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Nitto ATP Finals Fan Village: in piazza San Carlo un programma di eventi a tutto campo

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Inaugurato ufficialmente ieri  il padiglione delle istituzioni del Nitto ATP Finals Fan Village sarà aperto tutti i giorni fino al 21 novembre con orario 10-22.

 

All’ingresso un welcome desk accoglierà i visitatori per dare informazioni turistiche e prenotare i molteplici eventi (è possibile farlo anche con l’App dedicata N·SŌ):  previsti incontri, degustazioni guidate, talk e presentazioni con prestigiosi conduttori e ospiti . Ogni giornata sarà caratterizzata da un tema comune che farà da guida: la torinesità, Design&Fashion, Food&Wine, Sport, Green, Music&Dance, Innovation Tech, Cinema&Theater e Art&Books.

Di seguito un estratto dei numerosi eventi in programma nel weekend.

Sabato 13 – Desig&Fashion

  •  “Perché, perché, perché, tour di 60 minuti per visitatori curiosi – visita guidata (piazza San Carlo, ore 10.30)
  •  “La Pininfarina attraverso le generazioni” – con Paolo Pininfarina, conduce Cristina Chiabotto (spazio eventi, ore 15.00)
  •  “Vestire buono, pulito e giusto” – con Dario Casalini, Cristina Chiabotto (spazio eventi, ore 16.00)
  •  “Puzzle, la rivoluzione del gioiello prêt-à-porter” – con Licia Mattioli, Cristina Chiabotto (spazio eventi, ore 17.00)
  •  “Tour Luci d’Artista” – visita guidata (piazza San Carlo, ore 17.30)

Domenica 14 – Food&Wine

  •  “Ma come vivevano questi Savoia? I nostri Savoia…” – visita guidata (piazza San Carlo, ore 10.30)
  •  “Il Gianduiotto IGP, la Torta langarola e il Panettone Torinese” – (sala degustazione, ore 14.00)
  •  “Giallo Zafferano” – con Davide Scabin, conduce Cristina Chiabotto (spazio eventi, ore 15.00)
  •  “Torino capitale del gusto: bufala o possibilità?” – con Luca Ferrua, Cristina Chiabotto (spazio eventi, ore 16.00)
  •  “Torino, nuovo centro della cultura e della gastronomia?” – con Matteo Baronetto, Cristina Chiabotto (spazio eventi, ore 17.00)

Il programma completo è disponibile su www.turismotorino.org

GTT: gratis in tram sul 4 e il 10 con il biglietto per assistere alle Nitto Atp Finals

Dal 14 al 21 novembre le Nitto ATP Finals faranno convergere al Pala Alpitour, sede della manifestazione, migliaia di persone e GTT ha predisposto un piano dei servizi per agevolare l’accessibilità all’impianto e al contempo fornire una valida alternativa ecologica di spostamento.

Il Pala Alpitour è raggiungibile con le linee 4 e 10, entrambe ben collegate alle principali stazioni ferroviarie di Torino: la linea 4, con transito sull’asse di corso Unione Sovietica, lo collega con le stazioni ferroviarie Porta Nuova e Stura, la linea 10, con transito sull’asse di corso Agnelli, lo collega con la stazione ferroviaria Porta Susa.

Inoltre, da Porta Nuova e Porta Susa, è possibile l’interscambio con la linea 1 di Metropolitana.

Come accennato, per la mobilità degli spettatori l’elemento sostanziale sarà il trasporto pubblico: per soddisfare la domanda durante le manifestazioni è prevista un’intensificazione di queste linee come abitualmente accade per i servizi calcio.

Sempre per incentivare l’accesso al Pala Alpitour in modalità “green”, in occasione dell’evento, da domenica 14 a domenica 21 novembre, GTT consentirà ai possessori del biglietto per la sessione prevista nella stessa giornata, di viaggiare gratuitamente su queste due linee, in conformità agli accordi intercorsi con FIT, società organizzatrice dell’evento, e con l’autorizzazione dell’Agenzia della Mobilità Piemontese e il Comune di Torino.

Tutte le informazioni di dettaglio saranno consultabili sul sito internet GTT e, come di consueto, si potrà programmare il proprio viaggio anche consultando le principali App di infomobilità, come il Bot Gtt di Telegram, Moovit e MaTo.

 

Le rompe uno zigomo e le ruba soldi e orologi Ma lei non denuncia il compagno

Erano  andati a vivere insieme in un appartamento in Madonna di campagna da più di un anno e lui continuava a maltrattarla

Lei però non aveva mai sporto  denuncia. La polizia municipale, chiamata in diverse occasioni dai vicini,  voleva portare via di  casa l’uomo, ventottenne, di professione muratore, ma lei lo ha difeso.

Finchè lo scorso agosto la donna si è presentata in ospedale con uno zigomo fratturato. E’ stato  così avviato il “codice rosso”, nato per combattere la violenza domestica, e sebbene la vittima di questi abusi fosse contraria a presentare querela gli  investigatori della municipale hanno dato il via alle indagini ascoltando  testimoni.

Il giudice ha così emesso un’ordinanza di custodia cautelare che impone l’allontanamento dalla casa della donna e il divieto di avvicinamento.

L’uomo aveva rubato inoltre denaro e orologi alla donna, ma non era bastato a vincere il timore di presentare una denuncia.

Il bollettino Covid di venerdì 12 novembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.45

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 397nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 184dopo test antigenico), pari allo 0,8% di 51.980tamponi eseguiti, di cui46.000antigenici. Dei 397 nuovi casi gli asintomatici sono 221 (55,7%).

I casi sono così ripartiti: 190 screening, 152 contatti di caso, 55 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 392.795,così suddivisi su base provinciale: 32.367 Alessandria, 18.857 Asti, 12.390 Biella, 56.493 Cuneo, 30.372 Novara, 209.274 Torino, 14.605 Vercelli, 13.910 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.625 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.902 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 24(+1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 242 (-1rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 5.287

I tamponi diagnostici finora processati sono 8.933.033(+ 51.980rispetto a ieri), di cui 2.419.345risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.849

Sei decessi di persone positive al test del Covid-19 (nessuno di oggi) sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi di 11.849deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.592 Alessandria, 725Asti, 436 Biella, 1.468 Cuneo, 951 Novara,5.657 Torino, 539 Vercelli, 377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 104 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

375.253 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 375.539(+ 140rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 30.369 Alessandria, 17.876 Asti, 11.803 Biella, 54.243 Cuneo, 29.169 Novara, 200.592 Torino, 13.859 Vercelli, 13.402 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.522 extraregione e 2.558 in fase di definizione.

Addio a Giampiero Galeazzi re della cronaca sportiva

Lutto nel mondo del giornalismo sportivo e non solo

All’età di 75 anni, è morto lo storico telecronista della Rai Giampiero Galeazzi. Noto come ‘Bisteccone’, Galeazzi era un simbolo unico del giornalismo sportivo italiano, nonché cultore di un’epoca calcistica immortale. Giampiero Galeazzi era anche un campione di canottaggio, con svariati successi conseguiti alla fine degli anni ’60.Grande telecronista, esperto di calcio, canottaggio e tanti altri sport, rimarranno nella storia le sue bellissime telecronache in quasi tutte le discipline sportive: una su tutte la vittoria alle olimpiadi di Seoul del 1988 dei fratelli Giuseppe e Carmine Abbagnale che conquistano la medaglia d’oro nella specialità “due con” entusiasmando un Paese intero.

Vincenzo Grassano

In memoria del dottor Garrone, pediatra umano e competente

Il noto medico torinese è morto di infarto nei giorni scorsi

Rimani quei 10 minuti in silenzio.  Basito ed incredulo. Gianni Garrone, non eri solo il pediatra delle nostre figlie. Ci davi sicurezza e calma con la tua calma e sicurezza.  Ti ho conosciuto nell’agosto del 1984. Il 27 luglio è nata Alice. Prematura. Doveva nascere a settembre.  10 giorni di culle termiche e poi visite di controllo per tutto agosto e settembre. Avevi cominciato appena l’attività di pediatra. E  le serate amicali nella casa di corso Pastrengo. Alice che gattonava con la gamba destra che faceva strani giri. E tu sempre rincuorante. Non vi preoccupare è fatta così. Il 24 marzo del 1997 nasce Sara.

Ovviamente ti abbiamo scelto come pediatra. E qui la burocrazia ha tentato di opporsi: eri al massimo dei mutuati.  Sara e Alice erano sorelle.  Non c’erano problemi.  Ci sbagliavamo, sorelle sì ma con due madri diverse, per giunta manco eravamo sposati. Divenni una belva. Le solite telefonate di protesta. Poi la tua, di telefonata: dai Patrizio, non ti arrabbiare. Si è liberato un posto. Ho iscritto d’ufficio Sara. Ma anche ogni tanto  tu andavi in ferie.  Così Sara girò diversi medici per uno sfogo cutaneo.  Non passava. Rientrato tu, capisci subito.  Avete un gatto? Si. E’ allergica, passerà.  Ciao amico Gianni, impossibile dimenticarti.
Patrizio Tosetto

Vandali imbrattano Palazzo Civico contro il Pd e i soldati caduti

I vandali hanno colpito con la vernice spray nella notte

Sono stati scritti insulti al Pd o frasi come «cambia la giunta ma non la minestra». Presi di mira anche i soldati caduti i cui nomi sono incisi sulle lapidi nel porticato del Municipio, definiti «infami». I vandali hanno annunciato con le loro scritte un corteo indetto il 3 dicembre dai collettivi studenteschi dell’ area antagonista. La rivendicazione del gesto è poi giunta dal Kollettivo Studenti Autorganizzati: «Ci avete ignorati per troppo tempo. È solo l’inizio», hanno scritto sui social. Replica il sindaco Stefano Lo Russo: «Palazzo civico è di tutte e tutti i torinesi. Imbrattarlo con insulti è un’offesa a tutta la comunità»

Embraco: Italexit chiede risposte a Giorgetti

 I SENATORI ITALEXIT : «VUOLE SACRIFICARE IL FUTURO DI 700 LAVORATORI PER NON SCONTENTARE L’EUROPA?»

Nella giornata di mercoledì 10 novembre, il Sen. Martelli (Italexit) ha presentato in Senato, insieme ai Sen. Paragone e Giarrusso, un’interrogazione rivolta al Ministro dello Sviluppo Economico per richiedere urgenti aggiornamenti sulla questione Italcomp.
Italcomp è la società che avrebbe dovuto raccogliere l’eredità dell’ex Embraco di Riva di Chieri e dell’ACC di Belluno creando un polo italiano della componentistica per frigoriferi in grado di competere a livello internazionale e, soprattutto, garantire un posto di lavoro ai 700 dipendenti delle due aziende. Il piano strategico, pronto da più di un anno, è stato tuttavia apertamente e ripetutamente boicottato dal Ministro Giorgetti, che in un’occasione ne ha addirittura negato l’esistenza: «Il dubbio – sostiene Italexit – è che Giorgetti sia pronto a sacrificare il futuro di questi lavoratori pur di non scontentare i diktat dell’Unione Europea contro gli aiuti di Stato alle imprese. Italcomp avrebbe infatti bisogno di fondi pubblici nella fase di avvio, dal momento che le banche inizialmente coinvolte si sono tirate indietro usando come scusa la grave condizione di instabilità globale. Questa possibilità ha subito allarmato i burocrati europei e infastidito il governo dell’Austria, ove ha sede un altro produttore di compressori: a questo punto c’è da chiedersi se Giorgetti vuole ancora fare gli interessi del suo “caro vecchio Nord” oppure se ha già giurato eterna fedeltà a Bruxelles».
Italexit ha quindi concluso con una riflessione sulla situazione del nostro Paese: «Da 30 anni in Italia manca una qualsiasi strategia di sviluppo industriale. Oggi come non mai, lo Stato avrebbe tutto il diritto di tornare a ricoprire un ruolo da protagonista e decisore nelle sorti dell’economia. Si stanno giocando partite importantissime nello scacchiere internazionale in tema di energia, innovazione, mobilità e ricerca scientifica: non si può assolutamente pensare di affidarsi solo all’iniziativa privata, relegando lo Stato a soggetto passivo che al massimo paga la cassa integrazione quando i progetti falliscono».

I residenti nelle aree della “malamovida” scrivono al sindaco

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO DEL COORDINAMENTO OLTRELAMOVIDA

Col presente comunicato, i comitati e le associazioni raggruppati nel coordinamento OltrelaMovida,
richiamano la nuova amministrazione appena insediata, ed in particolare il neo Sindaco Stefano Lo Russo, a
fornire risposte risolutive ed immediate alle gravissime criticità cui sono sottoposti i residenti delle aree
soggette alla “malamovida”: Quadrilatero di S. Salvario, Piazza Vittorio, Vanchiglia, Quadrilatero Romano,
Borgo Rossini, Borgo del Moschino.

Per i residenti di tali aree, la vivibilità nelle ore notturne è pressoché inesistente, il diritto al riposo
assolutamente negato, la salute (tutelata dalla Costituzione, art. 32) messa a grave repentaglio.
La densità estremante elevata di locali notturni che commerciano prevalentemente o esclusivamente alcool ha
colonizzato quasi ogni angolo delle aree in questione, i cui frequentatori, tra i quali si annovera un alto numero
di adolescenti, assediano le vie e le piazze di fronte ai locali. Simili assembramenti di persone, con bicchieri e
bottiglie in mano, rappresentano già di per sé una fonte di pericolo, perché intere vie risultano impercorribili
non solo per i veicoli privati ma anche per i mezzi di soccorso. Gli assembramenti di giovani (per lo più),
spesso col comportamento alterato dall’alcool, che occupano interi isolati per bere, fumare, chiacchierare,
insieme alla musica proveniente dai locali, producono un inaccettabile inquinamento acustico notturno fino
oltre le ore 3-4 del mattino, senza alcun riguardo per i diritti dei residenti, nonché degrado urbano (abbandono
di rifiuti, orinazione, vomito), ed elevato rischio di contagio da covid (proprio nel momento in cui il numero
di contagi sta risalendo in modo allarmante). Queste criticità si aggiungono al degrado e all’insicurezza
provocati dalla microcriminalità e dallo spaccio di droga.
Pressoché tutte le rilevazioni, effettuate nelle aree in questione, nel corso degli anni, hanno evidenziato
violazioni dei limiti acustici.
Di recente, a causa del “Piano di Occupazione Straordinaria di Suolo Pubblico”, una clamorosa privatizzazione
dello spazio pubblico, i cittadini hanno assistito ad un’invasione di “dehors” (che spesso non sono tali), in
molti casi non utilizzati, giganteschi ed in numero estremamente elevato, talvolta attrattori di degrado e
insicurezza.
L’azione della Polizia Municipale, per quanto lodevole, non è mai parsa essere nelle condizioni di contenere e
contrastare il fenomeno e, in moltissimi casi, alle chiamate da parte dei cittadini non corrisponde un intervento.
I controlli sono di gran lunga insufficienti e, anche quando vengono effettuati, le multe sono troppo basse
rispetto ai guadagni dei locali, per cui non sono efficaci.
In quest’ultimo decennio, da parte delle istituzioni, i residenti hanno sentito tantissime parole, assistito a
qualche timido tentativo che non ha conseguito evidentemente alcun risultato.
Nessuno mette in discussione il diritto delle persone, in primis dei giovani, di aggregarsi e rilassarsi né dei
proprietari di locali di intraprendere legittime attività economiche, ma queste non possono svolgersi in modo
tale da andare “in contrasto con l’utilità sociale o in modo da creare danno alla sicurezza, alla libertà e alla
dignità umana” (Costituzione della Repubblica Italiana art. 42). Le aree di malamovida sono invece soggette
ad una situazione di costante illegalità, apparentemente prive di gestione dello spazio e dell’ordine pubblico.
Una “movida” responsabile, formata da ristoranti e locali che svolgono la propria attività in orari serali, con
consumo moderato di alcool da parte degli avventori, sarebbe assolutamente sostenibile nelle zone in
questione, anzi potrebbe essere vantaggiosa per le stesse. Una “malamovida” incontrollata, fatta di
assembramenti selvaggi che perdurano fino a tarda ora, come quella presente a Torino, è incompatibile con
aree storiche dalle vie strette a forte caratterizzazione residenziale.
La recente sentenza 1261/2021, che ha riconosciuto che l’amministrazione non ha fatto tutto quanto in suo
potere per tutelare i residenti dai danni della “malamovida”, costituisce una pietra miliare nella lotta per i diritti
dei residenti.
Il coordinamento OltrelaMovida ritiene che fino ad ora sia mancata la volontà politica di affrontare e
risolvere il problema ed ha prospettato una serie di proposte che, a suo parere, potrebbero risolvere
definitivamente il problema. Esse possono essere reperite nella pagina
http://www.amorben.es/rispsansa/2021/07/08/rispettando-san-salvario-proposte-per-un-quartiere-sostenibile2/ e qui vengono citate solo per titoli.
1) Ampliamento dell’organico e riorganizzazione della Polizia Municipale.
2) Realizzazione di zone franche extraresidenziali per la movida.
3) Limitazione degli orari dei locali.
4) Abolizione della delibera sull’“Occupazione Straordinaria di Suolo Pubblico”.
5) Revisione di regolamenti e ordinanze.
6) Aumento di controlli e sanzioni.
7) Educazione nelle scuole, realizzazione di eventi e iniziative culturali alternativi alla movida.
8) Riqualificazione commerciale diurna delle aree di movida.
Lo scorso 2 agosto, i rappresentanti di OltrelaMovida hanno incontrato l’allora candidato sindaco Stefano Lo
Russo il quale ha assunto alcuni impegni nei loro confronti.
Alla luce di tutto ciò, il Coordinamento OltrelaMovida ritiene inutile istituire ulteriori tavoli di confronto
e richiede invece un incontro pubblico, in sede istituzionale (ad esempio un commissione congiunta delle
Circoscrizioni interessate), in luogo ed orario facilmente accessibili, possibilmente in modalità mista (in
presenza ed online), da svolgersi entro la fine del 2021, alla presenza del Sindaco al quale si richiede di
esplicitare le azioni che intende intraprendere per risolvere, finalmente, il problema della Malamovida
nella Città di Torino.

Il Coordinamento OltrelaMovida

Operazione “Meet up” La polizia sgomina rete di pedopornografia

Scoperta dalla Polizia di Stato una rete di utenti italiani che su una nota piattaforma di messaggistica scambiavano materiale pornografico realizzato utilizzando minori 

 

Gli investigatori del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino hanno concluso nei giorni scorsi una complessa operazione di contrasto alla pedopornografia online, che ha portato all’esecuzione di 26 decreti di perquisizione e ad indagare altrettanti soggetti, responsabili di detenzione e diffusione di materiale realizzato mediante sfruttamento di minori degli anni 18.

Tre arresti in totale: in Piemonte, Campania e Puglia. Sequestrati migliaia di files.

L’attività, diretta dalla Procura di Torino e coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online, ha riguardato tutto il territorio nazionale, impegnando nelle operazioni di perquisizione 11 Compartimenti.

A fondamento delle perquisizioni sono stati posti gli esiti dell’attività undercover condotta dalla Postale del Capoluogo piemontese, finalizzata al contrasto alla diffusione di materiale pedopornografico attraverso la rete: già dal mese di febbraio 2021 i poliziotti avevano attivato un servizio di monitoraggio su una piattaforma di messaggistica che vanta garanzie di ampio anonimato per gli utilizzatori., concentrando la propria attenzione su alcuni canali aperti, frequentati prevalentemente da utenti italiani.

Per effettuare tale attività, è stato necessario un lungo lavoro di carattere preparatorio, consistente nella ricerca del rapporto di fiducia con gli interlocutori che di volta in volta si mostravano interessati allo scambio di materiale, con un notevole sforzo mentale degli operatori nell’assunzione delle stesse vesti dei propri target.

Ricavati gli elementi utili alla prosecuzione dell’indagine, sono state messe a fattor comune le tracce informatiche lasciate in rete dagli internauti, che hanno consentito la loro identificazione. Particolarmente interessante si è rivelata la presenza di un ambiente chiuso, pubblicizzato dal proprio promotore, in cui veniva divulgato materiale pedopornografico previo pagamento di una somma di denaro che abilitava all’iscrizione al canale, anch’esso oggetto di accertamenti nel corso dell’indagine.

L’analisi degli elementi evidenziati dagli operatori ha ricondotto nel complesso a 26 soggetti destinatari dei decreti di perquisizione, emessi dal Gruppo Criminalità Organizzata e Reati Informatici dell’A.G. di Torino ed eseguiti, oltre che in Piemonte, con la collaborazione degli Uffici di Specialità della Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto.

Il materiale illegale sequestrato, altamente diversificato per categorie, conteneva anche contenuti raccapriccianti, ritraenti vere e proprie violenze sessuali in danno soprattutto di neonati.

Per una posizione campana, stante il rinvenimento di copioso materiale pedo, si è proceduto all’arresto di un sacerdote della Diocesi di Benevento, mentre è un tecnico informatico di trentasette anni il secondo arrestato residente in Piemonte; infine, in Puglia è stato arrestato, anch’egli per detenzione di ingente quantitativo di materiale, il creatore del canale a pagamento oggetto dei primi accertamenti, un ragazzo all’epoca dei fatti minorenne.