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Fondazione Ricerca Molinette compie vent’anni e lancia il bando per premiare l’eccellenza della ricerca nella Città della Salute 

Fondazione Ricerca Molinette (FRM) celebra quest’anno vent’anni al servizio dell’Ospedale Molinette e dei suoi gruppi di ricerca, e festeggia nello stesso modo in cui ha da sempre condotto le sue attività: sostenendo Torino e le sue eccellenze sanitarie.

Quattro giorni di iniziative e l’annuncio di importanti progetti per il futuro, in favore della
ricerca scientifica sul territorio: dal 18 al 21 settembre, con il patrocinio del Comune di
Torino, la Fondazione Ricerca Molinette celebrerà il significativo lavoro svolto in questi
vent’anni di attività e lancerà, per la prima volta nella sua storia, un bando per premiare
l’eccellenza della ricerca a Città della Salute e della Scienza.

Le celebrazioni per il ventennale di Fondazione Ricerca Molinette verranno annunciate con la conferenza stampa organizzata

Venerdì 10 settembre alle ore 11
Presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale
Interverranno:
Prof. Massimo Segre, Presidente di Fondazione Ricerca Molinette Onlus,
Prof. Stefano Geuna, Magnifico Rettore Università di Torino e Vice Presidente di
Fondazione Ricerca Molinette Onlus,
Dott. Lorenzo Angelone, Direttore Sanitario A.O.U. Città della Salute e della Scienza,
Dott.ssa Sara Bustreo, Dirigente Medico di I livello SC Oncologia Medica 1, COES
A.O.U. Città della Salute e della Scienza,
Prof. Emilio Hirsch, Direttore Scientifico di Fondazione Ricerca Molinette Onlus
MODERA: Simona De Ciero, giornalista de Il Corriere della Sera
“Fondazione Ricerca Molinette nacque vent’anni fa grazie ai suoi due soci
fondatori, Università e Ospedale, e alla lungimirante ideazione del Prof. Giorgio
Palestro e del Prof. Fabio Malavasi, con l’intenzione di favorire la ricerca
‘traslazionale’, quella cioè che porta le soluzioni più innovative direttamente al letto
del paziente”, racconta il Prof. Massimo Segre, Presidente di Fondazione Ricerca
Molinette Onlus. “Dopo l’iniziale focalizzazione sulla ricerca oncologica (il vecchio
nome era Fondazione Ricerca Tumori Molinette) nel 2013, visti i buoni risultati, si
decise di estendere a tutte le specialità presenti nel più grande ospedale della
Regione. Ora, grazie ai tanti cittadini di Torino che hanno deciso di supportarci,
possiamo lanciare il primo bando per lo sviluppo della ricerca medico-scientifica e
premiare le eccellenze che lavorano nel nostro Ospedale, fornendo fondi adeguati
che consentano loro di innovare qui a Torino, anziché cercare fortuna all’estero”.

Fondazione Ricerca Molinette: le iniziative per il ventennale e i progetti futuri
Per festeggiare i suoi vent’anni la Fondazione Ricerca Molinette ha scelto il
monumento simbolo della Città, la Mole Antonelliana, a sottolineare il profondo
legame dell’ente con il territorio. Grazie a Iren, che ha sponsorizzato l’evento,
sabato 18 settembre, a partire dall’imbrunire, il logo che ricorda la Fondazione e il
suo duraturo impegno per la ricerca a Torino sarà infatti proiettato proprio sulla
Mole. Ricercatori, medici, personale della Fondazione e simpatizzanti si daranno
appuntamento sotto il monumento per celebrare l’occasione.
In questo importante anniversario, inoltre, la Fondazione ha scelto di guardare al
futuro, presentando il suo primo bando di finanziamento per premiare l’eccellenza della ricerca scientifica realizzata nella Città della Salute e della Scienza, con l’obiettivo di contribuire a rendere Torino un polo biotecnologico di spicco a
livello europeo.

Il bando – finanziato attraverso risorse proprie – è volto a individuare e sostenere
economicamente i migliori progetti di ricerca clinica o di base con forti potenzialità traslazionali realizzati dai ricercatori all’interno del polo di Città della Salute e della Scienza.
La prima edizione del bando aprirà il 10 settembre 2021 e si chiuderà il 15 novembre 2021. Le proposte potranno essere inviate attraverso il sito https://fondazionericercamolinette.it/bando/. Il regolamento del bando e la modulistica sono disponibili
sul sito.

Nella giornata del 21 settembre, inoltre, la Fondazione Ricerca Molinette parteciperà alla conferenza stampa del decennale EBT – Exclusive Brands Torino, di cui
FRM è charity partner assieme a CasaOZ: in quell’occasione verrà lanciata un’importante asta benefica in favore delle due Onlus.
Le celebrazioni si concluderanno infine con una cena di gala su invito all’Accademia Albertina.

Fondazione Ricerca Molinette: la storia
Nata nel 2001 dall’iniziativa congiunta di Università di Torino e Azienda Sanitaria
Città della Salute e della Scienza, Fondazione Ricerca Molinette è un ente senza
scopo di lucro, fortemente voluto da alcune figure di spicco del panorama torinese
della ricerca e della pratica clinica, che allora operavano presso l’Ospedale Molinette.
La Dottoressa Franca Bruna Segre venne individuata quale primo Presidente in
virtù della sua neutralità e, allo stesso tempo, per il suo forte legame con la città di
Torino.

Da sempre la Fondazione si impegna a sostenere la ricerca traslazionale, cioè
volta a trasferire in ambito clinico i risultati della ricerca di laboratorio, attraverso lo
sviluppo di nuovi farmaci e terapie. I progetti che la Fondazione ha scelto di prediligere sono quindi una sorta di ponte tra la scienza e la medicina, rispondono a
esigenze reali e mettono al centro il paziente e il suo benessere.
In vent’anni di attività sono circa 200 le pubblicazioni scientifiche
internazionali, più di 530 ricercatori e borsisti coinvolti nelle attività
della Fondazione, per un totale di oltre 15 milioni di euro raccolti.

Fondi che sono stati destinati innanzitutto alla ricerca, senza però dimenticare
l’Ospedale Molinette nei suoi bisogni concreti, nel quotidiano e durante le emergenze, a partire dalla recente crisi sanitaria dovuta alla pandemia da Coronavirus.
Grazie all’attività di raccolta fondi durante l’emergenza Covid, tra le altre cose, la
Fondazione è riuscita a potenziare il laboratorio di Microbiologia e Virologia di Città
della Salute con la donazione di nuovi strumenti e attrezzature, nonché a dotare il
Reparto Medicina d’Urgenza di un ecografo portatile all’avanguardia, per lo screening dei pazienti sospetti di Covid-19.

Fondazione Ricerca Molinette: i risultati
La Fondazione Ricerca Molinette festeggia questa importante tappa storica con un
formidabile bagaglio di successi e brillanti risultati scientifici. Numerosi sono stati i
progetti che negli ultimi anni hanno caratterizzato l’eccellenza del lavoro scientifico
sostenuto dalla Fondazione in campi diversi ma spesso focalizzati su alcune malattie oncologiche che, nonostante gli straordinari recenti progressi, risultano ancora
resistenti ai trattamenti disponibili.

La ricerca sostenuta dalla FRM ha infatti interessato innovativi approcci alla terapia
di contesti oncologici difficili come il tumore del pancreas o il mieloma multiplo
ma anche tumori fortunatamente meno letali ma decisamente più frequenti, come il
tumore del seno e della prostata. Molti dei progetti sostenuti da FRM hanno permesso di conoscere meglio fondamentali meccanismi di malattia, necessari per affinare le armi terapeutiche a disposizione.

Ad esempio, gli studi diretti dal Prof. Malavasi sulla proteina CD38 hanno permesso di identificare un meccanismo che permette di uccidere selettivamente le cellule
di mieloma multiplo, fornendo le basi per una terapia che si sta affermando come
risolutiva in questa grave malattia. La scoperta che le cellule di mieloma multiplo
producono abbondante CD38, a differenza della maggior parte delle altre cellule
del nostro corpo, ha permesso di identificare un inatteso bersaglio selettivo che distingue le cellule malate da quelle sane. Ora, anticorpi contro il CD38 sviluppati anche dal gruppo del Professor Malavasi, bloccando CD38 all’esterno delle cellule
leucemiche, ne inducono la morte selettiva limitando grandemente gli effetti collaterali della terapia.

Sulla stessa linea, gli studi del gruppo di ricerca diretto dal Prof. Novelli hanno
permesso di identificare la proteina enolasi come un nuovo marcatore del tumore
del pancreas, contro cui è possibile immaginare una specifica terapia immunologica. Il bersagliamento di questo marcatore potrà distinguere le cellule malate ed un
vaccino contro questo elemento molecolare potrebbe proteggere contro questa letale forma di tumore. Studi pilota sono previsti per trasferire le conoscenze acquisite al letto del paziente, definendo un nuovo standard terapeutico.

Allo stesso modo, gli studi sulla terapia mirata del tumore della prostata sono stati
portati avanti dal gruppo di ricerca del Prof. Gontero, che ha delineato nuovi metodi
per aggredire localmente le cellule malate con innovative tecnologie di irraggiamento focale, senza intaccare le strutture circostanti.
In particolare, grazie alla campagna “Un Baffo per la Ricerca”, promossa da FRM,
è stato possibile lanciare una serie di esperimenti pilota sia nel campo della cura
che della diagnosi precoce del tumore alla prostata, portando Torino all’avanguardia nel trattamento delle patologie neoplastiche urologiche maschili.
Al contempo, la FRM ha promosso nuovi approcci al trattamento di patologie femminili come il tumore del seno, sostenendo un progetto traslazionale guidato dalla
Prof.ssa Cassoni, focalizzato sullo studio dell’interazione tra dieta ed efficacia
della chemioterapia. I promettenti risultati ottenuti con una dieta chetogenica associata alla chemioterapia hanno fornito una nuova strategia atta a ridurre le dimensioni del tumore prima della terapia chirurgica ed a massimizzare l’efficacia
dell’intervento riducendone l’invasività.

Le ricerche sostenute da FRM non si sono però limitate ad aprire strade per combattere le cellule cancerose, spingendosi fino ai traguardi della rigenerazione tissutale, che si pone l’obiettivo di rigenerare i tessuti persi perché malati. Su queste
linee di ricerca il Prof. Camussi, grazie al sostegno di FRM, ha potuto raggiungere
significativi risultati nell’identificazione di cellule e prodotti cellulari coinvolti nella rigenerazione di organi vitali quali fegato e reni.
Il numero dei progetti e dei risultati ottenuti dalla ricerca biomedica torinese grazie
al sostegno di FRM sono tuttavia ancora maggiori, e le ormai centinaia di pubblicazioni su prestigiosi giornali scientifici di respiro internazionale dimostrano l’estensione capillare dell’azione di raccolta e gestione di fondi di ricerca in cui FRM ha da
venti anni rappresentato un punto di riferimento attorno all’Ospedale Molinette.

I progetti per il futuro sono tuttavia ancora più ambiziosi: il Bando competitivo di
finanziamento di un progetto bandiera sulle patologie legate all’invecchiamento
prevede la scelta della proposta vincitrice e l’avvio del relativo progetto nella primavera 2022. Essere sostenuti da FRM è e sarà ancora di più segno di eccellenza
scientifica nel mondo della ricerca traslazionale torinese.

Email: frm@fondazionericercamolinette.it
Web: www.fondazionericercamolinette.it
Facebook, Instagram, LinkedIN: Fondazione Ricerca Molinette

Moda adattativa, il diritto al bello è di tutti

Sabato 11 settembre 2021 alle ore 17:00 si terrà la sfilata di moda adattativa di presentazione dei risultati della sperimentazione. L’evento è inserito nella programmazione di I INTRODUCE MYSELF, mostra di arte contemporanea con l’esposizione delle opere di Fiber Art della Collezione Civica Trame d’Autore del progetto RestArt del Comune di Chieri. La sfilata Diritti al bello è il frutto di una sperimentazione avviata dai Punti Rete del Consorzio dei Servizi socio-assistenziali di Chieri e Cooperativa Il Raggio, realizzata dall’Associazione Puntoacapo, che vede il coinvolgimento degli utenti con disabilità in tutto il processo creativo di ideazione di abbigliamento a loro dedicato. Il contesto creato garantisce il diritto delle persone con disabilità alla bellezza, alla capacità di scelta, alla creatività, per stimolare il diritto ad investigare, a scoprire, ad apprendere attraverso il loro corpo, i loro occhi, l’interazione con i materiali e con il gruppo di lavoro. La collezione è stata creata con la collaborazione di diversi professionisti e designer, Il lavoro congiunto tra educatori e sarte ha consentito di sperimentare varie tecniche di attività artigianali con gli utenti in un clima stimolante e divertente. E’ stata realizzata una ‘capsule’ caratterizzata da speciali adattamenti che rendano i vestiti facili da mettere o togliere. L’obiettivo generale è quello di arricchire la personalità delle persone con disabilità anche attraverso l’estetica allo scopo di rendere evidente che bellezza e funzionalità sono conciliabili. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione della Cooperativa Il Raggio, il Consorzio dei Servizi Socio Assistenziali di Chieri, la Cooperativa La Contrada, il progetto Reborn in Italy, oltre a sarte e creativi, ed è stato sostenuto dalla Fondazione Cattolica Assicurazione e Fondazione CRT. RestArt è patrocinato da Città Metropolitana di Torino, Turismotorino, MAB Unesco Collina Po, Maggior sostenitore Fondazione Compagnia di San Paolo, in collaborazione con Fondazione e Museo del Tessile, Theatrum Sabaudiae, Associazione PuntoAcapo, media partner La Stampa.

“Sembra vicina la decisione sulla terza dose per operatori sanitari”

Sanità, Nursing Up, De Palma: «Sembra vicina la decisione sulla terza dose di vaccino per operatori sanitari, anziani e soggetti fragili, da effettuare già nei primi mesi del 2022». 

Così il Presidente del Sindacato Nazionale Infermieri: «Finalmente cominciano ad arrivare le tanto attese risposte alle nostre richieste. Quelle fatte pubblicamente dal Nursing Up negli ultimi giorni, al Ministro della Salute, per uscire dal buio tunnel delle incertezze, anche alla luce dei numerosi nuovi contagi degli infermieri già vaccinati di cui tenere conto»

 «Apprendiamo in queste ore che è in corso un serrato tavolo di confronto, tra i vertici del Ministero della Salute, per approvare il percorso relativo all’approvazione della terza dose del vaccino, a partire da gennaio 2022, riservando la priorità ad anziani e professionisti della sanità, da sempre i più esposti al rischio contagi.

Non ci possiamo che augurare, sempre che l’Aifa dia il suo consenso, che si arrivi prima possibile ad una decisione in merito. Per il bene dei malati, per il bene degli operatori sanitari, costantemente in prima linea.

La sicurezza dei nostri professionisti della sanità, sul luogo di lavoro, ovvero nelle corsie e nelle stanze degli ospedali, dovrebbe rappresentare, da sempre per i datori di lavoro, ovvero Governo e Regioni, e senza mezzi termini, uno degli obiettivi principali nell’ambito dell’indispensabile ricostruzione del nostro fragile sistema sanitario.

Nei delicati giorni della ripresa delle trattative per il rinnovo del CCNL del comparto sanità 2019-2021, la speranza concreta, di noi infermieri italiani, è quella che, le parti in causa, abbiano finalmente intrapreso “la corretta via” della meritata valorizzazione economica e contrattuale, sulla strada di quell’area delle elevate professionalità che può e deve rappresentare la svolta alla quale auspichiamo da tempo.

Ma non possiamo dimenticare, non possiamo cancellare i difficili mesi della pandemia: gli 87 decessi di infermieri, le migliaia di contagiati. Ci siamo vaccinati, lo abbiamo fatto in massa, e nessuna legge ci ha costretto a farlo. Non serviva, non l’abbiamo chiesta. Eravamo e siamo forti della coscienza di agire per la tutela del malato, del soggetto fragile, che rimane per noi il fulcro del nostro impegno quotidiano.

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up

«Noi siamo stati quelli che, alla luce dei nuovi preoccupanti contagi legati alle varianti del Covid, hanno chiesto pubblicamente al Ministro della Salute di dar conto alle migliaia di operatori sanitari già vaccinati a inizio anno, che chiedono da tempo di sapere in relazione alla terza dose ed ai tempi della sua eventuale somministrazione.

E’ palese che i vaccini rappresentano una delle poche armi nelle nostre mani. Ma non può e non deve essere l’unica.

E’ fondamentale, per tanto, che si riparta da azioni mirate, come gli screening continuativi sui luoghi di lavoro, come il controllo costante dei livelli anticorpali, e non agire con il pressappochismo di quelle aziende che aspettano, nell’inerzia, l’esplosione dei focolai, per poi creare le fila di medici e infermieri nei drive in, da sottoporre a tampone.

Esistono addirittura amministrazioni sanitarie, poche fortunatamente, che non si degnano nemmeno di rispondere alle richieste ufficiali del sindacato in merito ai dati degli operatori contagiati, liquidando in fretta e furia le emergenze che si presentano tempo per tempo come già risolte e rifiutandosi di interloquire sui reali contenuti di quanto è accaduto.

Ebbene, contro questi comportamenti, siamo determinati ad andare avanti, se necessario anche ricorrendo davanti alle competenti magistrature, convinti come siamo che la corretta informazione ai cittadini,  alla stampa ed alle organizzazioni che difendono i lavoratori, debba essere sempre corroborata e mai impedita, in quanto presupposto fondamentale di partecipazione, democrazia e trasparenza”.

Guardia di Finanza, cambio ai vertici regionali

La Guardia di Finanza del Piemonte e Valle d’Aosta ha salutato  il Generale di Divisione Giuseppe Grassi ed ha accolto il nuovo Comandante Regionale, il Generale di Divisione Benedetto Lipari.

Il passaggio di consegne è avvenuto ieri a Torino, presso la piazza d’armi della Caserma “Emanuele Filiberto di Savoia Duca d’Aosta”, con una sobria ma significativa cerimonia interna, presenziata dal Comandante Interregionale dell’Italia Nord Occidentale, Generale di Corpo d’Armata Fabrizio Carrarini, cui hanno preso parte i Comandanti Provinciali del Piemonte e della Valle d’Aosta ed una nutrita rappresentanza di Ufficiali, Ispettori, Sovrintendenti, Appuntati e Finanzieri in servizio nel capoluogo. Sono stati presenti alla cerimonia anche rappresentanti della locale Sezione A.N.F.I. (Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia) ed i delegati del Consiglio di Base della Rappresentanza Militare (Co.Ba.R. Piemonte – Valle d’Aosta).

Nel lasciare il Comando Regionale, dopo quattro anni di lavoro intenso ed impegnativo, ma anche esaltante e ricco di soddisfazioni, il Generale Grassi ha ringraziato i Finanzieri piemontesi e valdostani per l’impegno e l’equilibrio con cui hanno lavorato al servizio dei cittadini e delle imprese oneste, per assicurare il rispetto delle regole e contrastare le frodi in danno del sistema economico e dei consumatori. In particolare, ha manifestato vicinanza ai militari colpiti dalla pandemia ed ha incoraggiato tutti a proseguire nell’azione di lotta alle forme più gravi e insidiose di frode fiscale, di controllo sulla corretta finalizzazione delle risorse pubbliche e di contrasto di eventuali tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata, in un tessuto economico messo a dura prova dalla drammatica crisi sanitaria.

Il Generale Grassi ha altresì ringraziato i Prefetti, i Magistrati ed i colleghi delle Forze di Polizia per il rapporto di proficua collaborazione e le sinergie sviluppate ai fini del mantenimento della sicurezza pubblica.

Il Comandante Interregionale Fabrizio Carrarini ha formulato al Generale Grassi espressioni di vivo apprezzamento per l’opera prestata e le molteplici iniziative adottate per conferire ulteriore efficacia ed incisività all’azione di servizio dei Reparti del Piemonte e della Valle d’Aosta e rivolto al Generale Lipari un caloroso augurio di “buon lavoro” nel nuovo incarico, auspicando che egli possa cogliere ulteriori successi, nell’interesse della Guardia di Finanza e del Paese.

 

Il Generale Lipari, classe 1966, plurilaureato e titolato Scuola di Polizia Tributaria, ha prestato servizio, in distinti periodi, per oltre dieci anni presso il Comando Generale del Corpo, ove si è interessato di problematiche attinenti il settore operativo, di intelligence nazionale e internazionale e nell’area finanziaria e amministrativo-contabile. Ha svolto, altresì, incarichi operativi di primissimo piano in diverse aree territoriali del Paese (Calabria, Lazio, Abruzzo, Campania e Toscana) in tutti i settori che caratterizzano l’attività della Guardia di Finanza nonché, da ultimo, ha retto il Comando Regionale Umbria e, ancor prima, il Comando Provinciale Firenze.

Il nuovo Comandante Regionale Piemonte – Valle d’Aosta ha ringraziato le Superiori Gerarchie del Corpo per la fiducia accordatagli, evidenziando di voler mettere a disposizione dell’Istituzione tutte le proprie energie, così da continuare a valorizzare le competenze del Corpo nel settore economico-finanziario per il benessere e la crescita di un’area territoriale composta da due Regioni, punto di forza dell’economia del Paese.

(Foto archivio)

Duello musicale per Antiqua

Per la rassegna Antiqua: 10 Settembre – Castagneto Po – Abazia di S. Genesio in via Avv. Francesco Viano, 9

CENACOLO MUSICALE CARE LUCI DEL MIO BENE

G. Bononcini (1687-1758)

Care luci del mio Bene

Contralto, due violini e b.c.

G.F. Handel (1685-1759)

Trio Sonata Op 2 n. 4

G. Bononcini

Ecco Dorinda il giorno

Contralto, due violini e b.c.

G.F. Handel

Trio Sonata Op 2 n. 6

G. Bononcini

Siedi Amarilli

Contralto, due violini e b.c.

Francesca BiliottiContralto

Stefano Bruni, Leonardo Bellesiniviolini

Elisa La Marca – tiorba

Massimo Raccanellivioloncello

Donatella Busettocembalo

Il concerto

Il Duello musicale era prassi diffusa nel Barocco. In un’epoca in cui i musicisti dovevano ricorrere alla protezione e al sostegno di nobili mecenati, e alimentare il proprio prestigio personale, era occasione preziosa di ostentazione professionale di capacità tecniche, improvvisative ed espressive. L’Arma Bianca: le tastiere, di cembalo, organo, violino o i raffinati artifizi compositivi.

Quando Bononcini arrivò a Londra, nel 1720, per espresso invito di Richard Boyle, conte di Burlington, la sua fama di compositore d’Opere in ambito europeo era già consolidata. Accolto come compositore nella prestigiosa Royal Academy ofMusic, riuscì a superare lo stesso Handel nel numero di rappresentazione delle proprie opere teatrali e la sua presenza nella capitale inglese tra il 1721-24 fu un vero trionfo.

Il duello fisico vero e proprio non ci fu mai, ma il favore che il pubblico aveva accreditato a questo Italiano a Londra aveva acceso una sottile ma potente disputa tra le fazioni opposte, tra i paladini dello stile forte e magniloquente di Handel, sostenuto dalla Famiglia Reale, e quello descrittivo, melodico e filigranato di Bononcini, a sua volta protetto dal duca di Marlborough.

Il confronto si risolse dieci anni dopo però, alla morte del mecenate di Bononcini, il quale non potè più contare su un forte appoggio sociale. Di lì a poco, inoltre, un sospetto di plagio causò la sua disfatta definitiva in terra inglese.

Immaginiamoci quindi di ricreare idealmente il clima musicale del settecento londinese e leggere il programma della serata come una ricostruzione di un duello musicale tra Bononcini e Handel, occasione di confronto tra le cifre espressive dei due compositori che si fronteggiarono (e spesso si imitarono) nella Londra del primo quarto di secolo del ‘700.

Fermo di polizia per l’omicidio di Porta Palazzo

Nel pomeriggio di oggi, 9 settembre 2021, personale della Squadra Mobile di Torino ha eseguito di iniziativa un fermo di indiziato di delitto a carico di H.N., nato in Marocco, 55 anni, gravemente indiziato dell’omicidio di MASRARE Abdellah, nato in Marocco, 65 anni, commesso intorno alle ore 18 di ieri, 8.09.2021, in Piazza della Repubblica, a pochi metri dal mercato di Porta Palazzo.

Nel corso delle indagini coordinate dal P.M. Francesca TRAVERSO soni stati acquisiti importanti elementi probatori nei confronti di H.N. che, a seguito delle ferite riportate, veniva ricoverato presso l’ospedale Molinette di Torino.

 

Sono arrivati i primi test salivari per il Covid. In totale ne sono stati acquistati 1,2 milioni

Sono arrivati al magazzino della Regione Piemonte di Momo (Novara) i primi 33.600 test salivari per il Covid.

In totale ne sono stati acquistati 1,2 milioni e verranno usati per lo screening nelle scuole elementari, perché consentono di monitorare i bambini con il semplice prelievo della saliva e quindi sono meno invasivi dei tradizionali test da inserire in gola e nel naso. La stessa attenzione sarà successivamente riservata agli anziani.

Il bollettino Covid di giovedì 9 settembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.45

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 234nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 17 dopo test antigenico), pari all’1,2% di 20.336tamponi eseguiti, di cui14.966antigenici. Dei 234 nuovi casi, gli asintomatici sono 95 (40,6%).

I casi sono così ripartiti: 44 screening, 142 contatti di caso, 48 con indagine in corso; 6 quelli importati, tutti dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 378.649,così suddivisi su base provinciale: 30.934 Alessandria, 17.908 Asti, 11.937 Biella, 54.668 Cuneo, 29.510 Novara, 201.778 Torino, 14.150 Vercelli, 13.534 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.555 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.675 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 21 (-2 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 181 (+5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.757.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.618.276 (+ 20.336 rispetto a ieri), di cui 2.069.839 risultati negativi.

I DECESSI SALGONO A 11.730

Due decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicate oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, nessuno di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.730 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.571 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.457 Cuneo, 946 Novara, 5.606 Torino, 529 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

363.158 GUARITI

I pazienti guariti rimangono complessivamente 363.158(+198 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.019 Alessandria, 17.024 Asti, 11.379 Biella, 52.508 Cuneo, 28.348 Novara, 194.410 Torino, 13.469 Vercelli, 13.053 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.467 extraregione e 2.481 in fase di definizione.

“Barolo e tartufo”? Eccellenze, non simboli snob

LETTERE AL GIORNALE

Caro direttore, in seguito al dibattito dei tre candidati sindaco di martedì 7 settembre si leggono spesso critiche alla frase del candidato sindaco per il centrodestra Paolo Damilano, il quale auspica a diventare amico dei sindaci delle grandi città europee offrendo loro “Barolo e tartufo”.

Molti leggono in queste parole un simbolo di élite, di snobismo, che lascia il tempo che trova. Damilano imprenditore del food & beverage che propone il tartufo, ogni anno con prezzi più proibitivi ai più, per diventare amico di potenti uomini di politica.
Ma a mio modesto parere in questa frase non si parla assolutamente di un mondo di ricchi e/o privilegiati, bensì si parla di territorio. Non serve andare a svendere la nostra città, fare si che questa sia un attrattiva per i turisti che vogliono fare la settimana al ribasso, o metà di questi sindaci per scopi meramente economici: Torino e una città preziosa, di una straordinaria bellezza, con architetture uniche nel loro genere, ma soprattutto con un passato che porta con sé tradizioni invidiabili dal mondo intero; Torino deve essere conosciuta dal mondo intero per le sue eccellenze!
Parlare quindi di Barolo e tartufo significa parlare di eccellenze: due tra gli infiniti prodotti che il mondo ha da invidiarci, ma soprattutto due prodotti che non seguono una vera e propria ricetta, ma semplicemente frutto di un ecosistema che favorisce la loro creazione, e che solo qui nel nostro territorio possiamo trovare, non nel resto del mondo.
Invece che criticare le parole del Candidato di Torino Bellissima, sarebbe più opportuno che ognuno di noi iniziasse a pensare a quante prelibatezze, e quanti tesori possano rendere il nostro territorio un lusso per il mondo intero, valorizzandoli e contribuendo a fare si che non debbano essere offerti pur di farlo conoscere.
Pietro Ruspa

Inaugurazione 53esimo anno del Centro Pannunzio con Quaglieni e Oliva

Venerdì 10 settembre alle ore 17,30 al Parco delle Vallere (corso Trieste 98, Moncalieri), lo storico Gianni Oliva presenterà il nuovo libro di Pier Franco Quaglieni La passione per la libertà. Ricordi e riflessioni, Buendia Books. Introdurrà l’assessore alla Cultura Laura Pompeo

Il prof. Pier Franco Quaglieni

Un libro carico di reminiscenze pannunziane, di figure importanti (a partire da quella del fondatore de “La Stampa“ Alfredo Frassati e dei professori che non giurarono al fascismo , per giungere a Federico Chabod ,Guido Ceronetti  ,Massimo Mila, Giampaolo Pansa , Ottavio Missoni e a tanti altri ). Il volume contiene anche riflessioni  storiche su pagine cruciali delle vicende italiane della più recente storia contemporanea . Chiude il volume una lucida analisi sul tema della laicità, del laicismo del Cristianesimo e dell’Islam con pagine che sembrano scritte dopo l’occupazione talebana di Kabul. Il libro polemizza con Alessandro Barbero sulle foibe, criticando le testi negazioniste ,poi in parte riviste  e fa una confutazione  anche degli attacchi al Risorgimento del comico – politico Grillo.

Laura Pompeo

Sarà anche un modo per rendere omaggio a tanti amici del Centro “Pannunzio” scomparsi, a partire da Giovanni Ramella, Luigi Resegotti , Paolo Macchi di Bricherasio, Nicoletta Casiraghi, Marco Weigmann che costituiscono una parte del libro di Quaglieni. L’autore che  e’ al settimo libro “non accademico”,si occupa da oltre quarant’anni di storia risorgimentale e contemporanea,essendo stato allievo di Alessandro Galante Garrone e di Franco Venturi. E’ pubblicista dal 1968 ed ha fondato insieme ad Arrigo Olivetti e Mario Soldati il Centro Pannunzio in quello stesso anno  .E’ direttore della rivista on line “Pannunzio magazine”. E’ stato insignito in Francia del Premio “Denise Diderot“ e in Spagna del Premio “ Salvador de Madariaga“.

Sono obbligatori il green pass o la certificazione di effettuazione del tampone molecolare con validità 48 ore.