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I teatri torinesi: Teatro Colosseo

Torino e i suoi teatri

1 Storia del Teatro: il mondo antico
2 Storia del Teatro: il Medioevo e i teatri itineranti
3 Storia del Teatro: dal Rinascimento ai giorni nostri
4 I teatri torinesi: Teatro Gobetti
5 I teatri torinesi :Teatro Carignano
6 I teatri torinesi :Teatro Colosseo
7 I teatri torinesi :Teatro Alfieri
8 I teatri torinesi :Teatro Macario
9 Il fascino dell’Opera lirica
10 Il Teatro Regio.

6 I teatri torinesi: Teatro Colosseo

Come si suol dire “c’è sempre una prima volta”, e in genere è vero, quello specifico momento non si scorda mai.
Questo articolo inizia così, con il felicissimo ricordo del primo concerto a cui sono andata.
Erano i tempi delle scuole medie, quando i papà devono accompagnarti in giro e poi venire a riprenderti, quando le amiche e compagne di banco condividono con noi emozioni, sogni ed esperienze, quando la possibilità di conquistare il ragazzo di terza – o addirittura delle superiori – è la stessa che uscire con la propria “star” del cuore: nulla.
Chissà se la mia amichetta dell’epoca lo rammenta ancora? Il fragore della folla, la felicità di cercare i posti a sedere, le luci che si spengono, gli occhi azzurri di Nek che lampeggiano nel buio come i fari dietro le quinte.
Le canzoni gridate a squarciagola sono ancora oggi fotografie stampate e gelosamente conservate nel mio album dei ricordi, testimonianze di vita, rimembranze dal sapore “vintage”, prova dell’esistenza di un’epoca priva di “social network”, quando stampare era un rito importante e costoso, non solo una moda lanciata dalle “app” più in voga del momento.
Utilizzando l’ “escamotage” stilistico della metafora, la vicenda del Teatro Colosseo è paragonabile ad una raccolta in nuce di stati d’animo, meraviglie, applausi, flash e luci dei cellulari, una specie di collezione appena iniziata che si spera possa ampliarsi ancora per moltissimo tempo.

Il Colosseo è infatti uno dei teatri più recenti del capoluogo piemontese; esso sorge nel rumoroso quartiere di San Salvario, vicino al rigoglioso Parco del Valentino. La struttura, risalente alla fine degli anni Sessanta, è compresa in un signorile palazzo decorato di via Madama Cristina 71, mentre l’accesso tondeggiante fa angolo con via Bidone.
Eppure, nonostante la giovane età, il Colosseo è annoverato tra i più importanti teatri torinesi, questo perché chi si è occcupato di gestire il teatro ha sempre dimostrato grande abilità nell’organizzare non solo spettacoli di prosa, ma anche “performance” di personaggi di fama, conferenze e concerti di artisti italiani ed internazionali.
Conosciuto soprattutto nel frangente musicale, il Colosseo è una sorta di tappa obbligata di varie “tournée” di cantanti contemporanei e tutt’oggi si conferma come uno dei palchi maggiormente frequentati da personalità assai note.
Quando viene edificata, la struttura è pensata per ospitare una palestra di pelota, dopo qualche tempo però la sua funzione muta e diviene sala cinematografica; è tuttavia necessario attendere gli anni Ottanta affinché gli spazi siano definitivamente adibiti ad ospitare rappresentazioni teatrali.
Questo ultimo cambiamento si deve al siciliano Francesco Spoto, fondatore, proprietario dello stabile, ed effettivo “papà” del teatro.
Francesco è originario di Lentini, a sedici anni giunge a Torino e da quel momento in poi dedica anima e corpo alla città sabauda. Nel 1981 compra l’edificio che avrebbe preso il nome di “Colosseo”, pian piano, grazie al suo atteggiamento sicuro e forte, l’imprenditore rende la struttura un punto nevralgico dell’intrattenimento torinese, dando vita ad un vero e proprio teatro moderno.

Egli finanzia, sul finire degli anni Ottanta, il primo spettacolo teatrale del celebre trio Lopez Solenghi Marchesini. In tale occasione, Spoto, dotato di evidente acume imprenditoriale, paga in anticipo i tre artisti con ben tre settimane di tutto esaurito, ancora prima che questi finissero di scrivere la sceneggiatura dell’esibizione. La buona fede e il fiuto di Francesco risultano ben riposti, il successo dello “show” supera di gran lunga le aspettative, tanto da vincere il Biglietto d’Oro (1987) per il maggior incasso teatrale dell’anno.
Ad oggi il teatro rimarca la sua importanza con una capienza decisamente notevole, di circa 1.503 persone; all’interno la struttura presenta un’ampia sala, adibita a contenere il pubblico, puntellata di poltroncine in velluto rosso e suddivisa in due settori, Platea e Galleria.
L’esterno è altresì al passo con i tempi: impattanti murales colpiscono lo sguardo e testimoniano la realtà della “street art” torinese.
Per sottolineare la centralità del teatro nella scena della città subalpina, non posso a questo punto esimermi dall’accennare a qualche nome di alcuni degli artisti più illustri che si sono esibiti proprio su questo palco.
Per quel che riguarda il contesto musicale, è giusto ricordare Domenico Modugno, Lucio Dalla, Angelo Branduardi e Gianna Nannini. Non meno importanti sono gli artisti internazionali passati di qui, tra cui lo statunitense Barry White, che si esibisce a Torino nel 1990, o ancora, sempre nello stesso periodo, Joen Baez e Gloria Gaynor.
In tempi decisamente più recenti il teatro ospita l’italo-albanese Ermal Meta, che nel 2018 decide di chiudere proprio qui, davanti al pubblico del Colosseo, il suo tour “Vietato Morire” basato sulla omonima canzone con cui ha vinto il “Premio della Critica Mia Martini 2017”.

Per quel che riguarda la recitazione, il 2013 è un anno particolarmente fortunato, poiché due figure emblematiche della scena italiana riempiono con i loro monologhi la sala del teatro e il cuore degli spettatori. Nell’aprile di quell’anno Gigi Proietti propone “C’è gente stasera?”, titolazione che prende ironicamente spunto dalla più tipica e temuta domanda di ogni teatrante; nel dicembre sempre 2013 il premio Nobel Dario Fo debutta con “In fuga dal Senato”, spettacolo attraverso cui porta avanti le battaglie sociali della moglie Franca Rame.
Permettetemi ora una minuscola divagazione proprio su quest’ultimo aspetto.
Ho già avuto modo di esporre il mio personale punto di vista sul mondo dell’arte e dello spettacolo, credo fermamente che queste dimensioni debbano sopravvire al tempo, alle mode e alle abitudini, a tutti i costi, poiché “L’arte è una bugia che ci fa realizzare la verità” (Picasso).
Scopo del teatro non è solamente quello di intrattenere, al contrario ciò a cui assistiamo deve portarci a pensare, ragionare, deve scuoterci dentro e renderci ancora più attenti alle complessità del mondo in cui viviamo.
Lo spettacolo è di certo anche critica, statira, denuncia.
Dario Fo, in quell’occasione in particolare, propone una “performance” complessa, una miscela di letture, idealismo e voglia di rivincita sociale, tutto basato sull’omonimo testo autobiografico della moglie, che racconta in quelle pagine la sua breve ma sentita esperienza come senatrice tra il 2006 e il 2008.
Si ride e si scherza, con le parole di Fo, ancora udibili da qualche parte su youtube, ma si riflette anche, allora forse più facilmente di oggi, poichè con la scusa del “politicamente corretto” la censura dilaga, zittendo anche chi ha fatto della parola il suo mestiere.
Per fortuna, ora non rimane in silenzio il Colosseo, che riparte dopo il traumatico periodo di chiusura pandemica, con un calendario ricco di appuntamenti, di ospiti e celebrità.
“Largo ai giovani” dunque, che questa esortazione valga in senso lato, per persone, edifici e gestioni; va da sé, il confronto con le esperienze dei colossi storici è assai difficoltoso, ma tra un Regio e un Carignano, ricordiamoci di far qualche volta visita anche al moderno e “sbarbato” Colosseo.

Alessia Cagnotto

 

Magliano: “Regio Itinerante da quattro anni in crisi”

“I piccoli Comuni rischiano di dover rinunciare a ospitare concerti di alto livello”

Alla Giunta Regionale, che sul progetto ha sempre messo fondi, va bene così? L’iniziativa è ancora sostenuta, anche dal punto di vista finanziario, dalla Regione Piemonte? Il trend negativo è iniziato nel 2018, ben prima, dunque, della pandemia: con un’interpellanza porterò nuovamente il tema a Palazzo Lascaris per chiedere come la Regione intenda verificare la gestione dell’attività da parte del Commissario Straordinario, sia per quanto riguarda la stagione in corso sia per le stagioni future. I costi dei singoli concerti sono aumentati fino a cinque volte negli ultimi anni.

La Regione ha sempre messo a disposizione risorse per garantire, con “Il Regio Itinerante”, la capillare diffusione della cultura di qualità sull’intero territorio piemontese senza costi eccessivi: a questa Giunta interessa ancora sostenere questa iniziativa? Lo sta ancora facendo? Se sì, non può esimersi dal far emergere la propria posizione politica e dal dettare le proprie priorità. Se no, ci aspettiamo che espliciti puntualmente le ragioni della scelta.

L’aumento della quota a carico degli Enti (la cifra a componente è aumentata fino a cinque volte) ha contribuito ad abbattere la domanda di appuntamenti da parte del territorio. Se la Giunta crede, come crediamo noi come Moderati, che questa iniziativa diffusa sia un valore in sé (d’altra parte è per sostenere questa tipologia di progetto che la Regione mette risorse), si muova perché a pandemia finita il calendario torni ai livelli pre-crisi. Qual è il vero interesse da parte della Giunta nei confronti del “Regio Itinerante”? Lo scopriremo senza tema di smentite alla fine della pandemia, quando non sarà più possibile appellarsi alla pandemia stessa per giustificare il crollo verticale nel numero di appuntamenti organizzati. Il calo è iniziato nel 2018: ben prima dell’emergenza. Se il progetto è al centro delle preoccupazioni della Regione Piemonte, la Giunta non potrà esimersi dal fornire indicazioni programmatiche e strategiche. Con la mia nuova interpellanza sul tema, dopo quella già discussa lo scorso aprile, chiederò alla Giunta come si intenda verificare e approfondire la gestione da parte del Commissario Straordinario dell’attività del “Regio Itinerante” e i relativi costi dei concerti presentati agli Enti del territorio, non solo per la “stagione concertistica Estate 2021”, ma anche per le stagioni future.

“Il Regio Itinerante” è da anni, e auspichiamo continui a essere in futuro, un imprescindibile punto di riferimento delle politiche culturali regionali: ha permesso di organizzare, dal 1998 in avanti, quasi 1.400 concerti, per la maggior parte a ingresso gratuito e realizzati in tutto il territorio regionale, dai capoluoghi di provincia alle più remote zone collinari e di montagna, presso teatri, chiese, castelli, auditorium.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

La Grande Miniera di Serbariu e il Museo del Carbone in Sardegna

VIAGGIO IN SARDEGNA Carbonia: un’altra tappa fondamentale per chi si trova a viaggiare nella meravigliosa Terra Sarda:qui c’è la grande miniera di Serbariu con il museo del Carbone.

Un viaggio culturale stupendo che fa tornare indietro nel tempo:guide preparate che raccontano la vita durissima dei minatori,le particolarità tecniche dei vari macchinari usati per l’estrazione del carbone.La nascita della città di Carbonia,di chiara impronta fascista, con case per le maestranze, alberghi per operai, cinema e spaccio. I minatori, che lavoravano 24 ore su 24 divisi su tre turni,con un salario sufficiente per mantenere la famiglia e pagare le tasse ma con un elevato rischio di morte.
Vennero assunti fino a 18mila operai per estrarre il prezioso minerale.
La miniera di Serbariu è stata attiva dal 1937 al 1964,venne chiusa ufficialmente nel 1971.I lavori di recupero presero il via nel 2002.
Finalmente il 3 novembre 2006 la Grande Miniera di Serbariu ha riaperto alla presenza degli alti rappresentati della politica nazionale, del sindaco e di tutta la popolazione di Carbonia.Tutto come un film,col finale perfetto.

Vincenzo Grassano

Nel giro di pochi giorni malviventi recidivi

Avevano tentato lo scorso giovedì di introdursi all’interno di un appartamento di via Malone ove vive un‘anziana. I due cittadini marocchini, di 30 e 33 anni, aiutandosi con un piede di porco, erano quasi riusciti ad aprire la porta dell’alloggio, ma le urla di un condomino li avevano messi in fuga. Di lì a poco, una Volante dell’Ufficio Prevenzione Generale aveva tratto in arresto i due complici, sequestrando a loro carico la spranga e due cacciaviti.

Pochi giorni più tardi uno dei due, il trentenne, che ha numerosi precedenti di polizia specifici, si è reso responsabile, unitamente ad un altro connazionale e ad una terza persona, di un furto pluriaggravato ai danni di una pasticceria del quartiere Regio Parco. Sono le prime ore di domenica mattina, i tre attendono che nessuno passi nelle vicinanze: due di loro alzano e mantengono sollevata una delle saracinesche dell’esercizio commerciale, mentre il trentenne si introduce velocemente all’interno e con violenza strappa il registratore di cassa, arraffando 400 € circa.

All’entrare in funzione dell’antifurto dell’esercizio commerciale, i ladri fuggono precipitosamente, imboccando via Messina. Due verranno raggiunti in corso Palermo da personale della Squadra Volante; il terzo riesce ad allontanarsi in bicicletta. La refurtiva è stata recuperata e riconsegnata ai legittimi proprietari.                    I due fermati sono il trentenne che era stato scarcerato da poche ore ed un suo connazionale di 32 anni, anch’egli con numerosi precedenti di polizia. Sono stati arrestati per furto pluriaggravato in concorso.

 

 

 

 

Torino: effettua dei testa coda, ubriaco, nei pressi di un contingente della Polizia

 Venticinquenne albanese denunciato nel quartiere San Donato

 

Non si è reso conto di avere a qualche decina di metri un mezzo della Polizia di Stato con a bordo personale che da lì a poco avrebbe iniziato un servizio di controllo straordinario del territorio. E così il giovane, un venticinquenne albanese con numerosi pregiudizi di polizia, ha effettuato diversi testa coda con la sua auto nel parcheggio del Parco Dora situato all’intersezione stradale fra Corso Svizzera e via Borgaro. Personale del Comm.to San Donato in servizio di Volante giungeva celermente sul posto e poneva fine alle manovre del giovane, chiedendogli di esibire la patente. Peccato però che lo stesso ne fosse sprovvisto, in quanto mai conseguita. Inoltre, era evidente che lo stesso versasse in stato di ubriachezza, confermato dagli accertamenti svolti con etilometro.

Pertanto, gli operatori provvedevano al fermo ed al sequestro amministrativo del veicolo ed a sanzionare l’uomo per guida senza patente ed in stato di ebbrezza. Infine, in considerazione dell’atteggiamento particolarmente aggressivo e molesto mantenuto dal venticinquenne durante tutto l’arco del controllo, sfociato anche in frasi oltraggiose nei confronti dei poliziotti intervenuti, l’uomo è anche stato denunciato per ubriachezza molesta, oltraggio a P.U. e  per resistenza.

La vera storia delle Olimpiadi di Tokyo 2021

Tutti abbiamo seguito con palpitante attenzione le settimane di gare olimpiche a Tokyo, abbiamo ascoltato i commenti delle imprese azzurre, abbiamo letto centinaia di pagine di cronache, conosciamo (o crediamo di conoscere) tutto quanto avvenuto su pedane, piste, stadi, piscine… E invece…

Invece non conoscete la vera storia di questo evento, descritta dagli atleti stessi, con i loro nomi. Una storia che questo giornale vi offre in anteprima assoluta; siate grati al direttore ed all’autore!

Partenza da Roma (preferita a MILAN) con sorvolo dell’ISOLA di Rodi (abitata dai RODINI) e via verso il Giappone, paese dei NESPOLI in fiore che crescono in paesini e BORGHINI sperduti.
Nella delegazione che accompagna gli atleti ci sono vari personaggi: un BOTTARO (che porta il Prosecco in un FRIGO per festeggiare le vittorie), un imprenditore della seta comasco con alcuni preziosi BACOSI da seta per l’imperatore ed un contadino con alcuni CIPRESSA per l’imperatrice che adora pregare all’ombra di questi alberi (noi italiani siamo delle VOLPI, ci arruffianiamo tutti…). C’è anche Maria Teresa RUTA per le telecronache. L’acqua della spedizione è stata offerta dalle Terme di BOARI.
Alla cerimonia d’apertura, bellissima la sfilata di CENTOFANTI allineati in fila per quattro a formare una QUADARELLA. Pubblico scarsissimo causa COVID, tutti fuori dallo stadio per restare vivi e vegeti (anzi, VIVIANI e vegetariani…). Qualche irriducibile ha cercato di guardare da un BUSA’ della serratura ma è stato arrestato.
E finalmente le gare!
Nella lotta CONYEDO ha battuto un atleta FIAMINGO ed ha ringraziato il santo patrono della sua città, SANTANDREA.
Nel tiro con l’arco il nostro campione ha fatto sempre CENTRACCHIO con le sue frecce. Nonostante la vittoria è rimasto modesto, quando gli han fatto i complimenti ha detto: “Non sono mica CECCON, ci vedo benissimo e miro bene, tendendo l’arco con le TITA della mano destra!”
Nel salto in alto il nostro atleta si RIZZA in vetta con grande agilità, il suo salto sembra il volo DELL’AQUILA verso il cielo, con la sua ZAZZERI di capelli al vento.
Nel canottaggio bravi gli equipaggi che remavano ritmando il grido “Op, op, op, OPPO!”
Sfortunato invece il nostro campione nel salto in LONGO. Pare abbia avuto un malore DURANTI la gara: “Purtroppo non MIRESSI in piedi…”. Ha vinto uno svizzero nato in un paesino del lago DI COSTANZO.
E niente medaglie per la pallanuoto; gli atleti sono stati puniti con l’obbligo di restare seduti VICINO al BURDISSO della piscina a guardare gli altri.
Eroe dell’atletica JACOBS, che di nome si chiama Marcell perché nato in USA dove le vocali finali non le scrivono; infatti i suoi fratelli si chiamano Filipp e Giusepp…
Nell’ippica poca gloria, i cavalli sembravano dormire CONSONNI profondi. E nonostante siano stati CURATOLI dal veterinario, non si sono svegliati. Ha vinto uno spagnolo proveniente dalla NAVARRIA, dove fin da piccoli i bambini MONTANO a cavallo.
Grandi vittorie nel ciclismo dove siamo fortissimi: avremmo vinto anche correndo con un elefante sulla GANNA della bicicletta…
Nella staffetta 4×100 gli italiani hanno beffato gli inglesi in “zona CESARINI”, che ci sono rimasti DESALU, piangendo sul BORDIGNON della pista. Ora STANO ingoiando il rospo nel garGAROZZO.
Per distrarsi, alla sera musica italiana; molto richiesto “Ci vuole un fiore” di Sergio ERRIGO, un ritornello che resta nella TESTA di tutti. E poi uno “spaghetti western”; il preferito è Per un pugno di dollari, con al scena finale ed il grido “Al cuore, Ramon!”; ma siccome a Tokyo c’era solo la versione doppiata in cinese, il grido era: “Al cuole, LAMON!”. In alternativa, un filmetto con Lino BANTI o con gli indimenticabili ZANNI e Pinotto. Prima di dormire, una bella TORTU di (SA)MELE ed un bel bicchiere di vin SANTUCCIO per prendere sonno.
All’arrivo a Roma, grandi premi per tutti, con un sacchetto con tanti MAR(tin)ENGHI ! La banda suonava l’inno di Mameli al ritmo di TAMBERI speciali della Sardegna (suonati dal mitico “Tamberino sardo” ricordato dal De Amicis…). E per i vincitori, un regalo strabiliante: una FERRARI rossa fiammante con un biglietto del presidente del CONI: “Ti LODO per i tuoi splendidi risultati!”. Altri tempi quando gli atleti erano dilettanti e si accontentavano di una PATTA sulle spalle da parte dell’allenatore…
PS Scusate amici PALMISANO, PALTRINIERI, PIZZOLATO, BATINI,CASTALDO, GIUFFRIDA, MAURELLI E MOGUREAN, ma avete dei cognomi talmente unici che non si riesce a piazzarvi da nessuna parte… Ma anche voi avete scritto la storia di queste fantastiche Olimpiadi di Tokyo! GRAZIE.

Chi volesse saperne di più sui vari paesi partecipanti ai Giochi, sulle vere specialità sportive e sui profili degli atleti italiani può utilmente leggere il fondamentale libro ABC DELLE OLIMPIADI DI TOKYO, di Gianluigi De Marchi, reperibile su Amazon libri o contattando l’autore alla mail
demarketing2008@libero.it

Gianluigi De Marchi

Covid, il Piemonte resta in zona bianca

Nella settimana 2-8 agosto in Piemonte il numero dei nuovi casi segnalati risulta pressoché stabile rispetto alla settimana precedente. La percentuale di positività dei tamponi resta al 2%, ma l’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi decresce passando da 1.93 a 1.35.

Costante il tasso di occupazione dei letti in terapia intensiva (1%), mentre cresce in modo lieve da 1% a 2% quello dei posti letto ordinari.

Aumentano i focolai attivi, mentre resta quasi invariato il numero dei nuovi focolai. Si riduce inoltre il numero di persone non collegate a catene di trasmissione note.
Il valore dell’incidenza ancora contenuto e i numeri molto bassi di ricoveri concorrono favorevolmente a mantenere la nostra regione in zona bianca.

Trasporto studenti disabili, nuovo consorzio

Sarà il Consorzio A.A.T. Azienda Autonoleggio Torino Consorzio Stabile Soc. Co. a gestire per i prossimi cinque anni il servizio di trasporto scolastico e per gli studenti disabili della Città di Torino

A.A.T., infatti, si è aggiudicato tutti i lotti in gara e verrà affiancato dalla Cooperativa Animazione e Territorio che gestirà le attività di accompagnamento.

Oggi si è riunita, in seduta pubblica, la Commissione di gara per l’apertura dell’offerta economica A.A.T. relativa al servizio di trasporto scolastico e per studenti disabili della Città di Torino. Anche la documentazione dell’offerta economica, come già quella relativa all’offerta tecnica, è stata ritenuta congrua e conforme a quanto previsto nei documenti di gara.

La procedura di gara è dunque conclusa e, fatti salvi gli ultimi adempimenti amministrativi, il servizio partirà regolarmente, ed interamente, con l’inizio del prossimo anno scolastico.

Sono stati necessari due step per aggiudicare tutti i lotti ricompresi in questa complessa gara d’appalto: il primo, chiuso tra giugno e luglio con una procedura aperta (con l’aggiudicazione di tre lotti), ed il secondo in agosto con una procedura negoziata (per i restanti cinque lotti).

Ci sono tutte le condizioni per un vero e proprio salto di qualità del servizio – commenta l’assessora Antonietta Di Martino con grande soddisfazione – a partire dalla flotta utilizzata; basti pensare che più della metà dei 58 veicoli messi a disposizione è immatricolato nel 2021 e tra i restanti la grande maggioranza è immatricolata dal 2018 in avanti. Inoltre più del 90% dei veicoli destinati al trasporto degli studenti con disabilità è dotato di sollevatore per carrozzine (requisito che da bando era previsto solo per il 40% dei veicoli, dal momento che la percentuale maggiore degli studenti che usufruiscono del servizio è in grado di deambulare); questa percentuale migliorativa, offerta dal Consorzio, garantisce una maggiore duttilità della flotta efficientando l’intera gestione”.

A tutto questo si aggiungono i benefici che introdurrà la Società 5T s.r.l., società in house a partecipazione pubblica, affidataria del servizio di gestione amministrativa del trasporto, relativi soprattutto alla sperimentazione di nuove tecnologie applicate alla mobilità. Le innovazioni richieste a 5T sono mirate a portare grande efficienza al servizio, aumentare la qualità del medesimo dalla gestione delle comunicazioni con le famiglie (ad esempio per i ritardi), alla riduzione dei tempi di permanenza degli studenti a bordo e così via. “Rimane naturalmente attivo, per il confronto con gli utenti, le scuole e le Ditte, l’Osservatorio per il trasporto dei disabili – conclude l’Assessora –  e ringrazio tutti i suoi membri per la collaborazione, che dalla sua istituzione nel 2019 non è mai mancata. Vorrei ancora rivolgere un sentito ringraziamento agli uffici che hanno gestito tutto il processo del nuovo appalto con grande impegno e competenza”.

 

Il valore dell’appalto quinquennale è di circa 11 milioni e 700 mila euro a cui si aggiunge 1 milione e 500 mila euro per la gestione amministrativa 5T.

400 sono gli utenti che quotidianamente usufruiranno del sevizio.

Osvaldo Napoli, Green Pass: si ingigantisce problema inesistente

Ai tanti, troppi che agitano difficoltà insormontabili per i ristoratori chiamati a controllare l’identità dei clienti muniti di Green Pass, dico che stanno ingigantendo un problema assolutamente inesistente. Se il Green pass è obbligatorio per entrare nel ristorante o in piscina, va da sé che ogni cliente si presenta con carta verde e documenti di identità all’ingresso. L’accertamento del ristoratore è questione di secondi: letto il nome sul documento, con lo smartphone legge il Qr code del Green Pass. Quanto tempo porta via? Cinque secondi? Sette?

     A Salvini e Meloni, che come me e milioni di italiani prendono l’aereo, faccio notare che al momento dell’imbarco dobbiamo mostrare, con il ticket, un documento di identità. E spesso dobbiamo mostrarlo due volte in due passaggi. Bene: in cinque minuti le hostess controllano 200-300 passeggeri all’imbarco. Le hostess non sono pubblici ufficiali, proprio come i ristoratori o i gestori di piscine e palestre. Mi chiedo solo perché si continua ad alimentare una polemica su una questione che il buon senso dice inesistente. Meglio, molto meglio se la politica tornasse ad occuparsi di grandi questioni che riguardano la vita delle persone, dal lavoro alla salute. Forse perché trovare risposte ai problemi gravi è molto più difficile mentre con le polemiche da quattro soldi si guadagnano i titoli dei giornali senza troppa fatica.

on. Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia

Arrestati i banditi dello scooter che rapinavano le poste

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Nella mattinata di lunedì 9 agosto, personale della Squadra Mobile della Questura di Torino, in questo corso San Maurizio, arrestava due pluripregiudicati, G. F. (cl. 1961) e P.P. (cl. 1968), per rapina aggravata e detenzione e porto illegale di arma comune da sparo.

I malviventi, armati di pistola del tipo semiautomatico e travisati con caschi integrali, dopo aver applicato ad uno scooter intestato ad uno dei due una targa risultata poi denunciata smarrita, accedevano nell’Ufficio Postale di via Bligny 8 ove, con la minaccia dell’arma, obbligavano le dipendenti ad aprire le casse, impossessandosi di circa 4.200 euro, per poi darsi alla fuga a velocità sostenuta a bordo del motociclo. I rapinatori, una volta giunti nei pressi di corso San Maurizio, si dividevano ma venivano bloccati immediatamente dopo dai poliziotti. Uno veniva trovato in possesso del bottino mentre il secondo dell’arma utilizzata per compiere la rapina, una Glock 9×21, risultata provento di un furto in abitazione perpetrato nel 2018 in provincia di Varese. Nel sottosella del motociclo venivano, inoltre, rinvenute alcune fascette in plastica da elettricista, presumibilmente preparate  dai rapinatori per immobilizzare, in caso di necessità, eventuali vittime. A seguito dell’arresto i due uomini sono stati messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e tradotti presso la locale Casa Circondariale. Nella giornata di ieri è stato convalidato dal G.I.P. l’arresto e disposta per entrambi la misura della custodia cautelare in carcere. La Squadra Mobile sta investigando per appurare se i predetti abbiano perpetrato analoghi episodi delittuosi, verificatisi nei decorsi mesi in questa provincia.

Francesca Fossato, fisioterapista dell’ospedale Mauriziano alle Paralimpiadi di Tokyo 2020

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Ci sono infiniti motivi per cui fare il tifo alle imminenti Paralimpiadi di Tokyo 2020. Sicuramente una della ragioni è Francesca Fossato, classe 1984, appassionata di movimento, fisioterapista dal 2008 presso l’ospedale Mauriziano di Torino e palleggiatrice della Nazionale femminile azzurra di sitting volley (la pallavolo paralimpica).

La pallavolo l’ha amata da sempre, ma certo non pensava ad una carriera agonistica. Invece ecco la vita ad ingarbugliare le carte! Un terribile evento: un incidente in moto nel 2017, in cui ha perso la gamba sinistra. Svariati mesi di ricovero e riabilitazione. Una lenta ripresa fino al ritorno al lavoro proprio in fisioterapia, la professione che oggi ancora di più sente sua, praticandola ed insegnandola agli studenti. Il destino della vita. Ha fatto tesoro proprio della sua professione, che le ha reinsegnato a vivere e soprattutto a praticare il suo sport preferito.
Francesca è una donna decisa a ricominciare, a non stare ferma e lo sport le è venuto in aiuto. Il Comitato Paralimpico italiano della Regione Piemonte le propone il “ sitting volley” e d una nuova storia comincia. G razie alla tenacia, all’allenamento e talvolta al sacrificio del tempo libero, oltre che alla collaborazione del S ervizio dell’ospedale Mauriziano presso cui lavor a, Francesca n el 2019, insieme alla nazionale azzurra, come vice campionessa europea, s tacca il pass per le Paralimpiadi di Tokyo 2020 e raggiunge così il sogno olimpico, inimmaginabile prima.
D a brava fisioterapista, ha sempre tratto insegnamento dall’osservare le capacità e le strategie adottate dai pazienti per realizzare ogni gest o. Adesso queste capacità le saranno fondame n ta l i per osservare e battere le squadre sfidanti, in iziando da l l a squadra della nazione ospitante: il Giappone, che la Nazionale femminile azzurra di sitting volley incontrerà il 27 agosto alle ore 10 (le 3 per l’Italia), a seguire il Canada il 29 agosto alle ore 14 (le ore 7 italiane) ed infine il Brasile il primo settembre alle ore 10 (le 3 italiane).
FORZA FRANCESCA E FORZA AZZURRE!