“nero” o irregolari.
Scoperti, inoltre, 105 casi di evasione fiscale internazionale, principalmente riconducibili a
stabili organizzazioni occulte, a manipolazioni dei prezzi di trasferimento, a residenze fiscali
fittizie e all’illecita detenzione di capitali oltreconfine.
I soggetti denunciati per reati tributari sono 1.031, di cui 9 tratti in arresto. All’esito di
indagini delegate dall’Autorità giudiziaria, sono stati inoltre cautelati e segnalati all’Agenzia
delle entrate crediti d’imposta agevolativi in materia edilizia ed energetica inesistenti o ad
elevato rischio fiscale, nonché sequestrati beni costituenti profitto dell’evasione e delle frodi
fiscali, per un valore di oltre 446 milioni di euro.
Sono state avanzate 103 proposte di cessazione della partita Iva e di cancellazione dalla
banca dati Vies, nei confronti di soggetti economici connotati da profili di pericolosità fiscale.
Sono stati eseguiti 324 interventi in materia di accise e 245 nel settore doganale.
Le attività di contrasto al contrabbando hanno portato a individuare oltre 262 tonnellate di
tabacchi lavorati consumati in frode o sottoposti a sequestro e alla denuncia di 39
soggetti.
I controlli e le indagini contro il gioco illegale hanno permesso di scoprire un punto clandestino
di raccolta scommesse, di verbalizzare oltre 500 soggetti e di denunciare 13 responsabili.

TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA
L’attività della Guardia di finanza nel comparto della tutela della spesa pubblica è orientata
a vigilare sul corretto utilizzo delle risorse dell’Unione europea e nazionali, per la realizzazione
di interventi a sostegno di imprese e famiglie.
Le direttive impartite sono orientate, in via prioritaria, al presidio dei progetti e degli
investimenti finanziati con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In tale
ambito sono stati eseguiti 1.070 interventi per verificare la spettanza a cittadini e imprese di
crediti d’imposta, di contributi e finanziamenti, oltreché la corretta esecuzione delle opere
e dei servizi oggetto di appalti pubblici, per oltre 123 milioni di euro.
Elevata attenzione è prestata anche alla tutela di altre risorse dell’Unione europea, tra cui
gli aiuti previsti dalla Politica Agricola Comune e dalla Politica Comune della Pesca. Al
riguardo, i Reparti del Corpo hanno condotto 8 interventi, accertando frodi, attuate attraverso
la presentazione di dati non veritieri e di falsi titoli di proprietà, per oltre 240.000 euro.
Sul fronte della spesa pubblica nazionale, nello stesso periodo, sono stati effettuati 2.085
interventi, di cui 1.082 in tema di reddito di cittadinanza e di nuove misure di inclusione e
di supporto per la formazione e il lavoro.
L’azione di contrasto alle frodi ai danni delle risorse unionali ha consentito complessivamente
di accertare contributi indebitamente percepiti per oltre 15 milioni di euro mentre quelle
relative ai finanziamenti nazionali, alla spesa previdenziale e assistenziale superano i 26
milioni di euro.

Nell’ambito della collaborazione con l’Autorità giudiziaria – penale e contabile – sono state
eseguite 442 indagini in tema di spesa pubblica al cui esito sono stati denunciati 1.048
soggetti e segnalati alla Corte dei conti 144 responsabili, con l’accertamento di danni
erariali per più di 124 milioni di euro.
Significativa è la cooperazione sul territorio con la Procura europea, con la quale sono state
sviluppate 59 indagini che hanno portato alla denuncia di oltre 320 responsabili e
all’esecuzione di sequestri per circa 4 milioni di euro.
In tema di appalti, sono state monitorate procedure di affidamento e modalità di esecuzione
delle opere e servizi per oltre 114 milioni di euro.
L’azione del Corpo nel contrasto ai fenomeni corruttivi e agli altri delitti contro la Pubblica
Amministrazione, svolta facendo leva sulle peculiari potestà investigative che connotano la
polizia economico-finanziaria e sviluppando indagini strutturate, di natura tecnica, finanziaria e
patrimoniale, volte a ricostruire le regie criminali e il ruolo dei soggetti coinvolti, ha condotto
all’arresto di 2 persone, alla denuncia di 48 soggetti e al sequestro di disponibilità per oltre
326 mila euro.

CONTRASTO DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
ED ECONOMICO-FINANZIARIA
Nell’attività di contrasto alla criminalità organizzata ed economico-finanziaria, l’azione del
Corpo mira a impedire le infiltrazioni criminali nell’economia legale e, contemporaneamente, a
tutelare il libero mercato e il rispetto delle regole della sana concorrenza.
In materia di riciclaggio e autoriciclaggio, anche attraverso l’investigazione di flussi
finanziari sospetti generati dagli operatori del sistema di prevenzione antiriciclaggio, sono
stati eseguiti 4.629 interventi, che hanno portato alla denuncia di 206 persone, di cui 18
tratte in arresto e al sequestro di beni per oltre 20 milioni di euro.
È proseguita, altresì, l’azione del Corpo – a tutela dei risparmiatori – volta all’individuazione
di ogni forma di abusivismo bancario e finanziario, realizzate prevalentemente mediante
canali telematici e sempre più innovativi strumenti digitali, con la denuncia di 24 soggetti.
Nell’ambito dell’attività di contrasto a fenomeni di cybercrime di matrice economico-finanziaria,
sono stati svolti 3 interventi con la denuncia di 5 soggetti e il sequestro di criptovalute per
un controvalore pari ad oltre 350 mila euro.
Ai confini terrestri e aerei sono stati eseguiti 3.434 controlli sulla circolazione della valuta
con la scoperta di illecite movimentazioni per oltre 19 milioni di euro, l’accertamento di 613
violazioni nonché il sequestro di valuta, titoli e certificati contraffatti per circa 800 mila
euro.
In materia di reati societari e del codice della crisi d’impresa, sono stati denunciati 215
soggetti, di cui 9 tratti in arresto, mentre con riferimento alle condotte di usura ed estorsione
sono stati denunciati 14 soggetti ed effettuati sequestri/confische per oltre 8 milioni di
euro.
In applicazione della disciplina della responsabilità amministrativa degli enti sono stati svolti
124 interventi nell’ambito dei quali sono stati segnalati 219 soggetti giuridici, con
l’esecuzione di sequestri per oltre 10 milioni di euro.

In conseguenza della crisi russo-ucraina e della conseguente escalation militare, il Corpo,
quale membro del Comitato di sicurezza finanziaria, ha proseguito gli accertamenti
economico-patrimoniali sugli individui e sulle entità listate nei provvedimenti restrittivi
emanati dall’Unione europea.
Nell’ambito del contrasto al crimine organizzato, finalizzato anche all’individuazione di
fittizie intestazioni di beni, sono state concluse 31 indagini, con l’esecuzione di 53
provvedimenti restrittivi della libertà personale. Le connesse investigazioni patrimoniali hanno
portato all’applicazione di provvedimenti di sequestro, confisca e amministrazione
giudiziaria per un valore di oltre 6 milioni di euro.
Sono stati eseguiti, poi, oltre 6 mila accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti
della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della
documentazione antimafia.
Nel periodo in esame, i Reparti del Corpo piemontesi e valdostani hanno sequestrato, in
territorio nazionale ed estero, oltre 360 kg di sostanze stupefacenti, in prevalenza costituite
da cocaina e marijuana.
Il contrasto ai traffici illeciti, in generale, viene assicurato anche nell’ambito del Servizio
“117”, oggetto di recenti interventi in campo operativo, addestrativo e tecnico-logistico,
finalizzati a incrementare la prontezza operativa e l’efficacia d’intervento delle pattuglie sul
territorio, a riscontro delle segnalazioni del cittadino.
Sul versante della tutela del mercato dei beni e dei servizi, sono stati eseguiti 818 interventi,
sviluppate 313 deleghe dell’Autorità Giudiziaria e denunciati 456 soggetti. A seguito di tali
attività sono stati sottoposti a sequestro oltre 560 milioni di prodotti contraffatti, con falsa
indicazione del made in Italy, non sicuri e in violazione della normativa sul diritto d’autore.
Sono stati, altresì, sequestrati ingenti quantitativi di prodotti agroalimentari
(prevalentemente generi alimentari, per circa 3 tonnellate, oltre a 150 mila litri di bevande
alcoliche), recanti marchi industriali falsificati, indicazioni non veritiere nonché oggetto di frode
commerciale.

OPERAZIONI DI SOCCORSO E
CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA
Nel quadro della più ampia missione di concorso alla sicurezza interna ed esterna del Paese,
la Guardia di finanza assicura un’efficace azione di contrasto ai traffici illeciti di stupefacenti,
rifiuti, armi ed esseri umani.
La Guardia di finanza, quale Forza di Polizia e Corpo armato dello Stato, è annoverata tra le
strutture operative del Servizio nazionale della Protezione Civile ed è chiamata quindi a
concorrere per fronteggiare calamità e disastri naturali nonché a fornire il proprio apporto per
eventi straordinari, che richiedono un intervento di carattere eccezionale dell’apparato statale.
Nel 2024, gli interventi complessivi effettuati dal Soccorso Alpino della Guardia di finanza
sono stati 335 ed hanno permesso di portare in salvo 696 persone e recuperare 67 salme.
L’attività del comparto alpestre, di elevata intensità anche in questa prima parte del 2025, ha
consentito di portare a termine, alla data del 31 maggio, 94 interventi, con il salvataggio di
148 persone e il recupero di 12 salme.
L’impegno concorsuale del Corpo nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica
continua ad essere garantito nell’ambito della gestione delle manifestazioni pubbliche e di
eventi di particolare rilevanza, cui il Corpo partecipa prioritariamente con l’impiego dei militari
specializzati Anti Terrorismo Pronto Impiego “AT-P.I.”.

Nel contesto rientrano anche gli eventi di portata internazionale caratterizzati dalla
contemporanea presenza di numerose Autorità estere tra i quali, degno di menzione, è il
contributo offerto dalla Guardia di finanza nell’ambito della Presidenza italiana del G7,
attraverso l’impiego, durante l’intero arco dell’anno 2024 lungo tutta la Penisola, anche di
aliquote in forza a questo Comando Regionale, che hanno garantito la sicurezza dei luoghi ove
si sono svolti gli eventi di rilievo internazionale, nell’assolvimento delle esclusive attribuzioni di
tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.
A ciò si aggiunge, altresì, l’attuale, concorsuale impegno nelle attività volte al mantenimento
dell’ordine e della sicurezza pubblica correlate al Giubileo Universale della Chiesa cattolica,
che vedono la Guardia di finanza mettere in campo, quotidianamente, una significativa aliquota
di militari AT-P.I. sino alla conclusione del citato grande evento, nell’ambito di un articolato
sistema di sicurezza finalizzato ad assicurare le migliori condizioni per il regolare svolgimento
delle celebrazioni giubilari.
In sintesi, il Corpo, nel 2024, ha impiegato complessive 167.058 ore/uomo in servizi di ordine
pubblico in occasione di manifestazioni, eventi sportivi, consessi internazionali e altri eventi.
Tale impegno, che prosegue ininterrotto anche nel 2025, ha portato ad un impiego complessivo
di 67.785 ore/uomo in servizi di ordine pubblico.

Cirio riassegna deleghe in Giunta regionale: Turismo e Sport a Bongioanni. A Chiarelli la Cultura

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Se ne parlava da giorni e oggi il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha firmato  il decreto di riassegnazione di alcune deleghe tra i componenti della giunta. Come già prospettato dai giornali sono state aggiunte alle attuali deleghe in capo all’assessore Paolo Bongioanni quelle relative a Turismo, Sport e post-olimpico; l’assessore Marina Chiarelli continuerà a occuparsi di Cultura, Pari opportunità e Politiche giovanili.
«La ridistribuzione di alcune deleghe, dopo un anno di amministrazione, è una scelta di buon governo che ha l’obiettivo di rendere più efficace la macchina amministrativa  E’ stata condivisa con le forze della coalizione e con i colleghi di giunta che ringrazio per la collaborazione e il grande impegno di questi mesi che consente alla nostra squadra di proseguire insieme il lavoro per il bene del nostro Piemonte.Ringrazio l’assessore Chiarelli per il lavoro che ha fatto in questi settori: ora potrà concentrarsi sulla cultura, materia su cui abbiamo raggiunto risultati importanti, a partire dalla tanto attesa e apprezzata misura Anticipo cultura, e che ha ora di fronte altri obiettivi importanti e strategici per il Piemonte. Per quanto riguarda la scelta dell’assessore Bongioanni, è indubbio che, per formazione personale e professionale, oggi lui rappresenta una delle figure di amministratore pubblico più esperte di turismo in Piemonte. Questa qualità, associata all’indubbia competenza in ambito sportivo, consentirà di incrementare ancora i successi di un settore già in crescita”. Così il governatore Cirio a proposito della riassegnazione delle deleghe.
L’assessore Chiarelli ha annunciato la volontà di incrementare progettualità e risorse nei prossimi anni, in particolare con riferimento ai bandi triennali 2025-2027 che interesseranno spettacoli dal vivo e cinema, attività espositive, divulgazione culturale, musica popolare, rievocazioni storiche, residenze artistiche e formazione nel settore culturale. «Ci aspettano mesi importanti – dice Chiarelli – con bandi già pronti che copriranno tutto il triennio 2025-2027 e che puntano a rendere il Piemonte sempre più attrattivo, anche grazie all’innovazione e alla partecipazione diffusa. In questo quadro, una menzione particolare va al comparto cinema, che merita un forte rilancio: intendiamo sostenere con decisione la produzione cinematografica e televisiva, facendo crescere gli investimenti rispetto al triennio precedente e costruendo filiere locali solide che coinvolgano professionisti, territori e imprese creative. Il cinema è cultura, economia e promozione del territorio: vogliamo che il Piemonte torni a essere un punto di riferimento anche in questo ambito». Tra gli appuntamenti più attesi, anche Libraria (30 giugno 2025), l’evento B2B che metterà in rete librerie e case editrici piemontesi, a conferma dell’attenzione al settore editoriale regionale.  «Fare cultura significa costruire visioni, occasioni e comunità – conclude Chiarelli –. Ed è quello che ci impegniamo a fare, con passione e responsabilità, per tutto il Piemonte»

Lavoro in carcere, non solo scelta etica

Far lavorare i detenuti non è solo una scelta etica, ma anche una strategia concreta per migliorare la sicurezza, ridurre la recidiva e generare valore per tutta la comunità: sono le opportunità offerte dalla Legge Smuraglia, illustrate nel corso di una conferenza stampa tenutasi nel Grattacielo Piemonte dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, dal vicepresidente e assessore regionale al Lavoro Elena Chiorino e dal direttore del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Ernesto Napolillo.

Cos’è la Legge Smuraglia

Mentre in passato si è spesso ricorso a scelte differenti come indulti o amnistie, oggi il Governo promuove una visione fondata su responsabilità e reinserimento reale. Il lavoro in carcere è parte integrante della sicurezza: educa al rispetto delle regole, restituisce dignità e trasmette professionalità. Non solo uno strumento di reinserimento, ma un vero e proprio investimento per l’intera collettività: ogni detenuto costa allo Stato 137 euro al giorno, un detenuto che lavora ha solo il 2% di recidiva contro il 68,7% di chi non lavora, attualmente lavorano oltre 20.000 detenuti, di cui 2.190 assunti con i benefici della Legge Smuraglia.

“Il lavoro non è un premio, ma una palestra di cittadinanza – ha dichiarato Delmastro – Il lavoro dà dignità, senso del dovere e speranza. È il più potente strumento di giustizia sociale e sicurezza. Inoltre riduce la frustrazione, previene i suicidi, restituisce motivazione e alleggerisce il carico su chi lavora ogni giorno negli istituti. È, quindi, un investimento in dignità, legalità e sicurezza per tutti”.

La norma prevede inoltre importanti agevolazioni fiscali: credito d’imposta fino a 520 euro al mese per ogni detenuto assunto e 300 euro per i semiliberi; ulteriori incentivi in caso di percorsi di formazione abbinati all’assunzione; riduzione dell’aliquota contributiva fino al 95% o 100% in base alla tipologia d’azienda; estensione del beneficio anche alle aziende pubbliche e private che assumono detenuti ammessi al lavoro esterno.

Nel 2024 sono stati 537 soggetti economici che hanno usufruito di questi benefici, per un totale di 10,6 milioni di euro di agevolazioni concesse, con una crescita di oltre 660.000 euro rispetto al 2023. Le cooperative sociali, pur rappresentando il 30% dei beneficiari, hanno ricevuto il 68% dei fondi, a conferma della loro capacità di investimento sociale. Il coinvolgimento diretto del mondo imprenditoriale privato è la prossima sfida.

Cosa sta facendo la Regione Piemonte

La Regione Piemonte è tra le realtà più attive nella promozione dell’inclusione socio-lavorativa dei detenuti tramite progetti innovativi e investimenti costanti, sostenuti in particolare dal Fondo Sociale Europeo. La formazione professionale e le politiche per il lavoro rivolte ai detenuti rappresentano una priorità concreta e strutturata.

Ogni anno vengono investiti circa 2,9 milioni di euro per offrire opportunità formative ai detenuti, sia adulti che minori, come nel caso dell’Istituto penale per minorenni Ferrante Aporti di Torino. I percorsi spaziano dalla panificazione alla falegnameria, dall’edilizia alla cucina, fino all’impiantistica, e prevedono corsi professionalizzanti, momenti di stage, il riconoscimento delle competenze acquisite e un’indennità di frequenza.

Nel 2024 sono stati 890 i detenuti coinvolti, con 879 esiti positivi e 87 corsi attivati. I finanziamenti hanno raggiunto oltre 2,5 milioni di euro per gli adulti e 320.000 euro per i minori.

A questa offerta si affianca lo Sportello Lavoro Carcere, uno strumento operativo destinato a chi ha un fine pena entro cinque anni. L’obiettivo è rafforzare l’occupabilità dei detenuti attraverso un percorso coordinato che coinvolge il Provveditoriato dell’Amministrazione penitenziaria, il Garante dei detenuti, la Giustizia minorile, le Agenzie per il Lavoro e i Centri per l’Impiego. Finanziato con risorse FSE+ 2021.27 per 3 milioni di euro, lo Sportello ha già supportato 1.863 persone, attivato 303 tirocini e favorito oltre 500 inserimenti lavorativi, tra tirocini e contratti.

Un ulteriore strumento d’inserimento è rappresentato dai Cantieri di lavoro, che consentono ai detenuti di svolgere attività di pubblica utilità: per il biennio 2025-2026 sono 20 i progetti presentati, per un totale di 56 richieste di inserimento.

In questo quadro si inserisce anche la partecipazione della Regione Piemonte all’avviso “Una giustizia più inclusiva” del Ministero della Giustizia, con un progetto pilota che prevede l’attivazione di un Centro per l’Impiego all’interno degli istituti penitenziari, la formazione in spazi rigenerati grazie a fondi Fesr, servizi strutturati di inserimento lavorativo e un rafforzamento del legame carcere-territorio anche mediante il coinvolgimento delle imprese.

Gli istituti coinvolti inizialmente saranno quelli di Alessandria, Vercelli, Asti e Biella, poi le azioni potranno essere estese fino alla concorrenza del budget regionale complessivo di oltre 3 milioni di euro .

“Insomma una visione concreta e coerente – ha dichiarato Chiorino – La pena che educa è una pena che serve alla società. La Regione Piemonte, in sinergia con il Governo e con il Ministero della Giustizia, continuerà a investire nella dignità, nella formazione, nel lavoro. Perché un carcere che lavora è un carcere che educa. E una società che educa è una società che cresce e garantisce sicurezza ai cittadini e agli uomini e donne in divisa che ogni giorno prestano servizio negli istituti”.

cs

Crolla controsoffitto alle Molinette

Ordine delle Professioni Sanitarie: Indignazione per le Condizioni di Lavoro dei Tecnici di Laboratorio all’Ospedale Città della Salute

 

Lunedì 24 giugno è crollato il controsoffitto, finendo nel Laboratorio Analisi delle Molinette, centro nevralgico della città della salute a Torino. Fortunatamente non ci sono stati feriti. Il presidente dell’Ordine delle Professioni Sanitarie di To Ao Al At Giuseppe Smeraldi esprime un forte senso di preoccupazione a riguardo ” le condizioni di lavoro in cui sono costretti a operare i tecnici di laboratorio presso l’Ospedale Città della Salute, dovute alle gravi carenze nella manutenzione dei locali, non solo compromettono la sicurezza dei lavoratori, ma mettono a rischio anche la qualità delle cure fornite ai pazienti.” I tecnici di laboratorio, professionisti fondamentali nel sistema sanitario, si trovano a dover affrontare situazioni di lavoro inadeguate, caratterizzate da spazi non idonei, attrezzature obsolete e una generale mancanza di supporto strutturale. Queste condizioni rendono estremamente difficile gestire i campioni da analizzare, compromettendo la tempestività e l’accuratezza dei risultati diagnostici, elementi essenziali per garantire una cura di qualità. L’Ordine chiede un intervento immediato da parte delle autorità competenti per attuare le necessarie misure di manutenzione e ristrutturazione dei locali. È fondamentale garantire un ambiente di lavoro sicuro e dignitoso per i professionisti, affinché possano svolgere le loro mansioni al meglio delle loro capacità e nel rispetto della salute dei pazienti. L’Ordine delle Professioni Sanitarie Tecniche , della riabilitazione e della prevenzione, invita tutti gli attori coinvolti a unirsi in questo appello per garantire la tutela dei lavoratori e dei pazienti, affinché si possa costruire un sistema sanitario all’altezza delle aspettative della comunità.

L’Ordine delle Professioni Sanitarie Tecniche

Torinesi attenti alla salute: l’alimentazione al primo posto


Prendersi cura della propria salute significa adottare uno stile di vita equilibrato, praticare attività fisica, prevenire e soprattutto mangiare in modo sano. E su questo fronte i torinesi sembrano avere le idee chiare: è proprio l’alimentazione l’ambito su cui si concentrano maggiormente, come evidenzia l’ultima indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute e Nomisma.

Secondo i dati raccolti, il 61% degli abitanti del capoluogo piemontese afferma di seguire una dieta sana e bilanciata come principale strategia per mantenersi in forma. Frutta e verdura sono protagoniste nelle abitudini quotidiane del 69% degli intervistati, mentre il 66% evita snack salati e uno su due (50%) cerca di limitare i dolci. I prodotti a base di cereali – come pasta, pane e riso – rimangono invece una presenza costante per ben l’83% degli intervistati.

Meno incoraggianti, però, i dati relativi all’attività fisica. Quasi un torinese su quattro (23%) si dichiara del tutto sedentario, mentre il 45% pratica sport solo sporadicamente o si limita a muoversi quando possibile. Solo il 31% si allena con regolarità, un dato in crescita rispetto al 23% registrato a dicembre 2023, ma ancora inferiore alla media nazionale (37%).

Anche altre abitudini quotidiane contribuiscono al benessere complessivo: il 39% dei torinesi evita attivamente comportamenti dannosi come fumo e alcol, il 36% punta su un equilibrio tra lavoro, tempo libero e cura personale, mentre il 26% considera il sonno un elemento fondamentale e cerca di migliorarne la qualità.

Nonostante l’impegno, il benessere percepito presenta alcune ombre. Se da un lato l’88% dichiara di godere di una salute fisica almeno “buona”, solo il 24% la definisce “molto buona” o “eccellente”. Ancora più critica la situazione sul fronte psicologico: il 23% valuta il proprio stato mentale come “mediocre” o “pessimo”. Il principale nemico? Lo stress, indicato dal 54% degli intervistati come il fattore più impattante – in senso negativo – sulla salute generale.

Camera ha ricevuto l’Oscar per la Fotografia

Camera ha ricevuto l’Oscar per la fotografia. Sabato 21 giugno scorso il direttore artistico di Camera, Walter Guadagnini, e il presidente di Camera Emanuele Chieli hanno ritirato il prestigioso premio dell’Oscar della Fotografia  in occasione  del gala dei Lucie Awards, organizzati dalla Lucie Foundation ad Ostuni in Puglia. Nati per celebrare la carriera di grandi maestri della fotografia,  la ricerca dei fotografi contemporanei e l’impegno di istituzioni e individui che promuovono la cultura fotografica nel mondo, i Lucie Awards sono tra gli eventi più illustri del mondo della fotografia.

“Ricevere questo Premio nell’anno in cui Camera compie dieci anni emoziona doppiamente – hanno affermato il Direttore artistico e il Presidente di Camera –  è una conferma del valore che portiamo ogni giorno avanti per rendere la fotografia accessibile, coinvolgente, aperta al pubblico. Il Lucie Spotlight Award ci è  stato assegnato per la capacità di parlare a pubblici diversi attraverso un palinsesto ricco e articolato di mostre, incontri, attività educative e workshop, che mette al centro inclusione, ascolto, divulgazione e impegno sociale, valori fondanti della nostra identità culturale.

Essere tra i tredici premiati al mondo per questa edizione ci rende profondamente orgogliosi, rappresenta un segnale forte che conferma la validità della nostra missione, che è quella di costruire uno spazio vivo in cui la cultura fotografica possa essere vissuta da tutte e da tutti, senza barriere fisiche o sensoriali, e dove sia possibile approfondire l’opera di grandi maestri come quella delle giovani generazioni, con uno sguardo sempre rivolto al panorama internazionale “.

“Siamo inoltre profondamente grati – concludono Presidente e Direttore artistico di Camera –  agli artisti che collaborano con noi, ai curatori, agli editori e alle persone che lavorano con la fotografia e si impegnano ogni giorno per ampliarne il significato nel mondo”.
Mara Martellotta