ilTorinese

Il Piemonte punta sull’idrogeno

“La Giunta ha recentemente approvato gli indirizzi per la predisposizione di una strategia regionale per l’idrogeno e intende valorizzarlo come vettore nel sistema energetico, industriale e dei trasporti migliorando la competitività del territorio”.

Così l’assessore regionale all’Ambiente, Ricerca e Innovazione, Matteo Marnati, ha risposto all’interrogazione presentata dalla consigliera Monica Canalis (Pd) che ha chiesto quali progetti concreti siano stati messi in campo per indirizzare l’attività di ricerca delle imprese; in quali momenti della strategia regionale si prevede di coinvolgere gli atenei e i centri di formazione professionale; quali azioni di coordinamento nazionale s’intendano adottare, anche alla luce del relativo piano di ripresa e resilienza (Pnrr) e della nuova tornata di fondi europei strutturali per indirizzarli verso la filiera piemontese dell’idrogeno e se vi siano interlocuzioni con le realtà territoriali per individuare stabilimenti sotto utilizzati per riconvertirli.
Si vuole qualificare il Piemonte come area di eccellenza per lo sviluppo delle tecnologie connesse alla filiera, accompagnare iniziative di supporto a quelle industriali perseguendo finalità di tipo ambientale, assicurare la piena connessione della strategia regionale con la pianificazione nazionale e con le principali iniziative europee. “Da pochi giorni abbiamo formalizzato la nostra candidatura, o più tecnicamente una manifestazione di interesse spontanea, al governo nazionale per accogliere presso il nostro territorio la sede del Centro Nazionale di alta tecnologia per l’idrogeno in collaborazione con la Città di Torino, supportata dall’insieme dell’ecosistema industriale, imprenditoriale e accademico piemontese che ha aderito all’appello”, spiega Marnati.
Una candidatura, o più tecnicamente una manifestazione di interesse spontanea, sostenuta dal sistema della ricerca e del trasferimento tecnologico – Politecnico di Torino, Università di Torino e Università del Piemonte Orientale, dall’Istituto Italiano di tecnologia e Environment Park e da moltissime aziende:  Acea Pinerolese Industriale, Alstom Ferroviaria, Avio, Avio Aero, Cim 4.0, Fpt Industrial brand di Cnh Industrial, Gruppo Torinese Trasporti, Comau,  Iren, Italgas, Leonardo, Marelli Europe, Novamont, Giacomini SpA, Memc Electronic Materials, Punch Torino, Sagat, Smat – Società Metropolitana Acque Torino, Solvay Specialty Polymers Italy, Thales Alenia Space Italia e Toyota Motor Italia.
A supportarla anche Dap – Distretto Aerospaziale Piemonte, Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, Confartigianato Imprese Piemonte, Confapi Piemonte, Cna Piemonte, Sindacato Artigiani CasArtigiani, Aziende Meccaniche Meccatroniche Associate) e Anfia.

Per raggiungere i centri vaccinali 130 mila tratte gratuite a Torino con il monopattino Link

Micromobilità: Superpedestrian regala 1 milione di corse


Per proteggere le comunità e sostenere il lancio dei programmi di vaccinazione Covid-19 in Italia, LINK – azienda di monopattini elettrici in sharing nata presso il MIT di Boston – ha annunciato 1 milione di corse gratuite per consentire ai cittadini di raggiungere i centri di vaccinazione in sicurezza.
Il servizio sarà disponibile in tutte le città europee in cui LINK è attivo. In particolare, in Italia, verranno offerte: 130.000  corse su Torino, 450.000  su Roma e 105.000 su Palermo. A beneficiare maggiormente di tale programma sarà chi vive nelle zone periferiche, non sempre ben collegate dalla rete di trasporto pubblico ma tuttavia coperte – in modo capillare – dalla flotta dei monopattini LINK, come dimostrano i dati di utilizzo di Seattle dove, stando al Seattle Department of Transportation, il 15% di tutte le corse effettuate con i monopattini LINK sono iniziate o terminate nelle aree più periferiche, 10 volte la percentuale di un qualsiasi altro competitor.

“Attraverso questa iniziativa, vogliamo ringraziare nuovamente la determinazione e il coraggio del personale medico sanitario che continua a lavorare instancabilmente per salvaguardare i cittadini”
 – ha detto Haya Verwoord Douidri, VP (EMEA) di Superpedestrian“Stiamo già fornendo numerose corse gratuite a questi “eroi”, quindi ora è il momento di aiutare anche i residenti a fare la loro parte, garantendo loro un’alternativa al mezzo pubblico per raggiungere i punti vaccinali. La nostra campagna rappresenta un investimento significativo, a seguito di un’iniziativa simile nel mercato USA, e mi auspico che aiuterà a proteggere la salute di tanti cittadini in Italia”.

“La portata totale delle corse gratuite è stata calcolata valutando il numero di persone in ogni città aventi diritto alle vaccinazioni e disposte a scegliere un monopattini elettrico in sharing come mezzo di trasporto per una tratta breve” – ha spiegato Maurizio Pompili, LINK Operation Manager Italia“Le corse gratuite verso i centri di vaccinazione sono disponibili per chiunque, nelle città servite dai nostri veicoli. Gli utenti dovranno semplicemente scaricare la nostra app LINK – disponibile negli app store di Apple e Android – e compilare un semplice modulo online per avere subito 10 euro caricati sul proprio account”.

 

 

 

4 maggio 1949, gli Immortali

4 maggio 1949

Con un nodo alla gola ricordiamo ogni anno la tragedia che ha coinvolto la squadra del Grande Torino, i cui giocatori erano la colonna portante della Nazionale italiana. 

Un punto di vista inedito per ripercorrere e ricordare l’epopea calcistica che più di tutte ha entusiasmato, emozionato e commosso l’Italia. Il libro “Il Grande Torino. Gli Immortali” del giornalista sportivo Alberto Manassero, edito da Diarkos  ci racconta la storia di uno stadio e di una squadra che resteranno nella storia.

 

Sono del 1926, mi chiamo Campo Torino, ma comunemente mi conoscono come stadio Filadelfia. Fila per gli amici. Ai bei tempi avevo anche un soprannome: Fossa dei Leoni. Il Toro era un ragazzo, quando mi hanno costruito. Aveva vent’anni. Era nato nel 1906, il 3 dicembre, benché potesse vantare robuste radici in quelle che furono le prime società calcistiche italiane. L’embrione del pallone tricolore”.

Si presenta così lo stadio Filadelfia, il narratore d’eccezione di Il Grande Torino. Gli Immortali, scritto da Alberto Manassero, edito da Diarkos. Manassero è giornalista sportivo da oltre trent’anni, ha cominciato a lavorare a Tuttosport nel 1992 e la sua passione per la squadra Granata, che ha seguito professionalmente ogni giorno dal 1999 al 2012, lo ha portato ad addentrarsi nei meandri più nascosti ed epici di una squadra che ha scritto la storia del calcio italiano.

 

La vicenda del Grande Torino è stata raccontata così tante volte che potrebbe sembrare superfluo tornare su quelle vicende. Invece, Manassero, con una narrazione leggera e coinvolgente, riesce a trovare un punto di vista totalmente nuovo. La storia, come abbiamo visto, viene infatti raccontata da un narratore d’eccezione, ovvero lo stadio Filadelfia di Torino, il primo di proprietà di una squadra di calcio, il Toro, appunto.

Lo stadio ‘ripercorre’ la sua nascita, quando il conte Enrico Eugenio Antonio Marone Cinzano comincia a pianificare la sua costruzione.  “Mio papà, intuitivo e tenace – narra Filadelfia nel libro – ha capito da tempo che il Torino ha bisogno di una casa tutta sua, di uno stadio dove ospitare adeguatamente allenamenti, partite e, soprattutto, tifosi. Un luogo di sport e spettacolo, certo, però anche una piazza d’incontro e d’aggregazione. Sarà il Filadelfia, sarò io”.

 

La vicenda prosegue con la narrazione degli investimenti fatti dal conte Cinzano che porranno le basi per la crescita di una grande squadra: ragazzi, che oltre alle capacità sportive, nel campo da calcio mettono il cuore, riuscendo così a inanellare vittorie, a superare sconfitte, a crescere e diventare campioni veri, non solo vincitori nelle classifiche, ma anche vincitori nel cuore dei tanti appassionati. E poi la tragedia. Quella incredibile e maledetta tragedia che tutt’oggi provoca sgomento e cordoglio.

Il libro è corredato da foto e riproduzioni di prime pagine di giornali  dell’epoca che rappresentano un patrimonio unico per entrare completamente in una vicenda capace ancora di appassionare ed emozionare.

 

Alberto Manassero, classe 1963, torinese di Borgaretto. Nato in un negozio di elettrodomestici, ci ha lavorato fino alla chiamata di Tuttosport, dove è entrato nel 1992. Si è sempre occupato di calcio, ma ha raccontato anche due Olimpiadi: Sydney 2000 e Torino 2006. Cuore granata, dal 1999 al 2012 ha seguito quotidianamente le vicende del Toro. Attualmente fa parte dell’ufficio centrale di Tuttosport.

Se il Pd vuole far vincere la destra

Chiaretta, la nostra ( non sempre ) amata Sindachessa non ha dubbi. Se la destra a Torino vincerà sarà colpa del Pd. Non le passa per l’anticamera del cervello che le colpe sono anche del suo fallimentare governo della città di Torino.  Tant’ e’ che neanche si ripresenta. Sicuramente,  comunque passerà alla storia. Tutto quello che ha promesso di fare non l’ha fatto. 

Persino Letta e Conte se ne sono fatti una ragione e parlano di accordi eventuali al secondo turno. Anche qui,  direi meglio tardi che mai. Ma mi sa che per Conte non c’ è solo la complicanza dei cinquestelle,  con Beppe Grillo e Casaleggio che non trovano la quadra sui soldi e Conte che , almeno per ora,  non è stato eletto da nessuno.  Il movimento ha oramai dei cedimenti evidenti che possono preludere al crollo definitivo. Davigo e Storari indagati?   Insomma, chi la fa l’aspetti. Novelli Robespierre che volevano moralizzare la politica,  ora (forse) dovranno moralizzare se stessi. Scatenato Enrico Letta. Il pd ad un passo dalla Lega,  ovviamente nei sondaggi. Incredibile no?  Incredibile perché a Torino che figuraccia sta facendo il Pd e ( mi permetto di dire ) chi gli va dietro.  Gianna Pentenero si ritira e manco si presenterà come consigliera. Troppe le firme da raccogliere ma soprattutto è stata scaricata dai suoi. Così dopo che Letta urla “largo alle donne”, manco una donna candida. .Enzo La Volta non molla e tenta il tutto per tutto. Letterale disperazione di chi non vuole Lo Russo come candidato. Ma hanno una caratteristica: non sono iscritti al pd.  Sono 1800 gli iscritti, dicono. Più che partito direi una “setta”. Pace e dominio per i soliti che hanno creato il vuoto. Dominano qualcosa che tutti chiamano deserto. Sembra che vogliano consegnare la vittoria a  Damilano. Se vincerà vincerà per un solo motivo , se non altro perchè il popolo del pd, il popolo che votava pd è proprio stanco e demoralizzato. Perlomeno non motivato.  Chi ha prodotto il deserto ha prodotto questa possibile sconfitta.  Per la seconda volta la sinistra è fuori dall’amministrazione di Torino.  Ovviamente,  come al solito, se mi sono sbagliato,  pronto a cospargermi il capo di cenere. Con un’altra e finale convinzione : se perderanno rimarranno comunque lì. Ma la dignità è altra cosa.
Patrizio Tosetto

Un “Viaggio controccorrente”in favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro

Arte italiana 1920-1945 Opere dalle collezioni di Giuseppe Iannaccone, della GAM e dei Musei Reali di Torino a cura di Annamaria Bava, Riccardo Passoni, Rischa Paterlini

5 maggio – 12 settembre 2021 GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino

La GAM di Torino inaugura una mostra dedicata a un periodo storico molto intenso per l’arte italiana, tra la fine della Grande Guerra e il termine della Seconda Guerra Mondiale: 25 anni di storia raccontati con circa 130 opere attinte dal patrimonio del museo e da alcune opere scelte dalla Galleria Sabauda, facendo ruotare le due raccolte pubbliche intorno a una significativa selezione di 73 capolavori dalla ricca collezione privata dell’Avvocato Giuseppe Iannaccone di Milano.

La mostra, curata da Annamaria Bava, responsabile Area Patrimonio dei Musei Reali, dal direttore della GAM Riccardo Passoni e dalla curatrice della collezione Iannaccone Rischa Paterlini, è stata voluta e ideata per evidenziare il ruolo curativo dell’Arte, quale veicolo di guarigione che attraverso la bellezza sollecita la salute del corpo come dell’anima. L’evento sostiene una raccolta fondi a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus in occasione dei suoi 35 anni di attività. L’esposizione è realizzata in collaborazione con Fondazione CRT e Intesa Sanpaolo.

Dal dialogo tra le tre collezioni, due pubbliche e una privata, nasce quindi questa mostra dove si è voluto indagare, attraverso opere di grande qualità artistica, la storia, le idee, i progetti e gli scontri che caratterizzarono gli anni tra le due guerre. Questi venticinque anni della nostra storia videro nascere, dopo i turbolenti anni dell’Avanguardia, i principi di “Valori Plastici” che, prendendo ispirazione dalla solennità del grande passato italiano, certamente influenzarono la retorica di un’arte fascista, che in seguito si sviluppò nel richiamo al classicismo: un’arte che prediligeva le impostazioni chiare e sobrie, con riferimento alla purezza delle forme e all’armonia nella composizione.

La collezione di arte italiana tra le due guerre di Giuseppe Iannaccone rappresenta oggi un unicum nel panorama italiano e internazionale, e nasce nei primi anni Novanta con la volontà manifesta di ricostruire un’alternativa a questa dimensione retorica e ufficiale, riuscendo a rintracciare le opere di un significativo gruppo di artisti che credettero in un’arte dalle molte possibilità espressive, in un arco temporale che va dal 1920 al 1945.

La raccolta riunisce dunque le opere di artisti le cui ricerche hanno sviluppato visioni individuali e collettive controcorrente rispetto alle politiche culturali fasciste di ritorno all’ordine e classicità monumentale novecentista. Dalla poesia del quotidiano di Ottone Rosai e Filippo De Pisis all’espressionismo della Scuola di via Cavour (Mario Mafai, Scipione, Antonietta Raphaël), dal lavoro di scavo nel reale di Fausto Pirandello, Renato Guttuso e Alberto Ziveri, alle correnti dei Sei di Torino (Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio, Enrico Paulucci) e del Chiarismo lombardo (Angelo Del Bon, Francesco De Rocchi, Umberto Lilloni), fino alle forze innovatrici dei pittori e scultori di Corrente (Ernesto Treccani, Renato Birolli, Lucio Fontana, Aligi Sassu, Arnaldo Badodi, Luigi Broggini, Giuseppe Migneco, Italo Valenti, Bruno Cassinari, Ennio Morlotti, Emilio Vedova), la collezione rappresenta un’originale e importante testimonianza di una stagione creativa, complessa e vitale, dell’arte italiana del Novecento.

La mostra prevede un confronto incrociato con circa 60 opere provenienti dalle collezioni della GAM e dei Musei Reali: un accostamento che è stato possibile perché la maggior parte degli artisti della collezione Iannaccone sono presenti nelle raccolte della GAM grazie all’incremento del patrimonio, avvenuto proprio negli anni specifici del progetto, poi proseguito fino ad oggi con la recente acquisizione del Nudo rosso di Francesco Menzio da parte della Fondazione De Fornaris. Pochi sanno che la Galleria Sabauda, oltre a capolavori dal Trecento al primo Ottocento, possiede una cospicua raccolta di primo Novecento, confluita nelle sue collezioni in seguito al riaccorpamento delle opere acquisite dal 1935 al 1942 dalla Soprintendenza all’Arte Medievale e Moderna per il Piemonte e la Liguria, investendo importanti risorse finanziarie per rappresentare gli esiti dell’attività degli artisti piemontesi contemporanei. Una sfida particolare è stata inoltre quella di presentare, accanto alle opere novecentesche, alcune mirate opere di arte antica della Galleria Sabauda, che si scalano tra il Cinquecento e il Settecento, particolarmente efficaci per evocare lontani ricordi, suggestioni e confronti, tematici o stilistici, che consciamente o inconsciamente sembrano aver influenzato e stimolato i nostri artisti di primo Novecento.

L’esposizione si articola in sezioni tematiche: Interni; Figure; Allegorie e Ritratti; Nature morte; Paesaggi / vedute ed è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale, curato da Annamaria Bava, Riccardo Passoni e Rischa Paterlini, che include tutte le riproduzioni delle opere in mostra e testi di approfondimento.

La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus opera dal 1986 e grazie alla generosità di oltre tre milioni di sostenitori – privati, associazioni, fondazioni, imprese e istituzioni del territorio – ha realizzato un grande progetto: l’Istituto di Candiolo IRCCS, che con il quotidiano impegno di medici, ricercatori, infermieri e tecnici è divenuto un centro oncologico di eccellenza e di rilievo internazionale al servizio di tutta la comunità. La Fondazione taglia quest’anno il traguardo dei 35 anni di attività dando avvio a un piano di ampliamento dell’Istituto che nei prossimi anni metterà a disposizione di pazienti, medici e ricercatori nuovi spazi di cura e di ricerca.

 

GAM – GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA | Via Magenta, 31 – 10128 Torino

Informazioni e orari di apertura: https://www.gamtorino.it/it

Agricoltura, sinergie tra Piemonte e Valle d’Aosta

Assessori regionali Protopapa e Sapinet: “Al lavoro per strategie comuni nella pianificazione del Programma di sviluppo rurale e nella valorizzazione dell’agroalimentare”.

 Gli assessori all’Agricoltura Marco Protopapa del Piemonte e Davide Sapinet della Valle d’Aosta si sono incontrati a Torino, nella sede regionale dell’assessorato e alla presenza del Direttore e dei funzionari, esprimendo reciproco interesse in una collaborazione tra le due Regioni in tema di agricoltura: dalla pianificazione del Programma di sviluppo rurale alla valorizzazione dei prodotti agroalimentari.

“E’ emersa la necessità di rafforzare la collaborazione tra le due regioni lavorando verso strategie comuni in agricoltura – sottolinea l’assessore all’Agricoltura e Cibo del Piemonte Marco Protopapa – Due territori che condividono molte delle esigenze e delle problematiche provenienti dal comparto lattiero – caseario e degli allevatori, della viticoltura eroica e della valorizzazione e della tutela del territorio rurale e di coloro che vi abitano”.

“Rispetto al Piemonte, la Valle d’Aosta ha un contesto di dimensioni ridotte, con una realtà basata su piccoli numeri, – dice l’assessore all’Agricoltura della Regione Valle d’Aosta Davide Sapinet – ma riteniamo che il confronto e il lavoro comune possano essere arricchenti e proficui per entrambi, per dare forza alle istanze dei nostri territori. Saranno affrontati temi più tecnici, avviando un dialogo tra le rispettive strutture, e vogliamo creare sinergie anche per la promozione dei prodotti enogastromici, sulla scia di alcune esperienze positive avviate in passato”.

Covid, alle Gru nuovo sito drive in dell’ AslTo3. Vaccinazioni fino a 40 veicoli ogni ora

 Le Gru, parte del Gruppo Klépierre, leader italiano ed europeo nel settore dei Centri Commerciali, ha concesso all’azienda sanitaria il piano terra del parcheggio multipiano e collabora fornendo il personale di supporto logistico, le utenze e le strutture necessarie all’allestimento di un innovativo punto vaccinale in modalità drive in.

Primo esempio di questo genere in Piemonte, il centro vaccinale, dopo una prima fase di rodaggio, accetterà fino a 40 autoveicoli l’ora, divisi in quattro quadranti di parcheggio per un totale di circa 120 vaccinazioni quotidiane.

La nuova area vaccinale, aperta dal 4 maggio tutti i martedì e venerdì, prevede che al piano terreno del parcheggio multipiano di Le Gru le automobili si parcheggino per una somministrazione effettuata direttamente nell’abitacolo. Il personale medico, infermieristico e amministrativo gestirà la valutazione medica dei pazienti, la vaccinazione e le procedure di certificazione muovendosi da un quadrante di parcheggio all’altro mentre le automobili staranno sempre parcheggiate nello stesso punto, con alleggerimento dei tempi di attesa, dei consumi di carburante e delle emissioni inquinanti. Un gruppo di volontari gestirà i flussi, mentre lo staff messo a disposizione da Le Gru supporterà il centro vaccinale in tutte le attività di sicurezza, safety, pulizie e manutenzione dell’area, per una piena efficienza.

“Questo nuovo punto vaccinale” sottolinea Franca Dall’Occo, direttore generale AslTo3 “ci consente di implementare ulteriormente la capacità di raggiungere i nostri cittadini sul territorio e di accelerare la campagna di vaccinazione. La modalità drive in, che sperimentiamo nella sede di Le Gru, permette inoltre la somministrazione senza che si debba scendere all’auto, garantendo la sicurezza di chi si vaccina e degli operatori e favorendo chi ha maggiori difficoltà nella deambulazione. Ringrazio la direzione de Le Gru e il comune di Grugliasco che hanno collaborato alla realizzazione di questo nuovo punto vaccinale e il personale Asl e i volontari che a vario titolo vi hanno contribuito.”

Il direttore di Le Gru, Davide Rossi, ha dichiarato: “Siamo davvero orgogliosi di poter essere di supporto in questo momento delicato, e dare il nostro contribuito per accelerare il processo di vaccinazione, confidando in un ritorno alla normalità che ci auguriamo arrivi presto. Con questa iniziativa il centro commerciale dimostra, ancora una volta, di essere un presidio di sicurezza per la salute dei propri clienti e di tutte le persone che ci lavorano. Il polo vaccinale di Le Gru si aggiunge ad altri hub già attivi sul territorio italiano nei centri commerciali del Gruppo Klépierre, che si è messo a disposizione del Governo, confermando la tradizionale vocazione dei propri mall come luoghi aperti e polifunzionali al servizio dei cittadini”.

Il sindaco della città di Grugliasco, Roberto Montà, afferma: “Il nuovo centro vaccinale di Le Gru è un ulteriore tassello alla lotta contro il Covid per continuare a vaccinare, nel più breve tempo, più persone possibili. Uno sforzo di Regione, Asl To3, comune di Grugliasco, a cui da oggi si aggiunge anche quello di Le Gru. Con soddisfazione possiamo essere orgoliosi del terzo centro vaccinale aperto sul nostro territorio, oltre al Poliambulatorio di via Lanza e al padiglione “La Nave” al parco Le Serre che amplia l’offerta sulla nostra Città. Ringrazio Asl To3, Le Gru, i sanitari e i volontari per la disponiblità e la collaborazione dimostrate”.

I carabinieri sventano la truffa dei contratti telefonici e dei cellulari a nome di altri

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Torino, 4 maggio Alle prime ore dell’alba, nella provincia di Torino, oltre 40  carabinieri del Comando Provinciale di Torino hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del capoluogo piemontese su richiesta del Gruppo criminalità organizzata comune e sicurezza urbana della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 4 italianiritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di truffa, sostituzione di persona, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito

Altre 9 persone, tutte di nazionalità italiana, sono indagate a piede libero a vario titolo per aver fatto parte del sodalizio o per aver concorso nella commissione di singoli reati.

L’indagine, condotta dalla Stazione Carabinieri di Grugliasco (TO) tra settembre 2018 e novembre 2019, ha consentito di documentare l’esistenza di un gruppo criminale al quale appartenevano, tra gli altri, due impiegati di un centro di telefonia di Torino i quali, utilizzando i documenti di identità e gli estremi delle carte di credito di ignare persone, acquistavano a nome delle suddette vittime sim card e telefoni cellulari di ingente valore. Lo schema della truffa era quello di attivare contratti di telefonia conpiani rateali che prevedono la consegna dei beni senza l’esborso immediato di denaro. Questo consentiva di rivendere i prodotti a terze persone, prevalentemente all’estero, prima che il reale intestatario della carta di credito usata potesse accorgersi dell’addebito.

Complessivamente sono stati documentati acquistati di 63 smartphone e 67 schede telefoniche con un danno patrimoniale di 55.000 euro per 5 titolari di negozi di telefonia nonché per gli inconsapevoli intestatari dei contratti telefonici.

Nella Cappella del Guarini  il 4 maggio si festeggia la Sindone

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Una bella notizia per i cattolici torinesi. Dopo anni, per la prima volta, la Messa nella festa liturgica della Sindone viene celebrata nella Cappella del Guarini.

L’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia celebra la funzione martedì 4 maggio alle ore 18. A causa della pandemia non ci sarà la gente ma la celebrazione sarà presente in rete, sul sito ufficiale www.sindone.org, sulle pagine Facebook e YouTube della Sindone. In cattedrale è consentito l’accesso a poche decine di persone e ci si può prenotare dal sito www.sindone.org fino a esaurimento dei posti disponibili. La Cappella del Guarini è stata riaperta dopo il lungo restauro successivo al drammatico incendio del 1997. ìIn occasione della Messa celebrata dal Custode pontificio del sacro telo la grande vetrata della Cappella che dà sul Duomo resterà aperta. Costruita a Torino alla fine del XVII secolo, la Cappella della Sacra Sindone o Cappella del Guarini è opera dell’architetto Guarino Guarini ed è un capolavoro del barocco italiano. Nella drammatica notte tra l’11 e il 12 aprile 1997 nella cappella del Guarini si sviluppò un incendio. Intervenuti subito in forze, i Vigili del Fuoco riuscirono a mettere in salvo il Lenzuolo nel quale, secondo la tradizione cristiana, è stato avvolto il corpo di Gesù dopo la crocifissione.

Covid Piemonte: il bollettino di lunedì 3 maggio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 343 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 39 dopo test antigenico), pari al 3% di 11.438 tamponi eseguiti, di cui  7.180 antigenici. Dei 343 nuovi casi, gli asintomatici sono 170 (49,6%).

I casi sono così ripartiti: 51 screening, 240 contatti di caso, 52 con indagine in corso: per ambito: 7 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 53 scolastico, 283 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 351.348 così suddivisi su base provinciale: 28.341  Alessandria, 16.833 Asti, 10.823 Biella, 50.501 Cuneo, 27.036 Novara, 188.377 Torino, 13.020 Vercelli, 12.469 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.458 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.490 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 194 (-9 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2042 (+8 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.935

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.425.017 (+ 11.438 rispetto a ieri), di cui 1.508.514  risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.302

Sono 19 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.302 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.532 Alessandria, 695 Asti, 420 Biella, 1.388 Cuneo, 928 Novara, 5.382 Torino, 502 Vercelli, 363 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 92 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

324.875 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 324.875 (+626 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 25.897 Alessandria, 15.689 Asti, 9.846 Biella, 46.552 Cuneo, 25.163 Novara, 174.353 Torino, 12.063 Vercelli, 11.651 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.358 extraregione e 2.303 in fase di definizione.