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Azienda Zero, le Asl piemontesi coordinate per gestire la sanità dopo la pandemia

Con 23 sì e 13 no il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, nella seduta pomeridiana, la Proposta di legge per istituire l’Azienda Zero, presentata dal gruppo Lega, primo firmatario il capogruppo Alberto Preioni.

Il provvedimento, la cui discussione era iniziata nella scorsa seduta, costituisce un’Azienda sanitaria – la Zero, appunto – per ordinare al meglio le Asl piemontesi e fornire all’Assessorato una struttura in grado di gestire la complessità della Sanità, messa a dura prova dalla pandemia.

Al termine della votazione l’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha ringraziato l’Assemblea “per il lavoro svolto in Commissione e in Aula” sottolineando che “con l’Azienda Zero la Regione si dota di uno strumento indispensabile che darà maggior efficacia, efficienza, organizzazione e controllo alla Sanità del Piemonte. Uno svolta significativa che porteremo avanti insieme e che apre un capitolo nuovo nella Sanità piemontese”.

La nuova struttura è pensata per garantire lo svolgimento e il coordinamento regionale di numerose attività: le sue funzioni spaziano dalla gestione dell’emergenza-urgenza extraospedaliera e delle attività del 118, del numero unico di emergenza 112 e del 116117, sino alla centralizzazione e programmazione degli acquisti per le Aziende sanitarie.

L’Ente avrà anche tra i suoi compiti il supporto e coordinamento della rete logistica distributiva alla gestione e lo sviluppo del sistema informativo di telemedicina, nonché il coordinamento in materia di medicina territoriale, con particolare riferimento ai percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti fragili-cronici e di continuità ospedale-territorio e delle attività relative alla assistenza primaria. Si prevede, a tal fine, lo stanziamento di 646 mila euro per il 2021, di 3,08 milioni per il 2022 e di 587 mila euro per il 2023.

Nella giornata di oggi, in particolare, è stata eseminata una trentina di emendamenti, in parte a firma del capogruppo del Pd Raffaele Gallo e in parte di quello di Luv Marco Grimaldi. Il solo approvato è stato quello presentato dalla Giunta regionale per precisare che il modello di gestione operativa dell’Azienda Zero, al pari delle Aziende sanitarie regionali, è disciplinato con atto aziendale di diritto privato e assoggettato al procedimento regionale di verifica degli atti aziendali.

Nelle dichiarazioni di voto, prima della votazione finale, Andrea Cerutti (Lega) ha salutato “con estremo favore la nascita dell’Azienda Zero. In un momento in cui la Sanità regionale è stata sottoposta a un duro sforzo, la Lega ha avuto la lungimiranza di immaginarne la creazione per rispondere sempre più e meglio ai bisogni dei cittadini”.

Per Raffaele Gallo (Pd) il provvedimento “che sta per essere approvato è assai diverso da quello approdato quasi un anno fa in Commissione. Ci auguriamo si inizi quanto prima a ragionare sul Piano sociosanitario regionale, all’interno del quale avrebbe eventualmente potuto collocarsi l’Azienda Zero. Spenderemo oltre 3 milioni per realizzarla ma non sappiamo quali saranno i risparmi”.

Sarah Disabato (M5s) ha osservato che “mentre sono sempre più numerose le falle del sistema sanitario piemontese, a cominciare da liste d’attesa sempre lunghe, noi discutiamo un provvedimento che costituirà probabilmente un doppione dell’esistente”.

Marco Grimaldi (Luv) ha affermato che “l’Azienda Zero, in questo momento, è quanto mai inopportuna poiché sono evidenti criticità assai più urgenti, a cominciare dall’incapacità dell’Assessorato di gestire il conflitto tra strutture sanitarie e operatori che hanno scelto di non vaccinarsi”.

Per Paolo Bongioanni (FdI) l’Azienda Zero rappresenta “un cambiamento epocale per la costituzione di una nuova governance regionale. E, poiché sono sempre gli uomini a fare la differenza, molto dipenderà da chi sarà chiamato a guidarla”.

Francesca Frediani (M4o) ha sottolineato “la necessità del Sistema sanitario piemontese di essere rafforzato. Il tempo dell’ottimismo non è ancora arrivato: serve invece quello dell’impegno, a cominciare da una diffusione sempre più uniforme dei servizi sul territorio”.

Paolo Ruzzola (Fi) ha ringraziato l’assessore Icardi e il presidente della Commissione Sanità Alessandro Stecco per “il lavoro svolto in Aula e in Commissione, che si è rivelato fruttuoso e ha saputo tenere conto delle istanze di maggioranza e minoranza”.

 

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CIRIO SULLA NASCITA DI AZIENDA ZERO
“In due anni dall’insediamento della nostra Giunta, e nonostante il periodo di emergenza che ha assorbito enormemente le forze di tutto il sistema, abbiamo gettato le fondamenta di una riforma storica che ha l’obiettivo di rendere l’eccellenza della sanità piemontese ancora più efficiente, al passo con i tempi e vicina a ogni cittadino. Accanto alla riforma della medicina territoriale, la nascita di Azienda Zero rappresenta un altro passo decisivo di questo percorso, in cui stiamo mettendo a frutto anche tutto ciò che la pandemia ci ha insegnato. A cominciare dal fatto che sulla sanità non si taglia, ma si costruisce guardando al futuro”.
Sono le parole del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio sull’approvazione, da parte del Consiglio regionale, della legge che istituisce l’Azienda Zero della sanità piemontese.

Badanti e baby sitter: i datori di lavoro chiedono aiuti economici

META’ DEI DATORI DI LAVORO DI BADANTI E BABY SYTTER CHIEDONO AIUTI ECONOMICI. L’ASSESSORE CAUCINO: «LA REGIONE C’E’ E CI SARA’».

I dati derivano da un’indagine Fidaldo-Irs sul lavoro domestico presentata oggi. La titolare del Welfare della Giunta regionale ha voluto far sentire la vicinanza dell’Ente, esporre le misure già messe in campo e rilanciare, auspicando una sempre maggiore interlocuzione con le associazioni che rappresentano le famiglie. «Per meglio comprendere e, di conseguenza, rispondere ai bisogni effettivi di cura». 

Mediamente oltre il 91% dei datori di lavoro domestico si affida al passaparola o alle conoscenze personali per assumere colf, badanti e baby sitter. E se generalmente prevale la soddisfazione per la scelta dei propri collaboratori (8, in una scala da 1 a 10), nella metà dei casi le famiglie considerano quelle prestazioni non sufficienti a soddisfare i propri bisogni domestici: in particolare il 19% dichiara di riuscire a soddisfare solo parzialmente i propri bisogni di assistenza, mentre il 28% afferma di non riuscirci proprio. I più insoddisfatti sembrano essere i datori di lavoro di baby-sitter: solo il 32% di questi vede infatti le proprie esigenze di assistenza corrisposte, a fronte del 36% e 60% di chi assume, rispettivamente, badanti e colf. È quanto emerge da un’indagine esplorativa sul lavoro domestico in Italia che la Fidaldo, Federazione Italiana dei Datori di Lavoro Domestico, ha commissionato all’Irs, Istituto per la Ricerca Sociale.

L’indagine conferma una natura fortemente privata e autogestita dell’assistenza a domicilio, un welfare ‘fai da te’ in cui il datore di lavoro gestisce in quasi totale autonomia l’intero processo: dal reclutamento alla ricerca di eventuali aiuti esterni e non senza criticità: il 37% degli intervistati ha infatti dichiarato di aver trovato ‘impegnativo o complicato’ il reclutamento della badante, così come il 34% di chi ha cercato una baby sitter, contro il 13% di chi selezionava una colf.

Quanto alla dimensione economica, in generale solo il 6% dei datori di lavoro ha ammesso di ricevere sostegni economici al lavoro domestico da parte di enti pubblici (esempio: bonus badanti o baby sitter). Anche il welfare aziendale per i genitori-dipendenti di aziende o imprese non sembra raggiungere un gran numero di utenti, circa il 10% di chi impiega baby sitter. In più, per chi assume una badante o una baby sitter prevale l’interesse per forme aggiuntive di aiuti economici: il 47% dei datori di lavoro di badanti sarebbe interessato ad ottenerli così come il 47% delle famiglie con una baby sitter. Accanto a questo le famiglie dichiarano di aver bisogno di servizi di informazione e orientamento, che vengono chiesti dal 34% di chi ha assunto una badante e dal 22% di chi ha una tata.

«Come Regione e in particolare come assessorato al Welfare – spiega l’assessore regionale, Chiara Caucino – siamo molto attenti a questa tematica. Prova ne è la nostra partecipazione odierna a questo evento, finalizzata a presentare le iniziative e le misure messe in campo per il supporto famigliare e, in particolare, gli interventi di qualificazione della figura professionale dell’assistente famigliare con il progetto “Assistenza famigliare e reti territoriali”, oltre ai provvedimenti già approvati per sostenere i caregivers e per il supporto ai non auto sufficienti». Caucino pensa però al futuro e auspica «una sempre maggiore interlocuzione con le parti direttamente coinvolte – e in particolare con le associazioni che rappresentano le famiglie – per meglio comprendere e, di conseguenza, meglio rispondere, ai bisogni effettivi di cura che vengono espressi».

La principessa ereditaria Victoria di Svezia in visita alla Skf

Per esplorare le opportunità di cooperazione per promuovere un’Europa più verde, più digitalizzata e più competitiva, si svolge in questi giorni la visita in Italia della Principessa Ereditaria Victoria di Svezia e del Principe Daniel, della Ministra per il Commercio Estero Anna Hallberg e di una delegazione di aziende e istituti di ricerca svedesi. È la prima visita in Italia di un ministro svedese dall’inizio della pandemia di covid-19.

In particolare, oggi, mercoledì 20 ottobre la Principessa Victoria ha visitato il polo industriale SKF Industrie di Airasca (Torino), uno dei più grandi e importanti siti di produzione di componenti per il mercato automotive mondiale, oggetto di un investimento da parte del Gruppo SKF di 40 milioni di euro per la costruzione green field di un nuovo stabilimento dedicato alla produzione di cuscinetti di precisione per applicazioni industriali. Il management SKF ha illustrato alla Principessa e alla delegazione come, in linea con le politiche del Gruppo SKF, il nuovo stabilimento italiano avrà zero impatto ambientale e dovrà essere certificato Leed, con ampio ricorso ad energie rinnovabili.

 

Nella foto: la Principessa insieme al Factory Manager SKF Guido Gaveglia (a sin. nella foto) e all’Ambasciatore Jan Björklund

 

Gallo (Pd): “Azienda zero, tante ombre e poche luci”

“La nuova Azienda sanitaria che si è costituita oggi non creerà efficienza, ma, secondo noi, confusione. Abbiamo cercato di correggere, per quanto possibile, gli aspetti più delicati della proposta di legge, ma restano ancora molte ombre su Azienda Zero” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Il voto del Partito Democratico sarà, pertanto, contrario – prosegue Gallo – soprattutto per quanto concerne l’aspetto di delega dei procedimenti di acquisto delle Asl a Azienda Zero che, a nostro parere, provocherà una serie di problemi. Temiamo infatti le stesse disfunzioni che si sono verificate ai tempi di Monferino. Inoltre, ribadiamo che occorre riformare a 360 gradi la sanità piemontese, invece di approvare provvedimenti spezzettati. Ci saremmo, infatti, aspettati che si riscrivesse il Piano sociosanitario, prima di procedere alla costituzione della super Azienda”.

“Ci siamo battuti sino alla fine – conclude il Presidente Gallo – e siamo riusciti a ottenere molti risultati. Purtroppo non abbiamo bloccato questo provvedimento. Nei prossimi mesi monitoreremo come e che effetti avrà sulla nostra sanità pubblica. Auspichiamo che il prossimo passo di Icardi sia quello di affrontare la riscrittura del Piano sociosanitario che non dovrà essere una riforma calata dall’alto”.

 

Maschere a forma di teschio sulle statue dei giardini Balbo

Nella notte tra il 18 e il 19 ottobre, sulle statue di diverse città italiane (a Torino quelle dei patrioti risorgimentali Cesare Balbo e del generale vercellese Eusebio Bava, in piazza Cavour, aiuola Balbo) sono comparse delle grosse maschere a forma di teschio. Si tratta di un’azione curata dall’artista Michele Tombolini in collaborazione con Extinction Rebellion.

“Il teschio, simbolo dei lavori dell’artista Tombolini, – si legge in una nota di Extinction Rebellion – qui assume il valore simbolico della morte del pianeta e dei rischi che l’umanità sta correndo.
A Firenze, quattro persone sono state fermate e denunciate dalla polizia per “Deturpamento di beni di interesse storico artistico” (art. 639 c.p.), sebbene si tratti di semplici maschere di cartapesta appoggiate sul capo della statua, issate con una canna di bambù per non danneggiare in alcun modo il monumento”.

Fondazione CRT apre il primo “cantiere” per la formazione gratuita di leadership

Al via “Talenti per la Comunità”, un progetto pioneristico in Italia per laureati ad alto potenziale

 

 La Fondazione CRT apre il primo “cantiere” nazionale per la formazione gratuita di nuove leadership, con l’apporto scientifico, unico in Italia, della Scuola di Politica “Vivere nella Comunità” fondata da Pellegrino Capaldo, Sabino Cassese e Marcello Presicci.

 

Questo pionieristico progetto si chiama “Talenti per la Comunità: costruire nuove leadership”, e offrirà a giovani laureati under 36 – da selezionare su scala nazionale tramite bando – gli strumenti, le conoscenze e le competenze per promuovere e gestire processi di crescita sociale, civile, economica, culturale sui territori.

 

“Talenti per la Comunità” trae origine da una delle dieci idee per un futuro più sostenibile, inclusivo e orientato alla creazione di valore sociale, emerse dagli “Stati Generali” della Fondazione CRT: il lungo percorso di ascolto-partecipato con il coinvolgimento di un migliaio di stakeholder nel Nord Ovest, tra Sindaci, rappresentanti di istituzioni e fondazioni, opinion leader, protagonisti del mondo della cultura, delle Università, dell’economia, del terzo settore, del volontariato, della ricerca, dell’innovazione.

 

In un’epoca come quella attuale, caratterizzata dal venir meno dei luoghi tradizionali di costruzione delle future classi dirigenti, offrire nuovi modelli di leadership basati su idealità condivise, sul merito e sul talento è un contributo fondamentale non solo per l’innovazione sociale e territoriale, ma per la stessa vita democratica. Questa nuova sfida nel trentennale della Fondazione CRT è un ulteriore investimento nel capitale umano, la risorsa che, prima e più di ogni altra, alimenta il cambiamento attorno al bene comune”, afferma il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.

 

Coltiviamo il primo nucleo della next generation dei civil servants: giovani ad alto potenziale in termini di passione civile, conoscenze e competenze, pronti a contribuire all’empowerment del Paese in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, il Green Deal europeo e il PNRR italiano”, dichiara il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci.

 

“Talenti per la Comunità” è realizzato in collaborazione con il “Consorzio Aaster” guidato dal sociologo Aldo Bonomi, il “Cottino Social Impact Campus” e il Consorzio sociale “Il filo da tessere”.

 

Il corso multidisciplinare mixerà lezioni in presenza e a distanza, con workshop, approfondimenti di case histories e attività sul campo. Saranno formate figure con una visione internazionale, capaci di progettare, coordinare e mobilitare risorse, a partire da quelle europee, valutare la sostenibilità e l’impatto degli interventi, anche attraverso la leva dei Big Data, comunicare i territori, accompagnare la digital transformation.

 

Ulteriori informazioni sul sito www.fondazionecrt.it

La Regione: “Duplicati i fondi per i più fragili”

FAMIGLIA, L’ASSESSORE CAUCINO: «LA REGIONE NON LASCIA, MA “RADDOPPIA”. 

 

Maxi intervento a favore dei nuclei famigliari piemontesi. Anche grazie alle risorse statali, via libera a 2 milioni e 290mila euro a disposizione dei 44 centri sparsi su tutto il Piemonte e per i 48 Enti gestori, per sostenere i più fragili. E con un accordo con Comune di Torino e San Vincenzo, la Regione sosterrà il call center h24 dedicato alle mamme con bambini. 

Il sostegno alle famiglie. Concreto, tangibile. Soprattutto a quelle più fragili, spesso «invisibili». L’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino, ci crede molto e ha voluto approfittare dell’aumento dei fondi statali per le politiche per la famiglia per rilanciare, proporzionalmente, altrettanto con le risorse regionali: complessivamente arriveranno 2 milioni e 290 mila euro di cui 1 milione e 840 mila da Roma e 455mila dalla Regione. Lo scorso anno la somma era stata ben più contenuta, con un contributo statale di 861,600 euro e 281mila euro da piazza Castello.

Le risorse, come deciso dalla giunta su proposta di Caucinoverranno impiegate su tre fronti: il primo riguarda i 44 centri per le famiglie sparsi per tutto il Piemonte (vedi allegato, con l’elenco dei Centri). Si tratta di servizi istituiti dalla Regione per affiancare le famiglie nel loro ruolo educativo, sociale e di cura in tutti i passaggi evolutivi del ciclo di vita, sostenendo in particolare la genitorialità a fronte di eventi critici inaspettati. I Centri per le famiglie sono realizzati dai Comuni, in raccordo con i consultori familiari, con lo scopo di fornire informazioni e favorire iniziative sociali di mutuo aiuto, in collegamento e raccordo con gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali. Tali strutture forniscono informazioni, consulenza e servizi, per sostenere le famiglie, sia nella formulazione del proprio fabbisogno, sia nella ricerca della risposta più adeguata, attraverso la rete dei servizi territoriali.

Ma la novità, voluta esplicitamente da Caucino, è che quest’anno partirà un progetto in tutta la Regione per allestire centri sostegno aggiuntivo per famiglie con figli 0-6 anni. Non solo: verrà realizzata una carta che illustrerà – relativamente a quella fascia di età – tutti i servizi disponibili per i bimbi sul proprio territorio di appartenenza.

Il secondo filone di intervento riguarda, invece, un tema molto delicato e sentito: il sostegno a chi ha adottato minori sopra i 12 anni o con disabilità comprovata. Si tratta – il Piemonte è l’unica Regione in Italia ad averlo fatto – di circa 100 ragazzi che sono già stati analizzati e schedati in modo da rendere più efficace e mirato il sostegno. Il servizio sarà somministrato dai 48 Enti gestori piemontesi. (in questo link la è possibile consultare l’elenco di ogni Asl e provincia: http://www.regione.piemonte.it/cgi-bin/polsoc/ricerca/enti/index.cgi )

Due le novità introdotte quest’anno: sostegno a interventi per famiglie con figli adolescenti in accompagnamento e implementazione e abbellimento dei luoghi che accolgono gli incontri tra genitori e figli in spazio neutro per far sì che il «bello» contribuisca al benessere psicofisico e sociale di ragazzi e famiglie.

La terza iniziativa – non meno importante – è l’intervento, in forma di sostegno economico, a favore del call center (in collaborazione con i Gruppi di volontariato vincenziano e con il Comune di Torino) dedicato alle mamme con figli che hanno bisogno di un sostegno, anche immediato. Tanto che il servizio è attivo 24 ore su 24. Si tratta di realtà molto delicate, donne per lo più sole, senza una rete di sostegno e di solidarietà che spesso necessitano di un supporto nella gestione del proprio bambino.

«Il sostegno alle famiglie, in particolare quelle più fragili – spiega l’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino – è sempre stato al centro della mia azione politica, così come quello alla genitorialità. Per questo sono estremamente orgogliosa del risultato ottenuto con questa delibera appena approvata, che viene incontro a chi ha davvero bisogno di una mano concreta. Penso alle tante mamme in difficoltà, penso a chi ha subito le gravi conseguenze, economiche, psicologiche e anche sociali della pandemia da Covid19 e che oggi meritano di essere sostenute con ogni mezzo a disposizione. Ebbene queste famiglie sappiano che nonostante le enormi difficoltà che stiamo vivendo e che vivremo la Regione sarà sempre al loro fianco, per aiutarle e sostenerle con pragmatismo e concretezza».

Ha vinto il centrosinistra o ha perso il centrodestra? Un’analisi senza sconti

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A cura di Lineaitaliapiemonte.it

In questa tornata legislativa c’é stato il vero capolavoro: il centro destra “unito” ha avuto due anime con la stessa proposta politica del governo, e quindi la stessa del PD, e la terza anima persa nel deserto del nulla cosmico, incapace di assumere una posizione netta e concreta. Di quella moltitudine di italiani in continua protesta nelle piazze non é fregato nulla a nessuno. Con questa splendida strategia pretendevano che la gente andasse ai seggi e li votasse?

Leggi l’articolo:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/10/19/leggi-notizia/argomenti/messaggi-in-bottiglia/articolo/lopinione-perche-il-centro-destra-ha-perso-di-marco-corrini.html

Finge di essere stato rapinato, denunciato

Sono le 11 del mattino in zona Mirafiori quando un cittadino contatta il 112 NUE riferendo di essere stato appena derubato. Gli agenti del commissariato di zona raggiungono la vittima, che racconta loro quanto accaduto poco prima.

L’uomo, dopo aver prelevato ad un bancomat in corso Traiano, era stato bloccato da due soggetti a bordo di un motociclo, che gli avevano intimato di consegnare il denaro ritirato. Questi aveva ubbidito ed i malfattori si erano poi allontanati, facendo perdere le proprie tracce.

Nel visionare le immagini della video sorveglianza di un’attività commerciale presente nella zona interessata, gli operatori non trovano riscontro con il racconto della vittima.

Dopo alcuni istanti l’uomo confessa ai poliziotti di aver inventato tutto nel tentativo di giustificare alla moglie il fatto di aver smarrito il denaro prelevato.

Scattata la denuncia per simulazione di reato e procurato allarme.

Se Damilano si fonde con i progressisti…

Le prime parole di Paolo Damilano, sconfitto a Torino dal piddino Strefano Lo Russo, non faranno felici gli elettori del centrodestra che lo hanno sostenuto.

Perché il mancato primo cittadino ha dapprima rivendicato il successo della sua lista personale  – primo partito del centrodestra e secondo in assoluto – ma poi ha aggiunto che Torino Bellissima si fonderà con i Progressisti, ossia la lista di ex piddini, madamine, varie ed eventuali che erano passati con il centrodestra ma che erano andati incontro ad un disastro totale…

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Ed ora Damilano si fonde con i Progressisti. La destra torinese si merita la presa in giro..