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Clara, successo al concertone di Ferragosto a Sportinia

SAUZE D’OULX – Tutto esaurito a Sportinia per il Concertone di Ferragosto.

Clara ha fatto il boom di presenze ed ha reso grande la 15° edizione del Grande Concerto di Ferragosto delle Montagne Olimpiche, organizzato dal Comune di Sauze d’Oulx, dall’Unione dei Comuni Olimpici della Via Lattea e dal Consorzio Fortur.

Anima Festival, direzione artistica della manifestazione ha saputo cogliere nel segno, portando a Sportinia un’artista in grande crescendo che ha dato prova della sua braqvura anche in altura.

Una Clara che si è trovata alla grande a Sauze: “Era la prima volta che venivo sulle Montagne Olimpiche e mi sono trovata davvero molto bene. Sauze d’Oulx mi ha riservato una grande accoglienza e mi ha messo nelle condizioni di esprimermi al meglio. Non posso che ringraziare per il trattamento di riguardo che ho ricevuto”.

Ma a Clara abbiamo strappato anche una spoilerata: “Mi piace sciare e oltre allo sci ho praticato anche lo snowboard. Ho visto la bellezza del posto e delle piste e non escludo di tornare quest’inverno per concedermi una sciata sulle Montagne Olimpiche di Sauze d’Oulx”.

I fans sono avvisati.

Fans che hanno gremito il parterre e che hanno avuto modo di concedersi selfie e autografi con Clara a fine concerto. Un gesto di gentilezza e disponibilità che è davvero piaciuto a tutti.

Il Sindaco Mauro Meneguzzi è soddisfatto: “Sono davvero soddisfatto della presenza di così tanta gente a Sportinia in una ambientazione straordinaria per questo concerto di Ferragosto che Sauze d’Oulx organizza da 12 anni. Un grazie a tutti coloro che hanno scelto le montagne Olimpiche e Sauze d’Oulx come meta per trascorrere la festività di Ferragosto. Un evento reso possibile da un grande lavoro di squadra. Un lavoro enorme che va avanti da mesi. Un primo grazie ad Anima Festival, nostri direttori artistici, grazie al Consorzio Fortur grazie a tutti i Volontari. Grazie alle forze d’ordine e grazie al Gruppo ABC che ci ospita qui a Capanna Kind. E un grazie a Clara che ci ha deliziato con la sua musica”.

Soddisfati anche Ivan e Natascia Chiarlo, patron di Anima Festival: ”Per noi è il primo concerto che organizziamo a Sauze d’Oulx e ci siamo trovati benissimo. Speriamo che questo possa essere il primo di una serie di concerti che proporremo nelle Montagne Olimpiche. E complimenti a Clara che si è confermata una grande artista”.

Artigianato, previsioni in calo sul fronte occupazionale

Le previsioni circa l’andamento occupazionale registrano un calo di quasi un punto percentuale passando da -5,44 a -6,17%. 

Il dato relativo all’ipotesi di assunzione di apprendisti scende di circa 2 punti percentuali, passando da -19,22% al -20,96% 

Rimane sempre negativo il dato relativo alle previsioni di produzione totale, che sale leggermente passando dal -14,17% al -13,06%. 

Il saldo relativo all’acquisizione di nuovi ordini mantiene un valore negativo, salendo da -12,95% a -14,44%. 

Aumenta la percentuale di imprese che non hanno programmato investimenti: da 74,90% a 78,35% 

Diminuisce la percentuale negativa di previsione di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni passando dall’attuale valore -29,30% a -20,97%, diminuisce la percentuale di chi prevede un calo degli ordini per le esportazioni passando dal 33,20% al 22,34 ma diminuisce vertiginosamente la stima di esportazioni costanti che passa dal 62,90% al 34,71%.

Sale ancora la previsione di regolarità negli incassi: da 64,95% al 68,38%; diminuisce la stima dei ritardi, passando dal 33,50% al 30,58%; le previsioni di anticipinegli incassi continuano a rimanere minimi, passando dallo 1,55% all’1,03%. 

Commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte: “L’indagine congiunturale relativa al terzo trimestre del 2025 ci conferma un clima di sfiducia da parte delle imprese. L’intensificarsi della predazione fiscale e della morsa burocratica non aiutano. Raddoppia la percentuale di imprese che non occupa personale dipendente che passa dal 9,22% al 18,56%, l’andamento occupazionale scende ancora passando dal -5,44% al -6,17%, diminuisce anche il dato relativo all’assunzione di apprendisti che passa dal -19,22% al -20,96%.

 

Continua Felici: “I dati relativi alla produzione invece, pur rimanendo ancora negativi, salgono lievemente passando dal -14,17% al -13,06%. Preoccupante il dato relativo all’acquisizione di nuovi ordini che vede aumentare la negatività del saldo che passa dal -12,95% al -14,44%. Si denota però un sostanziale miglioramento per quanto riguarda la percentuale di carnet ordini superiori a tre mesi che aumenta e passa dall’11,95% al 20,62%.”

Allarmante –conclude Felici-  è il dato relativo alla previsione di acquisizione nuovi ordini per le esportazioni, il corto circuito mediatico legato ai dazi ha fatto scendere vertiginosamente la percentuale di stima degli ordini costanti per le esportazioni che passa dal 62,90% al 34,71%, questo dato ci dimostra che le imprese prevedono circa il 28% di ordinativi per le esportazioni in meno, la preoccupazione degli imprenditori si riflette anche sul dato percentuale relativo alle aziende che non prevedono di fare investimenti nei prossimi 12 mesi che sale ancora e passa al 78,35% ” “L’intensificarsi della predazione fiscale e della morsa burocratica non aiutano

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha redatto la terza indagine trimestrale congiunturale del 2025 utilizzando un questionario telematico rivolto ad un campione significativo di 2.250 imprese selezionate nei comparti di produzione e di servizi che rappresentano maggiormente l’artigianato della nostra regione.  

 

Le impercettibili rotte delle mongolfiere sul Verbano

Non avrei mai pensato, pur essendo dotato di buona fantasia, di subire con tanta forza il fascino del volo. Per di più su una mongolfiera per galleggiare nel cielo che sovrasta il lago Maggiore. Ero emozionato come un bambino. Il giorno prima della partenza avevamo controllato le previsioni meteorologiche. La mongolfiera non può staccarsi da terra in presenza di pioggia, temporali, vento troppo forte o gran caldo. Ma il tempo volgeva al bello. Il mio amico, pilota esperto, studiò i venti in quota e le loro direzioni per sfruttarne le correnti. Non vi dico che sensazione che provai quando ci staccammo da terra e iniziò l’ascensione. Il rumore del bruciatore, una fiammata e quasi non ci rendemmo conto di essere già in volo. In meno di un quarto d’ora l’altimetro segnava 3600 piedi. Stavamo  viaggiando a poco più di mille metri d’altezza. La magia di volare era indescrivibile. Il panorama era completo, vario, mobile. Il lago pareva una creatura viva. La nostra ombra, in basso, sfiorava l’acqua e le terre che la circondano. Da quassù le cose mutavano forma: i profili dei monti, il reticolo delle strade, le strutture di case e piazze, i corsi d’acqua, i battelli, la ferrovia. Era davvero un altro punto di vista, una visione diversa del  mondo. Ero eccitato. Come su una mappa in rilievo vedevamo i laghi d’Orta e di Mergozzo, il lungo fondovalle ossolano, la corona delle alpi Pennine e Lepontine. Ma erano i colori del lago, le increspature dell’acqua mossa dalla brezza di superficie, a provocare una vera e propria vertigine. Navigavamo nell’aria con traiettorie che lasciavano tracce impercettibili e sotto di noi non c’era angolo che non contribuisse a comporre la grande suggestione del paesaggio. Anche il tempo volava ed era giunto in momento di tornare con i piedi per terra e nel cuore la gioia intensa per questo memorabile viaggio.

Marco Travaglini

Torino e i primi cinquant’anni della Donna della domenica

 

Cinquant’anni fa usciva nelle sale cinematografiche La donna della domenica, film diretto da Luigi Comencini e sceneggiato da Age e Scarpelli con Marcello Mastroianni (nei panni del commissario Santamaria), Jacqueline Bisset (Anna Carla Dosio), Jean-Louis Trintignant (Massimo Campi), Lina Volonghi (Ines Tabusso), Claudio Gora (Garrone), Aldo Reggiani, Pino Caruso, Omero Antonutti. La pellicola era tratta dall’omonimo romanzo edito tre anni prima da Mondadori, il primo e il più popolare dei libri di Fruttero & Lucentini, considerato dagli esperti del genere come il capostipite del giallo italiano. Il celebre critico e storico del cinema Gianni Rondolino commentò che il film raccolse un successo pari a quello del romanzo, aggiungendo che “non poteva essere diversamente con un regista come Comencini e due sceneggiatori come Age e Scarpelli a confezionare un prodotto filmico corrispondente.

Il film mantiene in sostanza quello che promette, e l’ingarbugliata vicenda gialla, un poco sfrondata di episodi collaterali, e di motivi secondari, si scioglie progressivamente secondo le regole di tal genere di prodotti. C’è da osservare che nel film manca quella torinesità che invece costituiva il fascino del romanzo”. La donna della domenica, ambientata da Fruttero e Lucentini nella Torino degli anni Settanta, vedeva la città come vera protagonista del racconto con tutte le sue luci e le ombre, descritta nei dettagli, resa reale in ogni sua piega quasi fosse una sintesi in grado di rappresentare la vita italiana di quegli anni. La trama è nota. Nella calda estate torinese del 1973 viene assassinato nel suo pied-à-terre l’architetto Garrone, un personaggio sordido e scontroso che vive di espedienti, piccoli imbrogli e ricatti. Il brutale omicidio viene consumato con un’arma originale dalla vena artistica: un fallo di pietra. La vittima, a causa del suo carattere e della tendenza a molestare il prossimo, aveva parecchi nemici e molti di loro lo avevano minacciato di morte. Così il tenebroso e affascinante commissario Santamaria si trova a indagare su una vasta lista di persone sospette che si trovano a vivere in modo trasversale tra tutti i ceti sociali della città. Tra queste vi sono Anna Carla Dosio, moglie di un ricco industriale, e Massimo Campi, giovane omosessuale della buona borghesia, che con Garrone deploravano vizi, ostentazioni e volgarità dei loro conoscenti. Santamaria ( con il volto di Marcello Mastroianni nel film) si trova così a indagare tra l’ipocrisia, le assurde velleità e i chiacchiericci che animano il mondo della borghesia piemontese, tra professionisti dalla doppia vita, dame dell’alta società dal fascino snob e industriali privi di scrupoli. Pagina dopo pagina si scopre che la vera indagine non è tanto quella tesa a scovare il colpevole quanto il desiderio di svelare vizi e difetti di una società dove regna la doppiezza. Si passa così dalla noia di ricchi imprenditori e agiati borghesi, alla stanca relazione omosessuale che trascina avanti Massimo Campi fino al disprezzo di quell’ambiente di parvenu per i meridionali immigrati e per i ceti popolari che vivono nei quartieri della città della Fiat. Si intuisce così che Torino, in apparenza ordinata e precisa fino ad essere noiosa, nasconde un cuore nero, cattivo e folle. Sono gli stessi Fruttero e Lucentini a far riflettere nel libro il commissario Santamaria, sostenendo come “altre città regalavano al primo venuto splendori e incantamenti, esaltanti proiezioni verso il passato o l’avvenire, febbrili pulsazioni, squisiti stimoli e diversivi; altre ancora offrivano riparo, consolazione, convivialità immediate. Ma per chi, come lui, preferiva vivere senza montarsi la testa, Torino, doveva riconoscerlo, era tagliata e squadrata su misura. A nessuno, qui, era consentito farsi illusioni: ci si ritrovava sempre, secondo la feroce immagine dei nativi, al pian dii babi, al livello di rospi”.

Marco Travaglini

 

Giallo Mara Favro, via libera ai funerali

La Procura di Torino ha autorizzato i funerali di Mara Favro, la 51enne scomparsa l’8 marzo 2024. Il corpo era stato ritrovato un anno dopo nei boschi di Gravere, in Valsusa. L’autopsia non ha fornito elementi certi sulle cause del decesso, ma gli investigatori hanno stabilito che non siano necessari ulteriori esami.  Ora la salma è stata riconsegnata ai familiari, che ora potranno organizzare le esequie. L’indagine pare attualmente in stallo. Nel fascicolo compaiono due indagati — già iscritti prima del ritrovamento del corpo — accusati di omicidio e occultamento di cadavere.

Incidente sulla A6, morto motociclista

Ieri pomeriggio un motociclista piemontese ha perso il controllo della moto nel tratto tra Quiliano, Altare e il bivio con l’autostrada A10 sulla Torino – Savona.  È stato trasportato in condizioni gravi all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dove è deceduto per i traumi riportati.

In piena notte ferisce la compagna con un coltello

Era  ubriaco e durante una violenta lite avrebbe ferito con un coltello la compagna fortunatamente non gravemente. L’’episodio di cronaca è avvenuto in un comune del Biellese. La donna è ora ricoverata in ospedale per accertamenti. Sono intervenuti i carabinieri che hanno fermato l’aggressore e posto il coltello sotto sequestro.

Contro gli incendi: “La strada non è un posacenere”

Un’iniziativa fondamentale per ridurre i roghi lungo le strade e le autostrade italiane. Anas, società del Gruppo FS, ha avviato come ogni anno la campagna antincendio “La strada non è un posacenere. Rispetta l’ambiente, salva il tuo viaggio” in collaborazione con i Vigili del Fuoco. Sviluppata per sensibilizzare gli utenti della strada, si concentra su comportamenti scorretti che, in particolare durante i mesi più caldi, possono avere conseguenze disastrose sul territorio e sulla viabilità.

“Siamo convinti che la prevenzione sia la miglior strategia per tutelare il territorio e garantire la sicurezza di tutti – spiega l’Amministratore Delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme – Con questa campagna, vogliamo sensibilizzare cittadini, operatori e tutte le parti coinvolte sull’importanza di comportamenti responsabili e sulla necessità di interventi tempestivi. Solo attraverso un impegno condiviso possiamo ridurre i rischi e preservare il nostro patrimonio naturale. Gesti a prima vista innocui sono tra le principali cause degli incendi che divampano ai margini delle carreggiate. L’incuria causa danni irreparabili alla vegetazione e agli habitat naturali compromettendo l’ecosistema circostante. L’obiettivo è quello di educare i cittadini a una maggiore responsabilità, ricordando che un comportamento corretto alla guida non si limita solo al rispetto del Codice della Strada, ma include anche la tutela dell’ambiente che ci circonda”.

Questa attività si inserisce in un più ampio sforzo di tutela ambientale e di sicurezza stradale, dimostrando l’impegno di Anas nel proteggere il territorio e le comunità che lo abitano.

Sul tema è intervenuto il Prefetto Attilio Visconti, capo dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile: “Le alte temperature estive e il vento forte mantengono elevato il rischio di incendi boschivi e di vegetazione, soprattutto nelle regioni meridionali e insulari. In queste condizioni, anche un piccolo gesto imprudente può trasformarsi in un rogo capace di mettere in pericolo l’ambiente e la sicurezza delle persone. Ogni giorno migliaia di vigili del fuoco operano in tutta Italia per arginare le fiamme, spesso in scenari complessi che richiedono velocità di intervento e massima coordinazione. La tempestività delle segnalazioni dei cittadini è determinante per guadagnare minuti preziosi per fermare un incendio sul nascere. La prevenzione resta l’arma più efficace: non accendere fuochi in aree a rischio, non bruciare residui vegetali e non gettare mozziconi accesi lungo strade e autostrade sono gesti semplici che possono evitare danni incalcolabili.

Basta un attimo di disattenzione per compromettere ciò che la natura ha impiegato secoli a creare. Proteggerla è un impegno che appartiene a tutti”.

Per gli utenti in transito lungo le strade Anas il messaggio “Pericolo Incendi. Non gettare sigarette” è trasmesso sui pannelli a messaggio variabile presenti sulla rete.

Anas, in particolare, richiama l’attenzione sulle raccomandazioni della Protezione Civile per fronteggiare questo fenomeno:

  • non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi
  • non abbandonare rifiuti: sono un pericoloso combustibile
  • non parcheggiare sull’erba secca: la marmitta calda può provocare un incendio
  • non accendere fuochi dove non è permesso, usare solo le aree attrezzate
  • se è stato acceso un fuoco non allontanarsi finché non è spento del tutto
  • non bruciare stoppie o residui agricoli
  • rispettare le ordinanze comunali.

Se si avvista un incendio è fondamentale chiamare il 115 (Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco) o il numero di emergenza 112 o il 1515. E’ importante segnalarli ma al contempo bisogna tenersi lontani per facilitare le operazioni senza correre rischi.

Per un viaggio informato le notizie sulla viabilità sono disponibili al link www.stradeanas.it/esodoestivo e attraverso i canali social corporate (Facebook.com/stradeanas, Instagram @stradeanas e X @stradeanas, @VAIstradeanas e @clientiAnas) seguendo l’hashtag #esodoestivo2025.

A Verbania “Aria Acqua Terra. Dall’ambiente al paesaggio”

Il Museo del Paesaggio di Verbania ospita fino al 28 settembre prossimo la mostra dal titolo “Aria Acqua Terra. Dall’ambiente al paesaggio” a palazzo Viani Dugnani, in via Ruga 44. Curata da Guido Curto, presenta opere di Maura Banfo, Daniele Galliano, Andrea Massaioli e Pierluigi Pusole.

L’arte contemporanea, declinata in fotografie e dipinti, dialoga con le tele ottocentesche della collezione permanente della Pinacoteca del Paesaggio di Verbania. Sono una ventina le opere esposte degli artisti contemporanei,  affermati e attivi in Piemonte, che trovano ispirazione negli elementi che sono alla base della bellezza del creato, aria, acqua e terra, come indica il titolo della mostra, posti in relazione tra loro, come indica il sottotitolo.
In mostra le opere di Daniele Galliano, originario di Pinerolo (1961) , che si confronta con gli elementi naturali più vicini all’uomo, raffigurandoli con colori forti; cieli blu e prati verdi appaiono costellati di essere umani accennati  con pennellate di tocco, che risultano tipiche dei macchiaioli italiani e del pointillisme francese, rivisitati in chiave moderna.
Un altro artista in mostra è  Andrea Massaioli, nato a Torino nel 1960, che si allontana progressivamente dalla dimensione figurativa, approdando ad un’astrazione che si spinge fino ai confini dell’informale. I suoi grandi quadri presentano un vasto scenario naturalistico  che fa da sfondo al vero soggetto del quadro.
Il paesaggio si mostra attraverso vibrazioni, tracce e composizioni simboliche.
Terzo artista in mostra è  Pierluigi Pusole, anch’egli torinese, nato nel 1963, la cui opera pittorica si ispira a laghi, montagne, cieli solcati da nubi, come quelli tipici dell’estate del Verbano Cusio Ossola, immagini che paiono emergere in un equilibrio fra forma e dissolvenza.
La fotografia in chiave pittorica è, invece, usata da Maura Banfo, sempre artista di nascita torinese ( 1969) , capace di trasformare l’immagine in uno spazio visivo, con paesaggi appena accennati da una luce riflessa.

Così in “Aria Acqua Terra. Dall’ambiente al paesaggio” quattro affermati artisti hanno scelto come  soggetto d’ispirazione poetica gli elementi primigeni della natura e del paesaggio, nella bellezza straordinaria del contesto naturalistico del lago Maggiore. Il risultato della mostra è  un’esposizione site specific, con alcune opere esposte per la prima volta al pubblico proprio a Verbania, e realizzata grazie al sostegno della Città di Verbania, il patrocinio della Regione Piemonte e Distretto Turistico dei Laghi e delle Valli.

Mara Martellotta

Francesi a Oulx, da Luigi XIII a Richelieu

Assassinato in via Roma, nel centro di Oulx, davanti a una casa con due delfini e dei gigli scolpiti sulla facciata. Morì così, 400 anni, fa il “capitano La Cazette”, personaggio storico di Oulx, soprannome di Jean Borel, noto anche come Claude Arlaud Borel. Ma chi era costui? Chi va a Oulx d’estate o d’inverno e passa a piedi nel borgo inferiore della cittadina dell’Alta Valle di Susa, in via Roma appunto, lo può incontrare quando vuole. O meglio, trova la casa in cui è nato quando Oulx faceva parte del Delfinato, una delle antiche province francesi. Era soprannominato “il Capitano” per il suo ruolo di governatore dei forti di Briançon e Exilles nonché comandante militare delle truppe reali francesi nel Delfinato e in Alta Valle Dora durante le guerre di religione nel XVI secolo. Difese i cattolici dagli attacchi dei protestanti valdesi che poi si vendicarono facendolo fuori nel 1590, all’età di 70 anni, in quella che oggi si chiama Casa Ambrosiani. Oggi lì c’è un negozio che vende sedie da giardino e un ferramenta all’angolo.
La sua dimora fu una grande casa cinquecentesca con finestre in pietra che si vede ancora oggi. Cent’anni dopo in questo edificio si trasferì la famiglia Des Ambrois, altro nome storico di Oulx, e, malgrado la distruzione subita dopo l’uccisione del Capitano La Cazette, rimase pur sempre la più bella abitazione del paese. Tanto è vero che ospitò illustri personaggi come Luigi XIII di Borbone, Re di Francia dal 1610 al 1643, che trascorse a Oulx un periodo di villeggiatura, nientemeno che il cardinale Richelieu e il Duca d’Orléans di ritorno dall’assedio di Torino del 1706. Non solo ma questa casa storica accolse perfino il Connestabile Lesdiguières, comandante dell’esercito francese, che, secondo molti storici, sarebbe il mandante dell’assassinio di La Cazette, la cui morte sancì la fine del partito cattolico in Alta Valle di Susa. Sono molti a Oulx i riferimenti storici all’epoca francese. Nella parte alta del paese spicca la Torre Delfinale del Trecento, di proprietà del Delfino di Francia, che Des Ambrois fece restaurare salvandola dal degrado e ogni anno, nella prima domenica di ottobre, si svolge la “Fiera Franca”, kermesse zootecnica e commerciale che celebra i prodotti locali valsusini. In tutta la sua storia Oulx fu un punto di transito obbligato per eserciti, pellegrini e mercanti diretti oltre le Alpi come alla fine del ‘400 quando il paese fu attraversato dall’esercito di Carlo VIII che concesse agli abitanti di tenere una fiera, appunto la Fiera Franca, esente da tasse, in cambio del loro sostegno al Re di Francia.        Filippo Re