ilTorinese

Poste Torino, online i documenti utili ai fini ISEE

Per i cittadini della provincia di Torino è possibile richiedere online i documenti utili ai fini ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) per il 2025.

Tutti i clienti di Torino del Gruppo Poste Italiane, ovvero i titolari di un conto corrente BancoPosta, di un libretto di risparmio postale o di carte prepagate Postepay, possono accedere al sito poste.it e richiedere la giacenza media e il saldo di tutti i prodotti (intestati e cointestati) in un unico documento, necessario per richiedere l’ISEE per l’anno appena iniziato. Per richiedere il documento sul sito è necessario essere registrati a poste.it ed aver associato un numero telefonico a uno dei propri prodotti finanziari.

Il documento, che viene emesso su richiesta dell’intestatario, raccoglie tutte le informazioni necessarie per il calcolo dell’ISEE relative ai prodotti finanziari, in particolare riporta saldo e giacenza media dei conti BancoPosta e dei libretti di risparmio postale attivi/estinti nel corso dell’anno 2023, il valore nominale dei buoni fruttiferi postali (cartacei e dematerializzati), saldo e giacenza media delle Postepay nominative, delle Postepay con iban e delle carte enti previdenziali, la situazione dei fondi di investimento, del deposito titoli e l’attestazione dei premi versati per polizze assicurative.

Anche quest’anno le attestazioni valide ai fini ISEE 2025, con i dati aggiornati al 31 dicembre 2023, potranno essere consultate accedendo alla bacheca da app o dal sito poste.it, aprendo il messaggio «Attestazione patrimoniale valida ai fini ISEE 2025» e scaricando il documento.

Si ricorda infine che le app sono gratuite e sono utilizzabili anche da chi non è titolare di un rapporto con l’azienda, come un vero e proprio ufficio postale a casa dei cittadini.

Per tutti i dettagli sul servizio è possibile consultare il sito https://www.poste.it/prodotti/rilascio-certificazione-ai-fini-isee.html.

Comitato Parco Dora: “Un altro grande evento…”

La logica imporrebbe che i grandi eventi che impattano sui quartieri che li ospitano siano distribuiti nella città. Il Comune di Torino ha trovato invece quasi un unico luogo dove scaricarli: quello che una volta era un Parco attorno alla Dora.
Da anni il nostro Comitato sottolinea che l’utilizzo libero di tutto il Parco Dora da parte dei cittadini è sempre più compromesso dal susseguirsi di grandi eventi, dal montaggio/smontaggio delle loro attrezzature, dai lavori di recupero di quella grande parte delle aree verdi continuamente distrutte, posto che ci sia ormai una finestra tempistica per farlo tra una manifestazione e l’altra: dal Kappa Futur Festival, a Terra Madre, dalle giostre di Natale ora al Todays Festival.
La vantata attenzione al territorio si ferma ai confini di Spina 3, il quartiere che attornia il Parco, tanto che l’ipotesi di fare il Todays nel Parco Peccei di Spina 4 sarebbe stata scartata per la vicinanza delle case e /o per “problemi di sicurezza”, mentre le residenze che attorniano il Parco Dora forse non esistono per gli assessori competenti, i quali denotano non solo un disprezzo per le legittime esigenze di tranquillità dei residenti di Spina 3 ma pure una scarsa conoscenza del territorio su cui scaricano ormai i grandi concerti.
L’area verde del Parco Dora, un bene comune infine acquisito dopo anni di attesa, che comprende flora e fauna di vario tipo ed è frequentata da giovani ed anziani, diventa ormai, in buona parte, nelle sconcertanti affermazioni comunali, un terreno che “per le sue caratteristiche (sic), ben si presta ad ospitare grandi eventi e manifestazioni”. Le quali hanno un impatto molto più grande delle poche migliaia di euro versate dagli organizzatori per l’occupazione del suolo pubblico e per le “compensazioni”, risibili elemosine considerando i grandi introiti privati che tali eventi comportano.
Una buona politica culturale pubblica dovrebbe distribuire le occasioni di cultura in tutta la città, mentre il quartiere di Spina 3 e il parco Dora continuano a “godere” solo di eventi privati, sulla cui qualità non ci esprimiamo in quanto fanno parte di molti aspetti della cultura del mondo odierno. In questo caso, gli “eventi collaterali” del concerto dovrebbero essere a logica destinati sia alla circoscrizione dove il Todays Festival è nato, prima dell’infausta sua collocazione al Parco della Confluenza dello scorso anno, sia alla circoscrizione che lo ospiterà quest’anno. Ma è assurdo che le sbagliate decisioni comunali costringano i cittadini e i loro rappresentanti di territorio a cercare di allontanare eventi che violano la quiete pubblica e a contendersi le risorse che dovrebbero compensarli e le occasioni di cultura non impattanti.
COMITATO DORA SPINA TRE

Treni, modifiche alla circolazione per Regionale, Intercity Notte, Eurocity

11 e 12 gennaio

 Modifiche alla circolazione dei treni per consentire gli interventi tecnologici propedeutici all’installazione del sistema ERTMS lungo la linea Torino-Milano.

Per agevolare le attività, sabato 11 e domenica 12 gennaio Regionale ha riprogrammato il servizio con bus dedicati:

  • sulla linea Torino Porta Nuova-Milano Porta Garibaldi tra Chivasso e Santhià;
  • sulla linea Alessandria e Chivasso tra Crescentino e Chivasso;
  • sulle linee Ivrea-Chivasso/Novara e Novara-Chivasso tra Chivasso e Livorno Ferraris.

Percorso via Pavia/Alessandria con variazioni di fermate e orario per l’Intercity Notte 798 Salerno-Torino Porta Nuova del 10 e 11 gennaio, e per l’IC Intercity Notte 797 da Torino Porta Nuova a Salerno di sabato 11 e domenica 12 gennaio.

Percorso via Pavia/Alessandria anche per gli Eurocity tra Milano Porta Garibaldi e Modane.

L’orario del bus può variare in funzione delle condizioni del traffico stradale, con possibile aumento dei tempi di percorrenza. Si consiglia pertanto di valutare la ripianificazione del proprio viaggio. Sui bus non è ammesso il trasporto bici e non sono ammessi animali di grossa taglia eccetto i cani da assistenza.

Informazioni di dettaglio sono disponibili su www.trenitalia.com (sezione Infomobilità, alla pagina Lavori e Modifiche al servizio) e tramite Smart Caring su App di Trenitalia, attivo il call center gratuito 800 89 20 21.

I canali di acquisto sono aggiornati.

Furti nei supermercati: due arresti a Torino

Nei giorni scorsi i Carabinieri del pronto intervento di Torino hanno effettuato due arresti per rapina impropria ai danni di altrettanti esercizi commerciali del capoluogo.
Nel primo pomeriggio, un equipaggio del Nucleo Radiomobile del Reparto Operativo, in transito in via Madama Cristina, è intervenuto presso un supermercato della zona dove un quarantaseienne della provincia, già noto alle forze dell’ordine era stato sorpreso dall’addetto alla vigilanza mentre tentava di rubare generi alimentari. L’uomo, per guadagnare la fuga, in un primo tempo ha spintonato e aggredito il vigilante e, successivamente, se l’è presa con i Carabinieri appena intervenuti. Conseguentemente, l’uomo è stato arrestato in quanto gravemente indiziato di “tentata rapina impropria” e “resistenza a pubblico ufficiale” per poi essere tradotto in carcere presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.
Poche ore dopo e poco lontano, in corso Bramante di Torino, stessa sorte è capitata ad una trentenne di origine romena, senza fissa dimora, che dopo essere stata sorpresa a rubare presso un supermercato della zona, ha aggredito violentemente il vigilante cercando di colpirlo con un mazzo di chiavi. Anche in questo caso i Carabinieri intervenuti, appartenenti all’Aliquota Radiomobile della Compagnia San Carlo, hanno proceduto all’arresto per “tentata rapina impropria” con successiva traduzione presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.

Dantès sull’isola dei pescatori

 

L’isola Superiore, più comunemente conosciuta come isola dei Pescatori, con i suoi cento metri di larghezza per trecentocinquanta di lunghezza a dispetto del nome è la più piccola delle isole del golfo Borromeo sul lato occidentale lago Maggiore, di fronte a Stresa ( la più grande è l’isola Madre, seguita dall’isola Bella). Quest’isola è stata la prima ad essere abitata tant’è che in un decreto vescovile datato 1627 veniva citata come Insella o Insula Superior, distinguendosi dalla vicina Insula Inferior (isola Bella) a quel tempo ancora disabitata. Quella dei Pescatori è anche l’unica isola del golfo che non appartiene al patrimonio dei Borromeo ed è abitata per tutto l’anno da una cinquantina di residenti stabili, da molti gatti e da Dantès, un piccolo e straordinario yorkshire terrier. La pesca, un tempo attività principale, è ancora praticata da alcune famiglie che hanno conservato quest’antica tradizione.

Le tracce di quest’attività s’intravedono un poco ovunque, dal “codino” dell’isola — striscia di terra alberata all’estremità nord — dove s’incontrano le strutture in ferro un tempo usate come supporti per stendere le reti fino al piccolo porto dove sono ormeggiate le barche da pesca e si conservano i resti di una caldaia che veniva utilizzata per tingere le reti, variandone il colore a seconda dell’uso. Un ambiente straordinario e suggestivo che Dantès, cagnolino curioso e vivace, con un pelo setoso e un carattere propenso all’avventura, amava esplorare in ogni suo angolo appena il sole sorgeva lentamente sopra le acque tranquille del Lago Maggiore. Si aggirava nelle strette stradine tra le case dai colori vivaci dove, a dispetto dei luoghi comuni, incontrava moltissimi gatti con i quali aveva stabilito una pacifica convivenza nel rispetto dei reciproci spazi. Nonostante si pensasse che fossero nemici giurati erano tutti dei quattro zampe pelosi che dimostravano, giorno dopo giorno, come potessero vivere insieme, creando un rapporto basato sul reciproco rispetto. L’isola dei Pescatori era infatti conosciuta anche come l’isola dei gatti. Perfettamente integrati nell’ambiente tranquillo e privo di pericoli, erano tantissimi i felini che si potevano incontrare nelle vie del borgo, in gruppo o solitari, a cercare cibo o protezione dal sole e dalla pioggia tra le piante dei giardini, nella piazzetta della chiesa di San Vittore o nelle vicinanze delle trattorie che s’affacciano sul lago. Quando tramontava il sole e anche l’ultimo battello ripartiva, l’isola cambiava aspetto: calava il silenzio e nella quiete notturna i gatti diventavano i veri padroni del territorio. Un giorno, mentre si avventurava vicino al molo, Dantès notò qualcosa di strano: una piccola rete da pesca abbandonata si era impigliata tra le rocce. Avvicinandosi si rese conto che all’interno c’era un pesciolino argentato che guizzava, cercando di liberarsi. Senza esitare il piccolo yorkshire terrier si mise ad abbaiare per attirare l’attenzione dei pescatori, sperando che qualcuno lo aiutasse.

Il primo ad avvicinarsi fu Rossino, uno dei gatti dell’isola. Il felino guardò il piccolo pesce leccandosi i baffi, quasi pregustasse il fresco bocconcino ma Dantès con poche, convincenti espressioni lo dissuase. Un giovane pescatore di nome Marco si avvicinò. “Cosa hai trovato, piccolo amico?” chiese, accovacciandosi per osservare meglio. Dantès abbaiò e indicò con il muso la rete. Anche il gatto, ormai rassegnato, miagolò. Il pescatore comprendendo la situazione si mise subito al lavoro e, con delicatezza, liberò il pesciolino. “Siete stati veramente bravi!”, esclamò Marco, accarezzando sia il piccolo yorkshire che il micio dal pelo fulvo. “Avete salvato questo pesciolino e poi dicono che i cani e i gatti non vanno d’accordo”. Dantès scodinzolò felice e anche Rossino si strusciò ronfando sulle caviglie del pescatore mentre il pesciolino, ormai libero, si allontanò rapidamente nell’acqua limpida. Da quel giorno Dantès, Rossino e Marco divennero grandi amici. Ogni mattina il giovane pescatore portava il cane e il gatto sulla sua barca, e insieme navigavano tra le isole e i paesi del golfo Borromeo. Sia Rossino che Dantès amavano sentire il vento tra il pelo, osservando le onde e il volo di germani reali, svassi maggiori,  cormorani e folaghe che costruivano il proprio nido sulle barche nei porticcioli o direttamente sui moli. La sera prima di ferragosto, quando la processione delle barche da pesca illuminate portava la statua dell’Assunta, partecipavano anch’essi – insieme alla nutrita comunità felina – al grande falò sulla “coda” dell’isola. Ed era festa grande, potendo godere di teste e lische dei pesci finiti in padella o sulle griglie. L’isola, esposta ai venti, il cui nome li distingue per provenienza (il Mergozzo, che soffia dall’omonimo lago, battendo la sponda occidentale; il Maggiore, impetuoso e deciso che dalla Svizzera scende verso oriente; l’Inverna, che si muove in direzione opposta al Mergozzo, increspando leggermente il lago e portando il bel tempo), offriva ai piccoli abitanti riparo nei vicoli stretti e sinuosi tra le case a più piani dai lunghi balconi dove veniva messo il pesce ad essiccare. Diventati delle celebrità locali potevano godere dell’affetto degli abitanti che li conoscevano e adoravano. Inutile dire quanto questa situazione piacesse a Dantès, a Rossino e ai loro tanti amici che abitando sull’isola erano più che felici.

Marco Travaglini

Piccoli Comuni, Uncem: “Impegno dei parlamentari”

“Ho avuto da molti Parlamentari a cui ho scritto nelle scorse ore conferma dell’impegno per trovare nuove risorse per i piccoli Comuni, dopo i tagli dei finanziamenti previsti in legge di bilancio. Segnale positivo. Presidieremo il fronte con Uncem nazionale”.

Lo afferma Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte.

“Lontani da ogni contrapposizione politica, abbandonando ogni dannosa frammentazione, o ideologica divisione, abbiamo chiesto ai Parlamentari l’impegno rinnovato, positivo, determinato per supportare Comuni ed Enti locali tutti – prosegue – Occorre individuare, a brevissimo, nel quadro di nuovi articolati, nuove risorse economiche per investimenti, che in montagna hanno dimensione di valle, sovracomunale, a vantaggio di molti. La mancanza di riforme vere per il sistema istituzionale – da troppi anni si rinvia la riscrittura completa del TUEL, ridefinendo chi fa che cosa, oltre che ambiti territoriali di collaborazione e lavoro insieme – ha indebolito i Comuni che sono sempre meno ‘Autonomie’ della Repubblica, non avendo propria capacità impositiva fiscale e dovendo dipendere da trasferimenti (sempre meno) dal centro. Su un sistema fragile, i tagli di fondi per investimenti e di servizi rischiano di aumentare sperequazioni e disuguaglianze, complicando il lavoro dei Sindaci nel dare risposte ai Cittadini, in particolare ai più deboli”.

Uncem invita nella lettera i Parlamentari a “lavorare di più e ancora insieme, con tutto il Parlamento, per evitare tagli, riduzioni di trasferimenti, per individuare nuove risorse economiche ma soprattutto per evitare prevalgano spinte individualiste e campaniliste che non fanno bene al sistema democratico, alla Repubblica. L’interdipendenza delle Istituzioni è quantomai evidente in tempi complessi come quelli che viviamo, che crediamo richiedano massimo impegno per evitare che troppi restino indietro. Uncem vuole unire, perché la Montagna è generatrice di unità e sintonia“.
Il 21 gennaio Uncem organizza a Torino un convegno dal titolo eloquente: “Speranza Montagna”. “Non possiamo perderci nell’individualismo, che spesso la Politica non riesce a contrastare, perdendosi piuttosto in contrapposizioni partitiche, personali, ed evitando il necessario dialogo. Ripartiamo invece dall’ascolto e dall’incontro. A Torino ciascuno di Voi è invitato per condividere con Sindaci, Amministratori, associazioni un percorso nuovo di fiducia e impegno. Uncem ci crede profondamente”, conclude il Presidente Colombero.

Sci, GranPremio Giovanissimi

AMSI annuncia con piacere che sarà la Val Gardena a ospitare, dal 25 al 28 marzo 2025, le Finali Nazionali del 47° GranPremio Giovanissimi Kinder Joy of Moving – Trofeo Silver®Care. Questo evento rappresenta il momento culminante del circuito GranPremio Giovanissimi, che coinvolge bambini nati negli anni 2013, 2014, 2015, 2016 e novità di quest’anno anche i più piccoli nati nel 2017 (8 anni).

Il GranPremio Giovanissimi, in cui ogni anno prendono parte oltre 50.000 bambini, si sviluppa attraverso un percorso articolato che parte dalle cosiddette fasi di Scuola, per poi proseguire con una programmazione che include le Finali Regionali, fino a raggiungere le attesissime Finali Nazionali. Un viaggio appassionante dunque che accompagna migliaia di bambini verso un evento di rilievo nazionale, offrendo loro un’esperienza ricca di dedizione, disciplina, divertimento, sogni e speranze.

Per molti, questa competizione rappresenta un trampolino verso l’ambizione di diventare un giorno atleti di alto livello, come dimostrano i numerosi nomi di spicco che hanno partecipato in tante edizioni passate (Albo d’Oro). Giunto alla sua 47° edizione, il GranPremio Giovanissimi si conferma come l’appuntamento più importante nel panorama dello sci giovanile, forte di un prestigio consolidato nel tempo. A rafforzarne il valore, partner di rilievo come Kinder Joy of Moving, EA7 Emporio Armani, Silver®Care, Level Gloves, SPM, Jaam, Briko, Gabel, Trentino, Trudi e Sevi, che contribuiscono a rendere l’evento unico.

Ramy, Montaruli (FDI) : grave reticenza della sinistra, complice su assalto alle forze dell’ordine

“La sinistra dimostra la propria debolezza lasciando spazio alla violenza di piazza, senza curarsi della sicurezza di tutta la cittadinanza”
“A quasi un giorno dall’assalto alle forze dell’ordine, avvenuto a Torino, e nonostante l’esplicita richiesta di condanna della violenza perpetrata sulla città, nessuno a sinistra ha preso le distanze, anzi ho letto parole giustificazioniste da parte di alcuni e assistito ad un silenzio complice e reticente da parte dei più, compreso il sindaco Stefano Lo Russo”. Lo dichiara Augusta Montaruli, Vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia.  “Questa mancanza è ancora più grave del fatto, perché colpisce due volte tutti gli uomini in divisa: da parte delle istituzioni che invece dovrebbero essere al loro fianco e da parte dei violenti. Il comune di Torino dopo aver provato a regalare lo stabile ai facinorosi di Askatasuna – sottolinea il Vicecapogruppo FDI – si schiera ormai  con i centri sociali più facinorosi d’Italia anziché dalla parte dei cittadini che sono stanchi di vedere una città sotto ricatto dei violenti. La sinistra a livello nazionale dimostra la propria debolezza lasciando spazio alla violenza di piazza in maniera pericolosa, senza curarsi della sicurezza di tutta la cittadinanza – conclude Montaruli.

Alice Marletti a Heerenveen per gli Europei Allround

Il 2025 della pista lunga si apre con un appuntamento di grande prestigio, ovvero gli Europei Sprint e Allround in programma a Heerenveen, nei Paesi Bassi.

Da venerdì 10 a domenica 12 saranno dieci gli Azzurri che parteciperanno alla manifestazione continentale, con anche la nostra Alice Marletti pronta per esordire sul ghiaccio della mitica Thialf. La giovane atleta druentina, fresca di titolo italiano nella Mass Start, si cimenterà nella competizione Allround che prevede, in campo femminile, sfide sulle distanze dei 500, 1500, 3000 e 5000 metri.

Questi i convocati dal direttore tecnico Maurizio Marchetto e dall’allenatore Matteo Anesi: Giorgia Aiello (Cardano Skating), Francesca Lollobrigida (Aeronautica Militare), Veronica Luciani (Noale Ice), Alice Marletti (C.P. Pinè), Serena Pergher (Fiamme Oro), Francesco Betti (Fiamme Oro), David Bosa (Fiamme Oro), Daniele Di Stefano (Fiamme Oro), Davide Ghiotto (Fiamme Gialle) e Andrea Giovannini (Fiamme Gialle).

Nasce in Piemonte l’ “Osservatorio scuola del Popolo della Famiglia”

Riceviamo e pubblichiamo

Cristina Zaccanti, Coordinatrice del PdF Piemonte: “Il Popolo della Famiglia è nato per sostenere il primato educativo dei genitori e la salvaguardia di una scuola a servizio della verità”

Il Popolo della Famiglia, dopo il recente congresso nazionale di Pomezia 14 e 15 dicembre u.s., ribadisce la propria identità e, nello specifico, il suo ruolo esplicitato nello slogan “No al gender nella scuola”. Si ripropone come spazio di osservazione, studio e azione politica al servizio di una conoscenza consapevole dei fatti e di una lettura intelligente dei progetti.

Si propone di seguire episodi del territorio che meritino approfondimento per favorire appunto una riflessione ed una conseguente azione contro il rischio di assuefarsi, come la nota finestra di Overton conferma, ad una visione distorta ed ideologizzata della realtà.

È la volta di Caluso, da dove riceviamo una segnalazione interessante. Nell’istituto comprensivo di questa fiorente cittadina (7362 abitanti) in provincia di Torino, presso la Scuola secondaria di Primo grado “G. Gozzano”, si terrà un corso con oggetto la prevenzione del bullismo e cyberbullismo (cfr. la circolare interna n. 84 del 13-12-2024). Per esservi ammessi, essendo il corso a numero chiuso, si stabilisce che, qualora non ci sarà posto per tutti, “si favorirà in particolare la partecipazione delle studentesse al fine di superare i divari di genere”.

È legittimo chiedersi perché stabilire questo criterio che con ogni evidenza rischia di alimentare a scuola l’antagonismo ideologico tra i sessi anziché favorire un clima di effettiva valorizzazione della tanto conclamata diversità, a partire da quella che la natura stabilisce, a vantaggio di una spontanea ed equilibrata relazione tra i nostri bambini e ragazzi di entrambi i sessi.

Teniamo anche conto che, come è purtroppo noto, protagoniste di tale esecrabile fenomeno sono frequentemente proprio le ragazze. Ammesso tuttavia che siano i maschi ad essere i massimi, e più evidenti, responsabili, non dovrebbero essere piuttosto proprio loro i primi destinatari?

Perché la scuola si piega così esplicitamente al politicamente corretto? Connotare le studentesse come categoria protetta è davvero il percorso più idoneo per aiutare i nostri bambini, giovani a stabilire serene reciproche relazioni di rispetto e collaborazione? Non rischiamo di essere noi adulti, intimiditi dalla moda woke, dei “risvegliati”, a seminare la convinzione che esistano “divari di genere” e non piuttosto naturali differenze tra i sessi?

Anziché favorire la reciprocità tra i sessi e l’equilibrio rispettoso dei ruoli sociali non si rischia di indurre la convinzione che si debba ricercare piuttosto l’omologazione fluida tra i generi, snaturalizzando il dato biologico, secondo i dettami dell’autodeterminazione? Decido io a che genere appartengo, a prescindere dal dato biologico! Questo l’obiettivo della cosiddetta “carriera alias”, che impone la promiscuità nei bagni, negli spogliatoi, nelle palestre, nello sport, nelle carceri… a favore di cosa? Prime vittime i nostri giovani, le nostre ragazze. È evidente che se ai maschi sarà fatto balenare il vantaggio di autodeterminarsi femmina perché non dovrebbero stare al gioco?

Si esorta pertanto la Dirigenza della scuola a rivedere i criteri di ammissione (il sorteggio, ad esempio, sarebbe senz’altro più oggettivo). Rischiamo altrimenti, al di là dell’intenzione, di veder dilagare conflitti che non troverebbero più la causa della violenza sulle donne nel patriarcato quanto piuttosto in un uso riduttivo e autolesivo della femminilità, che deve per forza mascolinizzarsi per sconfiggere il maschio.

Almeno a scuola, come in famiglia, si difenda la verità usando ragione e buon senso.

Per informazioni e segnalazioni scrivere a nogendernellescuole@gmail.com