ilTorinese

Chieri chiama Africa: “ECO-RETI”, scambi che nutrono

La “Città dalle Cento Torri” vince il bando “Piemonte & Africa sub sahariana”

Chieri (Torino)

Un finanziamento di 35mila euro. Tanto s’è aggiudicato il Comune di Chieri portandosi a casa la vittoria con la partecipazione al bando regionale “Piemonte & Africa sub sahariana” per il progetto “ECO-RETI, scambi che nutrono. Per la sostenibilità in agricoltura e nell’ambiente”. Ideato dal Comune di Chieri insieme al “Centro Animazione Missionaria” dei Fratelli della Sacra Famiglia (CAM-SAFA), il progetto si pone come obiettivo il rafforzamento e il consolidamento delle attività di gestione dei rifiuti già avviate nel Comune di Nanoro, in Burkina  Faso.  I rapporti tra Chieri e Nanoro, gemellate dal 2001, risalgono infatti ai primi anni ‘70, grazie alla collaborazione con i “Fratelli della Sacra Famiglia” (CAM-SAFA). Nel corso del tempo sono stati finanziati micro-progetti relativi al sostegno alimentare dei bambini delle scuole locali, al recupero di pozzi, all’alfabetizzazione degli adulti nelle zone rurali ed è stata realizzata un’area mercatale coperta, nonché avviato un sistema di raccolta e smistamento rifiuti. Ora proprio con il progetto “ECO-RETI” si vogliono rafforzare le progettualità precedentemente avviate, in particolare la gestione dei rifiuti e la difesa dell’ambiente, coinvolgendo prevalentemente donne e giovani under 35. “Una prima linea d’azione – spiega Raffaella Virelli, assessora al Volontariato Sociale ed alla Cooperazione – riguarda il trattamento e la trasformazione dei rifiuti, in particolare la plastica; si vuole irrobustire l’organizzazione per la raccolta, lo stoccaggio ed il trattamento differenziato dei rifiuti, attraverso azioni di formazione, informazione e coinvolgimento degli operatori locali e della popolazione, il potenziamento di iniziative imprenditoriali basate sul riciclo ed il riuso”. “La seconda linea d’azione, invece, è relativa – prosegue la Virelli – alla trasformazione e conservazione dei prodotti agricoli deperibili, a cominciare dal pomodoro, anche rinforzando le iniziative di imprenditoria territoriale poste in essere da associazioni o cooperative femminili e giovanili”. Per quanto riguarda nello specifico l’azione sui rifiuti, il progetto vede il coinvolgimento del “Consorzio Chierese per i Servizi” e della società “SETA SpA”, che collaboreranno attraverso attività di formazione e consulenza a distanza. Altro tema particolarmente importante è poi la trasformazione dei prodotti agricoli, in particolare il pomodoro, dal momento che gli agricoltori di Nanoro si trovano sovente alla mercé degli intermediari commerciali all’ingrosso che sottopagano i prodotti approfittando della loro deperibilità, come per i Comuni di Chieri e di Cambiano (zona di produzione, Cambiano, del pomodoro “Costoluto”) entrambi appartenenti al “Distretto del Cibo del Chierese e Carmagnolese”. “Le competenze – conclude l’assessora Virelli – sia per la coltivazione sia per la trasformazione potranno così essere messe a disposizione del territorio burkinabé, anche grazie al coinvolgimento della cooperativa ‘Agricò’ di Pecetto. Inoltre, sia a Chieri sia a Cambiano saranno organizzate attività di sensibilizzazione a livello cittadino ed attività didattiche nelle scuole”.

g.m.

Nelle foto:

–         Scorcio di Nanoro, Burkina Faso

–         Raffaela Virelli

Misure antismog, per i diesel Euro 5 blocco confermato nel weekend

Per tutto il fine settimana e almeno fino a lunedì 24 gennaio continuano le limitazioni del traffico previste dal livello arancio del semaforo antismog, confermato a seguito dei dati previsionali di PM10 forniti oggi da Arpa Piemonte.

 

Per il trasporto persone continua quindi lo stop (tutti i giorni, festivi compresi) dei veicoli diesel con omologazione fino a Euro 5, con orario 8/19; per il trasporto merci fermi i veicoli diesel con omologazione fino a Euro 4, tutti i giorni (festivi compresi) con orario 8/19. Per entrambe le categorie di veicoli permane il blocco permanente dei motori benzina fino a Euro 2, GPL e metano fino a Euro 1, come da limitazioni strutturali valide tutto l’anno. Lo stop riguarda anche tutti i veicoli dotati di dispositivo “Move In”.

Eventuali variazioni del semaforo antismog, con relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate lunedì 24 gennaio, giorno di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle esenzioni previste e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale.

 

Dall’acropoli al centro commerciale. Conferenza Ucid

Iniziativa promossa dalla Sezione di Torino Interviene l’architetto Luigi Rajneri

“Dall’Acropoli al centro commerciale. Come la scristianizzazioneha cambiato le nostre città?” è  il titolo della conferenza promossa lunedì 24 gennaio prossimo dall’Ucid ( Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) Sezione di Torino, che si terrà presso la Sala Crocetta de La Darsena in strada Torino a Moncalieri,relatore l’architetto Luigi Rajneri.

Come si sono trasformate le nostre città nel corso dei secoli?

“Molti studi hanno affrontato questo interrogativo – ha spiegato l’architetto Luigi Rajneri – La città è la creazione umana più complessa e coinvolge diverse discipline. Questo piccolo studio vuole offrire un punto di vista scarsamente indagato, per aggiungere un tassello di cui bisognerebbe tenere conto.

Antichi equilibri sono mutati a seguito di grandi rivoluzioni culturali e se ne possono leggere le conseguenze nelle trasformazioni urbane.

La frammentazione dei lotti ha generato il caos urbanistico e ha reso necessaria l’adozione di piani regolatori per porre rimedio. In realtà era tardi, gli edifici offrono una tale varietà che, sebbene allineati, creano confusione e disordine. I monumenti e le piazze stanno lasciando il posto a centri commerciali e giardinetti di quartiere, in cui la comunicazione e la socializzazione sono utopici se confrontati agli oratori o alle antiche piazze”.

“La separazione tra chi fa architettura e chi fa Urbanistica – prosegue l’architetto Rajneri – ha fatto perdere di vista le proporzioni più importanti, cioè quelle umane.

I nuovi riti urbani? Dove sono finite le belle piazze italiane ammirate in tutto il mondo?

Siamo ancora capaci di costruire dei bei luoghi?

La freddezza ragionata e calcolata dei nuovi luoghi lascia poco all’immaginazione e coltivano false speranze.

Occorre ritrovare quell’equilibrio tra fede e ragione più volte ricordatoci dal Papa, e già presente nell’Acropoli ateniese”.

MARA MARTELLOTTA

Covid, sabato 22 gennaio: la situazione a Torino e in Piemonte

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 13.378 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 11.469 dopo test antigenico), pari al 13,6% di 98.285 tamponi eseguiti, di cui 84.709 antigenici. Dei 13.378 nuovi casi gli asintomatici sono 11.518 (86,1%)

I casi sono così ripartiti: 10.814 screening, 2.085 contatti di caso, 697 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 784.709, così suddivisi su base provinciale: 64.707 Alessandria, 36.370 Asti, 29.061 Biella, 109.588 Cuneo, 61.227 Novara, 410.763 Torino, 27.779 Vercelli, 29.009 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.874 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 12.331 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 142 (+0 rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.085 (+32 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 170.753

I tamponi diagnostici finora processati sono 13.569.321 (+98.295 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.451

Sono 11, 1 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.451 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.641 Alessandria, 759Asti, 468 Biella, 1.539 Cuneo, 1.002 Novara, 5.948 Torino, 574 Vercelli, 401 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 119 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

599.278 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 599.278(+ 12.872 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 51.917 Alessandria, 29.738 Asti, 21.775 Biella, 86.130 Cuneo, 50.357 Novara, 309.002 Torino, 21.144 Vercelli, 23.288 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.176 extraregione e 3.751 in fase di definizione.

Il 22 gennaio 1927 la prima partita trasmessa alla radio

Accadde Oggi

Emozione pura nel raccontare che esattamente 95 anni avvenne la prima trasmissione radiofonica di una partita di calcio.L’antenato della televisione diede la prima spinta decisiva a far conoscere il calcio che diffuse,sin dagli albori,la passione che ancora oggi avvolge questo sport meraviglioso.Fu
la radio BBC che si assicurò i diritti di trasmissione del match tra Arsenal e Sheffield United. L’emittente britannica ottenne da appena tre settimane i diritti radiofonici di alcuni principali eventi sportivi. Quell’Arsenal-Sheffield United terminò 1-1 ma il risultato più importante fu quello degli ascolti. La radiocronaca della gara ebbe un successo tale che il pubblico all’ascolto reclamò a gran voce la radiocronaca di tutte le partite del campionato inglese.È trascorso quasi un secolo e quella passione tutt’ora resiste in tutti gli angoli del mondo!

Enzo Grassano

“Il fascino dell’imperfezione. Dialoghi con Domenico Quirico”

Presentazione del libro di Tiziana Bonomo al “FuoriLuogo” di Asti

Sabato 22 gennaio, ore 17,30

Asti

Interviste. Racconti. Documenti. Titolo: “Il fascino dell’imperfezione. Dialoghi con Domenico Quirico”. Al centro dell’intervista-narrazione quel grande professionista della cronaca giornalistica che tutti conosciamo: Domenico Quirico, astigiano, classe ’51, narratore acuto per “La Stampa” della “Primavera araba”, di guerre, rivoluzioni, migrazioni, rapito in Libia (per due giorni) nell’agosto del 2011 e il 9 aprile del 2013 in Siria per cinque terribili lunghi mesi, fino all’8 settembre. Cinque capitoli (“La lettura”, “L’accoglienza”, “L’Europa”, La vita”, “La fede”) “spalmati” con profonda sensibilità e il calore di una vivida tenuta emozionale in 280 pagine – e oltre settanta immagini – edite da “Jaca Book”, il primo libro di Tiziana Bonomo (torinese, alle spalle un lavoro  nel campo del marketing e nella comunicazione di grandi aziende internazionali, nonché nel 2016 vulcanica ideatrice e fondatrice di “ArtPhotò”, con cui promuove e sperimenta progetti legati alla fotografia di documentazione e di impegno sociale) “cerca di svelare – si legge nella prefazione – la percezione originale di un narratore del nostro tempo, restituendo la sua testimonianza vissuta in drammatica presa diretta sugli avvenimenti storici più rilevanti degli ultimi trent’anni”. Presentato nei giorni scorsi alla Biblioteca Civica “Nicolò e Paola Francone” di Chieri, l’opera prima (ne auspichiamo davvero altre) della Bonomo sarà presentata sabato 22 gennaio (ore 17,30) presso la “Casa della Cultura – FuoriLuogo” di via Govone 15 ad Asti. A moderare l’incontro, Davide Ruffinengo. Folgorata sulla via di Damasco dalla lettura di “Esodo. Storia del nuovo millennio”, in cui Quirico racconta dei viaggi fatti in compagnia dei migranti nei principali luoghi del Pianeta da cui essi partono e “in cui sostano e si riversano”, Tiziana Bonomo inizia un’opera di positivo stalkeraggio nei confronti del giornalista le cui parole “mi avevano fortemente commossa”. “Pazientemente – racconta – ho letto tutti i suoi libri, raccolto tutti i suoi articoli, le interviste televisive, gli incontri e le lezioni magistrali”. Il tutto per tre anni. Letture intervallate da numerosi incontri. Domande e domande. Riflessioni. Interrogativi. La voglia di capire, per bocca di chi li aveva vissuti e ne aveva scritto con coraggio e  limpida verità i grandi fatti della Storia. “Così ben presto – ancora Tiziana – la qualità delle nostre conversazioni ha fatto nascere in me l’ambizione di farlo conoscere a fondo attraverso un libro”. Idea accettata da Quirico, il cui consenso “mi ha spinto a proporre le interviste in maniera diretta, con il fascino della sua parola e con le imperfezioni (di qui il titolo del libro) che la generano”.

“L’opera di Tiziana Bonomo – sottolinea Riccardo Crisci, presidente di ‘FuoriLuogo’- è semplicemente importante, non ci sono altri termini per definirla. Testimonia ed al tempo restituisce il valore del lavoro del giornalista Domenico Quirico, riuscendo sapientemente a trasmetterne tutta la portata. Grazie alla moderazione di Davide Ruffinengo, dal palco si offrirà la possibilità di conoscere più da vicino innumerevoli sfumature del nostro mondo contemporaneo. Sarà un pomeriggio intenso e che lascerà infiniti spunti di riflessione”.

All’incontro, con l’autrice sarà presente anche Domenico Quirico. Prenotazione fino ad esaurimento posti a: eventi@fuoriluogoasti.com

Accesso consentito solo con esibizione del “ Super Green Pass”.

g.m.

Nella  foto:   Tiziana Bonomo

 

Tutti gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

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SABATO 22 GENNAIO

 

Sabato 22 gennaio ore 15

L’ATTIMO INCONTRA L’ETERNO IN DICIASSETTE SILLABE: MINICORSO-LABORATORIO DI HAIKU IN QUATTRO INCONTRI CON COMPOSIZIONE SU SHIKISHI

MAO – workshop per adulti sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

A cura della dottoressa Roberta Vergagni, iamatologa

I primi tre appuntamenti si articoleranno in tre momenti: teoria della composizione di haiku, visita guidata alla mostra con letture di haiku selezionati, creazione guidata di haiku come scrittura creativa. Nell’ultimo incontro ogni partecipante selezionerà un kanji (carattere giapponese) che scriverà con fude pen (pennarello-pennello) su cartoncino shikishi; la composizione sarà completata da uno tra gli haiku realizzati negli incontri precedenti e impreziosita dalla firma dell’autore in giapponese.

Massimo 12 partecipanti. Costo: 70 € (4 incontri). Tutti i workshop sono comprensivi dei materiali. Prenotazione consigliata alla mail: mao@fondazionetorinomusei.it.

Sabato 22 gennaio ore 15

ARTE E TÈ IN ORIENTE. VERSO L’INDIA

MAO – art speed date con degustazione di tè

In occasione del settantacinquesimo anno di ricorrenza dell’Indipendenza dell’India il MAO, con il patrocinio del Consolato Generale dell’India, propone al pubblico un ciclo di art speed date, accompagnato da degustazioni di pregiati tè indiani a cura di TheTea.

Primo incontro: Buddha. Evoluzione della figura dell’Illuminato nell’arte.

Il primo appuntamento si focalizzerà su alcune opere d’arte legate al buddhismo partendo dalla fase antica, in cui l’immagine antropomorfa del Buddha è assente, per arrivare alla finissima raffigurazione dell’Illuminato nella produzione scultorea risalente al periodo Gupta (IV-VI secolo d.C.).

Degustazione: Dal porto di Bombay o ‘Buona Baia ’alle classificazioni del tè indiano.

I partecipanti saranno accompagnati nel percorso storico ed evolutivo del tè in India. Si parlerà di innovazione, intesa come programmi di sostenibilità rivolti all’ambiente e qualità del lavoro, oltre che della complessa valutazione delle foglie riportata in etichetta con sigle per molti di noi enigmatiche. Ad accompagnare gli argomenti una degustazione comparativa del tè a foglia intera con il tè più moderno ottenuto con lavorazione CTC. Il momento del tè sarà completato da dolcezze in abbinamento alle aromaticità proposte.

Costo: 18€ (più biglietto di ingresso al museo – gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e valle d’Aosta). Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

DOMENICA 23 GENNAIO

 

Domenica 23 gennaio ore 11

CI SONO I LEONI

Palazzo Madama – attività famiglie

Sullo scrigno appartenuto al cardinale Guala Bicchieri e chiuso da una grande serratura appaiono creature fantastiche e animali selvatici, tra cui leoni intenti in una furiosa lotta: sembrano fare la guardia al prezioso contenuto che potrebbe essere sottratto da mani rapaci. Nel corso del laboratorio – usando cartoncini colorati, colla e forbici – proveremo a creare un variopinto leone che ci tenga compagnia e faccia la guardia ai nostri sogni. Durante il laboratorio potrete esplorare le espressioni del volto che volete dare al re della foresta e con un colore fosforescente aggiungere una nuova espressione che apparirà di notte.

Età consigliata: 5/10 anni. Durata: 90 minuti

Costo: € 7 a bambino; biglietto ridotto per gli adulti accompagnatori (gratuito con Abbonamento Musei). Tutti gli spazi sono accessibili

Info e prenotazioni: 011 4429629 madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Prenotazione obbligatoria.

 

Domenica 23 gennaio ore 16

PENNELLATA DI GIAPPONE

MAO – attività per famiglie sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

L’attività prevede la visita della mostra temporanea Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese e un laboratorio in cui i partecipanti potranno realizzare il proprio dipinto verticale su rotolo utilizzando la pittura monocromatica ispirata alla tecnica sumi-e.

Costo: bambini € 7; adulti ingresso ridotto alla mostra (gratuito con Abbonamento Musei)

Prenotazione obbligatoria tel. 011.4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it.

 

GIOVEDI 27 GENNAIO

 

Giovedì 27 gennaio ore 17

CI SONO I LEONI

Palazzo Madama – attività famiglie

Sullo scrigno appartenuto al cardinale Guala Bicchieri e chiuso da una grande serratura appaiono creature fantastiche e animali selvatici, tra cui leoni intenti in una furiosa lotta: sembrano fare la guardia al prezioso contenuto che potrebbe essere sottratto da mani rapaci. Nel corso del laboratorio – usando cartoncini colorati, colla e forbici – proveremo a creare un variopinto leone che ci tenga compagnia e faccia la guardia ai nostri sogni. Durante il laboratorio potrete esplorare le espressioni del volto che volete dare al re della foresta e con un colore fosforescente aggiungere una nuova espressione che apparirà di notte.

Età consigliata: 5/10 anni. Durata: 90 minuti

Costo: € 7 a bambino; biglietto ridotto per gli adulti accompagnatori (gratuito con Abbonamento Musei). Tutti gli spazi sono accessibili

Info e prenotazioni: 011 4429629 madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Prenotazione obbligatoria.

 

Giovedì 27 gennaio ore 18.30

OLTRE LA NATURA. RIFLESSIONI SULLA PITTURA DI EPOCA EDO

MAO – conferenza sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

A cura della professoressa Rossella Menegazzo.

Ingresso libero

 

Giovedì 27 gennaio ore 18.00

IN THE MAKING Incontro con Michelangelo Pistoletto

GAM Sala 1 – conferenza a cura di Federico Vercellone

La GAM ospita in Sala 1 giovedì 27 gennaio alle ore 18 una tappa del progetto “In the Making”, curato dal “Centro Studi Arti della Modernità” e promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

Michelangelo Pistoletto dialogherà con Federico Vercellone. Modera Chiara Simonigh.

Il ciclo di conferenze “In the Making” promuove dialoghi tra artisti e intellettuali intorno ai molteplici rapporti tra arte, scienza, artigianato e tecnologie.

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili

 Le modalità di accesso ai Musei sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti.

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Vita e morte a Napoli

Napoli è una città fortunata, baciata dal sole e dal turismo

Le malelingue hanno voluto che fosse merito prima delle guerre feroci alle frontiere, poi della crisi economica, quindi degli attentati in altre importanti capitali europee e adesso della tragedia della Pandemia.

Non è così.

Napoli è una città che ha saputo valorizzarsi, a partire dal basso, con giovani ardenti di uscire dalla disperazione e commercianti che hanno imparato le regole del marketing. A partire dall’era Bassolino Sindaco, la città ha subito un risveglio culturale e identitario ed è riemersa dalla negligenza del quotidiano e dall’omologazione televisiva in romanesco o peggio in milanese.

Abbiamo avuto solo la sfortuna delle canzoni neomelodiche, durissime esteticamente e nei contenuti violenti o banali, che rimandano ai suoni del Mediterraneo e della antica Grecia, dalla Nea-Polis, la Nuova Atene, con i rituali feroci ed orgiastici, le pire e le sette famiglie che comandavano in città.

Queste tradizioni sono oggi narrate con disprezzo, dovuto, da chi si occupa di cronaca nera, di camorra, anzi del Sistema, come Saviano, ma oggi proverò a darne una rilettura estetica, perché vendendo Napoli possiate apprezzare anche il popolo e le sue tradizioni millenarie.

Napoli, durante la quaranten, era un deserto silenzioso e caustico, interrotto dallo scrosciare degli applausi, dai canti appassionati dai balconi, dalle giornate di sole sui balconi o le terrazze, per chi poteva, o solo all’uscio del proprio basso, a mezzogiorno.

Poi d’estate nel 2020, tutti al mare.

Turisti pochi, pochissimi, rari.

Il cielo sopra il mio terrazzo, di cui vedete il panorama in foto, è stato muto per mesi, quando fino alla fine del 2019 era uno scroscio e un rombo di aerei ogni cinque-dieci minuti. Più frequenti della metropolitana collinare o degli autobus urbani con cui poi i turisti devono fare i conti per visitare la città.

Erano anni che la città era stracolma del vociare di truppe cammellate di ogni genere etnico. I quartieri più fortunati, come la Sanità o i Quartieri Spagnoli, hanno da tempo costruito intorno a loro nuove mitologie e nuovi riti goderecci, legati agli apertivi, fino ad allora ignoti, o le più comuni zingarate di cibo e vini dell’entroterra, tutti di elevatissima qualità.

Dopo la fuga estiva, al rientro, una nuova quarantena planetaria, più infida e deprimente, perché in inverno le giornate si accorciano, i balconi erano deserti, i morti che prima vedevamo solo in televisione, hanno cominciato a colpire le nostre famiglie (non la mia, tiè), e siamo diventati teledipendenti, abusatori di streaming e webinar, adoratori dei delivery, anche quelli etnici. E quando mai i napoletani avevano apprezzato i cibi di cinesi o giapponesi? Pure gli hamburger erano durati, come moda, pochissimo negli anni ’80.

Poi d’estate adesso nel 2021… tutti a…. Napoli !?

Come a Napoli?!

Gli aerei hanno solcato di nuovo i cieli, anche se sporadici e limitati ai fine settimana. Le navi da crociera, seppure mezze vuote, si sono intraviste al Porto, davanti al Maschio Angioino. La metropolitana era sempre in ritardo e gli autobus pieni solo dei domestici cingalesi o delle badanti ucraine.

Noi borghesi attoniti ad ammirare la meraviglia delle voci straniere intorno a noi, a sbracciarci di nuovo per dare indicazioni (io sono ufficialmente una guida abusiva, gratuita, per amici e avventori di ogni genere). Il lungomare, invece, vessato dalle auto, all’improvviso, per il crollo promesso dalla instabilità idrogeologica di ben due tunnel di collegamento tra la stretta baia, detta via Caracciolo, e le affastellate città antiche e moderne del Centro Storico e di Fuorigrotta.

Ne traevamo i peggiori auspici, moltiplicati dalla propaganda negativa di una curiosa sentenza del TAR che avrebbe voluto veder cancellare uno dei numerosi omaggi agli adolescenti del popolo, uccisi da polizia o carabinieri, nell’atto entrambi di compiere il proprio dovere, lecito allo Stato italiano, invasore, o alla famiglia, quella da mantenere, secondo le regole di vita millenarie che caratterizzano tutte le storie di scugnizzi, dalla greca Nea-Polis a quella post-moderna.

I murales sono tutti là, esattamente là, anche un poco più in là, dove ogni tanto ne spunta un altro. Sono riproduzioni gigantesche delle foto che, di solito, sono messe sui numerosi altarini, dette edicole, di foggia sia barocca, sia sudamericana, la cui storia pagana e cristiana è una delle tante di cui narro alle persone amiche, ma solo dal vivo.

Arriva capodanno…

Il nuovo sindaco, eletto a furor di borghesia e si suppone popolo, promuove per la prima volta nella storia l’inutile divieto contro i fuochi d’artificio. La notte di capodanno purtroppo c’era foschia, se volete vi metto quelle dell’anno prima che erano esattamente uguali in rumorosità, grandiosità e diffusione millimetrale, ma grazie al clima terso, ne ho tratto immagini migliori.

Ah, ma cosa sarebbe Napoli senza le bombe a capodanno e la conta dei feriti e dei morti, magari per pallottole vaganti delle stese? Sarebbe una Marrachesch senza mercato, una Montmartre senza artisti ed una Monza senza la Ferrari.

La morte e la vita a Napoli si festeggiano insieme, con una ferocia dionisiaca che deriva, lo ricordo ancora, direttamente dall’essere stata la greca Nea-Polis.

Napoli a Capodanno era piena di vita e di speranza, perché i vaccini, nonostante le manifestazioni contrarie di Trieste, fondamentalmente ce li stavamo facendo tutti, perché la salute,… è ‘a primma cosa’… I turisti erano ovunque, anche se ovviamente solo la metà di quelli del 2019, ma l’anno prima… non c’erano proprio. Nel 2020, al massimo, dei profughi settentrionali e qualche migrante dalle basi NATO.

Arriva gennaio. Una pioggia, un freddo ed oggi il sole. Quello della foto dal terrazzo.

In città ieri sera il popolo della camorra ha vinto un’altra battaglia. Tra i vicoli davanti al Museo, tra Toledo e Salvator Rosa, in uno spiazzo dove prima della guerra c’era un palazzo, mai riedificato, di cui si osservano ancora i colori delle stanzucce di chissà quali famiglie degli anni ’40, si è svolta una battaglia epocale.

Se volete vi faccio vedere il filmato di un mio amico… sta su Facebook, ovviamente, e potrete ammirare nel buio l’altissimo falò detto Cippo o Fucarazzo, dedicato nelle sue forme a Sant’Antonio, ma di origini molto più antiche.

La tradizione neolitica della scoperta del fuoco, della rappresentazione della potenza della tribù, usata quindi come rituale di passaggio dall’età infantile al vigore della giovinezza dai maschi e dagli scugnizzi del popolo fino appunto a ieri, diventa una delle tante feste dionisiache di fine e rinascita dell’anno, dedicata chissà a Partenope o a Priapo.

Passando casualmente là davanti, mentre scendevo a Toledo, a piedi, vengo accolto da madri che, dal vicolo ai balconi, esaltano i figli che, poveretti, faticando per tante notti a fare la guardia, avevano raccolto e preservato, dalle bande rivali si intende, l’enorme fascina di “lignamme”, estorta, asportata, tolta, raccolta, eliminata, sequestrata in pochi minuti dalla polizia locale, inviata si suppone sempre dal Sindaco eletto a furor di borghesia e ormai sempre meno dal popolo.

Subito dopo, scendendo, tra le scarse luci dei bassi e dei rari negozietti di parrucchiere, si vedono scugnizzi trascinare pezzi di legno con voci sempre più concitate, mano a mano che scendevo il vicolo, protetti dagli sguardi di ragazzotti o scagnozzi di poco più grandi, ma più virili e per me affascinanti.

Non mi lascio distrarre e guardo al centro della confusione il cancello dell’antro dionisiaco “scassato” e l’andirivieni formicolare di bambini e adolescenti, le loro voci, e quatto mamme, eroiche ad issare il telo della protesta sindacale, che raccoglie la preghiera del quartiere intero. E svela il mistero.

Il Fucarazzo è la rappresentazione pagana delle anime dell’Ade, poi del “priatorio”, che non è esattamente il Purgatorio, ma il luogo di reciproca preghiera. Nella nostra mitologia partenopea la relazione con le anime del priatorio è ampia complessa e si deve spiegare in molti anfratti e chiese, in palazzi e vicoli, ogni volta in un modo diverso, a seconda della leggenda e delle storie connesse.

Questa rappresentazione post-moderna delle Anime “d’ ‘o Priatorio”, con un lenzuolo vergato come nelle proteste degli studenti, in nero, di spray e lutto, per gli adolescenti rappresentati in foto. Morte e Rinascita.

Sono sempre quelli uccisi nelle varie guerre tra bande in città, oppure dalla polizia e dai carabinieri, per i quali si chiede giustizia. Giustizia… A Napoli il concetto di Giustizia detto da una madre che ha perso il figlio perché ucciso dalla banda rivale è una cosa. Un’altra se l’ha ucciso un rappresentante dello Stato italiano invasore, invasore sì, come lo sono stati i romani, i goti, i normanni, i bizantini, gli aragonesi, gli angioini, gli austriaci, i borbone, i nazisti (più che i nazi-fascisti…), cioè i tedeschi, e poi gli americani, “’e nire”, quelli americani prima e quelli migranti adesso, incluso i cinesi, gli arabi e i turisti.

Tutti invasori! Ma i turisti e gli americani portano i soldi… e se non li spendono… vabbuò, che c’è sempre modo a Napoli di spenderli questi soldi, nei vari piaceri, anche della carne, servita con menù di ogni genere.

Chiudeva il corteo verso il basso un gruppo di atletici e barbuti, intorno ai 25, forse 30 anni, le guardie del corpo della festa, verso l’ingresso da via Toledo, delle scale meravigliose che ancora sono poco frequentate dai turisti. E chi c’era secondo voi in ipocrita falsa ma vigile attesa?

Il corpo della polizia, in tenuta anti-sommossa…

No, non sono intervenuti.

E’ una libera manifestazione del popolo, sebbene sia quello della camorra, quello violento, dionisiaco, feroce, mariuolo ed assassino. E’ la manifestazione di gioia per i figli che crescono e di lutto per quelli morti nel compimento del loro dovere (rispetto alle distorte regole etiche della camorra…)

Tutto questo candore è reale. Molto più reale delle pretese regole borghesi. E forse se diventasse folklore, attirando i turisti, sarebbe finalmente un modo per arricchire queste madri e questi figli senza che debbano più rischiare la vita o … fare… la vita… per ottenere i soldi dagli americani e dai turisti o dallo Stato italiano invasore… moltiplicando i turisti che continuano ad invadere Napoli, almeno nei fine settimana di gennaio.

Manlio Converti
Psichiatra

La morte di Lorenzo, anima del ciclismo del territorio

DAL PIEMONTE 


Si è spento a 85 anni, a Mondovì,  il commendator Lorenzo Tealdi

Conosciuto e stimato da molti, apprezzato per le capacità organizzative degli eventi sportivi e per  la passione per  il ciclismo. Tealdi, e’ stato insignito stella di bronzo e d’argento della Repubblica e Sigillo d’oro della Camera di Commercio di Cuneo. Ha dedicato la vita alla diffusione dello sport.

Nato a Fossano, abitava a Mondovì. Per anni ha lavorato per la Cassa di risparmio di Cuneo, ricoprendo anche diversi incarichi da direttore sportivo. Si è dedicato alla Ciclistica Fossano, alla Ciclistica Cuneo e alla nascita del Giro della provincia di Cuneo.

Alla Scuola di Applicazione dell’Esercito il via al 150° anniversario delle Truppe Alpine

La prima conferenza che segna l’inizio di un anno ricco di eventi 

Si è svolto oggi, venerdì 21 gennaio a Torino, nella sede della Scuola di Applicazione dell’Esercito, il primo di una serie di eventi e attività culturali, celebrative, addestrative e sportive che, nell’anno, accompagneranno le penne nere in servizio ed in congedo lungo un percorso che si concluderà il 15 ottobre, con una manifestazione nazionale a Napoli per celebrare i 150 anni di fondazione del Corpo degli Alpini.

Il 2022 segna una tappa significativa nella storia degli Alpini: il 15 ottobre del 1872, a Napoli, Vittorio Emanuele II firmava il Regio Decreto che sanciva la nascita delle prime compagnie montanare del Regio Esercito, destinate a difendere le vallate sui confini d’Italia.

Questa è la prima tappa di un ciclo di conferenze il cui tema è “Alpini 1872/2022: le Truppe da montagna custodi della memoria, esempio di solidarietà”, organizzato da Comando Truppe Alpine dell’Esercito e ANA, in sinergia con il Centro Interuniversitario di studi e ricerche storico–militari, istituzione che sta curando anche la realizzazione di un volume in lingua inglese dedicato alla storia degli Alpini. Le altre tappe del ciclo saranno a Trento (in marzo), Brescia (aprile), Vicenza (giugno), Udine (luglio) e Teramo (settembre).

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito con un video messaggio ha sottolineato: “Oggi, a 150 anni dalla loro costituzione, le Truppe Alpine rappresentano una componente fondamentale dell’Esercito, radicata nel proprio passato e proiettata verso il futuro. In questo percorso, sono da lungo tempo affiancate dall’Associazione Nazionale Alpini, i cui meriti sono troppi per poter essere elencati.

A tutti gli alpini, in servizio ed in congedo, al loro Comandante ed al loro Presidente, rivolgo il mio saluto in occasione del primo evento celebrativo di un traguardo, 150 anni di storia, che segna anche un punto di partenza verso altri prestigiosi obiettivi.”

Il Generale di Corpo d’Armata Ignazio Gamba, Comandante delle Truppe Alpine ha affermato: “Il 2022 si apre con rinnovate aspettative e ci auguriamo tutti di poter riavere momenti di aggregazione alpina come l’Adunata nazionale di Rimini-San Marino, ma soprattutto di vivere un nutritissimo programma di ricorrenze e festeggiamenti che ci porteranno alla importante ricorrenza dei 150 anni di fondazione del nostro glorioso Corpo il 15 ottobre”.

Il Presidente Nazionale dell’ANA, Ing. Sebastiano Favero ha aggiunto: “Per gli alpini sarà un anno storicamente ricco di significati, che celebreremo mirando a trarne indicazioni con lo sguardo rivolto al futuro.”

Il calendario prevede, nel mese di marzo, presso il Palazzo Alti Comandi, sede del Comando Truppe Alpine, l’esposizione di pannelli commemorativi all’interno delle sale ristrutturate recentemente.

Le Truppe Alpine dell’Esercito, tra l’8 e il 13 marzo, daranno vita a Sestriere ad un evento addestrativo complesso, che amplierà spazi e tempi della tradizionale esercitazione denominata “Volpe bianca”, dedicata al combattimento in montagna, mentre in aprile, a Cortina d’Ampezzo e Macugnaga (VB), coordineranno una competizione di triathlon. Quest’anno anche la tradizionale esercitazione “Vertigo”, dedicata alla dimensione militare della verticalità, a settembre, sulle Dolomiti, sarà strutturata su due settimane.

In maggio e giugno, le Brigate alpine Taurinense e Julia organizzeranno, associandole ad eventi in loco, alcune attività di Staff Ride, ovvero ricostruzioni storico-militari con taglio addestrativo, sui luoghi di alcune grandi battaglie (es. Monte Grappa, Pal Picol, ecc.) per comprendere le ragioni che portarono i comandanti ad assumere le decisioni operative.

Tra le manifestazioni più appassionanti, nei mesi estivi verranno svolte delle ascensioni su 150 cime italiane: saranno suddivise in “extra difficili” (assegnate esclusivamente a personale altamente qualificato del Centro Addestramento Alpino), “difficili” (salite dai plotoni “alpieri”) e “facili” (salite a livello di compagnia alpini). Tra le cime che saranno raggiunte ci sono Monte Bianco, Cervino, Monte Rosa, Gran Paradiso, Monte Matto, Punta Roma, Punta Udine, Monte Argentera, Monviso, Gran Sasso, Ortles, Cima Libera, Tofana di Rozes, Campanile dio Val Montanaia.

Un altro evento di elevato spessore simbolico è la Staffetta Ventimiglia-Trieste che, portando la fiaccola della pace, simbolicamente accesa durante l’Adunata Nazionale di Trento del 2018, coprirà – tra maggio e giugno – l’intero arco alpino (con una propaggine sugli Appennini abruzzesi) e sarà affidata, in due tranches suddivise in decine di tappe, a centinaia di soldati delle due Brigate Alpine Taurinense e Julia. in collaborazione con le Sezioni ANA dei territori lungo il percorso.

Sempre in maggio, l’Adunata Nazionale degli Alpini, che si terrà tra il 5 e l’8 a Rimini e San Marino, celebrerà con particolare solennità la ricorrenza, facendo sfilare le Bandiere di Guerra di tutti i Reparti alpini dell’Esercito.

Intense saranno anche le attività promozionali, con le Truppe Alpine direttamente coinvolte nella gestione di stand dell’Esercito a Verona e Torino. Inoltre, una ricca attività di road show, tesa a mostrare attività, dotazioni e peculiarità delle Truppe Alpine dell’Esercito, sarà concentrata nelle città sedi di Raduno di Raggruppamento dell’ANA e quindi Asiago (luglio), Ivrea (settembre), Lecco e Napoli (ottobre).

Sono numerose le attività addestrative, promozionali e sportive previste, che serviranno per condurre verso il Military Tattoo, la grande rassegna delle Fanfare alpine, il 15 ottobre a Napoli.

Gli Alpini concluderanno il loro “150° anno” l’11 dicembre a Milano, in Duomo, celebrando la Messa di ringraziamento e di ricordo.

Alle attività per il 150° Anniversario del Corpo degli Alpini è dedicato il sito www.alpini150.it.