ilTorinese

Daniela Rosso Prin e Marco Palma alla galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia

Informazione promozionale

Dal 15 al 26 aprile prossimo due personali

Nell’iter dell’artista Daniela Rosso Prin la profondità dell’immagine e la manualità tecnica convivono, sulla superficie della tela, in un evidente equilibrio compositivo e poetico molto personale. Il racconto è ricco di contemplazione e di una propria tensione simbolica in cui la natura, assoluta protagonista, si fonde con la figura, per cristallizzarsi nell’opera  e invitare l’osservatore alla riflessione. Prin elabora una realtà naturalistica pregna di una prospettiva scenica originale, che si unisce ad una linea intimistica di  evidente contemporaneità  e  di  grande emozione. Il valore della natura e il rispetto per l’umanità, che risiedono costantemente nel suo operare, segnalano un impianto narrativo di carattere contenutistico sempre avvolto da un’affascinante sintesi tra colore, forma e segno. L’immagine paesaggistica e la presenza umana rivelano una perfetta simbiosi pulsante di notevole concezione e  elaborazione, che le  consentono di evidenziare una tecnica originale e personale. La luce ritmata e ben diffusa, la materia ad olio stesa magistralmente e la resa cromatica, di propria identità stilistica, si  sviluppano incisive e espressive all’interno del suo dipinto tanto da ottenere effetti unici.

La presenza e la potenza della natura, a seconda delle sue stagioni, si libera di un’energia straordinaria capace di trasmettere al fruitore un processo creativo di efficace sintesi e di  sostanza strutturale. E’ una linea compositiva, quella della Prin, eseguita con un tratto deciso e con un cromatismo pregno di realismo lirico dove il soggetto viene vivificato da una dimensione interpretativa ricca di naturalezza d’immagine. L’artista fissa nell’opera non solo i luoghi, i fiori e le figure, ma anche molteplici sensazioni e intensi ricordi  che accendono uno scenario unico interpretato con le vere atmosfere del silenzio e dello  spazio naturalistico. Sono opere che prendono vita e che ci trasmettono immediatamente intense emozioni perché vengono concepite dall’artista Prin  con pienezza dei mezzi e con un animo sensibile; linfa per la propria ricerca pittorica.

Daniela Rosso Prin è una pittrice torinese cresciuta sotto la guida del maestro Dino Pasquero. Il suo percorso artistico, iniziato come un gioco e un’incessante sperimentazione capace di osservare, interpretare e rielaborare momenti di vita vissuta, abbracciando la musica, la natura e il teatro. Il mondo di Prin emana freschezza e calore allo stesso tempo; la padronanza delle diverse tecniche pittoriche esalta la profondità dei colori usati per dar vita a soggetti mai banali e ripetitivi. L’artista predilige la tecnica ad olio aderendo alla pittura figurativa, affronta indifferentemente la paesaggistica e la sfida del ritratto, riversando sulla tela le proprie intuizioni ispirative attraverso attente disposizioni tonali, plasmate con il pennello e talvolta con la spatola. Ama anche cimentarsi con le sfumature cromatiche tipiche dei gessetti. Vincitrice di diversi premi, il più recente dei quali al concorso AUPI 2023 Milano, che l’ha portata a classificarsi al primo posto con l’omaggio a Paolo Fresu, le sue opere sono state esposte alla chiesa di Santa Croce di Ivrea, alla galleria d’arte San Michele di Guarene, al Mausoleo della Bela Rosin, alla Casa Olimpia di Sestriere, al Múses Accademia Europea delle Essenze  di Savigliano, a Palazzo Chiabrera di Acqui Terme, alla Sala Civica di Piazza Antenna in Soave, alla Fiera d’Arte Internazionale di Innsbruck, alla Biennale d’Arte di Montecarlo e in diverse sale espositive di Torino, tra cui più volte alla galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia.

La materia in evidente espansione nell’opera dell’artista Marco Palma si dirige verso una composizione di straordinaria libertà espressiva cercando spazi più ampi tra forma, colore e volume. E’ una dimensione pitto-scultorea ricca di autonomia espressiva, che si rinnova costantemente e dove l’energia del colore nero, che si muove in una spazialità assoluta, si trasforma in un’ immagine   piena di simbolismo e di contenuto. La libertà di inventiva, le valenze simboliche e la resa dei materiali conducono ad una ricerca in continua evoluzione che conferisce all’iter dell’artista Marco Palma una tecnica unica dove nuove geometrie astratte vivono in perfetta simbiosi con il processo creativo e progettuale. Si evidenzia un riciclo della materia altamente comunicativo e di chiara valenza concettuale. Gli accostamenti dei materiali industriali di scarto con gli elementi pittorici investono la superficie della tela con forme animate dal movimento gestuale e dalla linearità delle figure geometriche. L’artista Marco Palma valorizza le sue opere con effetto plastico spazia le  assoluto in cui si riflettono contenuti profondi e una libertà di invenzione in continua esecuzione. La sua pitto-scultura , di  notevole e  particolare elaborazione materica , diviene mezzo per trasmettere all’osservatore messaggi di vera evoluzione e trasformazione della materia. Nel suo iter si raddoppia la forza creativa con l’uso del led, effetti luminosi penetrano in una dimensione di gioco della luce  suggestiva in cui l’equilibrio del collage misto su tela alimenta un’arte senza limiti. L’artista Marco Palma, capace di recuperare  materiali non più in uso per realizzare le sue opere, riesce ad interpretare con pieno  personalismo un impianto compositivo rigoroso.

Marco Palma, nato a Varese nel 1975, con alle spalle studi tecnici che lo hanno portato alla laurea in Ingegneria, nel corso del tempo ha cominciato a nutrire una vocazione artistica, la quale l’ha avvicinato alla poesia e alla pittura, sempre in maniera autodidatta. Ad oggi ha pubblicato quattro raccolte di poesie, mentre nel campo pittorico ha partecipato a vari concorsi, e alcuni lavori sono stati pubblicati sul numero 62 della rivista “Arte e Artisti Contemporanei”. L’idea per un quadro o una scultura nasce in lui principalmente dal materiale che vuole utilizzare, il quale gli suggerisce l’impiego nelle sue svariate potenzialità. Esaurito il filone creativo relativo ad un materiale, attende che qualche altro materiale lo stimoli per iniziare una nuova ricerca. L’attività poetica, pittorica e ingegneristica alla fine si amalgamano alimentandosi a vicenda, e nessuna potrebbe esistere senza le altre due. Molto spesso i lavori nascono dall’osservazione dei materiali e dai processi che si svolgono in ambito lavorativo-industriale. La poesia emerge come riposo dopo l’attività pittorica.

Galleria Malinpensa by La Telaccia – corso Inghilterra 51, Torino

Dal 15 aprile al 26 aprile

Incontro con l’artista venerdì 18 aprile dalle ore 18 alle 20

Mara Martellotta

‘Sintassi del Segno Sospeso’, la mostra dedicata all’artista Maria Rosa Benso

Presso il teatro di Palazzo Saluzzo Paesana, in via Bligny 2, dal 9 maggio curata dal critico Angelo Mistrangelo

Verrà inaugurata il 9 maggio, alle 18, presso il teatro di Palazzo Saluzzo Paesana, in via Bligny 2 a Torino, la mostra intitolata “Sintassi del Segno Sospeso”, dedicata all’artista Maria Rosa Benso, con oltre trenta sue opere.

L’esposizione è curata dal giornalista e critico d’arte Angelo Mistrangelo che evidenzia: “Il segno diviene storia, ricerca, immagine sospesa in atmosfere immateriali, in un alternarsi di impressioni che scandiscono il fluire inesausto del dato cromatico all’insegna di una interiore, e interiorizzata, interpretazione delle sottili e vibranti emozioni. La pittura esprime la magia della luce che accende le strutture, in una sorta di trama che si trasforma in sensazioni, ricordi e segnali che presiedono alla formulazione e formazione delle composizioni. Le pagine di un meditato astrattismo rivelano, in estrema sintesi, la persistente volontà di Maria Rosa Benso di fissare le tracce di un percorso che appartiene a una misurata gestualità manifestata in La materia del vento e Strutture fluttuanti. Una misura che nella mostra, allestita nell’ex Teatro del settecentesco Palazzo Saluzzo Paesana, appare caratterizzata da una sequenza di tavole che, da una penetrante scrittura segnica, aapproda a un discorso legato agli assemblaggi risolti con la delicata resa formale de Il peso delle nuvole, in cui le nuvole sembrano affiorare dalle lievissime atmosfere dei versi dello scrittore tedesco Hermann Hesse. Lievi e liriche suggestioni di una linea che definisce paesaggi della memoria, ripercorre desertici silenzi e gli impercettibili tratti di una stagione dell’esistenza rivisitata e ridefinita”.

L’allestimento resterà visitabile fino al 30 maggio da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19 con ingresso libero.

Il gesto pittorico assume, quindi, il valore di una personale e, talora, inaspettata, visione d’insieme, dove si avverte il clima di un vitale colloquio con il tempo e la realtà, con le interiori intuizioni e la controllata interpretazione del “corpus” di opere astratto-informali che rappresentano, come suggerisce Adolfo Francesco Carozzi, una condizione, uno stato d’animo, un punto di convergenza, un atteggiamento.

Si coglie, di volta in volta, una vera e propria sintassi dei segni, una grammatica della raffigurazione e un segreto cifrario attraverso il quale “scoprire universi remoti, visceralità ancora inesplorate, mondi arcani”, come scrive Gillo Dorfles.
In questa dimensione, emerge con forza un linguaggio in continuo aggiornamento, che stabilisce connessioni e riferimenti con le esperienze contemporanee, tra disegno e materia, comunicazione e nuove tecnologie.
Una comunicazione che fa parte del cammino della Benso lungo gli itinerari di una poetica che, secondo l’artista Alun Davies, esprime la coinvolgente esperienza di “lavori che sussurrano”. Sottolinea la Benso: “Nelle opere proposte prende forma un pensiero e un linguaggio di segni universale, misterioso, ipnotico, afferrando, talvolta, suoni di una musica sospesa”.

Per informazioni telefonare al numero 338.8256399 o scrivere a deborabocchiardo@gmail.com

Maria Rosa Benso ha iniziato a dipingere giovanissima frequentando l’atelier di Margherita Carena, allieva di Felice Casorati,  e nel corso degli anni ha approfondito e trasformato la sua misurata e meditata ricerca pittorica grazie a percorsi di studi e professionali che, peraltro, l’hanno dapprima condotta in direzione diversa.

Dopo gli studi in Lingue e letterature straniere a Cà Foscari di Venezia e a Torino, dove si è laureata in Lingua e letteratura inglese, ha conseguito infatti la specializzazione in Letteratura Americana all’Università di Urbino e, sempre in ambito letterario, ha preso parte agli incontri e interventi sul teatro shakespeariano di Giorgio Melchiori, Sergio Perosa e Giorgio Strehler, mentre in ambito linguistico e semiotico ha seguito i seminari di Umberto Eco al Centro Internazionale di Studi Semiotici di Urbino.

Tale formazione l’ha condotta ad operare professionalmente per due decenni nel campo della linguistica applicata e, in particolare, nella progettazione e direzione di centri di formazione linguistica professionale d’avanguardia presso enti ed organizzazioni internazionali, ad intrattenere contatti con Centri di ricerca d’eccellenza quali Manchester Business School ed Edinburgh University (Gran Bretagna), Harvard University, Massachusetts Institute of Technology e Stanford University (Stati Uniti) e Beijing University, a Pechino, in occasione del “Fourth World Conference on Continuing Engineering Education” del 1989.

I numerosi viaggi e soggiorni in Paesi europei, Stati Uniti, Cina e Sud America le hanno permesso, nel contempo, di cogliere i diversi aspetti socio-culturali delle popolazioni e studiare i contenuti delle pagine creative, dall’Action Painting all’arte e scrittura araba e cinese, grazie inoltre allo studio di queste ultime due lingue.
In particolare, ha completato la propria formazione con corsi sulla “New York School” e sul collage e assemblage entrando, e lo è tuttora, in più stretto contatto con artisti e curatori del MoMA, Museum of Modern Art di New York.

Del 2010 è la mostra personale Enigma Variations, allestita presso la sede del Piemonte Artistico Culturale di Torino con il patrocinio della Regione Piemonte.

La mostra segna l’inizio di una stagione di rassegne che esprimono il clima di un’esperienza in cui “segno”, “materiali” e “pagine astratte” caratterizzano le mostre Spazi di confine presso la Fondazione Fulvio Croce, Palazzo Capris di Cigliè di Torino (2012), Haiku: la poetica del segno presso la Biblioteca Nazionale Universitaria, Torino (2018) con il patrocinio MiBACT, e Denominatore comune, quadripersonale con Nino Aimone, Piero Ruggeri e Giorgio Stella (2022) presso Palazzo Lomellini, Carmagnola (Torino).

Un percorso che annovera inoltre la Biennale d’Arte di Vallebona (2014), la collettiva al Teatro dei Dioscuri del Quirinale a Roma (2015), le rassegne internazionali Telephone (2015 e 2020) dell’art incubator  “Satellite Collective” di Seattle (USA), la collettiva slideshow presso la sede del MoMA a New York (2020) e, tra le mostre dell’APA, Associazione Piemontese Arte, Pittura e scultura a confronto (2017), Presenze (2018) e Dialogo con i Maestri (2020).
Del 2024 è la collettiva Liquid Sky presso il Galata – Museo del Mare di Genova.

Accanto alle esposizioni, si ricorda l’impegno con l’Associazione Orolontano dell’artista  Alfonso Filieri, Roma, che ha esposto suoi libri d’artista sul tema di The Waste Land di T. S. Eliot negli spazi della Fondazione Monti Aperti di Foggia, del Museo Giacomo Manzù di Ardea (Roma), ed inoltre  della Biblioteca Nazionale di Roma e della Biblioteca Gino Baratta di Mantova, presso le quali si trovano due sue opere.

Maria Rosa Benso fa parte di Post-Millenium New York School (PMNYS), associazione di artisti indipendenti collegati al MOMA e di “Piemonte Artistico Culturale” e “Ponte per l’Arte” a Torino. È stata inoltre iscritta al Circolo degli Artisti di Torino.

Saggi, recensioni, testimonianze scelte: A. Audoli, M. Bernardi, W. Beck, A. Cavallera, M. Centini, A. Davies, K. Lanfranco, G.G. Massara, E. Massone, A. Mistrangelo, M. Paglieri.

Mara Martellotta

Abracabook | Book Party, il format nato alla Scuola Holden con Francesca Manfredi

In un’epoca fatta di notifiche, velocità e distrazioni continue, ritagliarsi un’ora di silenzio condiviso per leggere un libro è un gesto che ha qualcosa di poetico. E anche di profondamente politico. È questo lo spirito di Abracabook | Book Party, il format nato alla Scuola Holden, che in questo aprile ha riempito ancora una volta la sala grande del Circolo dei lettori a Torino, in compagnia della scrittrice Francesca Manfredi.

Il concept è semplice quanto potente: ciascunə porta il proprio libro, si siede su un cuscino colorato e legge, in silenzio, per circa un’ora. Poi si chiudono i libri e si apre un momento di dialogo libero e orizzontale, senza palchi, né scalette. Solo parole che nascono dall’ascolto.

Non solo un evento, ma un manifesto culturale

Da Manhattan al cuore delle città italiane

In un tempo che corre veloce, c’è chi sceglie di fermarsi. A Manhattan lo fanno nei Reading Rhythms, leggendo in silenzio tra sconosciuti. A Torino, succede nella sala grande del Circolo dei Lettori, tra cuscini colorati, libri aperti e parole condivise. Qui, grazie ad Abracabook, leggere insieme è diventato un gesto di comunità. E di controcorrenza dolce.

Ma di cosa stiamo parlando esattamente?

Per chi ancora non ne fosse a conoscenza, nel 2012 negli Usa nacquero i Silent Book Club come risposta alla iperconnessione. A Manhattan in particolare, con Reading Rhythms, il format è esploso nel 2023.

In questo ritorno all’essenziale e al piacere della lentezza e confronto letterario con dialogo e pagine da sfogliare, Abracabook ha molte affinità con l’esperienza americana appena citata.

Ma un tocco italiano viene aggiunto: la presenza di autori affermati o emergenti, resa possibile dalla Scuola Holden, storica fucina di narratori fondata da Alessandro Baricco.

Ma cos’è davvero Abracabook?

La nostra redazione, con l’inviata Cristina Taverniti, l’ha domandato direttamente ai suoi organizzatori, in particolare a Lorenzo Carnielo, project manager del progetto e anima dei book party, e a Francesca Manfredi, ospite dell’ultima edizione.

Book Party: quando leggere insieme diventa un atto rivoluzionario

Crediamo che, in un mondo sempre più frenetico e iperconnesso, fermarsi per aprire un libro sia un gesto rivoluzionario. La vera identità di Abracabook — come spesso accade quando c’è di mezzo un’urgenza collettiva — è venuta fuori agendo: abbiamo organizzato il primo book party e poi, un po’ alla volta, abbiamo definito il format. È tra un evento e l’altro, ascoltando, che ci siamo resi conto del cuore della faccenda: quanto sia fondamentale costruire e presidiare spazi offline, lenti, non performativi, dove ritagliarsi del tempo per leggere.”

Non solo lentezza: anche libertà, accessibilità, orizzontalità. “Un altro valore per noi fondamentale è l’assenza di gerarchie intellettuali”, aggiungono. “Senza nulla togliere ai contesti accademici, che in Italia sono forti e necessari, è importante avere spazi più informali dove confrontarsi sulla letteratura. Non a caso siamo tuttə sedutə per terra, su cuscini colorati: partecipanti e ospiti.”

Il legame con gli eventi americani e i tre desideri

Come già introdotto, Abracabook ha molte affinità con esperienze nate negli Stati Uniti negli ultimi anni. In particolare, con i Silent Book Club, nati nel 2012 a San Francisco, e con Reading Rhythms, incontri che ci hanno fatto sognare e desiderare anche oltreoceano.

Sì, quei movimenti sono stati per noi una grande ispirazione”, confermano gli organizzatori. “C’è un bisogno collettivo di spazi come questi, e stanno germogliando in tutto il mondo. Per noi è bellissimo, perché vuol dire che l’intuizione è giusta.”

C’è un tratto comune: la voglia di rallentare, di leggere insieme ma senza vincoli. Tuttavia, Abracabook si distingue per tre desideri unici o meglio tre regole non scritte:

  • Porta il libro che vuoi – dal classico al manga.

  • Nessun esperto in cattedra – l’ospite è una guida, non un professore.

  • Vietato vergognarsi – «Una volta una ragazza ha detto: “Non leggo da anni”. Eravamo tutti lì per lei» ricorda Carnielo.


“Per dirla in breve: ad Abracabook puoi chiacchierare con il tuo scrittore o la tua scrittrice preferitə, trovandolə sedutə sul cuscino davanti al tuo. Come se fossi con un amico al bar.”

Il Circolo dei lettori: cuore culturale a Torino e casa perfetta per Abracabook

Ospitare un evento come Abracabook | Book Party al Circolo dei lettori a Torino non è solo una scelta logistica: è una dichiarazione d’intenti.

Questo luogo, che si affaccia con elegante discrezione da Palazzo Graneri della Roccia, è molto più che uno spazio per la cultura.

È un simbolo della città, uno di quei rari luoghi capaci di far sentire chiunque – lettrici e lettori forti, ma anche semplici curiosi – parte di qualcosa.

Fondato a Torino nel 2006, progetto della Fondazione Circolo dei lettori, il Circolo (che oggi ha sedi anche a Novara e Verbania) è diventato negli anni un punto di riferimento imprescindibile per la vita culturale torinese. Accoglie ogni mese decine e decine di eventi – incontri con autori, festival, gruppi di lettura, cicli tematici, approfondimenti sul romanzo, la non fiction, pensieri sul presente e il mondo di oggi–diventando un rifugio per chi ama le parole ma anche per chi cerca ispirazione, confronto, bellezza.

La sua forza sta nella capacità di aprirsi: non è mai stato un luogo chiuso o elitario, ma una casa condivisa. È amato dai torinesi – e non solo da chi legge molto – proprio perché è accogliente, inclusivo, attraversabile. C’è chi entra per una chiacchiera, chi per un tè, chi per ascoltare, chi per raccontare. È uno spazio vivo, intergenerazionale, che ha saputo conquistarsi un posto speciale nel cuore della città.

Ecco perché l’incontro tra Abracabook e il Circolo è stato così naturale.

Il Book Party nell’era moderna in Italia

Chi partecipa ad Abracabook? Non solo lettori forti.

C’è chiunque. Ci sono lettorə compulsivə, persone che leggono per lavoro, ma anche chi ha ripreso in mano un libro dopo anni. Ci sono studentə, pensionatə, genitori, artistə, lavoratorə. Persone di tutte le età. La cosa più bella è che si crea un clima che permette a chiunque di sentirsi a suo agio. All’ultimo book party una persona ci ha detto ‘sembra di leggere mettendo più a fuoco le cose’. È bellissimo, ed è intergenerazionale.” Ci confermano i membri dell’organizzazione.

Chi partecipa porta con sé un libro, una storia, un punto di vista. C’è chi si porta il libro che sta leggendo, chi deve leggere per lavoro e lo fa con noi. L’autore o l’autrice che modera non ha il ruolo di esperto, ma di guida empatica. Perché di palchi ce ne sono tantissimi, soprattutto nella cultura; di luoghi orizzontali, non performativi, dove esprimersi secondo le proprie possibilità, no. E vanno costruiti.”

Un riferimento viene anche da un video virale in cui il poeta Edoardo Prati difendeva la libertà di leggere Dante “alla TikTok”:

Continuare a credere in una Cultura con la C maiuscola, con qualcuno degno di parlarne e qualcuno no, fa solo male alla cultura stessa. Ecco: noi aggiungiamo che tuttə devono anche avere il diritto di parlarne, di quell’emozione.”

E se dovessimo descrivere Abracabook in breve?

Un movimento culturale di Scuola Holden che crede nel potere rivoluzionario di pochi gesti semplicissimi: fermarsi, aprire un libro, leggerlo e parlarne.”

Ecco cosa è accaduto il 5 aprile a Torino. E cosa accadrà ancora a Torino e in Italia.

CRISTINA TAVERNITI

Pinacoteca Agnelli, la pista 500 accoglie quattro nuove installazioni site-specific

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Pinacoteca Agnelli presenta la programmazione per la primavera ed estate del 2025. A partire da mercoledì 16 aprile, la pista 500 accoglie quattro nuove installazioni site-specific degli artisti e artiste Allora&Calzadilla, Rong Bao, Francesco Gennari e Silvia Rosi.

Si avvia in aprile inoltre un intenso programma pubblico, che prevede per il terzo anno SUL TETTO DEL SALONE, la speciale collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino;  una collaborazione con il MAUTO per giri di auto storiche sulla Pista 500; presentazioni di libri al Fiat Café 500 e al Bookshop Civita, a corollario di esposizioni di edizioni d’arte speciali; la collaborazione con Archivissima e Collezione Maramotti alla sua terza edizione; la seconda edizione del Cinema sulla Pista 500, il programma di proiezioni sul tetto del Lingotto.
Infine, dato il grande successo di pubblico, la mostra “Salvo. Arrivare in tempo” viene prorogata sino a domenica 31 agosto prossimo, presentando un calendario di nuove attività e visite guidate.

La Pista 500, il progetto artistico di Pinacoteca sull’iconica Pista di collaudo delle automobili FIAT, da mercoledì 16 aprile si arricchisce di nuove installazioni site-specific degli artisti Jennifer Allora (1974 Philadelphia, Usa)& Guillermo Calzavilla ( 1971, Havana, Cuba), Rong Bao ( 1997, Beijing, Cina), Francesco Gennari (1973, Fano) e Silvia Rosi ( 1992, Reggio Emilia).
I nuovi progetti prodotti specificamente per Pista 500 si aggiungono alle opere già presenti sul giardino sospeso sul tetto del Lingotto di Thomas Bayrle, Monica Bonvicini, Valie Export,  Sylvie Fleury, Dominique Gonzalez-Foerster, Marco Giordano, Louise Lawler, Finnegan Shannon e SUPERFLEX.
Le nuove opere proseguono e approfondiscono la missione votata all’inclusività della Pinacoteca Agnelli. Martedì 15 aprile alle ore 18.30 è previsto l’opening per le  nuove installazioni con dj-set di Almare e accesso diretto alla Pista 500 da Rampa Nord, Fronte Eataly.

Commissionata e prodotta da Pinacoteca Agnelli  nella rampa Sud della Pista 500, Allora & Calzavilla, duo artistico basato a San Juan in Porto Rico, presenta Graft (Phantom Tree), un’installazione composta da migliaia di fiori realizzati in plastica riciclata che rimandano a quelli del Roble Amarillo, un tipo di quercia autoctona dei Caraibi. Questi fiori, sospesi come se fossero su di un albero, sono spogliati del tronco, foglie e rami, sollevando dubbi sulla loro provenienza e sulle loro origini perdute. Nei Caraibi la biodiversità rimane, infatti, tra le più ricche a livello mondiale, nonostante l’impoverimento significativo iniziato durante il periodo coloniale che continua fino ad oggi.
Il titolo dell’installazione fa riferimento all’innesto, una tecnica utilizzata per unire piante di specie diverse, cosiccome gli alberi fantasma, alberi che non sono mai cresciuti o sono stati rimossi a causa della deforestazione aggressiva.
Il duo, attivo dal 1995, utilizza diversi linguaggi artistici , tra cui la performance, la scultura, il suono, il video, la fotografia e la pittura.

Rong Bao esplora il rapporto tra attrazione e straniamento attraverso sculture e installazioni che combinano immaginari post-umani con un’estetica pop. Per la Pista 500, l’artista presenta “Carnivorous Bloom”, una scultura interattiva che si anima attraverso petali gonfiabili, in continuo movimento vibrando e oscillando come un organismo pulsante.
L’installazione assume l’aspetto di una pianta carnivora dai colori rosa brillanti che ne amplificano il carattere seducente, evocando forme vegetali mutanti e creature aliene.
Con sottile ironia “Carnivorous Bloom” si inserisce nel dialogo tra l’architettura industriale e la dimensione naturale del giardino sospeso sul tetto del Lingotto. L’installazione appare come un’entità fluida, a metà tra creatura e macchina, tra il reale e il fantascientifico. Bao ci sfida a interrogarci sul significato stesso dell’interazione con l’opera, e su come questa esperienza possa sovvertire le nostre aspettative. Il lavoro dell’artista si basa sull’interazione con il pubblico, invitandolo a confrontarsi con forme ambigue e materiali traslucidi, che evocano un mondo al tempo stesso artificiale e organico. Giocando con la percezione del corpo e dello spazio, Bao crea opere che oscillano tra l’affascinante e il conturbante. Le sue installazioni si trasformano in ambienti immersivi che disorientano e al tempo stesso lasciano emergere nuove possibilità di interpretazione della materia e dell’identità.

Francesco Gennari. “Avevo anche sette stelle in tasca” 2025
L’autoritratto è al centro della pratica artistica di Francesco Gennari. Per la Pinacoteca Agnelli l’artista presenta “Avevo anche sette stelle in tasca”, una nuova opera che consiste in una copia in bronzo del suo cappotto. Dopo aver passeggiato lungo la Pista 500, Gennari immagina di giungere alla rampa Sud e di dimenticare sulla balaustra il suo loden, un indumento diventato un tratto distintivo dell’artista spesso ricorrente nelle sue opere. All’interno di una architettura geometrica e asciutta, il cappotto di Gennari si inserisce come un elemento spiazzante, una scultura sartoriale, ch3 porrà il calore umano sulla rampa.
Le stelle in tasca, a cui il titolo del lavoro si riferisce, indicano che il cappotto appartiene a qualcuno che sta progettando un universo, ovvero all’artista che plasma la materia secondo la sua sensibilità e visione. Un gesto semplice come quello di dimenticare un cappotto si trasforma in un autoritratto dell’artista,  dove il suo corpo viene suggerito per assenza.
Parte integrante della ricerca dell’artista sono anche i materiali, legno, bronzo, marmo, vetro di Murano, e elementi organici come sciroppo di menta, gin, scorze d’arancia.
Le opere di Gennari costituiscono un diario intimo che tratteggia un paesaggio metafisico, armonioso ed insieme ricco di contraddizioni.

Silvia Rosi, di cui è esposta l’opera “Omissions” del 2025, artista italo togolese, nelle sue opere esplora temi come l’identità diasporica, la memoria familiare comunitaria, la rappresentazione di soggettività razzializzate e le ramificazioni di processi coloniali ed europei. Per il Billboard sulla pista 500 l’artista presenta “Omissions”, un’immagine che si ispira al suo album di famiglia, con le fotografie scattate a Lomè negli anni Sessanta e Settanta, oltre a quelle dei suoi genitori scattate negli anni Ottanta. “Omissions” mescola gli studi di fotografia tipica dell’Africa occidentale, una tradizione che permetteva ai soggetti di scegliere come rappresentarsi e che oggi offre una preziosa contronarrazione dello sguardo occidentale con quelli delle immagini della diaspora africana, fondendo il dato autobiografico a narrazioni collettive e condivise. Nell’opera Rosi recupera questa ricca identità iconografica per riflettere sulle dinamiche di potere e sul concetto di riappropriazione identitaria. Nello specifico, le due donne rappresentate sul Billboard tengono in mano il tabellone del Ludo, in Italia conosciuto come “Non t’arrabbiare”, un gioco da tavolo nato in India nel VI secolo ed esportato in Gran Bretagna e nelle sue colonie. Vestite coordinate con colori che ricordano la plancia da gioco, le figure sono al contempo giocatrici e pedine, mentre il Ludo, ricordo d’infanzia di Rosi a Lomè, è oggetto d’affezione nelle comunità diasporiche che diventa simbolo delle connessioni storiche e culturali che legano Asia, Europa e Africa occidentale. Anche lo sfondo dell’immagine racconta di questi legami, il materiale con cui è stato realizzato è il wax, un tessuto arrivato dall’Indonesia attraverso le rotte commerciali coloniali olandesi e diventato nel tempo parte integrante dell’identità culturale dell’Africa occidentale.
Nel mercato di Assigamé, a Lomè, proprio questa scacchiera è identificata dalle venditrici come “Ludo”. Vi è una riflessione su ciò che viene tramandato e ricordato nella memoria collettiva e su ciò che viene liberamente omesso e dimenticato dalla storia.

La Pista 500 è un progetto artistico che nasce nel 2022 come iniziativa di scultura pubblica della Pinacoteca Agnelli. È pensato per ampliare l’esperienza di un luogo simbolico della città per renderlo anche una destinazione culturale. Gli interventi sulla pista abbracciano diversi linguaggi della scultura: installazioni audio o ambientali, opere luminose o sonore, interventi video e di cinema espanso, sculture che sperimentano con materiali urbani immagini sul Billboard, progetti funzionali alla necessità di chi attraversa la pista o legate all’architettura industriale. Le opere, interattive e coinvolgenti, fanno riflettere sul significato di “spazio pubblico” oggi, e quali le storie e i monumenti con cui vogliamo abitare. Si confrontano con l’eredità della fabbrica per esplorare le implicazioni sociali e politiche della sua trasformazione. Entrano in dialogo con il giardino e con il paesaggio naturale urbano che circonda l’edificio, facendo emergere la tensione tra naturale e artificiale che lo caratterizza. La riflessione sull’inclusività degli spazi museali e sulla Pista 500 è stata una delle forze trainanti della Piancoteca Agnelli fino all’inizio del suo nuovo corso.

Mara Martellotta

Metropolitana, orario prolungato dal 17 aprile al 5 maggio

Dal 17 aprile al 5 maggio 2025 l’orario di apertura della metropolitana sarà esteso per offrire maggiore flessibilità negli spostamenti serali, con ultime partenze dai capolinea di Fermi e Bengasi a mezzanotte dal martedì al giovedì e la domenica e festivi. Chiusura invece all’una il venerdì e il sabato.

Le attività notturne di installazione e migrazione del nuovo sistema di segnalamento CBTC della metropolitana di Torino proseguono regolarmente e questo rende possibile una rimodulazione dell’orario di servizio per rispondere all’aumento di mobilità tipico del periodo delle festività primaverili.

Per maggiori informazioni e ulteriori aggiornamenti, è possibile consultare il sito web www.gtt.to.it

Maltempo, chiusa al traffico la Provinciale 167 dell Val Lemina

Prime conseguenze dell’ondata di maltempo sulle strade provinciali di competenza della Città metropolitana di Torino. Nel Pinerolese da oggi pomeriggio è chiusa al traffico la Provinciale 167 dell Val Lemina tra il km 4+400 e il km 6+500, a causa di una frana a monte dell’arteria e di allagamenti derivanti dall’ostruzione degli attraversamenti che convogliano le acque di alcuni rii laterali alla carreggiata.

Il Dipartimento Viabilità e Trasporti della Città metropolitana di Torino è in contatto costante con la sala operativa della Protezione Civile della Regione Piemonte e ha disposto il rafforzamento dei turni di reperibilità per il personale che potrebbe essere chiamato ad operare nelle situazioni di emergenza.

Si consiglia di evitare il più possibile gli spostamenti non strettamente necessari, perché si stanno verificando allagamenti localizzati e la formazione di buche nel manto stradale anche in altre arterie provinciali.

Assoluti Unipol. Curtis da record italiano, oro Gastaldi e argento Ubertalli

Si va a concludere la penultima giornata del Campionato Italiano Assoluto Unipol di Riccione: continuano i successi della spedizione piemontese in Romagna!

Nella finale A dei 100 Dorso arriva un’altra medaglia per Anita Gastaldi (CS Carabinieri/Vo2 Nuoto Torino) questa volta fatta del metallo più prezioso. L’allieva di Fabrizio Clary chiude la sua prova in 1’00’’46. “Ero molto stanca dopo i 200 misti che sento più miei – racconta la nuotatrice piemontese – Sto vivendo delle grandi emozioni in queste ore e sono felicissima. Faccio ancora fatica a realizzare ciò che è avvenuto ieri pomeriggio”. In questa stessa finale c’è la quinta posizione di Martina Biasioli (CN Torino) con 1’01’’34 e l’ottava posizione di Giada Gorlier (Aquatica Torino) con 1’02’’52.

Un altro successo piemontese porta la firma di Pietro Ubertalli (CN Torino) che conquista l’argento nei 200 Dorso chiudendo con 1’58’’38.

Continua lo show di Sara Curtis (CS Esercito/CS Roero) che abbatte nuovamente il suo primato nei 50 Stile Libero, l’allieva di Thomas Maggiora chiude in 24’’43 assicurandosi la medaglia d’oro, il pass per il mondiale di Singapore e la seconda prestazione stagionale mondiale. “E’ incredibile questo tempo e stanno arrivando dei risultati pazzeschi per me. Ieri ho battuto il record di Federica Pellegrini che per tutte noi è un mito – racconta Curtis – Io mi alleno tanto durante la settimana e cerco sempre di migliorarmi, di crescere e di imparare grazie all’aiuto del mio tecnico”. Poi la cuneese va oltre il nuoto. “Sono una ragazza molto semplice e che ama stare in famiglia. Quest’anno sarò impegnata anche negli esami di maturità e quindi lo studio mi porta via del tempo. Amo tutto ciò che faccio”.

Nella finale Junior dei 200 Farfalla Donne si classifica al settimo posto Sofia Pelisseri (RN Torino) con 2’19’’27 e ottava Agnese Pilloni (Sisport) con 2’20’’24.

Nella finale Junior dei 200 Rana chiude in settima posizione Luigi Giannone (RN Torino) con 2’20’’70.

Nella finale B dei 200 Farfalla Donne si classifica settima Beatrice Demasi (CN Torino) con una prestazione da 2’15’’77.

Nella finale A dei 200 Farfalla Donne chiude in quarta posizione Anna Pirovano (Fiamme Azzurre – In Sport RR) col tempo di 2’11’’47.

Nella finale B dei 200 Rana Uomini Luca Moni (CN Torino) conclude in terza posizione con il tempo di 2’15’’19.

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Foto DBM

A Prarostino strada bloccata dal fango

La Strada Provinciale 165 di Prarostino è stata chiusa nel tardo pomeriggio al km 4+300, nel territorio del Comune di San Secondo di Pinerolo, poiché la carreggiata è ostruita da fango, detriti e vegetazione provenienti dal versante sovrastante. Sul posto è intervenuto il personale dell’Unità Operativa di Pinerolo della Direzione Viabilità 2 della Città metropolitana di Torino per verificare l’entità del dissesto e posizionare la segnaletica che indica l’interruzione della strada.

Maltempo: Torino in allerta arancione, attivato il centro operativo comunale

 La Protezione civile monitora l’evolversi della situazione

 

Con il bollettino dell’Arpa Piemonte delle ore 12.32 di oggi Torino è entrata in pre allerta per il rischio idrogeologico e idraulico.

Sono pertanto stati attivati il Centro operativo comunale della Protezione Civile e il volontariato organizzato che saranno impegnati nella sorveglianza del Po e degli altri corsi d’acqua che attraversano il territorio cittadino, il cui livello è in crescita costante.

Il monitoraggio della Protezione civile interesserà tutte le aree lungo i fiumi tra corso Regina Margherita e Moncalieri, compreso il Borgo Medievale e una particolare attenzione verrà riservata all’area del Fioccardo e del torrente Sappone.

Ai Murazzi, per i quali nelle prossime ore sarà valutata la possibilità di una chiusura cautelativa,  i locali sono chiusi e le attrezzature messe in sicurezza. Sospese tutte le attività sul fiume, a cominciare dalle società remiere già pre-allertate.

Le condizioni meteorologiche fortemente perturbate di oggi sono infatti destinate a proseguire anche nella giornata di domani, con precipitazioni diffuse e localmente anche molto forti che potranno causare esondazioni ed allagamenti.

L’invito è a limitare gli spostamenti in auto allo stretto necessario e a guidare con attenzione in considerazione delle forti piogge anche a carattere di nubifragio che potrebbero verificarsi.

Eventuali aggiornamenti che in base alle previsioni meteo potessero rendersi necessari saranno comunicati con tempestività alla cittadinanza e agli organi di informazione attraverso comunicati stampa, sulla home page del sito web della Città e sui suoi canali social (pagina Facebook e account Twitter).

TORINO CLICK

Fitto al grattacielo Piemonte

Il punto sull’avanzamento della spesa dei fondi europei assegnati al Piemonte e un approfondimento sulle opportunità offerte dalla revisione di medio termine. Sono stati questi gli argomenti del vertice, oggi pomeriggio al Grattacielo Piemonte, tra il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, insieme alla Giunta regionale, e il vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la Coesione e le Riforme Raffaele Fitto.

Durante l’incontro il Piemonte ha presentato al vicepresidente la chiusura della programmazione 2014-2020, che in Piemonte ha coinvolto per quanto riguarda il Fesr oltre 20 mila imprese. Tra i risultati ottenuti oltre 620 nuovi posti di lavoro in ricerca e sviluppo e la collaborazione di 840 con istituti di ricerca. Gli interventi sul risparmio energetico sugli edifici pubblici finanziati dal FESR hanno poi consentito di ridurre di oltre 10 milioni di kilowatt-ora/anno il consumo energetico di queste strutture, il taglio di quasi 100 mila tonnellate di anidride carbonica e la sostituzione di circa 10 mila punti luce. Per quanto riguarda l’Fse, le misure del settennato 2014-20 hanno coinvolto oltre 670 mila partecipanti, di cui il 72 per cento giovani.

E’ stato fatto anche il punto sull’avanzamento della nuova programmazione 2021-27, che per il Fesr in Piemonte vale 1,5 miliardi e per l’Fse 1,3 miliardi.

Anche in questa programmazione il Piemonte conferma la sua ottima capacità di spesa delle risorse europee: rispetto all’obiettivo fissato dalla Commissione per il 31 dicembre 2025, il Piemonte è già ora al 99% per quanto riguarda il Fesr e al 93% dell’obiettivo per quanto riguarda l’Fse”, spiega il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

In particolare, per quanto riguarda il Fesr la Commissione chiede di spendere, a fine anno, 218 milioni di euro, e a oggi il Piemonte ne ha già spesi 216 milioni; sull’Fse, rispetto all’obiettivo di 179 milioni da spendere entro fine anno, il Piemonte è già a quota 165,8.

Il Piemonte ha poi già raggiunto gli obiettivi sull’apprendistato duale previsti dagli investimenti PNRR legati al FSE, grazie alla solidità del sistema regionale di istruzione e formazione professionale. Anche il Programma GOL sta dando buoni risultati, adattato alle esigenze del territorio per riqualificare i lavoratori colpiti dalle crisi aziendali.

Con il vicepresidente abbiamo approfondito modalità e opportunità offerte dalla revisione di medio termine – aggiunge Cirio – che dà la possibilità di riprogrammare le risorse su cinque nuove priorità che sono competitività, energia, casa, acqua e difesa, con la possibilità di ottenere, su questi assi, risorse che non necessitano di cofinanziamento regionale e quindi liberano risorse per coprire altri investimenti”.