Dal 1820 la cucina tradizionale piemontese a Torino si chiama ” Il Monferrato”: il “posto del cuore e dei ricordi! ” per molti torinesi, soprattutto quelli della “vecchia”generazione. Proprio il tema della “generazione” è il concetto fulcro del “nuovo Monferrato” dove, al concept negli arredamenti del locale, caldo e con tocchi vintage, rimasto pressochè immutato nel tempo, si contrappone, a dare una ventata di modernità, l’impronta “giovane” di alcune ricette iconiche del ristorante.

Per chi ha voglia di piatti decisamente tradizionali c’è la finanziera, a base di frattaglie di pollo e di vitello, sfumati con il Marsala: cibo povero e molto saporito, divenuto alla fine dell’Ottocento una pietanza di tendenza tra i borghesi e i funzionari torinesi.
In stagione, sabato e domenica, non manca mai il carrello dei bolliti, scenografia gastronomica – insieme al carrello dei formaggi – rappresentativa della vera ristorazione torinese. 7 tagli di carne diversi – scaramella, brutto e buono, testina, gallina, lingua, coda e cotechino – accompagnati dalle verdure e dalle salse: maionese, salsa verde, salsa rossa e rafano.
A completare un menù che è un vero e proprio inno alla cucina del Piemonte qualche specialità di pesce: la sogliola alla mugnaia, in carta da oltre 50 anni e quindi, a buon diritto, un “classico” del ristorante, e lo spaghetto pane, burro e acciughe.
Chiude il pasto un ricco carrello dei dolci, grande classico del ristorante, con una grande selezione di dessert tra cui spicca, ovviamente, il bonet.
La carta dei vini punta sui vini piemontesi, con picchi di eccellenza selezionati anche nel territorio della provincia torinese.
Ristorante Monferrato – Via Monferrato 6 Torino
Tel. 011.8190661 – www.ristorantemonferrato.com


Il Comune di Ozegna, rappresentato dal Vice Sindaco Federico Pozzo, dagli Amministratori comunali e dal Consigliere Regionale Sergio Bartoli, ha voluto esprimere i più sentiti auguri e il massimo apprezzamento per lo straordinario traguardo raggiunto dall’Associazione Culturale “L’ Gavason”, che quest’anno celebra il suo 55° anniversario.
Fondata nel 1969, l’associazione ha svolto un ruolo determinante nella promozione e nella tutela delle tradizioni, della cultura e della memoria storica di Ozegna. Il periodico “L’ Gavason”, da sempre punto di riferimento per la comunità locale, testimonia l’impegno costante dell’associazione nella valorizzazione della storia e delle tradizioni del territorio.
La celebrazione si è tenuta oggi presso il Palazzetto dello Sport “Natalina Marena”, dove il Comune, insieme al Consigliere Regionale Sergio Bartoli, ha consegnato una pergamena simbolica al Presidente Roberto Flogisto e al Direttivo dell’Associazione, esprimendo gratitudine per il prezioso lavoro svolto. A completare il momento istituzionale, il Consigliere Bartoli ha donato al Presidente e al Direttivo una copia di un volume su Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte.
Il Vice Sindaco Federico Pozzo ha sottolineato l’importanza dell’associazione come custode delle radici e delle tradizioni locali:
“L’ Gavason rappresenta un pilastro della nostra storia locale. Grazie alla dedizione dei suoi volontari, Ozegna ha potuto custodire e tramandare tradizioni e valori, mantenendo viva la nostra identità culturale.”
Anche il Consigliere Regionale Sergio Bartoli ha voluto ricordare il forte rapporto di collaborazione e stima che ha caratterizzato il suo mandato da sindaco nei confronti dell’associazione, riconoscendone il grande valore culturale e istituzionale:
“È con grande orgoglio che celebriamo oggi un’associazione che, da oltre mezzo secolo, opera per arricchire la vita culturale della nostra comunità. Il loro impegno è un esempio per tutto il territorio.”
Chiorino: “Un orgoglio promuovere questi valori nelle scuole”
Il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro: “Chi è caduto per mano della mafia non va mai dimenticato. E’ fondamentale insegnare ai giovani quanto importante sia battersi per la legalità”
La Regione Piemonte ha designato le scuole vincitrici del concorso regionale sulla legalità e sull’orgoglio di combattere ogni forma di violenza per l’anno scolastico 2024-25.
Il concorso, dedicato alla memoria dell’Agente scelto della polizia penitenziaria Giuseppe Montalto e rivolto alle scuole secondarie di primo grado statali e paritarie, è stato realizzato grazie all’iniziativa della Regione Piemonte, in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Corpo di Polizia penitenziaria.
Il bando è compreso nel progetto regionale per l’ampliamento dei piani dell’offerta formativa integrativa. L’intervento, giunto alla seconda edizione, promuove iniziative finalizzate a sviluppare nei più giovani la coscienza civile, costituzionale e democratica, a rispettare le diversità, a lottare contro le mafie. Gli studenti sono invitati a ideare e svolgere programmi e iniziative interdisciplinari, comprendenti attività musicali, teatrali e artistiche, realizzando opere digitali sul tema della legalità.
I premi in palio
Vengono premiate con un contributo di 2.000 euro, per la copertura dei costi di realizzazione del progetto didattico, le scuole che hanno proposto i progetti più originali e coerenti con i temi del concorso. Le prime 10 scuole che hanno ottenuto il punteggio migliore riceveranno il contributo ulteriore di 5.000 euro per coprire parte dei costi per la visita scolastica culturale e formativa a Roma, in relazione alla celebrazione della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e dal Corpo di Polizia penitenziaria, che permetterà a circa 200 studenti di partecipare a iniziative sul tema della legalità ed essere ospitati nelle sedi istituzionali degli enti patrocinanti il progetto.
Gli esiti
Sono 12 le scuole premiate con 2.000 euro per realizzare i progetti presentati, 10 le scuole che ricevono gli ulteriori 5.000 euro per le spese del viaggio a Roma.
Le scuole hanno presentato progetti che spaziano tra le tematiche in materia di legalità, con metodologie e approcci didattici originali e innovativi, che vanno dall’analisi e rielaborazione di testi della letteratura italiana e biografie su personaggi che si sono distinti per la lotta alla criminalità, a esperienze laboratoriali con associazioni che si occupano di legalità, prevenzione e beni confiscati alla mafia, prevedendo l’intervento di professionisti ed esperti in materia di legalità, nonchè di rappresentanti delle Forze dell’Ordine. I progetti premiati avranno come risultato finale la creazione di elaborati multimediali, come cortometraggi, fumetti, video, giornalino, podcast.
Delmastro: “Tramandiamo ai giovani quanto sia importante battersi per la legalità”
Consapevole di quanto sia importante promuovere nelle scuole, ai giovani, il valore della legalità è Andrea Delmastro, Sottosegretario di Stato alla Giustizia: “Chi è caduto per mano della mafia non va mai dimenticato. E’ fondamentale insegnare ai giovani quanto importante sia battersi per la legalità. Per farlo, raccontiamo a loro le storie valorose di eroi come l’Agente scelto della polizia penitenziaria Giuseppe Montalto. Nessuno si pieghi alla logica di chi vuole baciare l’anello al mafioso, investiamo piuttosto in quella cultura della legalità che è il primo argine contro la criminalità organizzata”.
Chiorino: “Un orgoglio promuovere la legalità”
“Questo concorso rappresenta un pilastro fondamentale per promuovere tra i giovani il valore imprescindibile della legalità e il coraggio di contrastare ogni forma di violenza. È un orgoglio per la Regione Piemonte sostenere iniziative che educano alla consapevolezza civile e alla responsabilità sociale, onorando la memoria dell’Agente Giuseppe Montalto, un esempio di dedizione e sacrificio. Attraverso questi progetti, i ragazzi hanno l’opportunità di approfondire il rispetto per la divisa, il contrasto alle mafie e la lotta per una società giusta. I risultati raggiunti dalle scuole premiate dimostrano come l’educazione possa essere il motore del cambiamento, ispirando le nuove generazioni a essere protagoniste di una Nazione fondata su valori solidi e condivisi” ha affermato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore all’Istruzione e Merito della Regione Piemonte.
L’elenco delle scuole
IC Castiglione Torinese (Castiglione, TO), Comunità ebraica di Torino – Scuola secondaria di I° grado Artom (TO), IC Caselette (Casellette, TO), Best Middle School Torino Education (TO), Scuola secondaria di 1° grado “Ada Gobetti” IC None (None, TO), Istituto Maria Ausialiatrice (Giaveno, TO), Scuola secondaria di I° grado I Calvino IC Settimo IV (Settimo Torinese, TO), IC Turoldo (Torino, TO), IC Bagnolini (Villadossola, VB), IC Dalla Chiesa (Nizza Monferrato, AT), IC Spinetta Marengo Scuola secondaria di I° grado Alfieri (Spinetta Marengo, AL), IC Piossasco I Scuola Secondaria di Primo grado “Alessandro Cruto” (Piossasco, TO).
Coppa Europa FIS di freeski e snowboard a Prato Nevoso
In gara 200 rider provenienti da 28 nazioni e quattro continenti diversi
Si è conclusa sabato 11 gennaio 2025, portando con sé un bilancio a dir poco entusiasmante, la tappa di Prato Nevoso della Coppa Europa FIS di freeski e snowboard. L’evento sportivo, tenutosi dal 7 all’11 gennaio sulle nevi dello Snowpark della stazione sciistica, ha visto competere 200 rider provenienti da 28 Paesi e quattro continenti diversi (Oceania, Asia, Americhe e, naturalmente, Europa), a testimonianza di come Prato Nevoso sia ormai un punto di riferimento internazionale nel mondo degli sport invernali.
Le gare hanno registrato la partecipazione di atleti di livello, molti dei quali con all’attivo già alcune presenze in Coppa del Mondo, che si sono sfidati su un setup di gara tirato a lucido e tracciato nel pieno rispetto delle direttive FIS. Grazie allo straordinario lavoro effettuato dallo staff dello Snowpark Prato Nevoso, la Coppa Europa si è confermata un appuntamento di successo.
Gianluca ‘Gherry’ Garberoglio, responsabile dello Snowpark di Prato Nevoso, ha commentato: “Siamo orgogliosi di aver ospitato, per il quarto anno consecutivo, la Coppa Europa FIS di freeski e snowboard. Questa manifestazione sportiva è una testimonianza dell’impegno e della passione che dedichiamo quotidianamente al nostro park per offrire a rider e appassionati un’esperienza unica. Un percorso di crescita iniziato due decenni fa e che oggi vede Prato Nevoso tra le mete più apprezzate da chi, per professione, pratica queste discipline ogni giorno”.
Nel freeski l’Italia ha centrato un doppio podio, grazie a Maria Gasslitter (prima) e Alessia Ambrosi (terza), con la finlandese Liina Kuivalainen a completare il terzetto delle vincitrici. Al maschile, invece, successo elvetico con Fadri Rhyner, davanti a Noah Viande (Francia) e Adrien Vaudaux (Svizzera).
Le finali di snowboard, invece, hanno incoronato regina delle nevi di Prato Nevoso la britannica Emily Rothney. Alle sue spalle si sono posizionate Sky Remans (Belgio) e Lena Mueller (Svizzera). Tra gli uomini, la vittoria è andata a Niklas Huber (Germania), che ha preceduto lo slovacco Martin Jozsa (primo podio in Coppa Europa della sua carriera) e lo svizzero Elias Lehner.
Lo Snowpark di Prato Nevoso ospiterà nelle prossime settimane la Coppa Italia di snowboard (18-19 gennaio), l’Italian Freeski Tour (25-26 gennaio), i campionati regionali di Big Air e Slopestyle (8-9 febbraio), gli HEAD Games (23 febbraio) e lo Snowfest (campionati nazionali belgi e olandesi) dal 4 al 7 marzo.
SOMMARIO: Bulli, delinquenti, autonomi a Torino – Il sindaco Lorusso e l’insicurezza urbana – Daniele Sacco e il “Cambio” – Lettere


Il sindaco Lorusso e l’insicurezza urbana
Ha anche ragione il sindaco di Torino nel dire che l’insicurezza non è solo problema di ordine pubblico, ma certi giustificazionismi da tardo positivismo sociale di Verdi e Sinistra italiana sono superficiali e falsi. Lo Stato deve essere presente nelle periferie come nelle Ztl.





Mi sembra un provvedimento privo di buon senso. Chieri non vuole essere da meno di Moncalieri che ha chiuso il centro storico, facendone un deserto. Basta a volte un sindaco o un assessore verde per provocare guasti terribili che distruggono il tessuto urbano di una città. A Torino via Roma tutta pedonale provocherà dei contraccolpi che solo i ciechi non possono prevedere.
Giacenze gasolio, accolte istanze mondo agricolo
CARENINI (CIA PIEMONTE): «ANCHE LA BUROCRAZIA SI ADEGUI AI CAMBIAMENTI CLIMATICI»
«Riconosciamo alla Regione Piemonte il merito di aver saputo forzare le maglie della burocrazia, concedendo lo slittamento dei termini sulla giacenza minima del gasolio agricolo per evitare alle aziende agricole di iniziare l’anno con il fiato corto. I cambiamenti climatici stanno sempre più ritardando le fasi delle lavorazioni agricole, tanto che molti agricoltori sono ancora impegnati nelle semine. Se il gasolio consumato a fine anno fosse stato conteggiato, come previsto, nel quantitativo assegnato per l’anno successivo, molte aziende agricole nel 2025 avrebbero avuto serie difficoltà a farsi bastare la quota di carburante agevolato loro attribuita di diritto. Va dato atto all’Assessorato regionale all’Agricoltura di avere compreso come anche la burocrazia debba adeguarsi ai cambiamenti climatici».
Così il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, sulla decisione della Regione Piemonte di spostare la data della giacenza minima del gasolio agricolo dal mese di novembre al 10 dicembre 2024, come richiesto dagli agricoltori.
Bulli, delinquenti, autonomi a Torino

Il bullo e delinquente che getto’ dai Murazzi una bicicletta elettrica che colpì un giovane universitario, oggi paraplegico e che ha avuto la vita rovinata, ha avuto una sentenza di cinque anni inferiore (perché scelse il rito abbreviato) della ragazza che fu presente al fattaccio dei Murazzi, ma non vi partecipò. 16 anni sono molti per un concorso morale non facilmente dimostrabile. C’è da domandarsi perché la ragazza non prese le distanze dai suoi amici, ma il mondo del bullismo ha regole mafiose.

Lunedì 13 gennaio 2025, su Rai1, in prima serata, arriva in tv per quattro settimane, una versione kolossal de “Il conte di Montecristo”, la storia della vendetta più famosa della letteratura nata dalla penna di Alexandre Dumas nel 1844. La produzione è italo – franco – inglese, capofila la Palomar di Carlo Degli Esposti e Rai Fiction, e buona parte delle riprese sono state realizzate grazie al contributo della Film Commission Torino Piemonte.
Tanti sono i luoghi affascinanti che Torino con i suoi dintorni presta a questa storia: Palazzo del Pozzo della Cisterna, Palazzo Carignano, il Museo Nazionale del Risorgimento, piazza Carlo Alberto, via San Francesco da Paola, via Cesare Battisti, via Corte d’Appello, piazza Palazzo di Città e gli interni di Palazzo Civico, per quanto riguarda il centro città, e poi ancora le eleganti sale della Palazzina di Caccia di Stupinigi, Villa Cimena di Castagneto Po, il Castello di Strambino ed il Parco della Mandria. Altre riprese sono state effettuate tra Parigi, Roma e Malta. La miniserie è diretta dal regista danese Belle August, premio Oscar e due volte vincitore della Palma d’oro a Cannes, Sam Claflin è il Conte di Montecristo, Jeremy Irons interpreta l’abate Faria, il compagno di prigione con cui Dantès organizza la fuga dall’isola di Montecristo mentre Luca Guanciale è il brigante Vampa che si finge il Conte Spada. Nel cast troviamo inoltre: Michele Riondino, Ana Girardot, Gabriella Pession e Nicola Maupas, il Chiallitto della serie “Mare fuori”, uno dei volti rivelazione della cinematografia italiana.
Il primo cortometraggio su il Conte di Montecristo risale al 1908 e venne girato proprio a Torino, il primo film invece è del 1922, il tutto quando il sonoro non era ancora stato inventato. Da allora ci sono stati 12 film, cinque serie tv, un musical teatrale e persino una serie di animazione giapponese. Il primo ricco e spietato Edmond Dantès che fece innamorare milioni e milioni di telespettatrici davanti al piccolo schermo nell’ormai lontano 1966, è stato Andrea Giordana, conte di Montecristo indimenticabile nel “teleromanzo” di Edmo Fenoglio, il torinesissimo apprezzato regista di numerosi sceneggiati che tra gli anni Sessanta e Novanta hanno fatto la storia della televisione italiana.
Nel 1988 spetta poi a Gèrard Depardieu interpretare Dantès, nella serie francese in cui Mercedes, l’amore perduto, era interpretata da Ornella Muti. Infine, solo qualche settimana fa il Conte è andato in onda pure su Canale 5 con il bravo attore francese Pierre Niney che ha conquistato il pubblico italiano: una serie davvero bella! Vedremo adesso questa di versione; la storia la conosciamo tutti: il giovane marinaio di Marsiglia Edmondo Dantès sta per coronare tutti i suoi sogni quando viene ingiustamente accusato e imprigionato nel Castello d’If, dove rimane per quattordici lunghi anni e dove incontra l’abate Faria, un un uomo erudito che gli rivela l’esistenza di un meraviglioso tesoro nascosto sull’isola di Montecristo. Dopo una rocambolesca evasione e grazie al ritrovamento di queste ricchezze Edmond assume l’identità del Conte, pronto a tutto pur di compiere la propria vendetta contro coloro che hanno tramato alle sue spalle e che l’hanno tradito.
Igino Macagno