ilTorinese

Infermieri pediatrici: “la Regione faccia in modo che le aziende assumano”

“Subito per chi entra in graduatoria, con contratti di almeno un anno”

 

Riceviamo e pubblichiamo

Oggi si concluderà il bando per la creazione delle graduatorie per la figura degli infermieri pediatrici. È imperativo che nel minor tempo possibile le aziende sanitarie di tutta la regione e in special modo il Regina Margherita di Torino, si attivino per proporre a chi entrerà in graduatoria contratti a tempo determinato di almeno un anno. La necessità di infermieri pediatrici, infatti, è altissima, acuita dal numero sempre maggiore di piccoli pazienti che finiscono in ospedale in questo periodo sia per malattie respiratorie varie sia per il Covid.

A lanciare l’appello per l’assunzione immediata di infermieri pediatrici con contratti a più lungo respiro è il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie.

Spiega il segretario regionale Nursing Up, Claudio Delli Carri: “Il problema della carenza di infermieri pediatrici in rapporto alle sempre maggiori necessità, dovute all’aumento dei reparti e alla maggiore richiesta per un numero alto di piccoli pazienti, è generalizzata in tutta la Regione. E si fa ancora più pressante nei grandi ospedali come il Regina Margherita di Torino. Domani, si concluderà il bando per la formazione delle graduatorie per queste figure professionali. Noi chiediamo a tutte le aziende sanitarie e in special modo al Regina Margherita, ma soprattutto alla Regione in modo che faccia pressione sulle aziende sanitarie, che immediatamente, già nei prossimi 3 o 4 giorni, appena i tempi tecnici lo permetteranno, vengano proposti contratti di almeno un anno alle persone che sono entrare nella graduatoria.

Procedere, dunque, alle assunzioni rapidamente per andare a coprire quelle lacune che si fanno sempre più evidenti nei reparti, giorno dopo giorno, sia per l’aumento di piccoli pazienti con malattie respiratorie tipo le bronchioliti, sia per i piccoli ammalati di Covid.

Se il problema della carenza di personale è generale in tutte le aziende sanitarie piemontesi e in quasi tutte le specialità, esso diventa ancora più pressante per quel che riguarda gli infermieri pediatrici vista la delicatezza del loro compito, la particolarità dei loro piccoli pazienti, e le caratteristiche uniche di centri come il Regina Margherita di Torino”:

 

D’Alema nel Pd? È cosa buona e giusta…

Non capisco, francamente, la gazzarra che si è aperta nel Partito democratico dopo la volontà del
principale leader storico della sinistra italiana, cioè Massimo D’Alema, di rientrare prossimamente
nel partito che aveva contribuito a fondare e poi abbandonato nel recente passato per dare vita
alla piccola esperienza di Liberi e Uguali.

Certo, il linguaggio di D’Alema è sempre colorito e  sferzante ma, al di là di questi dettagli, è indubbio che le sue recenti dichiarazioni fanno discutere.

E questo per due semplici ragioni, direi persin banali.

Innanzitutto D’Alema è un leader politico. Sì, forse è anche un capo come si chiamano oggi i
politici, ma è anche e soprattuto un vero leader politico. Merce abbastanza rara nell’attuale
panorama politico italiano. È di tutta evidenza che quando i leader parlano cerano dibattito e
confronto e anche scontro. Sono, cioè, divisivi. E D’Alema, su questo versante, è quasi un
campione assoluto. Ossia, le sue dichiarazioni non passano quasi mai inosservate perchè non
sono ascrivibili alle regole della comunicazione dell’attuale crisi politica. Cioè non si possono
ridurre ad un banale tweet o ad un insignificante post su FB. No, sono di norma riflessioni –
condivisibili o meno che siano – che richiedono inesorabilmente riflessioni, approfondimenti e
ovviamente repliche. Anche piccate. Come è puntualmente avvenuto anche questa volta. E come
da copione. Il resto sono solo chiacchiere inutili.

La seconda riflessione non è di metodo ma di merito. D’Alema ha detto, in sostanza, che si deve
ricostruire una grande forza di sinistra, progressista e di governo. Dopo la parentesi di Renzi e il
tentativo, a suo modo di vedere, di dare una sterzata moderata e centrista al Partito democratico.
E quindi, di conseguenza, destinato a mutare il profilo di sinistra e progressista di quel partito.
Verrebbe da chiedersi, al riguardo, ma dove consiste la novità? Ma da quando il Partito
democratico non vuol più essere un partito di sinistra e progressista nello scenario politico
italiano? C’è qualcuno, per caso, che mette in discussione – al di là delle insignificanti riflessioni
sul metodo e sulle variabili linguistiche – nel Partito Democratico che quel soggetto politico non
può più definirsi il grande “campo della sinistra italiana”? È del tutto scontato, quindi, che Articolo
1 confluisca nel Partito democratico. E chi si stupisce o è un ipocrita o è un ingenuo. Delle due
l’una, non si scappa da questa tenaglia.

Semmai, se vogliamo dirci la verità sino in fondo, c’è un elemento che imbarazza l’eventuale e
potenziale ritorno di Massimo D’Alema tra le fila del Partito democratico. E questo elemento ha un
solo problema: la leadership politica che D’Alema ancora conserva intatta. Certo, brutto carattere,
il che poi non è affatto vero; l’essere forse divisivo, come tutti i veri leader politici; la capacità di
non ridurre la politica a sola bega personale; e, in ultimo, il timore, forse, che ritorni un confronto
politico di qualità che esce dall’ordinaria amministrazione e dalla pura gestione dell’esistente.

Ecco perchè, in conclusione, si tratta di un dibattito e di una polemica abbastanza curiosa nonchè
singolare. Che il leader storico della sinistra italiana ritorni nel più grande partito della sinistra
italiana è scontato; che un leader della sinistra chieda al suo campo di unirsi in una sola grande
famiglia di sinistra è altrettanto scontato; e, infine, che un leader di sinistra non ami granchè chi,
all’interno di quella famiglia, declini anche una “politica di centro” non lo trovo affatto blasfemo o
calunnioso. Ma, al contrario, del tutto normale e scontato.

Invece, tocca a tutti coloro che si pongono l’obiettivo di ricostruire un “partito di centro”,
democratico e riformista, e che sappia declinare una vera ed autentica “politica di centro” porre le
fondamenta per un’altra casa politica, culturale e programmatica. Come, del testo, molti di noi
stanno già facendo.

Giorgio Merlo

Emergenza clima. Il Bilancio del 2021 dell’Osservatorio CittàClima

Il  2021 anno da codice rosso per il clima in Italia. Nella Penisola registrati 187 fenomeni meteorologici che hanno provocato danni nei territori con nove vittime

Legambiente: “Numeri sempre più preoccupanti. Il Governo approvi il piano nazionale di adattamento, in modo da fissare le priorità di intervento e indirizzare le risorse nazionali e del PNRR verso azioni davvero utili per la messa in sicurezza e la riqualificazione delle città e dei territori italiani”

 

La mappa del rischio climatico: http://www.cittaclima.it

È tempo di bilanci per il 2021, un anno in cui si sono accesi nuovamente i riflettori sul clima grazie alla Cop26 di Glasgow, ma anche in cui si sono manifestati, in maniera sempre più lampante e frequente, gli effetti dei cambiamenti climatici, con fenomeni meteorologici estremi come alluvioni, ondate di calore, trombe d’aria, grandinate e piogge intense. In Italia nel 2021 sono ben 187 gli eventi che hanno provocato impatti nei territori e causato la morte di nove persone. Nello specifico si sono verificati 97 casi di allagamenti da piogge intense46 casi di danni da trombe d’aria13 casi di frane causate da piogge intense, 11 casi di esondazioni fluviali9 di danni da siccità prolungata, 8 casi di danni alle infrastrutture e 3 di danni al patrimonio storico da piogge intense. Molti gli eventi che riguardano due o più categorie, ad esempio casi in cui esondazioni fluviali o allagamenti da piogge intense provocano danni anche alle infrastrutture. Rispetto al 2020 nell’ultimo anno in aumento i danni da grandinate intense (17 rispetto ai 9 nel 2020) e le frane da piogge intense (13 rispetto alle 10 nel 2020), mentre allo stesso livello record i dati sugli allagamenti (97 nel 2021 e 102 nel 2020).

Tra le città più colpite nel corso di quest’anno svetta al primo posto Roma con 9 eventi estremi, seguita da Napoli con 5, Catania con 4, Palermo e Milano con 2. A livello regionale, nello stesso periodo di tempo considerato, la Sicilia e la Lombardia sono in testa alla classifica con 30 e 23 eventi estremi. Rilevanti anche i casi della Campania con 16 eventi, del Veneto e della Sardegna con 14 eventi, del Lazio con 13 eventi, del Piemonte con 12 e della Liguria con 11.

È quanto emerge in sintesi dalla fotografia di fine anno scattata dall’Osservatorio CittàClima di Legambiente, realizzato in collaborazione con Unipol e con il contributo scientifico di Enel Foundation, che traccia un bilancio complessivo sugli eventi estremi che hanno colpito l’Italia nel 2021, oltre che offrire un quadro aggiornato di quanto avvenuto dal 2010 ad oggi.                                                                                                                      Un anno da codice rosso per il clima, segnato da un’estate che ha registrato temperature record in Europa (in Italia a Siracusa l’11 agosto si sono toccati i 48,8 gradi), ma anche da piogge intense, forte siccità, violente trombe d’aria e il passaggio del funesto medicane Apollo.

“Anche il 2021 è stato un anno con impatti terribili in tutto il mondo e nel nostro Paese. – dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – Proprio questi numeri ci ricordano quanto le città italiane abbiano bisogno di urgenti interventi di adattamento a un clima che rende piazze, strade e linee ferroviarie sempre più pericolose durante le piogge di forte intensità e le case sempre più invivibili durante le ondate di calore. La nostra richiesta al Governo per il nuovo anno è che finalmente si approvi il piano nazionale di adattamento climatico, come hanno fatto tutti gli altri grandi Paesi europei, con chiare priorità di intervento in modo da indirizzare le risorse nazionali e i 2,5 miliardi di euro previsti dal PNRR verso interventi davvero utili di messa in sicurezza e la riqualificazione delle città e dei territori italiani”.

“Il caldo anomalo di questi giorni, figlio di un clima “ormai impazzito” rientra a pieno titolo tra gli eventi estremi che colpiscono Piemonte e Valle d’Aosta – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Fino a 20 gradi in montagna, zero termico in altissima quota, ecosistema in forte crisi.

Il cambiamento climatico minaccia anche i nostri impianti sciistici; nella gran parte delle nostre montagne è atteso, rispetto a ora, un aumento di temperatura tra i 2 e i 3°C per il 2050.

Lo evidenziamo con la nostra campagna estiva “Carovana dei Ghiacciai”, che raccoglie in modo scientifico i dati che descrivono la scomparsa dei fragili giganti delle nostre vette.

Lo faremo nuovamente nei prossimi mesi, col dossier “Nevediversa”, che evidenza la fragilità del turismo invernale e di come le previsioni di sciabilità nei comprensori alpini siano piuttosto preoccupanti; negli scenari peggiori la pratica dello sci risulterebbe in estinzione a fine secolo.

Un’opportunità per un ripensamento complessivo dell’offerta: puntare sul turismo dolce invernale e la diversificazione degli investimenti, con strategie innovative che inneschino percorsi di rinaturalizzazione di ambienti fortemente artificializzati e recuperino un rapporto più equilibrato con l’ambiente.

 

I casi più rilevanti del 2021 – Oltre ai dati dell’Osservatorio CittàClima ci sono le immagini e i video a raccontare gli impatti, sempre più violenti, degli eventi meteorologici estremi in Italia nell’ultimo anno. Come quelle dello scorso 26 luglio della grandinata sull’A1 nel tratto fra Parma e Fiorenzuola, con l’autostrada chiusa e centinaia di auto distrutte; o del 16 settembre dell’allagamento dell’aeroporto di Malpensa, con decine di persone evacuate e messe in salvo con i gommoni. E ancora il 4 ottobre con il verificarsi, a causa delle incessanti piogge, delle esondazioni del torrente Letimbro (in zona Santuario di Savona), e dell’Erro a Pontinvrea (SV), con negozi, scantinati e abitazioni allagate. Momento in cui viene registrato un nuovo record pluviometrico nazionale con 496 mm in 6 ore, poi superato nelle stesse ore a pochi chilometri di distanza, a Rossiglione (GE) dove viene segnato un primato europeo con 740,6 mm di pioggia caduti in dodici ore. A preoccupare è stata poi la costa orientale della Siciliaa Siracusa l’11 agosto si è registrato il record europeo di 48,8 °C; il 10 settembre, l’isola di Pantelleria (TP) è stata colpita da una tromba d’aria che ha provocato due vittime e il 5 ottobre, una forte perturbazione caratterizzata da venti record, ha causato danni al centro storico di Catania, con diversi feriti.

Ancor più grave è quanto avvenuto tra il 24 ed il 29 ottobre con 5 eventi estremi che hanno interessato questa zona, dovuti al medicane Apollo che ha provocato la devastazione di intere aree con fiumi di acqua e fango, provocando la morte di 3 persone, a Scordia e Gravina di Catania. Incredibili i dati cumulati di pioggia registrati in 48 ore: in particolar modo i comuni di Linguaglossa (CT) con 494 mm e Lentini (SR) con 290 mm, arrivando a registrare una quantità di pioggia pari ad un terzo di quella annuale. Strade inagibili e trasformate in fiumi a Catania, venti che sulla costa hanno raggiunto i 100 km/h con intense mareggiate che hanno isolato per ore Augusta (SR). A Misterbianco (CT), per lo smottamento di fango e detriti provenienti dal Monte Cardillo, sono state fatte evacuare quattro famiglie. A Modica (RG), il 17 novembre, un uomo è rimasto vittima di una violenta tromba d’aria. Un anno difficile anche per il sud Sardegna che il 14 novembre ha registrato conseguenze gravi per l’ondata di maltempo: un anziano è stato trovato morto nella sua auto ribaltata, non lontano dalla provinciale 73 a Sant’Anna Arresi (CI). A Villa San Pietro (CA) sono invece state recuperate con l’elicottero cinque persone rimaste isolate per l’acqua alta, mentre Pirri e numerose zone dell’area metropolitana di Cagliari sono state completamente allagate.

Numeri complessivi dal 2010 ad oggi – In questo report di fine anno, Legambiente ha anche aggiornato i dati dal 2010 ad oggi. Nella Penisola, dal 2010 ad oggi sono stati 1.181 i fenomeni meteorologici che hanno provocato danni nel territorio italiano con 637 Comuni dove si sono registrati eventi con impatti rilevanti, l’8% del totale. Ma ancora più rilevante è il tributo che continuiamo a pagare in termini vite umane e di feriti, 264 le persone vittime del maltempo dal 2010 ad oggi. A questo si aggiunge, come monitorato dal CNR, l’evacuazione di oltre 27mila persone, a causa di eventi quali frane ed alluvioni tra il 2016 ed il 2020, che diventano 320mila se si considerano gli eventi avvenuti dal 1971. Le Regioni più colpite dal 2010 ad oggi da eventi estremi sono Sicilia e Lombardia, “in testa” in questa non felice classifica (rispettivamente con 144 e 124 eventi) anche per quanto avvenuto nel 2021 (30 e 23). Ma rilevanti sono gli impatti avvenuti nel 2021 in Campania con 16 eventi, in Veneto e Sardegna con 14 e Lazio con 13. Così come dal 2010 in Lazio (111), Puglia (94), Emilia-Romagna (86), Toscana (80), Veneto e Campania (78).

Dati e numeri che, ancora una volta, dimostrano l’urgenza di intervenire per ridurre le emissioni di gas serra – che sono la causa dei cambiamenti climatici – e per limitare gli impatti nei territori e i rischi per la vita e la salute delle persone. Infatti, secondo i dati del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), le concentrazioni di CO2 hanno raggiunto le 416 ppm (unità di misura “parti per milione” utilizzata per esprimere la concentrazione di una sostanza presente in una miscela) in ogni parte del globo per diversi mesi nonostante i quasi due anni di pandemia ed i lockdown, causa Covid-19.

 

Tabella del numero di eventi estremi nelle Regioni (2010-2021 e 2021)

 

Regione Eventi estremi 2010-2021 Eventi estremi 2021
Sicilia 144 30
Lombardia 124 23
Lazio 111 13
Puglia 94 7
Emilia-Romagna 86 10
Toscana 80 10
Veneto 78 14
Campania 78 16
Piemonte 71 12
Calabria 65 5
Liguria 56 11
Marche 50 8
Sardegna 49 14
Friuli-Venezia Giulia 24 4
Basilicata 20
Trentino-Alto Adige 18 5
Abruzzo 16 1
Umbria 12 4
Molise 4
Valle d’Aosta 2

Fonte: Osservatorio Città Clima, Legambiente 2021

Tabella del numero di eventi estremi nei Comuni 2010-2021 e 2021

 

Comune Eventi estremi 2010-2021 Eventi estremi 2021
Roma 58 9
Bari 41
Agrigento 32 1
Milano 30 2
Ancona 22
Genova 22 1
Napoli 21 5
Palermo 16 2
Torre Annunziata (NA) 13
Catania 12 4

Fonte: Osservatorio Città Clima, Legambiente 2021

La Buona Destra: “La sanità piemontese paga le carenze di organico”

La preoccupazione che si respira all’interno delle strutture ospedaliere piemontesi inizia ad essere tangibile in quanto, nonostante un numero di ricoveri infinitamente più basso rispetto ad un anno fa, i contagi tra il personale sanitario impattano gravemente sul funzionamento delle stesse strutture, già messe a disagio da un organico sottodimensionato rispetto alle esigenze.

A nome della Buona Destra Piemontese, sottoscrivo l’appello ed il grido di allarme lanciato in queste ore da Nursind ed Anaao-Assomed, in cui si denuncia in modo inequivocabile il mancato potenziamento del personale sanitario che sarebbe dovuto avvenire nell’ultimo anno, attraverso assunzioni attinte dalle graduatorie stilate dal Dirmei.

I vertici delle ASL e delle ASO piemontesi hanno tentennato durante tutto questo tempo fino ad arrivare a ritrovarsi nuovamente in una situazione di grave carenza di organico, con il conseguente progressivo blocco delle prestazioni non urgenti, degli interventi programmati e delle attività ambulatoriali.

In questi giorni gli specialisti, dagli oculisti ai radiologi, vengono dirottati nei Pronto Soccorso o utilizzati come Medici vaccinatori, bloccando di fatto l’assistenza sanitaria non connessa al Covid.

In questo modo si privano i pazienti della possibilità di accertamenti diagnostici e di visite specialistiche con il rischio di gravi ripercussioni future per gli stessi.

Buona Destra Piemonte ha denunciato più volte, nel corso dell’ultimo anno e mezzo le mancate assunzioni di personale sanitario che già avevano causato situazioni emergenziali nel corso di questa crisi sanitaria. A distanza di due anni dall’inizio della pandemia, ci ritroviamo nuovamente a dover denunciare le carenze di organico derivanti dalle mancate assunzioni, nonostante le risorse economiche e le graduatorie siano disponibili da tempo. Crediamo che dall’Assessorato alla Sanità Regionale, a partire dall’Assessore Dott. Icardi, una presa di coscienza della situazione in essere sia quantomeno necessaria e che dovrà essere seguita da azioni tangibili ed efficaci affinché questo problema, che si trascina da troppo tempo, venga finalmente risolto.

I cittadini piemontesi hanno fatto del loro meglio, risultando ad oggi tra le popolazioni con la maggior copertura vaccinale. Assicuriamo loro l’assistenza sanitaria dovuta.

Claudio Desirò

Coordinatore Regionale Buona Destra Piemonte

Pnrr, i fondi a Valenza

C’è anche Valenza nei comuni che beneficeranno dei fondi del PNRR- Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la regione Piemonte, come ha comunicato con una nota il Ministero dell’Interno.

In particolare verranno destinati 4 milioni e 356mila euro per il recupero e la riqualificazione dell’edificio ex Coop destinato a servizi educativi, culturali ed al volontariato nell’ambito della progettazione di rigenerazione urbana.

Per il recupero e la riqualificazione dei Giardini Togliatti di viale Camurati saranno invece destinati 443mila euro, mentre un milione di euro sarà destinato a 4 interventi di efficientamento energetico, con un miglioramento di due classi energetiche, per gli alloggi di edilizia popolare, di proprietà comunale, di via Cunietti, via Comolli, via Carducci e vicolo Vasti.

“Questo risultato premia la concretezza e la progettualità dell’Amministrazione valenzana. Un ringraziamento doveroso va agli uffici che hanno svolto un ottimo lavoro che ha portato a questi risultati”.
Così commenta il Sindaco di Valenza Maurizio Oddone
.

Team Mulè, esami per il passaggio di cintura

Vinovo – La scorsa settimana, nella palestra della scuola media Gioanetti, si sono confrontati i marzialisti dell’associazione sportiva dilettantistica Team Mulè, per la sessione invernale degli esami per il passaggio di cintura.

L’esame del grado successivo, sia esso per l’acquisizione di un kup (cintura colorata) o di un dan (cintura nera), è il coronamento di sacrificio, impegno e concentrazione, soprattutto dopo essere stati reduci da questa pandemia. L’esaminatore d’onore quest’anno è stato un top della scena sportiva europea, il Gran Master Tarcisio Martella (IX Dan), allievo diretto del fondatore Gen. Choi Hong Hi, nonché referente per l’Italia della ITF UNION (International Taekwon-do Federation Union). Numerosi i passaggi di cinture. Tra di loro spiccano gli ineguagliabili istruttori Gaia e Lorenzo Mulè promossi al II Dan, Matteo Longo direttamente da Zurigo al grado di I Dan. Il taekwon-do disciplina di combattimento nata in Corea del Sud, aiuta tantissimo i giovani a trovare la loro identità e formare dei caratteri forti e giusti. Nello specifico il Team Mulè da sempre attraverso il taekwon-do, combatte il bullismo e ogni comportamento di prevaricazione, dentro e fuori dal
tatami. Per info sui corsi tkdtorino@libero.it

In mostra alla Reggia di Venaria, le immagini fotografiche di Elena Givone

“Profumo di vita #neldirittodelbambino” Contro la “violenza assistita” da parte dei minori

Fino al 9 gennaio 2022

C’è il candore dominante del bianco che accomuna mamme e bambini, che è purezza, poesia e “profumo di vita” (come recita il titolo) negli scatti fotografici che Elena Givone – fotografa, artista visuale e “sognatrice” torinese – presenta, fino al 9 gennaio dell’anno prossimo nella “Sala delle Arti” della Reggia di Venaria. La mostra che accompagna la realizzazione della quinta edizione del Calendario “Profumo di vita #neldirittodelbambino”, realizzato per il 2022 proprio nell’incantevole cornice barocca della Reggia, si presenta come installazione multisensoriale attraverso un suggestivo itinerario fatto di immagini, profumi e note musicali. Itinerario non solo estetico, ma fortemente didattico-sociale, in quanto focus di riflessione sulle crudeltà spesso inflitte ai minori vittime di maltrattamenti familiari o spettatori obbligati di atti di violenza fra adulti all’interno delle mura domestiche,di cui a fatica (e non sempre) riusciranno a cancellare i ricordi e i traumi nel corso della loro vita.

La rassegna espositiva ed il Calendario si inseriscono dunque all’interno di un articolato progetto – il cui obiettivo si racchiude per l’appunto nella definizione unica di “Profumo di vita”– nato nel 2017 dalla collaborazione fra l’Associazione “Legal@rte”, costituita da un gruppo di appartenenti alla Polizia di Stato e la fotografa Elena Givone, il cui  lavoro (svolto a livello internazionale e che l’ha portata addirittura ad aprire una scuola di fotografia per i ragazzi dello Sri Lanka) ha  “una forte componente etica e sociale, in cui spesso si mette in scena la voce di un’umanità la cui parola è stata tolta”. Curata da Roberta Di Chiara, la mostra si propone di guidare il visitatore all’interno di uno speciale percorso nel quale le immagini s’intrecciano e s’accompagnano con le note musicali di Stefano Cannone e con quelle olfattive della fragranza appositamente realizzata da Diletta Tonatto, dell’omonima Maison torinese. Parte integrante del progetto espositivo è anche il cortometraggio “Il Silenzio del Dolore”, presentato al 36° Torino Film Festival. Un QR Code permette di visionare il racconto interpretato dall’attrice Elena Ruzza che ne ha curato la regia con Matteo Cantamessa. Tratto da un testo autobiografico della poliziotta e psicoterapeuta Katia Ferraguzzi, il video pone il visitatore di fronte a una realtà spesso invisibile, quella di minori vittime di “violenza assistita”, “problema sociale che coinvolge tutti – sottolineano i promotori – tenuto conto che gli adulti, che da bambini assistono a violenze, corrono un alto rischio di trasmissione intergenerazionale delle condotte maltrattanti e abusanti”.  Problema postoci di fronte con grande sensibilità e coinvolgente passione da Elena Givone che ha scelto la fotografia Newborn (dedicata all’infanzia) attraverso scatti realizzati all’interno dei reparti maternità di ospedali italiani, nei primissimi giorni di vita del bambino, cogliendo al meglio il momento magico ed irripetibile del sonno profondo del neonato nella sua fragilità, protetto dall’abbraccio dei genitori. L’edizione del Calendario 2022 ha il privilegio di avere un set fotografico d’eccezione: quella Reggia di Venaria, che già nel giugno 2021 aveva ospitato la “Festa della nascita”, gioiosa festa di “benvenuto alla vita” legata al progetto “Nati con la Cultura – Passaporto culturale”.

La distribuzione dei Calendari verrà effettuata attraverso l’iniziativa del “Latte sospeso”. Il Calendario verrà infatti donato con l’acquisto di latte in polvere per neonati presso alcune farmacie del Torinese, che si sono messe a disposizione con confezioni a prezzo calmierato. Il latte acquistato verrà lasciato in farmacia per essere distribuito a neomamme in difficoltà tramite la “Caritas diocesana”. Per ulteriori informazioni: www.profumodivita.info

Gianni Milani

“Profumo di vita #neldirittodelbambino”

Reggia di Venaria, piazza della Repubblica 4, Venaria Reale (To); tel. 011/4992300 o www.lavenaria.it

Fino al 9 gennaio 2022

Orari: dal mart. al ven. 9,30/17 – sab. e dom. 9,30/18,30; lun. chiuso

Nelle foto: immagini di Elena Givone

Vigili del fuoco volontari, arrivano i fondi regionali

L’assessore Gabusi: “Abbiamo ereditato una graduatoria e ci siamo impegnati a finanziare tutti i distaccamenti perché riteniamo fondamentale il supporto dei vigili del fuoco nel sistema integrato di Protezione civile. La capacità della componente volontaria del sistema si basa sulla disponibilità, competenza e puntuale conoscenza del territorio di tutti coloro che dedicano migliaia di ore al servizio ma anche sulla dotazione che viene messa loro a disposizione. Grazie a questo finanziamento implementiamo proprio quest’ultimo asse”.

La Regione Piemonte completa l’erogazione di contributi a favore degli Enti locali sede di Distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari del Piemonte. Una tranche da 346.000 euro andrà a favore dei Comuni di Fossano, Busca, Santena, Rivoli, Bosconero, Morozzo, Grugliasco, Cossato, Villadossola, Nizza Monferrato, Gravellona Toce, Baceno, Romagnano Sesia, Racconigi, Macugnaga, Montanaro, Santhià, Varzo, Cravagliana, Vinovo.

I Comuni riceveranno contributi regionali da 13.000 a 20.000 euro per finanziare attività di potenziamento della logistica, acquisti e manutenzione straordinaria dei mezzi e delle sedi di proprietà pubblica, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di mezzi e sedi.

“L’impegno condiviso di Giunta e Consiglio regionale ci ha consentito questo risultato – sottolineano l’assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusi e il consigliere regionale Paolo Ruzzola – Abbiamo finanziato tutti i distaccamenti, ma siamo già al lavoro affinché nel 2022 ci possa essere una nuova forma di aiuto della Regione Piemonte al sistema dei Vigili del Fuoco Volontari».

Il limite delle risorse a disposizione dei Distaccamenti volontari, dipendenti dal Ministero degli Interni, ha indotto la Regione Piemonte ad intervenire direttamente a sostegno di questa fondamentale componente con importanti risorse proprie.

“Un grazie a tutti coloro che quotidianamente si mettono al servizio dei piemontesi e che lo faranno ancora nel 2022”, concludono Gabusi e Ruzzola.

Il bollettino Covid di mercoledì 5 gennaio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 16.937 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 14.624 dopo test antigenico), pari al 20,16% di 84.369 tamponi eseguiti, di cui 70.025 antigenici. Dei 16.937 nuovi casi gli asintomatici sono 12.156 (71,8%).

I casi sono così ripartiti: 13.919 screening, 2248 contatti di caso, 770 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 550.839, così suddivisi su base provinciale: 46.329 Alessandria, 26.332 Asti, 18.829 Biella, 77.936 Cuneo, 42.855 Novara, 285.629 Torino, 19.041 Vercelli, 20.279 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.524 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 11.085sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.460 (+49 rispetto a ieri).

I ricoverati in terapia intensiva sono 122 (+5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 109.352

I tamponi diagnostici finora processati sono 12.076.132 (+84.369rispetto a ieri), di cui 2.764.654 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 12.107

Sono 14, 3 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.107 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.603 Alessandria, 731 Asti, 451Biella, 1.492 Cuneo, 968 Novara, 5.803 Torino, 558 Vercelli, 384Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 117 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

427.798 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 427.798 (+4.849rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 34.243Alessandria, 20.870 Asti, 14.114 Biella, 60.556 Cuneo, 34.402Novara, 227.282 Torino, 15.270 Vercelli, 15.959 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.659 extraregione e 3.443 in fase di definizione.

Balconi illuminati: premiati i vincitori a Pragelato

“Il concorso “Balconi Illuminati”, quest’anno alla sua seconda edizione, ha avuto il suo momento conclusivo domenica 2 Gennaio con la premiazione dei vincitori.

La giuria, che ha analizzato i contributi fotografici inviati, ha stilato la classifica dei 14 partecipanti valutando differenti parametri, dall’originalità degli addobbi all’integrazione con il contesto circostante. Ai tre vincitori sono stati consegnati buoni spesa da utilizzare presso esercizi commerciali di Pragelato, in un’ottica di incentivo delle realtà economiche locali. Soddisfazione da parte degli organizzatori, la Pro Loco, l’Atl Pragelato e l’Amministrazione comunale, per la partecipazione di residenti e villeggianti che con le loro luci e addobbi hanno contribuito a dare un tocco natalizio e artistico, nonostante le difficoltà del momento che stiamo vivendo”. Così Steve Zanna, Presidente della Pro Loco.