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Casa Museo ZonaRosato annuncia la mostra personale di Simona Galeotti, Sciamani & Co.
Inaugurazione sabato 2 aprile – Finissage sabato 23 aprile, dalle 17h, nello spazio espositivo indipendente di Gerardo Rosato in Via Exilles 84.
In questa occasione, l’artista invita lo spettatore ad interrogarsi intorno a quesiti tanto semplici quanto esistenziali. Chi siamo? Da dove veniamo? Ma soprattutto, dove andiamo?
Sciamani & Co. riunisce i lavori di Galeotti con l’intento di dare delle possibili risposte; attraverso le opere dell’artista torinese emerge la necessità di un viaggio, non terreno ma spirituale, metafisico. Per l’artista il viaggio inizia nel 2001, quando incontra per la prima volta i personaggi delle sue opere, alla conferenza “Donne di Pace” al Sermig e in Valsavarenche per “La guarigione della madre terra” organizzate dall’ associazione Where The Eagle Fly di Costanzo Allione e Anna Saudin: si tratta di Sciamani, Guaritrici ed Ambasciatori di fede. I vari incontri esperenziali di questi personaggi si concentrano successivamente nella mostra personale al PAV di Torino per il decennale di “Donne di pace 2001 – 2011”, curata da Valentina Bonomonte.
Ciò che accomuna sotto un unico denominatore i soggetti rappresentati è la presenza di un bagliore che splende in ogni raffigurazione, creando un forte legame tra le opere. Il chiarore appare come una sorta di rivelazione, sintomo di una delle fasi sciamaniche, come la chiamata oppure la metamorfosi. Fasi che ogni sciamano deve accettare nella propria vita ed abbracciare come parte del proprio viaggio terreno ed ultraterreno.
L’ascesa, la levitazione e la tendenza verso l’alto sono dei tratti onnipresenti nella vita spirituale e terrena dei soggetti che l’artista rappresenta; infatti, attraverso un sapiente utilizzo della pittura e di diversi materiali (plastica, carta e pigmenti iridescenti, stoffe rare e gioielli), Galeotti è capace di far percepire i movimenti dei suoi personaggi.
L’incontro con queste persone ha portato l’artista a prendere coscienza di nuove dimensioni che ha scoperto di avere già dentro di sé. Ispirandosi al concetto di Africa interiore di Jean Paul Richter, dove nei meandri piu nascosti della mente fluttuano pensieri e vissuti che emergono inaspettatamente nel sogno della nostra realtà, la chiave di lettura dell’esposizione è da intendersi nell’unione di diverse dimensioni: corporeità e spiritualità, emotività e razionalità, quotidiano e metafisico.
Habiba ne è forse l’esempio più nitido. La guaritrice Uzbeka – come gli altri personaggi – tende le mani verso l’alto, quasi mantenendo una posizione di trance ottico-visiva; i suoi abiti e un amuleto lasciato pendere dalla mano destra danno l’idea di un movimento incoscio, come se fosse voluto da Altro e per Altro. Le mani, così come la presenza di precisi focus luminosi rappresentano il fil- rouge che conferisce alle opere una concreta lettura d’insieme.
Come lo sciamanesimo, l’arte di Simona Galeotti è un mezzo per esplorare gli stati di coscienza non ordinari, quelli che sono in comunione con una forza esterna o “spirito”. Per l’artista realizzare un’opera d’arte può implicare un processo di metamorfosi, intuizioni, visioni e sogni.
Collettività e confronto sono i presupposti per affrontare il viaggio ultraterreno che l’artista fa uscire dalle proprie opere: la volontà di concedere il proprio ego alla collettività è da leggersi come il primo passo verso la cosmovisione, un’apertura all’Altro e all’Oltre di sé.
Testo e curatela di Sonja Krstic e Neri Muccini Perfomance sonora di Stefano Giorgi
Sciamani & Co. Inaugurazione sabato 2 aprile – Finissage sabato 23 aprile giorni feriali su appuntamento.
Info: Gerry Rosato 333 163 00 65
Sonja Krstic 340 984 29 79 CasaMuseo ZonaRosato Via Exilles 84
“Cirio ha voluto “celebrare” con una conferenza stampa la fine dello stato di emergenza della pandemia. Peccato che a questa fine non sembra possa seguire un nuovo inizio e la ricostruzione di un sistema sanitario in grado risolvere le criticità che in questi due anni sono emerse e di rispondere alle richieste che provengono dalla società. I tanti grazie rivolti a medici, infermieri, personale sanitario risultano privi di significato in un momento in cui la maggioranza di centrodestra non sa dare risposte al personale precario. Ci troviamo di fronte a una serie di problemi che questa Giunta regionale sembra incapace di risolvere: quello del personale, innanzitutto, che, assunto durante la pandemia con un contratto a tempo determinato, rischia adesso di non essere stabilizzato, di perdere il lavoro e di lasciare scoperti settori chiave della nostra sanità. Altro che abbattere le liste d’attesa! Rischiamo di non poter garantire molti servizi” dichiarano il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo e il Vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle.
“Dai pochi dati che l’Assessore alla sanità ha portato in Commissione – prosegue Gallo – emerge per il 2022 un quadro decisamente negativo di conti pari a circa 300 – 400 milioni di euro e in questi mancano azioni gestionali legate alle assunzioni del personale e all’abbattimento delle liste d’attesa. Il Partito Democratico sta cercando, in tutti i modi possibili, di fare la propria parte per poter garantire maggiori trasferimenti da parte del Governo. Nei giorni scorsi, insieme agli altri Presidenti dei Gruppi Pd dei Consigli regionali italiani, ho indirizzato un appello al Ministro Speranza per ottenere un rafforzamento del finanziamento nazionale per la sanità pubblica. Tante sono le sfide che ci attendono e che non possiamo permetterci di perdere: stabilizzazione e incremento del personale che deve essere formato, correttamente retribuito e messo nelle condizioni di poter svolgere il proprio lavoro nelle condizioni migliori, abbattimento delle liste di attesa che potrà essere ottenuto soltanto attraverso il potenziamento degli organici, ospedali più efficienti e meglio organizzati per un’offerta sanitaria territoriale più attenta, maggiore attenzione alla prevenzione, più investimenti nelle professioni sanitarie e nell’innovazione tecnologica in medicina”.
“Sulla campagna vaccinale il Presidente Cirio continua a dire cose non veritiere – commenta Valle – Davvero non ci capacitiamo di come si possa sostenere che nelle terze dosi il Piemonte sarebbe in testa alla classifica delle Regioni più grandi d’Italia, quando nessun dato lo conferma: infatti, secondo il Sole 24 Ore, sulle terze dosi il Piemonte si colloca al settimo posto (73,74%) dietro a Lombardia, Lazio, Puglia, Valle d’Aosta, Umbria e Molise, mentre per il ciclo completo, secondo il Gimbe, siamo ben all’undicesima posizione, con una percentuale di popolazione completamente vaccinata dell’82,9% contro la media nazionale dell’83,9%. Nella fascia tra i 5 e gli 11 anni, poi, per trovare il Piemonte bisogna proprio scendere fino agli ultimi posti della classifica, che ci vede al 15° posto (27% contro la media nazionale del 33,6%). Quindi, tanto compiacimento è del tutto privo di fondamento. E lo stesso dicasi per l’acquisto dei dispositivi, definito da Icardi un “lavoro eccezionale”. Riconosciamo che dalla seconda ondata il sistema di acquisti demandato alle singole Asl ha funzionato, ma durante la prima ondata tutti ci ricordiamo il caos e l’impreparazione conseguente alle indicazioni contraddittorie impartite dall’Unità di Crisi. Più che un lavoro eccezionale, una disfatta eccezionale.
“In momenti come questo e di fronte a una situazione tanto allarmante ci saremmo aspettati che il Presidente Cirio ci presentasse un piano d’azione e le linee guida del piano socio sanitario, invece nulla. La pandemia ci ha dimostrato l’importanza della nostra sanità e la necessità di continuare a investire su un sistema sanitario pubblico, universale e accessibile a tutti. E’ il momento di agire, di difenderlo e potenziarlo!” conclude Gallo.
Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte): “Una buona notizia che si accompagna però a una cattiva notizia: il cambiamento repentino e radicale delle policy aziendali adottate da Poste che ha abbassato il plafond di crediti cedibili ad un massimo di 150.000 €, a fronte dei precedenti 500.000 €, e accetta soltanto le prime cessioni di crediti.”
“Abbiamo accolto con molto favore l’apertura del Sottosegretario all’Economia Federico Freni sulla possibile proroga al 30 giugno per effettuare il 30% dei lavori nelle villette unifamiliari. Condizione necessaria per poter usufruire del Superbonus fino a fine anno. Il Governo non esclude quindi l’idea e ne sta valutando la fattibilità. Dopo gli interventi antifrode sulle cessioni dei crediti, che a inizio anno hanno temporaneamente bloccato il mercato, abbiamo sostenuto la tesi del rinvio durante l’iter del decreto Sostegni ter. Le proposte di modifica non hanno avuto successo, ma non ci siano arresi, riproponendo le stesse richieste anche nel cosiddetto decreto Bollette all’esame della Camera”. Questo il commento di Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte) sulla possibile proroga al 30 giugno per il Superbonus villette.
“Purtroppo – segnala Felici – abbiamo anche una cattiva notizia, il cambiamento repentino e radicale delle policy aziendali adottate da Poste che ha abbassato il plafond di crediti cedibili ad un massimo di 150.000 €, a fronte dei precedenti 500.000 €, e accetta soltanto le prime cessioni di crediti. Confartigianato è tempestivamente intervenuta con una lettera a Poste Italiane nella quale sottolinea le pesanti difficoltà degli imprenditori con la richiesta di una modifica. A Poste Italiane contestiamo di aver cambiato le regole senza alcuna preventiva comunicazione che consentisse alle aziende una adeguata riprogrammazione della propria attività, magari verso altri operatori intermediari. Il risultato è che oggi gli imprenditori si vedono rifiutate, senza alcuna motivazione, pratiche già avviate e rischiano di veder compromessa la propria attività. Problemi analoghi per tutte le imprese che avevano già ceduto un primo stato di avanzamento lavori a Poste Italiane e che ora si vedono non accettati i successivi”.
“Ci rendiamo conto – conclude Felici – che le circostanze sono complesse anche per gli operatori finanziari, ma cambiare le regole in corsa è un vizio da debellare, a meno di non volere a tutti i costi penalizzare chi lavora, sospetto sempre più concreto. Occorre piuttosto costruire processi rigorosi di verifica e controllo, al fine di realizzare un sistema che metta al riparo imprese e intermediari dai rischi connessi a possibili truffe”.
ISES è l’acronimo di un’associazione di volontariato nata all’inizio degli anni Novanta grazie all’intuizione del dottorGiovanni Rangoni, che ha desiderato creare una struttura simile ad altre associazioni presenti in Europa, in area tedesca, olandese, francese, spagnola, austriaca e svizzera…
La mission di ISES è quella di svolgere un’attività a livellointernazionale, inviando esperti in zone del mondo che si trovino in uno stato di necessità o in via di sviluppo, quali l’Estremo Oriente, l’America Latina, l’Africa e alcune aree dell’Europa stessa.
“A causa della pandemia – spiega il Presidente di ISES, il dottor Carlo Bagliani – l’attività internazionale è stata fortemente ridotta negli ultimi due anni. A parte i contatti a distanza con Egitto, Uganda e Angola, e per il problema sanitario con Cina e Mongolia, l’unica missione in trasferta è stata quella effettuata nella zona di Rosario e Santa Fe’ dal socio volontario Angelo Ferrero. In questi territori è stata avviata un’iniziativa per sopperire alla carenza di cibo e alla salinità dell’acqua, che viene prelevata attraverso i pozzi dal sottosuolo, realizzando orti comunitari con trattamento idroponico.
In ambito europeo abbiamo dato l’appoggio esterno al progetto “EvolYou”, promosso e organizzato dal past president ISES dottor Enrico Gennaro, che ne è stato il “project leader” per il Centro Servizi per il Volontariato Vol.To. L’iniziativa favorisce l’inserimento lavorativo dei giovani e, oltre all’Italia, vede coinvolti la Germania, la Francia, la Spagna, il Belgio e la Finlandia”.
“A causa della pandemia – spiega il Presidente dottor ūCarloBagliani – è anche iniziata la diffusione on-line in ambito nazionale dell’undicesimo corso di formazione per ISES giovani, rivolto a persone che si trovano in disagio socio economico, sui “Sistemi Elettrici e Fotovoltaici”, tenuta dal nostro volontario Maurizio Palladin, oltre a altre lezioni di carattere generale, propedeutiche alle attività lavorative.
Abbiamo anche avviato la registrazione al dodicesimo corso dal titolo “Dall’agricoltura all’alimentazione”, con referente il socio e volontario dottor Giuseppe Magnaghi. Questi due corsi on-line non sono rivolti soltanto a persone anagraficamente giovani, ma sono aperti a tutti; il numero dei partecipanti per corso è di ventiaspiranti per corso”.
“Il prossimo 27 aprile – aggiunge il dottor Carlo Bagliani – grazie alla collaborazione con la Fondazione ENGIM (l’ex Collegio degli Artigianelli in corso Palestro 14), è in fase di organizzazione un convegno sul tema dell’importanza del fattore umano nella gestione di una struttura complicata ( il pilota di aereo) e di una struttura complessa ( il chirurgo). Promossa su richiesta del socio Achille Mannini, ingegnere aeronautico, si porrà a confronto l’influenza del fattore umano nella gestione di un volo aereo con quella presente in un intervento chirurgico. Si tratta di un incontro organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino, che darà crediti formativi ai partecipanti”.
“Abbiamo anche in programma – precisa il dottor Bagliani – il supporto per uno spettacolo teatrale che si terrà al teatro dell’istituto San Giuseppe con io filmato dall’opera “Bolero, prigionia di un amore”. Promosso dal Lions Club Solferino e dall’associazione SVS (Soccorso Violenza Sessuale), che opera presso l’Ospedale Sant’Anna di Torino, con la partecipazione dell’etoile Luciana Savignano.
Una sezione di grande interesse è poi quella di “ISES Cultura”, che ha visto protagonista la lezione magistrale del professor David Bellatalla, tenutasi presso la Biblioteca Civica Centrale di Torino, grazie alla collaborazione con l’associazione AmicoLibro, in occasione della presentazione del libro “Il Grande Viaggio”, Premio Chatwin Viaggi di Carta 2020”.
MARA MARTELLOTTA
Il Presidente Cirio egli assessori Poggio e Gabusi: «Scali strategici da sostenere per la ripresa delle rotte commerciali e del turismo di piacere»
Una boccata d’ossigeno per gli aeroporti piemontesi inseriti dalla giunta regionale nell’elenco dei beneficiari di un ristoro per la mancate attività durante il periodo delle restrizioni. Gli scali piemontesi di Cuneo Levaldigi e Torino riceveranno, infatti, un risarcimento complessivo di 2.782.000 euro dalla Regione per la riduzione degli spostamenti nel periodo dell’emergenza sanitaria degli ultimi due anni. La misura approvata dall’esecutivo di piazza Castello porta la firma del presidente della Regione Alberto Cirio e dagli assessori alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio e ai Trasporti Marco Gabusi.
L’obiettivo è di compensare i gestori aeroportuali operanti in Piemonte e in possesso del certificato in corso di validità rilasciato dall’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile (ENAC) per i danni subiti come effetto delle restrizioni di viaggio e delle altre misure di contenimento adottate dall’Italia e da altri paesi per contenere la diffusione del COVID-19.
«La ripresa del turismo regionale cresce a velocità doppia rispetto a quella nazionale – hanno sottolineato il Presidente Cirio e gli assessori Poggio e Gabusi – ma sarebbe stata più debole senza la forza dei nostri scali che nonostante la contrazione del traffico hanno fatto fronte all’emergenza con risorse proprie. Gli hub di Torino e Levaldigi sono asset strategici del nostro Piemonte, e anche in forte sviluppo: abbiamo appena inaugurato il volo su Roma da Cuneo, e per tutto il periodo estivo Torino sarà coperta da 81 rotte. Le compagnie hanno riconosciuto che la nostra regione è un porto naturale per il turismo d’affari, per le fiere, per i grandi eventi, per il turismo di piacere. Questa misura economica serve ad accompagnare ulteriormente la ripresa».
Lo scalo internazionale di Torino è dotato di un’infrastruttura all’avanguardia di interesse nazionale nell’ambito del bacino di traffico Nord-Ovest; vanta oggi un ampio ventaglio di destinazioni in tutta Europa e collegamenti con i più importanti aeroporti del Sud Italia e delle Isole e sarà presto connesso alla rete ferroviaria una volta ultimato il collegamento della linea Torino-Ceres al passante torinese. La programmazione Summer 2022 prevede un network di 81 rotte, di cui 53 internazionali e 28 nazionali, operate da un totale di 15 compagnie aeree. Si tratta del network voli più ampio di sempre per lo scalo, da cui nell’intera Summer le destinazioni servite saranno in tutto 63, a fronte delle 50 servite pre-pandemia nell’estate 2019.
Sul fronte internazionale sono in tutto 25 le nuove rotte della Summer 2022 di Torino Airport, con un’ampia scelta per poter trascorrere city break e soggiorni di vacanza: Agadir (Marocco), Billund (Danimarca), Breslavia (Polonia), Budapest (Ungheria), Copenhagen (Danimarca), Dublino (Irlanda), Edimburgo(Gran Bretagna), Cracovia (Polonia), Lanzarote (Isole Canarie, Spagna), Madrid, Malaga (Spagna), Marrakech (Marocco), Parigi Beauvais (Francia), Siviglia (Spagna), Tel Aviv (Israele) e Zara (Croazia) servite da Ryanair;
L’aeroporto di Cuneo Levaldigi servito da Ryanair si configura come porta d’accesso a un’area ricca di eccellenze e rappresenta un tassello importante per lo sviluppo del territorio, sia in termini di incremento di accessi turistici, grazie alla prossimità alla zona UNESCO di Langhe e Roero, sia in relazione alla peculiare caratteristica dello scalo di avere nel suo bacino aziende leader a livello mondiale. Il 28 marzo sono stati inaugurati quattro voli la settimana per Roma, che diventeranno cinque a giugno, per unire la Granda alla capitale, non soltanto per le esigenze «business» o legate alla politica e alle istituzioni, ma anche per il turismo, con appena un’ora e un quarto di volo.
DAL PIEMONTE / È morto a soli 51 anni Marco Croce, dipendente del Centro Ottico Reverchon nella galleria commerciale del Carrefour di Vercelli. Ha lavorato per anni con competenza e passione in quel negozio. Vasto cordoglio in città per una persona molto conosciuta e apprezzata per la sua cortesia e disponibilità.
PER MANIFESTARE CONTRO IL GOVERNO DELLA GUERRA! PER DIRE NO ALLA SPESA MILITARE E CHIEDERE PIÙ RISORSE PER ISTRUZIONE, SANITÀ, SERVIZI SOCIALI, AMBIENTE
In occasione della presenza del Presidente del Consiglio Mario Draghi, che sarà in città martedì prossimo, il Partito della Rifondazione Comunista Torino assieme ad altre forze partitiche e associative organizzerà un’iniziativa di mobilitazione contro la guerra e il carovita.
Il Governo Draghi, afferma Fausto Cristofari segretario provinciale di Rifondazione Comunista, anziché adoperarsi per la cessazione immediata delle ostilità e per una soluzione diplomatica della crisi, propone come fondamentale l’aumento del sostegno militare all’Ucraina.
Ma davvero Draghi pensa che la pace si realizzi alimentando l’economia della guerra?
Aumentare di 13 miliardi di euro la spesa militare – continua Cristofari – significa comprimere ulteriormente una spesa sociale e sanitaria già largamente inadeguata.
Pensiamo come Rifondazione Comunista che sia necessario far sentire al Presidente del Consiglio la voce di una città che ha bisogno di riconvertirsi a nuovi lavori, rispettosi dell’ambiente ed orientati verso la cura delle persone e del territorio, e che non vuole adattarsi alla prospettiva di diventare un polo per la produzione di armi, nascosto sotto il falso mantello della ricerca aerospaziale, con il marchio della Nato.
Rifondazione Comunista
Ritorna in presenza la rassegna cinematografica dedicata allo “spettro autistico”
Sabato 2 aprile
Tre film. Tutti proiettati in una sola giornata, ad ingresso libero, al cinema “Greenwich Village”, in via Po 30, a Torino. L’appuntamento è per sabato 2 aprile, data in cui si celebra la “Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo 2022”. E data in cui ritorna “in presenza”, dopo due anni di proiezioni in streaming, “Cinemautismo”, la prima rassegna cinematografica italiana dedicata allo “spettro autistico” alla sua XIV edizione.
Curata da Marco Mastino e Ginevra Tomei e organizzata dall’“Associazione Museo Nazionale del Cinema” ( con il patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana, Città di Torino, Fondazione “Paideia” e “Comitato Siblings Onlus”), l’iniziativa offre al pubblico non solo la possibilità di condividere le storie raccontate dai film in programma, ma anche momenti di dibattito e confronto, da sempre caratteristiche distintive della rassegna. “La possibilità di ritornare in un cinema dopo questi anni ‘virtuali’ – commentano i curatori – ci emoziona moltissimo. Finalmente potremo tornare ad avere uno spazio di condivisione e dibattito perché ‘Cinemautismo’ è anche questo: un’esperienza individuale, ma anche collettiva, in cui ci si parla e ci si confronta, sempre a partire ovviamente dai film, sull’autismo, ma anche su vari aspetti della vita. Quest’anno con ‘Cinemautismo’ attraverseremo continenti (abbiamo film da Argentina, Stati Uniti e Israele) e varie fasi della vita. Parleremo di infanzia, ma anche del divenire adulti e delle relazioni. Cercheremo di affrontare molteplici temi, come molteplici sono gli aspetti della vita delle persone autistiche e – in effetti – di ognuno di noi”. Tre i film in programma, si diceva. Tre film che hanno ricevuto importanti riconoscimenti in alcuni dei più famosi festival cinematografici internazionali. Il tutto concentrato nella giornata di sabato 2 aprile.
Si inizia con “Una escuela en Cerro Hueso” di Betania Cappato, delicato film argentino che racconta l’esperienza della piccola Ema e della sua famiglia in un nuovo villaggio e in una nuova scuola (ore 15.30 “Greenwich Village”). La regista, sorella di una persona autistica, ha ottenuto con questo suo primo lavoro autobiografico la menzione speciale della giuria al “Festival di Berlino” del 2021 nella Sezione “GenerationKPlus”.
La giornata prosegue con la proiezione di “Dina” di Dan Sickles e Antonio Santini, pluripremiato documentario americano – tra cui il Gran Premio della Giuria della sezioni documentari al “Sundance Film Festival” del 2017 – che racconta la storia d’amore tra Dina, eccentrica donna di periferia, e Scott, usciere dei magazzini “Walmart”, entrambi nello spettro autistico (ore 18.00 Greenwich Village).
La sera si conclude con “Here We Are” di Nir Bergman, pellicola israeliana selezionata in concorso ufficiale al “Festival di Cannes” del 2020, che racconta del rapporto tra un padre e il figlio autistico ormai divenuto adulto (ore 21Greenwich Village). Il film, distribuito da “Tucker Film”, uscirà il 5 maggio nelle sale italiane con il titolo “Noi due”.
g.m.
Per info: Cinema “Greenwich Village”, via Po 30, Torino; tel. 011/281823 o www.cinemautismo.it
Nelle foto:
– “Una escuela en Cherro Hueso”
– “Dina”
– “Here We Are”
Riceviamo e pubblichiamo
AGiTe ritiene ingiustificata la corsa al riarmo che si è scatenata in tutto l’Occidente, Italia compresa.
AGiTe concorda con le parole di Papa Francesco:
“ci vergogniamo che si proponga l’impegno ad aumentare sino al 2% del PIL della spesa militare e che anziché cambiare paradigma nelle relazioni internazionali si pongano le basi per numerose e pericolose guerre future”.
I Paesi NATO nel loro insieme hanno una spesa militare pari al 54% della spesa militare mondiale (dati SIPRI relativi al 2020).
Che bisogno c’è di aumentare ulteriormente una spesa per le armi già folle?
A questo proposito è stato presentato e consegnato al Prefetto l’appello dei 50 premi Nobel «Riduciamo la spesa militare del 2%, per affrontare i problemi del mondo» “…ciascun attore sarà in grado di beneficiare dalla riduzione degli arsenali del nemico, e così pure l’intera umanità. In questo momento, il genere umano si ritrova ad affrontare pericoli e minacce che sarà possibile scongiurare solo tramite la collaborazione. Cerchiamo di collaborare tutti insieme, anziché combatterci…”.
E’ stata espressa la forte preoccupazione per quel che riguarda la sede dell’Ufficio Regionale per l’Europa del progetto DIANA (Defence Innovation Accelerator for North Atlantic) ossia un “acceleratore di innovazione destinata alla Difesa”, progetto nato a Bruxelles nel giugno 2021, nell’ambito dell’”Agenda NATO 2030” il cui scopo dichiarato è quello di supportare la NATO nell’innovazione tecnologica in una sinergia fra Pubblico e Privato
Torino è stata candidata a sede del progetto – il 20 gennaio scorso, durante in un incontro a cui hanno partecipato, oltre alle autorità militari, il sindaco e il presidente della Giunta Regionale-.
Per una città in forte difficoltà economica e industriale come Torino si prospetterebbe quindi l’idea di uno sviluppo fortemente condizionato dalla produzione bellica (destinata quindi alla distruzione di vite umane e di beni materiali).
Non è certo di produzioni belliche, orientate a generare soltanto prospettive di morte e di distruzione che ha bisogno la nostra Città ma di politiche di riconversione produttiva orientate a produzioni compatibili con le risorse naturali e sostenibili dal punto di vista ambientale e umano.
Sono stati presentati dati sul livello di povertà in Italia e nella nostra Città e Regione – nella Città Metropolitana di Torino e soprattutto nel Comune di Torino. Secondo le stime preliminari ISTAT, nel 2021 le famiglie in povertà assoluta in Italia sono il 7,5% (7,7% nel 2020) per un numero di individui pari a circa 5,6 milioni (9,4%, come lo scorso anno), confermando sostanzialmente le stime del 2020.
Nel corso dell’incontro sono state illustrate tutte le criticità rilevate sulla Legge di Bilancio 2022-2024 ribadendo che le priorità del Paese, quelle verso le quali decidere aumenti % in base al PIL sono:
AGiTe ha chiesto al Prefetto di portare al Governo la richiesta di istituire il Ministero alla Pace, così come proporrà al Sindaco del Comune di Torino e al Presidente della Giunta Regionale di istituire l’Assessorato alla Pace per la programmazione e realizzazione di politiche vere e verificabili di pace e nonviolenza.
Sono state consegnate 237 firme a sostegno della contrarietà all’aumento della spesa militare, prime firme raccolte ai presidi di tutti i sabato mattina ore 11 in piazza Castello.
La raccolta firme che prosegue in forma cartacea e in rete