ilTorinese

Champions League: sorteggi molto impegnativi per le squadre italiane!

Questi gli abbinamenti dei sorteggi della Champions League, che vedono impegnate Juventus, Inter, Milan ed Atalanta.

GRUPPO A – Manchester City, PSG, Lipsia, Club Brugge
GRUPPO B – Atletico Madrid, Liverpool, Porto, Milan
GRUPPO C – Sporting CP, Borussia Dortmund, Ajax, Besiktas
GRUPPO D – Inter, Real Madrid, Shakthar Donetsk, Sheriff Tiraspol
GRUPPO E – Bayern Monaco, Barcellona, Benfica, Dinamo Kiev
GRUPPO F – Villarreal, Manchester United, Atalanta, Young Boys
GRUPPO G – Lille, Siviglia, Salisburgo, Wolfsburg
GRUPPO H – Chelsea, Juventus, Zenit, Malmo

La Juventus contro il Chelsea di Lukaku.
Girone impegnativo con lo Zenit a fare il terzo incomodo ed il Malmo che sulla carta non ha speranze di qualificazione …ricordiamo che agli ottavi si qualificano le prime 2 del girone.Per quanto riguarda il mercato nessuna novità in entrata ma neanche in uscita.Il grande dubbio Ronaldo rimane sempre come la sua volontà di lasciare la Juve.La destinazione più probabile è il Manchester City dove il tecnico Pep Guardiola lo ha richiesto espressamente alla proprietà.
Una  novità in casa granata:preso il centrocampista Pobega dal Milan in prestito secco, arriverà domani,al massimo dopodomani per le visite mediche.Tanti saranno gli affari in uscita ed almeno altri 3 nuovi giocatori in ingresso.Oggi l’incontro con i dirigenti del Crotone non ha portato alla fumata bianca per l’arrivo del trequartista brasiliano Messias.La differenza è minima,1 milione.Orsolini del Bologna è l’alternativa.In difesa quasi fatto lo scambio tra difensori Izzo che andrà al Genoa e Biraschi al Toro.Un altro difensore centrale in arrivo,Becao dall’Udinese o Mustafi svincolato.

Vincenzo Grassano

Cantine Aperte in Vendemmia  Appuntamento in Piemonte

 Dal 28 agosto al 31 ottobre 

Le cantine del Movimento Turismo del Vino Piemonte tornano ad aprire le loro porte dal 28 agosto al 31 ottobre 2021 in occasione di “CANTINE APERTE IN VENDEMMIA”.

Agli enoturisti sarà riservata un’accoglienza particolare: sarà un’occasione per vivere insieme l’atmosfera della vendemmia e scoprire tutte la prime fasi di lavorazione del vino che verrà. Vigneron esperti saranno come sempre a disposizione dell’enoturista per rispondere a domande e curiosità, mentre le cantine resteranno aperte per visite e degustazioni guidate, al pari di molti vigneti, spesso in posizioni panoramiche con vedute spettacolari sulle colline del Piemonte.

Alcune Cantine offrono agli enoturisti la possibilità di partecipare attivamente all’esperienza della raccolta dell’uva che avvia la vinificazione, mentre per i bambini sono state pensate attività ed esperienze “su misura”.
Inoltre, in questo momento in cui si cerca la distanza, un evento all’aperto risulta essere la soluzione perfetta per ospitare persone in sicurezza.

Consigliamo di consultare i singoli programmi delle Cantine in quanto date e orari degli eventi possono ancora variare; infine, Vi ricordiamo che è richiesta la prenotazione.

 

PARTECIPANTI E PROGRAMMI

 

 Per info:

piemonte@movimentoturismovino.it

www.mtvpiemonte.it

www.movimentoturismovino.it

 

Cantine Aperte è un marchio di proprietà del Movimento Turismo del Vino, registrato e protetto giuridicamente per contrastarne qualunque abuso/imitazione e garantire ai consumatori qualità e professionalità nell’accoglienza, tratti distintivi delle cantine MTV.

 

L’Associazione Movimento Turismo del Vino è un ente non profit ed annovera circa 1000 fra le più prestigiose cantine d’Italia, selezionate sulla base di specifici requisiti, primo fra tutti quello della qualità dell’accoglienza enoturistica. Obiettivo dell’associazione è promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione. Ai turisti del vino il Movimento vuole, da una parte, far conoscere più da vicino l’attività e i prodotti delle cantine aderenti, dall’altra, offrire un esempio di come si può fare impresa nel rispetto delle tradizioni, della salvaguardia dell’ambiente e dell’agricoltura di qualità.
www.movimentoturismovino.it

Vaccini, in una settimana negli hub trentamila accessi diretti in Piemonte

Dal 18 agosto il Piemonte ha lanciato l’accesso diretto negli hub del territorio per tutte le fasce d’età. È possibile quindi presentarsi anche senza prenotazione in uno dei centri vaccinali (l’elenco si trova sul sito della Regione) e chiedere di essere vaccinati.

In una settimana sono stati già registrati 30 mila accessi diretti, in particolare più di 1/3 da parte di giovanissimi tra i 12 e i 19 anni.

Per accelerare le vaccinazioni di questa specifica fascia d’età il Piemonte aveva già previsto dal 26 luglio la possibilità per loro di vaccinarsi senza prenotazione, tre settimane prima dell’avvio dell’iniziativa a livello nazionale (previsto dal generale Figliuolo dal 16 agosto).

A un mese dalla partenza, finora in Piemonte gli accessi diretti dei 12-19enni sono stati quasi 50 mila. L’obiettivo è vaccinare tutti (studenti e personale) entro il 15 settembre, prima che inizi l’anno scolastico.

NB. Gli accessi diretti saranno possibili al momento fino al 15 settembre. È sempre possibile anche preaderire sulla piattaforma www.IlPiemontetivaccina.it per ricevere invece un appuntamento con data e ora.

Integratori per sportivi: come reintegrare i liquidi persi

Informazione promozionale

L’attività sportiva è un autentico toccasana per la salute. Chi fa sport combatte la sedentarietà e i rischi cardiovascolari, si mantiene in forma, elimina i chili in eccesso e migliora l’umore.

Nel praticare una qualunque attività fisica è corretto valutare che si possono correre alcuni rischi e pericoli, soprattutto se non si seguono regole comportamentali corrette, si eccede con l’impegno senza avere un’adeguata preparazione, non ci si alimenta a dovere e infine non si reintegrano i liquidi persi sudando.
Una dieta nutrizionalmente equilibrata offre allo sportivo il corretto apporto calorico. Chi fa sport inoltre suda e deve idratarsi opportunamente bevendo prima, durante e dopo l’attività per reintegrare i liquidi, gli elettroliti e i minerali, necessari per il buon funzionamento dell’organismo.

Seguire una corretta alimentazione, e consumare la giusta quantità di liquidi, può risultare insufficiente, ed è qui che entrano in gioco gli integratori, un’autentica mano santa per gli sportivi.

Gli integratori un aiuto importante per gli sportivi
Gli integratori sono un aiuto fondamentale per chi pratica un’attività fisica, ma è necessario assumerli senza eccedere. Un supporto come quello offerto dagli integratori è utile a patto che si analizzino effetti e benefici, si seguano le indicazioni d’uso e se ne consumino nella giusta quantità, evitando accuratamente gli abusi.
In commercio inoltre si trovano soluzioni diverse a seconda dell’attività sportiva praticata. Una soluzione come quella offerta da Polase Sport, ad esempio, è in grado di ristabilire il corretto apporto idrosalino, ed è indicata per chi fa attività sia agonistica che amatoriale.
A seconda dell’attività fisica praticata può essere utile reintegrare vitamine, proteine, sali minerali, carboidrati e amminoacidi. Per questo motivo esiste un’ampia gamma di integratori, da assumersi in quantità bilanciate a seconda del fabbisogno, per facilitare l’attività aerobica, per fornire un aiuto concreto a ossa o muscoli.
La scelta dell’integratore non è solo legata alla tipologia di sport praticato. A definire la scelta sono anche le caratteristiche singole dell’atleta considerando fattori quali il peso, l’età, la prestanza fisica, la composizione corporea, la durata dell’esercizio, l’intensità e la frequenza con cui lo si pratica.

Sport di potenza, di resistenza o di squadra: quali integratori scegliere per reintegrare i liquidi
Chi pratica uno sport di potenza quali body building o sollevamento pesi, deve avvalersi del supporto di soluzioni a base di creatina, proteine e aminoacidi, aminoacidi ramificati e sali minerali.
Se l’impegno considera uno sport di resistenza come corsa, canottaggio o ciclismo, non resta che valutare integratori vitaminici e salini, a base di maltodestrine e derivati, bicarbonato di sodio o citrato di sodio, amminoacidi ramificati e ferro.
Infine in caso di sport di squadra, è ideale un integratore che privilegia la presenza di sali minerali, creatina, carboidrati e sodio.

Per favore, un sacchetto o un fazzolettino per Fido!

Diario minimo urbano. Vedere e ascoltare… per credere

Di Gianni Milani

Non raccontatemi che, almeno una volta, nella vita non sia capitato anche a voi! Non ci crederei. Del resto, niente di che! Si dice anche che pestare la cacca (più fine, popò?) di un cane porti fortuna. Anch’io, le non poche volte che m’è successo, l’ho pensato. E sperato. Pur non esimendomi di lanciare anatemi e cazzute imprecazioni contro gli incivili screanzati padroni (che brutto termine!) degli innocenti Fido a quattro zampe. Che nulla possono d’essersi “imparentati” con gli incivili, di cui sopra. Io credo che, se avessero il dono della parola (il solo che gli manca), sarebbero loro stessi ad invitarli di brutto a pulire marciapiedi e giardini dove, non essendosi ancora inventate toilettes e bagni per cani con tanto di sciacquone, sono dai tempi dei tempi costretti a depositare (forse loro malgrado) pipì e popò . Per carità, non tutti gli umani cani-muniti sono di tal pasta? Ci sono perfino, e sempre più, quelli che oltre a paletta e sacchetto si portano appresso, ogni qual volta, scendono a “pisciare il cane”– come diceva la mitica Lucianina Littizzetto – una bottiglietta d’acqua al fine di nettare il passaggio degli umani dalla fisiologica minzione canina. Certo! Può talvolta capitare di dimenticare a casa paletta e sacchettino. Ma anche in questo caso, pur comprensibile, sabbe davvero atto di civiltà rimuovere con altri mezzi di fortuna i pur santi “ricordini” canini. E’ proprio quanto m’è capitato di vedere, con gioia, qualche giorno fa. In breve. Ecco i fatti. Via Duchessa Jolanda, a pochi passi da via Palmieri (zona mercato piazza Benefica), le 10 del mattino. Una ragazza in preda al panico è ferma in centro al marciapiedi, al guinzaglio un cagnolino, anche lui dall’espressione incredula. Che stiamo a fare qui?, sembra chiedere, mentre la padroncina dirige il traffico dei passanti. Scusate, scusate – ripete – attenzione alla cacca del cane. Scusate, ho dimenticato a casa paletta e sacchetto. Qualcuno può per favore prestarmi un sacchetto della spesa  o un fazzolettino? Incredibile ma vero! La giovane avrebbe potuto lasciare, con aria indifferente, il malloppo tutto lì e andarsene alla chetichella, fischiettando, non appena il via vai (neppure troppo intenso) della gente si fosse smaltito. E invece no! Brava. E’ così che s’haddafà! Ricordo che con la mia povera Peggie, una dolcissima e indimenticata Labrador scomparsa a 14 anni, il giorno di San Ventino di tre anni fa, andavo quasi a raschiare l’asfalto per raccogliere tutta la mercanzia da lei depositata. Perfino con la strada innevata. Affondavo la paletta in cumuli di neve per non lasciarne traccia. Alla giovane civilissima ragazza di via Duchessa Jolanda, una signora ha offerto un gran sorriso (se lo meritava proprio) e un fazzolettino. L’oggetto del reato è stato così rimosso. Da applausi. Perfino il cagnolino le ha rivolto un dolce bau bau di ammirazione. E pensare che poco prima, appena svoltato dalla piazza Bernini, quasi davanti all’ex scuola “Giovanni Pascoli” (oggi Istituto Comprensivo “Rita Levi Montalcini”) avevo visto – meglio rivisto, perché è lì da giorni senza che nessuno pulisca – una bella “spatasciata” ricoperta (pensate un po’!) da due biglietti del “Gratta e Vinci”. Forse il bizzarro buontempone pensava che quella popò portasse, così semioccultata, ancor più fortuna al malcapitato che avesse la ventura di inciamparvisi sopra. Ma che bella pensata. Complimenti!

 

Il Popolo della Famiglia sostiene Damilano

Valter Boero (PdF): “Con Paolo identità di vedute e proposte concrete per migliorare la vita delle famiglie torinesi” 

“La Torino dei prossimi anni ha bisogno di un Sindaco come Paolo Damilano e potrà contare sul contributo del nostro partito perché le esigenze delle famiglie si trasformino in scelte amministrative di tutela dei bisogni di tutti i componenti del nucleo famigliare”: queste le parole di Valter Boero, Coordinatore cittadino del Popolo della Famiglia, durante la riunione del proprio Comitato elettorale svoltasi  in corso Grosseto, 72.
Vi ha partecipato anche il candidato Sindaco Paolo Damilano, ufficializzando la presenza del partito all’interno della coalizione di centro-destra alle prossime elezioni comunali.
“In questi mesi – ha continuato Boero – ci siamo confrontati con Paolo ed il suo staff; abbiamo presentato le nostre idee per migliorare la qualità di vita della famiglie torinesi e le abbiamo fatte diventare parte integrante di un programma ambizioso che potrà far rinascere Torino: una città in cui ogni anno i morti sono quasi il doppio dei nuovi nati e nella quale le famiglie, soprattutto nelle periferie, sono costrette ad affrontare difficoltà sempre maggiori per poter tirare avanti”.
“Chi sceglierà di dare fiducia a Paolo Damilano votando il Popolo della Famiglia – ha concluso Boero – contribuirà a porre la famiglia al centro delle scelte amministrative. Con noi al governo della città,  solo per citare due esempi, le famiglie con figli, anziani o disabili a carico, utilizzando lo schema del Fattore Famiglia, pagheranno meno tasse comunali e nella scelta iniziale del percorso scolastico potranno decidere quale scuola offrire ai loro bambini. Il voto al Popolo della Famiglia farà rinascere una città che da troppi anni ha privilegiato gli interessi di pochi dimenticando le reali necessità della maggior parte dei suoi cittadini. Porteremo in Sala Rossa non solo il nostro contributo di idee, ma soprattutto proposte concrete e risolutive. Ce lo chiedono le nostre famiglie e noi saremo la loro garanzia”.
“La famiglia è il perno di tutta la società – ha sottolineato Paolo Damilano – e con il Popolo della Famiglia ci impegneremo ad invertire il trend negativo della natalità torinese ed a fornire alle famiglie il lavoro ed un impegno concreto anche per quel che riguarda l’emergenza abitativa. Auguro al Popolo della Famiglia di poter concretizzare nelle urne il grande lavoro fatto in questi mesi per Torino ed i torinesi” 

Francesco Moser ospite d’onore all’Italian Gravel Trophy

Ci sarà un testimonial d’eccezione alla prima edizione dell’Italian Gravel Trophy, la nuova “due giorni” cicloturistica organizzata da Inbici Media Group in collaborazione con l’associazione “Welcome to Gabicce” col il contributo economico e il  patrocinio del Comune di Gabicce Mare quello di Gradara dell’Ente Parco Naturale San Bartolo e della Regione Marche. 

Il 4 e 5 settembre, infatti, è atteso a Gabicce Mare Francesco Moser, il più vittorioso ciclista italiano di tutti i tempi.

Reduce dalla festa del suo 70° compleanno, lo “Sceriffo” parteciperà alle attività dell’evento, prendendo parte sabato mattina alla “Pedalata col Campione”, 50 chilometri a ritmi slow da Gabicce a Gradara alla scoperta delle formidabili bellezze del territorio.

La presenza di Francesco Moser non è affatto casuale visto che, seppur in altri tempi, il fuoriclasse trentino viene considerato oggi un autentico “precursore” del filone Gravel visto che alcuni dei suoi storici successi – come quello alla Roubaix – sono stati ottenuti proprio sulle strade bianche.

Gino Strada: un gigante di coraggio e umanità

Il 13 agosto, all’età di 73 anni, è morto a Rouen in Francia Gino Strada, medico chirurgo fondatore e principale promotore della Ong “Emergency”. Gino Strada è stato un gigante di coraggio e umanità.

Era il 15 maggio del 1994 quando il dott. Strada, insieme alla moglie Teresa Sarti e agli amici Carlo Garbagnati e Giulio Cristoffanini, diede vita ad “Emergency”, avente la finalità di «garantire cure di qualità e gratuite alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà» e di promuovere «pace, solidarietà, sviluppo e rispetto dei diritti umani». Nel corso di 27 anni Emergency ha curato 11 milioni di persone in 19 Paesi e ha costruito 18 ospedali e centri medici in Sudan, Afghanistan, Iraq, Repubblica centroafricana, Sierra Leone, Uganda e Yemen. Sono migliaia i volontari, medici, infermieri, operatori socio-sanitari che lavorano con Emergency. In Italia Emergency ha aperto 13 ambulatori per curare i migranti e i clandestini e gli italiani in difficoltà. Ha scritto in prima pagina Massimo Giannini, direttore de “La Stampa”, che Gino Strada è stato «Il gigante buono che metteva paura facendo del bene». Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dichiarato: «Ha operato con professionalità, coraggio e umanità. L’associazione Emergency è il suo lascito morale». E il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commentato: «Gino Strada ha invocato le ragioni dell’umanità dove lo scontro cancellava ogni rispetto per le persone». Carlo Petrini, fondatore e presidente di “Slow Food”, ha scritto: «Era un amico fraterno. Il Paese perde un personaggio che era l’incarnazione dell’altruismo». Lo scrittore, cantante e musicista Moni Ovadia ha detto queste toccanti parole: «Gino Strada mi ricorda i principi fondamentali dell’antropologia ebraica: noi tutti discendiamo da un solo uomo perché nessuno possa dire che il mio progenitore è meglio del tuo. Dunque chi salva una vita salva l’intero universo, e così progetta la salvezza di noi tutti». «Gino Strada – ha affermato il filosofo Massimo Cacciari – è stato un pezzo della nostra civiltà migliore. La sua è stata una missione universale, non predicava il bene ma lo faceva». L’architetto di fama mondiale Renzo Piano era amico di Gino e stava progettando un ospedale da costruire in Africa per Emergency, quando è arrivata la tragica notizia. In un’intervista pubblicata sul quotidiano “La Stampa” ha raccontato: «Gino era un poeta e un utopista. Le difficoltà lo rendevano ancora più forte. Mi ha chiesto: “Facciamo insieme un ospedale in Africa. Lo voglio scandalosamente bello”…». Quando si incontravano, Gino gli diceva: «Non la vedi la sofferenza del mondo? Non lo capisci che ti riguarda?». «Stare a fianco a Gino – ha confessato l’architetto Piano – mi ha aiutato a crescere e a diventare migliore». Ed ha aggiunto: «Gino Strada era un medico chirurgo. Un medico perché sapeva vedere l’altro. Conosceva la sofferenza. L’affrontava». Come chirurgo «era meticoloso, competente, preciso, sicuro, un uomo di scienza nel senso pieno del termine. Aveva sentimenti chiari e limpidi». In merito alle polemiche che sono state sollevate per il fatto che Gino Strada aveva curato anche i Talebani, Renzo Piano ha dichiarato: «Un medico non chiede soldi, provenienza, fede politica o religiosa. Un medico salva, un medico non lascia affogare le persone, un medico aiuta». «Penso alla sua visione», ha sottolineato Renzo Piano. «Quella sì che era politica. Insieme alla parola bellezza può trasformare tutto. Era un poeta e un utopista. Ma lui le utopie le realizzava e rendeva possibile l’impossibile». Nonostante i molti riconoscimenti internazionali per le sue opere umanitarie, Gino Strada è stato spesso criticato perché non aveva peli sulla lingua ed ha più volte denunciato l’industria delle armi ed i sostenitori della guerra. In diverse dichiarazioni pubbliche ha detto: «Non vi fate fregare, non esiste guerra giusta. Io non sono un pacifista, io sono contro la guerra». E a questo proposito, aveva chiesto di introdurre “l’abolizione della guerra” nella Costituzione italiana. Gino Strada è stato accusato di essere troppo duro, di essere troppo radicale, di non saper usare un linguaggio diplomatico, ma chi conosce i medici chirurghi, sa che non amano discutere, perché devono agire per salvare vite umane. Strada non era un personaggio da salotto, conosceva bene la sofferenza e le vittime dei conflitti armati, e non si faceva nessuno scrupolo a denunciare chi provoca le guerre. Nel suo ultimo articolo pubblicato da “La Stampa” circa la situazione in Afghanistan, dove è ancora operativo l’ospedale di Emergency e dove lui stesso è stato per sette anni, Gino Strada ha scritto parole di fuoco. Ha denunciato la follia della guerra di occupazione dell’Afghanistan, che è costata 241mila vittime civili e quasi 29mila bambini morti o feriti. Per finanziare quella guerra gli Stati Uniti hanno speso complessivamente 2mila miliardi di dollari e l’Italia 8,5 miliardi di euro. Denaro che è servito solo ad ingrassare l’industria delle armi. Se fosse stato utilizzato per la pace e lo sviluppo, oggi l’Afghanistan sarebbe una grande Svizzera. Negli anni dell’occupazione dell’Afghanistan Gino Strada ha scritto: «Credo che a nessun Paese, a nessun popolo piaccia essere occupato militarmente. Se domani mattina ci svegliassimo con mille militari, qui nel centro di Milano, che arrestano, bombardano, sparano, torturano, deportano, uccidono chi vogliono, penso che non saremmo felici. E trovo strano, invece, che quando siamo noi ad occupare altri Paesi, crediamo che quei popoli debbano accettarlo, anzi devono persino dirci “grazie!”. È questa una logica profondamente colonialista…». Considerando che l’asteroide 248908 è stato intitolato a Gino Strada, esprimiamo l’augurio che il suo coraggio e la sua umanità continuino ad essere un esempio che ci illumina dal cielo.

Antonio Gaspari, direttore www.orbisphera.org

Locatelli (Prc-Se): nessuno si appropri indebitamente delle sardine

“Appropriazione indebita. L’idea che il trascorso movimento delle sardine sia associato solo ed esclusivamente a candidature nel centrosinistra per le prossime amministrative non corrisponde affatto alla realtà. Tantomeno a Torino dove le immagini riportate ancor oggi dai giornali danno plasticamente la raffigurazione di una nutrita presenza di “sardine” che, sia detto, hanno fatto una scelta diversa,  quella di appoggiare o candidarsi in Sinistra in Comune (la lista sostenuta da Rifondazione Comunista, Sinistra Anticapitalista, DemA, Torino Ecosolidale) a sostegno di Angelo d’Orsi Sindaco di Torino”. Così il segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino Ezio Locatelli stigmatizza la notizia riportata dai giornali di candidature delle cosiddette sardine. “E’ del tutto evidente – continua Locatelli – che nessuno può pensare di appropriarsi di piazze che hanno visto la presenza di decine di migliaia di persone animate non solo dall’idea di contrastare il populismo di destra ma dall’aspettativa di una società più giusta ed eguale. Noi in quelle piazze c’eravamo e anche in tante e tanti. C’eravamo, applauditissimi, con l’idea che i populismi e le forze reazionarie vanno contrastati portando avanti una politiche di giustizia sociale, di difesa del diritto e dignità del lavoro, del diritto alla casa, alla salute, alla vivibilità ambientale. Politiche e diritti, sia detto, messi a repentaglio dalle scelte governative di questi anni. Ognuno faccia le scelte che meglio crede ma nessuno si appropri indebitamente di piazze che ci sono state al tempo delle sardine per salvaguardare semplicemente determinati equilibri politici. Quelle piazze si sono riempite anche e soprattutto per chiedere cambiamenti che sono tutti da costruire”.