‘Pradzalà, una montagna da vivere’
Pragelato, premiati i vincitori del Premio Letterario nazionale
“Una bella giornata di cultura storica e di cultura locale oggi a Pragelato. Il Premio Letterario nazionale ‘Pradzalà, una montagna da vivere’, alla sua prima edizione, ha consegnato oggi pomeriggio ai primi 3 classificati il premio, vagliato da una apposita e qualificata giuria di esperti del settore. Un folto pubblico ha partecipato alla iniziativa della premiazione organizzato dalla Fondazione Guiot Bourg in collaborazione con l’Amministrazione Comunale presso la Libreria Estiva di Pragelato.
Il premio speciale per la narrativa infantile del Concorso Letterario è stato vinto dal libro “I quarzi di selvino” scritto da Aurora Cantini.
Il primo premio del Premio Letterario Nazionale di Pragelato è stato vinto da Fabio Tittarelli con il libro “A macondo piovono stelle”.
Secondo classificato Lorenza Garbarino con il libro “Hauswirth della montagna. Storia di un poeta della carta”.
Terzo premio a Fiorenza Pistocchi con il libro “Il cuore tenace della lavanda”.
L’iniziativa del Premio Letterario ‘Pradzalà, una montagna da vivere” ha l’obiettivo di affinare e valorizzare la cultura locale e la cultura storica a partire dalla montagna. Una eccellenza e una iniziativa che si inseriscono all’interno della Liberia estiva di Pragelato giunta alla sua trentesima edizione”.
Due ore di sciopero sono state proclamate per venerdì 13, con l’uscita anticipata su tutti i turni, alla Hanon System di Campiglione Fenile.
Lo ha deciso la Rsu Fim-Cisl in segno di protesta contro l’annuncio dell’azienda di componenti elettronici, di permettere l’accesso alla mensa solo ai dipendenti in possesso di Green pass.
Juve e Toro, le novità
Toro: recuperati Milinkovic Savic e Ansaldi
Juve: attacco e difesa a posto, centrocampo da rinforzare
In casa Toro si sta preparando la sfida di domenica prossima a Torino per i 32esmi di finale della Coppa Italia.
All’olimpico Grande Torino si giocherà
Torino-Cremonese una sfida da dentro o fuori.Se il mercato non ha portato ancora novità le buone notizie arrivano dall’infermeria:sono completamente recuperati dai rispettivi infortuni Milinkovic Savic ed Ansaldi.Bremer è ancora fermo ma sarà recuperato per la prima giornata di campionato del 21 agosto contro la fortissima Atalanta sempre a Torino all’Olimpico Grande Torino.Dal mercato si aspettano sempre i 3 rinforzi richiesti da Juric ma ci sono 12/13 giocatori da cedere e totalmente fuori dal progetto tecnico del mister granata Juric.
In casa Juve si respira un’aria serena:i bianconeri sono consci d’aver una squadra competitiva per contendere lo scudetto ai campioni d’Italia dell’Inter.
Va rinforzato il centrocampo con un paio di giocatori di qualità.Difesa ed attacco sono a posto così,specie il reparto offensivo con il tridente Dybala,Ronaldo,Chiesa.
Anche oggi allenamenti molto intensi per i giocatori di mister Allegri.Ricordiamo che
la Juve sarà attesa da un altro test impegnativo sabato 14 alle ore 20.30 all’Allianz Stadium contro l’Atalanta.
Vincenzo Grassano
La grande sceneggiata
Matteuccio (Salvini) il Comandante proprio non ce la fa ad essere il numero due.
Più la Meloni alza la voce e aumenta nei sondaggi più lui alza la voce sperando di riaumentare nei sondaggi. Un po’ assomiglia alla parabola dell’altro Matteuccio (Renzi il Toscanaccio, massimo risultato alle Europee e poi la parabola discendente. Una cosa è certa: al Sud non ha sfondato. Addirittura, secondo i sondaggi a Napoli se la giocano centro sinistra e centro destra con il mitico Bassolino che supera il 15 % . Non fa brodo polemizzare con Lamorgese. Tanto Lei ha la copertura di Mario Draghi. Furibondi quelli di destra che sanno un po’ di razzismo con Malogo’ che vuole dare la cittadinanza agli sportivi non italiani capaci. E subito Enrico Letta vuole varare una legge sulla cittadinanza, giusto per beccarsi il solito no da Salvini che, almeno per ora, ha già fatto saltare la legge Zan, giusto per gradire. Sembra una grande sceneggiata da destra come da sinistra. Chi, a queste elezioni si gioca tutto, è il Pd con la segreteria di Enrico Letta. Un partito, ops, un gruppo di persone, decisamente inguaiato. Addirittura c’è chi sostiene che Enrico Letta potrebbe non essere eletto. Rischia di brutto pagando le colpe di altri sul Monte dei Paschi di Siena.
A Torino, bene che vada se ne riparla al secondo turno, contando sui voti pentastellati. Con Calenda che conferma il suo appoggio a Lorusso a condizione che non ci siano nei paraggi i pentastellati. Ergo: non è detto che noi ci siamo al secondo turno. Anzi per l’esattezza è molto probabile che non ci siamo al secondo turno. Con un’altra probabilità che non ci siano anche i pentastellati al secondo turno, sia a Roma che a Torino. Che dire poi di Milano. Se Sala perde perde anche il Pd. Se Sala vince ha vinto solo Sala che è uscito o perlomeno ha lambito il Pd. Insomma, concludendo, questo PD è proprio malmesso. Il canto del cigno? Probabile. In fondo il pd è rimasto solo il brutto anatroccolo partorito da un matrimonio solo d’ interesse tra Ds e Margherita. Per capirci non ha sfondato nei cuori degli italiani rimanendo solo un insieme di “famiglie” e comitati elettorali. Mette in moto se stesso solo in prossimità delle elezioni. I cosiddetti militanti sono la decina di amici di chi si presenta alle elezioni. Continua ad essere preoccupante la situazione di Torino. Vero che in pochi mesi non si poteva fare il miracolo di una risurrezione. Mario Draghi continua ad essere un grande. Ma i suoi Ministri, soprattutto quelli scelti da lui, mi pare che pochi contano. Aspettano sue direttive. Emblematica la situazione della Val di Susa. Oramai è ufficiale: lo Stato italiano non c’è più. È soli terra di nessuno. Terra per i No tav di tutta l Europa. Deprimente. Come è deprimente la vicenda del commissario Tav.
Sono di fatto tre anni che non c’è. Prima il devastante Toninelli. Poi l’ignavia della Demichelis. Poi la farsa di nominare il Prefetto alto commissario Tav. Nella vita è sempre bene fare un mestiere. Quando si dice di volerli fare tutti e due, non si fa nessuno dei due. E se si parla di Tav si parla di Torino. Non a caso Chiaretta tra le prime cose che ha fatto ha ritirato il rappresentante del comune dall’osservatorio Tav mandando l’allora vicesindaco Montanari a sfilare con i no global. Anarchici che hanno trovato facile terreno nel disastro Torino. Verissimo, i veri responsabili sono Castellani , Chiamparino ed in ultimo Piero Fassino. La parola tragicamente sintesi di questi ultimi trent’anni di subalternità alla Fiat e se sei subalterno ad un potente, qualche briciola c’è anche per il subalterno. Ma quando anche il potente non è più potente il subalterno è solo dannoso perché inutile. Torino vuole cambiare pagina?
Non so. Vedremo con quel solito scetticismo che da molti anni, da alcuni decenni ci accompagna.
Patrizio Tosetto
Malmenava la convivente: arrestato
Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale per contrastare le violenze di genere, i carabinieri hanno arrestato 2 persone.
In particolare a Torino, nel Quartiere San Salvario, i militari del Nucleo Radiomobile sono intervenuti presso l’abitazione di un 56enne rumeno che durante un litigio familiare stava malmenando la convivente. L’intervento delle gazzelle dell’Arma ha consentito di bloccare l’uomo evitando più gravi conseguenze per la donna, la quale ha dichiarato di subire simili condotte oramai da diversi mesi.
A Chieri, nell’hinterland torinese, analoga sorte è toccata ad un italiano di 52 anni che a seguito di un diverbio avuto con la coniuge l’ha più volte colpita al volto con una scarpa. Anche in questo caso la tempestiva azione dei carabinieri della locale Compagnia ha permesso di fermare l’aggressore, consentendo alla donna di ricorrere alle cure mediche.
Entrambi gli arrestati sono ora ristretti in carcere.
ALTRE 104 VITTIME SUL LAVORO REGISTRATE IN ITALIA NEL SOLO MESE DI GIUGNO. COSÌ IL PRIMO SEMESTRE 2021 SI CHIUDE CON 538 MORTI BIANCHE.
ED ECCO LA MAPPA DEL PAESE ELABORATA DALL’OSSERVATORIO VEGA ENGINEERING CHE SEGNALA LE REGIONI IN CUI È PIÙ PERICOLOSO LAVORARE: DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA. LOMBARDIA E TOSCANA TRA LE PIÙ SICURE. CAMPANIA E PUGLIA TRA QUELLE MENO SICURE.
L’emergenza morti bianche continua nonostante lo smart working e nonostante le attività produttive non siano ancora ripartite a pieno regime a causa dell’emergenza sanitaria.
E a finire in zona rossa nel primo semestre del 2021 con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio pari a 19,4 morti ogni milione di lavoratori) sono: Puglia, Campania, Basilicata, Umbria, Molise e Abruzzo.
In Zona Arancione: Lazio, Piemonte, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
In Zona Gialla: Calabria, Emilia Romagna, Veneto, Sicilia, Valle D’Aosta. In Zona Bianca: Toscana, Lombardia, Sardegna, Liguria e Marche.
(In allegato e sul sito vegaengineering.com sono disponibili i grafici e i dati).

“Da esperti di sicurezza sul lavoro da quasi un trentennio, ribadiamo che questo è il rischio reale di morte sul lavoro nel nostro Paese – spiega Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio mestrino – Perché, è proprio attraverso il calcolo dell’incidenza della mortalità sulla popolazione lavorativa che si descrive con maggior precisione l’emergenza. Così accade, ad esempio, che sebbene la Lombardia risulti essere la regione con il maggior numero di infortuni mortali sul lavoro, faccia invece rilevare l’incidenza di mortalità tra le più basse del Paese. Risultato: la Lombardia è una delle regioni più sicure per i lavoratori e rimane in zona bianca.”
I NUMERI ASSOLUTI DELLE MORTI SUL LAVORO IN ITALIA.
Con i numeri assoluti la Lombardia, come sempre, è la regione in cui si conta il maggior numero di vittime in occasione di lavoro a causa dell’elevato numero di lavoratori. Nel primo semestre 2021, in Lombardia si sono registrati 52 decessi. Seguono: Campania (49), Lazio (47), Puglia (41), Piemonte (38), Emilia Romagna (35), Veneto (32), Abruzzo (23), Sicilia (22), Toscana (21), Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (12), Molise e Umbria (11), Calabria (9), Marche (8), Liguria e Basilicata (7), Sardegna (6), Valle D’Aosta (1). Nel report allegato il numero delle morti in occasione di lavoro provincia per provincia.
Nei primi sei mesi del 2021 sono 538 le vittime sul lavoro registrate in Italia; di queste sono 444 quelle rilevate in occasione di lavoro, mentre 94 sono quelle decedute a causa di un incidente in itinere. Rispetto a fine maggio 2021, ci sono 104 vittime in più.
Il settore delle Costruzioni è quello che conta il maggior numero di lavoratori deceduti (51 dall’inizio dell’anno, 8 in più rispetto a maggio). Seguono: Attività Manifatturiere (41), Trasporto e Magazzinaggio (40 vittime da inizio anno), Commercio, Riparazione di autoveicoli e motocicli (31), Amministrazione Pubblica e Difesa (14), Sanità e Assistenza Sociale (13).
La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 45 e i 64 anni (314 su un totale di 444).
Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro nel primo semestre 2021 sono 40 su 444.
Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro nei primi sei mesi del 2021 sono 58.
Il lunedì continua ad essere il giorno in cui si è verificato il maggior numero di infortuni nei primi sei mesi dell’anno.
*La pandemia ci ha obbligati da diversi mesi a vivere l’Italia “a colori”. Ma ci ha anche insegnato che i colori possono raccontare l’emergenza in modo più semplice ed efficace. Per questo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre – che da oltre un decennio elabora indagini statistiche sulle morti bianche nel nostro Paese – ha deciso di utilizzare gli stessi colori per descrivere in modo più leggibile e incisivo le tragedie che si consumano nella quotidianità lavorativa. Si tratta, dunque, di una zonizzazione sulla base della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, parametrata su un’incidenza media nazionale (Im=19,4).
Case abusive, TorinoinMovimento contro il degrado
Caro direttore, da mesi teniamo alta l’attenzione sulle occupazioni abusive nelle case Atc di Corso Lecce, abbiamo depositato 2 esposti con firme: uno dai vigili e l’altro al commissariato di polizia. Assieme ai residenti abbiamo sempre segnalato la situazione di continuo degrado. Era stata portata via anche un’automobile rubata, parcheggiata nel cortile. Finalmente qualcosa si muove, restano ancora 2 occupazioni.
Comitato TorinoinMovimento
#occupazioneabusiva#sgombero#caseatc
Per la rassegna di musica-teatro di Bardonecchia. Ingresso gratuito.
Scena 1312: giovedì 12 agosto
Alle 21 uno spettacolo itinerante con l’Accademia dei Folli
Giovedì 12 agosto alle 21 il piccolo borgo di Rochemolles, frazione di Bardonecchia, ospita lo spettacolo itinerante La grande storia nel nostro piccolo, nell’ambito di Scena 1312, rassegna di musica-teatro promossa dal Comune di Bardonecchia.
Per una sera, il suggestivo borgo a 1619 metri di altitudine con vista sulla punta Sommeiller si trasforma in un palcoscenico naturale per uno spettacolo teatrale itinerante tutto da ridere. Un eccentrico professore apre un varco temporale e riunisce davanti al pubblico alcuni dei più celebri personaggi che hanno segnato le pagine dei libri di storia, provenienti da epoche e Paesi diversi. Un variegato quanto pittoresco gruppo in cui Giuseppe Garibaldi cerca di contare i suoi uomini, Giovanna d’Arco è intenta ad ascoltare voci divine e Stalin vuole mandare tutti in Siberia. L’Accademia dei Folli si prepara a servire una notte d’estate fatta di aneddoti in bilico tra la storia e il mito, colpi di scena e una buona dose di ironia.
Caterina II di Russia, da ragazzina poco avvenente, con labbra sottili, naso troppo lungo e un terrificante sguardo di ghiaccio è diventata Caterina La Grande e la Madre di tutte le Russie. Che sia stato per gli spaventosi occhi azzurri o per la sua grande determinazione non lo sapremo mai, di certo di carriera ne ha fatta la nobildonna che, interpretata da Giovanna Rossi, non fa mistero dei suoi numerosi amanti, sempre uno solo alla volta ci tiene a precisare, e della sua abilità nel giocare a Whist che le è valsa una mano vincente da cui è nato il primo nucleo della meravigliosa collezione dell’Ermitage.
Proseguendo tra le strade del borgo incontriamo una ragazzina, sembra proprio Greta Thunberg (interpretata da Zahira Berrezouga): nonostante la giovane età si è già aggiudicata un posto tra le leggende. Se sia davvero la celebre ambientalista svedese oppure no sarà lei stessa a svelarlo, non prima di aver condiviso il suo messaggio, il suo grido di aiuto che pare provenire direttamente dal cuore del nostro pianeta.
Nelle vesti di Giuseppe Garibaldi incontriamo Enrico Dusio. Il celebre generale ha appreso l’arte del biografo da un illustre maestro, il romanziere francese Dumas, e inizia a raccontare la sua vita. Ha una grande passione per gli stivali, per le camicie e per Costanza, la sua prima nave, e un forte rammarico: non essere nel Guinness World Records anche se, a parere suo, ne avrebbe pieno diritto.
E poi c’è Stalin, proprio lui, Iosif Vissarionovič Džugašvili, segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica dal 1922 al 1953, anno della sua morte. Gianluca Gambino veste i panni dell’uomo di ferro che non è certo passato alla storia per il suo buon carattere, ma forse non tutti sanno del suo debole per le barzellette, anekdòty in russo, mentre dell’altra sua grande passione, la Siberia, sono in molti ad averne pagato le conseguenze.
Tra grandi dittatori, rivoluzionari e guerrafondai ci voleva proprio un uomo celebrato in tutto il mondo per la non violenza, un animo gentile, anzi una Grande Anima, il Mahatma Ghandi (interpretato da Valter Schiavone). Lo incontriamo in una veste un po’ insolita, stranamente nervoso, intervistato per l’occasione da Carlo Roncaglia nelle vesti di Gigi Marzullo.
Il gran finale spetta a Giovanna d’Arco, la pulzella d’Orléans. È Dominique Evoli a dare vita alla grande eroina proclamata santa patrona di Francia che, a dar retta alle “voci” di Arcangeli e Santi, è passata sì alla storia per le sue virtù ma anche per il rogo sul quale è stata bruciata.
L’ingresso è gratuito, prenotazione obbligatoria presso l’Ufficio del Turismo di Bardonecchia, piazza De Gasperi 1, tel. 0122 99032.
La grande storia nel nostro piccolo
Giovedì 12 agosto ore 21
Ingresso gratuito
Borgo di Rochemolles – Bardonecchia
con Gianluca Gambino, Enrico Dusio, Giovanna Rossi, Carlo Roncaglia, Dominique Evoli, Zahira Berrezouga, Valter Schiavone
testo Carlo Roncaglia
luci e fonica Andrea Cauduro
regia Carlo Roncaglia
Furto in abitazione nella notte: tre arresti
Si sono introdotti nel cuore della notte di domenica scorsa all’interno di un appartamento nel quartiere San Donato, approfittando dell’assenza del proprietario. I tre, 2 quarantaduenni ed un trentatreenne di origini georgiane, hanno rubato dall’appartamento 3000 euro in contanti, alcune bottiglie di profumo di marca, un pc portatile ed altro materiale tecnologico. Una pattuglia del Comm.to Dora Vanchiglia intercettava uno dei tre in corso Principe Oddone mentre si allontanava dall’alloggio appena visitato. L’uomo, 42 anni, era verosimilmente rimasto indietro rispetto ai complici: in una borsa di cui il fuggitivo cercava di disfarsi alla vista dei poliziotti, gli agenti hanno rinvenuto parte della refurtiva, principalmente materiale tecnologico, nonché un cacciavite, delle forbici, uno scalpello e tre mini torce. Dagli accertamenti svolti, gli agenti sono risaliti ad una struttura ricettiva sita nei pressi, ove con ogni probabilità il quarantaduenne dimorava: la perquisizione ha avuto esito positivo. Infatti, nella camera erano presenti i suoi complici, sorpresi a preparare frettolosamente le valigie in quanto avevano notato, a distanza, la cattura del connazionale: nella stanza, gli agenti hanno rinvenuto i 3000 euro in contanti appena trafugati, i profumi e gli occhiali da sole sempre appartenenti alla vittima del furto, nonché altro materiale utile per la commissione dei furti, quali una corda doppia con otto nodi, atti a creare dei gradini, della lunghezza di 3 metri circa, 4 rotoli di scotch, un flessibile elettrico. Uno dei tre georgiani ha precedenti specifici per furto aggravato; tutti e tre sono stati arrestati per furto aggravato in abitazione in concorso.