ilTorinese

Montaruli (Fdi): evitare discriminazioni non significa storpiare l’Italiano

Asterisco alla fine delle parole

“Esiste un modo per non discriminare che non storpia l’italiano. In questo la scuola dovrebbe dare l’esempio, non cedere a provvedimenti ideologici che peraltro anziche’ difendere l’identità di ognuno, l’annientano. Se si vuol dare seguito al dettato costituzionale si ricordi che l’uguaglianza si realizza nella valorizzazione dell’identità non nel nasconderla dietro un asterisco. Il liceo Cavour ci ripensi e trovi un modo più sostanziale e meno superficiale per la difesa dei diritti. Scriverò al ministro dell’istruzione Bianchi per un approfondimento sulla decisione assunta dalla scuola torinese circa l’inserimento dell’asterisco alla fine delle parole “studenti e ragazze” nelle comunicazioni scolastiche.” lo dice il deputato torinese di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli.

Il Palazzo dei Conti di Bricherasio si apre al pubblico

Una serie di iniziative in programma nel suo parco all’inglese

 

All’ingresso della ridente e accogliente cittadina di Bricherasio si incontra il Palazzo dei Conti di Bricherasio, attualmente appartenente alla famiglia Calleri di Sala, che ha vantato anche esponenti in famiglia di grande valore quali Edoardo Calleri conte di Sala, sindaco di Bricherasio dal 1951 al 1960, successivamente assessore regionale all’Urbanistica e primo Presidente della neonata Regione Piemonte.

“Il palazzo dei Conti di Bricherasio – spiega Guido Calleri di Sala, attuale proprietario – venne costruito tra Seicento e Settecento ai piedi delle colline del castello, nel luogo in cui sorgevano le fortificazioni che furono distrutte durante l’assedio del 1594 in cui Bricherasio, occupata dai Francesi, fu riconquistata dalle truppe dei Savoia dopo quaranta giorni di bombardamenti. Ancora oggi conserviamo nel parco una testimonianza storica di quell’assedio, in una porzione di mura”.

“In questo palazzo – aggiunge Guido Calleri di Sala – ebbe i natali, nel 1706, Giovan Battista Cacherano di Bricherasio, comandante delle truppe piemontesi e austriache che, il 21 luglio 1747, sconfissero i francesi nelle celebre battaglia del Colle dell’Assietta. A questo episodio si fa risalire la nascita del detto piemontese “bogianen”, che rappresenta la fusione delle parole “bogia” e “nen”. In italiano si traduce letteralmente con “non ti muovere”. Per cercare di contenere l’avanzata degli eserciti francesi e spagnoli, Carlo Emanuele III fece costruire, infatti, oltre ai forti di Exilles e Fenestrelle, lungo l’Assietta e il Grand Serin, piccole opere difensive in cui i soldati piemontesi si sarebberopotuti schierare in attesa del nemico. La situazione stava diventando difficile ma, nonostante tutto, le truppe non vollero ritirarsi e il loro comandante rispose alla richiesta di ritirata con le parole  “Nojautri bogioma nen”, “noi non ci muoviamo”.

“Il secondo personaggio che ha frequentato questa dimora storica– precisa Guido Calleri di Sala –  è stato Emanuele Cacherano di Bricherasio, fondatore dell’Accomandita Ceirano, dell’Automobile Club d’Italia e ideatore della Fiat. Un dipinto di Lorenzo Dalleaniritrae, infatti, la firma dell’atto di fondazione della Fiat e il conteEmanuele Cacherano di Bricherasio seduto al centro, vestito di bianco”.

“Dal secondo dopoguerra questo palazzo – aggiunge Guido Calleridi Sala – è  diventato una residenza estiva e, grazie all’impegno e alla passione di mio padre ( Edoardo Calleri di Sala), ha visto la progettazione  dell’architettura del parco, che ha un’estensione di quasi quattro ettari. Esso conta una cinquantina di specie arboree e almeno venti arbustive. Lo stile, elaborato anche grazie all’aiuto di un architetto, è  quello dei giardini all’inglese. Questo parco è stato protagonista di una più ampia apertura al pubblico rispetto a quella consueta domenicale di fine mese, vale a dire a fine settembre del 2020, quando abbiamo promosso l’evento dal titolo “Cibo  e territorio, un racconto continuo”, diventato  il fil rouge di un intero  weekend a Villa Calleri di Sala. Abbiamo scelto il cibo come elemento centrale di connessione con il territorio, consapevoli del fatto che natura e ambiente debbano essere centrali nella vita quotidiana di ognuno di noi”.

“Per la prossima primavera – precisa Guido Calleri di Sala – desideriamo aprire il parco ancor più al pubblico e renderlo ancor più un protagonista attivo della sua vita. Abbiamo constatato che piace molto al pubblico visitare e conoscere le specie arboreepresenti. Agli incontri organizzati lo scorso anno sul tema del legame tra cibo e territorio aggiungeremo la prossima primavera delle conferenze, ospitate nel parco, di presentazione di libri. Il primo testo che verrà presentato sarà l’ultimo volume scritto dal professor Pier Franco Quaglieni, fondatore, insieme a Mario Soldati, del Centro Pannunzio, dal titolo “La passione per la libertà”, in cui cinque pagine del volume sono, tra l’altro, dedicate a mio cugino Paolo Macchi. Il secondo libro che verrà presentato è quello scritto dal giornalista torinese Luca Rolandi dal titolo “Quando vinceva il Quadrilatero”, un romanzo del pallone, dedicato agli anni d’oro del calcio della provincia piemontese,periodo in cui questo sport era pionieristico ma nobile, e in cui furono riportate le vittorie di alcune squadre di calcio quali la Pro Vercelli, l’Alessandria, il Novara e il Casale; in questa occasioneverrà anche presentato il libro di cui è  autore Giorgio Merlo, dal titolo “I Granata”.

Il terzo appuntamento verrà dedicato a due volumi che saranno illustrati al pubblico nel parco della villa, entrambi dedicati alla chiesa di Santa Maria, uno frutto di una tesi di laurea sulla chiesa di Santa Maria di Volvera e uno sulla chiesa omonima sita a Bricherasio”.

La villa Calleri di Sala fa parte del circuito delle Dimore Storiche Italiane, che sono 4500 in Italia, e delle Dimore Storiche del Pinerolese, che contano, in totale, tredici proprietà storiche. Aderisce alle giornate aperte promosse dall’Associazione e è  vincolata alla Soprintendenza dei Beni Culturali del Piemonte.

Mara Martellotta 

Si è conclusa la tre giorni di Restructura

Successo per il Salone nazionale dell’edilizia, svoltosi nello spazio espositivo dell’Oval Lingotto Fiere di Torino dal 18 al 20 novembre 2021.

 

La manifestazione ha registrato numerosa presenza di pubblico e di professionisti del settore, come anche degli iscritti agli ordini professionali, a conferma dell’attenzione rivolta ad un comparto, quello edile, in forte crescita.

 

Restructura anche quest’anno ha confermato infatti la sua doppia anima: quella di Salone dedicato al grande pubblico che qui ha potuto trovare le ultime novità presentate dalle migliori aziende del settore, le soluzioni più attuali in ambito di ristrutturazioni e piccole finiture, e ha potuto incontrare l’eccellenza artigiana piemontese rappresentata in particolare da ceramisti, vetrai, falegnami e mosaicisti, che hanno partecipato alla manifestazione grazie al contributo della Regione Piemonte; e quella di momento di incontro e formazione dedicato agli operatori e professionisti del settore edile.

 

Molto partecipati infatti gli incontri di aggiornamento organizzati dagli Ordini Professionali, con rilascio dei crediti formativi: sono stati più di 50 i convegni e workshop proposti dall’Ordine degli Architetti, Ordine degli Ingegneri, Ordine dei Geometri, Ordine dei Geologi che hanno rafforzato l’offerta della kermesse. Tra questi grande partecipazione si è registrata al convegno con Luca Mercalli dal titolo “Un’esperienza di adattamento al riscaldamento globale: ristrutturare in montagna a basse emissioni”, organizzato dall’Ordine Architetti Torino e Fondazione per l’Architettura e al Torino Forensic, organizzata dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino che ha visto riunirsi per la prima volta a Torino le eccellenze dell’Ingegneria Forense.

 

Apprezzata poi la presenza del FEL – il Festival dell’Edilizia Leggera, kermesse nazionale itinerante che si è svolta negli spazi dell’Oval Lingotto Fiere in contemporanea con Restructura e che ha visto il coinvolgimento di numeroso pubblico internazionale. Negli stand presenti ampio spazio è stato dato al colore, alle ultime tendenze e all’innovazione nei materiali e vernici, oltre che a lavorazioni live nelle numerose isole applicative che hanno destato la curiosità e coinvolgimento del pubblico.

 

Tra le novità di questa edizione anche la realizzazione della grande opera di Street Art di DepurArte APS, in collaborazione con lo storico promotore artistico e responsabile del progetto MurArte MonkeysEvolution APS, che ha colorato gli spazi esterni dell’Oval Lingotto Fiere e che resterà come patrimonio estetico, ambientale e culturale della città di Torino.

 

I dieci street artist hanno lavorato su due grandi opere interpretando il motto di GL events Italia: #BringingPeopleTogether e alcuni dei valori motori del Lingotto Fiere Torino: inclusione sociale, sostenibilità ambientale ed innovazione. In particolare i due valori della sostenibilità ambientale e innovazione sono emersi nella scelta di usare vernici fotocatalitiche a base di Biossido di Titanio, componente che le rende capaci di smaltire, in forma di sali inerti, alcuni degli inquinanti più dannosi, contribuendo così alla sanificazione e purificazione delle pareti realizzate e dell’aria.

 

L’appuntamento con la 34ª edizione di Restructura è per novembre 2022

Qualità dell’aria: 7 milioni di euro per la mobilità sostenibile delle imprese

Apre lunedì 22 novembre il bando per la concessione di contributi a fondo perduto per lo sviluppo sostenibile della mobilità aziendale. L’assessore Marnati: “Un’ulteriore misura per il miglioramento della qualità dell’aria, problema che va risolto il prima possibile”

Accelerare il rinnovo del parco veicoli delle imprese piemontesi per migliorare la qualità dell’aria anche alla luce delle limitazioni più restrittive alla circolazione: la nuova misura con una dotazione finanziaria complessiva di 7 milioni è rivolta alle Micro, Piccole e Medie imprese che abbiano una unità operativa attiva in Piemonte e che siano iscritte al registro delle imprese.

“Una misura per l’acquisto di nuovi veicoli a basse emissioni – commenta l’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati – che si inserisce nel solco delle tante misure messe in campo da Regione Piemonte per il miglioramento della qualità dell’aria per rientrare nei limiti delle polveri sottili e degli ossidi di azoto. Un problema quest’ultimo che va risolto prima possibile sia sotto il profilo delle misure sanitarie, sia per le imprese che non saranno più soggette ad eventuali limitazioni”.

Il bando apre lunedì 22 novembre e prevede tre linee di finanziamento: Linea A per i veicoli, Linea B per ciclomotori e motocicli e Linea C per velocipedi.

Nello specifico:

Per quanto riguarda la Linea A, sono ammessi al finanziamento per l’acquisto, previa rottamazione, veicoli aziendali per il trasporto di merci e persone almeno di classe Euro 6 (appartenenti alle classi emissive 6D TEMP e 6D). Nello specifico sono acquistabili: elettrico puro, idrogeno, ibrido (benzina/elettrico, Full Hybrid o Hybrid Plug In); metano esclusivo, Gpl esclusivo, Gnl esclusivo; benzina, metano o Gpl bifuel (ovvero benzina-metano o benzina-Gpl). Possono essere oggetto di rottamazione i veicoli alimentati a benzina fino ad Euro 3 incluso, ibridi (benzina/metano o benzina/Gpl fino ad Euro 3 incluso e Diesel fino ad Euro 5 incluso.

Per quanto riguarda la Linea B Sono ammessi al finanziamento per l’acquisto, previa rottamazione, motocicli e ciclomotori a esclusiva trazione elettrica a fronte di rottamazione di un ciclomotore o motociclo alimentato a miscela, benzina o diesel fino ad Euro 2 incluso, oppure di un veicolo a 4 ruote a benzina fino a Euro 3 incluso, ibridi (benzina/metano o benzina/Gpl) fino ad Euro 3 incluso e Diesel fino ad Euro 5 incluso.

Per la Linea C sono ammessi a beneficiare delle agevolazioni per l’acquisto di bicicletta a pedalata assistita, bicicletta cargo o triciclo da carico assimilabile ad un velocipede, bicicletta cargo o triciclo da carico a pedalata assistita assimilabile ad un velocipede.

I contributi sono stabiliti sulla base delle emissioni dei principali inquinanti da parte del singolo veicolo (sia per il trasporto di merci che di persone)

Per ulteriori dettagli è possibile consultare la determina, pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Piemonte, al seguente link:

www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2021/46/attach/dda1600000721_10300.pdf

o sul sito di Unioncamere Piemonte al link

http://www.pie.camcom.it/Page/t04/view_html?idp=1487

 

Uncem vuole PiemontePay per aiutare i cittadini

Uncem e Anci sono a fianco della Regione Piemonte, con CSI Piemonte e i settori che si occupano di digitalizzazione, per portare nuovi e migliori servizi alle comunità. Piemonte Pay è tra questi: per agevolare le modalità di pagamento dei cittadini sulle piattaforme della PA. Domani, lunedi 22 novembre alle ore 15, si terrà un primo webinar di aggiornamento e formazione, non solo riservato a Sindaci e Amministratori di Comuni, Consorzi, Unioni, di tutti gli Enti. Il link per l’accesso all’iniziativa su Zoom è https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_EAxk3FcMRLKf8oGcHPFxmg

Uncem crede in una una vera semplificazione digitale per cittadini e imprese che dipende anche dai sistemi di pagamento grazie ai quali è possibile fruire dei servizi offerti dalla Regione. Il Piemonte ha creato una nuova modalità di interazione tra gli enti piemontesi, realizzando infatti un’infrastruttura tecnologica regionale per comunicare e trasmettere i dati dei pagamenti al nodo centrale nazionale di PagoPA.
Sempre in tema di pagamenti elettronici, la Regione sostiene – anche attraverso Uncem e Anci – progetti di supporto alle Amministrazioni piemontesi aderenti al Polo regionale dei pagamenti Piemonte Pay, affinché armonizzino e diffondano le procedure a favore di cittadini e imprese

Graffiti sul treno, writer denunciato

Lo hanno visto martedì scorso, durante un servizio “contrasto graffiti” mentre disegnava  su un convoglio fermo sui binari del deposito di Porta Nuova

Il ragazzo, 21 anni, è stato sorpreso dagli agenti di Protezione Aziendale Trenitalia e denunciato dagli agenti della Polfer per imbrattamento e deturpamento.

Con lui altri giovani che sono stati identificati. Avevano con se’ 11 bombolette spray.

Torino-Udinese Il Toro ad un bivio!

13esima giornata di campionato
Ore 20.45 posticipo serale

Serata importante per il Toro nel posticipo contro l’Udinese.Una gara difficile che fa da spartiacque per le ambizioni granata, c’è la possibilità,ma solo vincendo,di scalare la classifica ed avvicinarsi alle posizioni nobili che portano alla qualificazione in Europa.
L’infermeria non è ancora vuota,per un giocatore che esce ce ne un altro che entra ma il tecnico granata Juric è abituato a questo andirivieni visto che è dalla prima giornata che non riesce a schierare la stessa formazione e men che meno quella titolare.
Ecco la formazione e relativa panchine:
Torino (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Bremer, Buongiorno; Singo, Pobega, Lukic, Aina; Linetty, Pjaca; Belotti. A disp. Berisha, Gemello, Izzo, Zima, Vojvoda, Rincon, Baselli, Warming, Brekalo, Praet, Sanabria. All. Juric.

Vincenzo Grassano

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Mary S. Lovell   “Côte d’Azur”     -Neri Pozza-    euro 22,00

Questo libro -che si legge come un romanzo ed è accompagnato da foto d’epoca- ci porta nell’allure e nei fasti della Riviera Francese tra gli anni 20 e 60. Ripercorre il passaggio e i vezzi di personaggi della caratura di Winston Churchill, i Duchi di Windsor, Rita Hayworth, lo scrittore Somerset Maugham e tanti altri.

Epicentro del bel mondo della Cote d’Azur fu lo Château de l’Horizon, palazzo bianco adagiato sull’acqua (tra Cannes e Juan les Pins). Maestosa dimora modernista costruita dall’architetto americano Barry Dierks nel 1932 per l’attrice Maxine Elliot. Attrice e manager teatrale di leggendaria bellezza, ricchissima grazie alla sua abilità in borsa e anche all’amicizia (probabilmente pure alle dritte giuste) del finanziere John Pierpont Morgan.

 

Il suo magnifico e opulento palazzo ospitò personaggi di alto livello e fu per anni l’epicentro del Jet Set  Internazionale, con abbondanti dosi di glamour, ma anche stravaganze e ostentazione. Lo Château de l’Horizon fu teatro di un periodo smagliante della Riviera, in cui tutto ruotava intorno a circoli super esclusivi nei quali eri accettato solo se ricchissimo, di nobili natali e divertente fino allo spasimo. Fu una sorta di santuario, meta e rifugio per un eclettico gruppo di artisti, pittori, musicisti e scrittori, tra i quali Picasso, Scott e Zelda Fitzgerald, Dorothy Parker.

Una sorta di dolce vita, luogo d’incontro eletto dal gotha internazionale anche politico che si trastullava tra notti folli, teste coronate o che la corona l’avevano persa per amore –vedi Edoardo VIII che aveva appena abdicato, stregato dall’avventuriera americana Wally Simpson- lusso sfrenato ed eccessi vari.

 

Nel 1948 il castello fu acquistato dal Principe playboy Aly Khan, figlio maggiore ed erede dell’Aga Khan III. Il luogo fu l’epicentro delle cronache e della stampa mondiale quando il 27 maggio 1949 lì si sposarono Aly e l’atomica rossa Rita Hayworth, considerata una delle donne più belle del pianeta e divorziata da Orson Welles.

Gustatevi i capitoli che ricostruiscono l’incontro della diva e Aly, il corteggiamento, l’inseguimento dei paparazzi ovunque la coppia andasse, poi i primi tempi felici del matrimonio destinato però a finire.

E comunque nelle stanze dello Château trovarono rifugio e conforto anche altri famosi, tra i quali i Kennedy in crisi, Elisabeth Taylor, Gianni Agnelli e Cecil Beaton….

 

Nel 1979 l’erede al trono saudita, il futuro Re Fahd ha acquistato lo Château de l’Horizon e negli anni ha continuato ad aggiungere altri edifici a quello originale…e non è più lo stesso. Oggi appartiene alla famiglia reale saudita che vi soggiorna pochissimo e quando arriva lo blinda.

 

 

 Hilary Mantel  “I fantasmi di una vita”    -Fazi Editore-     euro  18,00

Questa autobiografia della scrittrice inglese è del 2003, ora grazie a Fazi è arrivata in Italia ed è un documento prezioso. Un memoir in cui racconta la sua infanzia nell’Inghilterra rurale del dopo guerra e svela lutti, dolori e malattie che hanno segnato la sua vita.

La Mantel è stata due volte vincitrice del Booker  Prize, considerato il Nobel della letteratura in lingua inglese, e la sua trilogia di Cromwell ha venduto oltre 2 milioni di copie solo  nel Regno Unito, per non parlare delle traduzioni in altri paesi.

 

Il titolo originale è “Giving Up the Ghost” ed è proprio dei fantasmi rappresentati da ricordi, dolori e rimorsi che intende liberarsi nel libro. Via le zavorre che l’hanno indebolita, come l’endometriosi che le ha stravolto il fisico e la vita.

Ci sono i ricordi lontani di quando aveva solo tre anni e stava in braccio alla nonna che era diventata operaia a soli 12 anni; analoga sorte era toccata alla mamma della scrittrice.

 

L’ infanzia della Mantel è stata in salita. Quando aveva 6 anni i genitori lasciano la casa dei nonni per trasferirsi in un’altra che Hilary detesta. Poi al posto del padre arriva un patrigno e le difficoltà aumentano.

La sua vita è stata costellata dolori costanti, diagnosi errate, disinteresse dei medici, persino assurdi  trattamenti psichiatrici e l’intervento chirurgico che ha definitivamente asportato le sue chances di maternità.

 

Oggi la scrittrice 69enne, -sposata due volte con lo stesso uomo, il geologo Gerald McEwan-  vive sul mare dell’Inghilterra occidentale, sulle scogliere del Devon, a Budleigh Salterton. E questo libro è l’intimo racconto di un calvario fisico, a cui fanno da contraltare immaginazione, genio e una maestria di scrittura fuori dal comune.

 

 

 Matteo Trevisani  “Il libro del sangue”     -Blu Atlantide-  euro   16,00

Questo libro chiude una trilogia iniziata con “Il libro dei fulmini” del 2017  e proseguita con “Il libro del Sole” del 2019. L’autore nato a San Benedetto del Tronto nel 1986, ora in pianta stabile a Roma, ha intrecciato le ricerche genealogiche sulla sua famiglia con una storia in cui miscela destino, avventura e segreti.

“Il libro del sangue” ha due trame  principali che si intrecciano.

Nella prima Trevisani da anni svolge ricerche sul passato della sua famiglia e scopre che soprattutto il ramo paterno è stato funestato da un incredibile numero di morti in mare. Il grande segreto del suo albero genealogico era annidato nella storia dei naufragi poiché «In tutte le generazioni della nostra famiglia, ogni primogenito di ogni linea di sangue doveva morire annegato».

Nell’approfondire gli studi si lega al genealogista Alvise, studioso di grande esperienza, coadiuvato dalla figlia Giorgia che gli fa da assistente.

 

Scatta così questo romanzo raccontato in prima persona da un narratore sovrapposto allo scrittore, protagonista che si occupa di araldica e scrittura.

Un decennio dopo, quando Alvise è ormai morto, Matteo riceve via email un albero genealogico della sua famiglia in cui, oltre alle date di nascita e morte dei suoi avi, viene riportata anche quella della sua scomparsa imminente, il 21 settembre ovvero a meno di una settimana di distanza.

 

Ed ecco il secondo piano narrativo del libro in cui il protagonista – il tempo sta sfuggendo di mano- si mette alla ricerca del fantomatico mittente dell’albero della sua famiglia, per venire a capo della misteriosa profezia che lo riguarda.

Aspettatevi un racconto visionario, in cui vita, morte, destino e tragedia si rincorrono e si intrecciano. Pagine che assemblano magia, misticismo, eventi personali e tratti di esoterismo, che fanno riflettere sulle infinite coordinate della vita, del passato, e sul mistero del destino e della  morte.

 

 

Asher Colombo   “La solitudine di  chi resta”    – Il Mulino  Saggi-    euro  18,00

La morte è l’evento che tutti temiamo sopra ogni altra cosa, e con la strage causata dal Covid 19, è diventata ancora più devastante.

In questo libro l’autore –docente di  Sociologia Generale all’Università di Bologna, presidente dell’Istituto Cattaneo ed autore di importanti saggi- analizza il lutto durante la pandemia, e mette a fuoco come questa abbia sconvolto i paradigmi di una società che si considerava di individui sani  e sempre più longevi.

Una forte impreparazione emotiva alla morte, diventata improvvisamente e inaspettatamente così vicina.

A complicare le cose si sono aggiunti le drastiche misure di emergenza per le degenze ospedaliere e la cancellazione del rito del commiato; provvedimenti ai quali non eravamo preparati e che hanno generato gravi ripercussioni psicologiche e collettive.

 

Colombo ha analizzato più materiale: interviste a medici e impresari funebri, annunci mortuari, necrologi e manifesti murali, storie raccolte da chi il Covid l’ha vissuto da molto vicino, grafici e dati vari, procedure di cremazione e inumazione….tutto per scandagliare il nostro rapporto con la morte durante la pandemia.

Emerge così che ci siamo trovati e abbiamo impattato senza alcuna preparazione contro il senso della nostra fragilità e la morte vissuta in solitudine, incombente più che mai.

 

La morte e la sua ineluttabilità sono sempre stati difficili da metabolizzare, ma con il terrore del contagio abbiamo dovuto fare i conti con dinamiche inedite.

Innanzitutto i malati venivano allontanati da parenti e amici, scomparivano, blindati in terapie intensive dove regnava la loro dolorosa solitudine.

Negato il conforto degli affetti più cari, così come l’ultimo straziante saluto.

E dopo il decesso l’ulteriore tragedia dell’annullamento del rito funebre; sostituito da sepolture frettolose e senza parenti, cremazioni imposte ….e nessuno potrà più dimenticare le file di camion carichi di bare destinate a crematori lontani.

 

Di colpo sono stati stravolti i rituali a cui eravamo abituati, completamente scalzata la consueta dinamica del cordoglio e la società si è dimostrata inadeguata a fronteggiare un simile terremoto.

Lo strappo del legame con i propri defunti è stato devastante.

 

Ci sono state alcune eccezioni a tanto isolamento fisico ed emotivo: funzionari delle camere funebri e chi per professione accudisce i cadaveri, che hanno ricavato spazi appositi per il commiato dei familiari, optato per sacchi bianchi anziché neri per alleggerire le emozioni, cerniere dei body bags aperte velocemente per un ultimo sguardo.  Tutte testimonianze di come i vivi abbiano disperatamente cercato di alleviare un peso emotivo insostenibile.

Merlo: Città metropolitana, ora servono ‘gli Stati Generali’. Ottima partenza di Lorusso

“Dopo gli impegni, precisi e puntuali, del neo Sindaco di Torino Stefano Lorusso sul futuro, sul ruolo e sulla funzione della Città Metropolitana, ente che sino ad oggi è stato rinchiuso nel recinto ‘torinocentrico’, diventa sempre più necessario organizzare gli ‘Stati Generali’ di questo territorio per lo sviluppo e il futuro di un’area composita, frammentata e molto diversa al suo interno che gravita attorno al capoluogo subalpino ma che contiene, tuttavia, straordinarie potenzialità di crescita che vanno però progettate, potenziate e condivise. Con tutte le articolazioni istituzionali della futura Città metropolitana. E cioè, Sindaci e amministratori locali di tutti i Comuni. Regione Piemonte compresa, come ovvio e scontato.

Una iniziativa politica che si rende sempre più necessaria non solo per recuperare il terreno perduto – che è durato quasi 10 anni con le gestioni di Fassino prima e di Appendino poi, pur senza alcuna polemica personale – ma anche e soprattutto per declinare un progetto che non può più essere rinviato. Un progetto che deve contemplare al suo interno quei settori che restano decisivi e determinanti per il governo di un territorio metropolitano come quello torinese. Dalla manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio al turismo, dalla cultura ai trasporti, dalla valorizzazione del settore storico, artistico e letterario alla sanità e all’istruzione. Ruoli svolti con eccellenza e competenza dalle vecchie Province cancellate dalla sciagurata e nociva legge Del Rio del 2014.

E le prime indicazioni politiche e programmatiche del Sindaco di Torino Stefano Lorusso hanno immediatamente incrociato le istanze e le domande che salgono dal territorio metropolitano interpretate e filtrate dagli amministratori locali.

Ecco perchè gli ‘Stati Generali’ della Città metropolitana di Torino adesso si impongono e si rendono necessari appena si costruiscono gli organi dell’ente. Una iniziativa che può innescare anche un processo ricostituente della politica che sia in grado di riavvicinare maggiormente i cittadini alle istituzioni dopo il pesante e preoccupante astensionismo a cui abbiamo assistito alle ultime elezioni amministrative”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.

Dal Pnrr in arrivo 62 milioni per 108 Comuni del Torinese

PER  INTERVENTI SUL PATRIMONIO PUBBLICO

Il presidente della Regione Cirio e gli assessori Gabusi, Marnati e Chiorino:

“Consentiranno di implementare e potenziare su molti interventi le risorse già messe in campo dalla Regione”

In arrivo sul territorio torinese quasi 62,7 milioni di euro per 159 interventi che coinvolgeranno 108 Comuni attraverso i fondi stanziati dal Viminale nell’ambito delle risorse europee del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

“Sono risorse importanti che arrivano dall’Europa e che consentiranno di implementare e potenziare su molti interventi le risorse già messe in campo dalla Regione Piemonte – sottolinea il presidente Alberto Cirio con gli assessori alle Infrastrutture e Difesa del Suolo Marco Gabusi, all’Ambiente Matteo Marnati e all’Istruzione Elena Chiorino -. Continuiamo a raccogliere i primi risultati dell’enorme opportunità che il Pnrr rappresenta e su cui siamo al lavoro ogni giorno”.

In particolare, tra i progetti finanziabili erano previsti interventi sul rischio idrogeologico, la messa in sicurezza di strade, il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici e lavori sulle scuole del territorio.