ilTorinese

Vaccini, riapre il maxi hub del Valentino

lunedì 3 gennaio, ripartono le vaccinazioni al maxi-hub del Valentino. Alle ore 10 è previsto un punto stampa con il Presidente della Regione, Alberto Cirio, e con l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi.

FOCUS SULLE DOSI DISPONIBILI NEL MESE DI GENNAIO

In Piemonte per il mese di gennaio è prevista una disponibilità complessiva di circa 1.400.000 vaccini, sommando la disponibilità attuale di circa 700.000 dosi agli arrivi previsti entro fine mese.

Calcolando però l’uso di Moderna doppio, dal momento che per la terza dose di questo vaccino si utilizza la mezza fiala, la disponibilità reale è di circa 1.600.000 vaccini: un quantitativo più che sufficiente per coprire il target medio quotidiano fissato dal Commissario straordinario generale Figliuolo sia quello che la Regione si è posta autonomamente, di circa 50.000 somministrazioni al giorno.

In ogni caso, la struttura commissariale si è già resa disponibile, qualora necessario, a venire in supporto integrando le dosi.

A questi quantitativi si sommano poi anche 84.500 dosi di Pfizer pediatrico: nelle prossime settimane ne sono attese altre 216.000.

Il target complessivo potenziale in Piemonte dei 5-11enni è di 246 mila bambini. Al momento hanno aderito in 47 mila e ne sono stati già vaccinati quasi 15 mila.

L’obiettivo è completare tutti quelli che hanno aderito prima che ricominci la scuola dopo le feste

Covid e quarantene dei poliziotti: Siap chiede Ffp2

Covid-19 aumento esponenziale quarantene tra i poliziotti. Indispensabile rispetto norme di prevenzione e dotazione mascherine Ffp2

“Dobbiamo purtroppo assistere ad una nuova recrudescenza del
contagio ed in questi giorni sono molte decine i poliziotti della
provincia risultati positivi o in isolamento fiduciario – dichiara
Pietro Di Lorenzo, Segretario Generale Provinciale del
SIAP, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di
Stato – .
“Basti pensare  – prosegue – che tutti i posti riservati presso le strutture
della Polizia e presso i covid hotel sono occupati dai colleghi che
non dispongono di propria abitazione, a loro si devono aggiungere
quelli che dispongono di proprio alloggio”.
“E’ necessario dunque richiamare tutti, a cominciare
dall’Amministrazione, al rispetto delle misure di prevenzione ma
anche richiedere con forza che il personale, a cominciare da quello
che opera in strada o a contatto con utenze importanti quali
l’Ufficio Immigrazione, sia dotato urgentemente delle mascherine
Ffp2.
Ciò non solo per l’alta contagiosità della variante Omicron, che
espone maggiormente a rischio di contagio gli operatori e tutti i
soggetti con i quali vengono a contatto, ma anche per le nuove
misure per il contenimento della pandemia da Covid-19 che
prevedono tra l’altro l’obbligo di indossare i dispositivi di
protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2.
E’ evidentemente paradossale ed imbarazzante per gli operatori
essere chiamati a intervenire in tutte le circostanze nelle quali il
cittadino ha l’obbligo di adempiere alla norma indossando
dispositivi non previsti.
Ci auguriamo dunque, a quasi due anni dall’inizio dell’emergenza,
che per l’ennesima volta non siano i poliziotti a doversi comprare i
dispositivi per proteggersi e far rispettare le norme rispettandole a
loro volta”

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria


Elisabetta
Rasy   “Le indiscrete”    -Mondadori-     euro  20,00

 

La Rasy è maestra nel raccontare le vite di donne artiste e dopo “Le disobbedienti” (del 2019) dedicato a 6 pittrici ora si concentra su 5 grandi fotografe il cui sguardo dietro l’obiettivo ha cambiato l’immagine del mondo.

Tina Modotti, Dorothea Lange, Lee Miller, Diane Arbus e Francesca Woodman sono le straordinarie  indiscrete diversissime tra loro per carattere, traiettoria di vita e destino– che seppero invadere  in senso positivo le altrui riservatezze e immortalarle con un linguaggio nuovo e personalissimo.  La Rasyè riuscita a raccontarle concentrando in poco più di 200 pagine il vissuto, gli affetti e come si sono destreggiate tra carriera e vita privata.

Tina Modotti era figlia di operai e a 12 anni già lavorava in fabbrica a Udine. Poi la famiglia emigra in California dove Tina viene notata dall’industria del cinema per la sua bellezza; però quello che le interessa non è essere raccontata, piuttosto è lei a voler raccontare il mondo. E’ quello che farà nel Messico post rivoluzionario, scegliendosi una vita avventurosissima, ma anche drammatica.

Dorothea Lange era figlia di immigrati tedeschi, a 7 anni si ammala e rimane segnata dalla zoppia per tutta la vita. Negli anni 30 è colei che immortala la povertà e la depressione di quel difficile periodo storico. La sua carriera è avviata, ma molla tutto per sposarsi e diventare madre.

Poi torna dietro l’obiettivo e instancabile va alla ricerca dei suoi soggetti, quelli di cui sente forte il richiamo. Sono le vittime della grande depressione interna americana; di fatto i personaggi di cui scriveva Steinbeck, alle prese con fame, mancanza di lavoro, vita stentata alle soglie della miseria più nera, i nuovi straccioni.

Famiglie intere, bambini e madri, come quella fotografata nel 1956  in California “Migrant mother di una bellezza struggente e tra le sue  opere più famose.

Lee Miller è lo splendore che occhieggia dalla copertina del libro;donna bellissima, piena di fascino e coraggio. Fin da bambina la sua avvenenza sembra condannarla ad essere un trofeo da esposizione; a 8 anni subisce l’abuso di un familiare e viene spinta sulle passerelle delle sfilate.

A 22 anni vola a Parigi dove diventa l’idolo, la modella e musa prediletta dei surrealisti. Man Ray se ne innamora perdutamente e la ritrae quasi ossessivamente.

Ma a Lee va stretto il ruolo di top model; osserva il lavoro dell’amante e mira a passare dietro l’obiettivo che vuole puntare come un mirino sul mondo. Nel 1932 sbarcando a New York, ai giornalisti in attesa risponde con freddezza «Non voglio essere una fotografia, voglio fare una fotografia».

Diventa una delle più famose e intraprendenti fotografe di guerra, la prima ad entrare in un campo di concentramento e a fissare per sempre immagini devastanti. Famosa la sua foto che ha allestito come un set in cui fa il bagno nella vasca di quella che era la casa di Hitler.  

Anche la sua vita affettiva sarà avventurosa; un po’ di stabilità arriverà con Roland Penrose  nella loro grande fattoria nel Sussex e la nascita del figlio Anthony. Ma le esperienze l’hanno profondamente segnata nel fisico sempre più dolorante, nei nervi e nell’anima che cerca di tenere a bada con sonniferi e psicofarmaci. A 39 anni della modella più bella del mondo è rimasto ben poco…sembra sepolta sotto il peso della guerra.

Diane Arbus nasce in una ricca famiglia di ebrei russi emigrati in America, che ha fatto fortuna aprendo  grandi magazzini di abbigliamento femminile,  ed è a quel lavoro che Diane viene avviata. Ma ad appena 15 anni si innamora di Allan Arbus, giovanotto dipendente dei magazzini; si impunta e quando compie 18 anni lo sposa. Con lui inizia a lavorare come fotografa di moda; è tecnicamente bravissima, ma si sente insoddisfatta perché la sua vocazione è un’altra. Indifferente al lusso che la circonda,avverte profondamente “l’imperfezione umana” anche dentro di sé. Ecco la sua via: immortalare creature altamente imperfette e difettose che normalmente si preferisce non vedere. Lei invece gli dà voce, è alla ricerca costante di fenomeni da baraccone, barboni, nudisti con brutti corpi, figure al margine non solo della società, ma anche dello sguardo. Li cristallizza nelle foto con un’empatia fuori dal comune e che in un certo senso la divora. Negli 11 anni della sua carriera fotografa anche personaggi famosi, come Norman Mailer. Gli anni 60 sono per lei una stagione ininterrotta di successi, ma anche separazioni, la più dolorosa è quella dal marito. La sua fine è tragica; viene trovata morta nella vasca da bagno dove si è tagliata le vene dopo aver inghiottito dosi massicce di barbiturici.

Francesca Woodman oggi è considerata un genio della fotografia del 900, anche perché ha saputo guardare il  corpo umano, nello specifico il suo, in modo assolutamente inedito. Nata in una famiglia con il culto dell’arte, fin da piccola viene trascinata dai genitori per musei, dove scorrazza per ore tra i quadri. Arte è sinonimo di Italia, dove la famiglia soggiorna nei pressi di Firenze ogni estate, mentre il resto dell’anno vive in Colorado.

Francesca ha un forte legame con il bel paese; nel 1977 ottiene una borsa di studio a Roma ed è lì che scatta le sue foto migliori. Ritrae sempre e solo se stessa. A chi le chiedeva spiegazioni,rispondeva con somma ironia «E’ una questione di convenienza….io sono sempre a disposizione».

Prepara ogni immagine con estrema cura; in bianco e nero, per sottrazione, nascondendo all’obiettivo parti di sé, incarnando la bellezza fragile del corpo femminile che si sottrae allo sguardo. Dimolteplici scatti ne sceglie solo uno e distrugge tutti gli altri.

Quando torna a New York si scopre sempre più estranea alla città delle 1000 luci e delle donne in carriera; non trova accoglienza, né attenzione e nemmeno concentrazione. Diventa l’emblema della solitudine dell’artista, una serie di eventi le rema contro e per un po’ cerca rimedio nei psicofarmaci. A soli 23 anni

pone fine alla sua vita buttandosi nel vuoto da  un palazzo  di New York. Un angelo caduto che otterrà riconoscimento e successo postumo.

La fotografia agli albori del 900 aveva il vantaggio di essere un’arte nuova, un mestiere che non doveva scrollarsi di dosso il predominio maschile e che vide l’affacciarsi di molte donne, alcune grandissime come quelle che ci racconta la Rasy.

Shirley Jackson “La meridiana”   -Adelphi-    euro  19,00

E’ esilarante questo piccolo gioiello forgiato dalla genialità di Shirley Jackson –nata a San Francisco nel 1916 e morta nel Vermont nel 1965 a soli 48 anniautrice magistrale nell’imbastire storie gotiche.

Scrisse la maggior parte dei suoi racconti dell’orrore (che pare abbiano influenzato anche Stephen King) negli anni Cinquanta/Sessanta del 900. Eppure conquistò la notorietà come moglie del critico letterario Stanley Edgar Bennigton, e per gli articoli di economia domestica e di vita familiare pubblicati su riviste femminili. Era affetta da agorafobia e raramente metteva il naso fuori di casa, ed ecco perché le dimore sono centrali nelle sue opere, che la casa editrice Adelphi sta riproponendo.

In questo romanzo la Jackson è riuscita a legare insieme e senza sbagliare un colpo commedia brillante e paura; facendo scendere in campo due ossessioni ricorrenti nei suoi scritti, la casa stregata e lo scetticismo di chi non crede ai fantasmi.

Scenario è una vecchia villa costruita da un antenato smanioso di sfoggiare la sua ricchezza. E’ circondata da un alto muro che la separa dai comuni mortali; è di un’opulenza ridondante tra pareti affrescate e materiali di pregio come oro, argento e madreperla.

Nel giardino c’è la meridiana del titolo fatta costruire dal fondatore e con incisa una massima peculiare «Che cos’è questo mondo?».

La gotica magione è abitata da una famiglia che definire disfunzionale non rende neanche lontanamente le sue bizzarrie. Su tutto tira un’aria sinistra che prelude a una vicina fine del mondo,mentre i personaggi trasudano veleno l’uno contro l’altro.

Il romanzo inizia con il ritorno della famiglia dal funerale del padrone di casa, Lionel Halloran, deceduto in seguito a una rovinosa caduta dallo scalone di casa.

Secondo sua moglie Maryjane  sarebbe stato ucciso dalla madre di lui; la dispotica Orianna Halloran  che  l’avrebbe fatto per impossessarsi della casa e poter comandare su tutti. Lei che avevasposato l’erede Richard  solo per i soldi e la villa, ed ora si ritrova il marito in sedia a rotelle.

A pensarla come Maryjane è anche la sua figlioletta Fancy, viziatissima bambina che odia cordialmente la nonna Orianna.

Poi a complicare le cose ci si mette pure Fanny, sorella di Richard, che nella nebbia si perde nel giardino e si  sente chiamare niente meno che dal padre defunto da tempo, che le annuncia «Dal cielo, dalla terra e dal mare c’è pericolo, dillo a quelli che sono in casa. Ci saranno fuoco nero e acqua rossa e la terra si rivolterà urlando…».

E come ci si prepara alla fine del mondo? Intanto cambiandosi abito per cena per presentarsi nel nuovo mondo in modo armonioso e non sfigurare. Ecco un assaggio dell’ironia dirompente di questo romanzo in cui si avvicendano altri personaggi strampalati; dalla servitù all’incontro con una setta, quella dei Veri Credenti. Un romanzo che è una chicca tutta da scoprire.

Piero Armenti   “Se ami New York”       -Mondadori-     euro 18,00

 

Piero Armenti ha 35 anni, ed è uno degli italiani che a New  Yorkha trovato e saputo cogliere la sua occasione. Arrivato subito dopo l’università è rimasto folgorato dalla Grande Mela dove se ti dai da fare tutto sembra possibile. Lui l’idea vincente l’ha avuta; ha iniziato a raccontare le sue avventure, bellezze, stravaganze, curiosità e angoli particolari di New York con divertenti filmati sui social, che ci permettono di entrare più a fondo nella dimensione Big Apple. E’ diventato il giornalista urban explorerpiù famoso e seguito del web, ed è pure un imprenditore di successo con “Il mio viaggio a New York”  tour operator che offre esperienze uniche e inedite  nella Grande Mela.

Gli inizi nella città unica al mondo li ha raccontati nel suo libro precedente “Una notte ho sognato New York”, ora ci regala questo romanzo in cui c’è lui a tutto tondo. Oggi è proprietario di un bellissimo appartamento a Manhattan, guadagna bene …ma nel romanzo avverte una certa precarietà. Perché in fondo nella città che non dorme mai, quando tutto sembra andarti bene….lei ti spiazza e rimescola le carte.

Il protagonista sta attraversando una fase un po’ apatica, un periodo di disagio esistenziale, e la mancanza di entusiasmo e di un piano B nel caso le cose non andassero più tanto bene. Perché a New York il successo non concede stalli o momenti di pausa. Tuttavia è la città dove tutto è possibile, soprattutto quando hai messo insieme un bel carnet di conoscenze. Piero approda a lavorare per un po’ nella galleria d’arte dell’amico Rocco e lì ecco che il destino gli fa incontrare Elena, aspirante pittrice spagnola dal talento ancora in erba. E la vita del protagonista sta per prendere una certa piega ………in cui entrano amore, convivenza e scelte  definitive su dove stare e come proseguire.  Piero cosa sceglierà?

 

Lydia Sandgren   “La famiglia Berg”  -Mondadori-    euro 25,00

E’ il romanzo di esordio della psicologa svedese Lydia Sandgrened ha vinto due premi letterari.

Siamo nella Svezia degli anni settanta /ottanta e al centro del libro si avvicendano 3 personaggi principali di cui l’autrice racconta le vite, con continui salti nel tempo, un mistero da svelare e una famiglia tutta da conoscere.

Protagonista è Martin Berg proprietario ed editore di una piccola casa editrice di Göteborg che sta subendo la crisi del settore. Alla soglia dei 50 anni, fin dalle prime pagine, Martin annaspa in una fase di bilanci e smarrimento.

Da giovane sognava di scrivere una grande romanzo; poi la vita l’ha spinto a più miti consigli e comunque continua a pensare a un poderoso saggio su uno scrittore poco noto, William Wallace, che lui reputa all’altezza di Hemingway e  F. Scott Fitzgerald.

Il romanzo ricostruisce la sua crescita ed evoluzione nell’arco degli anni, incluso un periodo bohemien a Parigi in gioventù, insieme all’amico del cuore Gustav Becker, genio introverso diventato un pittore affermato.

Ora Martin è un uomo a metà percorso ed è riuscito a portare a casa i suoi successi, a partire da un’azienda tutta sua. Ha formato una famiglia con due figli ma …anche un grande vuoto….

E già perché un bel giorno di anni prima sua moglie Cecilia se n’era andata, lasciandosi alle spalle anche i figli Rackel, che all’epoca aveva 12 anni, e Elis di 3.

Una fuga improvvisa e inspiegabile quando aveva 32 anni ed era stata la fanciulla più brillante della scuola, autrice di saggi e traduzioni visto che parlava la bellezza di 5 lingue. Era la migliore amica di Gustav, la sua musa e al centro dei suoi quadri più riusciti e famosi.

Poi sullo sfondo ci sono le famiglie di origine, gli amici, gli anni di gioventù tra notti brave e feste; una vita sregolata in cui sguazza ancora allegramente Gustav.

Invece Martin e Cecilia avevano dovuto affrontare un’inaspettata gravidanza, ed ecco che Martin aveva dovuto mettere da parte sogni velleitari e trasformarsi in marito, padre, editore responsabile e adulto.

Ora la figlia maggiore Rackel è avviata a una carriera di studiosa sulle orme di quella materna, ma non ha mai metabolizzato la scomparsa della madre e pensa di averne trovato traccia in un romanzo tedesco che sta traducendo per la casa editrice di famiglia.

Inoltre è in programma un’importante retrospettiva in omaggio al grande pittore Gustav Becker e le strade della cittadina sono tappezzate da manifesti in cui una giovanissima Cecilia campeggia al centro delle tele.

Poco più di 800 pagine che narrano una complessa storia familiare, per vari aspetti misteriosa e originale, attraverso il dibattersi due generazioni. E non mancano colti riferimenti a letterature, arte e filosofia.

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Curling: l’Italia con Gonin vola ai Giochi di Pechino 2022, quinte le azzurre

Il tricolore italiano sventolerà alto al prossimo torneo olimpico di curling. La Nazionale maschile, infatti, in occasione del Torneo Preolimpico di Leeuwarden ha staccato l’atteso pass per Pechino 2022.

Gli azzurri, tra i quali è stato protagonista il pinerolese Simone Gonin (Aeronautica Militare), hanno battuto per 6-5 la Repubblica Ceca ai playoff, ottenendo la seconda qualificazione consecutiva dopo Pyeongchang 2018 e la terza assoluta considerando l’edizione da Paese ospitante di Torino 2006. Gonin e i compagni – ovvero Joel Retornaz, Sebastiano Arman e Amos Mosaner, agli ordini del coach Claudio Pescia – hanno vinto otto partite su nove sul ghiaccio olandese, sfruttando il primo match point dopo aver concluso al secondo posto il round robin. E chiudendo così in bellezza un 2021 che li aveva già visti salire su uno storico podio ai recenti Campionati Europei. «Siamo davvero felici per questa qualificazione olimpica, che significa tantissimo: sapevamo di meritarcela, perché arriviamo da tanti mesi in cui giochiamo bene ed è il giusto riconoscimento di un lungo percorso», il commento dello skip azzurro Retornaz.

Pur lottando fino all’ultimo match e superando ogni aspettativa della vigilia, invece, ha dovuto salutare le ambizioni olimpiche la Nazionale femminile, che ha terminato il Torneo Preolimpico al quinto posto e, dunque, ai piedi della zona playoff. Le azzurre, con le piemontesi Angela Romei (Fiamme Oro) in pista ed Elena Dami (Mole 2020 Ice Skating) in qualità di alternate, hanno comunque confermato la costante crescita della formazione, dalla salvezza ai Campionati Europei fino alla qualificazione per il prossimo Mondiale, passando per le buone prestazioni offerte a Leeuwarden.

Covid, il bollettino di lunedì 3 gennaio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 4.583 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 13.660 dopo test antigenico), pari all’11,2% di 41.025 tamponi eseguiti, di cui 35.284 antigenici. Dei 4.583 nuovi casi gli asintomatici sono 3.641 (79,4%).

I casi sono così ripartiti: 3474 screening, 873 contatti di caso, 236 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 513.449, così suddivisi su base provinciale: 43.089 Alessandria, 24.601 Asti, 17.253 Biella, 72.553 Cuneo, 39.991 Novara, 268.371 Torino, 17.784 Vercelli, 18.799 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.331 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 8.677 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.354 (+60 rispetto a ieri).

I ricoverati in terapia intensiva sono 112 (+rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 81.995

I tamponi diagnostici finora processati sono 11.887.535 (+41.025 rispetto a ieri), di cui 2.749.547 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 12.072

Sono 7, nessuno di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.072 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.601 Alessandria, 731 Asti, 449 Biella, 1.488 Cuneo, 968 Novara, 5.779 Torino, 556 Vercelli, 384 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 116 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

417.916 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 417.916 (+1.206 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 33.478 Alessandria, 20.417 Asti, 13.643 Biella, 59.304 Cuneo, 33.297 Novara, 222.215 Torino, 14.981 Vercelli, 15.690 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.629 extraregione e 3.262 in fase di definizione.

Vaccini in via Schio, prova di efficienza e buona volontà

Caro direttore,

eravamo  in 600 ieri al centro vaccinale di via Schio. Non era previsto l’accesso diretto ma solo per forze dell ordine e dipendenti dell’amministrazione pubblica. Preso d’assalto, il personale sanitario si è  organizzato al meglio per poter vaccinare. La maggior parte si sono presentati per la prima e seconda dose. Il tam tam mediatico ha fatto effetto e l’affluenza è stata alta: sino a tre ore in attesa per poter essere vaccinati.Tutti pazienti in coda sperando di passare in quanto non era certo. Si era accettati 30 alla volta e i rimanenti attendevano sperando di poter entrare. Un grande esempio di volonta’ sociale nel rispondere agli appelli delle istituzioni.

P. Petromilli

Scuola: Ruffino (CI), ffp2 gratis a rientro sono costo per famiglie

Il diritto allo studio – e su questo credo siamo tutti d’accordo – va sempre e comunque tutelato. Per questo motivo credo che non dobbiamo creare allarmismi tra le famiglie che sono già preoccupate dal rientro in classe dei loro figli visti i nuovi dati di contagio causati dalla variante omicron.

Per fortuna oggi il vaccino nella fascia 5-11 aiuterà tanto i nostri studenti a evitare la dad, che ricordiamolo, è stata davvero dura e penalizzante per i nostri ragazzi.

Finalmente i trasporti sono più sicuri grazie all’introduzione di obbligo di utilizzo di  mascherina ffp2 e del super greenpass e questo è già un punto a loro favore.

Per evitare la dad in classe cerchiamo di far trovare sui banchi di scuola dei nostri studenti, per l’appunto, proprio questi presidi sanitari oramai obbligatori. Le ffp2 sono un costo reale per le famiglie, ma sono anche l’unico mezzo che abbiamo – assieme al vaccino – per fermare la circolazione del virus.

Il Paese sta rispondendo bene alla vaccinazione dei minori. Non mettiamo il carro davanti ai buoi paventando un obbligo vaccinale per i minori di cui non si è mai parlato.

La scuola fino ad oggi ha retto bene. Continuiamo a rispettare le regole che ci indica il cts, addirittura con quarantene azzerate per i vaccinati, e i nostri ragazzi continueranno a studiare in presenza com è giusto che sia.

Tutto il resto è sterile polemica.

Rigenerazione urbana: i fondi per i Comuni

Con decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze e del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, il 30 dicembre 2021, sono stati individuati i Comuni beneficiari del contributo previsto dall’articolo 1, commi 42 e seguenti, della legge 27 dicembre 2019, n.160 e dal DPCM del 21 gennaio 2021, da destinare a investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale.
Per gli anni 2021-2026 i contributi, confluiti nell’ambito del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), ammontano complessivamente a 3,4 miliardi di euro. Ricordiamo che i contributi possono essere nel limite massimo di 5.000.000 di euro per i Comuni con popolazione da 15.000 a 49.999 abitanti, 10.000.000 di euro per i Comuni con popolazione da 50.000 a 100.000 abitanti e 20.000.000 di euro per i Comuni con popolazione superiore o uguale a 100.001 abitanti e per i Comuni capoluogo di provincia o sede di Città metropolitana.

Il decreto interministeriale (a questo link: https://dait.interno.gov.it/documenti/decreto-fl-30-12-2021_1.pdf ) ha quattro allegati:
– allegato 1, che contiene l’elenco dei n. 2.418 progetti, per i quali le richieste sono pervenute nei termini previsti, in cui sono evidenziati distintamente quelli ammessi con riserva, e con la indicazione anche dei progetti esclusi dall’assegnazione del contributo perché ritenuti non ammissibili per le motivazioni ivi indicate (pdf qui: https://dait.interno.gov.it/documenti/decreto-fl-30-12-2021-all-1.pdf );
– allegato 2, che riporta l’elenco di n. 2.325 opere ammesse (pdf qui: https://dait.interno.gov.it/documenti/decreto-fl-30-12-2021-all-2.pdf );
– allegato 3, che contieneelenco delle n. 1.784 opere attualmente ammesse e finanziate. Gli enti locali beneficiari sono complessivamente n. 483 (pdf qui: https://dait.interno.gov.it/documenti/decreto-fl-30-12-2021-all-3.pdf );
– allegato 4, atto di adesione e obbligo, che i Comuni assegnatari delle risorse, sono tenuti a sottoscrivere al fine di assicurare il rispetto di tutte le condizioni e gli obblighi previsti dal PNRR.

Vi è però una ulteriore novità. È di particolare interesse – secondo Uncem – non solo questa graduatoria dell’allegato 3 del decreto di eiri, ma anche quanto previsto dalla legge di bilancio 2022, appena approvata in via definitiva dal Parlamento.
Il comma 534 (e successivi) dell’articolo 1 riguarda infatti i progetti di rigenerazione urbana, con lo stanziamento di altri 300 milioni di euro. Ed estendendo la platea dei beneficiari. Vediamo come.
Per i Comuni con meno di 15.000 abitanti si aprirà una procedura parallela a quella già sperimentata per i Comuni più grandi. I contributi potranno infatti essere richiesti anche dai Comuni sotto i 15.000 abitanti che, in forma associata, hanno una popolazione di oltre 15.000 abitanti, nel limite massimo di 5.000.000 di euro.

Le richieste di contributo dovranno riguardare singole opere pubbliche o insiemi coordinati di interventi pubblici relativi a:
– manutenzione per il riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche per finalità di interesse pubblico, anche compresa la demolizione di opere abusive realizzate da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire e la sistemazione delle pertinenti aree;
– miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive;
– mobilità sostenibile.
Le richieste di contributo dovranno essere inviate al Ministero dell’Interno entro il 31 marzo 2022. L’ammontare del contributo attribuito a ciascun comune sarà determinato dal Ministero dell’Interno entro il 30 giugno 2022.

Rsa Covid-free al 96 per cento Nuovi interventi della Regione

Continua il  sostegno della Giunta regionale alle attività delle strutture residenziali per anziani, disabili, minori, soggetti psichiatrici e con delle dipendenze.

L’assegnazione temporanea di infermieri e operatori socio-sanitari già occupati in tali strutture all’atto dell’assunzione nelle aziende sanitarie è stata prorogata fino al 30 giugno 2022.

E’ stato inoltre approvato un nuovo sistema di convenzioni che  potrà consentire agli infermieri dipendenti delle aziende sanitarie di effettuare nelle Rsa, su base volontaria, turni aggiuntivi al di fuori dell’orario di lavoro e non in libera professione. Potranno così essere ancora più garantiti adeguati livelli di assistenza infermieristica alle persone ospitate.

Sono stati diversi ed importanti i risultati prodotti da 20 mesi di continuo confronto con le associazioni di rappresentanza delle Rsa.

“A contraddistinguere il lavoro – dichiara il presidente della Regione Alberto Cirio con gli assessori alla Sanità e alle Politiche sociali, Luigi Genesio Icardi e Chiara Caucino – è stato proprio lo spirito di condivisione e soluzione dei singoli problemi nato da scelte non calate dall’alto, ma condivise con chi quotidianamente viveva e vive il problema della pandemia”.

Il presidente Cirio evidenzia anche che il 96% delle Rsa è Covid-free: “Le nostre residenze per anziani si confermano uno dei luoghi più sicuri, grazie alla campagna vaccinale e al lavoro fatto in questi mesi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte insieme alle oltre 700 strutture”. Su più di 34.000 ospiti al momento solo 95 risultano in isolamento per Covid, ovvero lo 0,28%. Minima anche la percentuale di positività nel personale, che è dello 0,44%, così come le ospedalizzazioni per Covid, che sul totale degli ospiti sono solo 8. La mortalità si conferma ridotta dei 2/3 rispetto al dicembre 2020, prima dell’avvio della campagna vaccinale.

Tra le misure principali e più significative vanno ricordate:

– il protocollo d’intesa del marzo 2020 che, grazie alle riunioni dell’Osservatorio RSA e allo svolgimento di oltre 250 cabine di regia provinciali, ha consentito di ottenere significativi risultati a tutela di ospiti e operatori e delle singole imprese sociali che gestiscono le strutture;

– la consegna da settembre 2020 al 31 dicembre 2021 di test antigenici ad ogni singola struttura, per garantire uno screening quindicinale, ora ridotto a 10 giorni, nelle Rsa e mensile in tutte le altre strutture (solo in quelle per anziani sono stati distribuiti oltre 2,2 milioni di test antigenici per un valore economico di oltre 3,3 milioni di euro);

– la distribuzione di test antigenici aggiuntivi per consentire l’ingresso di parenti e visitatori;

– il sostegno infermieristico con dipendenti del Servizio sanitario regionale alle strutture in difficoltà a causa del personale colpito dal Covid;

– la rilevazione settimanale delle Commissioni di vigilanza sulla situazione delle singole strutture, che solo nel 2020 ha prodotto più di 400 interventi (il triplo degli anni precedenti);

– la creazione della piattaforma, unica in Italia, che ha consentito e consente di monitorare quotidianamente più di 1500 strutture ed ha permesso di intervenire sulle situazioni di maggior criticità così individuate;

– l’approvazione della legge regionale n.3/2021, che ha stanziato oltre 40 milioni di euro a favore del sistema della residenzialità piemontese;

– la delibera del 9 aprile 2021 sulle “dimissioni protette”, che ha consentito a oltre 1500 anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti o con bisogni sanitari e assistenziali assimilabili di essere curati e assistiti, senza alcun onere per le famiglie, non più in ospedale ma nelle Rsa;

– l’adeguamento Istat delle tariffe nel luglio 2021 (che non avveniva dal 2017);

– la consegna dal settembre scorso di oltre 3,3 milioni di dispositivi di protezione individuale per un valore di 1.500.000 euro;

– il potenziamento dei corsi per operatori socio-sanitari, inserendo la possibilità di svolgere corsi a compartecipazione economica, per garantire una maggiore presenza e la riqualificazione professionale di chi in emergenza ha operato nelle strutture senza averne titolo;

– nel novembre scorso la possibilità per i medici di medicina generale di estendere il massimale degli assistiti per garantire la presa in carico di pazienti delle Rsa.

Altri importanti provvedimenti saranno adottati nei primi mesi del 2022: adozione di nuove linee guida che consentiranno ad operatori socio-sanitari specializzati di coadiuvare gli infermieri nella somministrazione dei farmaci che gli ospiti devono assumere; il potenziamento delle attuali forme di assistenza domiciliare; il monitoraggio mensile delle convenzioni, in modo da garantire omogeneità e utilizzo delle risorse previste per ogni singola Asl; la revisione dell’attuale assistenza socio-sanitaria alle persone anziane non autosufficienti per arrivare, tra l’altro, ad una riduzione delle fasce di assistenza infermieristica.