ilTorinese

Solito timido Toro da trasferta…

Roma-Torino 1-0
Abraham(R)

Nessun salto di qualità,meglio pensare ad un tranquillo centroclassifica e mantenerlo il più possibile per non finire invischiato nella lotta per non retrocedere.È questo il responso dopo la trasferta romana che porta la quarta sconfitta per 1-0 contro una grande come la Roma,dopo quelle subite contro Juve,Milan Napoli,sempre con lo stesso copione:il Toro gioca bene,non subisce,prende un gol nell’unica occasione che crea la “grande di turno”,
domina la partita ma non affonda il colpo perché le occasioni da gol create sono davvero poche.
Questo Toro ha bisogno di un paio di giocatori di qualità,vendere i 5 giocatori non utili al progetto del tecnico Juric,recuperare i giocatori di spessore tecnico infortunati e cedere Belotti subito,tra l’altro stasera nuovamente infortunato.Duole dirlo ma il capitano granata è scomparso da almeno un paio d’anni.Non è più utile alla causa torinista,si vede chiaramente che ha la testa altrove quindi meglio cederlo a gennaio.
Dispiace quanto accade perché anche stasera Il Toro è entrato bene in campo ed ha fatto  la partita ma non è  bastato per bissare il successo dello scorso weekend contro l’Udinese. i giallorossi, al contrario, sfruttano alla perfezione l’errore difensivo dei granata.Ora testa al turno infrasettimanale di giovedì sera contro l’Empoli.Una gara da vincere per entrare tra le prime dieci e chissà…la stagione è ancora lunga,non è ancora vietato sognare!

Vincenzo Grassano

 

Mantova – Reale Mutua Basket Torino 86 – 90: si continua in testa alla classifica.

IL BASKET VISTO DA VICINO 

Una partita giocata male tatticamente e non bella ma importante, avendola vinta, per restare in cima alla classifica.

Torino inizia a fase alternata e subisce 32 punti e 8 bombe da 3 nel solo primo quarto.  Ma è chiaro che di fronte non c’è l’Anadolu Efes e quindi non saprà ripetere questo sforzo… e infatti così è e Torino, pur giocando a fasi alterne…, resta sempre a ruota e sorpassa e si fa rimontare in un’alternanza che fino alla fine dimostra un equilibrio inquietante tra le due squadre.

Nel quarto quarto la Reale Mutua riesce a perdere dei palloni inaccettabili passandoli letteralmente nelle mani degli avversari, compreso un ultimo obbrobrio commesso da Alibegovic in un momento topico, con Torino sopra di tre e palla in mano, con riconsegna della palla per cercare un ultimo possibile canestro del pareggio. Ma, fortunatamente,  il tiro si perde e Torino va a vincere con una suspense non dovuta visto il livello degli avversari, incompleti e senza uno straniero, ma come ormai è un mio modo di dire classico, è sempre meglio vincere che perdere… .

I protagonisti sono due, anzi tre. Il primo è Giordano Pagani: gioca perfettamente da A2, cose semplici, gioco fisico e efficacia; se continua così può divenire addirittura un buon giocatore.  Gli altri due sono i due stranieri, con Davon Scott che pur se in alcuni momenti sembra fuori da qualsiasi acqua, riesce ad essere concreto e segnare comunque 22 punti e recuperare rimbalzi importanti. Trey Davies segna 17 punti con 5 su 5 da tre punti: se solo raccogliesse più fiducia dal coach e da se stesso potrebbe essere decisivo più spesso, anche perché dietro di lui c’è poco, purtroppo.  Gli altri hanno contribuito a vincere la partita nonostante alcuni momenti di antibasket, come precedentemente detto. Landi infila una bomba decisiva nel finale mentre De Vico e Alibegovic sono molto poco pervenuti a referto e sul campo. Toscano è sempre “uno di noi”, cioè uno che talvolta pensi debba essere tra il pubblico e non sul campo, ma è lui che con generosità salva Torino in difesa con uno sfondamento subito decisivo a poco dal termine ed effettua una bomba fondamentale a poco dalla fine, quindi giudizio positivo per lui.

Torino resta in testa, con una partita da recuperare, e una sola sconfitta.  Non male per una squadra che non sembrava poter andare così bene. Il cammino è lungo e le ingenuità tattiche e i difetti tecnici non sono priorità solo della Reale Mutua Torino,  anzi gli altri sono ovviamente peggio. In ogni caso siamo ad un terzo circa del cammino. Migliorare si può e attendiamo il prossimo weekend per una sfida contro Pistoia,  e a continuare a sperare in un futuro da serie A.

Paolo Michieletto

Alle Molinette tagliato il traguardo dei 4 mila trapianti di rene

400 trapianti di rene da donatore vivente

L’eccezionale combinazione dei numeri

Il 4 ricorre nei numeri che caratterizzano l’attività di trapianto di rene di Città della Salute. Nel novembre di 40 anni fa si iniziava questa storia, che ha portato il Centro trapianti renali “A. Vercellone” delle Molinette al primo posto in Italia e tra i Centri europei di maggior spicco. Casualmente in questi giorni è stato tagliato l’eccezionale traguardo di 4000 trapianti di rene proprio all’ospedale Molinette ed è stato effettuato il 400º trapianto di rene da donatore vivente del Piemonte.

L’alto tasso di donazione degli organi, grazie alla generosità ed all’altruismo diffuso nella popolazione piemontese, l’impegno di tutti i Centri di Rianimazione, l’aumento del trapianto da donatore vivente, il potenziamento dell’iscrizione in lista con allargamento a pazienti sempre più complessi, la politica aziendale di rafforzamento del programma anche sulla linea della continuità, sono tra i motivi di questi ultimi numeri ottenuti nonostante le recenti difficoltà legate alla pandemia.

Non è un caso che il rene del trapianto numero 4000 provenisse da donatore, la cui morte era stata accertata – proprio alle Molinette – con criteri cardiologici (donatore cosiddetto “a cuore fermo”), una nuova tipologia che da alcuni anni si sta affermando in tutto il mondo. E’ doveroso essere grati alla generosità del donatore deceduto e dei suoi familiari.

Le ragioni del successo

Il professor Luigi Biancone (responsabile del Programma di Trapianto renale dell’ospedale Molinette di Torino) commenta: “Non è solo una questione di numeri ma anche di qualità dei risultati: i dati appena pubblicati dal Centro Nazionale Trapianti dell’Istituto Superiore di Sanità mostrano come Torino sia leader in Italia nei trapianti complessi sia dal punto di vista chirurgico che dal punto di vista clinico con risultati di rilievo. D’altronde sin dall’inizio la filosofia del Centro è stata quella di crescere ed offrire questa possibilità terapeutica a più pazienti possibili cercando di fare fronte alle loro problematiche che spesso determinavano l’esclusione al trapianto in altri Centri. Riceventi e donatori anziani, trapianti di rene da donatore a cuore fermo, ritrapianti, trapianti renali in condizioni di urgenza, trapianti ad alto rischio di rigetto, trapianti renali combinati con altri organi eseguiti insieme alle équipes specifiche d’organo, trapianti da donatore vivente con gruppo sanguigno diverso, rappresentano ormai da anni la routine per questo ospedale, le cui straordinarie risorse professionali sono diffuse in tutte le discipline, e che con capacità e passione da sempre offrono il loro contributo al Programma. Una ragione del successo risiede pure nella Rete regionale dei Centri di Nefrologia e Dialisi, la cui collaborazione è fondamentale per indirizzare i pazienti al trapianto e per seguirli – per la parte di loro competenza – dopo il trapianto”.

L’impianto organizzativo si articola sulla sinergica collaborazione tra l’équipe nefrologica medico-infermieristica della Nefrologia Dialisi e Trapianto universitaria (diretta dal professor Luigi Biancone) , che  si fa carico della gestione clinica dei pazienti sia nella fase pre sia post-trapianto (e svolge funzioni di coordinamento del programma) con la Chirurgia vascolare ospedaliera (diretta dal dottor Aldo Verri), con l’Urologia universitaria (diretta dal professor Paolo Gontero) per la parte chirurgica e la Rianimazione ospedaliera (diretta dal dottor Roberto Balagna).

Le tipologie di trapianto di rene

Al 31 ottobre 2021, sono già 4016 i trapianti di rene, di cui 165 trapianti di entrambi i reni, 47 trapianti di rene da donatori a cuore fermo, 59 trapianti combinati di rene e pancreas ed 85 trapianti combinati di rene e fegato (grazie alla collaborazione con il Centro Trapianti di fegato diretto dal professor Renato Romagnoli), 5 di rene e cuore ed 1 di polmone e rene (grazie alla collaborazione con il Centro Trapianti di cuore diretto dal professor Mauro Rinaldi).

Infine, è sempre più intenso l’impegno a potenziare il trapianto renale da donatore vivente (proprio in questi giorni il 247° trapianto eseguito alle Molinette – con i 153 di Novara – ha permesso di raggiungere quota 400 in Piemonte)  Oggi, agevolmente effettuato grazie al prelievo mini-invasivo del rene nel donatore e disponibile anche in presenza di incompatibilità del gruppo sanguigno, è capace di offrire la miglior opzione in assoluto in ambito di trapianto renale con prospettive di successo superiori rispetto al trapianto da donatore cadavere, ed in grado di annullare la necessità di dialisi e di una attesa in lista.

Tutto un ospedale che collabora ai trapianti

Adesso, come 40 anni fa, oltre i reparti “cardine”, il successo del programma di trapianto è frutto del grande lavoro di squadra di tutta la Città della Salute di Torino, ed è doveroso citare il Coordinamento regionale Trapianti con il laboratorio di Immunogenetica e Biologia dei Trapianti (diretto dal professor Antonio Amoroso) ed il Coordinamento regionale Prelievi d’organo e tessuti (diretto dalla dottoressa Anna Guermani), il Centro Trasfusionale, il servizio di Anatomia Patologica, la Radiologia, i Laboratori, la Cardiologia, la Chirurgia Generale, la Chirurgia epatica, la Cardiochirurgia, la Microbiologia, l’Infettivologia, la Medicina d’Urgenza, la Psicologia, l’Ematologia e tantissime altre strutture che partecipano al momento del trapianto e/o nel follow-up dei pazienti trapiantati.

Il Direttore Generale della Città della Salute, dottor Giovanni La Valle, si complimenta con tutte le équipes che hanno reso possibile il raggiungimento di questi importanti traguardi, precisando “in realtà un trapianto non è solo il lavoro del chirurgo che lo esegue, ma è l’espressione dell’efficace organizzazione, del buon funzionamento e dell’elevata professionalità dell’intero ospedale”.


Grazie a questa intensa attività di trapianto, nel Piemonte – tra le prime regioni in Italia – il numero dei pazienti nefropatici curati con il trapianto sta sopravanzando quello dei pazienti curati con la  dialisi, avvicinandosi al sorpasso – secondo i dati dell’Osservatorio regionale per la Malattia renale cronica.  

Montagna: un aiuto dalla Regione per le scuole di sci

Il presidente Cirio e l’assessore Poggio: «Massimo sforzo per sostenere i nostri ambiti di eccellenza»

 

Dal 1° al 15 dicembre 2021 sarà aperto lo sportello dedicato a 3.000 maestri di sci e 79 scuole di sport invernali piemontesi che riceveranno un nuovo indennizzo per i mancati guadagni provocati dal blocco delle attività durante la stagione invernale 2020-2021 a causa della pandemia.

A tutti verranno assegnati 200 euro una tantum se non hanno percepito un reddito negli ultimi tre anni, ma a questo importo minimo verrà aggiunto il 40% di quello medio dichiarato nel triennio 2017 2018 2019.

Alle nuove scuole verranno assegnati 700 euro per ciascun maestro socio/associato, e alle altre un contributo in percentuale sui compensi dichiarati nel triennio 2017 2018 2019.

«Con questo provvedimento – hanno sottolineato il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggioaggiungiamo un tassello in più rispetto a quelli già messi in campo dalla Regione Piemonte che è stata la prima in assoluto nel panorama italiano a sostenere con fondi propri i professionisti della montagna che sono un asset strategico della nostra economia, ma anche fonte di sostentamento per migliaia di famiglie. Dopo un negoziato col ministero del Turismo e dello Sviluppo Economico siamo riusciti a ottenere per il settore il maggior numero di fondi disponibili che seppure non sufficienti a colmare integralmente le perdite per l’interruzione delle attività, sono il segno che questa amministrazione non abbandona i proprio ambiti di eccellenza».

Il budget stanziato dalla Giunta è di 8,4 milioni di euro, e fa parte di un pacchetto più ampio di indennizzi previsti per gli operatori della montagna che si aggiunge a quello di 2,6 erogato a marzo con un bonus una tantum da 200 a 2.000 euro e di 600 euro per i giovani maestri che nel 2020 avevano ottenuto l’abilitazione senza però riuscire ad iniziare l’attività di insegnamento.

I nuovi importi per ciascun soggetto possono essere richiesti presentando domanda sulla piattaformaSistema Piemonte, alla quale si accede tramite identità digitale (SPID – Carta di Identità Elettronica (CIE) – Certificato Carta Nazionale Servizi). Il nuovo bando – con i criteri nel dettaglio – saràon line a partire dalle ore 9 di mercoledì 1° dicembre 2021e resterà aperto fino alle ore 12.00 di mercoledì 15 dicembre 2021.

In Francia sono partiti i lavori del cantiere Tav

In Francia ha preso il via il cantiere per la realizzazione del maxi-tunnel da 23 km nell’ambito del progetto Tav della Torino-Lione.

Le prime installazioni sono state effettuate  al cantiere di La Praz, nel Comune di Saint-Andrè in Maurienne. Le frese opereranno ufficialmente da metà 2022.

La cordata di imprese che si è aggiudicata i lavori si impegna a rispettare il protocollo che “rafforza e sistematizza il presidio della sicurezza sul lavoro”.

(foto archivio)

Italexit, riunita la segreteria provinciale

Riceviamo e pubblichiamo

ITALEXIT: CONTINUA LA CRESCITA DEL PARTITO SU TORINO, A BREVE IL TESSERAMENTO 2022
Nella giornata di venerdì 19 novembre ha avuto luogo la segretaria provinciale di Italexit, il partito fondato dal Sen. Gianluigi Paragone.

Alla presenza di Luciano Bosco (Coordinatore Nazionale) e dei dirigenti locali, si è proceduto alla nomina dei nuovi responsabili cittadini: Antonio Pappalardo sarà il referente comunale, coadiuvato da Andrea Nardella (responsabile per Torino Sud), Silvia Martini (Torino Nord), Paolo Giorgini (Torino Ovest) e Luca Giacomone (Torino Est). “L’obiettivo di questa nuova struttura – dichiara Pappalardo – è quello di aumentare la capillarità di Italexit sul territorio cittadino. Le recenti amministrative sono state un banco di prova importante per il partito: nei seggi più periferici il risultato è stato molto incoraggiante nonostante una campagna elettorale particolarmente difficile; faremo tesoro di questa esperienza per affermarci e radicarci in tutti i quartieri”.
Nei prossimi giorni il partito lancerà inoltre il tesseramento nazionale per il 2022. Secondo Bosco “si tratta di un passaggio fondamentale per un partito che intende diventare l’unica vera alternativa nello scenario politico italiano. I torinesi desiderosi di un reale cambiamento, indipendentemente dal loro trascorso politico, sono i benvenuti: la battaglia contro l’Unione Europea ha bisogno delle migliori forze che questa città può offrire”.

L’abito non fa il muratore Arrestato dopo aver rubato attrezzi edili

Transitando in corso Vittorio Emanuele II gli agenti delle Pegaso notano un uomo alla guida di un auto colma di attrezzatura edile. L’uomo alla guida però si presentava impeccabile: nessuna abito da lavoro o indumento sporco che lasciasse pensare a un lavoro in cantiere. Gli agenti fermano il veicolo per il controllo in Lungo Po Diaz.

All’interno dell’auto vengono trovati numerosi attrezzi di ogni genere, tra questi un trapano, un martello pneumatico, una pinzatrice idraulica, una motosega e un laser dei quali il conducente dell’auto non sa dare spiegazione. In un primo tempo il reo dice agli agenti che gli attrezzi gli sono stati prestati da un amico. Una volta interrogato sulla proprietà del veicolo, l’uomo, un quarantacinquenne italiano si mostra incapace di fornire indicazioni fino a quando non emerge che si è impossessato dell’auto nei pressi di un cantiere in Borgo Filadelfia da dove si è poi allontanato.

A seguito dei fatti, il quarantacinquenne viene arrestato per furto mentre l’auto e il materiale vengono restituiti al legittimo proprietario.

Sara Origlia eletta Presidente regionale del Movimento Donne Impresa

E’ stata eletta la nuova Presidenza del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Imprese Piemonte. All’unanimità delle presenti, la nuova Presidente incaricata è Sara Origlia, classe 1973, componente della Giunta di Confartigianato Imprese Piemonte e Vice Presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Imprese Cuneo.

Titolare della pasticceria “La Talpina snc”, la neo Presidente Origlia ha nominato, con l’approvazione del Consiglio direttivo, quale sua Vice Presidente Vicaria la Presidente del Movimento di Confartigianato Imprese Asti, Anna Oliva.

Tra i numerosi obiettivi espressi da Sara Origlia nel suo Programma di mandato per i prossimi quattro anni, quello di “accrescere nelle donne imprenditrici e nel nostro movimento, il valore della passione delle nostre professioni, la consapevolezza dei nostri ruoli, la formazione professionale e personale, la forza del lavoro di squadra e della delega per il raggiungimento degli obiettivi, la cultura d’impresa per trasmettere alle nuove generazioni cosa vuol dire fare impresa. Un’impresa caratterizzata dal valore artigiano e dalla resilienza che abbiamo dimostrato affrontando, superando e uscendo rinforzate dalle esperienze negative degli ultimi anni”.

Fortemente sentiti il sostegno e la fiducia espressi dall’uscente Presidente Regionale Daniela Biolatto, ora Presidente nazionale Movimento Donne, e della sua Vice Carla Gino (Donne Impresa Confartigianato Asti).

Eliski, Grimaldi (LUV): Il mondo ci chiede di cambiare ma la destra piemontese è ferma agli anni ‘80

” Vacanze a Sauze in elisky al profumo di vodka e panna”

“La discussione sull’eliski è tra le più ridicole mai udite in Aula. Lega e soci si comportano come quei neoarricchiti che vogliono a tutti i costi comprarsi la macchina più grossa, piazzare una bella statua con fontana in cortile. Il mondo chiede difesa della biodoversità e verdure stagionali? Beh, i leghisti sono fermi agli anni ‘80: pasta con vodka e panna e vacanze di Natale in elisky a Sauze” – ha ironizzato il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, nel corso del suo intervento in Aula in merito alla proposta della maggioranza di dare il via libera alla nuova legge “Alpi Safari”.

“Dovremmo guardare alla montagna come a un laboratorio di sviluppo sostenibile, l’eliski è invece segno di una deriva culturale. Ma non solo: tutti i territori montani (dalle Dolomiti alla Valle d’Aosta, passando per la Svizzera) pubblicizzano e puntano sull’aria pulita, il verde e la montagna incontaminata, noi puntiamo sugli elicotteri. Chi non ha capito qualcosa, noi o gli altri?” – ha proseguito Grimaldi. – “La legge ‘Alpi Safari’ permetterà di raggiungere con una ‘limousine a pale’ i rifugi più alti, consentendo ai paganti di sparare ai cervi e far riportare indietro la preda come in un safari sulle nevi. Unica avvertenza: non far atterrare l’elicottero, per evitare valutazioni di impatto ambientale, e mettere il cervo morto in un sacco”.

“Con questo livello di amministratori non cambierà mai niente, se non in peggio” – ha concluso Grimaldi. – “Continuano a chiedere un minuto in più per questo sistema, ancora un centimetro in più di suolo consumato, ancora uno sforzo in più per il consumismo, uno spazio in più per le automobili, una concessione per le attività a forte impatto ambientale, un rinvio della decarbonizzazione, una proroga per la riduzione delle emissioni, un favore per chi preda e sfrutta le risorse ambientali. Eppure anche voi siete abitanti di questo pianeta, lo sono i vostri figli, i vostri nipoti. Pensate se vi importa più di loro o di qualche milionario col pallino della caccia”.

Ambiente, la Regione bonifica 16 siti inquinati in Piemonte

“Siti orfani”, sette milioni di euro per la bonifica di 16 siti

Via libera dalla Giunta per i finanziamenti relativi a bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati. Il presidente Cirio e l’assessore all’Ambiente, Marnati: “Con queste prime risorse riusciamo a bonificare siti abbandonati da troppo tempo riportando alla vita aree territoriali importanti per il loro riutilizzo”

In arrivo quasi 7 milioni di euro per la messa in sicurezza dei primi 16 siti orfani sul territorio regionale. La Giunta ha infatti approvato lo schema di accordo con il Mite (Ministero per la Transizione Ecologica) per i finanziamenti relativi agli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei “siti orfani”, ovvero di quei siti potenzialmente contaminati per i quali o non è stato possibile individuare i responsabili della contaminazione, o se individuati, non hanno provveduto, né siano intervenuti il proprietario o altri soggetti interessati, ad avviare o concludere gli interventi previsti.

In base alla ricognizione dei siti, sorta di “censimento” effettuata nei mesi scorsi dai settori tecnici regionali dopo il via libera della Giunta, sono stati individuati quelli che rispondessero sia ai criteri di cantierabilità dando la priorità a quelli con l’indice di rischio più alto.

È stato quindi stilato un elenco che comprende i 16 siti – 6 in provincia di Torino, 3 in provincia di Alessandria, 3 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara e 1 a Vercelli individuati per i finanziamenti nell’ambito del programma nazionale di bonifica definito con il decreto del 29 dicembre 2020.

“Con queste prime risorse riusciamo a bonificare siti abbandonati da tanto e troppo tempo – commentano il presidente Cirio e l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – Riportiamo alla vita e nella disponibilità ai cittadini, alle imprese e ai comuni, aree territoriali importanti. Una vera rigenerazione del suolo. Nel frattempo, abbiamo fatto altre richieste nel PNRR per continuare a bonificare altri siti in Piemonte”

Accanto ai fondi che discendono dal decreto ministeriale, vi sono infatti poi quelli del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che mette a disposizione, a livello nazionale, 500 milioni di euro per interventi che siano portati a compimento entro il primo semestre del 2026 e che consentano un recupero e riqualificazione del suolo.