ilTorinese

Eventi musicali nelle terre dei Savoia

L’ACCADEMIA CORALE STEFANO TEMPIA 1875 IN COLLABORAZIONE CON ITINERARI IN MUSICA PROPONE

LA ROUTE ROYALE DELL’ARTE E DELLA MUSICA –
“EVENTI MUSICALI E ITINERARI D’ARTE NELLE TERRE DEI SAVOIA”

UN PERCORSO MUSICALE INTERNAZIONALE
PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI DEL TERRITORIO

Per informazioni soloclassica@gmail.com
Tel. 011 020 98 82
in occasione delle Giornate del Patrimonio
26 SETTEMBRE
DOPPIO SPETTACOLO ORE 11 e alle ORE 15
Palazzo Carignano – Via Accademia delle Scienze 5 Torino

Albinoni e l’ambiente veneziano nel 350° della nascita

Ensemble Trigono Armonico
Maurizio Cadossi, violino
Claudia Monti, violino
Marco Angilella, violoncello
Valentino Ermacora, clavicembalo

Tomaso Albinoni (1671-1751)
Sonata XII in si bemolle maggiore per due violini e b.c. op.1 (1694)

Antonio Vivaldi (1678-1741)
Sonata VI in sol minore per due violini e basso continuo op. 5 (1716)

Alessandro Marcello (1673-1747)
Sonata IV in la minore per violino e basso continuo (1738)

Tomaso Albinoni
Sonata VII in re maggiore per violino e basso continuo (1712)

Improvvisazione su tema di Tomaso Albinoni per violino e clavicembalo

Antonio Caldara (1670-1736)
Sonata III in re maggiore per due violini e basso continuo op. 2 (1699)

ALBINONI E L’AMBIENTE VENEZIANO NEL
350° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA

giovanni tasso

Il 350° anniversario della morte di Tomaso Albinoni costituisce l’occasione ideale non solo per riscoprire la vasta produzione di questo autore – oggi oscurato dalla fama del suo contemporaneo Vivaldi – ma anche per riconsiderare il vastissimo repertorio strumentale che fiorì nella Serenissima nella prima metà del XVIII secolo. In effetti, nonostante la loro altissima levatura artistica molti autori come Benedetto e Alessandro Marcello e il successivo Baldassare Galuppi continuano a godere di una notorietà che spesso – fatti salvi alcuni lavori – non si spinge oltre le non troppo folte schiere di appassionati del Barocco. Lo stesso Albinoni è passato alla storia per un solo brano, l’abusatissimo Adagio in sol minore per archi e organo, che peraltro non è nemmeno suo, visto che venne composto nel 1958 “à la manière de” dal musicologo Remo Giazotto.
Nato nel 1671 in una abbiente famiglia veneziana, Albinoni era solito definirsi “musico di violino dilettante veneto”, perché ai suoi tempi la professione artistica era ritenuta poco confacente con uno status sociale elevato, una scelta che del resto negli stessi anni venne presa anche dal patrizio Benedetto Marcello. Questa posizione non impedì però ad Albinoni di dedicarsi alacremente alla musica per tutta la sua vita, come si può facilmente notare dalla sua vastissima produzione, che conta undici raccolte di sonate e concerti date alle stampe nell’arco di 45 anni, oltre 40 cantate per voce e basso continuo e una cinquantina di opere serie, tuttora in attesa di essere riscoperte. Albinoni venne apprezzato dai suoi contemporanei soprattutto per le sue opere strumentali, basate su una impeccabile struttura formale e pervase da una intensa vena melodica, che veniva spesso affidata al violino e all’oboe, strumento quest’ultimo che iniziò ad assumere una dimensione solistica proprio grazie ai suoi Concerti op. 7 e op. 9. Il valore dell’ispirazione di Albinoni trova piena conferma nel fatto che il giovane Bach studiò a fondo le sue opere e ne trascrisse per organo almeno una, il Concerto in sol minore BWV 983.
Il programma di questo concerto consente di farsi un’idea molto chiara dell’evoluzione dello stile di Albinoni, grazie alla presenza di due opere scritte a quasi vent’anni di distanza l’una dall’altra, la Triosonata in si bemolle maggiore op. 1 n. 12, brano concepito secondo il modello della sonata da chiesa (ossia con una doppia alternanza di movimenti lenti e veloci), con il quale nel 1694 l’appena ventitreenne Albinoni si affacciò sul panorama musicale veneziano, e il ben più maturo Trattenimento armonico per camera op. 6 n. 7, pubblicato nel 1712.
A questi due brani di Albinoni fanno corona altre tre belle pagine, la Triosonata op. 5 n. 6 RV 72 di Antonio Vivaldi, data alle stampe nel 1716 dalla celebre casa editrice di Amsterdam Jeanne Roger, la Triosonata in re maggiore op. 2 n. 3 di Antonio Caldara, autore che seppe affermarsi nelle tre capitali culturali più raffinate della sua epoca, vale a dire Venezia, Roma e Vienna, al punto da essere considerato dai suoi contemporanei uno dei musicisti più autorevoli della sua epoca, e la Sonata quarta di Alessandro Marcello, fratello maggiore del citato Benedetto, che abbinò a una intensa carriera politica e amministrativa (svolse tra le altre cose importanti incarichi diplomatici in Oriente e fu membro sia del Maggior Consiglio sia del Consiglio dei Quaranta, due delle istituzioni di maggior rilievo della Repubblica di Venezia) una brillante attività musicale, che lo vide spesso celato sotto lo pseudonimo arcadico di Eterio Stinfalico. Oggi questo compositore di grande talento e dai molteplici interessi artistici è conosciuto quasi esclusivamente per il suo Concerto in re minore per oboe, archi e basso continuo, che venne prima trascritto da Bach (BWV 974) e oltre due secoli più tardi fu inserito nella colonna sonora del film Anonimo veneziano diretto da Enrico Maria Salerno.
Trigono Armonico
Convinti che i suoni della musica antica (ma non i metodi e la ricerca) siano fatalmente irrecuperabili alle sensazioni e all’orecchio, e che qualsiasi filologia non possa che essere rivolta alla percezione del presente, i membri del Trigono Armonico praticano un lavoro di ricerca e di interpretazione che possa dar ragione del passato in quanto avvertito e vissuto oggi. In questo senso le diverse e molteplici esperienze maturate dai vari componenti offrono punti di vista che permettono di affrontare con soluzioni mai univoche la varietà di problemi e situazioni che i singoli autori di musica antica propongono di volta in volta. Queste ottiche diverse collaborano al lavoro di ricerca del gruppo che, partendo dall’enorme scrigno musicale dell’epoca farnesiana, si proietta alla riscoperta di pagine e autori di musica antica italiana, in particolare quelli operanti nell’area lombardo-emiliana sei-sette – ottocentesca, che possano illustrare la varietà del mondo sonoro di quei secoli, e la sua validità emozionale rimasta intatta anche per gli ascoltatori contemporanei. Dimensione emozionale che si pone come l’iniziale pretesto per rivivificare ed attualizzare, attraverso una visione storicamente corretta, tale realtà che affonda le radici in un contesto culturale assai vario.

Cadossi Maurizio
Nato a Parma nel 1964 dove si è brillantemente diplomato in violino e viola presso il Conservatorio “Arrigo Boito”. Ha frequentato nel 1984 i corsi di alto perfezionamento tenuti da Henrik Szeryng presso il Conservatorio di Ginevra, per perfezionarsi successivamente con Renato Zanettovich (Scuola di Musica di Fiesole), Gigino Maestri e Franco Claudio Ferrari. Da sempre attento alla musica barocca si è altresì diplomato in violino barocco presso la Civica Scuola di Musica di Milano. Particolarmente attivo in ambito cameristico deve la sua formazione ad Elisa Pegreffi e Franco Rossi, membri del celebre Quartetto Italiano, per il quartetto d’archi, al fondatore del Trio di Trieste Dario De Rosa e al violinista Giuliano Carmignola per quanto riguarda la Musica da camera. Premiato in diverse rassegne musicali internazionali ha tenuto concerti, sia in veste di solista che nel ruolo di camerista, affrontando un repertorio che va dal tardo Rinascimento alla Musica di oggi, in tutta Italia nell’ambito di importanti festival e rassegne: Teatro Regio di Parma, Teatro Verdi di Trieste, Estate Musicale Senese, Bologna Festival, Stagione RAI di Milano, Autunno Musicale di Como, Accademia Filarmonica Romana, Festival Barocco di Viterbo, Teatro Massimo di Palermo, Ravenna Festival, Festival Monteverdi di Cremona, Settimane Musicali di Stresa, Festival Lodoviciano di Viadana, Festival MITO, Amici della Musica di Firenze, Amici della Musica di Pistoia, I Concerti del Quirinale, Antiqua di Accademia del Ricercare, ecc.; in tutta Europa: Parigi, Lisbona, Porto, Vienna, Praga, Monaco di Baviera, Barcellona, Palma di Majorca, Santander, Amsterdam, Bruxelles, Nizza, Basilea, Lucerna, Ginevra, Lugano, Düsseldorf, Linz, ecc.; Stati Uniti (New York, Palazzo dell’ONU, Washington, Baltimora, Athens, ecc.) Canada, Messico (Festival Cervantino, ecc.), Sud America (Teatro Colon di Buenos Aires, ecc.) e Giappone (esecuzione delle Quattro Stagioni di Vivaldi alla Concert Hall di Kyoto, ecc.) Ha collaborato con artisti come G. Carmignola, M. Brunello, U.B. Michelangeli, G. Garbarino, A. Lonquich, G. Bernasconi, F.M. Bressan, S. Montanari, M. Crippa, C. Bartoli, K. Ricciarelli, J. Galway e altri. È primo violino dell’Orchestra Sinfonica di Savona dove compare tra i fondatori dell’Ensemble Voxonus, gruppo strumentale con strumenti originali nato all’interno dell’orchestra stessa.

 

Il bollettino Covid di martedì 21 settembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE  16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 225 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 90 dopo test antigenico), pari all’ 1,0% di 22.240 tamponi eseguiti, di cui16.798 antigenici. Dei 225 nuovi casi, gli asintomatici sono 121(53,8%).

I casi sono così ripartiti: 98 screening, 111 contatti di caso, 16 con indagine in corso, 4 importati (3 dall’estero).

Il totale dei casi positivi diventa quindi 381.253, così suddivisi su base provinciale: 31.223 Alessandria, 18.111 Asti, 12.018 Biella, 54.987 Cuneo, 29.673 Novara, 203.119 Torino, 14.245 Vercelli, 13.595 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.575 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.707 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 21 (- 3  rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 199 (6 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.536.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.895.221 (+ 22.240rispetto a ieri), di cui 2.131.745 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.749

Un decesso (nessuno nella giornata di oggi) di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato  dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale diventa di 11.749 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.572 Alessandria, 717 Asti, 434 Biella, 1.458 Cuneo, 947 Novara, 5.614 Torino, 532 Vercelli, 375Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

365.748 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 365.748 (+289rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.266Alessandria, 17.171 Asti, 11.485 Biella, 52.975 Cuneo, 28.558Novara, 195.588 Torino, 13.571 Vercelli, 13.144 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.486 extraregione e 2.504 in fase di definizione.

Più giochi all’aperto, meno videogames

A seguito dell’iniziativa dell’assessore al Welfare, con delega ai Bambini,  Chiara Caucino, i ragazzi potranno, grazie a un’importante azione di incentivo sostenuta con uno stanziamento di 250mila euro, «riconquistare» giardini, piazze e cortili delle proprie città e dei propri paesi. Anche per vedersi restituita la socialità interrotta dalle chiusure causate dal Covid. 

 

«Giochiamo all’aperto». La giunta regionale, su iniziativa dell’assessore regionale al Welfare, con delega ai Bambini, ha approvato una delibera per favorire il ritorno ai vecchi, cari, giochi tradizionali all’aperto: quelli che, da che mondo è mondo, si praticano nelle piazze, nei giardini, nei cortili. Una risposta concreta, dopo tanti mesi in cui, in particolare i più piccoli, sono stati costretti a restare chiusi in casa a causa dell’emergenza Covid.

Ma anche un’iniziativa tesa a valorizzare il gioco «fisico», «in presenza» – mutuando un’espressione usata in campo lavorativo – offrendo un’alternativa antica, ma oggi più che mai moderna, ai videogiochi, che negli ultimi tempi – proprio per la necessità di non muoversi di casa – hanno monopolizzato l’attività ludica di grandi e piccini. Con i loro pro, certamente, ma anche con i limiti e – in taluni casi – con gli abusi, di cui spesso si legge sui media.

E così il Piemonte ha scelto di reagire a questa situazione, «restituendo» il territorio ai più piccoli, affinché – proprio come «una volta» – si possa tornare a giocare insieme, ovviamente nella massima sicurezza. Da qui l’idea – che ieri è diventata realtà – di promuovere la realizzazione di progetti, da parte dei Comuni, singoli e associati, capofila di reti locali formate da scuole, associazioni giovanili, centri di aggregazione, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, associazioni sportive, che abbiano la finalità di realizzare occasioni di svago, crescita e rafforzamento, sviluppando conoscenze, competenze e autostima, ritrovando energie e fiducia; promuovere l’utilizzo dei parchi e dei luoghi pubblici dedicati nel rispetto delle misure di prevenzione previste dalle autorità (cortili, piazze, strade aperte al solo transito pedonale) e creare reti locali formate da enti locali, scuole, con il coinvolgimento di associazioni giovanili, centri di aggregazione, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, associazioni sportive, anche attraverso lo strumento della co-progettazione degli interventi, attraverso la realizzazione di specifiche  azioni volte a favorire proprio il gioco e l’attività motoria per i minori, anche attraverso                                                                                        installazioni, integrabili con il contesto, con la pavimentazione stradale e gli edifici esistenti, nel rigoroso rispetto delle misure anti Covid e dell’assetto urbanistico e di viabilità dei centri interessati. Ecco così che i soggetti coinvolti potranno realizzare parchi gioco diffusi nelle vie e viali, nelle piazze, nei giardini pubblici e nei cortili (purché aperti alla cittadinanza) delle città e dei comuni, nei quali svolgere attività ludiche e motorie all’aperto.

Con l’obiettivo dichiarato di favorire il riappropriarsi degli spazi pubblici del proprio contesto di vita attraverso il gioco e le attività all’aperto, favorendo, al contempo, la cura dei «beni comuni» e la salvaguardia e la crescita culturale della propria comunità.

L’iniziativa è anche suggerita dai risultati di importanti studi di respiro internazionale che dimostrano quanto i bambini abbiano, oggi più che mai, bisogno di un «ritorno al passato». Come la ricerca Unicef, dell’aprile 2020, la quale evidenzia la necessità che i governi e le istituzioni locali mettano in atto interventi in termini di protezione, sostegno e coinvolgimento in grado di garantire la sicurezza e il benessere dell’infanzia. O l’indagine, tutta italiana, dell’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova  sugli effetti del lock down sui più piccoli, che evidenzia che nel 65% dei bambini di età minore di 6 anni e nel 71% di quelli di età maggiore di 6 anni sono insorte problematiche comportamentali e sintomi di regressione. O quanto fatto rilevare da «Save The Children» che ha evidenziato proprio il rischio elevato che subentri la paura di affacciarsi a un mondo dove il virus non è scomparso.

L’assessore ha specificato che, da parte sua, non vi è però alcuna «crociata», contro i videogames, ma, allo stesso tempo, in questa delicatissima fase, è importante – se non fondamentale – incentivare il ritorno ai giochi tradizionali, sociali, fisici e manuali, che contribuiscono ad una crescita corretta dei nostri ragazzi, restituendo loro almeno parte di quanto tolto dalle chiusure forzate.

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, possono presentare istanza di contributo ai sensi del presente atto, i Comuni, singoli o associati nelle forme previste dalla legge.

La valutazione dei progetti sarà effettuata da un Nucleo di valutazione, formato dai dirigenti o funzionari della Direzione Regionale competente.

La Regione, sulla base delle richieste pervenute, provvederà all’individuazione delle istanze ammissibili ed alla stesura di apposita graduatoria, sulla base dei seguenti  cinque criteri:

1) qualità e coerenza della proposta progettuale  e coerenza con gli  obiettivi dell’iniziativa regionale;

2) coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi nella progettazione delle attività;

3) dimensione della rete progettuale;

4) sostenibilità e replicabilità del progetto.

Al fine di favorire la tendenziale copertura di tutto il territorio regionale, si provvederà a finanziare almeno due progetti per ciascuna provincia, purché ammissibili e con punteggio minimo previsto dal bando regionale attuativo.

Esclusivamente per i Comuni dell’ambito territoriale afferente alla Città Metropolitana di Torino, in considerazione della popolazione minorile presente sul territorio, si finanzieranno almeno 6 progetti, purché  ammissibili e con punteggio minimo previsto dal bando regionale attuativo del presente provvedimento.

Qualora da una provincia pervengano più istanze da Comuni, singoli o associati, si procederà al finanziamento  sulla base del punteggio attribuito secondo i criteri di cui sopra; in caso di parità di punteggio, si darà la priorità ai Comuni, singoli o associati, con la popolazione minorile più elevata.

Nel caso da un ambito provinciale non pervengano almeno due progetti finanziabili, si procederà al finanziamento di ulteriori progetti afferenti agli altri ambiti provinciali, sulla base del punteggio ottenuto.

Sostenibilità finanziaria: “CasaMica”, il primo podcast di edutainment dedicato ai bambini

INTESA SANPAOLO: AL VIA “CASAMICA” IL NUOVO PODCAST DEL MUSEO DEL RISPARMIO PER AVVICINARE I BAMBINI ALL’ECONOMIA E ALLA SOSTENIBILITÀ

  • Tra favole e aneddoti le due mascotte del Museo del Risparmio, For e Mica, parleranno in modo divertente del denaro e della sua buona gestione.
  • Un esperimento unico nel suo genere, rivolto ai bambini e alle famiglie, per contribuire a ridurre il gap con gli altri Paesi europei in fatto di conoscenze economiche di base
  • Il podcast può essere ascoltato sul sito del Museo del Risparmio e sulle piattaforme Spotify, Google Podcast e Apple Podcast

 Il Museo del Risparmio di Intesa Sanpaolo lancia “CasaMica”, il primo podcast di edutainment dedicato ai bambini per apprendere i concetti base della sostenibilità finanziaria e ambientale in maniera semplice e divertente.

Tra favole, sketch e aneddoti, i bambini – guidati dalle voci di For&Mica, le mascotte del museo – impareranno come gestire i loro primi risparmi e a capire il reale valore del denaro e delle risorse scarse.

Con i due simpatici conduttori, i piccoli ascoltatori potranno viaggiare indietro nel tempo per ripercorrere la storia dei salvadanai e inizieranno a familiarizzare con i concetti di pianificazione, di interesse e di economia circolare in maniera semplice e divertente.

Un esperimento unico nel suo genere, che ha l’ambizione di parlare ai bambini, abituati a forme di comunicazione sempre più veloce, di argomenti importanti con leggerezza e senza banalizzazioni.

Si parte oggi, con la prima di dieci puntate che usciranno a cadenza settimanale ogni martedì e saranno fruibili sia sul sito del Museo del Risparmio, che sulle principali piattaforme di streaming audio come Spotify, Google Podcast e Apple Podcast. Al seguente link è possibile ascoltare la prima puntata: https://www.museodelrisparmio.it/casamica-podcast-per-bambini/

Gli episodi saranno uno strumento utile per tutti i genitori che desiderano un’alternativa alle consuete fiabe della buona notte, ma anche per gli insegnanti che vogliono introdurre nelle loro lezioni le basi dell’educazione finanziaria in maniera semplice e innovativa.

Martedì 28 settembre alle ore 18 sulla piattaforma Webex è inoltre in programma un evento online nel quale Giovanna Paladino, direttore e curatore del Museo del Risparmio, dialogherà con le voci di For&Mica presentando la serie e raccontando alcuni degli aspetti più coinvolgenti e interessanti dei podcast.

 “Sappiamo che il grado di alfabetizzazione finanziaria in Italia è basso sia tra gli adulti che tra i bambini e che ogni strumento può essere utile a disseminare stimoli su temi così rilevanti. Abbiamo scelto di realizzare dei podcast, uno dei veicoli di comunicazione a più rapida diffusione soprattutto tra i giovani e i giovanissimi. Il dialogo divertente e diretto delle mascotte del nostro Museo sarà un modo per catturare l’attenzione dei più piccoli che probabilmente vorranno sentire ogni puntata più volte, aumentando così l’efficacia didattica. Nelle prossime settimane i bambini troveranno un progetto dedicato a loro ma sono sicura che, come spesso accade con i progetti pensati per i più giovani, CasaMica sarà apprezzato anche dai grandi”, afferma Giovanna Paladino, direttore e curatore del Museo del Risparmio.

MUSEO DEL RISPARMIO

Il Museo del Risparmio è l’iniziativa di educazione finanziaria di Intesa Sanpaolo. È aperto dal 2012 ed è membro fondatore dell’International Federation of Finance Museums (IFFM), una rete internazionale di musei, privati e pubblici, dedicati al tema della finanza e con interesse all’educazione finanziaria. Nasce dall’idea di creare un luogo unico, innovativo, divertente dedicato alle famiglie, agli adulti e ai bambini. Uno spazio in cui sia possibile avvicinarsi ai concetti di risparmio e investimento con linguaggio chiaro e semplice, al fine di migliorare il proprio livello di alfabetizzazione finanziaria. Il Museo si rivolge a un pubblico diversificato – adulti, adolescenti e bambini – e vuole stimolare la partecipazione attiva dei suoi visitatori. Non è un museo tradizionale, ma un progetto di “edutainment” unico nel suo genere, dove tecnologia e interattività sono usate per sorprendere i visitatori. Materiali audiovisivi e interattivi (video 3d, documentari, interviste, animazioni teatrali) sono alla base dei vari percorsi di visita. Ognuno di essi è stato realizzato appositamente per soddisfare curiosità e bisogno di approfondimento dei visitatori. www.museodelrisparmio.it

Il Tavolo Animali & Ambiente apre uno “sportello” per i candidati

Il Tavolo Animali & Ambiente apre uno “sportello” online per discutere della tutela degli animali e dell’ambiente con i candidati consiglieri alle elezioni amministrative di Torino

Le Associazioni ambientaliste e animaliste ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE L’Aquilone, LIDA, LIPU, OIPA, PRO NATURA e SOS GAIA, costituenti il Tavolo Animali & Ambiente, hanno deciso di aprire uno “sportello” online per discutere le loro idee in merito alla tutela degli animali e dell’ambiente con i candidati consiglieri di tutte le forze politiche in vista delle elezioni amministrative di Torino, ottobre 2021.
Questo spazio sarà dedicato alla discussione del documento programmatico dal titolo “La Città che sogniamo” che il Tavolo ha presentato ai Candidati alla carica di Sindaco nella conferenza stampa che si è tenuta il 16 settembre scorso sotto i Portici di Piazza Statuto 15, Torino.
Il primo appuntamento online è fissato per giovedì 23 settembre dalle 17 alle 19.
Il Tavolo, come promesso fin dal primo momento della presentazione del proprio documento, continuerà a tenere informati gli elettori su quanto sarà recepito e quanto sarà rigettato, della propria proposta programmatica, sia dalle liste che dai singoli candidati.
Il documento programmatico del Tavolo e il filmato della conferenza stampa sono consultabili sul sito:
www.animaliambiente.it

 

Per il Tavolo Animali & Ambiente:
Rosalba Nattero
Presidente SOS Gaia

Sono ancora più di 700 mila i piemontesi che non si sono vaccinati

Il Piemonte ha ormai completato i richiami del 90% dei cittadini che hanno aderito, oltre 3,3 milioni di persone che rappresentano il 72,7% della popolazione over 12 degli aventi diritto. Mancano infatti all’appello circa 720 mila persone che non hanno ancora manifestato la volontà di essere vaccinati. Per provare a convincerli la Regione Piemonte sta mettendo in campo numerose iniziative che facilitino la vaccinazione, come ad esempio l’unità mobile per i grandi eventi inaugurata in occasione di Cheese (con oltre 250 persone “recuperate” e vaccinate nei tre giorni di manifestazione che si chiude oggi).

Il Presidente della Regione spiega che continuiamo sempre con la filosofia che ha contraddistinto con successo la campagna vaccinale piemontese e cioè di di portare il vaccino alle persone e non le persone al vaccino.

Il Presidente sottolinea anche l’importanza che le persone che non hanno ancora aderito lo facciano, perché avere paura verso un virus e un farmaco che sono entrambi nuovi è comprensibile, ma bisogna avere fiducia nella scienza e se le 700 mila persone che mancano all’appello aderissero, il Piemonte con la sua capacità vaccinale sarebbe in grado di immunizzare rapidamente il 100% degli over 12 mettendo in totale sicurezza il territorio e i suoi cittadini.
Fanno fede i dati delle terapie intensive dove giornalmente la percentuale di ricoveri riguarda per il 70/80% pazienti non vaccinati, ha spiegato ancora il Presidente che oggi ha dato il via simbolicamente all’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino alle somministrazioni della terza dose.
Il Piemonte è stata una delle prime regioni a partire, cominciando dai pazienti immunodepressi individuati dalla circolare ministeriale, circa 53 mila sul territorio regionale.
Il Presidente ha spiegato che stiamo convocando tutti i soggetti fragili che rientrano nell’elenco del Ministero e li vaccineremo rapidamente, con l’obiettivo di completare nell’arco di 20 giorni la somministrazione della terza dose alle persone che per gravi patologie hanno necessità di essere protette prima degli altri, compatibilmente naturalmente con le condizioni sanitarie dei singoli pazienti.

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E INCIDENZA PER FASCE D’ETÀ

Nel corso della riunione settimanale dell’Unità di Crisi si è analizzato, come di consueto, l’andamento dell’epidemia, con un focus particolare sulla suddivisione per classi di età. L’indagine degli epidemiologi ha evidenziato come al momento in Piemonte l’incidenza media continui ad essere stabile sui 35 casi ogni 100 mila abitanti, un valore rimasto costante e contenuto da agosto, grazie agli effetti positivi della vaccinazione. Il valore più basso con 21.5 casi ogni 100 mila si riscontra nei 60-79 enni. Ampiamente sotto la media generale piemontese anche l’incidenza negli over80, a quota 23.9, mentre leggermente superiore appare nei 30-59 enni dove è del 38.8. Si tratta delle classi di età con maggiore numero di vaccinati, a riprova dell’importanza dell’immunizzazione.

I DATI NEI GIOVANI

Una più manifesta circolazione del virus, seppur in forma non grave, è presente invece tra i giovani, per i quali la campagna vaccinale è ancora in pieno svolgimento, essendo partita da Piano nazionale dopo quella delle categorie più esposte: tra 0-11 anni l’incidenza è 51.7, tra i 12-15 anni è 46.6, tra i 16-19 anni è 41.3, tra i 20-29 anni è 44.7, in ogni caso sempre al di sotto della soglia di allerta di 50 casi ogni 100 mila abitanti.

Rispetto alle coperture vaccinali, quasi l’80% dei ragazzi tra 16 e 19 anni in Piemonte ha aderito alla campagna e di questi i 2/3 hanno già ricevuto due dosi. Nella fascia 12-15, per la quale le vaccinazioni sono iniziate dopo, ha già aderito il 55% e di questi più della metà ha completato il ciclo vaccinale

Cacciatore ucciso dal cinghiale al quale aveva sparato

DAL PIEMONTE/ E’ morto in ospedale ad Alessandria il cacciatore 74enne ligure  aggredito domenica da un cinghiale durante una battuta di caccia nell’Ovadese.
Il decesso è avvenuto per  l’emorragia causata dalla recisione dell’arteria femorale, provocata dalle zanne dell’animale che, ferito dall’anziano, lo ha caricato. L’uomo è stato soccorso dai compagni di battuta e dal 118, e trasportato in elicottero ad Alessandro.

Muore soffocato da una fetta di pizza

DAL PIEMONTE/ A 85 anni è morto soffocato  in piazza Gramsci, a Novara, mentre stava camminando e  mangiando un trancio di pizza comprata in panetteria. L’uomo è stato portato in un bar per fargli bere un bicchier d’acqua, giunti anche  i soccorsi  del 118 non è però stato possibile salvarlo.

Covid, lunedì 20 settembre: la situazione in Piemonte

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 135 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 47 dopo test antigenico), pari allo 0,8% di 16.160 tamponi eseguiti, di cui 12.990 antigenici. Dei 135 nuovi casi, gli asintomatici sono 78 (57,8%).

I casi sono così ripartiti: 55 screening, 73 contatti di caso, 7 con indagine in corso, 3 importati dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 381.028,così suddivisi su base provinciale: 31.211 Alessandria, 18.098 Asti, 12.006 Biella, 54.952 Cuneo, 29.650 Novara, 203.009 Torino, 14.239 Vercelli, 13.589 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.575 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.699 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 24 (+1 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 205 (+ 4 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.593.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.872.981 (+ 16.160 rispetto a ieri), di cui 2.126.612 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.748

Due decessi (nessuno nella giornata di oggi) di persone positive al test del Covid-19 sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale diventa di 11.748 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.572 Alessandria, 717 Asti, 434 Biella, 1.458 Cuneo, 947 Novara,5.614 Torino, 531 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

365.548 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 365.548 (+173 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.252 Alessandria, 17.153 Asti, 11.471 Biella, 52.937 Cuneo, 28.511 Novara, 195.467 Torino, 13.544 Vercelli, 13.139 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.485 extraregione e 2.500 in fase di definizione.

Ambiente, ‘Gruppo Marazzato’ protagonista a ‘Remtech Expo 2021”

Dal 22 al 24 settembre la storica azienda vercellese specializzata in bonifiche e interventi di pronto intervento ambientale partecipa alla fiera di Ferrara insieme ad Assoreca.

Gruppo Marazzato, storica azienda vercellese nata nel 1952 eleader italiana nelle soluzioni ambientali è tra i protagonisti di ‘Remtech Expo’, l’appuntamento fieristico di settore rivolto al mondo delle bonifiche e della protezione e riqualificazione del territorio.

Location dell’evento è il Polo Fieristico di Ferrara, ove ‘Marazzato’ parteciperà in presenza – insieme ad Assoreca, l’associazione che raggruppa i player attivi in ambito ambiente, sicurezza, energia, salute e responsabilità sociale presieduta dall’Avvocato Angelo Merlin – dal 22 al 24 settembre prossimi in uno spazio tutto rinnovato visibile allo stand 146 del padiglione 4.

Un’occasione di confronto e partecipazione che l’impresa piemontese, giunta alla terza generazione di imprenditori e oggi guidata dai fratelli Alberto, Luca e Davide Marazzato affronterà presentando il prezioso percorso sin qui compiuto nell’effettuazione di bonifiche su varia e vasta scala e azioni di interventi di pronto intervento ambientale, per i quali garantisce copertura 24 ore su 24, 365 giorni l’anno.

Marazzato è ormai da tempo immemore un decano del ‘Remtech’, crescendo progressivamente di anno in anno sia come spazi che come novità. Ricordo con piacere che a un’edizione in passato abbiamo presentato anche un mezzo d’opera della nostra collezione aziendale di camion storici del Novecento”, esordisce Marco Tamberi, Geologo e Responsabile del comparto Bonifiche dell’azienda.

Quest’anno – approfondisce l’esperto – siamo presenti con uno stand completamente nuovo, in linea con le nostre politiche di crescita, sviluppo e costante aggiornamento in special modo nelle bonifiche. Dopo aver lavorato alla rinascita del nuovo viadotto autostradale di Genova, da quest’estate siamo attivi anche sul cantiere della Torino-Lione, commessa prestigiosa che porteremo a termine entro l’anno. Questo comporta anche una crescita del numero di risorse umane impiegate allo scopo. Il nostro stand è ospitato all’interno della cosiddetta isola di ‘Assoreca’, l’Associazione, senza scopo di lucro, tra le Società di Consulenza e di Servizi per l’Ambiente, l’Energia, la Sicurezza e la Responsabilità Sociale. Di cui fra i tre Vicepresidenti operativi c’è anche Davide Marazzato, uno dei componenti della nostra Governance, che ha contribuito in maniera decisiva al rinnovamento di ‘Assoreca’ stessa incrementandone gli iscritti”.

Per poi concludere: “All’appuntamento ferrarese con ‘Remtech’ saremo presenti anche in qualità di partner di ‘Demetra’, una rete di imprese inaugurata nel 2021 che ha già acquisito importanti lavori di bonifiche e dismissioni di stazioni di rifornimento carburante in capo a primarie compagnie petrolifere, tra cui ‘Api’ e ‘IP-Italiana Petroli’. All’interno del nostro stand ospiteremo pertanto con piacere anche i loro tecnici al fine di presentare al meglio questo nuovo progetto che, appena avviato, sta già collezionando risultati significativi. Non ultimo per importanza, il ritorno a una fiera di settore in presenza equivale a un ripristino di quella normalità da troppo tempo assente,che fa sì di poter rivedere e confrontarsi con un mondo di persone e professionisti che abitualmente concorrono in modo armonico su più piani e versanti differenti al miglioramento delle condizioni dell’ambiente nel suo complesso”.